A.A. 2020-2021
Ingegneria Civile
modulo Laboratorio di Disegno
Corso integrato :
Architettura tecnica e Laboratorio di disegno
25-11-20
SINTESI DELLA LEZ 7
Marchio istituzionale dell’Università degli Studi di Cagliari
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Disegno degli elementi costruttivi architettonici.
Elementi di collegamento verticale: le scale.
Elementi costruttivi
Le scale
Utili al collegamento verticale dei vari livelli di un edificio, le scale costituiscono un elemento senza interruzione di continuità.
Per questo occorre porre particolare attenzione alla loro
rappresentazione in pianta, ricorrendo ad opportuna simbologia convenzionale.
La normativa edilizia prescrive indicazioni sulla larghezza e pendenza delle rampe a seconda dell’uso dell’edificio. Ricordiamone alcune per
comprendere meglio il disegno dell’elemento.
La pendenza deve essere costante per tutto lo sviluppo e i gradini devono avere un corretto rapporto tra alzata e pedata. Per civile abitazione la
pedata deve essere minimo 25 cm e l’alzata in rapporto ad essa: 2a + p = 62/64 cm. Il parapetto deve essere alto almeno 1 metro.
Con singola rampa non si può superare un dislivello superiore a 3,20 m.
Elementi costruttivi
Le scale
Schema e nomenclatura delle parti di una scala.
Schema di esempi di forma di vari tipi di scale in pianta.
Alcuni schemi strutturali comuni (gabbia in c.a. o setti portanti, con
rampe con solette a ginocchio, oppure setti portanti laterali e gradini a
sbalzo).
Elementi costruttivi
Le scale – convenzioni di rappresentazione
Elementi fondamentali della rappresentazione delle scale sono:
- la freccia che indica il verso di salita delle rampe in pianta
(dal pianerottolo di partenza a quello di arrivo, si disegna con linea fine continua, segno d’inizio al pianerottolo di partenza e freccia al pianerottolo d’arrivo);
- la quota di livello (indicata nei pianerottoli di partenza, di arrivo e intermedi, in pianta e sezione);
- il taglio di sezione in pianta, (secondo il piano orizzontale che genera la pianta, la sezione potrebbe coincidere con la linea di un gradino, pertanto la
sezione si indica convenzionalmente, senza collocarla esattamente nel punto in cui taglia la rampa, con doppia linea continua o tratto-punto, obliqua di 45°
rispetto ai gradini);
- in pianta i gradini in vista vanno sempre rappresentati con linee continue fini, in quanto risultano sotto la sezione (anche quelli dei piani sottostanti);
- gli elementi portanti, che si sviluppano in verticale e vengono sezionati,
devono essere disegnati con linea continua grossa (e volendo campitura, come per tutti gli elementi sezionati).
Elementi costruttivi
Le scale – rappresentazione in pianta
Docci, Gaiani, Maestri, Scienza del Disegno, pag. 395 (testo in bibliografia).
Il corpo scala viene sezionato in orizzontale, nel realizzare la pianta, pertanto, a seconda del livello considerato, si vedranno in proiezione tutti i gradini
sottostanti il piano di sezione (e volendo, quelli sovrastanti il piano di sezione, possono essere indicati come proiezione virtuale – tratteggiata).
LIVELLO DI PARTENZA LIVELLO INTERMEDIO LIVELLO MASSIMO
gradini della rampa del livello inferiore
Rampa che sale
(sezionata) Rampa che
sale
(sezionata)
Elementi costruttivi
Le scale - esempio - 1:100
Parapetto all’ultimo livello sulla prima rampa
Le pianta dei livelli intermedi in questo caso sono analoghe
Elementi costruttivi
Le scale – sfalsamento dei gradini
Un’attenzione particolare può essere posta al problema costruttivo dello sfalsamento dei gradini, per avere l’allineamento dei sottorampa (intradossi delle rampe) nell’innesto al pianerottolo e la continuità del corrimano.
Docci, Manuale di disegno architettonico, pag. 253 (testo in bibliografia).
SFALSAMENTO INDIETRO SFALSAMENTO NULLO SFALSAMENTO AVANTI
Elementi costruttivi
Le scale – sfalsamento dei gradini
Nella scala a due rampe parallele, infatti, per avere continuità nell’intradosso della struttura, l’intradosso del pianerottolo deve intersecare nella stessa retta l’intradosso della prima e seconda rampa.
Le variabili in gioco per la determinazione dello sfalsamento sono:
- lo spessore delle rampe (misurato tra il piano d’intradosso al finito e il piano radente gli spigoli interni finiti dei gradini, SR);
- lo spessore della soletta del pianerottolo (SP);
- lo spessore della finitura del pianerottolo (d), in genere massetto più rivestimento, e dunque lo spessore del pianerottolo al finito (ST=SP+d);
- l’inclinazione della rampa (α);
- la pedata e l’alzata.
Se definisco l’asse di sfalsamento r quello verticale passante per i due punti di innesto delle rampe sulla soletta del pianerottolo (A e B), ho che lo sfalsamento è dato da
L2-L1 e che L2+L1= pedata.
Elementi costruttivi
Le scale – sfalsamento dei gradini
Si calcola analiticamente che per avere uno sfalsamento nullo, deve verificarsi che l’alzata sia il doppio dello spessore di finitura della soletta del pianerottolo (d).
Date le variabili indicate, è possibile determinare graficamente lo sfalsamento dei gradini
Per l’argomento svolto:
- Docci M., Mirri F., La redazione grafica del progetto architettonico, 236-240;
- Docci M., Manuale di disegno architettonico, da pag. 253;
- Docci, Gaiani, Maestri, Scienza del disegno, da pag. 394.