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in 2017with funding from Getty Research Institute

https://archive.org/details/antichitàdellachpOcast

(7)

Antichità

della CHIESA

DI

S.

D IONI Gl,

Et

origine del

nome

di

Caflano

'

Geradadda

.

DEDICATA

AìtlUufirijfma

Signora

Martia Grimaldé

"Boneìiii Archefa ài

C

affano^

Conteffa del Bofco &*c.

PerliSumpatoriArcbiepifcopali, M-

D

C.

X v

11,

f

(8)

Ifflptimatar

Fr.

A*

Bariola

Confultof

S.

OiHuj prò Rcucrcndillìmo

Inquificofe

.

Guilielmus Vidoijus

TIicoI. S.

Nazarij prò

llluflirirs.

D. Cardinali Archiep*

Vidic Saccus prò

Ezcelleotirs.

Senatu

.

(9)

ILI,VSTRISSIMA SIGNORA

mia Signora^.

VZSTA fcyttmxA

tchs fira l’antichità della Chiefn

di

San

Dionigi

injiemt

l'orìgine del

nome

celebre di

Cacano,

è

più

tojio

d'amici

, che

mìa

,

per»

(hem'ìndujfera

à formarla

,per n/eder

la /lima

,

€>

l'honar, che porto conejjt

molta

fingolareallaChìefa

,ó*al

!Borgo.

Mora

è

fatta diV.S.

lUuftriJlJtma,perche

fe

n'efce eolfegnoinfrontedel

nome fm

chiarì

fimo

Era

gìuflo y che cafefojje

, perche tenenda

V .S

.lUuflrìfìmail

Dominio

de'fajfanejiy

fanno

benein

manfua

le

fritture

toccanti loro

communi

ìntereffy e

fecialmente-

A a

fucili

à'

(10)

'Quellid’honorè,nanat'tnella prefenie],af-^

pnchefappìa

meglio

V.S,

Illufiri/jtmA di quali fudditifitrouiefierSignora.

E

poi-»

che i Cajfanefi, e

più

quei della

Scuola

di

San

'Dionigi defiderauano,che

fiflantpafi^

Jèt

non mi p arcua

d’accertarmeglio, che in

farne yn

donOtC dedicarla

àV.SJdufirifi.

tanto

più f apendo

la pietàdelfuo

animo

la

religione

^he

tiene

à

quel, che toccala glo- riadì

Dìo,

de’fimi

Santi

, eparticolar-

mente

dì quel, cheèTitolare,e

fi

puh

dir

la

gloria de’fuoi

Vaffadì,

Lafcio in <vltimo lapartìcolar

dìuotionemia

congli alti

me-

fitidi

V.S.

lUuflrifi.che

mi fà fuddìto

fuo,

eperò

m’

ohlìgaua

a

qualche tributo del

mìo

'ÙajfaUaggìo

.-tLa fuppUco

con ogni affet- to , che le piaccia di gradirlo , e

donare

alla

fua

modejììa, ad’occafione dì par», lar d’^vn

Santo

il tacerfi bora le lodi in- finite dì

V.

S.

lUuflrìffma ,&*

le

gran-

de^^

detta

fua

chiariffipa

Cafa

.

La

(11)

qual,tutta ’^oftro Signor

Dìo

guiàrdìl|[

feltcìii

fempre

e colfine bacio

humilmenm

te le

mani

di

SignoriaIllkfi/tfiìinà*

Dit^filano d.%^.

(L’Aprile

l^lT»

D.V.S.iaHfirìp

"

Diuotìfifimoferuitore

r. t ?:\V. f' ft'

i ./

,i 4.V

r

Antonio CafHglions

ì

A

j

PER

(12)

Pcfla Chìefa di SanDiónièì

, sii i’

Adda

.

MADRIALE.

ACl^ Tempio

honoratOf

l£onor

dl^ùefie fronde,

S

pecchiohello

à

^ueji'onde»

S'io

non ho

flile à, le tue glorie egualeì

I mpennagli tù

l'ale:

Vvdtaìmì

hitj^i

t^Ak^

eon alto 'ì>olo

Scender del tuo Jplendor

fuperho

il

PoU

\

£

s’anuien^cheà'tuoi ratcaggia ìnfiamato,

1

carofortunatoin

que

llo lido ,

Tjouero

interìpofo^etu in

me grido

»

ANTI-

(13)

ANTICHITÀ

DELLA CHIESA

DI

S.

DIO N

I

G

I,

Et

origine del

nome

di

CaiTano Geradadda.

I

A e QV E

fempreà quel vé- ro

Monarca

Eterno, Autore,

e

Rettor fapieùdflìmo dcll’Vni- uerfò,

(tòme

moftratiole Sacrd Lcttefe^d’efler

non

folopcrpe- tuamentè lodato,e venèratò inCielodaquelli beati rpiriti,màquìinTerraancoradanoi

mor^

talicol

mezo

di Sacrifici , d’Altari,e Tetnpii,'

che (còme

narrafpeiTolaSacraGenefi) inogni

ftato di Natura, e di

Legge

,

&

inogni età del

Mondo

glifurono grandemente accetti,

&

di

tnirabil fodisfattione. Cefibeaignamente hoc drizzògliocchi à i votid’Abclle, bora odorò

gli holocaufti,hora larghe

Abraamo

,

quando

gli crelTe

A 4

Aitati

foauemenfedi

N

promefiefece

ad

(14)

8

Altari,

&

gli ó^erì vittimedipace,horaalfuo

figlioIfacco repplicòle promefle

/quando

gli

xonfacrò l’Arc ftcre,&: hora benedì Giacob-

be

,

quando

gli refei voci , e i titoli honorati fegnò nel faffo. Piacque in

fomma

cotanto à

Dio

Tvfodiquelli honori > ch*ei

confuma

/per cofidirc)il rimanentedella fcricturainlibriin-

tieri,per ordinare>e

commandare

col

mezo

di

Mose,

cd’

Aronne

alcune mifteriofeceremonic facre, toccanti à i Sacrifici, $c à'Sacerdoti, e Lcuiti,«iniUri loro*

Quando

poi moftrògu- fto , che fi rizzaffe vn

Tempio

allagrandezza dei

nome

fuoimanifeAolloprimaàquei

po*

cente,e gran Profeta

Dauide

,pofciaal Signor dcTaggi, figliuolfuo, e fuccefibr nei

Regno Salomone,

e perciò gli diè ricchezze, c the- fori tanti,òc,aiutoancorde’Popoli,e

vicini,

che ben

fi vide premer

grandemente

al

Som-

mo Dio

quefto ncgotio,coraeimportantillimo,

&di

grandiflimo fuo compiacimento*

Non

fi

ftancò per canto di conceder gracie

, prcroga- tiuc, e chefori celefti a quel fuo diletto

Tem-

pio,chefu ilprimiero edificato alCultofuo,il

colmò

d’hofiori ,e di glorie tante, che la fua gloria (

come

fi legge ai fettimo del terzo de*

) fi vedeain effeccohauer tutto occupato| 6tutto

(15)

9

e tuttopieno quelSanto luogo> volfe, cheiu£

fpecialmente ilTuo

nome

haueifcinfcmpiccrna

lafede fua>echelo (guardo,

&

il cuor fuoin-

uigilaOreinceiTancemencc fopraquel facro (ito»

oue

conforme aIdehderio> airinftance pre- ghieradi

Salomone

firifoluc d'efaudircchiun-

que

inftantemence d'alcunagcacia iorichiedef- fc.

Hor

fequcftomirabii

Tempio

, perchefu.

il primo edihcacoali’alcezzadel

nome

fuo

,

nel qualeilculto,

&honorfuodiuino{ benché

folo con facrifici di brutti Animali

) ficelebra- Da> riufeiua à

Dio

cotantocaro? chiaro, &cillu-

Kreprcflbailc genti5 e natiouidel

mondo

tut- to,che{

come

fi vede al fettimo del fecondo

ic* Macabei) Principi, e

potenti

non

pur /hebbero in pregio honor grande,

ma

Tac»

:rebbondidoni, e diricchezzeampliilìme,per cederlo da

Dio

cofi honorato, e fauorito

con

moltiplicate ccledi gratie » che liberalmente

>gn*hora vi difpenfaua« Et fe quegli Altari

:retti, e confacratialla Diuina Maeftà fua da^

iifeendenti primi del primo

Adamo

, furoii sofi ftimati , e riueriti da quel Popolo elettoi

;he conto,eche ftima diremonoi,ches'hab-

^ia à far de gii Altari ,

non

fabbricati, fi co-

9Qciprimi, daTuccelTori del Prcuaricacorede'^

diuini

(16)

diuinl precetti primiero

Adamo

^

m^ imméi

diatamente da’ primi difcepoli del fecondo,

Redentore

dell’Vniuerfo , LegisIatore>

&

in-

fieme oflcruatorc della Diuifta

Legge Gesù

Chrifto Noftro Signore,iniquali TVftige- nitoimmacolato Agnello, vero figlio dell’Al*

tiflìmo

Dio,

vico facrificato perpetuamente

,

non

pur

con abondanza

di liberali promeiTe,

ma

con doniefiectiuidi tutti i gufti, ethefori del Cielo , di tutte le gratie , e benedittioni fopracelefti,che

può

verfarein Terra allchu-

mane

creature prodigamcntc fpcr cofi dire)

la

mano

liberaliffimadeirifteflb Alciffimo

Dio?

Certo

che quegli Altari , c que’

Templi

cofi

famofifònò, tifpcttoàquefti,

come ombra

a!

corpo,

come

figura al figurato,

come

centro

(che non

éaltro, che punto, ònulla

) rifpec- toal tutto del Circolo

immenfo

, in cui vien figuratala petfettione.

Onde

in confeguenza

leChiefedella nafcencc , c pfoficience

Legge

Euangelica,erette da quegli amici , c fratelli di

Dio medefimo, Gesù

Chrifto Noftro Si*

gnore (checofichiamaua i Difcepoli, 6cho*

noraual’Apoftolato ) che con lui ConuerfaroQ cofi gran

tempo

, é videro corporalmente la gloria fua,

non

più focco veli> Si

Enigmi

,

(17)

gii Satotuone l Se gli alcri Padri del

Te«

flamenco,

debbon

moltopiù deirancicheefler fenzaparagonehonorace, flimace,e riuencbì

E come non

è poflìbile accennarla pure,

non

che narrarlo pienamente in epilogo breue di

guefU

feriteurada

me

incraprefa, diròfol

,pet

elTempio,chebeatachiamaua San

Giouan

Cri^

foftomo la Cittàdi

Roma,

e moflrò di fom<^

inamente

ftimarla,edi bramardivederla

non

per l’ampiezza, magnifìcenza,&ancichicàfua,

ma

perlefue più frcfèhcglorie,per que'Temi»

}liaugufti,facrati à Diodagli Àpofloli Pietro, ePaolo

non

fol con leparole dell’Euangelio ,

ma

co i corpi, ccolfanguc loro, chefurono

,

ncerta maniera, lacalce, e Tacquadi quegli

Edifici, anzi pur’

anco

i

marmi,

Se icolori più ini, per far*eterne, eporporate{ percofidire)

ic in confeguenza più iilufliri , e più gloriofa jucllclor Chiefe* Queftipregi, e quelli ho-

lòri, pur generali di tutte Talcre del Chriftia- refmo. Se quegli,

che

particolarifonod’alcunc

>ercerti rifpectiparticolari,

hanno

datomate-

iaà

me

di dire l’origine d*vna,Se infiemei ftìc- efii, iprogrelfi fuoi più notabili, che l’han efapiù celebre, &:di piùfamaprefiballe gench

i^eflià è

U

Cbibfadi SanPionigidiCalIano»

Qobile

(18)

Dobilci e {limato luogo,

chcchiaman

Borgó^

c Caftcllo y polloalla verde, e frondofa tiua del

Fiume Adda

, chiariCHmo per la purità di quel Cielo, perla bellezzadeiracquc, e perla delicatezzade’ pefci tragli altri di

Lombardia

La

qualità del fìcoilludra particolarmente Tan- cìchità della Chiefa,edificata dairApo(lolo,«

primo

Arciuefcouo di Milano Barnaba Santo, delleprimiere pur del Paefe ,e fingolarmenco fauorita da

Dio

perle gratie, e perlidonice- leftì , che viconcede.

Onde

inconfcguenza più

foauemi

fembra la cura impoflami dira- gionarne dachi

, perragion del fuomerito,

o

del portatodella (ua Cafa,e per certoinftinto

mio

verfo il (cruitio fuo , ha potere di

com*

mandarmi;

e via più facile l’effettuare il pcn- fiero,che tennifcmpredi fuegliarle

memorie,

&

i meriti antichi,enuouidi quefto

Tempio,

ond’alrri poffafolenneggiarlo piùdegnamente.

Narrali

dunque

che

doppo

chel’auradeldi- uinoIpirico

hebbe

moffo (percofidire)il

Cho-

ro Apoftolico , e diuifi i Difcepoli di

Gcs4

Chriilo à predicar la Tua

Legge

in più parti dei

Mondo

, diuifoancoraTApoftolo Barnaba daquei fuo diletto,

Vafo

d’elcttione, Dottoc

delie genti^ eftupor delia CbiefaPaoloSantOf

cd’An-

(19)

c

d’Antiochia paflato à

Roma

, d’indi

con

la

|fcorca prefafi di

duo

compagni, Anatalonc

Gre-

co, c Gaio

Romano;

venne à driccura à

Mi^

lano,chiamata Seconda

Roma,

confin difpar- gcrein c3a il

feme

del

Verbo

Diuino,fpcran-

done

frutto felice , di ridar quel Popolo

dall’Egitto alla Terra promefla , dal Deferto

alla

Vigna

del Saluatore.

Non hcbbe

faci!

perauuenturaringrcflbnella Città, vietato ca- pitalmente, à chi prima

non

adoraua Tldolo ripofto fopra laPorta;

come

pur’hora quella,

che chiamano

Porta di

Gioue

, ne fa

memo-

ria , &: la

conferma

rincfpugnabil fortezza, detta di Porta Zobia, che v’èfabbricata. Fti

dunque

aftrctto il Santo à Qarfene fuori , àc afpeccar ( fecondo il Configlio del Signore ) Topportunirà di dar’ancoil fangue, Se la vita (bifognando

)perla fua

Fede

j

onde

fidiedeà predicarla in quel luogo; oue bora c il

Mo-

naftiero di Santo Euftorgio,

non

ancorchiù- fo all’hora dentro alle

mura

> à battezzare

i credenti à quel fonte vicino,che vifi vede.

Così fuggendo , col precetto di Chcifto, la pcrfecucion de’Gentili, fi ritirauahor’àquel- laparte

medefima

,che éd’Occidente, in cor- ti

ameni

difeofti prati, borainluoghi più foli-

(20)

tari} vcrfo TOricnte ,

come

ì quello di

Sai

Dionigi, che era ancorfuori della Ciccai per turcolafciandofegnii e veftigi della infegnaca Religion Chriftiana ,

come

affermano Autori graui, c

come

fpero io di copiofamente mo«»

(Irare alcroue.

Non

furon finalmente inutili i

fuoifanti (udori »letante fatiche fue nella predicacione deirEuangellio ; conctofia

chf doppo

mille rrauagli, e pericoli corfi ,

doppo

infinite contefe,e difpute pallate co’Sacerdoti de’falfi

Dei,

vinti> e confufi con euidenti ra«

gioni, e con miracoli grandi,e finalmenteri-

j

dotti al

lume,

c culto delvero

Dio

i loro Fla- mini (^cranoquelli,

come

i Vefcoui tràChri-

ftiani)

&

illor

Capo

, dettoil

Sommo

Flamine

|

(quali Arciuefeouo )e conuertica

granquan-

;

. tità di popolo d'ogni force

, plebei , nobili,o miniftri più principalii fu gloriofamcnte

am-

il melTonella Città,

&

à confacrarpublicamenta il

(come

fegrctamence hauea già fattoiriluoghi !' remoti) Altari, c

Templi

à

Dio

Redentore, I

ne

i quali pofeiaconleprediche,conlegratic, i

eoi

miracoli,coiprodigicelellifommife dol« <

cernenteal giogofoauiflimo dei Saluatoretue*

j

toil rimanentevafiillimoPopolo Milanefe

A-

li

poftolo veramente, e

primo

Arciuefeouo

beo

* degna-

(21)

^egoameote chiamato Coi! fermateitiMila*

IOlecofe,e ftabilica laReligione Chriftiana» afciacoui Anatalone in Tua vece, partì verfo Bergamo,c Brefcia à predicarui pur l’Euangc-

.

Non

pafsò1*

Adda

quel giorno perla cor- lentedelfiume,e per la notte, che feprauen*

le. Fermollo

Dio

benedettoinquel luogoap-«

i>unto,

oue

boraè Cafiano,

che

è sù la Brada:

na il zelo

ApoBolico

, che lo fpronaua, noi afeiò fermo . Diedefi

conforme

al folico

ad

hBruirnella fede gli habicacori , c vi rizzaua kora il fegnofantiffimo della

Croce,

bora Al- ar confacraua, hor qualche Capella già fab- pricata in

honore

de’falfi

Dei

, riuolgendo al

pulcodelvero

Dio

,neleuaua quelle bugiardo tatuo,

come

vfauan di fare perle Prouincio

el

Mondo

gli altriDifcepoli

Comunque

ci

ì fia,raanifefl;o,&; chiaro èapprelTo à tutti,

he

vnacotalCapella

venne

col

tempo

adha*

lertitolo, dapoi che il corpo gloriolo diSan Dionigi , Arciuefeouo di Milano, fù fepellito a

Santo Ambrogio

fuccelTor fuo, Padrone,

\Protettor noftro,

oue

bora è la dettaChie- adi San Dionigi di CalTano, che s'argomen- a fundatamente eifer Tiftefia , edificata dall*

kpoftolo Barnabai

£

porantica traditione in quelli

(22)

queftl paefi, t per Autoriapprouatifiraccon•^

ta THiftoria in quefta maniera. Gouernaua' Dionigiil Santo Arciucfcouo laChiefa di

Mi-

lanoin

tempo

che TArriana perfidiacontami- mila !a Cacolica

Fede

. Ilzelo>

&

la cura Tua

Paftoralc neldifendereincrepidamécela

Greg-

gia fuacontra gli Arriani indufie i’imperador Coftanzo > che gli fauoriua> à sbandirlo

con vn

Concilio , che raunò contra efib prefenci pochi Vcfcoui Greci, c molti Latini, &:àri-

legarloin Cappauocia. Richiamatopoida

Co-

ftanzo

medefimo,non

curòditornare,

aman- do

più toftoil

bando

innocente, chela Greg- giainfetta da gli Infedeli ,

doppo

mo’cc cure, e fatiche

,pafsòdal

mondo,

dalmartirio,fi

può

:

dir, degliaffannialTrionfo de gliEternicon-

tenti«

riuelataqueffamorteda

Dio

ad

Am-

brogio,cheperò con lettere efficaci, conpre- ghi d'imbaiciatori Milanefi mandati appollaii

con

Vffici, e fauoridel Beato Bafilio,

Magna

primate in

Armenia,

ottenne daquellegcntf cofiremoteilcorpogloriofo,che portatoal- lenoftredaSanto Aurelio,Vefcouo dellaChic-

faRcdiciana, informato,che cale anco Tin^

cenciooe delSanto,

come

rArciuefcouo

Am-

brogioloprocutògiuntamencecoiPopolorua#'

Cofi

(23)

*7 Co

fi raccontaGiofeffo

RTpamontc

alterzo

della fua frefcaHiftoriadellaChicfadi Milanoi ftamp'ata^ià inparte,che perla grandezza,

e

dignità delleeofe, perPalcezza,e purità dello ftilcil'uftrailCiel di Brianza, oue nacque» Sc

ilCollegio Anibrogiano,oue s’allcuaTAutore.

Non

s’eftendeperòacerti particolari,

chequi

finarrano,fundaci suvecchiaHiftoriad’Autoi reapprouató, accennato dalui

medefimo

» 8C aucorizati da cradicione ,

&

da pitture anti^

che, cheinmateria morale, mafsime pofte in luoghi publici , feruono io vece d’Hiftorie

,

e d'autentici fcritti

, peratteftarc, e prouare bafteuolmente la verità d'alcune cofe paffa-

te;come

dimoftra perEccellenza il Cardina-

le Baronie nel

decimo Tomo

de*Tuoi Annali nellanno

looo.

al

numero

orrauo , anzi ei

medefimo

nel

Tomo

fettimo

Tanno

y44tdal- le Pitture pofte fopra de’ muri hauea proua- to.

Che

in Alcalà del

Rio

in Ifpagna era il

corpo beato di San Gregorio^ e pofeia nel

Tomo

vndicefimo del i o

y z. attefta, chd^

il

Sommo

Pontefice fi feruì del teftimonio

iftciTo delle Pitture , per fundare la verità dcli’cfiftenzà d’alcuni corpigloriofi.

Ancora

il Villcga nel fiK) Leggendario de’Santi ac-

B

tribuifce

(24)

-

!

trìbuifee nella perfettioa della Vita di Sa«

Chriftoforo martire autorità grandiiCma allo I

pitture

medefime

nelprouarquelle cofe,

che nè

per Cronica ,

ò

per altra fcrictura auten- tica, nè per Clailìco Autore

communemen-

te fon riceuute ; fuppleodo eiTe Pitture

ài

f

libri,che

mancano

,per la veritàdi quel,che de’ Santi vicn riferito. Per moftrar l’ifteilo anch’io più chiaramente de’Santi Corpi

de

gli inuìtti Martiri Quirino,

Nicodeme

, iC

Abondio

,pofti in San

Vincenzo

in Prato, antica, e celebreChiefa della Città di Mila-

no; mi

trouo in certa allegationehauerc ad- dottoco i Sacri

Canoni

, c

con

le Leggi Ci-

ui!ii’autotitàdi moltiDottori, e d’alcuniPa-

dri,

&

Hiftorici , adcrmanti l’antichità delle

Pitture ,

&

le Traditioni hauere euidcnza ,

e

forza à iki credibilile traslationi ancora de’

Santi medefimi.

Ma

ripigliando il filo di quellaHidoria,

doppo

che Santo

Ambrogio bebbe

ottenuto il

Corpo

di SanDionigi

,por-

tato,

come

s’èdetto, da SantoAurelio

,pre-

fentendo per diuino fpirito , che predo à i Confini della fua Diocefì doueua giugnere, ;

fiabilite

vn

giorno folcnne, gli vfcìall’incon- ^

tro,

accompagnato

dal

Qcco, &

dal Popolo

fuo

(25)

fuò^^òceflBonahnente

con

mólta

pompa

, £s arriuaco al Portod’

A4da

, che all’hor teneua

altro

nome

, chedrCalTanO)

non

fermòlupt»

go

fpatio, che vide giugnerlanane colSan- to

Corpo»

che in vna

Cada

ftaua tipoilo. Si

i diede à condurla folennemente , e

mentr«

i

modb

da dinoto fpirito voleuaabbracciarla >

s'alzò da elTa miracolofamente ridelTo beato Corpo,et abbracciando teneramente

Ambro-

gio

mededmo

, gli dille.

Dio

ti falui fracel»

lo

mio

, e dal Porto infinoal luogo,

oue

bo- raè la Chiefadi

$an

Dionigi

, pafsò conefib

vn'eleuato,e dolce Colloquio della diuinità»

della fede di

Gesù

Chrillo Nollro Signote

.

Sgannò

finalmente

Ambrogio,

che pen^ò, douefie Dionigi per virtù della diuioapoten-»

za tellare in vita

, poiché

doppo

dettogli vl-

timamence,

che

fepellifie illuo

Corpo

nella

Chiefa di San Saluatore, ritornò nella Gaf-

fa, e di

nuouo

riposò nel Signore.

Rimafe Ambrogio

, rimafer tutti

con

elio attoniti

d'vncanto miracolo, e dieder gratie ,

e

lodi infiniteàDio, c’hauelTe con elioconfermata

i lafede del

Redentor Gesù

Chrillo, e confo-

lata particolarmente quella Diocefi per l’ag-

giunu

d’vo

Tbeforo

mirabile., che gli ao-

B X

crefceua

!

(26)

crcfceua tanto fplendoreI L*accrébbe pri-

mieramente

al Porto

medefimo

, che dalla G^fla , che rinchiùdeua quel Sacro

Corpo

>

fi

nomò

di Caflano .

Crébbe

ancora il mira- colo5 mentre poftafopra d’vn cartola CalTa tnedcfiroa d’ordine di Santo

Ambrogio vpcr

condurla àMilano;

non

fu poffibilc fpihger- )o auànti per battere decaualli/né per altra

minierà, perche reftò tutto immobile fenza paffar piùoltre.

Souuenne

ad

Ambrogio

ci^

che vltimamente gli diffe il Santo,

onde

in- ucftigando follecitamerefev’era in quelluo-

go

qualche Chicfa,ò GapellaSacrata

à

Dioi

ji*hebbc trouatavnatra (pine,

&

herbe,fi

può

dire,imbofchita, etutta obliata, ecól rafiron- to ^c* più vecchi Terrieri , e col teftimonio d’alcuncfcrirture antiche la

conobbe

chiaro perquella,chefuedificata da Santo Barnaba,

alSaluacop dedicata> ouegid difieDionigi

divolerelafcpoltura .

Ne

refepertanto

Am-

brogio

humilmente

le gratie à

Dio,

e ricor-

dando

alPopolo,quantogiufta>econueneuol cofa era, cheinquellaChiefa, che nclferuo- re appunto della nafccntc

Fede

Catolica fù fabbricata, s*honòrafl’er Toffadichi valoro- famenceì’haucadifefai

Phebbe

coftopurgata,

G

tifto-

(27)

eriftoraca decentèmènte^e poinpofto in cflfe

fiolcnnemente quel Sacro

Corpo»

aggiuncoaf vecchio ncolo delSaluacoreil

nuouodi

Diohi>

gi,àTuagloriaconfacraco quelSantoluogoj?

che perla

fama

del miracolo occorfo, per le gracie, chedei continuovi; fi occeneuano, fa-

cendo da ogniparte concorrer,popolo

numc^

rofovdiuenne chiaropreffoJe genti,ecelebre infieme il Porto pur dì C^flaiìo. Il racconto, diquefta Hiftoria èaffai

confórme

àcerte Pit*^

cure antiche,chefivedeuannellavecchia

Chic

fa di San Dionigi

medefimo

, e giuncamence ad vnafcrictura parimenteantica(ionetengo

yna

copiai cronaca^qualcheanni fono, incerta Caffeccadi ferro nellaChiefadiSanDionigi à

Milano

i

&

saggiufed tanto più al vero per quei, che fegue.

L'anno

delia faluce

fu trasferitoil

Corpo

diquello SantodaCaffa-

no

à Milano nelladetta Chiefadei

nome

fuo da quel grand’

Animo

inpicciol

Corpo

Arci<

uefeouo Eriberto Endimiano,che

non men

col fenno, c col mirabile intendimento,che

eoa

la

mano,

econTopra fuaampliò

non

purlafua giuridiccioD dellaChiefa,

ma

j confiniancora del

Dominio

Milanefc. Quelli fundòlaChic-

ìacoiMonaffierodiSanDionigiàMilano,lar*

B /

ricchi

(28)

ricchi‘deiretitratedell’AbbatiadiSatiViocea»

zo

in Prato d’eOa Città, leuando

con

delira flebotomia il fangueà

Vincenzo

, per darloà Dionigi,

&

alfuo Monafliero, al cui lato fu poifepellito,

come

racconta Fra Galuanodel*

la

Fiamma

nella Tua vada Cronica, intitolata

Nuoua

Politia . Tratta di cotal Traslationo Pietro Galefino

ne

gli Antichi

Monumenti

dellaChiefadiMilano,daluiriftorati,tc iilu- Arati,

come

fcriue il Cardinal Baronie nelle

Annetationi alMartirologio

Romano

furto il

2 di

Maggio

allalettera C.

Àncora

Monfig.

Bafgapc, Vcfcouogiàdi

Nouara,

Prelato per Zelo,e peroprefingolari,altrettanto

beneme-

rito dellaChiefà

,quantodelleAntichitàdi ef- faintendente,e (ludiofo. Paolo Meriggiaan- corapiù

ampiamente

nelprimolibro della

No-

biltà di Milano al

Capo

fedo e

finalmente (perlafciar glialtriAutori) Filippo Ferrari nel Catalogode’SantiItaliani nelgiorno medefi-

mo

2 di

Maggio. Quindi

raccoglioiolave- rità di

due

cofe, l’vnaé, che il corpo di San Dionigi,

non

àMilanonellafuaChiefa

(come vanamente

credono alcuni )

ma

in quella di

Cadano

fìifepellito dal

Pador nodro

amantif- flmo

Ambrogio

Santo. L’altraè,

chequeda

. pur

(29)

pur di

Oilano

,in cuiSan Dionigivolfela polcura, fìiedificacaprima alSaluacoredaSico Barnaba,cj)oiriftoraca, ampliatadaSanto

Ambrogio

s

& non

quelladiMilano,

come

al-

cuni pur centra il vero

hanno

affermato . Ella c però Chiefaantica,

&

delleprime>comincic

finoal

tempo

dcli’ApofioloBarnabaicomcfpc^

ro di moftrar’io copiofamentc nellavera, 8&

giuda cenfura della prefata fcrittura antica « crouatain

queda

Chiefa diMilano,

come

già

diflì.

La

veritàdi

quede

duecofenefavcrifi- milc,anziveravna terza,

&

c, chefcil

Corpo

gloriofo

non

fu condotto à Milano da Santo

Ambrogio,

com*ci pensò,perrcdituircin

mor^

teallapatria, chi nefii priuoin virasi iniqua- mente, folperdifenderela Catholica Fede; e forzadire,che

quedo

perairhorafoffevoler di

Dio

, c che il miracolo d’alzarfi il

Corpo

,

parlare,c del

non

poter

mooer

la fucce- defle vcramencc à

come

s’e detto.

Non

tocco fafolcnnità del trasferireil

Corpo

da

Cadano

à

Milano

forco Eriberto,dalla

Chiefa del

nome

fuo ni

Duomo

fotto Hippo-

lito

Secondo

d’Ede Arcinefeouo, ouc hor fi croua honoreuolmcnce ripodo,

non

già nell"

girare del Santuario,

(

c^me

altri vuole)

ma

JB

4

in

(30)

inquellodello Sctìtolo, dettò dellaCònfc(!iò*

uè,

come

afferma il già detto

VcfcouodiNo*

uara,meglioinformato, ancor perchefu Ca- nonico ordinarionellamedefima Chiefa

mag^

giordi

Milano

* Ilfinejcheio

mi

propolifufol di trattar dellaprima traslatione > c’hebbe il

miracolodellaCafTa^e quindiCaffanoil

nome^

e’I

nuouo

titoloTantica Chiefa, chiara,èc,illu-*

ftre,perchefabbricatadavntanto Apoftolo,&:

riftorata davn tanto Arciuefcouo. Il primo^

quafidiurnoArtcfice,latraffe,comedalChaos,

dalletenebre del

Pagancfmo

al Soledel Chri- ftiancfmo, c diellaà’crcdenti,quafi vn

mondo

habitabilc,anzivn ParadifoTerreftre. L'altro dalfcmpietà de*Tiranni alla pietàde* Fedeli^

dalla ruina allafabbrica, dalla morte allavita dellafalutc, quafi Redentor d'opera

humana

fcnz'Anima, (perdarlainefla, à chi vuolecoti l’opre diuinc) l’hebbcredentada* nemici bere*

tici,chePoppiimeuano,ctoltadalSepolcroal- la luce,dalfoblioallafama,dallefpinealle

Ro*

fe,dallebrutturefcluaggcjou’era fepolta alle bellezzedomeftiche,ou’eriforta: pervo-^

Icr di

Dio non

hàpiùilTheforodelSacro

Cor-

po,

non

perde quellodella(lima,òc delia glo^

ila acquiftaca» ne quel» che più importa^

4

(31)

2elò,

&

la ditìotioQCibtrodotca.

Lo

moftrail

popolo,che viconcorre,c più ilcuornobile,e liberale de*Caffaiiefi,cheda*fundaroenciThan

fiformaca> e ridotta à figurapiùvaga,affai più Augufia^ che angufta , beneincefa d’Archi- tcctura, fregiata, adorna di candidiffimi(lue- chi, Se di Pitture bellillìme,

onde

i

duo

fpatij

,

chevitettano vuoti, ne

chiamano

ilpieno, Se lofperano bcnjoftodall’ifteffa liberalitàCaffi»

nefe.

Campeggerebbe

in

vno

mirabiloiencc l*Hiftoria della prima Traslatione de! Santo, checol miracolo diede il

nome

alla Terra, c

[col fuoil

nome

ancoraallaChiefa.

E

dipin-

‘gendo nell’altro JaTraslatione, che fece Eri*

bertodi San Dionigi à Milano, appaghereb-

be

ladoppia hiftoria

h dubbiamente

.

Quan- do

poipcrauucntura vn terzo vuoto vi

nma*

neffe,rempierebbeà gufto l’ApoftoloBarnaba predicantela Fede, econ la

Croce

erettafab- bricante la espella al SaluacotCé

Ma molto

più, cheil

mio

dire, farà la

mano

liberaliffì-

ma

dc’Gaffanefi. Alio fpirico, al parere, al

fenno loro molto più fino, chehàvoluto , fa-

puco, c potuto far tanto per la lor Patria, per la lor Chiefa , io rimetto il penficro di procurarle iollecitameote la perfettione ,

La

(32)

I

latieneinparte col fregio dellaPrcpofitura,la tien fecola Terra col titolo del Marchefato

.

RifplendeancorpiùIVna, eTaltra conTantica nafeita fua alla

Fede

Chriftianaperlaprcdica- cìonedi Barnaba,

&

conlagloriade’

nomi

ac- <

quiftacidiuinamcnce,ùnd’è fouerchforifcalda- ' re habicatori ardenti,efpronar>chigiàcor* :

re àcomplirela Chiefa, vnico honorc dc’fuoi 1 honori .

Veggo,

che iCaffanefi

hanno

imita- ;

coil

coftume

de’ Principi,cde’perfonaggid’- ognifecole, e d’ogni nacionc,chefud’honorar - fingolarmcoteil proprio

nome,

illuogo,

&

il .

giorno,incuinacquero.

A

leflandro,

Pompeo,

Cefare,Augufto,e tantialtri dieder l’honor de’lor

nomi

àCittà grandidel

Mondo. Sono

celebri Pilla,

Samo,

Stagira,Arpino,c milleal- tri,ou’hcbbeAleflandro, Pitagora, Ariftocelc,

Cicerone,

&

altriil Natale. Il ancor

Na

-

taiitiofi tenneinpregio,fifèfteggiòconSacri- fici,balli,doni,c conuici,econmille allegrez-

ze da’Gentili,dagliHebrei,cda noiChriftia- si .

Noi

particolarmente

honoriamo

il Santo del noftro

nome

.

La

Chiefacelebralanafcica de’ Santial Ciclo, flima,

&

honora illuogo

^

ouc

i’hebbcro in Terra.

Tra

molti efcmpli folo il

moderno

di S.C^tlo bafta accennare,;

poiché

(33)

|>otche1a

Rocca

d'Arona,Sela

Camera

idelTa, au'egli nacque, honoratadalCielocon molti fegni miracololì, riuericavien’horain Terra

con

fabbrica(ingoiare,cherapprefeaieiilaTua vita,percelebrarlo,erublimario prelTolegen.

titutteper

vno

de’più]chiarilumi,epiù fplen*

denti,

che

illuftrafregiamai la Terra,

&hora

illuftra il Cielo tnirabilmente. Coli CalTano s’honora nel (itodel nafeimentofuofpirituale

peropra di Barotiba,s’honora nel

nome, che

gli diede il miracolo per opra d’

Ambrogio

»

mentre

honoraDioniginellaTuaChiefa.

Non

banche farceneOb

(percolidire)canti altri luoghi, tante Ville,e Cittàdel

mondo,

fupet-

be

de’titolidi perfonaggi.Seheroi più

famoS

;

&molto men

quell’alcre,ehe preferpur

nome,

e

fama

da monti,da fiumi,dalaghi,

ò

dabruti Animali,

ò

da

huomini

,

ò donne

priuate,

ò da

Dei,

ò

Semideifalfi,

ò

dafacci,

ò

prodezze hu«

mane

,

ò

diuine

vanamente

credute.

Di Ro<

molo

vantili

Roma,

Alefiandria in Egitto del gran

de’Macedoni, Saragoza inIfpàgnadi CefareAugufto,etantedi tanti altri. Si glorij

Padoua del

de’ fiumi , e delCuotributario Tefino PauiajMoftriTorino vn Toro; Sia

mu-

iÌGaNapoliperleSirene.

Honorin

Lauinia,

e

Gaeta

(34)

GaetaleCittàde’ lor

nomi

. Sorganoipetfei,?

e gli Ercoliiniiìtci à dartitoliàTerre, e Pro-

niocie, òco’

nomi

,

ò

co*gefti,ctrionfi di

pov

po*i foggìotgati . Altro

non

fono in fomtna, checofe h»jmane,nclpiùdelle quali

hcbbc

par- te maggior la violenza, laforzajringanno, 5-

finalmenteilvitio,chelavirtù.

Sono

in fine,;- òdi Natura,

òdi

Fortuna, ò di

Cafomcndi-;

catc

memorie, ò

fogni,e racconti vani>ò fa- uolofe

menzogne

de*Ciechi gentili,per foften tare lavanità,per

humanare

,òdeificarelafe- rinità,òalpiù,rhuiiianità de’ lorDei. Quefte,^^t

diedi

Cadano habbiam

dette,fon foprahunia- ne,ceiedi, e diuine.

Lo

moftrail miracolo

d-

alzarfiil

Corpo

gloriofo, e parlar dellecpfe di

Dio

conl’amico Paftore.

Lo

confermailfcr- marfi,el’immobilirfila

Cada

,ouee fabbricata laChiera,per

non

direTaira nafcitaTua

.1

per-

fonaggi, ond’hcbbcvita il fuccedb,

non

furon mondani, òterrenihuomini,òfuperbi,efaftofi,

come

il piùde i predetti> ne

mcn

Rettori di

Corpi,òdiVite,òdibenicerreftri, frali, e ca- duchi,

ma

furon celcfti,amici, cfratellidi Dio,

Tvno

Apoftolo,TaIcroDottoredi

Gesù

Chrifto nella fua Chiefa,

ambiduo

Paftori

d*Animc,

Ammaeftratori, Indrizzatoridella veravirtù,

&

del

camino

delCielo, Amminidratdri, Di*

fpen-

(35)

^9

fpenfaton* di cclcftiali fcmpiterne ricchezze, virtuofiffimi, rapienciffimi,lumi,c fpecchilu- cidiilimi del Chriftianefmo. Quefti fonogli

honori ,

&

le glorie de’Caflanefi, ilcui

nome,

il cui

Tempio hebbe

vna originecofi alca,

va

p’togrcflb cofigloriofo,chetuttevinceleGre- che,

&

le

Romane, &

l’altre

humane

grandez-

ze.

Non

portereiT vltimelodiàCaiTano, s'io raccontaffì Torigine,il tempo,ilFundacorfuo, gli cferciti,gliaflredij,cheJoftrinferolungamen teledifefe, lebattaglie,&: altreguerrierefalcio- ni ; perchegiuncamcntc potrei riferire Tanci- chità,lanobiltàd alcunepiù principali , e più qualificatefamiglie fue, Iofplendor particola- red*alcuni più degni,chele illuftraronoi ecofi

;fareimoltopiù lunga,ediuerfadal

mio

propo-

ifitoquellahiftorietta,da

me

intrapefa, per toc-

carfolamentele fpiricualigrandezzede’Cafla- nefijonde

vengono

inconfeguenza le tcporali delgridoacquiftato,edelpopolopaefano,e(Ira nieto,chevi concorre,chelaTerra medefima conlaChiefaaggrandifce,esforzavirtuofame-

te glihabicatorià procurarlecon ogni ftudiola perfettione, che merita vna Caiadi Dio,naca, erinouatàco miracoligrandi per

mano

di

duo

:ali Capioni della fua Chicf^^,

come

Barna-

Da,

&

Ami)rogio, Sanciffimi nollri Paftori.

Crcfcc

(36)

CrcfccTobligo,

&

l’afFctto^neiOflaneficoli legratiejchedalCiel

vengono

à quelle

Anime, che puramente

ricorrono al Santo nella fua Chiefa,

&

airinterccffione diNoftraSignora

.

Vna

in particolare,memorabile,occorfaui,duc anni fono,è

ben

degnad'Hifl:oria,8cd’iliuQrar laprefentepermaggiorgloria diSanDionigi

.

Andana

da Guffagoà

Gardone

( Ville Brefcia- xic^

vn

giouinettodiquindicianni .

Trouò

nei

camino

vn cadauero

d’huomo

fenza capo, di frefeo vccifo.

tal lo fpauento,eThorror,

che

loprefeper cofifiero, e Tozzo fpettacolo^

che

reftò attonito; e tutto alienato, e piendi tremore,

non

fapendo ,ò

non

potendo formar parola,fi lafciòquaficaderdal cauallo, cheIp portaua. Pure ilmeglio,che puote, diedela volta indietro verfoGuffago. Giunto àcafa,

e

raccoltoda’ Tuoi Genitori,dolenti,

come

fi

può

pepfare, percofiArano, impenfaco acci*

dente\andauadelcontinuoperdendole forzo snfiemocon l’appetito Penfaron, chefoffer malie,elomiferoin

mano dVn

Rcligiofoin*

tendente nellaCiccÀNdi Brefcia:

ma

egli lori*

mìfeallacurade’Meoici .

curatodamolti per moltigiorni,anzi meficongrandiligenza,

c

peggioraua ogni giorno,e venne à tal lan*

guidezza

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