:,'é
9
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Antichità
della CHIESA
DI
S.D IONI Gl,
Et
origine delnome
diCaflano
'
Geradadda
.
DEDICATA
AìtlUufirijfma
SignoraMartia Grimaldé
"Boneìiii Archefa ài
C
affano^Conteffa del Bofco &*c.
PerliSumpatoriArcbiepifcopali, M-
D
C.X v
11,f
Ifflptimatar
Fr.
A*
BariolaConfultof
S.OiHuj prò Rcucrcndillìmo
Inquificofe.
Guilielmus Vidoijus
TIicoI. S.Nazarij prò
llluflirirs.D. Cardinali Archiep*
Vidic Saccus prò
Ezcelleotirs.Senatu
.
ILI,VSTRISSIMA SIGNORA
mia Signora^.
VZSTA fcyttmxA
tchs fira l’antichità della Chiefndi
San
Dionigiinjiemt
l'orìgine del
nome
celebre diCacano,
èpiù
tojiod'amici
, chemìa
,
per»
(hem'ìndujfera
à formarla
,per n/eder
la /lima
,
€>
l'honar, che porto conejjtmolta
fingolareallaChìefa,ó*al
!Borgo.Mora
è
fatta diV.S.
lUuftriJlJtma,perchefe
n'efce eolfegnoinfrontedelnome fm
chiarìfimo
•Era
gìuflo y che cafefojje, perche tenenda
V .S
.lUuflrìfìmailDominio
de'fajfanejiyfanno
beneinmanfua
lefritture
toccanti lorocommuni
ìntereffy efecialmente-
A a
fucilià'
'Quellid’honorè,nanat'tnella prefenie],af-^
pnchefappìa
meglioV.S,
Illufiri/jtmA di quali fudditifitrouiefierSignora.E
poi-»che i Cajfanefi, e
più
quei dellaScuola
diSan
'Dionigi defiderauano,chefiflantpafi^
Jèt
non mi p arcua
d’accertarmeglio, che infarne yn
donOtC dedicarlaàV.SJdufirifi.
tanto
più f apendo
la pietàdelfuoanimo
la
religione^he
tieneà
quel, che toccala glo- riadìDìo,
de’fimiSanti
, eparticolar-mente
dì quel, cheèTitolare,efi
puh
dirla
gloria de’fuoiVaffadì,
Lafcio in <vltimo lapartìcolardìuotionemia
congli altime-
fitidi
V.S.
lUuflrifi.chemi fà fuddìto
fuo,eperò
m’
ohlìgauaa
qualche tributo delmìo
'ÙajfaUaggìo.-tLa fuppUco
con ogni affet- to , che le piaccia di gradirlo , edonare
allafua
modejììa, ad’occafione dì par», lar d’^vnSanto
il tacerfi bora le lodi in- finite dìV.
S.lUuflrìffma ,&*
legran-
de^^
dettafua
chiariffipaCafa
.La
qual,tutta ’^oftro Signor
Dìo
guiàrdìl|[feltcìii
fempre
e colfine baciohumilmenm
te le
mani
diV»
SignoriaIllkfi/tfiìinà*Dit^filano d.%^.
(L’Aprilel^lT»
D.V.S.iaHfirìp
"
Diuotìfifimoferuitore
r. t ?:\V. f' ft'
i ./
,i 4.V
r
Antonio CafHglions
ìA
jPER
Pcfla Chìefa di SanDiónièì
, sii i’
Adda
.
MADRIALE.
ACl^ Tempio
honoratOfl£onor
dl^ùefie fronde,S
pecchiohelloà
^ueji'onde»S'io
non ho
flile à, le tue glorie egualeìI mpennagli tù
l'ale:Vvdtaìmì
hitj^it^Ak^
eon alto 'ì>oloScender del tuo Jplendor
fuperho
ilPoU
\£
s’anuien^cheà'tuoi ratcaggia ìnfiamato,1
carofortunatoinque
llo lido ,Tjouero
interìpofo^etu inme grido
»ANTI-
ANTICHITÀ
DELLA CHIESA
DI
S.DIO N
IG
I,Et
origine delnome
diCaiTano Geradadda.
I
A e QV E
fempreà quel vé- roMonarca
Eterno, Autore,e
Rettor fapieùdflìmo dcll’Vni- uerfò,(tòme
moftratiole Sacrd Lcttefe^d’eflernon
folopcrpe- tuamentè lodato,e venèratò inCielodaquelli beati rpiriti,màquìinTerraancoradanoimor^
talicol
mezo
di Sacrifici , d’Altari,e Tetnpii,'che (còme
narrafpeiTolaSacraGenefi) inogniftato di Natura, e di
Legge
,&
inogni età delMondo
glifurono grandemente accetti,&
ditnirabil fodisfattione. Cefibeaignamente hoc drizzògliocchi à i votid’Abclle, bora odorò
aé gli holocaufti,hora larghe
Abraamo
,
quando
gli crelTeA 4
Aitatifoauemenfedi
N
promefiefece
ad
8
Altari,
&
gli ó^erì vittimedipace,horaalfuofiglioIfacco repplicòle promefle
/quando
glixonfacrò l’Arc ftcre,&: hora benedì Giacob-
be
,quando
gli refei voci , e i titoli honorati fegnò nel faffo. Piacque infomma
cotanto àDio
Tvfodiquelli honori > ch*eiconfuma
/per cofidirc)il rimanentedella fcricturainlibriin-tieri,per ordinare>e
commandare
colmezo
diMose,
cd’Aronne
alcune mifteriofeceremonic facre, toccanti à i Sacrifici, $c à'Sacerdoti, e Lcuiti,«iniUri loro*Quando
poi moftrògu- fto , che fi rizzaffe vnTempio
allagrandezza deinome
fuoimanifeAolloprimaàqueiRè
po*cente,e gran Profeta
Dauide
,pofciaal Signor dcTaggi, figliuolfuo, e fuccefibr nei
Regno Salomone,
e perciò gli diè ricchezze, c the- fori tanti,òc,aiutoancorde’Popoli,eRè
vicini,che ben
fi vide premergrandemente
alSom-
mo Dio
quefto ncgotio,coraeimportantillimo,&di
grandiflimo fuo compiacimento*Non
fiftancò per canto di conceder gracie
, prcroga- tiuc, e chefori celefti a quel fuo diletto
Tem-
pio,chefu ilprimiero edificato alCultofuo,il
colmò
d’hofiori ,e di glorie tante, che la fua gloria (come
fi legge ai fettimo del terzo de*Rè
) fi vedeain effeccohauer tutto occupato| 6tutto9
e tuttopieno quelSanto luogo> volfe, cheiu£fpecialmente ilTuo
nome
haueifcinfcmpiccrnalafede fua>echelo (guardo,
&
il cuor fuoin-uigilaOreinceiTancemencc fopraquel facro (ito»
oue
conforme aIdehderio> airinftance pre- ghieradiSalomone
firifoluc d'efaudircchiun-que
inftantemence d'alcunagcacia iorichiedef- fc.Hor
fequcftomirabiiTempio
, perchefu.
il primo edihcacoali’alcezzadel
nome
fuo,
nel qualeilculto,
&honorfuodiuino{ benché
folo con facrifici di brutti Animali
) ficelebra- Da> riufeiua à
Dio
cotantocaro? chiaro, &cillu-Kreprcflbailc genti5 e natiouidel
mondo
tut- to,che{come
fi vede al fettimo del fecondoic* Macabei) Principi, e
Rè
potentinon
pur /hebbero in pregio honor grande,ma
Tac»:rebbondidoni, e diricchezzeampliilìme,per cederlo da
Dio
cofi honorato, e fauoritocon
moltiplicate ccledi gratie » che liberalmente
>gn*hora vi difpenfaua« Et fe quegli Altari
:retti, e confacratialla Diuina Maeftà fua da^
iifeendenti primi del primo
Adamo
, furoii sofi ftimati , e riueriti da quel Popolo elettoi;he conto,eche ftima diremonoi,ches'hab-
^ia à far de gii Altari ,
non
fabbricati, fi co-9Qciprimi, daTuccelTori del Prcuaricacorede'^
diuini
diuinl precetti primiero
Adamo
^m^ imméi
diatamente da’ primi difcepoli del fecondo,Redentore
dell’Vniuerfo , LegisIatore>&
in-fieme oflcruatorc della Diuifta
Legge Gesù
Chrifto Noftro Signore,insù iquali TVftige- nitoimmacolato Agnello, vero figlio dell’Al*
tiflìmo
Dio,
vico facrificato perpetuamente,
non
purcon abondanza
di liberali promeiTe,ma
con doniefiectiuidi tutti i gufti, ethefori del Cielo , di tutte le gratie , e benedittioni fopracelefti,chepuò
verfarein Terra allchu-mane
creature prodigamcntc fpcr cofi dire)la
mano
liberaliffimadeirifteflb AlciffimoDio?
Certo
che quegli Altari , c que’Templi
cofifamofifònò, tifpcttoàquefti,
come ombra
a!corpo,
come
figura al figurato,come
centro(che non
éaltro, che punto, ònulla) rifpec- toal tutto del Circolo
immenfo
, in cui vien figuratala petfettione.Onde
in confeguenzaleChiefedella nafcencc , c pfoficience
Legge
Euangelica,erette da quegli amici , c fratelli di
Dio medefimo, Gesù
Chrifto Noftro Si*gnore (checofichiamaua i Difcepoli, 6cho*
noraual’Apoftolato ) che con lui ConuerfaroQ cofi gran
tempo
, é videro corporalmente la gloria fua,non
più focco veli> SiEnigmi
,
mé
gii Satotuone l Se gli alcri Padri delTe«
flamenco,
debbon
moltopiù deirancicheefler fenzaparagonehonorace, flimace,e riuencbìE come non
è poflìbile accennarla pure,non
che narrarlo pienamente in epilogo breue diguefU
feriteuradame
incraprefa, diròfol,pet
elTempio,chebeatachiamaua San
Giouan
Cri^foftomo la Cittàdi
Roma,
e moflrò di fom<^inamente
ftimarla,edi bramardivederlanon
per l’ampiezza, magnifìcenza,&ancichicàfua,
ma
perlefue più frcfèhcglorie,per que'Temi»}liaugufti,facrati à Diodagli Àpofloli Pietro, ePaolo
non
fol con leparole dell’Euangelio ,ma
co i corpi, ccolfanguc loro, chefurono,
ncerta maniera, lacalce, e Tacquadi quegli
Edifici, anzi pur’
anco
imarmi,
Se icolori più ini, per far*eterne, eporporate{ percofidire)ic in confeguenza più iilufliri , e più gloriofa jucllclor Chiefe* Queftipregi, e quelli ho-
lòri, pur generali di tutte Talcre del Chriftia- refmo. Se quegli,
che
particolarifonod’alcunc>ercerti rifpectiparticolari,
hanno
datomate-iaà
me
di dire l’origine d*vna,Se infiemei ftìc- efii, iprogrelfi fuoi più notabili, che l’han efapiù celebre, &:di piùfamaprefiballe genchi^eflià è
U
Cbibfadi SanPionigidiCalIano»Qobile
Dobilci e {limato luogo,
chcchiaman
Borgó^c Caftcllo y polloalla verde, e frondofa tiua del
Fiume Adda
, chiariCHmo per la purità di quel Cielo, perla bellezzadeiracquc, e perla delicatezzade’ pefci tragli altri diLombardia
•La
qualità del fìcoilludra particolarmente Tan- cìchità della Chiefa,edificata dairApo(lolo,«primo
Arciuefcouo di Milano Barnaba Santo, delleprimiere pur del Paefe ,e fingolarmenco fauorita daDio
perle gratie, e perlidonice- leftì , che viconcede.Onde
inconfcguenza piùfoauemi
fembra la cura impoflami dira- gionarne dachi, perragion del fuomerito,
o
del portatodella (ua Cafa,e per certoinftinto
mio
verfo il (cruitio fuo , ha potere dicom*
mandarmi;
e via più facile l’effettuare il pcn- fiero,che tennifcmpredi fuegliarlememorie,
&
i meriti antichi,enuouidi queftoTempio,
ond’alrri poffafolenneggiarlo piùdegnamente.
Narrali
dunque
chedoppo
chel’auradeldi- uinoIpiricohebbe
moffo (percofidire)ilCho-
ro Apoftolico , e diuifi i Difcepoli di
Gcs4
Chriilo à predicar la Tua
Legge
in più parti deiMondo
, diuifoancoraTApoftolo Barnaba daquei fuo diletto,Vafo
d’elcttione, Dottocdelie genti^ eftupor delia CbiefaPaoloSantOf
cd’An-
c
d’Antiochia paflato àRoma
, d’indicon
la|fcorca prefafi di
duo
compagni, AnataloncGre-
co, c GaioRomano;
venne à driccura àMi^
lano,chiamata Seconda
Roma,
confin difpar- gcrein c3a ilfeme
delVerbo
Diuino,fpcran-done
frutto felice , di ridar quel Popolodall’Egitto alla Terra promefla , dal Deferto
alla
Vigna
del Saluatore.Non hcbbe
sì faci!perauuenturaringrcflbnella Città, vietato ca- pitalmente, à chi prima
non
adoraua Tldolo ripofto fopra laPorta;come
pur’hora quella,che chiamano
Porta diGioue
, ne famemo-
ria , &: la
conferma
rincfpugnabil fortezza, detta di Porta Zobia, che v’èfabbricata. Ftidunque
aftrctto il Santo à Qarfene fuori , àc afpeccar ( fecondo il Configlio del Signore ) Topportunirà di dar’ancoil fangue, Se la vita (bifognando)perla fua
Fede
jonde
fidiedeà predicarla in quel luogo; oue bora c ilMo-
naftiero di Santo Euftorgio,
non
ancorchiù- fo all’hora dentro allemura
> à battezzarei credenti à quel fonte vicino,che vifi vede.
Così fuggendo , col precetto di Chcifto, la pcrfecucion de’Gentili, fi ritirauahor’àquel- laparte
medefima
,che éd’Occidente, in cor- tiameni
difeofti prati, borainluoghi più foli-tari} vcrfo TOricnte ,
come
ì quello diSai
Dionigi, che era ancorfuori della Ciccai per turcolafciandofegnii e veftigi della infegnaca Religion Chriftiana ,come
affermano Autori graui, ccome
fpero io di copiofamente mo«»(Irare alcroue.
Non
furon finalmente inutili ifuoifanti (udori » nè letante fatiche fue nella predicacione deirEuangellio ; conctofia
chf doppo
mille rrauagli, e pericoli corfi ,doppo
infinite contefe,e difpute pallate co’Sacerdoti de’falfi
Dei,
vinti> e confufi con euidenti ra«gioni, e con miracoli grandi,e finalmenteri-
j
dotti al
lume,
c culto delveroDio
i loro Fla- mini (^cranoquelli,come
i Vefcoui tràChri-ftiani)
&
illorCapo
, dettoilSommo
Flamine|
(quali Arciuefeouo )e conuertica
granquan-
;. tità di popolo d'ogni force
, plebei , nobili,o miniftri più principalii fu gloriofamcnte
am-
il melTonella Città,&
à confacrarpublicamenta il(come
fegrctamence hauea già fattoiriluoghi !' remoti) Altari, cTempli
àDio
Redentore, Ine
i quali pofeiaconleprediche,conlegratic, ieoi
miracoli,coiprodigicelellifommife dol« <cernenteal giogofoauiflimo dei Saluatoretue*
j
toil rimanentevafiillimoPopolo Milanefe
A-
lipoftolo veramente, e
primo
Arciuefeouobeo
* degna-^egoameote chiamato• Coi! fermateitiMila*
IOlecofe,e ftabilica laReligione Chriftiana» afciacoui Anatalone in Tua vece, partì verfo Bergamo,c Brefcia à predicarui pur l’Euangc-
.
Non
pafsò1*Adda
quel giorno perla cor- lentedelfiume,e per la notte, che feprauen*le. Fermollo
Dio
benedettoinquel luogoap-«i>unto,
oue
boraè Cafiano,che
è sù la Brada:na il zelo
ApoBolico
, che lo fpronaua, noi afeiò fermo . Diedeficonforme
al folicoad
hBruirnella fede gli habicacori , c vi rizzaua kora il fegnofantiffimo dellaCroce,
bora Al- ar confacraua, hor qualche Capella già fab- pricata inhonore
de’falfiDei
, riuolgendo alpulcodelvero
Dio
,neleuaua quelle bugiardo tatuo,come
vfauan di fare perle Prouincioel
Mondo
gli altriDifcepoli•Comunque
ciì fia,raanifefl;o,&; chiaro èapprelTo à tutti,
he
vnacotalCapellavenne
coltempo
adha*lertitolo, dapoi che il corpo gloriolo diSan Dionigi , Arciuefeouo di Milano, fù fepellito a
Santo Ambrogio
fuccelTor fuo, Padrone,\Protettor noftro,
oue
bora è la dettaChie- adi San Dionigi di CalTano, che s'argomen- a fundatamente eifer Tiftefia , edificata dall*kpoftolo Barnabai
£
porantica traditione in quellisé
queftl paefi, t per Autoriapprouatifiraccon•^
ta THiftoria in quefta maniera. Gouernaua' Dionigiil Santo Arciucfcouo laChiefa di
Mi-
lanoin
tempo
che TArriana perfidiacontami- mila !a CacolicaFede
. Ilzelo>&
la cura TuaPaftoralc neldifendereincrepidamécela
Greg-
gia fuacontra gli Arriani indufie i’imperador Coftanzo > che gli fauoriua> à sbandirlo
con vn
Concilio , che raunò contra efib prefenci pochi Vcfcoui Greci, c molti Latini, &:àri-legarloin Cappauocia. Richiamatopoida
Co-
ftanzo
medefimo,non
curòditornare,aman- do
più toftoilbando
innocente, chela Greg- giainfetta da gli Infedeli ,doppo
mo’cc cure, e fatiche,pafsòdal
mondo,
dalmartirio,fipuò
:dir, degliaffannialTrionfo de gliEternicon-
tenti«
Fù
riuelataqueffamortedaDio
adAm-
brogio,cheperò con lettere efficaci, conpre- ghi d'imbaiciatori Milanefi mandati appollaii
con
Vffici, e fauoridel Beato Bafilio,Magna
primate in
Armenia,
ottenne daquellegcntf cofiremoteilcorpogloriofo,chefù portatoal- lenoftredaSanto Aurelio,Vefcouo dellaChic-faRcdiciana, informato,che cale fù anco Tin^
cenciooe delSanto,
come
rArciuefcouoAm-
brogioloprocutògiuntamencecoiPopolorua#'
Cofi
*7 Co
fi raccontaGiofeffodàRTpamontc
alterzodella fua frefcaHiftoriadellaChicfadi Milanoi ftamp'ata^ià inparte,che perla grandezza,
e
dignità delleeofe, perPalcezza,e purità dello ftilcil'uftrailCiel di Brianza, oue nacque» Sc
ilCollegio Anibrogiano,oue s’allcuaTAutore.
Non
s’eftendeperòacerti particolari,chequi
finarrano,fundaci suvecchiaHiftoriad’Autoi reapprouató, accennato dalui
medefimo
» 8C aucorizati da cradicione ,&
da pitture anti^che, cheinmateria morale, mafsime pofte in luoghi publici , feruono io vece d’Hiftorie
,
e d'autentici fcritti
, peratteftarc, e prouare bafteuolmente la verità d'alcune cofe paffa-
te;come
dimoftra perEccellenza il Cardina-le Baronie nel
decimo Tomo
de*Tuoi Annali nellannolooo.
alnumero
orrauo , anzi eimedefimo
nelTomo
fettimoTanno
y44tdal- le Pitture pofte fopra de’ muri hauea proua- to.Che
in Alcalà delRio
in Ifpagna era ilcorpo beato di San Gregorio^ e pofeia nel
Tomo
vndicefimo del i oy z. attefta, chd^
il
Sommo
Pontefice fi feruì del teftimonioiftciTo delle Pitture , per fundare la verità dcli’cfiftenzà d’alcuni corpigloriofi.
Ancora
il Villcga nel fiK) Leggendario de’Santi ac-
B
tribuifce-
!
trìbuifee nella perfettioa della Vita di Sa«
Chriftoforo martire autorità grandiiCma allo I
pitture
medefime
nelprouarquelle cofe,che nè
per Cronica ,ò
per altra fcrictura auten- tica, nè per Clailìco Autorecommunemen-
te fon riceuute ; fuppleodo eiTe Pitture
ài
flibri,che
mancano
,per la veritàdi quel,che de’ Santi vicn riferito. Per moftrar l’ifteilo anch’io più chiaramente de’Santi Corpi
de
gli inuìtti Martiri Quirino,
Nicodeme
, iCAbondio
,pofti in SanVincenzo
in Prato, antica, e celebreChiefa della Città di Mila-no; mi
trouo in certa allegationehauerc ad- dottoco i SacriCanoni
, ccon
le Leggi Ci-ui!ii’autotitàdi moltiDottori, e d’alcuniPa-
dri,
&
Hiftorici , adcrmanti l’antichità dellePitture ,
&
le Traditioni hauere euidcnza ,e
forza à iki credibilile traslationi ancora de’Santi medefimi.
Ma
ripigliando il filo di quellaHidoria,doppo
che SantoAmbrogio bebbe
ottenuto ilCorpo
di SanDionigi,por-
tato,
come
s’èdetto, da SantoAurelio,pre-
fentendo per diuino fpirito , che predo à i Confini della fua Diocefì doueua giugnere, ;
fiabilite
vn
giorno folcnne, gli vfcìall’incon- ^tro,
accompagnato
dalQcco, &
dal Popolofuo
fuò^^òceflBonahnente
con
móltapompa
, £s arriuaco al Portod’A4da
, che all’hor teneuaaltro
nome
, chedrCalTanO)non
lìfermòlupt»go
fpatio, che vide giugnerlanane colSan- toCorpo»
che in vnaCada
ftaua tipoilo. Sii diede à condurla folennemente , e
mentr«
i
modb
da dinoto fpirito voleuaabbracciarla >s'alzò da elTa miracolofamente ridelTo beato Corpo,et abbracciando teneramente
Ambro-
gio
mededmo
, gli dille.
Dio
ti falui fracel»lo
mio
, e dal Porto infinoal luogo,oue
bo- raè la Chiefadi$an
Dionigi, pafsò conefib
vn'eleuato,e dolce Colloquio della diuinità»
della fede di
Gesù
Chrillo Nollro Signote.
Sgannò
finalmenteAmbrogio,
che pen^ò, douefie Dionigi per virtù della diuioapoten-»za tellare in vita
, poiché
doppo
dettogli vl-timamence,
che
fepellifie illuoCorpo
nellaChiefa di San Saluatore, ritornò nella Gaf-
fa, e di
nuouo
riposò nel Signore.Rimafe Ambrogio
, rimafer tutticon
elio attonitid'vncanto miracolo, e dieder gratie ,
e
lodi infiniteàDio, c’hauelTe con elioconfermatai lafede del
Redentor Gesù
Chrillo, e confo-lata particolarmente quella Diocefi per l’ag-
giunu
d’voTbeforo
mirabile., che gli ao-B X
crefceua!
crcfceua tanto fplendoreI L*accrébbe pri-
mieramente
al Portomedefimo
, che dalla G^fla , che rinchiùdeua quel SacroCorpo
>fi
nomò
di Caflano .Crébbe
ancora il mira- colo5 mentre poftafopra d’vn cartola CalTa tnedcfiroa d’ordine di SantoAmbrogio vpcr
condurla àMilano;
non
fu poffibilc fpihger- )o auànti per battere decaualli/né per altraminierà, perche reftò tutto immobile fenza paffar piùoltre.
Souuenne
adAmbrogio
ci^che vltimamente gli diffe il Santo,
onde
in- ucftigando follecitamerefev’era in quelluo-go
qualche Chicfa,ò GapellaSacrataà
Dioiji*hebbc trouatavnatra (pine,
&
herbe,fipuò
dire,imbofchita, etutta obliata, ecól rafiron- to ^c* più vecchi Terrieri , e col teftimonio d’alcuncfcrirture antiche la
conobbe
chiaro perquella,chefuedificata da Santo Barnaba,alSaluacop dedicata> ouegid difieDionigi
divolerelafcpoltura .
Ne
refepertantoAm-
brogio
humilmente
le gratie àDio,
e ricor-dando
alPopolo,quantogiufta>econueneuol cofa era, cheinquellaChiefa, che nclferuo- re appunto della nafccntcFede
Catolica fù fabbricata, s*honòrafl’er Toffadichi sì valoro- famenceì’haucadifefaiPhebbe
coftopurgata,G
tifto-eriftoraca decentèmènte^e poinpofto in cflfe
fiolcnnemente quel Sacro
Corpo»
aggiuncoaf vecchio ncolo delSaluacoreilnuouodi
Diohi>gi,SéàTuagloriaconfacraco quelSantoluogoj?
che perla
fama
del miracolo occorfo, per le gracie, chedei continuovi; fi occeneuano, fa-cendo da ogniparte concorrer,popolo
numc^
rofovdiuenne chiaropreffoJe genti,ecelebre infieme il Porto pur dì C^flaiìo. Il racconto, diquefta Hiftoria èaffai
confórme
àcerte Pit*^cure antiche,chefivedeuannellavecchia
Chic
fa di San Dionigi
medefimo
, e giuncamence ad vnafcrictura parimenteantica(ionetengoyna
copiai cronaca^qualcheanni fono, incerta Caffeccadi ferro nellaChiefadiSanDionigi àMilano
i&
saggiufed tanto più al vero per quei, che fegue.L'anno
delia falucefu trasferitoil
Corpo
diquello SantodaCaffa-no
à Milano nelladetta Chiefadeinome
fuo da quel grand’Animo
inpicciolCorpo
Arci<uefeouo Eriberto Endimiano,che
non men
col fenno, c col mirabile intendimento,cheeoa
la
mano,
econTopra fuaampliònon
purlafua giuridiccioD dellaChiefa,ma
j confiniancora delDominio
Milanefc. Quelli fundòlaChic-ìacoiMonaffierodiSanDionigiàMilano,lar*
B /
ricchiricchi‘deiretitratedell’AbbatiadiSatiViocea»
zo
in Prato d’eOa Città, leuandocon
delira flebotomia il fangueàVincenzo
, per darloà Dionigi,
&
alfuo Monafliero, al cui lato fu poifepellito,come
racconta Fra Galuanodel*la
Fiamma
nella Tua vada Cronica, intitolataNuoua
Politia . Tratta di cotal Traslationo Pietro Galefinone
gli AntichiMonumenti
dellaChiefadiMilano,daluiriftorati,tc iilu- Arati,
come
fcriue il Cardinal Baronie nelleAnnetationi alMartirologio
Romano
furto il2 di
Maggio
allalettera C.Àncora
Monfig.Bafgapc, Vcfcouogiàdi
Nouara,
Prelato per Zelo,e peroprefingolari,altrettantobeneme-
rito dellaChiefà
,quantodelleAntichitàdi ef- faintendente,e (ludiofo. Paolo Meriggiaan- corapiù
ampiamente
nelprimolibro dellaNo-
biltà di Milano al
Capo
fedo efinalmente (perlafciar glialtriAutori) Filippo Ferrari nel Catalogode’SantiItaliani nelgiorno medefi-
mo
2 diMaggio. Quindi
raccoglioiolave- rità didue
cofe, l’vnaé, che il corpo di San Dionigi,non
àMilanonellafuaChiefa(come vanamente
credono alcuni )ma
in quella diCadano
fìifepellito dalPador nodro
amantif- flmoAmbrogio
Santo. L’altraè,chequeda
. pur
pur di
Oilano
,in cuiSan Dionigivolfela polcura, fìiedificacaprima alSaluacoredaSico Barnaba,cj)oiriftoraca, ampliatadaSantoAmbrogio
s& non
quelladiMilano,come
al-cuni pur centra il vero
hanno
affermato . Ella c però Chiefaantica,&
delleprime>comincicfinoal
tempo
dcli’ApofioloBarnabaicomcfpc^ro di moftrar’io copiofamentc nellavera, 8&
giuda cenfura della prefata fcrittura antica « crouatain
queda
Chiefa diMilano,come
giàdiflì.
La
veritàdiquede
duecofenefavcrifi- milc,anziveravna terza,&
c, chefcilCorpo
gloriofo
non
fu condotto à Milano da SantoAmbrogio,
com*ci pensò,perrcdituircinmor^
teallapatria, chi nefii priuoin virasi iniqua- mente, folperdifenderela Catholica Fede; e forzadire,che
quedo
perairhorafoffevoler diDio
, c che il miracolo d’alzarfi ilCorpo
,
parlare,c del
non
potermooer
la fucce- defle vcramencc àcome
s’e detto.Non
tocco fafolcnnità del trasferireilCorpo
da
Cadano
àMilano
forco Eriberto, né dallaChiefa del
nome
fuo niDuomo
fotto Hippo-lito
Secondo
d’Ede Arcinefeouo, ouc hor fi croua honoreuolmcnce ripodo,non
già nell"girare del Santuario,
(
c^me
altri vuole)ma
JB
4
ininquellodello Sctìtolo, dettò dellaCònfc(!iò*
uè,
come
afferma il già dettoVcfcouodiNo*
uara,meglioinformato, ancor perchefu Ca- nonico ordinarionellamedefima Chiefa
mag^
giordi
Milano
* Ilfinejcheiomi
propolifufol di trattar dellaprima traslatione > c’hebbe ilmiracolodellaCafTa^e quindiCaffanoil
nome^
e’I
nuouo
titoloTantica Chiefa, chiara,èc,illu-*ftre,perchefabbricatadavntanto Apoftolo,&:
riftorata davn tanto Arciuefcouo. Il primo^
quafidiurnoArtcfice,latraffe,comedalChaos,
dalletenebre del
Pagancfmo
al Soledel Chri- ftiancfmo, c diellaà’crcdenti,quafi vnmondo
habitabilc,anzivn ParadifoTerreftre. L'altro dalfcmpietà de*Tiranni alla pietàde* Fedeli^
dalla ruina allafabbrica, dalla morte allavita dellafalutc, quafi Redentor d'opera
humana
fcnz'Anima, (perdarlainefla, à chi vuolecoti l’opre diuinc) l’hebbcredentada* nemici bere*tici,chePoppiimeuano,ctoltadalSepolcroal- la luce,dalfoblioallafama,dallefpinealle
Ro*
fe,dallebrutturefcluaggcjou’era fepolta alle bellezzedomeftiche,ou’eriforta: fépervo-^
Icr di
Dio non
hàpiùilTheforodelSacroCor-
po,
non
perde quellodella(lima,òc delia glo^ila acquiftaca» ne quel» che più importa^
4
2elò,
&
la ditìotioQCibtrodotca.Lo
moftrailpopolo,che viconcorre,c più ilcuornobile,e liberale de*Caffaiiefi,cheda*fundaroenciThan
fiformaca> e ridotta à figurapiùvaga,affai più Augufia^ che angufta , beneincefa d’Archi- tcctura, fregiata, adorna di candidiffimi(lue- chi, Se di Pitture bellillìme,
onde
iduo
fpatij,
chevitettano vuoti, ne
chiamano
ilpieno, Se lofperano bcnjoftodall’ifteffa liberalitàCaffi»nefe.
Campeggerebbe
invno
mirabiloiencc l*Hiftoria della prima Traslatione de! Santo, checol miracolo diede ilnome
alla Terra, c[col fuoil
nome
ancoraallaChiefa.E
dipin-‘gendo nell’altro JaTraslatione, che fece Eri*
bertodi San Dionigi à Milano, appaghereb-
be
ladoppia hiftoriah dubbiamente
.
Quan- do
poipcrauucntura vn terzo vuoto vinma*
neffe,rempierebbeà gufto l’ApoftoloBarnaba predicantela Fede, econ la
Croce
erettafab- bricante la espella al SaluacotCéMa molto
più, cheil
mio
dire, farà lamano
liberaliffì-ma
dc’Gaffanefi. Alio fpirico, al parere, alfenno loro molto più fino, chehàvoluto , fa-
puco, c potuto far tanto per la lor Patria, per la lor Chiefa , io rimetto il penficro di procurarle iollecitameote la perfettione ,
La
I
latieneinparte col fregio dellaPrcpofitura,la tien fecola Terra col titolo del Marchefato
.
RifplendeancorpiùIVna, eTaltra conTantica nafeita fua alla
Fede
Chriftianaperlaprcdica- cìonedi Barnaba,&
conlagloriade’nomi
ac- <quiftacidiuinamcnce,ùnd’è fouerchforifcalda- ' re habicatori sìardenti,efpronar>chigiàcor* :
re àcomplirela Chiefa, vnico honorc dc’fuoi 1 honori .
Veggo,
che iCaffanefihanno
imita- ;coil
coftume
de’ Principi,cde’perfonaggid’- ognifecole, e d’ogni nacionc,chefud’honorar - fingolarmcoteil proprionome,
illuogo,&
il .giorno,incuinacquero.
A
leflandro,Pompeo,
Cefare,Augufto,e tantialtri dieder l’honor de’lornomi
àCittà grandidelMondo. Sono
celebri Pilla,
Samo,
Stagira,Arpino,c milleal- tri,ou’hcbbeAleflandro, Pitagora, Ariftocelc,Cicerone,
&
altriil Natale. Il dì ancorNa
-taiitiofi tenneinpregio,fifèfteggiòconSacri- fici,balli,doni,c conuici,econmille allegrez-
ze da’Gentili,dagliHebrei,cda noiChriftia- si .
Noi
particolarmentehonoriamo
il Santo del noftronome
.La
Chiefacelebralanafcica de’ Santial Ciclo, flima,&
honora illuogo^
ouc
i’hebbcro in Terra.Tra
molti efcmpli folo ilmoderno
di S.C^tlo bafta accennare,;poiché
|>otche1a
Rocca
d'Arona,SelaCamera
idelTa, au'egli nacque, honoratadalCielocon molti fegni miracololì, riuericavien’horain Terracon
fabbrica(ingoiare,cherapprefeaieiilaTua vita,percelebrarlo,erublimario prelTolegen.titutteper
vno
de’più]chiarilumi,epiù fplen*denti,
che
illuftrafregiamai la Terra,&hora
illuftra il Cielo tnirabilmente. Coli CalTano s’honora nel (itodel nafeimentofuofpirituale
peropra di Barotiba,s’honora nel
nome, che
gli diede il miracolo per opra d’
Ambrogio
»mentre
honoraDioniginellaTuaChiefa.Non
banche farceneOb
(percolidire)canti altri luoghi, tante Ville,e Cittàdelmondo,
fupet-be
de’titolidi perfonaggi.Seheroi piùfamoS
;&molto men
quell’alcre,ehe preferpurnome,
efama
da monti,da fiumi,dalaghi,ò
dabruti Animali,ò
dahuomini
,ò donne
priuate,ò da
Dei,ò
Semideifalfi,ò
dafacci,ò
prodezze hu«mane
,ò
diuinevanamente
credute.Di Ro<
molo
vantiliRoma,
Alefiandria in Egitto del granRè
de’Macedoni, Saragoza inIfpàgnadi CefareAugufto,etantedi tanti altri. Si glorijPadoua del
Rè
de’ fiumi , e delCuotributario Tefino PauiajMoftriTorino vn Toro; Siamu-
iÌGaNapoliperleSirene.
Honorin
Lauinia,e
GaetaGaetaleCittàde’ lor
nomi
. Sorganoipetfei,?e gli Ercoliiniiìtci à dartitoliàTerre, e Pro-
niocie, òco’
nomi
,ò
co*gefti,ctrionfi dipov
po*i foggìotgati . Altro
non
fono in fomtna, checofe h»jmane,nclpiùdelle qualihcbbc
par- te maggior la violenza, laforzajringanno, 5-finalmenteilvitio,chelavirtù.
Sono
in fine,;- òdi Natura,òdi
Fortuna, ò diCafomcndi-;
catc
memorie, ò
fogni,e racconti vani>ò fa- uolofemenzogne
de*Ciechi gentili,per foften tare lavanità,perhumanare
,òdeificarelafe- rinità,òalpiù,rhuiiianità de’ lorDei. Quefte,^^tdiedi
Cadano habbiam
dette,fon foprahunia- ne,ceiedi, e diuine.Lo
moftrail miracolod-
alzarfiil
Corpo
gloriofo, e parlar dellecpfe diDio
conl’amico Paftore.Lo
confermailfcr- marfi,el’immobilirfilaCada
,ouee fabbricata laChiera,pernon
direTaira nafcitaTua.1
per-fonaggi, ond’hcbbcvita il fuccedb,
non
furon mondani, òterrenihuomini,òfuperbi,efaftofi,come
il piùde i predetti> nemcn
Rettori diCorpi,òdiVite,òdibenicerreftri, frali, e ca- duchi,
ma
furon celcfti,amici, cfratellidi Dio,Tvno
Apoftolo,TaIcroDottorediGesù
Chrifto nella fua Chiefa,ambiduo
Paftorid*Animc,
Ammaeftratori, Indrizzatoridella veravirtù,&
delcamino
delCielo, Amminidratdri, Di*fpen-
^9
fpenfaton* di cclcftiali fcmpiterne ricchezze, virtuofiffimi, rapienciffimi,lumi,c fpecchilu- cidiilimi del Chriftianefmo. Quefti fonogli
honori ,
&
le glorie de’Caflanefi, ilcuinome,
il cui
Tempio hebbe
vna originecofi alca,va
p’togrcflb cofigloriofo,chetuttevinceleGre- che,
&
leRomane, &
l’altrehumane
grandez-ze.
Non
portereiT vltimelodiàCaiTano, s'io raccontaffì Torigine,il tempo,ilFundacorfuo, gli cferciti,gliaflredij,cheJoftrinferolungamen teledifefe, lebattaglie,&: altreguerrierefalcio- ni ; perchegiuncamcntc potrei riferire Tanci- chità,lanobiltàd alcunepiù principali , e più qualificatefamiglie fue, Iofplendor particola- red*alcuni più degni,chele illuftraronoi ecofi;fareimoltopiù lunga,ediuerfadal
mio
propo-ifitoquellahiftorietta,da
me
intrapefa, per toc-carfolamentele fpiricualigrandezzede’Cafla- nefijonde
vengono
inconfeguenza le tcporali delgridoacquiftato,edelpopolopaefano,e(Ira nieto,chevi concorre,chelaTerra medefima conlaChiefaaggrandifce,esforzavirtuofame-te glihabicatorià procurarlecon ogni ftudiola perfettione, che merita vna Caiadi Dio,naca, erinouatàco miracoligrandi per
mano
diduo
:ali Capioni della fua Chicf^^,
come
Barna-Da,
&
Ami)rogio, Sanciffimi nollri Paftori.Crcfcc
CrcfccTobligo,
&
l’afFctto^neiOflaneficoli legratiejchedalCielvengono
à quelleAnime, che puramente
ricorrono al Santo nella fua Chiefa,&
airinterccffione diNoftraSignora.
Vna
in particolare,memorabile,occorfaui,duc anni fono,èben
degnad'Hifl:oria,8cd’iliuQrar laprefentepermaggiorgloria diSanDionigi.
Andana
da GuffagoàGardone
( Ville Brefcia- xic^vn
giouinettodiquindicianni .Trouò
neicamino
vn cadauerod’huomo
fenza capo, di frefeo vccifo.Fù
tal lo fpauento,eThorror,che
loprefeper cofifiero, e Tozzo fpettacolo^che
reftò attonito; e tutto alienato, e piendi tremore,non
fapendo ,ònon
potendo formar parola,fi lafciòquaficaderdal cauallo, cheIp portaua. Pure ilmeglio,che puote, diedela volta indietro verfoGuffago. Giunto àcafa,e
raccoltoda’ Tuoi Genitori,dolenti,come
fipuò
pepfare, percofiArano, impenfaco acci*dente\andauadelcontinuoperdendole forzo snfiemocon l’appetito• Penfaron, chefoffer malie,elomiferoin
mano dVn
Rcligiofoin*tendente nellaCiccÀNdi Brefcia:
ma
egli lori*mìfeallacurade’Meoici .
Fù
curatodamolti per moltigiorni,anzi meficongrandiligenza,c
peggioraua ogni giorno,e venne à tal lan*guidezza