• Non ci sono risultati.

2019_03_04_E02-IMPATTO ACUSTICO (7171 KB)

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "2019_03_04_E02-IMPATTO ACUSTICO (7171 KB)"

Copied!
58
0
0

Testo completo

(1)

Provincia di Treviso

Comune di Susegana

IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI IN LOCALITÀ PONTE DELLA PRIULA

DOCUMENTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO

Data: Febbraio 2019 Cod.: 1637\01 Committente:

SuperBeton S.p.A.

sede legale: Via IV Novembre n. 18 - 31010 Ponte della Priula (TV) sede amministrativa: Via Foscarini 2 - Nervesa della Battaglia (TV) Telefono: +39 (0422) 5261 - Fax: +39 (0422) 526299 - e-mail: info@superbeton.it

Studio Tecnico Conte & Pegorer

ingegneria civile e ambientale

Via Siora Andriana del Vescovo, 7 – 31100 TREVISO e-mail: contepegorer@gmail.com - Sito web:

www.contepegorer.it

tel. 0422.30.10.20 r.a. - fax 0422.42.13.01

Tecnico Competente in Acustica Ambientale

Dott. Francesco POSOCCO

Via Tonus, 9/B - 31010 FREGONA (TV) Tel. - Fax. 0438 581799

francesco.posocco@gmail.com

E02

(2)

INDICE

1 PREMESSA ... 4

1.1 IDENTITÀ DEL RICHIEDENTE ... 4

2 QUADRO NORMATIVO ... 5

3 DEFINIZIONI SECONDO IL D.M.A. 16/03/1998 ... 8

4 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ... 11

4.1 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA ... 11

4.2 INDIVIDUAZIONE CATASTALE ... 12

4.3 INQUADRAMENTO URBANISTICO ... 12

4.3.1 Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) ... 12

4.3.2 Piano degli Interventi (P.I.) ... 13

4.4 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA ... 13

5 DESCRIZIONE STATO ATTUALE ... 15

5.1 CARATTERISTICHE DEI LUOGHI ... 15

5.2 ATTIVITÀ SVOLTA ATTUALMENTE DALLA DITTA IN CORRISPONDENZA DEL SITO ... 16

6 DESCRIZIONE DEL PROGETTO ... 17

6.1 OBIETTIVI ... 17

6.2 PREDISPOSIZIONE DELLIMPIANTO ... 17

6.2.1 Pulizia generale e recinzioni ... 17

6.2.2 Fabbricati e locali di servizio... 18

6.2.3 Pesa automezzi ... 18

6.2.4 Piazzali ... 18

6.2.5 Aree verdi ... 18

6.3 INSTALLAZIONE DELLIMPIANTISTICA ... 19

6.3.1 Settore Nord: produzione del CSS ... 19

6.3.2 Settore Sud: recupero del fresato d’asfalto ... 20

6.4 MACCHINE PER LA MOVIMENTAZIONE ... 20

6.5 ATTIVITÀ DELLIMPIANTO ... 20

6.5.1 Operazioni richieste di gestione rifiuti ... 20

6.5.2 Suddivisione in settori ... 21

7 TEMPI DI ESECUZIONE DELL’ATTIVITÀ ... 23

8 MODALITA’ DI PROCEDURA DELLA VALUTAZIONE ... 24

8.1 METODOLOGIA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO ... 24

8.2 IDENTIFICAZIONE DEI RICETTORI ... 25

9 DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO ANTE-OPERAM ... 26

10 FASE DI CANTIERE ... 29

11 CLIMA ACUSTICO DEL PROGETTO ... 30

11.1 SORGENTI ... 30

11.1.1 Trituratore primario ... 30

(3)

11.1.2 Separatore magnetico ... 31

11.1.3 Vaglio rotante ... 31

11.1.4 Separatore materiali non ferrosi ... 31

11.1.5 Trituratore secondario/Raffinatore ... 31

11.1.6 Pressa – Fasciatrice mobile ... 32

11.1.7 Gruppo semovente di vagliatura ... 32

11.1.8 Impianto di aspirazione a filtro a maniche ... 32

11.1.9 Caricatore semovente ... 32

11.1.10 Pala gommata ... 33

11.1.11 Muletto elettrico ... 33

11.1.12 Autocarri in entrata e in uscita ... 33

12 MISURE DI CONTENIMENTO DEL RUMORE DI NATURA STRUTTURALE ... 35

13 RISULTATI DELLA MODELLIZZAZIONE MATEMATICA DELL’IMPATTO ACUSTICO ... 36

14 VERIFICA DEL CRITERIO DIFFERENZIALE DIURNO ... 41

14.1 VERIFICA DEI LIMITI DI APPLICABILITÀ DEL CRITERIO DIFFERENZIALE ... 41

14.2 DETERMINAZIONE DEI VALORI DI IMMISSIONE ... 41

14.3 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE APERTE (ATT.FFA) ... 42

14.4 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE CHIUSE (ATT.FFC) ... 43

15 VERIFICA DEL VALORE LIMITE DIFFERENZIALE DI IMMISSIONE ... 46

16 CONCLUSIONI ... 48

(4)

1 PREMESSA

La Ditta SuperBeton S.p.A., con sede amministrativa in Via Foscarini 2, Nervesa della Battaglia (TV) è proprietaria di un lotto produttivo di circa 29.000 m2 sito in località Ponte della Priula di Susegana, in Via Caduti di El Alamein.

Il lotto attualmente non è utilizzato, se non sporadicamente per il deposito di materiali ed attrezzature. La potenzialità produttiva di tale area è, quindi, allo stato attuale completamente disattesa, rimanendo confermata la sua destinazione produttiva da parte dei piani urbanistici comunali.

È avanzata l’ipotesi di utilizzare l’insediamento, dotandolo delle attrezzature specifiche, per lo svolgimento dell’attività di recupero rifiuti non pericolosi al fine della produzione di Combustibile Solido Secondario CSS e del recupero dei rifiuti di fresato.

La presente relazione tecnica è redatta allo scopo di valutare in via previsionale l’impatto acustico ambientale generato dall’attività.

La Regione Veneto ha redatto i criteri da osservare per la realizzazione della documentazione di previsione d’impatto acustico per le attività industriali prevista all’articolo 4, commi 2, 3, 4 della Legge 26.10.1995, n. 447 con il D.D.G. ARPAV n.

3/2008.

1.1 IDENTITÀ DEL RICHIEDENTE

La proposta è avanzata dalla Ditta:

SuperBeton S.p.A.

sede legale: Via IV Novembre, 18 – 31010 Ponte della Priula (TV) sede amministrativa: Via Foscarini, 2 – Nervesa della Battaglia (TV)

Telefono: +39 (0422) 5261 – Fax: +39 (0422) 526299 – e-mail: info@superbeton.it

(5)

2 QUADRO NORMATIVO

La normativa in materia d’inquinamento acustico è regolata dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico del 26 ottobre 1995 n.447, la quale stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo. Per quanto riguarda i valori limite dell’inquinamento acustico negli ambienti esterni, la materia è disciplinata in ambito nazionale dal DPCM 14.11.97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”. Il DPCM 14.11.97 fissa i limiti massimi nelle diverse aree territoriali e definisce, al contempo la suddivisione dei territori comunali in relazione alla destinazione d’uso e l’individuazione dei valori limiti ammissibili di rumorosità per ciascun’area, considerando la classificazione già introdotta dal DPCM 01.03.91.

Il DPCM 14.11.97 stabilisce dei limiti assoluti d’immissione e d’emissione, i cui valori si differenziano a seconda della classe di destinazione d’uso del territorio.

In merito al campo d’applicazione del DPCM 14.11.97, si evidenziano inoltre i seguenti aspetti:

• per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeroportuali i valori limite d’immissione non si applicano all’interno delle rispettive fasce di pertinenza;

• i valori limite assoluti d’immissione e d’emissione, relativi alle singole infrastrutture dei trasporti, all’interno delle rispettive fasce di pertinenza, nonché la relativa estensione, sono fissati con i rispettivi decreti attuativi;

• i valori limite differenziali d’immissione non si applicano nelle aree classificate nella classe VI (aree industriali) e alla rumorosità prodotta da infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, alle attività non connesse con esigenze produttive, commerciali e professionale e ai servizi e impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all’interno dello stesso.

Nel caso in cui il Comune abbia già provveduto a adottare un piano di zonizzazione acustica nel proprio territorio si applicano i valori riportati nelle seguenti tabelle.

(6)

Classe I Aree particolarmente protette

Aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.

Classe II Aree destinate ad uso

prevalentemente residenziale

Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.

Classe III Aree di tipo misto

Aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

Classe IV Aree di intensa attività umana

Aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limita presenza di piccole industrie.

Classe V Aree prevalentemente industriale

Aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

Classe VI Aree esclusivamente industriale

Aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Tabella 1 – Classificazione del territorio comunale (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

(7)

Classe Area Limiti assoluti Limiti differenziali diurni dB(A) notturni dB(A) diurni dB(A) notturni dB(A) I Aree particolarmente

protette 50 40 5 3

II

Arre destinate ad uso prevalentemente

residenziale

55 45 5 3

III Aree di tipo misto 60 50 5 3

IV Aree di intensa attività

umana 65 55 5 3

V Aree prevalentemente

industriale 70 60 5 3

VI Aree esclusivamente

industriale 70 70 - -

Tabella 2 – Valori limite di immissione (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

Classe Area Limiti assoluti

diurni dB(A) notturni dB(A)

I Aree particolarmente protette 45 35

II Arre destinate ad uso

prevalentemente residenziale 50 40

III Aree di tipo misto 55 45

IV Aree di intensa attività umana 60 50

V Aree prevalentemente industriale 65 55

VI Aree esclusivamente industriale 65 65

Tabella 3 – Valori limite di emissione (DPCM 14.11.97)

Classe Area Limiti assoluti

diurni dB(A) notturni dB(A)

I Aree particolarmente protette 47 37

II Arre destinate ad uso

prevalentemente residenziale 52 42

III Aree di tipo misto 57 47

IV Aree di intensa attività umana 62 52

V Aree prevalentemente industriale 67 57

VI Aree esclusivamente industriale 70 70

Tabella 4 – Valori di qualità (DPCM 14.11.97)

(8)

3 DEFINIZIONI SECONDO IL D.M.A. 16/03/1998

Sorgente specifica: sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del potenziale inquinamento acustico.

Tempo a lungo termine (TL): rappresenta un insieme sufficientemente ampio di TR all'interno del quale si valutano i valori di attenzione. La durata di TL è correlata alle variazioni dei fattori che influenzano la rumorosità a lungo periodo.

Tempo di riferimento (TR): rappresenta il periodo della giornata all'interno del quale si eseguono le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento: quello diurno compreso tra le h 6,00 e le h 22,00 e quello notturno compreso tra le h 22,00 e le h 6,00.

Tempo di osservazione (TO): è un periodo di tempo compreso in TR nel quale si verificano le condizioni di rumorosità che si intendono valutare.

Tempo di misura (TM): all'interno di ciascun tempo di osservazione, si individuano uno o più tempi di misura (TM) di durata pari o minore del tempo di osservazione, in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno.

Livelli dei valori efficaci di pressione sonora ponderata "A": LAS, LAF, LAI. Esprimono i valori efficaci in media logaritmica mobile della pressione sonora ponderata "A" LPA secondo le costanti di tempo "slow", "fast", "impulse".

Livelli dei valori massimi di pressione sonora LASmax, LAFmax, LAI max. Esprimono i valori massimi della pressione sonora ponderata in curva "A" e le costanti di tempo

"slow","fast", "impulse".

Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A": valore del livello di pressione sonora ponderata "A" di un suono costante che, nel corso di un periodo specificato T, ha la medesima pressione quadratica media di un suono considerato, il cui livello varia in funzione del tempo

(9)

dove LAeq è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" considerato in un intervallo di tempo che inizia all'istante t1 e termina all'istante t2; pA(t) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderata "A" del segnale acustico in Pascal (Pa); p0 = 20 microPa è la pressione sonora di riferimento.

Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo al tempo a lungo termine TL (LAeq,TL): il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A"

relativo al tempo a lungo termine (LAeq,TL) può essere riferito:

− al valore medio su tutto il periodo, con riferimento al livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo a tutto il tempo TL, espresso dalla relazione :

essendo N i tempi di riferimento considerati.

− al singolo intervallo orario nei TR. In questo caso si individua un TM di 1 ora all'interno del TO nel quale si svolge il fenomeno in esame. (LAeq,TL) rappresenta il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A"

risultante dalla somma degli M tempi di misura TM, espresso dalla seguente relazione:

dove i è il singolo intervallo di 1 ora nell' i-esimo TR.

E' il livello che si confronta con i limiti di attenzione.

Livello sonoro di un singolo evento LAE, (SEL): è dato dalla formula :

dove

t2 - t1 è un intervallo di tempo sufficientemente lungo da comprendere l'evento;

tO è la durata di riferimento (1s)

Livello di rumore ambientale (LA): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante

(10)

da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l'esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale della zona.

E' il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione:

1) nel caso dei limiti differenziali, è riferito a TM 2) nel caso di limiti assoluti è riferito a TR

Livello di rumore residuo (LR): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi sonori atipici.

Livello differenziale di rumore (LD): differenza tra livello di rumore ambientale (LA) e quello di rumore residuo (LR):

Livello di emissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", dovuto alla sorgente specifica. E' il livello che si confronta con i limiti di emissione.

Fattore correttivo (Ki): è la correzione in dB(A) introdotta per tener conto della presenza di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è di seguito indicato:

- per la presenza di componenti impulsive KI = 3 dB - per la presenza di componenti tonali KT = 3 dB

- per la presenza di componenti in bassa frequenza KB = 3 dB I fattori di correzione non si applicano alle infrastrutture dei trasporti.

Presenza di rumore a tempo parziale: esclusivamente durante il tempo di riferimento relativo al periodo diurno, si prende in considerazione la presenza di rumore a tempo parziale, nel caso di persistenza del rumore stesso per un tempo totale non superiore ad un'ora. Qualora il tempo parziale sia compreso in 1 h il valore del rumore ambientale, misurato in Leq(A) deve essere diminuito di 3 dB(A); qualora sia inferiore a 15 minuti il Leq(A) deve essere diminuito di 5 dB(A).

Livello di rumore corretto (LC): è definito dalla relazione

(11)

4 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

4.1 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA

Il contesto indagato rientra nella parte centrale della provincia di Treviso, nel settore dove in Fiume Piave entra nell’alta pianura dopo aver affiancato il rilievo del Montello.

Il sito è ubicato in comune di Susegana entro un’area produttiva posta a Nord dell’abitato di Ponte della Priula.

Figura 1: inquadramento geografico del sito in disponibilità

(12)

4.2 INDIVIDUAZIONE CATASTALE

L’area oggetto dell’intervento è iscritta al Catasto Terreni come segue:

− Comune di Susegana

− Foglio 42

− Mappale n. 77

Al catasto fabbricati l’area è iscritta come segue:

− Comune di Susegana

− Sezione D

− Foglio 4

− Mappale n. 77

− Sub 5, 6, 7, 8

L’intera area in disponibilità ha una superficie di circa 29.100 m2.

4.3 INQUADRAMENTO URBANISTICO

Il Comune di Susegana ha adottato, con Delibera del Consiglio Comunale nr. 12 del 20 marzo 2012, il Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.), il Rapporto Ambientale e la Sintesi non Tecnica di cui alla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.).

Con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 139 del 20/04/2015 è stato ratificato, ai sensi dell'art. 15 della L.R. n. 11/2004, il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Susegana.

Il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Susegana è divenuto efficace dal 31/05/2015.

La variante n. 1 del Piano degli Interventi (P.I.) è stata adottata con Delibera del Consiglio Comunale n. 2 del 08.02.2018 e approvata con Delibera del Consiglio Comunale n. 16 del 30.04.2018.

4.3.1 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.)

Negli elaborati grafici allegati al P.A.T. sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

• TAV. 1: CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

◊ Altri vincoli – Art. 7: Ferrovie e fasce di rispetto ferroviarie;

◊ Altri vincoli – Art. 7: Metanodotti/Oleodotti fasce di rispetto.

(13)

• TAV. 2: CARTA DELLE INVARIANTI Nessuna indicazioni per il sito in oggetto.

• TAV. 3: CARTA DELLE FRAGILITÀ

◊ Compatibilità geologica – Art. 13: Terreni idonei a condizione tipo “B”;

◊ Compatibilità geologica – Art. 13: Classe di compatibilità III – Terreni non idonei.

• TAV. 4: CARTA DELLA TRASFORMABILITÀ

◊ Ambiti Territoriali Omogenei – ATO – Artt. 22 – 28 – ATO 2 - Ambito Territoriale Omogeneo di Ponte della Priula e Colfosco

◊ Azioni strategiche – Art. 15: Aree di urbanizzazione consolidata;

◊ Azioni strategiche – Art. 15: Ambiti di riconversione funzionale delle aree produttive esistenti non ampliabili.

4.3.2 PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.)

Nell’elaborato grafico principale del P.I. sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

• TAV. 1: VINCOLI E AZIONI STRATEGICHE

◊ Delimitazione centro abitato (art. 4 D.Lgs. 285/1992) e centro urbano ai sensi della L.R. 50/2012;

◊ Azioni strategiche – perimetro ATO;

◊ Azioni strategiche – Aree di urbanizzazione consolidata (fonte PAT – Tav. 4).

• TAV. 2: ZONIZZAZIONE FUNZIONALE

◊ Zonizzazione funzionale - ZTO D: zone per insediamenti produttivi – Art. 46;

◊ Rispetti e tutele – Fascia di rispetto stradale e ferroviario – Artt. 13 – 14;

◊ Rispetti e tutele – Fascia di rispetto gasdotti – Art. 16.

4.4 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

Il comune di Susegana è dotato del Piano di classificazione acustica in adempimento alle prescrizioni dell’art 6 della Legge n. 447 del 26/10/1995, Legge quadro sull’inquinamento acustico, e dell’art. 3 della L.R. n. 21 del 10 maggio 1999, “Norme in materia di inquinamento acustico”.

L’intero sito in oggetto e le aree confinanti ricadono in IV e V.

(14)

Classe

acustica Area

Limiti assoluti di immissione

Limiti assoluti di emissione

diurni dB(A) notturni dB(A) diurni dB(A) notturni dB(A) IV Aree di intensa attività

umana 65 55 60 50

V Aree prevalentemente

industriale 70 60 65 55

Tabella 5 – Valori limite (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

Figura 2: Piano di classificazione acustica di Susegana

(15)

5 DESCRIZIONE STATO ATTUALE

5.1 CARATTERISTICHE DEI LUOGHI

Il rilievo topografico ed i vari sopralluoghi effettuati hanno permesso la rappresentazione grafica puntuale delle aree interessate dall’intervento.

Il lotto in disponibilità della Ditta ha una superficie di circa 29.100 m2. In esso sono presenti strutture ed attrezzature varie.

Il sito è delimitato da recinzione con ingresso su Via Caduti di El Alamein dotato di cancello scorrevole.

Il corpo edificato principale copre una superficie di circa 8.700 m2 ed è composto da più edifici collegati fra loro. I locali principali sono destinati a deposito di materiali ed attrezzature mentre ai margini sono presenti i locali che hanno avuto in passato una funzione di servizio (uffici, ripostigli, magazzini e tecnici). La struttura è a pilastri in carpenteria, il tetto a falde ed i tamponamenti in muratura.

Staccati da tale corpo sono presenti due edifici di superficie 1.500 m2 e 730 m2 con la particolare struttura a pilastri in legno, copertura a falde e tamponamenti, quando presenti, in tavolato. Si ricorda che in passato il sito è stato utilizzato da un’azienda operante nel settore dei legnami.

Tutte le aree coperte sono pavimentate.

Le aree esterne sono in parte pavimentate ed in parte sterrate. Le parti pavimentate, talvolta deteriorate, sono presenti nell’area antistante all'ingresso e nell’area centrale compresa fra l’edificato.

Altra pavimentazione in calcestruzzo è presente a Sud degli edifici e si rilevano fasce asfaltate lungo la viabilità perimetrale.

Le rimanenti parti esterne sono sterrate o inaccessibili in quanto occupate dalla vegetazione.

Fra le attrezzature presenti è da citare la pesa interrata ubicata in prossimità dell’ingresso, varie macchine per la movimentazione e la selezione dei materiali, e numerosi silos di stoccaggio, ubicati in prevalenza nell’area Sud. Nei depositi interni sono presenti cumuli di materiali vari, in prevalenza granulari.

Nelle aree confinanti si rilevano:

(16)

• Nord

Lotto libero, non edificato con antenna stazione radio base.

• Est

Linea ferroviaria in rilevato Venezia - Udine

• Sud

Area occupata da vegetazione e zone prative.

• Ovest

Ampio lotto produttivo operante nel settore del packaging.

La strada di accesso Via Caduti di El Alamein.

5.2 ATTIVITÀ SVOLTA ATTUALMENTE DALLA DITTA IN CORRISPONDENZA DEL SITO Come citato in premessa, il lotto non ha attualmente un definito utilizzo, se non di deposito di attrezzature e materiali.

(17)

6 DESCRIZIONE DEL PROGETTO

6.1 OBIETTIVI

L’obiettivo del progetto è la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti non pericolosi.

La finalità principale dell’attività è la produzione di CSS, ai sensi del D.M. 14 febbraio 2013, n. 22 e s.m.i., che opportunamente classificato, come da Norma UNI EN 15359/2012, possa essere suddiviso in CSS – C (combustibile) o in CSS – Rifiuto (CER 191210). Altra finalità dell’impianto è lo stoccaggio ed il recupero del rifiuto di fresato di asfalto, ai sensi del D.M. 28 marzo 2018, n. 69, con produzione di granulato di conglomerato bituminoso.

6.2 PREDISPOSIZIONE DELLIMPIANTO

Saranno eseguiti i necessari interventi di ripristino dei manufatti, delle apparecchiature e delle reti tecnologiche, per garantire lo svolgimento dell’attività in piena sicurezza.

Gli interventi riguarderanno:

• la pulizia generale e la sistemazione delle recinzioni;

• la sistemazione dei fabbricati e dei locali di servizio;

• il ripristino della pesa automezzi;

• la realizzazione dei piazzali;

• la sistemazione delle aree verdi.

• l’adeguamento del sistema di gestione delle acque meteoriche.

6.2.1 PULIZIA GENERALE E RECINZIONI

Sarà eseguita la potatura della vegetazione e l’asporto delle essenze infestante. Saranno prelevati, e inviati in altro sito o allo smaltimento, i materiali in cumuli o dispersi. Le attrezzature non necessarie saranno ricollocate in altra sede.

La recinzione sarà riparata nei tratti danneggiati in modo da garantire la completa inaccessibilità del sito se non dall’ingresso prestabilito. Sarà rieseguito, in particolare, il lato Nord della recinzione.

I rifiuti prodotti saranno smaltiti come da normativa.

(18)

6.2.2 FABBRICATI E LOCALI DI SERVIZIO

Saranno operate le demolizioni delle parti deteriorate, non recuperabili, e saranno eseguiti gli interventi di ripristino delle pavimentazioni, dei pilastri e dei serramenti.

Gli edifici saranno oggetto di adeguamento alla normativa aggiornata in tema di costruzioni ed alle prescrizioni della normativa comunale.

Fra i vari interventi che saranno attuati, sono comprese le protezioni dei pilastri interni del capannone destinato alla lavorazione.

Fra gli interventi sono comprese le ristrutturazioni dei locali uffici, servizi e spogliatoi.

Gli uffici saranno dotati dell’arredamento e della strumentazione necessaria allo svolgimento dell’attività.

Saranno ripristinati gli impianti elettrici, idrici sanitari, gli scarichi e gli allacciamenti elettrici, idrici e gas metano.

6.2.3 PESA AUTOMEZZI

La pesa automezzi sarà verificata, ripristinata e resa funzionante.

6.2.4 PIAZZALI

Saranno pavimentate tutte le aree esterne oggetto di transito dei mezzi e deposito dei materiali.

La pavimentazione sarà eseguita in conglomerato bituminoso ripristinando quella esistente, quando possibile.

6.2.5 AREE VERDI

Le aree verdi saranno delimitate e separate dal piazzale tramite cordolo prefabbricato in C.A.V.

Nelle superfici interessate sarà riportato, se necessario, uno strato di terreno vegetale di spessore adeguato che possiederà idonei requisiti granulometrici e chimici da garantire l’attecchimento e lo sviluppo delle nuove essenze.

Il terreno sarà sottoposto a concimazione di sostanza organica ed eventuale erpicatura.

Lungo il lato Nord sarà eseguito, a ridosso della recinzione, un filare arbustivo con funzione di mascheramento. Nelle altre aree oggetto dell’inserimento di nuove opere (trincea drenante) l’espianto sarà compensato con nuove piantumazioni autoctone.

(19)

6.3 INSTALLAZIONE DELLIMPIANTISTICA

Nel capannone dedicato alla lavorazione saranno installate le tecnologie necessarie per la produzione del CSS, che consteranno nella triturazione, separazione magnetica e vagliatura, attività previste nell’allegato B della Norma UNI EN 15359.

Nell’area esterna, settore Sud, sarà stoccato il fresato d’asfalto (CER 170302) che potrà subire, quando necessario, una vagliatura nella procedura di recupero ai sensi del D.M. n.

69/2018 per la produzione del granulato di conglomerato bituminoso.

6.3.1 SETTORE NORD: PRODUZIONE DEL CSS

L’impiantistica che sarà utilizzata per la produzione del CSS sarà composta da un'unica linea con in sequenza:

− Trituratore primario

Trituratore bialbero a coltelli con movimento asincrono e inversione automatica della rotazione degli alberi.

La capacità oraria di produzione varia, a seconda dei modelli, dalle 15 ton alle 50 ton/ora.

− Separatore magnetico

Macchina installata sopra il nastro di uscita dal trituratore che separa la parte ferrosa del triturato e la deposita in un opportuno contenitore.

− Vaglio rotante

Macchina costituita da un tamburo di vagliatura di diametro 180 cm con produttività fino a 120 m3/ora.

− Separatore materiale non ferrosi

Macchina compatta per la separazione dei metalli non ferrosi con la tecnica delle correnti indotte.

− Trituratore secondario/raffinatore

− Vari nastri di trasporto

Staccata dalla linea descritta, sarà predisposta una pressa – fasciatrice mobile utilizzata per comprimere il prodotto classificato ed ottimizzare il trasporto esterno.

Sarà installato un impianto di aspirazione e trattamento aria con filtro a maniche con aspirazione effettuata nei punti in cui si prevede la maggior produzione di polveri, ossia in corrispondenza:

(20)

• della tramoggia iniziale di carico della linea;

• del punto di carico del vaglio rotante;

• delle uscite delle aspirazioni presenti nel separatore dei metalli non ferrosi;

• della tramoggia di carico del trituratore secondario (raffinatore).

L’aria depurata è immessa in atmosfera tramite camino individuato con il codice E1.

6.3.2 SETTORE SUD: RECUPERO DEL FRESATO DASFALTO

L’impiantistica che sarà utilizzata per il recupero del fresato d’asfalto sarà costituita da:

− impianto mobile di vagliatura con separazione in tre pezzature;

− nastro di carico;

− tramoggia di carico.

6.4 MACCHINE PER LA MOVIMENTAZIONE

La movimentazione interna dei materiali sarà attuata mediante l’utilizzo di pale gommate e sollevatore idraulici.

Le macchine saranno conformi alle norme CE e saranno oggetto di manutenzione ordinaria periodica e straordinaria quando necessario, al fine del rispetto della normativa vigente.

6.5 ATTIVITÀ DELLIMPIANTO

6.5.1 OPERAZIONI RICHIESTE DI GESTIONE RIFIUTI

Presso l’impianto sarà operato lo stoccaggio (R13) di rifiuti non pericolosi che potrà comportare l’accorpamento (R12) di partite diverse di rifiuti, ma con lo stesso codice C.E.R., in attesa della successiva lavorazione per il recupero (R3) di CSS – Combustibile o la produzione (R12) di CSS – Rifiuto e il recupero (R5) di granulato di conglomerato bituminoso.

(21)

6.5.2 SUDDIVISIONE IN SETTORI

L’area d’impianto sarà suddivisa in settori come segue:

• Zona A – Stoccaggio, selezione e cernita rifiuti in entrata (Produzione CSS)

Zona interna al capannone dedicato alla lavorazione suddivisa in due porzioni di superficie: 232 + 172 = 404 m2. In essa è operato lo stoccaggio, in cumuli, dei rifiuti in entrata.

In tale area è effettuata, inoltre, la selezione e cernita dei rifiuti non idonei alla lavorazione e il prestoccaggio, opportunamente individuato, nei casi di carichi dubbi.

La capacità complessiva di stoccaggio è di circa 1.000 m3 di rifiuti.

• Zona B1 - Linea lavorazione rifiuti (Produzione CSS)

Area interna al capannone, dove sono installate le macchine per la lavorazione di rifiuti.

L’area di oltre 300 m2 comprende anche i contenitori dei rifiuti esitati nelle fasi di selezione meccanica.

• Zona B2 - Riduzione volumetrica materiale lavorato (Produzione CSS)

Area interna al capannone di lavorazione, dove è collocata la pressa fasciatrice mobile.

Tale macchina lavora lungo una fascia, di circa 211 m2, dove da un lato preleva il materiale da pressare e nell’altro deposita le balle pressate.

• Zona C - Stoccaggio rifiuti prodotti dalla selezione (Produzione CSS)

Area interna al capannone adiacente a quello di lavorazione, dove è effettuato lo stoccaggio in container, o altri contenitori, dei rifiuti esitati dalle lavorazioni. Lo stoccaggio è operato in attesa del conferimento esterno.

La superficie interessata è di circa 123 m2 e permette il posizionamento di 5 container e, quindi, uno stoccaggio di circa 125 m3 di rifiuti.

• Zona D1 - Deposito materiale lavorato (Produzione CSS)

Zona suddivisa in più aree dove è eseguito il deposito in container del materiale lavorato in uscita dalla linea lavorazione.

Tale materiale rimane in stoccaggio nelle stesse aree anche in fase successiva alla verifica per la sua classificazione in CSS-C, CSS-R o rifiuto non recuperato (C.E.R. 19 12 12).

Le aree hanno una superficie complessiva di: 87 + 269 + 928 = 1.284 m2 con capacità di deposito di 59 container. Esse sono collocate all’interno del capannone di lavorazione

(22)

eccetto la maggiore posta nell’area esterna pavimentata, e dotata di sistema di raccolta e trattamento acque.

• Zona D2 - Deposito materiale lavorato pressato (Produzione CSS)

Zona suddivisa in due aree interne al capannone di lavorazione, dove è depositato il materiale lavorato e pressato in balle, tramite l’apposita macchina.

Le aree hanno una superficie complessiva di circa 62 + 102 = 164 m2.

Il deposito avviene per accatastamento delle balle per un volume complessivo di circa 492 m3.

• Zona D3 - Stoccaggio e recupero rifiuto di fresato d'asfalto

Ampia area esterna, rientrante nel settore Sud del sito, completamente pavimentata e dotata di sistema di raccolta e trattamento acque.

In essa è operato:

− lo stoccaggio dei rifiuti di fresato di asfalto;

− l’eventuale selezione in pezzature diverse tramite apposito impianto di vagliatura;

− il deposito del materiale lavorato e del materiale che ha superato la verifica per il suo recupero.

L’area ha superficie di circa 6.840 m2 ed è stimato un deposito di circa 25.000 m3 di materiale pari a circa 50.000 tonnellate di rifiuto di fresato, materiale lavorato e materiale verificato.

• Zona di accettazione

Area in parte coperta antistante gli uffici, dove sono effettuate le operazioni di accettazione e controllo dei mezzi di trasporto in entrata ed in uscita. In essa è ubicata la pesa collegata con gli adiacenti uffici.

• Zona di transito e manovra mezzi

Area dell’impianto utilizzata per il transito e la manovra dei mezzi e delle macchine. Si tratta, di conseguenza, dell’intero piazzale esterno e di parte delle aree coperte.

• Zona di sosta mezzi ed autovetture

Area esterna utilizzata per la sosta dei mezzi di trasporto e delle autovetture del personale e dei visitatori.

(23)

• Zona di sosta di emergenza

Area esterna utilizzata per la sosta di emergenza di mezzi di trasporto, con il carico di rifiuti danneggiati che presentano indizi di possibili perdite di reflui o percolati. Si tratta di un’area di sosta, individuata lungo il confine Nord da apposita segnaletica.

La capacità di stoccaggio del settore Nord, relativo alla produzione del CSS, è di circa 1.900 t, mentre la capacità di stoccaggio del settore Sud, relativo alla gestione del rifiuto del fresato di asfalto è di circa 50.000 t.

7 TEMPI DI ESECUZIONE DELL’ATTIVITÀ

L’orario di attività normale dell’impianto avrà una durata massima giornaliera di 8 ore lavorative, durante il periodo diurno, e sempre in giorni non festivi.

Attività dell’impianto:

- durata giornata lavorativa: 8 ore - giorni lavorativi settimanali: 5 – 6 - giorni festivi: impianto fermo.

(24)

8 MODALITA’ DI PROCEDURA DELLA VALUTAZIONE

8.1 METODOLOGIA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO

Per lo studio dell’impatto acustico ci si è avvalsi di un programma di analisi ed elaborazione di ampia diffusione: SoundPLAN 6.5, un programma sviluppato dalla Braunstein-Berndt GmbH di Waiblingen (Germania) e distribuito in Italia dalla ditta SPECTRA S.r.l. di Arcore (MI).

SoundPLAN è un programma applicativo per il calcolo dell’inquinamento acustico che contiene sia gli standard di emissione sonora, sia gli algoritmi per la propagazione, e permette il calcolo in accordo con gli specifici standard di molti paesi e la modellizzazione simultanea delle sorgenti di rumore da origine industriale, stradale, ferroviaria, ecc.

Nella specifica applicazione è stato adottato il seguente standard:

ISO 9613 Parte 2 (alias VDI 2714/VDI 2720) per il calcolo della propagazione del rumore.

Si rimanda alla documentazione tecnica specifica contenuta nello standard citato e al manuale utente di SoundPLAN 6.5 per una descrizione in dettaglio degli algoritmi e dei dati d’input e di output.

In particolare occorre ricordare che il programma utilizza un modello di calcolo che tiene conto della correzione per fattori meteorologici: in particolare la velocità e la direzione del vento e l’altezza dell’inversione termica.

Il fattore di correzione meteorologico assume che il rumore viaggi su un percorso curvo, invece che rettilineo, fra la sorgente e il ricettore; ciò è dovuto al fatto che con il decremento della pressione atmosferica conseguente all’incremento della quota, parte del rumore inviato verso il cielo viene curvato/inviato verso terra. Tale effetto è incrementato da condizioni di inversione termica a basse quote e quando il ricettore risulta sottovento rispetto alla sorgente. La norma VDI 2714 considera un raggio di arco di 5500 metri per il percorso curvo dei raggi sonori che producono questo effetto, con conseguente incremento del rumore immesso presso il ricettore.

(25)

Da quanto esposto è quindi possibile affermare che gli standard tengono conto anche della direzione del vento, oltre che dell’inversione termica, e che, considerando la condizione in cui il ricettore risulta sottovento rispetto alla sorgente, possono ritenersi delle

“worst condition” (condizioni peggiori) e quindi particolarmente conservative nelle stime delle immissioni.

8.2 IDENTIFICAZIONE DEI RICETTORI

Per l’analisi dell’impatto acustico è stata scelta un’area attorno all’impianto, di circa 2 Km2, all’interno della quale sono stati individuati gli insediamenti abitativi denominati “ricettori”.

Il modello matematico del software ha permesso il calcolo dei livelli equidistanti prodotti dalle sorgenti considerate, su un numero di punti identificati e fatti corrispondere alle abitazioni più vicine e alle zone potenzialmente sensibili, chiamati ricettori. Si è scelto di posizionare i ricettori presso i siti maggiormente rappresentativi di dove risiede la popolazione.

I ricettori sono stati separati in alcuni gruppi suddivisi così:

− Ricettori R: abitazioni residenziali;

− Ricettori P: postazioni a confine;

− Ricettori CM: Cimiteri;

− Ricettori CH: Chiese;

− Ricettori SC: Scuole;

− Ricettori ST: Stazioni ferroviarie;

− Ricettori PA: Palestre;

− Ricettori OR: Oratori.

In allegato è riportata una planimetria con identificati i ricettori che saranno in seguito oggetto della stima del rumore per valutare l’impatto acustico presso gli stessi.

(26)

9 DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO ANTE-OPERAM

Come prima cosa bisogna individuare lo stato attuale del clima acustico.

È stato quindi ricreato, tramite l’utilizzo del software SoundPLAN, la situazione geometrica ed acustica dell’area in oggetto così come si presenta prima dell’avvio dell’attività dell’impianto.

Come base da cui partire nella creazione del modello è stata presa la Carta Tecnica Regionale dell’area d’intervento. La Carta Tecnica Regionale è una cartografica generale e metrica prodotta nelle scale di rappresentazione 1:5.000 ed 1:10.000. Le sue caratteristiche di precisione, qualità e rappresentazione dei particolari, la rendono un documento idoneo nella progettazione di massima di opere ed infrastrutture, strumento per la pianificazione urbanistica e territoriale ed efficace base per l’allestimento di qualsiasi rappresentazione di carte tematiche.

Dai punti quotati presenti nella carta tecnica si è riusciti ad elaborate un modello digitale del terreno che rappresenterà la base per i successivi oggetti che saranno inseriti nel progetto. Prima dell’inserimento di questi elementi però, si è dovuto aggiornare le carte tramite l’utilizzo di foto aree ottenute dai più importanti e famosi siti presenti in internet (google maps, yahoo maps, geoportale nazionale, ecc).

Si è quindi proceduti inserendo i vari edifici indicati nella carta tecnica nell’area presa in considerazione (edifici civili, industriali, baracche ecc.). L’altezza dei vari edifici è stata ricavata dalla Carta Tecnica Regionale.

Una volta finito di creare il modello dal punto di vista geometrico si è passati alla determinazione dei livelli acustici dell’area allo stato attuale.

Per ricreare il clima acustico è stato considerato il rumore del traffico veicolare delle maggiori arterie stradali presenti nella zona. Nell’area presa in considerazione le strade con il più rilevante quantitativo di traffico sono la Strada Statale n. 13, alla quale è stato attribuito un valore di 67 dB(A) a 30 m dall’asse della strada, la Strada Provinciale n. 34, alla quale è stato attribuito un valore di 65 dB(A) a 30 m dall’asse della strada e la Strada Provinciale n. 45, alla quale è stato attribuito un valore di 63 dB(A) a 30 m dall’asse della strada.

Questi valori sono stati ricavati dal Piano Regionale dei Trasporti della Regione Veneto, dal D.P.R. 30/03/2004 n. 142 e dal D.G.R.V. 4313/93.

(27)

Tabella 6 – Valori Ante-Operam

Ricettori Livello sonoro previsto diurno

dB(A)

Zona di appartenenza

Limite di zona (diurno)

Rispetto del limite (diurno) n. Piano

P01 / 51,5 V 70 SI

P02 / 46,0 V 70 SI

P03 / 47,0 IV 65 SI

P04 / 47,0 IV 65 SI

P05 / 49,0 IV 65 SI

P06 / 50,5 V 70 SI

P07 / 57,5 V 70 SI

P08 / 56,5 V 70 SI

P09 / 56,0 V 70 SI

R01 Terra 54,0

III 60 SI

I 52,0 60 SI

R02 Terra 53,5

III 60 SI

I 51,5 60 SI

R03

Terra 54,0

III

60 SI

I 51,0 60 SI

II 51,0 60 SI

R04 Terra 54,0

III 60 SI

I 53,5 60 SI

R05 Terra 53,5

III 60 SI

I 54,0 60 SI

R06 Terra 53,5 III 60 SI

R07 Terra 53,5

III 60 SI

I 54,5 60 SI

R08 Terra 53,0

III 60 SI

I 54,5 60 SI

R09 Terra 52,5

II 55 SI

I 53,5 55 SI

R10 Terra 52,5

II 55 SI

I 54,0 55 SI

R11 Terra 52,5 II 55 SI

R12 Terra 52,0

II 55 SI

I 54,5 55 SI

R13 Terra 52,5 II 55 SI

R14 Terra 54,0

IV 65 SI

I 54,5 65 SI

R15 Terra 54,5 IV 65 SI

R16 Terra 56,0

IV 65 SI

I 55,5 65 SI

R17 Terra 58,0

IV 65 SI

I 59,0 65 SI

(28)

R18

Terra 67,5

IV

65 NO

I 69,0 65 NO

II 70,0 65 NO

R19 Terra 67,5

IV 65 NO

I 69,0 65 NO

R20

Terra 68,5

IV

65 NO

I 70,5 65 NO

II 71,0 65 NO

R21 Terra 72,5

IV 65 NO

I 73,0 65 NO

R22 Terra 68,5

IV 65 NO

I 70,5 65 NO

R23 Terra 58,5

III 60 SI

I 59,0 60 SI

R24 Terra 54,5 III 60 SI

R25 Terra 53,5

III 60 SI

I 54,0 60 SI

R26 Terra 51,5

III 60 SI

I 53,5 60 SI

R27 Terra 52,0

III 60 SI

I 53,5 60 SI

R28 Terra 52,0 III 60 SI

R29 Terra 51,0

III 60 SI

I 52,0 60 SI

R30

Terra 48,5

III

60 SI

I 49,0 60 SI

II 49,5 60 SI

CH01 Terra 55,0 III 60 SI

CM01 / 47,0 III 60 SI

OR01 Terra 52,5 III 60 SI

PA01 Terra 48,0 III 60 SI

SC01 Terra 55,5

IV 65 SI

I 55,5 65 SI

SC02

Terra 53,5

III

60 SI

I 54,5 60 SI

II 55,0 60 SI

SC03 Terra 53,0

III 60 SI

I 54,0 60 SI

ST01

Terra 55,5

IV

65 SI

I 57,0 65 SI

II 57,5 65 SI

(29)

10 FASE DI CANTIERE

La realizzazione degli interventi progettuali previsti, determinerà la necessità di predisporre un cantiere edile e quindi di esaminare l’impatto costituito dalla propagazione delle emissioni acustiche prodotte dalle sorgenti sonore di cantiere, rappresentate dalle lavorazioni necessarie per la realizzazione delle opere.

Nella situazione in oggetto le opere da realizzare sono poche considerando che il capannone in cui si svolgerà l’attività è già costruito. Le attività, infatti, consisteranno solo nella demolizione delle parti deteriorate, non recuperabili, e negli interventi di ripristino delle pavimentazioni, dei pilastri e dei serramenti.

Risulta però parecchio problematico poter valutare in modo esauriente i livelli di rumore presenti nel cantiere e di conseguenza i valori percepiti dai vari ricettori a causa delle numerose variabili.

Infatti, non è possibile conoscere a priori le seguenti condizioni:

- la macchina operatrice che verrà utilizzata nella singola fase lavorativa;

- quanti macchinari opereranno contemporaneamente;

- i tempi operativi di ciascuna macchina operatrice;

- l’esatto posizionamento, all’interno del cantiere di un determinato macchinario e le interferenze acustiche con altre apparecchiature;

- il rumore preciso prodotto dagli automezzi esterni in arrivo e partenza dal cantiere.

Non è quindi possibile verificare il superamento dei livelli acustici a confine e nei vari ricettori. Si ricorda però che i limiti previsti dalla zonizzazione acustica del comune possono essere temporaneamente superati in seguito alla richiesta di autorizzazione in deroga per il cantiere.

(30)

11 CLIMA ACUSTICO DEL PROGETTO

Come già descritto in precedenza, l’obiettivo del progetto è la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti non pericolosi.

11.1 SORGENTI

In base a quanto è stato riferito dalla committenza è stato possibile individuare le future fonti di rumore che saranno installate nell’area dell’impianto.

Le nuove sorgenti di rumore saranno:

− Un trituratore primario;

− Un separatore magnetico;

− Un vaglio rotante;

− Un separatore materiali non ferrosi;

− Un trituratore secondario/raffinatore;

− Una pressa – fasciatrice mobile;

− Un gruppo semovente di vagliatura;

− Una impianto di aspirazione a filtro a maniche;

− Un caricatore semovente;

− Una pala gommata;

− Dei muletti elettrici;

− Autocarri in entrata e uscita.

11.1.1 TRITURATORE PRIMARIO

Nell’area dell’impianto sarà presente un trituratore primario. Il mezzo, collocato all’interno del capannone dedicato alla lavorazione, sarà utilizzato per la produzione del CSS.

Da precedenti analisi sul clima acustico eseguite su mezzi simili è stato possibile determinare una potenza sonora di 111 dB.

Il tempo di funzionamento del trituratore primario sarà di 8 ore/giorno.

(31)

11.1.2 SEPARATORE MAGNETICO

Nell’area dell’impianto sarà presente un separatore magnetico. Il mezzo, collocato all’interno del capannone dedicato alla lavorazione, sarà utilizzato per la produzione del CSS.

Da precedenti analisi sul clima acustico eseguite su mezzi simili è stato possibile determinare una potenza sonora di 88 dB.

Il tempo di funzionamento del separatore magnetico sarà di 8 ore/giorno.

11.1.3 VAGLIO ROTANTE

Nell’area dell’impianto sarà presente un vaglio rotante. Il mezzo, collocato all’interno del capannone dedicato alla lavorazione, sarà utilizzato per la produzione del CSS.

Da precedenti analisi sul clima acustico eseguite su mezzi simili è stato possibile determinare una potenza sonora di 103 dB.

Il tempo di funzionamento del vaglio rotante sarà di 8 ore/giorno.

11.1.4 SEPARATORE MATERIALI NON FERROSI

Nell’area dell’impianto sarà presente un separatore di materiali non ferrosi. Il mezzo, collocato all’interno del capannone dedicato alla lavorazione, sarà utilizzato per la produzione del CSS.

Da precedenti analisi sul clima acustico eseguite su mezzi simili è stato possibile determinare una potenza sonora di 88 dB.

Il tempo di funzionamento del separatore sarà di 8 ore/giorno.

11.1.5 TRITURATORE SECONDARIO/RAFFINATORE

Nell’area dell’impianto sarà presente un trituratore secondario/raffinatore. Il mezzo, collocato all’interno del capannone dedicato alla lavorazione, sarà utilizzato per la produzione del CSS.

Da precedenti analisi sul clima acustico eseguite su mezzi simili è stato possibile determinare una potenza sonora di 111 dB.

Il tempo di funzionamento del trituratore secondario/raffinatore sarà di 8 ore/giorno.

(32)

11.1.6 PRESSA FASCIATRICE MOBILE

Nell’area dell’impianto sarà presente una pressa – fasciatrice mobile. Il mezzo, collocato all’interno del capannone dedicato alla lavorazione, sarà utilizzato per comprimere il prodotto classificato ed ottimizzare il trasporto esterno.

Da precedenti analisi sul clima acustico eseguite su mezzi simili è stato possibile determinare una potenza sonora di 93 dB.

Il tempo di funzionamento della pressa sarà di 8 ore/giorno.

11.1.7 GRUPPO SEMOVENTE DI VAGLIATURA

Nell’area dell’impianto sarà presente un gruppo semovente di vagliatura. Il mezzo, collocato nel settore Sud dell’impianto, sarà utilizzato per il recupero del fresato d’asfalto.

Da precedenti analisi sul clima acustico eseguite su mezzi simili è stato possibile determinare una potenza sonora di 110 dB.

Il tempo di funzionamento del gruppo semovente di vagliatura sarà di 2 ore/giorno.

11.1.8 IMPIANTO DI ASPIRAZIONE A FILTRO A MANICHE

L’impianto sarà dotato di un sistema di aspirazione e trattamento aria con filtro a maniche con aspirazione effettuata nei punti in cui si prevede la maggior produzione di polveri, ossia in corrispondenza:

• della tramoggia iniziale di carico della linea;

• del punto di carico del vaglio rotante;

• delle uscite delle aspirazioni presenti nel separatore dei metalli non ferrosi;

• della tramoggia di carico del trituratore secondario (raffinatore).

L’aria depurata è immessa in atmosfera tramite camino individuato con il codice E1.

Da nostre precedenti analisi su impianti simili di aspirazione tramite filtro a maniche abbiamo potuto determinare per l’impianto una potenza sonora di 94 dB. Il tempo di funzionamento dell’impianto sarà di 8 ore/giorno.

11.1.9 CARICATORE SEMOVENTE

Nell’area dell’impianto sarà presente un caricatore semovente. Il mezzo, collocato all’interno del capannone dedicato alla lavorazione, sarà utilizzato nella movimentazione interna dei materiali.

(33)

Da precedenti analisi sul clima acustico eseguite su mezzi simili è stato possibile determinare una potenza sonora di 107 dB. Il tempo di funzionamento del caricatore semovente sarà di 8 ore/giorno.

11.1.10 PALA GOMMATA

Nell’area dell’impianto sarà presente una pala gommata. Il mezzo, collocato nel settore Sud dell’impianto, sarà utilizzato nella movimentazione interna dei materiali.

Dalle schede tecniche dei più famosi costruttori di pale gommate è stato possibile determinare una potenza sonora di 102 dB. Il tempo di funzionamento della pala gommata sarà di 8 ore/giorno.

11.1.11 MULETTO ELETTRICO

Nell’area dell’impianto sarà presente un muletto elettrico. Il mezzo sarà utilizzato nella movimentazione interna dei materiali.

Dalle schede tecniche dei più famosi costruttori di muletti elettrici è stato possibile determinare una potenza sonora di 85 dB.

Il tempo di funzionamento del muletto sarà di 8 ore/giorno.

11.1.12 AUTOCARRI IN ENTRATA E IN USCITA

Considerando una piena operatività dei due settori di impianto si stima un’entrata giornaliera di circa 2 ÷ 3 mezzi carichi, per quanto riguarda la produzione del CSS, e circa 20 mezzi carichi, per quanto riguarda il recupero di fresato d’asfalto.

Il calcolo è stato effettuato considerando una capacità del cassone di 32 m3 e un peso specifico medio di 0,8 t/m3 dei rifiuti destinati alla produzione di CSS e 2 t/m3 dei rifiuti di fresato d’asfalto.

Il computo totale di 23 mezzi giornalieri se distribuito sulle 8/10 ore lavorative diurne corrisponde ad un passaggio di 2 ÷ 3 mezzi ogni ora, sempre nel caso di attività ai massimi regimi dell’impianto progettato.

Il numero dei mezzi collegato al conferimento dei materiali in uscita è inferiore al numero dei mezzi in entrata grazie alla riduzione di volume determinata dalle lavorazioni. È da considerare, inoltre, che in uscita saranno sempre utilizzati i mezzi che hanno eseguito il conferimento in entrata; non è prevista, quindi, la circolazione di mezzi vuoti.

(34)

I mezzi all’interno dell’impianto eseguono, per svolgere le proprie funzioni di carico e scarico dei materiali, il seguente percorso:

• entrata del mezzo nell’area dell’impianto;

• il mezzo si posiziona sulla pesa;

• operazioni di controllo e accettazione;

• transito fino a raggiungere il punto di carico o scarico;

• transito fino a riposizionarsi sulla pesa:

• sosta in attesa di espletare le operazioni di controllo in uscita;

• ripartenza, e uscita del mezzo dall’impianto e suo inserimento sulla viabilità pubblica.

Variante alla procedura descritta riguarda l’operazione di pesatura, che potrà essere effettuata una volta sola nel caso in cui è conosciuta la tara del mezzo.

Il transito interno all’impianto avviene secondo i seguenti tragitti a senso unico antiorario:

• percorso perimetrale al capannone di lavorazione: produzione CSS;

• percorso perimetrale al capannone di lavorazione e ad altri edifici non utilizzati per l’attività dell’impianto: recupero del fresato d’asfalto.

Considerando che l’autocarro nelle fasi di attesa resterà spento il tempo di riferimento di questo mezzo risulterà molto basso. Si è comunque deciso di considerare un tempo di funzionamento di 5 minuti per autocarro per un totale di 115 minuti/giorno. La sorgente autocarro sarà posta in prossimità nella zona di scarico del materiale in arrivo è avrà una potenza sonora di 90 dB incrementata di 3 dB considerando la componente impulsiva dovuta allo scaricamento dei materiali.

Riferimenti

Documenti correlati

Come sorgenti di rumore sono state considerate: la pala meccanica, l'impianto di calcestruzzo e il carico dell'autobetoniera, l'impianto di asfalto, il carico del

L’ultima di queste è stata condotta a firma del Tecnico Competente in Acustica Ambientale Tonon Stefano (ex posizione n° 502 Regione del Veneto) in collaborazione

Il mezzo sarà utilizzato nelle operazioni di lavorazioni dei rifiuti e sarà collocato all’interno della piazzola di stoccaggio e lavorazione rifiuti, nella parte

Livello di rumore ambientale (LA): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un

Livello di rumore ambientale (LA): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un

Non risente in modo significativo della componete A in quanto non è posizionato in prossimità di aree adibite a viabilità, può risentire sia del rumore generato dalla

P6 – Misura sul confine della proprietà, sul lato nord-est (diurna e notturna) Rumori percepibili: attività produttiva (diurno), attività saltuaria carico scarico (diurno).. P7

dove LAeq e' il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata «A» considerato in un intervallo di tempo che inizia all'istante t 1 e termina all'istante t 2 ; p