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F Verso una "sindrome post-Covid-19"?

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Academic year: 2022

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o s s e r v a t o r i o

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVII numero 7 - 2020 n 41

F

atigue, tosse, dispnea, dolore to- racico, mal di testa invalidanti, vuoti di memoria. Sono i sintomi più comunemente descritti dai pazienti clinicamente guariti da Covid-19, ma che a distanza di mesi dal contagio convivono con una qualità di vita peg- giorata,1 tanto che sono in corso diversi studi internazionali per valutare la co- siddetta “sindrome post-Covid-19”.

þManifesto dei medici britannici Per sottolineare questa condizione, 39 medici del Regno Unito, tra cui diversi general practitioner, che a distanza di mesi dal loro contagio convivono con sintomi persistenti, hanno diffuso un

“manifesto” per condividere le loro intu- izioni emerse sia dall’esperienza perso- nale di malattia che dalla professione.

In una lettera pubblicata su BMJ (From doctors as patients: a manifesto for tac- kling persisting symptoms of Covid-19)2 i medici sollecitano la comunità scientifi- ca a costruire un quadro accurato dei fe- notipi Covid-19, attraverso la ricerca e la sorveglianza per identificare l’intero spettro di malattia. Questa richiesta vie- ne dall’osservazione di un quadro emer- gente: i sintomi prolungati stanno provo- cando effetti sostanziali su una minoran- za significativa di persone e dunque la morte non è l’unico risultato da misura- re. Hanno anche richiesto una chiara de- finizione di “recupero da Covid-19”.”La mancata comprensione dei meccanismi biologici sottostanti che causano questi sintomi persistenti rischia di farci perde- re l’opportunità di identificare i fattori di rischio, prevenire la cronicità e trovare approcci terapeutici per le persone colpi-

te ora e in futuro”,scrivono gli AA.

Ricordano anche che in un recente stu- dio su 100 pazienti (67 dei quali non so- no stati ricoverati in ospedale) la RM cardiaca dopo Covid-19 ha rilevato

“coinvolgimento cardiaco in 78 pazienti e infiammazione miocardica in corso in 60 pazienti. I partecipanti allo studio con un recupero prevalentemente domicilia- re hanno avuto un frequente coinvolgi- mento infiammatorio cardiaco, simile al sottogruppo ospedalizzato per quanto riguarda la gravità e l’entità”.3

þDati italiani

✔ A fare da apripista sull’insidiosa eredi- tà di Covid-19 una research letter pubbli- cata JAMA da un gruppo di geriatri della Fondazione Policlinico Universitario Ago- stino Gemelli IRCCS e dell’Università Cattolica, campus di Roma, fa il punto della situazione e chiarisce quali sono i sintomi più frequenti e persistenti.4 Lo studio è stato condotto presso il day hospital post-Covid della Fondazione Poli- clinico Gemelli. Su 143 pazienti a distanza di oltre 2 mesi dalla diagnosi di Covid-19, solo 1 su 10 non presentava sintomi cor- relabili alla malattia iniziale. La maggior parte (87%) riferiva la persistenza di al- meno un sintomo, soprattutto stanchez- za intensa (53.1%) e affanno (43.4%). Il 27.3% lamentava dolore alle articolazioni e uno su 5 dolore toracico. La qualità di vita, valutata con apposite scale, è risul- tata infine peggiorata in tutti i pazienti. “Il messaggio importante ha spiegato in una nota il prof. Francesco Landi, re- sponsabile Day Hospital post-Covid - è che tutti i pazienti che hanno avuto Co- vid-19 e soprattutto quelli colpiti dalle for-

me più gravi, devono essere sottoposti a controlli multi-organo nel tempo. Inoltre devono essere valutati attentamente ri- spetto alla persistenza di alcuni sintomi.

Questo perché siamo di fronte a una ma- lattia nuova, sconosciuta ed è quindi im- portante cercare di individuare gli even- tuali danni a breve o a lungo termine”.

✔ Una altra iniziativa all’interno del Pro- getto STORM (STudio OsseRvazionale sulla storia naturale dei pazienti ospeda- lizzati per Sars-Cov-2) dell’Università Mi- lano-Bicocca è quella dell’ambulatorio multidisciplinare post-Covid dell’UO di Malattie Infettive della ASST di Monza, che ha finora valutato 150 pazienti. “I sintomi possono manifestarsi anche in persone precedentemente sane. Più fre- quentemente le sequele tendono a ma- nifestarsi nei pazienti che hanno avuto una forma grave di Covid-19, negli anzia- ni con cronicità. Tuttavia le stiamo osser- vando nei giovani - spiega Paolo Bon- fanti, Malattie infettive Ospedale San Gerardo, Asst di Monza. Vi sono diverse ipotesi. Covid-19 rimane ancora oggi una malattia che presenta molti lati da sco- prire. Ad esempio, alcuni pazienti pre- sentano disturbi neuro-cognitivi: stiamo cercando di studiare se questo possa essere un effetto diretto della malattia o, ed in molti casi è sicuramente così, un effetto della prolungata ospedalizzazione in condizioni difficili, con sviluppo di una sindrome da stress post-traumatico”.5

Sintomi debilitanti stanno provocando effetti sostanziali su una minoranza significativa di pazienti post-Covid e non solo negli anziani. Attraverso la ricerca e la sorveglianza

per identificare l’intero spettro di malattia sono in corso diversi studi

Verso una "sindrome post-Covid-19"?

BIBLIoGRAfIA

1. MMWR Morb Mortal Wkly Rep 2020; 69: 993-8.

2. BMJ 2020; 370: m3565.

3. JAMA Cardiol 2020 J: e203557.

4. JAMA 2020; 324: 603-5.

5. https://bnews.unimib.it

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