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M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVI numero 1 - febbraio 2019 5

p r i m a p a g i n a

L’introduzione della specialità in

Medicina di Famiglia è una necessità

A

lla fine del suo mandato come presidente della UEMO (The European Union of General Practitioners), scaduto il 31 dicembre 2018, Aldo Lupo ha tenuto a rinno- vare l’impegno profuso in questi anni: “Continuerò a battermi per le sorti della Me- dicina di Famiglia (MdF) Italiana ed Europea”. Lo ha testimoniato attraverso la pagina perso- nale di Facebook con un messaggio rivolto ai colleghi. E proprio per i meriti eccezionali ma- turati nell’attività a favore della Medicina di Famiglia durante la Presidenza UEMO, al dottor Lupo è stata riconosciuta la Honorary Fellowship, la massima onorificenza che il Royal Col- lege of General Practitioners, concede, eventualmente, anche ad un collega straniero.

“Dare razionalità al sistema europeo della Medicina di Famiglia - dichiara Lupo ad M.D.

Medicinae Doctor - aumentare la visibilità della UEMO, migliorare la sua organizzazione in- terna, porre le basi per il riconoscimento europeo della MdF come specialità sono stati gli obiettivi del programma della mia presidenza su cu cui molto lavoro è stato fatto”.

Tra gli obiettivi più ardui, cavallo di battaglia anche del WONCA, sicuramente c’è da annove- rare quello relativo al riconoscimento della MdF come specialità. “Una disciplina - sottolinea - che continua ad essere variamente regolamentata nei paesi Ue. Non c’è un riconoscimen- to europeo della specialità allineata con tutte le altre che sono riconosciute in ambito euro- peo. Un percorso molto lungo sul quale si sta ancora lavorando e che, molto probabilmente, porterà intorno al 2022-23 ad un ridisegno della direttiva sul mutuo riconoscimento delle pro- fessioni che dovrebbe incorporare anche la Medicina di Famiglia come specialità. Questo ri- conoscimento però non ha una ricaduta immediata, non è automatico in quei Paesi Membri, come l’Italia, in cui la MdF non è una specialità”.

L’Italia, in particolare, presenta problemi peculiari: le specializzazioni sono di pertinenza del Ministero dell’Università e della Ricerca, mentre la formazione dei Mmg è di pertinenza del Ministero della Salute che riconosce di fatto un attestato ai medici di famiglia che hanno fre- quentato e completato il Corso di Specializzazione in Medicina Generale. Il nostro Paese a differenza di tutte le grandi Nazioni dell’Europa occidentale non ha mai avuto, e tutt’ora non ha, delle cattedre in Università di MdF gestite da medici di famiglia.

“La MdF italiana ha bisogno di una maggior strutturazione della formazione che nella sua decli- nazione regionale esprime delle carenze di omogeneità e di qualità. Ma il processo di formazio- ne - tiene a precisare Lupo - deve necessariamente essere gestito dai medici di famiglia, perché le problematiche relative all’esercizio di tale professione sono completamente diverse dal setting della medicina di secondo livello. Inoltre, nel nostro Paese, si de-

ve far fronte ad un pregiudizio che pervade molti politici, quello che la richiesta del riconoscimento della MdF come specialità sia solo un viatico per una maggiore remunerazione, ma non è affatto così. Se il medico di famiglia è il cardine del Ssn, come spesso viene sottolineato dai rappresentanti delle istituzione e della politica, allora dare dignità di specializzazione alla Disciplina

Medica che il Mmg esercita significa darla all’intero sistema”.

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Attraverso il

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