Tragicomica, tra fiaba ed attuale realtà balcanica,
storia di quarant’anni di vita medico legale assicurativa italiana
Dr. Domenico Ruggeri*
Soltanto pochissimi dei benevoli lettori e precisamente quelli che erano presenti alla recentissima riunione pisana dei “garanti” dell’Elenco comprenderanno immediatamente quale sarà il contenuto delle righe che seguiranno e che forse qualcuno di essi avrà la bontà e la cortesia di leggere.
E’ necessario precisare che il titolo è volutamente vago e approssimativo, in quanto esso “rinvia”
da quello stupendo mondo narrato nell’indimenticabile fiaba disneyana, ma ne cambia la nazionalità di alcuni personaggi, che rimangono tuttavia sempre di bassa statura e come tali scarsamente visibili ed ascoltabili i quali sono stati strappato dal loro fatato bosco, privati del loro lavoro e portati in un mondo ad essi sconosciuto ed inospitale.
Vogliamo auspicare subito che nessuno dei lettori immagini, neppure per un momento, che lo scopo di questo racconto esuli dal semplice desiderio del redattore di voler giocosamente sdrammatizzare e ricondurre alla reale modesta dimensione un conflitto che, in ogni caso, è basato su diverse e del tutto legittime valutazioni; in ogni caso, come disse nel discorso di insediamento il primo Sindaco eletto a Roma dopo la seconda guerra mondiale “volemose bene…..”.
Il personaggio principale Biancaneve, appare oggi profondamente mutato; non è più la aggraziata ed ingenua giovanetta, ma ha assunto le sembianze di un attempato, curvo e calvo soggetto, il quale ha errato per oltre quarant’anni nell’insidiato bosco, nel quale si aggiravano misteriosi e temibili personaggi che, come oggi nella Ex-Jugoslavia, combattevano un eterno conflitto, nel quale l’esito delle numerose e cruente battaglie vedeva vittoriosi ora gli uni, ora gli altri; ciascuno dei contendenti usava attribuire all’altro mezzi infidi e sleali di lotta.
Biancaneve, pur se ormai canuta, si illude ancora, tra lo scetticismo di gran parte dei suoi interlocutori, che l’attuale ciclo bellico si chiuda al pari di tanti altri cicli di cui Biancaneve ha visto l’inizio e la fine con una lunga tregua, garantita da chi, per rimanere all’audace trasposizione della favola alla realtà politico-militare attuale, può essere assimilato alla NATO ed all’ONU.
I nanetti, diventati nel titolo Kosovari, sono nella realtà ben più di sette ed appaiono verosimilmente destinati a meno che non intervengano auspicabilissimi, ma forse improbabili
“mutamenti” ad aumentare considerevolmente di numero.
Proseguendo nell’esame dei personaggi, dobbiamo subito dire che il Principe Azzurro non è più ed è, al massimo, nell’immaginario di Biancaneve e dei nanetti medici Kosovari, da pochi volenterosi principini, i quali però non sono innamorati di Biancaneve e meno che meno dei poveri nanetti e vengono comunque frenati nella loro azione dell’apparente inerzia del loro potentissimo Imperatore; di quest’ultimo, ad onor del vero, non si sa se esiste realmente e da quali intenzioni sia effettivamente animato.
In passato questo personaggio è apparso voler incoraggiare alcuni dei principi a scrivere un bel libro, nel quale avrebbero dovuto essere annotati i nomi di coloro che condividevano i principi propugnati, attraverso pubblicazioni, congressi ed altre meritorie iniziative, da una Società che, a quanto risultava, era sorta con la benevola approvazione dell’Imperatore ed aveva comunque riscosso più che lusinghieri successi e riconoscimenti nazionali ed internazionali.
* Medico Legale, Roma
Tagete n. 3-1999 Ed. Acomep
Molti nanetti, dopo aver manifestato la propria disponibilità, avevano chiesto ed ottenuto avendo superato il vaglio di uno scrupoloso esame dei propri titoli di essere inseriti nell’Elenco, la formazione del quale era stata accolta da clamorosi moti di dissenso, che si erano levati da più parti.
Dobbiamo a questo punto introdurre nel racconto un’altra audace similitudine ed esprimiamo fin d’ora le nostre scuse a che si sentisse identificato in un altro personaggio della favola, che forse descriveremo in modo non del tutto positivo; va da se che abbiamo già detto che vogliamo scherzare e sdrammatizzare.
Diciamo allora che la strega cattiva non è sola ed aiutata da un numero imprecisato di streghette e di apprendisti stregoncini.
Nella favola la strega si limitava a perseguitare la povera Biancaneve (non che nella realtà attuale l’abbia molto risparmiata…) mentre nella trasposizione politico-militare attuale, gli stregoncini hanno una sorta di pulizia etnica a danno dei poveri nanetti, ai quali non era sufficiente rivendicare la laboriosità, l’onestà (vogliamo dire anche la professionalità), della quale avevano dato prova in tanti anni; oltretutto non avevano un interlocutore al quale rivolgere le proprie doglianze ed erano costretti a limitarsi ed improbabili espressioni autoconsolatorie del tipo “chi non mi vuole non mi merita…”.
Biancaneve è, naturalmente, sia pur scarsamente riconoscibile sotto il suo attuale look di tremulo vecchietto, la diretta ispiratrice di queste streghe, nelle quali abbiamo cercato, probabilmente senza riuscirci, di illustrare, in modo volutamente leggero e disincantato, i sentimenti di ansia, di insicurezza, di amarezza e di malcelata speranza, che si vedono aleggiare nello spirito di tanti;
contribuisce comunque certamente a renderci pessimisti in proposito il ricordo della perdita, che abbiamo di recente sofferto, di alcuni colleghi, certamente minati da gravi patologie, ma nel determinismo del rapido e progressivo peggioramento delle quali molti hanno visto il valore concausale di delusioni patite per ingiuste ed immotivate esclusioni.
Queste note vedranno probabilmente la luce su quella che uno spirito ameno ha definito
“rivistina”, alla quale la vecchia Biancaneve è estremamente affezionata perché ritiene l’espressione di una Associazione sulla quale converge l’attenzione e l’approvazione di tanti più che autorevoli e qualificati rappresentanti del mondo medico-legale assicurativo internazionale; questa “rivistina” si propone di diffondere il pensiero di chi, nonostante tutto, crede nella possibilità di giungere ad uno di quei periodici rinnovamenti, che Biancaneve ha più volte visto in quarant’anni, rinnovamenti che hanno sempre purtroppo temporaneamente alleggerito e purificata l’atmosfera quando si era fatta pesante.
La vecchia Biancaneve conclude definendosi, immodestamente, depositaria di un considerevole patrimonio di conoscenze (di cose e di persone) e sarebbe veramente lieta anche se l’attuale clima
“geronticida”, del quale è stata testè fatta menzione, sembra rendere l’ipotesi estremamente improbabile di metterla a completa disposizione di chi giudicasse non inutile valersene.
Tagete n. 3-1999 Ed. Acomep