RADICI
La radice è un organo sotterraneo che ha la funzione di ancorare la pianta al terreno e di assorbire sostanze dal terreno.
RADICI
1) ZONA MERISTEMATICA L’APICE RADICALE
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1) ZONA MERISTEMATICA
L’apice meristematico è protetto per evitare danni quando la radice avanza nel terreno.
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1) ZONA MERISTEMATICA
CUFFIA
Cappuccio protettivo, le cellule sono prodotte dall’apice meristematico,
poi degenerano in una massa viscida detta mucigel (riduce l’attrito fra radice e
terreno), ha dimensioni costanti.
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1) ZONA MERISTEMATICA FUNZIONI DELLA CUFFIA - Protezione
- Organo di senso: percepisce lo stimolo della gravità (la radice cresce sempre verso il basso). L’elemento sensibile è la columella: gruppo di cellule contenenti granuli di amido che si spostano in seguito a variazioni di posizione della radice rispetto alla verticale.
- Controllo della direzione e della velocità di crescita della radice
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1) ZONA MERISTEMATICA FUNZIONI DELLA CUFFIA
La cuffia è importante perchè per mezzo dei granuli di amido contenuti negli amiloplasti delle sue cellule (STATOLITI) assolve il ruolo di direzionamento geotropico della radice.
Gli statoliti si spostano nella cellula con il cambiamento dello stimolo della gravità.
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1) ZONA MERISTEMATICA
Le cellule meristematiche dell’apice radicale producono tutti i tessuti della radice (differenziazione verso l’alto) e la cuffia (differenziazione verso il basso).
Mancano le bozze fogliari e i primordi dei rami → l’apice della radice ha un contorno liscio e regolare.
Le cellule si dispongono in file ordinate longitudinali poiché le cellule si dividono secondo piani trasversali.
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1) ZONA MERISTEMATICA
Come per il fusto nelle radici delle Pteridofite l’apice meristematico ha una sola cellula iniziale, mentre negli altri gruppi le iniziali sono numerose.
Teoria dell’iniziale unica: una sola cellula
iniziale tetraedrica
molto voluminosa forma tutti i tessuti della radice
e della cuffia.
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1) ZONA MERISTEMATICA
Nell’apice della radice c’è la zona quiescente costituita da cellule aventi inattività mitotica e circondate da cellule in attiva divisione.
La zona quiescente è posta all’estremità dell’apice e ha funzione di “serbatoio” di cellule per sostituire quelle danneggiate.
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2) ZONA DI ALLUNGAMENTO O ZONA LISCIA
Nella zona retrostante all’apice le cellule perdono il loro carattere meristematico allungandosi per distensione.
Questa zona è più corta rispetto al fusto: è di 5-10 mm;
le cellule perdono il loro carattere meristematico e si accrescono per distensione.
Essendo tenera e flessibile si piegherebbe, anche di fronte ad una piccola resistenza, e non potrebbe avanzare se fosse troppo lunga.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
Successivamente le cellule si differenziano e originano la struttura primaria.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
Qui avviene la massima parte dell’assorbimento dell’acqua e degli ioni.
Si distinguono:
-tessuto di rivestimento -parenchima → corteccia
-parenchima in cui decorrono i tessuti conduttori → cilindro centrale, ben delimitato, costituito da una barriera di cellule particolari detto endoderma.
assorbente protettivo
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA L’epidermide della radice:
- ha una cuticola sottile, - mancano gli stomi,
- ci sono i peli radicali.
PELI RADICALI
Escrescenze di pochi mm, costituiti da cellule epidermiche.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA PELI RADICALI
- L’accrescimento è localizzato all’apice.
- Solo una parte delle cellule epidermiche della radice si differenzia in peli radicali, riconoscibili per:
• minori dimensioni
• contenuto denso
• diversa intensità di alcune reazioni istochimiche
• disposizione regolare
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA PELI RADICALI
Peli radicali su una piantina di ravanello. Ogni delicato pelo radicale è un’estensione di una singola cellula del tessuto epidermico della radice. I peli radicali aumentano l’area di
contatto tra radice e terreno.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA FUNZIONE DEI PELI RADICALI
I peli radicali facilitano l’assorbimento di acqua e ioni.
Sono lunghi e flessibili e si insinuano negli interstizi pieni d’acqua.
Secernono ioni H+ scambiati con i cationi del terreno.
Hanno vita breve, di alcuni giorni; morendo vengono sostituiti da altri peli.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA FUNZIONE DEI PELI RADICALI
La formazione e la degenerazione sono circa uguali , quindi l’estensione della zona pilifera resta costante nel tempo, ma non la sua posizione rispetto alla superficie del suolo.
Il numero dei peli radicali è enorme.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
Quando le cellule epidermiche invecchiano, le pareti subiscono lignificazione, cutinizzazione, suberificazione.
La funzione protettiva viene assunta dagli strati esterni del parenchima corticale che si trasformano nel cosiddetto esoderma che è di origine primaria.
Il parenchima corticale ha spazi intercellulari ben sviluppati, le sue cellule contengono molti granuli d’amido.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
Le pareti sono
impermeabilizzate con suberina lungo una fascia, la banda del
Caspary.
In corrispondenza di questa banda il plasmalemma aderisce
fortemente alla parete.
L’endoderma delimita il cilindro centrale, è formato da cellule disposte ad anello senza spazi intercellulari.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
FUNZIONE DELLE CELLULE DELL’ENDODERMA Obbligano acqua e soluti assorbiti dalle radici a passare nel loro citoplasma prima di arrivare al cilindro centrale.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
Il cilindro centrale della radice contiene i tessuti conduttori immersi in un parenchima fondamentale.
Legno e libro si alternano lungo una circonferenza in cordoni detti arche liberiane e arche legnose.
Questa struttura del cilindro si dice actinostelica.
La zona di parenchima tra endoderma e tessuti conduttori si chiama periciclo: dalla sua proliferazione derivano le radici laterali.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
Nelle arche legnose la differenziazione avviene dalla posizione più esterna, così come nelle arche liberiane.
Spesso le arche legnose sono saldate al centro formando una stella.
Manca un parenchima midollare.
Tra le braccia della stella si trovano le arche liberiane.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
MONOCOTILEDONI E DICOTILEDONI
L’anatomia della radice nella zona di struttura primaria è molto simile per Mono- e Dicotiledoni.
Nelle radici delle Monocotiledoni le cellule endodermiche ispessiscono e lignificano tutte le pareti eccetto quella tangenziale esterna → ispessimento a
“O”.
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3) ZONA DI STRUTTURA PRIMARIA
MONOCOTILEDONI E DICOTILEDONI
Avviene per proliferazione di un gruppo di cellule del periciclo di fronte ad un’arca legnosa.
La radice si allunga lacerando il parenchima corticale finché non fuoriesce.
L’endoderma segue questo
accrescimento attraverso la corteccia e poi si lacera.
FORMAZIONE DELLE RADICI LATERALI
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4) ZONA DI STRUTTURA SECONDARIA
L’anello cambiale ha prima una forma a stella poi si forma un
anello cambiale regolare che produce legno secondario verso l’interno e libro secondario verso
l’esterno.
Nelle Dicotiledoni e nelle Gimnosperme il cambio si forma dal periciclo e da piccole cellule parenchimatiche.
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4) ZONA DI STRUTTURA SECONDARIA
a) Radice primaria
b) Il cambio vascolare si accresce verso l’esterno superando il periciclo e forma una struttura
continua non circolare.
c) Il cambio cribrolegnoso produce lo xilema secondario verso l’interno e il floema secondario
verso l’esterno. Il floema primario viene spinto verso l’esterno.
d) Nel tempo l’anello di cambio cribrolegnoso diventa circolare. Poiché continua a dividersi i tessuti primari presenti nella corteccia esterna sono gradualmente schiacciati fino a non essere
più riconosciuti.
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4) ZONA DI STRUTTURA SECONDARIA
L’anatomia del fusto e della radice sono molto simili.
Il legno secondario della radice:
- è più povero di fibre, - è più ricco di vasi,
- è più ricco di cellule parenchimatiche, - ha raggi midollari più larghi,
- ha pareti cellulari meno lignificate, ma non sono differenze decisive.
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4) ZONA DI STRUTTURA SECONDARIA
Per distinguere con sicurezza fusto da radice in struttura secondaria si deve esaminare la zona centrale:
ci sono residui del legno primario.
FUSTO → midollo in cui sporgono come cunei i residui di legno primario; in ciascuno di questi cunei i vasi aumentano di dimensioni andando dal centro verso la periferia.
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4) ZONA DI STRUTTURA SECONDARIA
RADICE → stella formata dalle arche legnose; in ciascuna delle
arche i vasi aumentano di
dimensioni andando verso il centro.