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Come si insegna la storia? Una risposta a Simonetta Fiori

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27 novembre 2019

Come si insegna la storia?

Una risposta a Simonetta Fiori

Simonetta Fiori, su La Repubblica del 26 novembre 2019, ha pubblicato un articolo dal titolo Come si insegna la storia?.

Ecco la risposta di Ivo Mattozzi:

Gentili Redattori de «la Repubblica», gentile Direttore editoriale dell’editrice Laterza,

ho letto l’articolo di Simonetta Fiori, Come si insegna la storia, e vorrei segnalare che sul- l’insegnamento della storia da salvare come “bene comune” hanno detto la loro anche studiosi di didattica della storia, oltre gli storici accademici e autori di manuali.

Gli studiosi di didattica della storia hanno segnalato da molti anni, prima ancora degli storici in- terpellati dall’editore Laterza, le deficienze della formazione storica in Italia ed hanno proposto rimedi che insegnanti volenterosi – in continuo autoaggiornamento – stanno praticando.

Che la storia delle civiltà possa essere insegnata nella scuola primaria (non si chiama ora “ele- mentare”) lo dimostrano l’interesse e i buoni esiti di apprendimento che possono vantare tan- te maestre e tanti maestri.

Che i bambini possano sviluppare il pensiero temporale per capire la distanza tra il mondo at- tuale e quello delle civiltà che studiano è sostenuto da studiosi che sono andati oltre le teorie di Piaget richiamate dal prof. Giardina.

Che occorra modificare la struttura della storia generale da insegnare, riducendo la trattazione di eventi e includendo conoscenze che riguardino processi di trasformazione sociali, economi- che, tecnologiche, culturali più significative e più capaci di stimolare l’interesse degli alunni e di renderli capaci di capire il mondo attuale e le storie che vi si stanno svolgendo, lo diciamo da molto tempo.

Ma non basta che sia proposto un sapere scolastico migliore, occorre anche che siano formati insegnanti competenti a gestire le conoscenze nell’insegnamento e nella guida doverosa dei processi di apprendimento degli alunni.

Dunque, all’origine della cattiva formazione storica dei cittadini è la cattiva formazione profes- sionale degli insegnanti di storia.

Questa deficienza è responsabilità degli storici italiani che disdegnano la didattica della storia e la bandiscono dai dipartimenti e dai corsi di laurea che formano insegnanti di scuola seconda- ria.

Non è legittimo rivendicare la storia come “bene comune” se non si è capaci di dare una rispo- sta efficace alla domanda: “come formare migliori insegnanti di storia, competenti a valorizza- re il bene comune?”

Con cordialità Ivo Mattozzi

Il testo è tratto dal sito https://www.clio92.org/

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