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Proposta per una Carta di intesa con i musulmani. Preambolo

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Academic year: 2022

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Prefazione

Il modo europeo occidentale di vedere la religione, raggiunto dopo secoli di spargimenti di sangue, conflitti e divisioni, intende la religione come una

questione privata di fede e coscienza. I fondamentalisti islamici non condividono questo punto di vista. Non credono in uno stato nazione, nella democrazia, nell’eguaglianza delle donne o nella tolleranza. Credono nella teocrazia islamica, in una società universale musulmana, la Umma, basata sulle regole politiche in accordo con il Corano e la Sunna.

Questi punti di vista sono semplicemente incompatibili con la democrazia liberale occidentale, e abbiamo visto dove possono portare queste interpretazioni religiose estremiste, basti l'esempio dell'Afghanistan e dell'Iran. L’occidente è stato estremamente lassista nel riconoscere la minaccia posta alla sua

sicurezza, libertà, valori e alla compattezza della società da parte del

fondamentalismo islamico. Le atrocità commesse dai terroristi a Londra nel luglio del 2005 hanno mostrato quanto pericoloso possa essere questo credo.

I fondamentalisti islamici comunque hanno guadagnato molto nella

propaganda di guerra convincendo molti non-musulmani che loro sono i veri rappresentanti dell’Islam, mentre non lo sono affatto. La vasta maggioranza dei musulmani - che i non-musulmani incontrano nella vita di ogni giorno - sono persone comuni, rispettabili, rispettosi della legge e grandi lavoratori. I governi e le società occidentali devono offrire loro sostegno, e contemporaneamente mantenere una posizione ferma contro l'estremismo.

Un grosso passo verso questo processo è la Proposta per una Carta di intesa con i musulmani ("Proposed Charter of Muslim Understanding") di Sam

Solomon. La Carta permette ai musulmani di tutte le convinzioni di spiegare chiaramente che rigettano le interpretazioni estremiste dei loro testi religiosi dove si promuove o si giustifica la violenza e si porta l’Islam in conflitto con il mondo moderno. La Carta afferma che vogliono godere le libertà dell’Occidente e vivere da persone che rispettano la legge e che amano la pace. Spero caldamente che questi gruppi che dichiarano di rappresentare i musulmani decideranno di firmare e abbracciare questo documento.

Gerard Batten Dicembre 2006

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Introduzione

Se l’islam è una religione di pace, come viene assicurato dalla comunità musulmana e dal suo clero, gli atti di terrorismo commessi in suo nome sono gli atti di pochi individui deviati che hanno frainteso e mal interpretato i suoi

insegnamenti; in tal caso l’Islam è del tutto innocente rispetto alla violenza e al terrorismo che ogni tanto gli viene attribuito.

Di conseguenza, da questa premessa, ci si dovrebbe aspettare che alla luce delle attuali minacce terroristiche perpetrate da parte di alcuni nel nome

dell’Islam, i fedeli e gli studiosi più autorevoli convochino una conferenza

generale dei suoi ulema, gli studiosi piú preparati, per discutere le dichiarazioni presentate in questa Carta. Essi non dovrebbero avere obiezioni a firmare questo documento e a sostenerne il suo contenuto, sia nella lettera che nello spirito, nel nome dell’Islam e per il benessere delle società che li ospitano e, piú in generale, dell’umanità.

Facciamo appello alle organizzazioni che rappresentano la religione islamica come il Consiglio europeo della Fatwa (European Council of Fatwa), Consiglio islamico britannico (Muslim Council of Britain), Al-Aghar, l’Organisation of Islamic Conference, la Lega mondiale musulmana (Muslim World League) e tutti i suoi affiliati, corpi islamici nazionali e internazionali, per sottoscrivere e firmare questa proposta Carta come esempio per tutti i musulmani europei.

Ci si augura che i leader musulmani siano d’accordo sul fatto che chiunque devii dal percorso di questa Carta venga considerato su un percorso non-

islamico e quindi venga considerato come emarginato dalla religione islamica, e quindi un non-musulmano.

Si auspica che almeno tutti i leader musulmani europei e le loro istituzioni, sia nazionali, che europee, firmeranno questa Carta come prima espressione del loro desiderio di vivere in pace con i paesi che li ospitano, come comunità rispettose della legge, amanti e promotori della pace, insieme ai loro vicini non- musulmani.

Qualunque tipo di rimostranza, reale o percepita, dovrà essere affrontata attraverso i canali adatti e non attraverso la violenza e il terrorismo.

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Proposta per una Carta di intesa con i musulmani

Preambolo

Noi sottoscritti, come rappresentanti delle comunità musulmane, nella nostra qualità di leader a vari livelli come mufti, ulema, imam, responsabili di comunità, capi di madrasse islamiche, muezzin, mazun e tutti gli altri rilevanti incarichi, inclusi i liberi pensatori e leader delle organizzazioni non governative, così come quelli delle organizzazioni non a scopo di lucro, leader di giovani, leader di donne a tutti i livelli delle istituzioni islamiche, ci impegniamo a sostenere, promuovere diffondere e rispettare nella lettera e nello spirito, gli articoli di questa Carta.

Ci impegniamo all’affidamento e alla promozione di una coesistenza pacifica in tutta Europa nello spirito di una fratellanza estesa a tutta l’umanità, trattando tutti da uguali in accordo con i principi proclamati nella Carta delle Nazioni Unite, dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani delle Nazioni Unite (Assemblea Generale risoluzione 217-III del 1948), e dell’Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici (1966).

Chiunque violi qualunque di questi articoli dichiarati e dettagliati di seguito verrà considerato come una persona estranea alla Casa dell’Islam, verrà denunciato come non-musulmano, e non troverà protezione nella comunità musulmana.

Articolo 1

Rispetteremo tutte le altre religioni non-musulmane in parola e in azioni, emettendo una chiara fatwa a effetto immediato che proibisce:

a) L’uso della forza e della violenza di qualunque tipo contro i seguaci di qualunque religione non-musulmana.

b) Le minacce tramite fatwa religiosa contro le istituzioni, o l'assassinio di individui o gruppi e seguaci di altre religioni che possono essere domiciliati nelle nostre località o in qualunque altro paese, sia esso a maggioranza musulmana o no.

c) L’uso di ogni tipo di forza in qualunque forma per qualunque rimostranza percepita o reale.

d) Proibire l'omicidio o attentato a qualunque civile o istituzione civile in paesi islamici e non-islamici come modo e mezzo di soluzione di qualunque nostra rimostranza.

Articolo 2

Rispetteremo e onoreremo tutte le civiltà, culture e tradizioni di altre nazioni e

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genti indipendentemente dalla loro origine etnica o religiosa.

Questo verrà raggiunto introducendo un chiaro programma educativo attraverso tutte le istituzioni e le realtà islamiche, così come organizzando speciali incontri per indirizzare i giovani:

a) Promuovendo la fratellanza di tutto il genere umano senza nessuna discriminazione o differenziazione etnica o religiosa.

b) Dichiarando l’eguaglianza di tutti gli uomini e donne e la profanità di nessuno di essi.

c) Promuovendo la validità e la viabilità della legge nazionale alla quale si aderirà in modo completo e che avrà precedenza sulla sharia.

Articolo 3

Nello spirito del detto, “Fa' che non ci siano obblighi nella religione” (Sura 2:2,56), ci impegniamo a sostenere il valore della libertà, e in particolare della libertà di religione e di espressione. I firmatari in calce dichiarano che la religione è una questione di scelta privata e personale. Non è né nel diritto di una

comunità, né nel diritto di uno stato dettare o interferire in una personale scelta di fede.

a) Di conseguenza non ci saranno recriminazioni contro qualunque

musulmano o non-musulmano che sceglie di cambiare, rifiutare o adottare un’altra fede sia all’interno della Casa dell’islam (House of Islam) di

qualunque denominazione, sia di un’altra religione o fede non-islamica.

b) Questo concetto verrà riproposto come aspetto vincolante su tutta

l’Europa e offerto per pubblicazione su giornali locali e nazionali in modo da evitare qualunque interpretazione scorretta.

Articolo 4

La base della legittimità degli atti islamici di terrore e della loro perpetuata violenza è l’autorità che ottengono dall’essere approvati dai leader religiosi.

Queste dichiarazioni di approvazione sono conosciute come fatwe. Questa situazione è ora in fase di revisione in molte nazioni islamiche.

La Giordania ha passato una proposta di legge che regola la procedura della fatwa e l’affidabilità di coloro che le emettono. Coloro che violano questo

regolamento sono passibili di severe sanzioni. Anche l’Arabia Saudita ha messo sul tavolo alcune proposte a questo scopo, e altri governi arabi islamici hanno commissionato uno studio riguardo a questo argomento. Gli stati nazionali devono considerare questo tipo di misura come una salvaguardia.

A seguito di questi articoli, i firmatari di questa Carta condannano e revocano

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il diritto di emettere qualunque fatwa che provocherebbe violenza contro individui o istituzioni.

a) Qualunque fatwa sarà nulla o annullata.

b) Il diritto di emettere una fatwa verrà limitata a uno specifico organismo, e soltanto quell'organismo avrà il diritto di emettere fatwe religiose rilevanti.

c) Le fatwe emesse da qualunque altro organismo (sia individuale, sia

istituzionale) al di là dell'organismo autorizzato verrà invalidata e non avrà effetto.

d) Nel caso che qualcun altro al di là dello specificato organismo emetta una fatwa, questa verrà considerata illegale e sarà responsabilità delle autorità governative consegnare il/la/i responsabili alla giustizia.

e) I firmatari di questa Carta coopereranno in modo completo con la polizia e le forze di sicurezza nel consegnare alla giustizia il/la/i responsabili, incluse eventuali misure di coercizione, quando risultino opportune.

Articolo 5

In qualità di persone che amano e promuovono la pace in Europa, e credendo unanimemente che l’Islam sia una religione di pace che promuove la

cooperazione e la collaborazione di tutte le persone, indipendentemente dalla loro religione o origine, etnia o genere:

a) La nozione e tutti gli insegnamenti della jihad fisica violenta sono da considerarsi non validi, inopportuni e irrilevanti, e quindi inapplicabili.

b) Di conseguenza tutti i versetti della jihad coranica che incoraggiano la violenza fisica, sia implicita o esplicita, o qualunque altra citazione di qualunque fonte islamica, sia della Sunna, sia dei detti del Profeta o degli studiosi piú autorevoli, o dei leader della jihad, in qualunque momento o luogo, sono da considerarsi come inapplicabili, non validi e contrari all'islam.

c) Tutti i versetti coranici che potrebbero essere di natura provocatoria, sul piano religioso, etnico o discriminatorio riguardo al genere

[maschile/femminile] sono da considerarsi solamente di valore storico e verranno considerati come non efficaci per il mondo di oggi.

d) Questi versetti verranno differiti o sospesi fino a che gli esperti non troveranno una soluzione per la loro interpretazione.

Articolo 6

Basandosi sull’accettazione dell'eguaglianza di tutto il genere umano, della fratellanza di tutti e della libertà e sacralità di ogni vita umana, in base al principio che "chiunque uccida una persona è come se avesse ucciso tutta l’umanità”, tutti gli atti di terrorismo sono proibiti, evitati e fuorilegge.

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a) Non è giustificata alcuna missione suicida per nessuna ragione.

b) Nessuna operazione di jihad fisica violenta verrà considerata come sacra.

c) Nessuno che sceglie di morire in tale operazione verrà considerato un martire.

Articolo 7

Insieme combatteremo il terrorismo e faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per sradicarlo dalle nostre istituzioni attraverso:

a) Una piena cooperazione al nostro interno e con tutte le principali autorità, incluse quelle della Polizia e dei servizi di sicurezza.

b) Osservando e monitorando i sermoni delle moschee e altri programmi di insegnamento delle moschee per verificare l'esistenza di (eventuali) messaggi non in accordo con questa Carta.

c) Assicurandoci che vengano proclamate, in tutte le riunioni religiose e le conferenze, la cooperazione dei giovani e l’esistenza pacifica con i non- musulmani e che l’ideologia dell’odio venga sradicata.

d) Riferendo qualunque riunione sospetta o segreta di giovani cellule in qualunque delle nostre istituzioni.

e) Monitorando tutte le pubblicazioni, inclusi i libri, CD, DVD, e tutti gli altri media, che servono alla causa di militanti islamici.

f) Assicurando la trasparenza e il pieno accesso alle autorità per verificare l'applicazione di questa Carta.

Articolo 8

Adotteremo una migliore relazione con i non-musulmani e promuoveremo la pace:

a) Emettendo regolari fatwe che promuovono la pace e la fratellanza tra i musulmani e i non-musulmani come fondamentale insegnamento dell’Islam.

b) Producendo un chiaro programma che promuove la pace e il perdono tra tutti i gruppi di persone, indipendentemente dalla loro origine religiosa, culturale, linguistica o etnica.

c) Provvedendo a una chiara azione attraverso la promulgazione di leggi per espellere qualunque ufficiale musulmano o personale d’ufficio di

qualunque livello che sia implicato o promuova qualunque insegnamento o attività non in accordo con questa Carta.

d) Proibendo qualunque preghiera anti-ebraica o anti-cristiana in qualunque momento, particolarmente in momenti di preghiera e altre riunioni

religiose.

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