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AID AWARENESS IN INFECTIOUS DISEASES Pfizer Anti-Infectives PER IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE PP-GEP-ITA RACCOLTA ABSTRACT AID

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A WARENESS IN INFECTIOUS AID DISEASES

PP-GEP-ITA-2207

Pfizer Anti-Infectives

PER IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE

1° RACCOLTA

ABSTRACT AID

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AID - A WARENESS IN INFECTIOUS DISEASES

DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLA CANDIDOSI ORALE.

Lewis MAO, Williams DW.

Br Dent J. 2017 Nov 10;223(9):675-681.

La candida è un fungo (lievito) generalmente considerato come una componente normale e inno- cua del microbioma orale negli esseri umani. Qualora le difese dell’ospite contro questi commensali siano in qualche modo compromesse, la candida può causare segnali e sintomi clinici che si manife- stano come forme distinte della candidosi orale. La Candida albicans costituisce la specie di candida più frequentemente isolata dalla cavità orale, sebbene si incontri sempre più spesso una varietà di Candida non albicans. Il principio basilare del trattamento della candidosi consiste nell’identificare ed eliminare qualsiasi fattore sottostante in grado di predisporre l’ospite. Tuttavia, in molti casi la terapia antifungina sarà anche necessaria in quanto parte del trattamento iniziale.

Questo articolo fornirà una panoramica dell’isolamento, della identificazione e della patogenicità delle specie di Candida presenti nella bocca e le metterà in relazione al trattamento della candidosi orale.

INFEZIONI FUNGINE ORALI: DIAGNOSI E TRATTAMENTO.

Telles DR, Karki N, Marshall MW.

Dent Clin North Am. 2017 Apr;61(2):319-349.

Le infezioni fungine orali e maxillofacciali possono comparire in pazienti ad alto rischio, compresi quelli affetti da immunodeficienza. Questo articolo esplora le manifestazioni orali comuni delle in- fezioni fungine nella cavità orale in qualità di lesioni primarie o come risultato di malattie diffuse.

L’infezione fungina di gran lunga più comune nell’odontoiatria è la candidosi orale, che viene esami- nata in dettaglio dalle semplici infezioni orali alla candidosi invasiva. Questa review aiuta il dentista a comprendere appieno la portata delle infezioni da Candida e di altre infezioni fungine. Oltre alla candidosi, vengono affrontate altre infezioni fungine, compresa la mucormicosi, l’aspergillosi, la bla- stomicosi, l’istoplasmosi, la criptococcosi e la coccidiomicosi.

IFE DELLA CANDIDA ALBICANS: DALLA CRESCITA INIZIALE ALL’INVASIONE.

Desai JV.

J Fungi (Basel). 2018 Jan 11;4(1).

La Candida albicans è un commensale residente dei tratti gastrointestinali e genitali dell’uomo. In presenza di condizioni quali la disbiosi, disturbi immunitari dell’ospite, o in presenza di cateteri/

dispositivi medici impiantati, il fungo può causare infezioni mucosali debilitanti o sistemiche fatali.

La capacità della C. albicans di crescere sotto forma di lunghe ife filamentose è cruciale per il suo potenziale patogenico, poiché ciò permette al fungo di invadere il sostrato sottostante. In questa breve review delineerò la conoscenza corrente della regolazione meccanicista della crescita ifale e dell’invasione nella C. albicans.

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AID - A WARENESS IN INFECTIOUS DISEASES

LA PREVALENZA DI ONICOMICOSI NEI PAZIENTI AFFETTI DA PSORIASI: UNA REVIEW SISTEMATICA.

Klaassen KM, Dulak MG, van de Kerkhof PC, Pasch MC.

J Eur Acad Dermatol Venereol. 2014 May;28(5):533-41.

Abbiamo condotto una review sistematica di tutta la letteratura riguardante la prevalenza dell’o- nicomicosi nei pazienti con psoriasi delle unghie e la distribuzione di patogeni che causano onico- micosi in questo specifico gruppo di pazienti. I database analizzati sono stati Pubmed, EMBASE e il Cochrane Controlled Clinical Trial Register. Sono stati individuati tutti gli studi sulla prevalenza dell’onicomicosi nella psoriasi delle unghie, e la valutazione di qualità è stata determinata con la checklist Strengthening the Reporting of Observational studies in Epidemiology. La ricerca della letteratura ha rivelato 720 studi, dei quali 10 hanno soddisfatto i criteri di inclusione. La limitazio- ne maggiore della review è stata l’eterogeneità degli studi inclusi, che ha impedito la possibilità di condurre una metanalisi. Tuttavia, la prevalenza media del 18% di onicomicosi nei pazienti affetti da psoriasi sembra essere incrementata se paragonata con i gruppi di controllo e la letteratura sulla popolazione sana, sebbene manchi l’evidenza definitiva. Per quanto riguarda la variazione ipotizza- ta in letteratura negli agenti causativi, dai dermatofiti ai lieviti e/o muffe, non è stato possibile avere conferma. La conseguenza clinica della prevalenza relativamente alta di onicomicosi nella psoriasi può costituire un suggerimento generale a escludere l’onicomicosi o l’onicomicosi concomitante in questi pazienti con (sospetta) psoriasi delle unghie. Questo consiglio è messo in rilievo dalla relativa semplicità di trattare il contributo dell’onicomicosi alla distrofia delle unghie, ma anche dal fatto che la psoriasi delle unghie viene trattata soprattutto con farmaci immunosoppressivi, come gli steroidi, il metotrexato o farmaci biologici che possono aggravare le infezioni micotiche delle unghie.

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AID - A WARENESS IN INFECTIOUS DISEASES

STIMA DEL PESO CAUSATO SUI SERVIZI DEI MEDICI DI FAMI- GLIA DALL’AUMENTO DELLE MALATTIE RESPIRATORIE ASSO- CIATO ALL’ATTIVITÀ PATOGENA STAGIONALE IN AMBITO RE- SPIRATORIO

Morbey RA1, Elliot AJ1, Harcourt S1, Smith S1, de Lusignan S2, Pebody R1, Yeates A3, Zambon M4, Smith GE1.

Epidemiol Infect. 2018 Jul 4:1-8

Capire l’impatto dei patogeni respiratori sull’assistenza sanitaria rappresenta la chiave per miglio- rare gli interventi e le risposte all’emergenza sanitaria pubblica. Nelle regioni a clima temperato si registra un aumento stagionale di influenza e altri patogeni respiratori. Per stimare l’impatto attri- buibile, abbiamo esaminato le associazioni tra i patogeni individuali e le infezioni del tratto respi- ratorio riportate. Abbiamo utilizzato una regressione lineare multipla per modellare la relazione tra i dati sui consulti medici e i campioni di laboratorio dalla settimana 3 del 2011 alla settimana 37 del 2015. Abbiamo adattato modelli separati per i dati sui consulti con servizi medici prestati dentro e fuori l’orario di lavoro, stratificati per fasce di età. I modelli più adatti a tutte le età (R2 > 80%) per i dati sui consulti sono risultati nel maggiore impatto dato dall’influenza seguita dal virus respiratorio sinciziale (VRS). Per i modelli riferiti alle fasce di età adulte, ci sono state associazioni significative tra i dati sui consulti e le forme invasive causate da Streptococcus pneumoniae. C’è stato anche un numero inferiore di consulti significativamente associati a rinovirus, parainfluenza, e metapneumovi- rus umano. Stimiamo che uno studio medico con 10.000 pazienti avrebbe avuto altri 18 consulti per infezione del tratto respiratorio per settimana invernale, di cui sei con influenza e quattro con VRS. I nostri risultati sono importanti per la pianificazione dei servizi sanitari per minimizzare l’impatto delle pressioni invernali. L’incidenza del patogeno respiratorio spiega più dell’80% della variazione stagio- nale nei dati sui consulti respiratori. L’influenza e il VRS sono associati con il maggior incremento stagionale dei consulti respiratori. Un terzo dei consulti associati con patogeni respiratori sono stati dovuti all’influenza.

IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELLE COMORBIDITÀ CRONICHE NELLA BPCO: ATTENZIONE AL DIVARIO!

Vespasiani-Gentilucci U1, Pedone C1, Muley-Vilamu M1, Antonelli-Incalzi R2 Pulm Pharmacol Ther. 2018 Jun 29. pii: S1094-5539(18)30136-6.

BACKGROUND: La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) viene comunemente associata ad altre malattie croniche, cosa che pone numerosi problemi diagnostici e terapeutici. Senza dub- bio, spesso importanti comorbidità restano non riconosciute e, quindi, non trattate, mentre i farmaci respiratori possono avere effetti collaterali non respiratori, e alcuni farmaci non respiratori possono avere un impatto variabile sulla funzione respiratoria.

OBIETTIVO: descrivere come la BPCO influisce sulla presentazione e contribuisce alle sfide diagno- stiche delle sue comorbidità più comuni; come la BPCO coesistente influisce sull’approccio terapeu- tico ad alcune comorbidità e viceversa.

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AID - A WARENESS IN INFECTIOUS DISEASES

METODI: distinguiamo le comorbidità della BPCO a seconda che siano complicazioni della BPCO, che con essa condividano fattori di rischio, soprattutto il fumo, o che infine aggravino la BPCO.

Descriviamo presentazioni atipiche delle comorbidità e le loro tracce diagnostiche e suggeriamo procedure di screening. Infine, sono descritti i principali problemi terapeutici, come conseguenza del rischio di effetti imprevisti delle terapie per la BPCO e per le sue comorbidità, con particolare attenzione alle interazioni tra farmaci e possibili sovradosaggi.

CONCLUSIONI: c’è bisogno di uno sguardo realmente esauriente del paziente con BPCO, nella speranza di capitalizzare una valutazione geriatrica multidimensionale, per analizzare le maggiori componenti dell’indebolimento dello stato di salute, e per fornire la cura ottimale. La farmacosorve- glianza è una parte essenziale dell’approccio alla BPCO e alle sue comorbidità.

ETEROGENEITÀ GEOCLIMATICA NELL’ASMA, RINITE ALLERGICA E BRONCHITE CRONICA AUTODOCHIARATE IN ITALIA.

Pesce G1, Bugiani M2, Marcon A3, Marchetti P3, Carosso A2, Accordini S3, Antonicelli L4, Cogliani E5, Pirina P6, Pocetta G7, Spinelli F5, Villani S8, de Marco R3

Sci Total Environ. 2016 Feb 15;544:645-52.

BACKGROUND: molti studi hanno sottolineato una grande variabilità nella prevalenza di asma e malattie croniche delle vie aeree, sia tra paesi sia all’interno di essi.

OBIETTIVO: valutare se le variazioni geoclimatiche possono spiegare l’eterogeneità nella prevalen- za dell’asma e delle malattie respiratorie in Italia.

METODI: tra il 2006 e il 2010, un questionario di screening per posta sulla salute respiratoria è stato somministrato a 18.357 soggetti selezionati in modo casuale, di età compresa tra i 20 ei 44 anni, e residenti in 7 centri nel nord, centro e sud Italia. Una metanalisi a effetti casuali è stata adattata per valutare l’eterogeneità tra centri nella prevalenza di asma, sintomi simili all’asma, rinite allergica e bronchite cronica (BC). Una analisi delle componenti principali (PCA) è stata condotta per sintetiz- zare le informazioni geoclimatiche (temperatura media annuale, range della temperatura, precipi- tazioni annue, radiazioni solari globali, altitudine, distanza dal mare) dei 110 capoluoghi di provincia italiani. Le associazioni tra queste componenti geoclimatiche ottenute con la PCA e la prevalenza delle malattie respiratorie sono state analizzate con modelli di metaregressione.

RISULTATI: 10.464 (57%) soggetti hanno risposto al questionario. C’è stata una significativa etero- geneità tra centri nella prevalenza dell’asma (I(2)=59,5%, p=0,022) e BC (I(2)=60,5%, p=0,019), ma non nei sintomi simili all’asma o nella rinite allergica. Sono state identificate due componenti geo- climatiche indipendenti che insieme spiegano circa l’80% della variabilità geoclimatica: la prima ha sostanzialmente riassunto le variabili climatiche; la seconda quelle topografiche. Le variazioni nella prevalenza dell’asma tra centri sono state significativamente associate con le differenze nella com- ponente climatica (p=0,017), ma non con le differenze in quella topografica.

CONCLUSIONI: le nostre conclusioni suggeriscono che il clima gioca un ruolo nella determinazione della eterogeneità tra centri nella prevalenza dell’asma in Italia, con una prevalenza più alta nei climi mediterranei caldo-secchi, e più bassa nei climi settentrionali freddo-piovosi.

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AID - A WARENESS IN INFECTIOUS DISEASES

TASSO DI MORTALITÀ PER MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE DELLE VIE AEREE INFERIORI IN ITALIA DAL 1979 AL 2010: UNA ANALISI DI COORTE PER ETÀ E PERIODO DI TEMPO.

Pesce G.1

ERJ Open Res. 2016 Mar 15;2(1).

Le malattie croniche dei tratti respiratori inferiori (CLRD) rappresentano una tra le maggiori cause di morbidità e mortalità nel mondo. Gli obiettivi di questo studio sono stati quelli di stimare i trend nella mortalità per CLRD in Italia, e il contributo specifico della coorte di età, periodo di tempo e na- scita nel guidare questi trend. I dati sulla popolazione e le cause di morte in Italia tra il 1979 e il 2010 sono stati raccolti dal sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. I tassi di mortalità specifici per età per CLRD e gli effetti per coorte di età, periodo di tempo e nascita sui trend di mortalità sono stati stimati usando modelli di coorte per età e periodo di tempo. La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e la bronchite cronica rappresentano circa il 98% delle morti per CLRD. Nono- stante il numero generico di morti sia stato stabile (negli uomini) o in aumento (nelle donne), i tassi standardizzati per età sono costantemente diminuiti dal 1979 al 2010, passando da 104,3 a 55,4 per 100.000 persone/anno negli uomini, e da 32,2 a 19,6 per 100.000 persone/anno nelle donne. La di- minuzione nei tassi di mortalità per CLRD è stata più accentuata nelle coorti più recenti e nei gruppi di età più giovane. Sia la coorte di nascita sia quella di periodo di tempo hanno significativamente influenzato i tassi di mortalità per CLRD, suggerendo che i cambiamenti nella diffusione dei fattori di rischio (fumo, esposizione nei primi anni di vita o di tipo occupazionale) attraverso le diverse coorti di nascita, così i progressi nell’assistenza sanitaria e nella pratica medica possono aver giocato un ruolo importante nei cambiamenti secolari nei tassi di mortalità per BPCO in Italia.

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