PIEMONTE. FATTO NELLA CITTA DI TVRINO

^à^

IL BATTESIMO

DEL SERENISSIMO

P R ^E N C ¹ P E DI

PIEMONTE.

FATTO ^{NELLA CITTA DI TVRINO}

L'ANNO M D LXVl;. JL IX DI MARZO.

Aggioiitiu'i alcuni coniponimcnti Latini e Vol-

gari di diuerfi, leniti

nella

foiennitàdi deito EattcHmo

.

Nella Stamparia Duca] de Torrentini

AL ^CORTESE LETTORE

IlDucal Stampatore S.

RovANDOMT

^{quèfti giorni pafTati} in Turino- pocoappreffoilBattefimodel Screnifsimo Pren- cipediPiemonte,

&

intendendo

con

quantobel- l'ordinefifufTe eglinella dettaCittàcelebrato,re-

ftai

con

grandefideriodiuederloinfcritto. Per^il

chefendomi

detto, che'iSignor AgoftinoBucci lettor difilofofianello ftudiodi S»A. ne haueari- tenutoqualche

memoria, nonfolamente

delfuc- ceffojma

ancho

dicerti

componimenti

Latini

&

^{Italianifcrittidadiuer}

finel

medefimo

foggetto,Iopregaiàvolermeglipartecipare.IIcheha-

uendo

^eglicortefementefatto,fiperl'attionepia

&

memorabile,fian-

cho

per publicafbdisfattione diquegli

chenon

fonfìiatiprefenti,&che tuttauiadefidrano d'intenderne ilfucccITo,

ho

giudicato

conueneuor

ufficio didarloalleftampe. Accetti

dunque

^il

benigno

lettore infe-

gno

del

mio buon'animo

^ilprefèntedifcorfo,

&

^{afpcttiallagiornata}

^co

fé tuttauia maggiori,

mantenendoci

ladiuina

bontà

uiui

&

felicico- teftinoflri Serenifsimi Prencipi ^. I quali

Noftro

Signor

Dio

lunga-

mente

^conferui.

I come per

\>era

ifferìenzjtf^eJejch'UMo^^

lafua

^minilira

'Natura hanno f

^articolar

^fro mdenta

^della'vita

f^fortuna

^diTrencipiyCO"

me

dicoloro

da

quali

buona parte depende U

falute

^

confèruatione

puhlica

^: Cosìragione uolcefa^e

che

le

anioni &* auuenimenti

_{loro ,}

come più

^deglialtri

impot

tantino* riguardeuoli^.

Et come

_efjem^

fi

^propoliici

ad

imitarejji

ano con p

^articolardiligenza dagli

hu»

mmi

offeruati.

La ondefendo piaccimo

alla

immenfa ^tonta

^d'Iddioj,

^che que- Hafettimanapafata

coninfinitaconfolatione

c^

^{di loro}

^Itezj- z^jO*

dituttiquefìi popoli

f

^celebrajfe

tantofolennemente

iHBat-- te

fimo

^del

S ^cren _fimo

'Trencipedi

Piemonte

loro vmcofgliuolo_^

fendo

^IO

da

molti

amici

mieijC

he non

_{Vi fi}

_fono

potuto

tronare^Pre gato

^follecitatodifcriuerlo

minutamente

iljuccejjò;

non ho pò

tuto

mancare a queHo

lorohoneflifimo^{desiderio. Cojt}

dunque^

come

chela

materia

dicui

f ^{ferme non}

defideri altro

ornamento

_j

comenta

^folo

d\ndpura ^femplice

narratione; Lafciate molte cofé^ch'iopotreiintorno

a queBo

fatto Mfcorrere^diro

breuemente lordine ^fuc

_ceffo^di

^queHa

^attione.

Hauendo

i

Serenfimi

^Signori

Vuca

jé?* 7)ucheffa

già gran tempo auanti

Bahilito di

far

batteggiar

t

antedetto Signor

Prenci fé

lorfigliuolo

^furono

tuttauia confrettididifferire

^f

^{Per diuer}

[t

impedimenti

di

lorofefi^come de

ⁱSignori

mandati da prenci fifer compadri

,

Hor

e

aminando

efjo

Trend

fé

^nelfeflo

^anno

^delletà

fua

, f!<r

moBrandojCome

di eontinouo

fi leggono m

^{lui^certi}

^ ^e3refi/ag

gì

^di

matura

pietà,

&>

di

yna

anticipata

O* merauigho/a

m'rtù_;

fu

^{finalmenteeletto}

^ù"

^concertato

con confemimento

di

fremi _fi

A

ⁱⁱ

€Qmffddri^ilgiorno I

X,

delpreferite

me

_fédi

^arzji

jnel quale_fi douefjeefjeqmreciuefìo Sacratijìimo "Butteflmo . Cionfe

dun^

que due

giorni

aliami

nella citta di

Turino

UìluHrif^imo (j?*"Re--

uerendìfjimo

Cardinal

Creuellilegato dalla Santitàdi

Tio QHin"

tolsloftro

Signore per _q

uèfio

\jf

^ciòdi

compadre a nome

di

f ^uà

Santità,

accompagnato da due

rari

^ ^yertuop

Prelati XJefcoui

(Il

ZJigeuanOj ^

^di

^{'NoUj con}

^altri

gentilh^mnni

in

compagnia.

Fu

^ildetto

^Signore prima

incontrato

da

moltiSignori

6^

canali e^

ridellaeorte

^0^ dal Tteuerendilùmo

J^fConJtgnor l>lontiO:,inflemt

con

JìrConfìgnor

l'^rcmefcouo

di

Turino ^alquante

^migliadt/cQ

Ho

^dallacittà,

^

^lontano

^me7X9

^{miglioo cerca}

^fu

^incontrato

^da

Sua ^Itezx.^ accompagnata da

gli lllufvri Signori

^.mhd^

fciatori di ty^enetiaC^di

Ferrara

_j

^ ^da

^quella

accompagna-

to fino al palaz^zo del

Sgnor

^di

CafauJ.one ^oue alloggutuad Come emonio

fiiofigliuolu

fendo

^{fiato altentrar dellacittàfalu-} tato coImpararedi molta

artellaria,^ con

altre

flennnà

^.il

me- defimo

^{giorno circati}tardi gionfe

medefìmameme

l'ììluflrif^mo

Signor Mar

che

fé ^di

V

^ili

^ar

fratello del

Signor

Contedi

Tenda,

della eafa^di

S auoia Xauallier

dell'ordine

di/ua Maefìà

Chrifìia nij^ima ^.

Et mandato

dalla

deva Mae^àper

^tener

^limo

^di

^com

padre àfuo nome

in quefìo 3atteflmo ^.

Era

^ildetto

Signore ac- com pannato da Monfìgnor

^di

Mompefato

fuo

genero Cauaher

deliordine y<0

da

altri

S

^ignori

^<&

^Caualieri

^Francefi

^.<tsr

fu ^pari mente

^incontrato

da

moltiSignoridella Corte,

^

^finalmente

^con

la

medi f ma cerimonia

^riceuuto

da

S.

^.accempagnata dal Keuerendi

filmo"Montio

e^ ^dagli

^Ill/i/ìn

^mkdfciaton

^di

Ve-

netU

di

Ferrara

.

Uenne due

giorniapprejfo^l

^mbafc-a-

tordella T^elicricne di

Malta

^ilSignor

Commendator

^2(a(chieri

Klfeufdore ^{dellareligione,if}quale

fu

^nominéit

^amente

^eletto

^{d^}

Sud ^ìtezjA mentre

s'a/J-ettaud ildepufdto

da ^onlf^airit gran

^{J^ftaejìro}

<&

ditutta la religione di Cat^alieri

per

l'v/jicto di

Compadre

^.

^

^{oc hi}giorni auanti

erano

giorniin CortetTteue^^

rendi^imi ^rcmejcouo

di

Tarantafa

^

d'^Ri

^{, a'Iure}a,

O^dt T^enz^.O- parimente

iprincipali y^aljdh

<&

feudatarijdiS.

^.

i?er

honorare conforme

aldelittoloroquellov//7cio

^

^giorno

^tan-

toJolenne^.

Laferaauantichejtbatteggiajje

alle

umtimattro

hore gionfeperlepofie tlUiiHrifsimo

^

Eccetlentifsimo

ììuca

di

Cuifa che

^ritorna

uà

dal^iaggio

dUn^heriaj

oue era

andato

alle J^ejj?efe

accompagnato da

molti

giouani

Signori

Frane

_efi

jlauale

'fu molto

amoremlmente <& honoratamente

accolto_j

^ ^dalSere-

mjsimo T>uca,<& da Madama

^la

T>uche[fafua Con forteto ne a

iiiandio uenire (llluRriff,

^

BccelientijT.Sig.

J^Carchefa

di

Ve fcara

^,a

nome

della

^eina

catholica

comadre^fe non

Ihaueffe trat tenuta"i^nacerta

fua

mdijjpofìttone ;in luogo dellat^ualefu

deputa

'taClllujìriff,

Signora Donna Sì^

aria_figlinolanaturaledi

S

.

^.

Hora

^{accio in}t'ama moltitudine_cJt*

numero de Simori _faua'

Iteri:,')?agalli es^feudatarij

diS,^. dinohilipme c^ ami

chip-

me cafate,& con

tìtolidi

JKarchep(^onti:,&

_'Baroni^

non na-

fcejfe^(gualchecontefa

c^

difordine circalecofe della

preceden- za

;

commando

il

Signor Duca al gran

Cancelliere:,che doueffe

afuo nome

auuertirglitutti^con^eella

hauea deputato ilSimor

(fonted'

frignano

C^Gue/natore del

Durato

di

^u(ru _{Ua^ c^}

//

Signor

di

L

enifuo

Qeneraldi marePer Tour amtendenti

allece^

r emonie

_; /quali

prefcrmejfero l'ordme che

_fi

douea

offeruare

fra

^{lo-o ; //fiale}

fugeneralmente

accettato:,':;^effe

amo da

tut

ti

con gran

quiete(jt*

modeflia

.

-

8ra

il

falazxp

in ogni

p ^{a ne ado}

rnato di hellifimi^ e;^ric-<'

chijùmi tapetij^

ilcelato de^luoghi principali di

nuouo

ricoper

iodi"vaghi

^

bel colorijC

onfi

^or

onij<^

altri

ornamenti

lauoratì

à orOjCon alcune

belle

imfrefe (tmilmente lamrate _)fra

lequali

Vf

rierano

due delSereni^imo T>ucaJ\na cheportaua mentre erafuori dilato

cioè'\>n

Trofeo d'armi con

il

motto S7 ^0-

LI^TIS ^'RM^ SVfE2lSVl>lT <srvrl4 tra chehaprefù doppo

la

refhtutione

j

che mene

Cimilmente

ad

e (fere

V» Trofeo d'armi

ripoftenelleloro

guardie

^con

V»

motto»

ÈECOlSlT^VlSlTV

^Ti

^Olsl RETVHDVU

TTJ

^2ij,

^gl'altra

^di

^{J^adama}

^cioè

^una

^{tefta di}

^{J^edufa con}

ìlmotto.'RE'RV M "P^WE^Tl^ ^CVSTOS.

La Camera

di

J^onjìgnor

ilT^rincìpe

era riccamente orna^

ta

difìni

fimi

tapetijZ^ilcelatocoperto

come difopra^con molte

^

^diuerfe

imprefe leggiadramente accommodate

;

& ^{con un}

^let

to

guarnito

di

panno

d'oro

j,^ ricamato

^{tutto di}fini

f ^{ime perle}

j

Himato

di'valoredi

cmquantamilia feudi

^.

LagranSala^nella ^quale

^(t

douea

raccogliere la

gente ^.^

tir

dinar

elacer

emonia

j

era medeflmamente ^ornata

dipretioftf^i

mi <^

artifi^CIOfi

fimi

tapeti teffun

a

^oro^

ne

iquali

ftrapprefen tauano

al uiuo

moke

co

fé memorabili de ferme

^nella

una

diCiro

uirtuoffmo

^"Re

diTerfj

le quali

erano con gran merauiglia daffettaton riguardate

^.

In fronte

^della

Sala dallvna

ci?*

dall

altra

banda erano tarme

della

Santitadil<L.SJauorate a orOjCr

dupflicate . T)alle

bande erano tarme del He com- padre,

etdella

Rema comadre

ideila

Signoria

di

Uinegia^et del

laReligionedi

Sì^

alt

a, cU erano

concorfe

nelmedefmo

'vffcio,

8t perche

illuogodella

ceremonia f ^{eflendeua daTalazj^}

al duomo ofa

^chiefa

^maggiore

^di

S,(jiouanni

contigua

alpalaia zo

^:

S. ^.per ^{maggior commodità} O* vaghez^zafece

dalla

Sa-

la

deh alazig fino

^alla

porta maggiore

della chiefajdriz3i^re

yn ponte bellipmù

coperto

ìmto a

piccioli

nrchimlti

:, (J7*

ornat»

M yerdurajCcnfeBoni c^

^altri

ornamenti molto

"Vaghi

con

le

ar

me

^di

compadn ^

^diloro^ltezss'jfop^'^il

malejfajpijje

tut^

ta U ^compagnia

,

La

^chieja

^maggiore eraftmilmente ornata

di tapeti

molto

Ì?ellij&*ilchoronei

quale

(t

doue^

celebrare

ilhattefmo eratut

tocoperto^ditapetiantichi di

panno

d'oro,

^di^>eluto chermifi no con yna impreja d'Vna Sferafatta a maglie

^d'oro

j(^ d^argen

tobattuto

con yn

tralacci

amento

di

due

lettere

I(^^\B

^riiìret*

teinjieme

con

il

groppo

anticodi

Sauoia^che uoleua

inferirei no,

mi

dellefelici

f ime c^fempre uiue memorie del'Duca

Carlo

pa^

dre

di

S. ^, ^

^di

^{J^ adama}

^"Biatricefiglia del 'Re

diT^

orto^

gaUofua madre,

^'<

Era poi

alla intrata

del eh

oro

^ ^{aHaViB a}

^della

^porta

^del

tempio drizzato unpinnaculo fopràtmale ftmontaua per

cin

^uefc

alonij,tuttocopertofiotto

e/opra di

finifiimi

panni

d'oro^ee

a argento

jdi colori meficolatidicelefie^

(^ ^incarnato

^ chefionoi 'coloridi

J^onjlgnor

Wfrencipejfiottoil

quale era apparecchia-

to"vn yafio ofia iattiBeriofiatto

dinuouo adimitatione dehafio

antico di

pietra

mefichia_,

chef vede

in

Roma auanti

la

Roton^

Jla tutto J[

argento mafie

^ciòdipefio di

^o o

^.

marche

d'argento,

ZJenuto dunque

il

giorno

p^^fifififol^

mattina à buonhorafi

•prefientarono

auanti ilpalaz^

in tre}>

quattro

fichierejcirca

due mila

fianti della militia di

S, ^. ^par

^te della citta_^

parte

di eertiluoghiVicini^tutti

bene armati d'arme nuoue ^

^lucenti;

eofiabeli

filma a ^federe

^

^

^co

_fi

^giorni

^auanti

ilTalaz^:^ ogni

fichierapartitamente conyna

bella

Salue d'^rchibugiatefitla

ioi

SerenifiimiTrencipi. .v«v

ìÌj f.;,v; uv.. :^;

T^oppoidefinare

dalleuinti

hofe fino

^alle

Vimidue

_s^attefie

à

metter tnfeme

^{tuttigli ordinij}

d^Jtfece U

^{rdccoftanella}

gran Sala

diTalazjJ>;Poi^s

me

omrrii

lodarono a ordinare comefegne-

.

Primieramente

quattrocento

giouam

^della

Cura furono

_fojti dalle

bande

del

fonte ciafcheduno con

^'vnafiaccola^di

cera han-^

ca

acce/aⁱⁿ

manoJacendo

alaalla

comfagma

chefaffiauct^ ^.

fommincì^o premier amente a incamnarfi

^la

guardia de

gli .yircobugierihentjiimo

armati O*

^{^eEitituttidi}

^nuouo

^moltolo»

noratame

^tedella

Imrea diS ,^*condottidalfuo L

uogotenente^

^

^uffìcia'i

^afuon

^di

^tamburri

^j

^{cammando mfieme con}

^lorogli

alabardieridi

Mon

_fi

^gnor

^il

^Prenci _fé

,

'

TJeniuanoPoigli

Bafifieri di loro

^Itez^ ueBitimedefim^

mente

di

nuouo

dellaani edetta liurea^,,

I Violoni fuonando

^j

C^

^ueJìiti

come difofra

^.

l Maestri

^di

^Sala

^{4 > -^ ~ \<- -s^}

(jliVficiendiCamdra.

^{.^v:- ^^} >>\v-r

^

IT aggi

melliti

diliurea^^fieguiti da

loro (^ouernatori

mai Bri d ^arme

^{j':!^}caualcatorii'.

'Dietro

a

cjueBi

yeniuano

_Ìgentil

kuo mini

della

cafiaj^

^della

hoc

e

a

di loro

^Itez^

^tuttime/colati infieme^tsr in^loro

comfa^

gnia ueniuano

gli

huomini d*^rme diJutorfignor ilTrencipe

^eftitt tutti di

nuouo coni

lorofaij

che

fiogliono

portare

fiopr

a

tarmi

.

Vi mano

ⁱⁿ

rhano uenìuano

ⁱ_^^aJfiaUie^^-fiei'datari de glifiatidi

S.^,

^ci)

^arriuauano

^al

^numero

^diquattrocento

gen tithuommi

;/ quali

caminauano comefitrouauano a

cafiofen^

sforma

^di

precedenza, Se^uiuano

i

Trombetti.

I Paggi

della

camera

.

/ Gentilhuomini

della

Camera,

liaronioCoti^Marchefi

^tanto

^de

^glifiatijjuatoforafiieri.

'e

.

dì araldi J^^rm contekrofopyaue^u

iJi^ aggi

or

duomi

di loro

^Icez^ ^con

^{iloro IdJlionl}accofr*

firn

^{l*vno del}

^Signor Vuca,^ t

altro di

J^adama Serentjùma,

Il

Signor

Claudiodi

Sauoia Come di Tancalierigranfeme*

lierdi corto

a man

ritta

jCrà mano manca

^il

^Signor

j^obcrti

^iiouerogranfctidier

diS .^. ^con lagranjfada

^cinta.

llSig, Contedi

IPondemf'ortaua

ifnlpacild^argno indoraiff.

Il

Signor

Georgia

d ^eua.

il

Signor

di l>l€mglie

de J^arehejtdi "BufcA^

Il

Signor l^aron

^di

Fenix,

v

//

Signor

di

Scrocs

ISlizjarda,

Ciaf

e

heduno

di

lorofortaua

^\>ntacileet\afo

a

drgéto

indorai.

Il

Signor

Conted: Crefc

emine

il

(refmino

coperto

con un

ue^

lo

doro

carico difinijsime^gioie

Himate

centoe

umtimilafcudi

.

Il

Signor Xaron d^ix

fratellodeli^Illi^Iìrijs'imù

J^Xarchcfi

Jella

chiamerà

^n/olu \>afo d'argento indorata.

IlSignor

fonte

di

>Ma(tna vna

fiaccola di

cera bianca

. Il

Signor

Filippo di

Sauoia fonte

^di

Reconigi V^

Salino

di

(reHallo ornatodi gioie,

XJeniua

Poi

J^onfi gnor ilTrencipe

^))eIìito tutto dj

Tanno

d'argento condetto

da ^onjìgnor

Il/uflri/stmo.

^

^euerendijsi tno legato^((sr

daL*IlluShifimo Signor J^Carchefe

^di

Uillarjn*

feme

^conla

^{lUuHrifima Signora} Donna J^aria

di

Sauoia j^

gli

amia/ciatori

di ZJinegiac^t-diJìCalta

compadri^cl/eranofì

fuitidalla

Signora 7

refidente

Corporata

(^ouernatrice diSifto

fimor

^il

Vreneipe,&*

dalla

Dama

^{d'I^Pi^oredella}

Signora Don

r,a

Marta

^.

Et ^a

^ilatididetto

^{Signor Trencipe camimuano}

ⁱ

due Capitani

delle

ma

^'diedi S.

J^.

^il

^Signcr

^di

^Cauorro jO-il Signor fonte

di

Sanfie

i

B

Segmuano ilmkggior duomo di J^onpgnór ìì^réncìpìil^i gnor

Cjdleazzo di

^€ua„^ UT ^aggio

^di

^camera

^co'lmantello

^&

capello

a capo coperto/opra

il

ponte.

Il

fapitano

della

guardia

di

JMonpgnor

ill^rencipe

con

urf gallone in

manofolo O*

^coperto.

XJeniuanopoim compagnia del

Tleuerendi

fimo J^onjjgnor di Cenneua

^Islontioordinario

difua Camita

moltiprelati .

//

Tieuerendifìmo ^reme/cono

^della

Tarantafa

Il TieuerendiJ^imo

d'^Jlij era per la^ecchiaia

ajj>ettand9 in choro ^.

Il

Reuerendipmo ZJefcomdi Uenz^ grande tlemofnieri

difua ^Itez^a,

^;

- Il

^euerendij^imo Uefcouo di urea

-

IlSignor^iiatedi Caramagna

ⁱ

' IlSig.

Treuofio

della TSloualeJaJratello di

Monpg

^.di

L

^eni,

IlSignorTrioredi'Nantoua,

Seguiua poiana compagnia honoratifima

^di

'Dame

dellacorte

^

xon

^moltealtre

^Signore

Illujlriparteforajliere

jparte

della cit

tà

jyejlitemolto

riccamente.

^-,

Caminauanopoco

appreffogli Tjfcieri del^confeglio

priuaté

diS.^- ^conia maz3^ dargemo ^^

^dietro

^a

^loro

caminaua/ì^

loil

Signor fonte

^di

Strop piana gran

cancelliere^ejìito

a

lungo, di ueluto

chermejtno con

ilbaflor^ in

mano ^

^erafeguito

^da

ⁱ

Signoridelconfeglio.

'Dietro

\eniuano

gli

\

fieri

del

S

enato

con

le

mazje d^r^

gemo

^feguitida'l'

primo ^fecondoT

rejìdente wfliti

amhidue i

^lun?odi

Ueluto Chermifm

^

accompagnati da

diece Senato^.

ri'peflitidifcarUto.

Vappoi ueniuanogli

yfcieri della

Camera

dicontifeguiti

dal

Trejìdeme general di Finanzi

j

d^ ^maejlri

^della

Càmera

^thè"

forieri jfecretarij>0*altri_'officialiinjjeme.

I Magiflrati

^della Citta cioè

XJ

icario_j

O* ^giudice

j

"

I

"Bidellidella

^muerptà

_j

^ ^{dei due}

^{colleggi di.}

dottori con

lelororr^dz^ed'.^rgento.

IL

^ettorij (3^^Dottori

dei due

colleggij di_Filofofiadi

L

^eggi

^

^di

^Medicina

^tuttiin

^un

^eor

fo

ordinati

fecondo

l'antichità

dei dottorati

^.

Chiudeuamfoi

tutti cmefli ordini

ilL mgotenente c^

^ufficia

Ildella

guardia d'^rchieri armati con

i

lorofolm

colteliazjii.

Et

coft e

aminando

tutti

con

hellij?imoordine_jgiornoJ'ifCon^

fgnor

ii'Prencipealla

porta

della chiefa

^furiccuuto ^incon^

trato

da

JirCùnfgnor

ìleuerendifimo ^rciuefcouo

di

Turino con

alcuni prelatij

c^ ^canonici

^dellachiefa^,

^ ^con

^gli

^Elemofi

nieridiloro

^Itez^ie^ ^fu

condotto inchoro,

.

Staua

alla

porta

della chie/ail

Signor Couernatore

dellacit

tà con

alcuni

capitani<^foldatifegnalati

^

Per guardar da tu*

multo

.

Entrati nel

choro_jilmaejlrodelle eer

emonie

fovra, ciò

deputato

_j^ajfegnoilluogo

à

tutti

quei

Signori

^che nonpuote*

ro entrar dentroil

chor

omaccio

al

ritorno_fi cotinouaffe bordine.

S

.

c^.

inferne

con t

Illujlrifimo

Duca

di

Guifaflauafopra un palco

delchoro Per ueder'lacer

emonia

del'Battefìmo,

Finalmente con

belli

fimo

ordinejC;*

con grande maefià ^

ceremonia fu

^{celebrato ildetto}

3

^atte

fimo dal Reuerendifimo M'onftgnor b^rciuefcouo

di

Turino

j,oue

con grandi f ^ima me*

ramglia 0*

confolationed'ogni

uno

il

Signor Trencipefempre

ri Jj?ofe alleinterrogationij in

L

atino\

0*fu ^nominato C^ R ^0-

LVS EMM^1<LV EL,

T>ata hac qua fu ^{fatto fegno}

^j

^fubito sudi una

bellif^imA

B

ⁱⁱ

Sahte d'^rcolugitrì

j Stftjf

arar mo

malti e_elfiet

arnSarM

^

^Ihoì d nilujìrijùmo JegAtoJofra lafcrta

della

chiefafuhhc4

le

ind'Jgenzj concedute al

popolo^.dalla

Santità

dtlsl.Stg.

fommmciarono

^Voi

àfkonare

i

T

ijfari

jTromhetti

j

(^

^(l)r*>

netti

con grandi

(^imaallegrezs^a,,

^ ^da

^y>no

^araldo fu

^{^rtdat9}

UlVU ^IL SBREl>ilSS, fUE'nCV'p'E Vi

"PIEMO^iTB C^^^^ EMM^ISIV ^EL„

Queflo

fatto

sincaminarono

tutti

al ruorno comi mede

fim$

wdmesiù^

dalla

Porta grande

del

Duomo

fino

a ^Falaz^furono fer due ^raìde

gittate

al popolo da

ogni

banda del

Ponte^^arie

monete

d'oro

^ ^{d argento}

^{^.coniì}effigie

c^ nomedt

J^Conjìgnoril

TrenciPe^^ con

yarie

imfrefefer

^rouerfciOj

&J€mfre ftgnda uà

.

Urna

^ilSerenilì. T^renctPedi

Tiemonte

Carlo

Emmanuel

(fosìritornati nella

gran Sala

j fitrono

apparecchiata una

belli

filma

^collatione;

O*

^la

fer a con apparato

reale

cenarono con

loro\jlltez3je

mtti

gli

.yimbafciatori con

molte

"Dame

Ulufiri_i

come ancho hamaanodefinatQ

^la

^mattina

^.

IL F ^{I 'U E.}

I

GIOVAN BATTISTA cmALDI

C

^I

N T H

^I

O.

'Nel'BaneJtmo delSertniprm _Trincile JiT, smonti

^

L ^Po

^jyeduto rimenareil

Giorno

L'y^itrorny y/citadef

amato

_fino^

Nel

(jualynelfontej d'o^^ni^ratiapieno

;,

Veuea

purgar_fiìlrealfinitoadorno_^

^

^{7:^0dalletto}fiofiperbo^ticorno

,

Et

3con

ufi ma

più chemaifirtno3

Vi/Je ygtoirehorabenpójjo a pieno_,

Et darmi

alt lerfraquanti

fumi

^hointorno>

P

^{otcheilgranPrence}

^mio

^,ehe

^già

à

me

nacque_,

Mondo

dacolpa al

Re

ddCielrinafce .,

Merce

del'undadel celefìefontt^.

B

^eato

^me

³

^chor

^3conallégrafronte3

L'accolgo3

anchorcWto non

thauejii infafie,

Et

3quejìodetto jfìattuffhnel'acque•

natodelpiù chiaro3è illu{lre/àngue_y

C

hoggtinItalia₃ inaltraparte regni.

Incut

fimpre

fioriròlUuJìriingegni₃

Onde f

^tiiluitio3 eil

mat

oprare ejjangue•

H

^{orchelacolpa3che}l'infernale

angue

Ci imprejje_,qualchidtaltruiben_Jìfdegni

,

Nel

fiero fonte decelefttregni Lanatahai

fi^,eh'etfine flrugge₃

^^

^langue•

M

andata hafipra^tegrattasìrara Jl

He

delCielyche rimarrai"V»

lume

Vifingolaruirtù3frat

human

^Jìuolo,

1

l'yalortMOsfuoràelcomuncoflume,

La Fama

porterà₃conuocechiara_,

Dafjrulo

_t

alMAuro

3à

Funo

j,àl'altropolo*

B

enf>uoteil

Gange

dela

Rena

^(toro

Superbo andare^

f^

^{ilPattolo^eil}

Togo

,

Et quaH

altroper

fOr/ì

/copra

yago

_,

Fra

quanti fiumi piùfamofiforoj

N

^.ondimeno horditutti quantiloro

Et

dtqualunquepiùhonorato

LagOj

(

Ne mifa

^{ingannofimolata}

imago

₎

Ha

^il

Po

piùriccoj

r^ptù

nobtltheforo

.

P

ofciache

m

^luiquel

^gran

^{Prenceèrinato}

Incuiconlarga

mano ha

infufo^tiCielo

,

Quanto

^k

magnammo huompuote

efferdato,

Q^uij

douepuoieilcaldoyC'S*puoteilgelo_,

Non mde

alcuna etade

tnfommo

^flato

ptrtopiùchiaromuoltoinmortai1/elo.

€

refcijFiglio realej.ecuile {ielle Sifon moflrate^{insìfeliceajpetto}y

Chefeiperl'ero_,

^

raro effempioeletto

De

lenirtùj del'opre eccelfe3

^

^belle.

^

^{cciochedi tepenfìye}ognhorfauelle

Ognalto

ffirto„^'nobileintelletto_y

Per

lo"yaloryche chiufóè nel^tuopetto _,

Per

CUIl'anticohonorfirinouelle,

C

^{refcidelPadre}tuo "ferace

imago

_y

Del

Padreycheuàalpardtquanti

Heroi

Han

lafciata di lorchiara

memoria

,

T Uy

dtfegutrlefue uejìtgiauago

y

Va

Calpeten'andraiatliti

Goi

CintodiRatdifempiternagloria.

A G O S T

^I

N O ^B V C C H

Allude ilprefcntc Sonetto adun giudiciofermodellafantifsima oc- moriadiPaolo,111,fonanoPontefice,allafelicifsimamemoriadiCar

loQuinto Impcradore-,hauendoildetto Signoreper uiadiAerolo- giagiudiciariaantiueduto,che l'Imperiodegli Ottomannifinirebbe nelterzodecimoIipperadorc;ilqualefarebbe uintoStappreflo da^un PrcncipeChriftianonominato

CAR LO.

M

^Entreneìftcrofonte^eterno effempio

"DtfalutetirealPrenctpeeletto

Bagna

il'tenero capo;edentro alpett»

.

Erge

a uerapietateaitaro etempio, .

Temevi'

gran

Sctthatidolorofofcempio₃ che

fu

^{dalgranP^iloruUloepredetto, .} T>acheleiìeUeconmatio-no ajpetto

Moflraro

ilfindelgraueimpero

ed empia

^

Q^ejìi dunqttecon

man

pronta

^

^audace

Di

pietà,dt yalorydiferro

armato

Vtndicaràilgloriofoimpero .

Qtiejltfai!terzo

C^RLO

attoetodaf Ch'ajfreneràla bella

Europa

inpace

Col

chiaroGallo,e

cotfamofo

^ibero*

N

FILIPPO B V ^C C L

Ellabellacittà_ychèl

Tauro

honora_, lenipie bagnail

Re

dtjiumialtero_y Rtuolfe

Europa

ognifuofcettroeimperù

Per

celebrartidifelice^el'h&ra

Cluando^a'ISignor3chetuttoil

mondo

adorai.

piacqueaprirgli occhi acontemplaril

yerù

^l

^{fanciulloReatjnelcuipenftero}

Crefcea nuouapietatead hora

adhora

•

Felicelui3chenel! età fiorita

Fierocon

mano

armata_,ecolconfèglie

^i»t9

idfintoepìetofofle^nè,

ZÀeto cttminarÀdouePtnuira

Et

^io/pirito/anto,elpadre,tlflgìio

Eer ^f£ncr

tfitdraje_lferornojìrosnde^n$»

DB MARC C L A V D ^E DB

BVTTET GENTIJ.HOMft

S

A V O Y

^{S I}

E N.

^V ^{f^inCB} ^e ^fi EMO ^KT.

e ^{Omme unfeu}

^{defeurté^}(juandU merfent^{la rao:e} Dcsfoudres,

^

^desuerttsyferein apparotjftnt

'

Surlemailtout

rompu

j

C H^ ^RLES

tufws najjpnt,

Et

tfinsHOir des difcordstoutle

commun dammare

^.

Ton

pere

unJecondMars

^desPrtncesde natre_{i^?e ,}

^lerìinjìruìtenconjeìl3ejlenarnfes putjjànt:

Tit

mere

di^nefleurdu cUir^l'psjieurtjjknt_j Heluit pcirtuniuers delauertu

Ctmage

.

Ceìlui làque^leCictàtonfacréBatejhte

Tu

donne pour

Parrem

,ornédedtadefme,

Et

dufeptre Francoisjfi?

un

Roi triomphant.

O

^{Princefortunejlesjì^nescjuine}

m

entent

Camme

unfecoursuenu au

monde

teprefentent (Pourluirendie

fon

heur) heurcuxjurtoutenfant•

PHILIBERTI A PINGON

CVSIACENSIVM BARONIS ET SABAVDIAfi

KEFERENDARII.

V B monocolos

.

V^^itus

^cecinicjm tenerosnouH*

Et

CHn.u l^ricenjplendtdula^/acri Infantajpedtbpps crefcerelentulit

^,em

^'\Ì6Delphica,

ItómafcuU carminum Dat

3cognatafonti Thrctciffenps,

^n

nane Hdrpocfarentfoóimitarterf Cultoresuelmtflint

^egcnori^y

^n

ehnguisero^feufituSy

Hmbraue

ì /^r

umo

^{Ht^iljhuic}nittocjiregttlo

,

Qutccjutdfum,omne

meo

dedicoDtuulo,

Ergo

bdrbttemiyLeshieLirbite,

^udac

ⁱferiasfydera

peflme

,

^dfis fydus

^

^hochunccane

^Dtuutum,

JnfraHus^i

mtum

toUitoregulum•

^les

(jttoloHishaudalttusefferat

Jdxum muenem\

ydfuttutiusliquor

A Ver

_diffnfauehat Tenarijlugt

De/phinflexibilis

naufragum ariana

CoelonotuseasjUtcjifolofalo,

Bcp-naturePueruatidtcts notis

,

Seruabitfoltdo hasx,re

perennms

Seclorumferies innumerabtlis,

^hLtftatw

es}indeergoftn'pinuce<_, faflidijcjj cito

prima

crepundia SacroftnftePuer;nil<jj

ÌDeum

_nifi

Spirai.teosiìruma^itat

fiamma ^mdyti

P'nd.i^emlcuit ejuodfuper'\mda*_, OrbiscongeriemdumjfecuitTonans»

O

dtuine

Puer iam Mita

tertij Luflrajìtjantediem^myfltca concaui, FtxttPaulusubiuas^pretijpedem.

j^o tandem

upji

moratum

ejììfttisefl^ais^

Terrls iam/àtts

^palueri

adh£jerim_^

Ttllm

cedat a^uts.has uolocosltcas

^t

Jion^crifondijìnt

Danaes aqu^

Hai

optoaureola^

qu£ remouent

fttim

Vnoperpetuam haudu

:expetijt

patrum Quoi

uffìbrofacohorsnecpotunfrui

.

Has

tn(juam

qux ^tropon

Tartareolactt

Submerfere

feram:

nonpertturaqj

"Poto3lautoetiam temporaconferunt.

Qu^alesfub Syrio climateuttrei lordanislatices_,profeta

uox quibm

^(labat

3àtgitoueridicam

Veum

Ojìentans^fcelerumqui

yeniam

tulit, Votishifceptjsattonitm Parens,

Exuttans

^

^{yterq}annuit^ytpitts}

si

quifinthommum

^.nec

mora

pr<£parant Sacris debita:/ùntthurafragrantta,

^rdC

jyafk 3genu6qi omnepiaculi

Objeruandajenum quod

^pietas

monet

.

Vertex Roma

3etiam:s^n£habitabtlif

^dmirata P IV M

^pontijìcem

^mouet

^.

Mox CRI VE LLV ^S

^adefl

purpureum decm, Qui

yotlsfaueatPontijìcisloco.

Nec

crijìatanegat Gallia mittere

,

Her

OS

f

^Ortis

HONOR^TE Q^mìtterU

.

QuidprdiQanttmeilaureolo

THRONO,

Hic

miracla.refert

adriaci finm

.

Seruator Melites

magne V^ ^L ^E TEE,

RIS J^K ERVS

tuafittejìijicatto.

Megmétgeminét

3

GaUicM

,Jlertca₁

Trdifennhoc

M*/4RI^E

dulcconus tnferunu

HoYum

nullianimìsorettedtjìident

Nomen C^ ROLVS ^eQo EMMuÌNVEL

iuhcnt

Hocfub nomine

ter tingiturundults_, Aiuniturijj crucisfchematecce/ico

Onttnc

CAROLE O EMM»A NVEt fmul O

diurne

Puer CHRISTJCOLVM

^chorts

Te

iunftttm,

memori

peftorecondito.

(

Hoc

£tatepotes₎

fpem^i

tui

optimum

Conferuatojfedhanc^cju£.Patrisauxeris Si

Patrem

referens,fisPatrix Pater.

E

J

V ^S D E M,

De

^Mifsilibus

Epigramma't

^ureafepojlttzexceperenumi/matagentes_, SpeHator

yacuu^

nullmin"yrbefuit^. SpArft

humi hxcgemtnm

p^j^iscaduciferulnts_,

Cum

pia,bisnafcens

C^RLE

lauacra/itbif»

Cur mandentur humi

pretiofametallareqmra4 ì

Semen

^idejì:Populitalta/eclametent•

IN CAROLI EMMANVELIS

TAVRINORVM PRINCIPIS

BAPTISMVM,

LAVDICII HONORATI DRACONIS

SENATORIS ODE

^tricolos triftrophos

.

S^NGVIS

^{CdiCarettspuer,}

Regumprogemes

_,

_^foboles ducum

_,

QueisPhtjebiis

mhilaut

yplcndidim,yelmelitfs yidet*

Optartmproauostuoi

c ^a

In Iduies

memorare, f^

bdtrU inrtjt*

Gefta,,

^

^{marrisitemdtcere}i^Hx/hp(etatf»

J«

Sednonejìmihi

yttbiit

Jnjldndxyalearcjm fat,dnhetkus.

Et

(ajja ^errjoni£

Mnfa

parumfuppeditat^/jr4i»

Princrps rr^o mihiuclim

Parct jfihreuefìr

C4rmen

,

^

^hdudfttif

Tornai

nm

bene,cfuodprofero .fiprxterecim

tM Kunc

^{IcLì^des}generis₃tiht

Qu£

naturadedit

munera

,(jUétpoU

Euenturatibi,cjuxfacere

^

^temclyra nunciant^•

Pwm non hxc

taceam

tamen

_,

Qux

ualdèfuerintopttmaqudtfiai, Offert ijux^tibidonaDeilargabenigmtoi•

Primeps ortm

es, atcjue erts

Summts

principibmiure3potenttaq\

^ec^uandm

: mentis

rnaxmms

jacoptimus

omnium

Sinondegenerespatris-

^ ^mrtutetm

fif,xpiei<'tìam.

Tu

matrisrefetas,acaciemdiutttsirgent.

Si 3

Quem nomine auum gens

Huncmni

ingenioexprejjeris

,^

^pio.

Maiorurnijitibifintanimi_^

^

ma^mjlcentnt*

Sedcjuanti

omnia

feceris,

Sijpeélarisadhoc,cjuodmodofcihcet In

charam

jobolemtegeneraicoelipotensjibt.

Te

nataunigen£

partm

_j

Confortemayfacit^,cut dedit

omnia

Or

bisreo-na₃poli diuitias3exuuiasStygis„

Sicprincepseris3imo rex

Incoeloutfoliumfttlibi,

^

^infoio

Regna

mfernajolo tufubigof3

^ ^Baraihrum

^{premtu^}

Sichoiìeisjuperaueris

.

Prxclaruma,

iriumphum

^egerts

optimm

Vux

3ipjìsetiamCdfaribusradium imperuns.

Porrh

. \

P

orrofceptra tenenstul

JRe^na amplijìimajìctumoderaueris_,

VtfuhdAs

amm£

corptaita^hanc

yt

ratio re»at,

•^t(j)ohtemperetinuicem

Parsijìdscmeltorjptrituioptimo.

Proin yelC<efareo

digniw

ejìimperium/lii.

BJÌ orbeⁱⁿmediolocus_,

Jud(£tpatrioGoleata

nomine

Vixère

yiteriliftipite

ybi

conjttaiamfuit t/irhos_ypojìadeoferax_,

Vt non

ylla

mage

,ut nuUafaluhrius

Germen

protulerit,datfiquidemuit£

alimoniam

.

^ic

uit£ reuocatcibus.

Htc

coeloreducesducitabinfevis

.

H£C

autemjpecies arboris

ed

.flipitefcilicet'

Vnofurgitinaera.

Mox

^fcindit

^gemini

_s^féquajlbrachijs

,

^ntenndL

quajìmaloadditacornua_{cerneres l}

Temoniue iugumfuo

Connexum^mambus

ueluideof

uirum

Pajiis.fed

quod

ea decider

atfemen

ab arbore

jduicmum

utero

folùm

Excepit.redtuiuumextulithincdies

Orbitertia.

pud

Phoebusubt/hldeciesquater

S magno

exeruìtcaput_y

*Ac

lucemOceanojprij}in£origini Felicispatrijc

fé^retultt,tranfilienspolos.

Hic

autempriusinfìtis

Biffexpalmitibmcontulituberes

Iruólus,omnibus utfuppedttentgentibusimperans

Mitem

acùiui^cum

cibum

.

Dem

quinodecies explicito die_,

Jlamos<ethereus

neBare

eosjjuritmimbuit^»

Sub

ramts nitidmlatexy, ^.-

.

.

£tfom

perJpicHHs deiapide/catet,

C» ¹¹¹

^«•

D'tu'tnm.genìtusVeo, .v<,\\\^a

'

' >.

Par

dijsydtque

T>em

.

munernqi

exhthens_,

J^f/j norunt

hommes

,effe

ahquem

jc^uem colerent^deam^

JfI<£C^Jìfeceris^attdtes

Princeps .Jed^facies

,fitnmen

audies

Hxc

j^ux,

re^uramonet yqux modo

tecoclttt^adpetit

,

Seruansmunditidt

decm

_,

Et

'^eiìis3tibiqu<£cdiUtminditur

,

Etpaflxjideidans

operam

diBafaceJJere_,

Q^ippe

ijfdemQudijseris

Ipfe

tdempim

,ac

rex

bonus^.

^

^bene

CommiJJos^populos,teqjJtmultH moderaberis,

^tq,

ijfdemÙudijsfolo_,

S^c

^eoeloftatues reo-ndmanentia.

Et poftfunm

^{eritulta, tibiperpes}'ytrinfecu^^. Terrisiugtsertttuba ^.'. cu.

Fam<£

.ytta

quidem

hteccredituraltera.

Coelum₍

yen idem ymere)

pofìperpetmxoles^.

EiufdemDraconis diftichon

.

Vt

cvefcunt

uerfm dùm

tecano.fìc tibiprinceps

^nniq,

₃

0"

yirtuó,regna_j(jsrfapientiacrefcant.

CYNTHII IOAN. BAPTISTAE

G Y R A L D

I.

Mercurius

fammi

louisnuntius SerenifsimoPrincipi, Sere nifsimi ac inuidiifsimi

Emmanuelis

Sabbaudise

Ducis

^fì-

lio luftralibusvndisabiurofclicitatem Nujitiat.

S

^lue

3

Magne Puer

3ftellisfelicibusorte_,

En adfum

^Patrls

Dmiìm mandata

perauras

Solferò

3certaboni, quàifuntprxnuntiafitmmì^

S

dineiternm,ar^ueiteri4>mcertij?ima cufa

Veorum^

GalìtacjuodiHcs y^ctudct(juo<jueIt4U

Tellm

_,

eufonia m

^rotanontefeltctor alter

Kep-nare^et,nectura dabit,necfceptrtttenebit»

Tu Utam

duces trarKjtulUperotiapacem,

Taurtnum

'^nuetf^hte_,

^

Sabhaudiafelix_,

Jmmuntf

belli,nnUoqueagitatatumultu_,

Omnia

nanqyPater₍cjuo

non

1/tipace,

yeiarmif

ciarior, ant cjuipjuam

fummo ma^e

dt^nushonore

^ Horrtda

^cjhx inflabant-,

lampridem

belladiremtt Ingente_j

^

'yirtut'ejm_jdextraq-^ potenti»

Vt

patrio felixpof^isreouiejcereinOflro,

Et

tìbifìtpactsftudium

yfmtfcula

curit

^urea

_,

^

^{incajjummoueat}Vifcordia turbai•

F

^{ortunatePiier},Patris_, Matrijqjyoluptai_, Jmperijq;fallii, Venturi_,

^gloria

_{fedi_,}

J^um

Tellii^Jìabit,firmo

dum

cardineCcelum

VoUetur

,.terrai

dumaj

ambtet

^mphitrite

•

Vt

^Patrismuifli

lam

^nomencj;,

decmqi

Sic

nomenq;

_y

decmq; tuum

,Uudesqi

manehunt

•

O ^mina

^certatuh,

Tu

l'eroRegiaproles_,

Q^am

peptrit PatrifydereaMaro-ante_,

loeminettm fpecimen_,magnisq;eRegibusorta_, Ftlicesqiinterfortu'^attjùmamatres_,

Crefcey >f"^/irtutesfoueas,

nomenqi Latinum

g

Cum matura

l'trumfelixrefeceritxtof3

Et magnum

quxresfaciisc&quare

Parentem

^,.

Vt

laudes die

ed

longè tranfgrejfmauitas

Nam

te

adfumma

"^ocantconcordifoedere Parc£

Sluji. tibinentfauftafloreìitìsflamina

yna.

AD PRINCIPEM SVBALPIN, NICOLAI C A L L AE

^I I.

V ^T.

S

T V D

^I

O ^S

^I.

Vmfacvofsnte

,

^

^{purisimmer^erìsyndis,}

Ma^ne Puer

^

Dnmm

foholescerttjìtmd_,

fub

^qu$

Ferreabelh^erimttefcentfecuU Martts,

*AureàqiAternApACcrefcenttempora_,pacts.

Z^tttia Mufii63totumqj Heliconamoutri

Senfimm

,

^

(juiccjmdflaHa tegit

armine

limphdt

Bridanm

Pater,

^fcabris

habitantia tophts

Numma

^fyhefireftjy

Veos

,fktyrofijiprocaces,

Slmn mea

,(juxlentomujjabat Mufafufurro,

£.tfquaUent€fituj^«t*durarubigine

Ufa

,

Jam

^{'^iget}^

^

^{certa3conneElttcarmina3lege}^

In yariosfoecunda

modos

^.Sedpendereprejja

Tantarum rerum

_,

^

^leuibuscontenta myrtcis, Serptt

ìmmi

3Pelagoqj ttmetfe credere

tantum

,

,

Me

^lubetdcternis3hdiccarmina,proderechartts.

Principis

^Ima

dies₃

(^

^{lucemicantior}

omm

:

Qu^xpuer3

Heroumgenm

altaajanguineducens

,

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