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OCSE, ITALIA NON VA. E CRESCERE. RECESSIONE ANCHE PER IL 2014

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OCSE, ITALIA NON VA. E’

L’UNICA D’EUROPA A NON CRESCERE. RECESSIONE ANCHE PER IL 2014

L

’ I t a l i a n o n v a . L a c rescita è a zero, anzi, secondo le stime sembra che anche il 2014 chiuderà in recessione. E’ così che l’Ocse “boccia”

l’Italia di Matteo Renzi nella sua previsione contenuta nel

“September Interim Forecast” secondo cui il Pil del nostro Paese si contrarrà quest’anno dello 0,4% dopo il -1,8% del 2013. Una piccola crescita è invece prevista per il 2015 ma solo dello 0,1%. Il paese del made in Italy sarà l’unica grande economia dell’area Europa a segnare quest’anno un andamento in negativo, considerando che gli Stati Uniti registreranno un Pil in crescita del 2,1%, la Germania dell’1,5%, la Francia dello 0,4% d la Gran Bretagna del 3,1%.

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Il Pil dell’Eurozona si attesterà a +0,8%.

Rispetto alle stime dell’Economic Outlook di maggio l’Ocse ha rivisto al ribasso la stima sul Pil italiano del 2014 dal +0,5% al -0,4% (0,9 punti percentuali in meno): si tratta della revisione maggiore tra i vari Paesi analizzati. La revisione per il 2015 è ancora più ampia (-1 punto percentuale), dal +1,1% della stima di maggio al +0,1% di quella odierna.

Il recupero in Eurolandia “rimane deludente, specialmente nei Paesi più grandi: Germania, Francia, Italia”, scrive l’Ocse nell’Interim Economic Assessment. “Mentre – si legge ancora – la ripresa in alcune economie periferiche è incoraggiante, altri Paesi fronteggiano ancora sfide strutturali e di bilancio, insieme al peso di un alto debito”. Per Eurolandia l’Ocse prevede una crescita quest’anno dello 0,8%, in accelerazione all’1,1% nel 2015. Il Pil dovrebbe aumentare in Germania dell’1,5% sia quest’anno che il prossimo, mentre in Francia il prodotto interno lordo dovrebbe assestarsi allo 0,4% nel 2014 e all’1% nel 2015.

Secondo l’organizzazione la crescita nell’area dell’euro sembra quindi nel breve termine dover rimanere “frenata”. Al contrario la ripresa “è solida” negli Stati Uniti, si sta rafforzando in India ed è in linea in Giappone e Cina.

“L’inferiore sincronizzazione economica dei diversi Paesi si riflette in requisiti di strategia politica divergenti. – scrive l’Ocse – Ciò nonostante, resta vero che le condizioni monetarie dovrebbero rimanere di sostegno in tutte le principali economie avanzate, mentre la maggior parte dei Paesi dovrebbero fare ulteriori progressi nel consolidamento di bilancio per assicurare che il debito resti sostenibile.

Per rafforzare sostanzialmente la crescita, – insiste l’organizzazione parigina – alcuni Paesi stanno cogliendo l’opportunità di riforme strutturali e devono ora assicurarne l’effettiva implementazione, mentre altri devono essere più

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ambiziosi per aumentare la competizione e l’occupazione”.

Previsioni buie anche da Standard and Poor’s, che taglia le stime per il Pil Italiano nel 2014. L’agenzia prevede ora una crescita zero contro il +0,5% previsto a giugno. Le misure annunciate in marzo dal governo Renzi (gli 80 euro e il pagamento dei debiti P.a) “non hanno avuto effetti” sui consumi in Italia. Secondo S&P la precedente stima di un aumento dei consumi 2014 dovuto a queste misure, dello 0,3%, è ora ridotta a un +0,1% mentre la domanda interna “è anemica”.

PIOPPICOLTORI FRIULANI:

RADDOPPIARE SUPERFICIE DI COLTIVAZIONE IN 5 ANNI

Il pioppo prodotto in Fvg ha una qualità superiore riconosciuta dal mercato. La sua coltivazione è importante per fare reddito, ma anche per l’assorbimento dell’anidride carbonica e per fornire legname alle nostre aziende del mobile a cui manca molta materia prima (circa il 50 per cento). Di questo si è parlato alla recente Assemblea dell’Associazione friulana pioppicoltori di Confagricoltura Fvg.

«Siamo molto soddisfatti di quanto comunicatoci nell’occasione dalla Regione – dice il presidente dell’Associazione, Marco Cucchini –. Per incentivare le piantagioni autunnali è stato aperto un nuovo Bando su una Misura del Psr 2007-2014, con una dotazione di 300 mila euro, in scadenza il 29 settembre.

Inoltre anche nel nuovo Psr 2014-2020, in approvazione a Bruxelles, grazie all’attenzione al settore dimostrata dall’assessore alle Risorse agricole Sergio Bolzonello, ci sono risorse importanti per il rilancio della pioppicoltura in

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Fvg che, negli ultimi anni, ha perso circa il 43 per cento della propria superficie coltivata. L’obiettivo condiviso, dalle aziende e dall’Amministrazione regionale, è quello di raddoppiare le superfici produttive nell’arco dei prossimi 5 anni. Attualmente, i 90 pioppicoltori regionali (tutti certificati Pefc), coltivano 1.800 ettari. Ciò perfettamente è in linea con l’accordo sottoscritto nei mesi scorsi da 5 Regioni del NordEst, Fvg compreso, e confermato recentemente nei suoi contenuti salienti, dalla XIII Commissione della Camera con una propria Risoluzione».

La materia prima proveniente dai 50 mila ettari di pioppeto rappresenta oltre 1/3 del legname tondo da industria di origine italiana lavorato dalle imprese operanti nella filiera legno arredo nazionale. Il volume è pari a 950 mila mc l’anno, a fronte di una richiesta superiore ai 2,2 milioni di mc. La filiera legno-arredamento costituisce il terzo settore italiano per contributo alla bilancia commerciale, con un saldo attivo di circa 6 miliardi di euro, 400 mila addetti per 75 mila imprese.

MASSIMO GARGANO, PRESIDENTE

EUROPEO DEI CONSORZI DI

BONIFICA

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M a s s i m o G a r g a n o , 5 6 a nni, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) è stato nominato al vertice della European Union of Water Management Association (E.U.W.M.A.), il cui annuale Meeting è in corso di svolgimento a Roma.

A E.U.W.M.A. aderiscono gli organismi nazionali, che si occupano di gestione idraulica ed irrigazione in 9 Paesi europei: Spagna, Francia, Germania, Portogallo, Olanda, Ungheria, Gran Bretagna, Belgio e naturalmente Italia;

complessivamente i Consorzi appartenenti alle 9 associazioni aderenti coprono una superficie di oltre 56 milioni di ettari.

“Il confronto in atto – dichiara Massimo Gargano – evidenzia come i problemi legati alla gestione idrica superficiale siano comuni a vasti territori del Vecchio Continente; fenomeni come siccità ed alluvioni, ma oggi anche le bombe d’acqua, sono drammi che ormai si registrano ovunque. Tale consapevolezza mi affida maggiori responsabilità, essendo l’esperienza dei Consorzi di bonifica italiani un modello di riferimento anche

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in sede comunitaria; ciò assume importanza soprattutto in concomitanza con il semestre di presidenza italiana all’Unione Europea ed in vista dell’Expo 2015, dove l’ottimizzazione d’uso dell’acqua sarà uno dei temi centrali.”

MIPAAF, MINISTRO MARTINA ALL’ISTITUTO TECNICO AGRARIO

‘MARIO RIGONI STERN’ DI BERGAMO: SVOLTA GENERAZIONALE NELL’AGROALIMENTARE

Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali rende noto che oggi il ministro Maurizio Martina ha partecipato all’apertura dell’anno scolastico salutando gli studenti dell’Istituto tecnico agrario “Mario Rigoni Stern” di Bergamo dove si è diplomato nel 1997.

“La scuola è il cuore del cambiamento necessario al Paese.

Bisogna ripartire da qui, rimettere al centro prima di tutto gli studenti e le scuole proprio come luoghi fondamentali della cittadinanza” ha detto il ministro ai ragazzi.

SVOLTA GENERAZIONALE NELL’AGROALIMENTARE

“Noi abbiamo in particolare – ha detto il Ministro – la grande opportunità di investire seriamente sulla formazione in campo agricolo e agroalimentare. Anche quest’anno le iscrizioni a

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questi percorsi sono cresciute in modo significativo: il 12%

in più per gli istituti tecnici agrari, il 24% dei ragazzi iscritti al primo anno delle scuole superiori ha scelto temi legati alla terra, all’alimentazione, all’enogastronomia, all’ospitalità alberghiera. Più 8% anche per la formazione professionale in campo agricolo e rurale. Se a tutto ciò aggiungiamo anche il dato sugli studi universitari, con aumenti significativi delle iscrizioni nelle facoltà di agraria e di scienze e tecnologie alimentari, il quadro si completa e ci indica una prospettiva su cui insistere per il futuro. Oltre a ciò un dato cruciale: il 95% dei ragazzi che si laureano oggi in agraria trova lavoro presto e con remunerazioni superiori a coetanei laureati in altre discipline”.

PIANO GIOVANI

“ D o b b i a m o f a r e i n m o d o c h e i l r a p p o r t o t r a f u t u r o dell’agricoltura italiana e formazione sia sempre più forte.

Abbiamo bisogno – ha proseguito il Ministro Martina – di una nuova generazione di operatori in campo agricolo e agroalimentare, specializzati e formati al massimo delle competenze, anche per avere imprese più giovani nel settore.

Ad oggi siamo sotto la media europea, ma ci sono tutte le condizioni per scalare la classifica nei prossimi anni. Il piano giovani che abbiamo approvato a fine agosto segna in questo senso, una svolta concreta al servizio dei giovani:

mutui a tasso zero per chi vuole fare impresa, deduzione del 19% per i giovani imprenditori che affittano terreni, crediti d’imposta per sviluppare l’e-commerce e le reti d’impresa, sconto Irap per nuove assunzioni oltre alla maggiorazione del 25% dei pagamenti diretti europei per 5 anni”.

PERCORSI DEDICATI ALLE SCUOLE IN EXPO 2015

“Vogliamo lavorare per fare in modo che Expo Milano 2015 sia una grande occasione in particolare per chi sta studiando materie legate al grande tema ‘Nutrire il pianeta, Energia per

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la vita’. Tutte le scuole italiane avranno pacchetti agevolati per visitare il sito espositivo nei sei mesi dell’evento (con sconti sul costo del biglietto di entrata e dei trasporti) ed è già operativo il progetto scuola (www.expo2015.org)”.

BANDO-CONCORSO PER ISTITUTI TECNICI AGRARI

“In particolare – ha aggiunto Martina – promuoveremo grazie alla collaborazione con la Rete degli istituti agrari un concorso-bando di idee rivolto a tutti gli istituti tecnici agrari d’Italia per selezionare e premiare le migliori idee sperimentali pensate per l’innovazione nei settori vitivinicolo, zootecnico e olivicolo, dando modo alle scuole vincitrici di esporre i progetti presso il nostro spazio in Expo Milano 2015. Sosterremo inoltre l’idea di gemellaggi tra istituti tecnici agrari italiani ed esteri in vista dell’appuntamento di Milano”.

MASTER PER NEOLAUREATI

“ I n o l t r e – h a c o n c l u s o i l M i n i s t r o – g r a z i e a l l a collaborazione con Padiglione Italia stiamo lavorando all’apertura di un Master in campo agroalimentare per cento giovani laureandi in discipline riferibili al settore agricolo e agroalimentare provenienti da tutte le regioni che avranno modo di studiare e perfezionarsi durante i sei mesi nel grande sito espositivo di Expo che ospiterà oltre 140 Paesi da tutto il mondo”.

CUN CONIGLI VIVI, BMTI:

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MERCATO IN RIALZO

La Borsa Merci Telematica Italiana S.c.p.a. rende noto che la Commissione Unica Nazionale dei Conigli vivi da carne da allevamento ha formulato i prezzi per la settimana dal 15/09/2014 al 19/09/2014:

conigli leggeri fino a 2,5 Kg: minimo € 1,74 (+0,07) – massimo

€ 1,80 (+0,07);

conigli pesanti oltre 2,5 Kg: minimo € 1,80 (+0,07) – massimo

€ 1,86 (+0,07).

L’istituzione delle Commissioni Uniche Nazionali (CUN) nasce dall’esigenza di monitorare, tutelare e rendere trasparente i mercati. Le Commissioni Uniche Nazionali si riuniscono settimanalmente a Verona e hanno il compito di definire anticipatamente una tendenza di mercato e il prezzo medio all’ingrosso relativo alla settimana successiva per ogni singolo prodotto.

Su incarico del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, le Segreterie delle CUN sono gestite dalla Borsa Merci Telematica Italiana S.c.p.A., in quanto società che possiede l’unico database nazionale in cui confluiscono le rilevazioni dei prezzi all’ingrosso delle Camere di Commercio e le quotazioni derivanti dai contratti telematici.

CONFEURO: DATI OCSE, A GALLA L’IMMOBILISMO DEL GOVERNO

I dati Ocse sulle stime di crescita italiana nel 2014 (-0,4%)

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non lasciano dubbi e mettono in rilievo la sostanziale differenza tra gli intenti del governo e le sue azioni. Le riforme per ammodernare i settori produttivi nostrani, compreso quello agricolo – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – sono ancora sulla carta e nei buoni propositi dell’esecutivo a guida del presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma nei fatti il nostro è l’unico paese tra i big a registrare una ulteriore fase recessiva.

Come Confeuro – prosegue Tiso – rinnoviamo ancora una volta il nostro appello volto a superare la fase degli annunci e della propaganda per lasciare spazio alle iniziative concrete e alle strategie di sviluppo articolate nel medio lungo termine.

Quel che ha fatto male al Bel Paese in questi anni – conclude Tiso – è stato soprattutto il misurarsi delle forze politiche sul peso delle promesse e non sulle cose realizzare, invece è solo da questo cambio di paradigma che può e deve rinascere una nuova stagione di riscatto.

IL CIELO DEL BRUNELLO CON LE STELLE DI SANDRA SAVAGLIO

14 settembre 2014 Montalcino Premio Casato Prime Donne in edizione stellare: le stelle dell’astrofisica Sandra Savaglio, la luna fotografata da Andrea Rontini e le tre star del giornalismo enologico Anna Di Martino, Daniele Cernilli, Ian D’Agata e “Vita” la vignaiola che guarda il sole di Piero Sbarluzzi.

Il Premio che, da sedici anni, trasforma Montalcino in un palcoscenico per le grandi donne, quelle che cambiano il profilo femminile, propone quest’anno un esempio positivo al mondo della ricerca: Sandra Savaglio l’astrofisica che ha deciso di tornare all’Università della Calabria a Cosenza dopo

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23 anni di lavoro con i maggiori telescopi stranieri e dopo essere diventata l’icona della fuga di cervelli. Infatti, nel 2004 il settimanale “Times” la mise in prima pagina con il titolo “How Europe lost its science stars”.

La giuria del Premio Casato Prime Donne composta da Francesca Cinelli Colombini (presidente), Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione, ha dunque puntato in alto, su personalità di grandissimo livello, con una decisione pienamente condivisa dalla cantina Casato Prime Donne, la prima in Italia con un organico interamente in rosa, che organizza il premio.

Ecco nel dettaglio i vincitori 2014

Premio fotografico sul tema “Genti e terre dei vini Brunello e Orcia” a Andrea Rontini, www.andrearontini.it “Luna a Torrenieri” del luglio 2013. Rontini è uno dei fotografi che nel 2002 portò in Italia la coppa del mondo per il paesaggio.

La sua immagine essenziale, l’uso magistrale di luce e colore rinnova la percezione della campagna senese. Scelte stilistiche che hanno colpito la giuria popolare, di tutto il mondo, che ha scelto via web la sua immagine fra le 5 finaliste di Paolo Busato, Gianni Brunacci e Andrea Pettinari.

Daniele Cernilli è autore del racconto Quel Brunello del ‘64 pubblicato in “DoctorWine” che ha vinto il Premio sul tema “Io e Montalcino”. E’ la storia della prima, carissima, bottiglia di Brunello acquistata da Cernilli e dei suoi primi passi nel mondo dei grandi vini. Un percorso che lo condusse a diventare un protagonista o meglio un propulsore dell’innalzamento qualitativo del vino italiano e del successo internazionale che ne seguì. Nel 1986 è stato fra gli artefici del Gambero Rosso e della Guida dei vini d’Italia per la quale ha ideato il sistema di classificazione e i premi basati sulla degustazione.

Premio Consorzio del Brunello sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino” consegnato dal Presidente Fabrizio Bindocci a Ian D’Agata per l’articolo intitolato Focus on

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Rosso di Montalcino, pubblicato in “Tanzer’s International Wine Cellar” la rivista statunitense che maggiormente orienta il mercato cioè i sommelier e i buyers. Oltre che con questa importante testata D’Agata collabora con Decanter, Le Figaro, La New York University e più recentemente con Vinitaly per il quale è il direttore scientifico di “Vinitaly International Academy”. Straordinario degustatore dimostra sempre grande attenzione agli uomini e ai territori del vino.

CRISI, UNIMPRESA: NEL 2014 CINQUE FAMIGLIE SU SETTE AL DISCOUNT PER RISPARMIARE

​Gli​ italian​i​ inseguono sempre di più risparmi e promozioni​, ​la crisi spinge anche nel 2014 la spesa low cost​:​​ 5 ​famiglie ​su 7 hanno provato almeno una volta i discount ne​i primi otto mesi di quest’anno confermando una tendenza cresciuta con la recessione e consolidatasi nel ​2012-​2013. La recessione ha ormai radicalmente alterato le abitudini al supermercato: il 71,​8% degli italiani fa economia e così rispetto al primo trimestre dello scorso anno sono più che raddoppiati, tra gennaio e ​agosto, gli acquisti di offerte speciali.

Aumentano le persone che fanno shopping “per mangiare” nei negozi “a basso costo”. Dagli alimenti alle bevande, ma anche prodotti per la casa e abbigliamento, gli sconti fanno gola a tutti e sono la risposta fai-da-te delle persone alla crisi.

Questo il risultato di un rapporto del Centro studi ​di ​Unimpresa, che ha condotto un’analisi a campione tra i 18mila esercizi commerciali associati.​ L’analisi conferma i risultati delle precedenti rilevazioni ​che avevano fatto

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emergere una crescente tendenza delle famiglie a risparmiare con gli acquisti.

Nel carrello della spesa degli italiani, secondo quanto emerge dalla ricerca di​ ​Unimpresa, finiscono con sempre maggiore frequenza rispetto al passato prodotti offerti sugli scaffali con sconti, specie quelli con ribassi dei prezzi superiori anche oltre il 30% rispetto al listino ufficiale.

Gli acquisti low cost ​nei primi prim​i otto mesi​ del 2014 sono cresciuti del 6​3%. Lo studio conferma e mette in luce, dunque, una tendenza in atto da tempo, peraltro già rilevata negli ultimi tre anni dall’associazione. Confermato il dato più rilevante, secondo cui l’attenzione alle offerte speciali porta i consumatori a fare una vera e propria

“incetta” di beni a basso costo: i cittadini sono diventati super esperti dei volantini, puntano le promozioni e nelle buste della spesa finisce solo quanto è proposto in offerta, mentre restano sugli scaffali dei supermercati e dei piccoli negozi su strada tutti gli altri prodotti. Obie ttivo che si raggiunge soprattutto con la lettura ormai quotidiana di volantini: gli italiani li leggono sempre di più alla ricerca di sconti e prezzi bassi.

Tutto ciò, però, ha inevitabili conseguenze negative sui ricavi degli esercenti: secondo prime stime l’impatto sui conti potrebbe arrivare ad avere un’incidenza negativa del 65-70%. Elemento che aggraverebbe un quadro già profondamente depresso: del resto, nel 2013 i consumi sono scesi del 2,6%.

Nel 2014 ​non si dovrebbe registrare la ripresa ​economica e a n c h e l e v e n d i t e a l d e t t a g l i o r i s e n t i r a n n o , complessivamente, del quadro congiunturale negativo. I dati del sondaggio​ ​Unimpresa indicano che i piccoli negozi sono sempre meno frequentati (-6,5%) e il trend è negativo anche per i supermercati (-2,1%); solo i​ ​discount segnano una tendenza positiva (+4,8%).

“Il bonus da 80 euro in versione una tantum non ha funzionato.

Ora probabilmente sarà confermato per il 2015, ma si tratta di

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una scelta non condivisibile: avremmo preferito un intervento sull’Ipref strutturale perché altrimenti non è sicuro che ci siano benefici per la ripresa” dice il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “Al governo di Matteo Renzi abbiamo riconosciuto, nei mesi iniziali, un approccio diverso rispetto al passato. Il consenso attorno a questo esecutivo è sembrato importante e forse ora sta per essere sprecato. Serve una cura da cavallo – aggiunge Longobardi – per far ripartire l’economia. Giù le tasse, subito. Senza indugi o tentennamenti di sorta; la legge di stabilità deve rappresentare una scossa per il Paese”.​

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MIPAAF, GARGANO: 90 MILIONI DI ANTICIPO DEI PAGAMENTI PAC PER LE IMPRESE

I l M i n i s t e r o d e l l e politiche agricole alimentari e forestali comunica che, per le imprese agricole vittime della calamità che ha colpito la zona del Gargano durante la scorsa settimana, il Mipaaf è già al lavoro per l’anticipo dei pagamenti diretti dei contributi agricoli europei al 16 ottobre prossimo.

“Il nostro obiettivo – conferma il Ministro Maurizio Martina – è quello di anticipare i pagamenti diretti Pac a livello nazionale, interessando quindi tutte le aziende agricole italiane”.

Nello specifico, per la provincia di Foggia l’intervento sarà di circa 90 mln e interesserà 40mila imprese.

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MIPAAF, LUNEDÌ MINISTRO MARTINA ALL’ISTITUTO TECNICO AGRARIO DI BERGAMO

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che lunedì 15 settembre alle ore 11:00 il Ministro Maurizio Martina, in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico, sarà all’Istituto Tecnico Agrario ‘Mario Rigoni Stern’ di Bergamo, dove ha studiato.

OGM, GUIDI (CONFAGRICOLTURA):

“CHIUDERE SUL BIOTECH SIGNIFICA BLOCCARE SVILUPPO E INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA.

INTANTO BRUXELLES, IN MODO PILATESCO, NON DECIDE”

“Gli Ogm sono una delle tante opzioni da utilizzare nelle politiche di sviluppo dei Paesi Terzi e per combattere la fame nel mondo”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo oggi al Mantova al convegno “La ricerca italiana rilancia la genetica in agricoltura”.

Guidi ha ricordato che, tra il 1961 e il 2005, mentre la popolazione mondiale cresceva del 111%, la produzione agricola è aumentata del 162%. Nel 1950 sulla Terra un miliardo di

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persone su un totale di due miliardi e mezzo soffriva la fame, mentre oggi lo stesso pianeta fornisce cibo a sufficienza per più di sei miliardi di persone, su un totale di sette miliardi. In circa sessanta anni la popolazione mondiale che soffriva di fame e malnutrizione è scesa dal 40 al 15%.

“Ciò grazie ad una sola cosa: l’innovazione – ha detto Guidi- . E gli Ogm fanno parte di progresso tecnologico. Tutte le varietà e le specie che vengono utilizzate in agricoltura sono frutto dell’intervento di miglioramento genetico dell’uomo ed è difficile sostenere scientificamente che l’uso di un’ulteriore tecnica quale quella utilizzata per produrre Ogm, sia meno ‘naturale’ di quelle usate finora”.

Guidi ha fatto quindi l’esempio del mais. La piralide è uno dei maggiori fattori di rischio di contaminazione anche per le aflatossine, dopo caldo e siccità. Le aflatossine, classificate come sicuramente cancerogene, sono più rare ma molto più tossiche delle fumonisine ed hanno la caratteristica di passare nel latte e quindi nei formaggi. Ad oggi le varietà di mais geneticamente modificate per resistere alla piralide sono il mezzo di gran lunga più efficiente per il suo controllo e sono stati ritenute sicure per l’uomo e l’ambiente dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dalle più credibili istituzioni internazionali. Da un punto di vista ambientale, inoltre, andrebbe considerato che il mais resistente alla piralide non solo riduce la distribuzione nell’ambiente di insetticidi non selettivi, ma richiede meno acqua, energia, concimi e agrofarmaci per essere prodotto, dal momento che a parità di input si ottiene il 10 percento in più di produzione. Per ottenere lo stesso quantitativo di mais prodotto oggi in Friuli si potrebbero risparmiare 50 milioni di metri cubi d’acqua, 9.000 TEP di energia, 45.000 kg di agrofarmaci e 8.000 tonnellate di concimi o, a parità di superfici investite, assorbire 260.000 tonnellate di CO2 in più dall’atmosfera.

“Buone norme di coesistenza permetterebbero ai produttori di

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scegliere cosa produrre e ai consumatori cosa consumare – ha detto ancora il presidente di Confagricoltura -. Certamente l’uso di questa libertà e del progresso tecnologico devono e s s e r e r e s p o n s a b i l i , e c o m e t a l i i n q u a l c h e m o d o regolamentati, ma senza che principi non negoziabili, quali la libertà imprenditoriale, siano cancellati. Che è invece quello che stiamo vedendo in questi anni”.

Guidi si è quindi soffermato sulla proposta di regolamento sulla libertà di coltivazione di Ogm che è in discussione a Bruxelles, che in pratica prevede di lasciare a ciascuno Stato membro la possibilità di vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio, a prescindere da qualsiasi autorizzazione.

“Un modo singolare di intendere il mercato unico europeo e l’idea stessa di Unione Europea – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Quello spazio dove condividiamo tutto, almeno a parole, sarebbe invece lo stesso in cui ci dividiamo sulle possibili scelte in materia di innovazione in agricoltura. Abbiamo la politica agricola comune, le norme di commercializzazione per i fagiolini, le regole tecniche anche per le prese elettriche e la moneta unica che sono uguali in (quasi) tutta Europa e ci dividiamo sul futuro della nostra agricoltura”.

FIERA BRUNA ALPINA. INDENNITÀ

COMPENSATIVA DI MONTAGNA,

FAVA: ENTRO QUALCHE SETTIMANA

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SALDO 2013

“Entro qualche settimana Regione Lombardia corrisponderà l’indennità compensativa a favore degli agricoltori delle zone montane per l’anno 2013, prevista dalla misura 211 del Programma di sviluppo rurale, dopo l’anticipo iniziale corrisposto nei mesi scorsi”.

A dirlo è l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, questa mattina in visita alla 67ª edizione della Fiera del bestiame bovino di razza Bruna alpina.

“Nonostante sia stato un anno particolarmente difficile – ha spiegato Fava – complessivamente arriveremo a saldare l’80%

del totale degli importi stabiliti per il 2013, avendo individuato le risorse, che non erano iscritte a bilancio per il pressoché totale utilizzo delle risorse del Programma di sviluppo rurale 2007-2013”.

Ciononostante, ha proseguito Fava, “ci è sembrata questa la direzione da prendere, nonostante non esista alcun diritto all’indennità compensativa per l’agricoltura di montagna. Ma come Regione Lombardia desideriamo con forza assicurare un futuro a tutte queste aziende agricole che operano in condizioni più difficili rispetto alla pianura e che hanno il grande merito di ergersi quotidianamente a presidio del territorio. Il nostro sostegno vuole essere anche un riconoscimento alla vostra elevata utilità sociale”.

Una passione, quella dell’agricoltura, che in montagna si traduce – secondo i dati lombardi – in una presenza più ampia dei giovani. “Rispetto alla media complessiva dei giovani agricoltori nelle quasi 50mila imprese agricole della regione – dichiara infatti Fava – che registra una presenza del 14,5%

di imprenditori sotto i 40 anni, nelle zone di montagna tali percentuali salgo al 18,5”.

All’inizio del prossimo anno, ha annunciato Fava, “verranno

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corrisposte le indennità per l’anno 2014, grazie alle risorse ottenute dalla Regione Lombardia come misura avuta in transizione”.

L’assessorato all’Agricoltura sta infatti predisponendo le istruttorie, che verranno rese note nei mesi di ottobre e novembre, per garantire l’anticipo sul 2014.

Nel bando pubblicato lo scorso febbraio della misura 211, la dotazione finanziaria messa a disposizione è stata di 12 milioni di euro.

L’assessore Fava, a Valtorta, ha definito “molto interessante la rassegna dedicata alla Bruna alpina, come elemento aggregante del territorio, delle sue tradizioni e delle sue tipicità”. “La Bruna alpina – ha riconosciuto Fava – grazie agli sforzi compiuti nello sviluppo della genomica ha migliorato le proprie performance in maniera impressionante”.

OGM, GUIDI (CONFAGRICOLTURA):

CHIUDERE SUL BIOTECH SIGNIFICA BLOCCARE SVILUPPO E INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA.

INTANTO BRUXELLES, IN MODO PILATESCO, NON DECIDE

“Gli Ogm sono una delle tante opzioni da utilizzare nelle politiche di sviluppo dei Paesi Terzi e per combattere la fame nel mondo”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario

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Guidi intervenendo oggi al Mantova al convegno “La ricerca italiana rilancia la genetica in agricoltura”.

Guidi ha ricordato che, tra il 1961 e il 2005, mentre la popolazione mondiale cresceva del 111%, la produzione agricola è aumentata del 162%. Nel 1950 sulla Terra un miliardo di persone su un totale di due miliardi e mezzo soffriva la fame, mentre oggi lo stesso pianeta fornisce cibo a sufficienza per più di sei miliardi di persone, su un totale di sette miliardi. In circa sessanta anni la popolazione mondiale che soffriva di fame e malnutrizione è scesa dal 40 al 15%.

“Ciò grazie ad una sola cosa: l’innovazione – ha detto Guidi- . E gli Ogm fanno parte di progresso tecnologico. Tutte le varietà e le specie che vengono utilizzate in agricoltura sono frutto dell’intervento di miglioramento genetico dell’uomo ed è difficile sostenere scientificamente che l’uso di un’ulteriore tecnica quale quella utilizzata per produrre Ogm, sia meno ‘naturale’ di quelle usate finora”.

Guidi ha fatto quindi l’esempio del mais. La piralide è uno dei maggiori fattori di rischio di contaminazione anche per le aflatossine, dopo caldo e siccità. Le aflatossine, classificate come sicuramente cancerogene, sono più rare ma molto più tossiche delle fumonisine ed hanno la caratteristica di passare nel latte e quindi nei formaggi. Ad oggi le varietà di mais geneticamente modificate per resistere alla piralide sono il mezzo di gran lunga più efficiente per il suo controllo e sono stati ritenute sicure per l’uomo e l’ambiente dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dalle più credibili istituzioni internazionali. Da un punto di vista ambientale, inoltre, andrebbe considerato che il mais resistente alla piralide non solo riduce la distribuzione nell’ambiente di insetticidi non selettivi, ma richiede meno acqua, energia, concimi e agrofarmaci per essere prodotto, dal momento che a parità di input si ottiene il 10 percento in più di produzione. Per ottenere lo stesso quantitativo di mais prodotto oggi in Friuli si potrebbero risparmiare 50 milioni

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di metri cubi d’acqua, 9.000 TEP di energia, 45.000 kg di agrofarmaci e 8.000 tonnellate di concimi o, a parità di superfici investite, assorbire 260.000 tonnellate di CO2 in più dall’atmosfera.

“Buone norme di coesistenza permetterebbero ai produttori di scegliere cosa produrre e ai consumatori cosa consumare – ha detto ancora il presidente di Confagricoltura -. Certamente l’uso di questa libertà e del progresso tecnologico devono e s s e r e r e s p o n s a b i l i , e c o m e t a l i i n q u a l c h e m o d o regolamentati, ma senza che principi non negoziabili, quali la libertà imprenditoriale, siano cancellati. Che è invece quello che stiamo vedendo in questi anni”.

Guidi si è quindi soffermato sulla proposta di regolamento sulla libertà di coltivazione di Ogm che è in discussione a Bruxelles, che in pratica prevede di lasciare a ciascuno Stato membro la possibilità di vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio, a prescindere da qualsiasi autorizzazione.

“Un modo singolare di intendere il mercato unico europeo e l’idea stessa di Unione Europea – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Quello spazio dove condividiamo tutto, almeno a parole, sarebbe invece lo stesso in cui ci dividiamo sulle possibili scelte in materia di innovazione in agricoltura. Abbiamo la politica agricola comune, le norme di commercializzazione per i fagiolini, le regole tecniche anche per le prese elettriche e la moneta unica che sono uguali in (quasi) tutta Europa e ci dividiamo sul futuro della nostra agricoltura”.

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RENZI A PESCHICI: PRIORITA’

GOVERNO BATTAGLIA CONTRO DISSESTO IDROGEOLOGICO

I n P u g l i a d o p o l

’ a l l uvione bisogna affrontare una duplice emergenza: “il turismo”

e “l’agricoltura, anzi l’agroalimentare”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi incontrando a Peschici i sindaci colpiti dal nubifragio della settimana scorsa, assicurando che il

“Governo farà la sua parte”. Il premier ha sottolineato che il governo avrà tra le sue priorità “la battaglia al dissesto idrogeologico” e ha lanciato un appello legato al turismo perché “il Gargano non è chiuso per lutto ma è aperto ed è in grado di accogliere i turisti per un finale di stagione come il capolavoro di bellezza che è”. “Sono qui perché c’è bisogno di una presenza dello stato. So che abbiamo bisogno di valorizzare quanto di bello e forte c’è in Italia e non piangerci addosso. Voi non vi siete pianti addosso neanche nei

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momenti più drammatici”. Ancora per Renzi è “inutile fare discorsi teorici e non essere capaci di concretezza”. Dunque la priorità ora è il “dissesto idrogeologico per spendere i soldi che le regioni non spendono. Nel cosiddetto Sblocca Italia abbiamo cercato di liberare queste risorse. L’Italia deve tornare e essere un paese semplice se si dice che si fa una cosa quella cosa poi si fa, non soggetta a vincoli e pareri vincolanti. La prima di queste battaglie è contro il dissesto idrogeologico. Abbiamo miliardi da spendere per risolvere questo problema e lavoreremo sempre di più con le regioni come in Puglia”. Il presidente del Consiglio ha

“ringraziato la protezione civile e il lavoro dei volontari”.

Poi ha detto che “in settimana aspettiamo la chiusura della procedura per la dichiarazione dello stato d’emergenza”. “Qui c’è una duplice emergenza. Approfitto della presenza delle tv nazionali per lanciare un appello sul turismo. Il Gargano non è chiuso per lutto, è aperto. Siate tosti fieri e orgogliosi come siete. Poi c’è il tema dell’agricoltura, anzi dell’agroalimentare. Bisogna intervenire in modo immediato perché anche gli interventi in ambito agroalimentare siano rapidi e dare una risposta concreta e urgente. Specie per questa stagione che non è stata un granché”. Non è mancato in particolare un riferimento all’olio e il premier ha scherzato:

“Non posso dire quale olio ritengo sia il migliore in Italia”.

Poi ha concluso: “Il governo farà la sua parte. Ma voi avete la forza e la qualità oltre che le risorse per poter voltare questa pagina”.

CGIA: SU FAMIGLIE GRAVA

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CARICO FISCALE ANNUO DI 15.330 EURO. ITALIANI HANNO LAVORATO FINO ALL’11 GIUGNO PER PAGARE TASSE

S u o g n i f a m i g l i a italiana grava un carico fiscale medio annuo di quasi 15.330 euro. Tra l’Irpef e le relative addizionali locali, le ritenute, le accise, il bollo auto, il canone Rai, la tassa sui rifiuti, i contributi a carico del lavoratore etc., ogni nucleo famigliare versa all’Erario, alle Regioni e agli Enti locali mediamente 1.277 euro al mese: un importo da far venire i brividi che, praticamente, corrisponde allo stipendio medio percepito mensilmente da un impiegato.

I conti li ha fatti l’Ufficio studi della CGIA che ha stimato il gettito di imposte, tasse, tributi e contributi previdenziali che le famiglie versano ogni anno allo Stato italiano.

Nel 2013, grazie all’abolizione dell’Imu sulla prima casa, il prelievo medio annuo è sceso a 15.329 euro: ben 325 euro in

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meno rispetto a quanto versato nel 2012. Per l’anno in corso, purtroppo, il gettito è destinato ad aumentare ancora a causa dell’introduzione della Tasi e degli effetti legati all’aumento dell’aliquota Iva avvenuto nell’ottobre scorso.

“Pur essendo un Paese di tartassati – dichiara il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi – i servizi che riceviamo dallo Stato spesso non sono all’altezza delle aspettative.

D a l l e i n f r a s t r u t t u r e a l l a s a n i t à , d a i t r a s p o r t i all’istruzione, in molte regioni la qualità e la quantità di questi servizi è spesso inaccettabile. Nonostante la restituzione degli 80 euro ai redditi più bassi – prosegue Bortolussi – con un carico fiscale di questa portata sarà difficile rilanciare i consumi delle famiglie. Il livello di arrabbiatura raggiunto nei confronti di un fisco sempre più aggressivo e pretenzioso, ha fatto scendere ai minimi storici la fiducia dei consumatori italiani. Con gli effetti della crisi che non accennano a diminuire e un fisco sempre più esoso, i bilanci familiari rischiano di rimanere ancora in rosso, penalizzando anche quelli degli artigiani e dei piccoli commercianti che vivono quasi esclusivamente dei consumi del territorio in cui operano”.

La montagna di tasse e contributi che grava sulle spalle degli italiani emerge in maniera altrettanto evidente quando si analizza la serie storica del cosiddetto “Tax freeedom day”.

Sempre secondo i calcoli effettuati dall’Ufficio studi della CGIA, con una pressione fiscale che per il 2014 è destinata a toccare il record storico del 44 per cento, quest’anno i contribuenti italiani hanno lavorato per il fisco fino alla prima decade di giugno: precisamente l’11 giugno. Ben 12 giorni in più di quanto avevano fatto nel 1995, quando, però, la pressione fiscale era inferiore di oltre 3 punti percentuali.

Ma quali sono, secondo Bortolussi, le cause di questo nuovo record fiscale che raggiungeremo quest’anno ?

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“Gli effetti legati alla rivalutazione delle rendite finanziarie, all’aumento dell’Iva, che nel 2014 si distribuisce su tutto l’arco dell’anno, all’introduzione della Tasi e, soprattutto, all’inasprimento fiscale che graverà sulle banche, compensano abbondantemente il taglio dell’Irap e gli 80 euro lasciati in busta paga ai lavoratori dipendenti con redditi medio bassi. Al netto delle modifiche che potrebbero essere introdotte nella nota di aggiornamento al Def che sarà presentata nelle prossime settimane, la pressione fiscale di quest’anno è destinata a salire di 0,2 punti percentuali rispetto al livello raggiunto nel 2013”.

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