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Ordine della professione di Ostetrica Interprovinciale BA/BT. Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza

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Academic year: 2022

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Ordine della professione di Ostetrica Interprovinciale BA/BT

Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2021-2023

Il presente documento, elaborato e proposto dal responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione, è stato adottato con delibera n. ……. del …….. da parte del

Consiglio Direttivo

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2 COMPONENTI ORGANI INDIRIZZO POLITICO – AMMINISTRATIVO

In esecuzione delle norme contenute nel DLgs CPS 13 settembre 1946, n. 233 e successive modificazioni, e nel relativo Regolamento approvato con D.P.R. 5 aprile 1950, n. 221 e successive modificazioni, il giorno 17/01/2021 sono avvenute le elezioni del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti, i cui componenti sono stati eletti tra gli iscritti all’albo delle ostetriche delle province Ba/Bt.

A seguito della distribuzione delle cariche, deliberata dal Consiglio Direttivo il giorno 20 gennaio 2021 con verbale n. 681, i due organi risultano così costituiti:

CONSIGLIO DIRETTIVO

• Presidente – De Tommaso Domenica

• Vice Presidente – Laera Eleonora

• Tesoriera – Avantaggiato Fabiana

• Segretaria – Antolini Mariarosaria

• Consigliera – Brucoli Maria Daniela

• Consigliera – Dicuonzo Valentina

• Consigliera – Lobosco Francesca

• Consigliera – Pignatelli Antonella

• Consigliera – Rainone Maria

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

• Presidente - Cacciapuoti Alessandro

• Sindaco Effettivo – Colazzo Elisabetta

• Sindaco Effettivo – Mirizzi Luciana

• Sindaco Supplente – Bellino Susanna

Presentazione

Nelle pagine che seguono sono presentati il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza (PTPCT) 2021-2023 dell’Ordine della professione di Ostetrica interprovinciale Ba/Bt, adottato ai sensi dell’art. 54, comma 5, del d. lgs. n. 165/2001 e dell’art. 1, comma 2 del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62.

Il PTPC ed il Piano per la Trasparenza costituiscono un unico documento in ossequio a quanto disposto dal decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97 recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’art. 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”

(di seguito d.lgs. 97/2016). Il presente PTPCT tiene in considerazione la predetta novella

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legislativa, con cui il Governo ha modificato ed integrato, in ben 44 articoli, sia il 5 D. Lgs. n.

33/2013 (capo I), sia la L. 190/2012 (capo II), nonché tiene conto del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recante il c.d. “Codice dei Contratti Pubblici”.

Normativa di riferimento

Leggi nazionali e Delibere ANAC

Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233 Ricostituzione degli Ordini delle professioni sanitarie e per la disciplina dell'esercizio delle professioni stesse.

(GU n.241 del 23-10-1946 ); e s.m. e i.;

Decreto del Presidente Della Repubblica 5 aprile 1950, n. 221 Approvazione del regolamento per la esecuzione del decreto legislativo 13 settembre 1946, n. 233, sulla ricostituzione degli Ordini delle professioni sanitarie e per la disciplina dell'esercizio delle professioni stesse. (GU n.112 del 16-5-1950 - Suppl. Ordinario); e s.m. e i.;

Decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 – Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell’articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190. (GU n.3 del 4-1-2013); e s.m. e i.;

Decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101 - Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. (13G00144) (GU n.204 del 31-8-2013 ) convertito con modificazioni dalla L. 30 ottobre 2013, n. 125 (in G.U. 30/10/2013, n.255); e s.m. e i.;

Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n.

190“;e s.m. e i.;

Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”; e s.m. e i.;

D. Lgs. n. 97 del 25 maggio 2016 "Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche".

Decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2012, n. 137 Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. (12G0159) (GU n.189 del 14-8-2012 ) e s.m. e i.;

Legge 6 novembre 2012, n. 190. “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”; e s.m.i.;

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4 Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150. Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in

materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

Legge 4 marzo 2009, n. 15. Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e alla Corte dei conti.

D. Lgs 30 marzo 2001, n. 165 “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”

Delibera ANAC 13 novembre 2019 n.1064 “Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) 2019”

Delibera ANAC 3 agosto 2016 n.831 “Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) 2016”

Delibera ANAC 28 dicembre 2016 n.1310 “Prime linee guida recanti indicazioni

sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni contenute nel d.lgs. 33/2013 come modificato dal d.lgs. 97/2016”

Delibera ANAC 27 febbraio 2019 n. 141 “Attestazione OIV, o strutture con funzioni analoghe, sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione al 31 marzo 2019 e attività di vigilanza dell’Autorità”

Regolamenti interni

Regolamenti interni ex art. 35 D.P.R. 5 aprile 1950 n. 221 (previsione di predisposizione e/o adeguamento)

Codici di comportamento

D.P.R. 16 aprile 2013 n. 62 “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”

Delibera ANAC n. 75/2013 - Linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni (art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165/2001)

SEZIONE I - Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione 2021-2023

SEZIONE II – Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2021-2023

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SEZIONE I Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione

2021-2023

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6 Sommario

1. Introduzione

2. Entrata in vigore, validità ed aggiornamenti 3. Obiettivi e obblighi

4. Soggetti e ruoli della strategia di prevenzione 5. Contesto esterno

5.1. Contesto esterno - Città Metropolitana di Bari 5.2. Contesto esterno - Provincia BT

6. Contesto interno

a. Preliminare fase di analisi e di contesto

b. Brevi cenni sulla struttura economica e patrimoniale dell’Ordine e sulla attività amministrativa

7. Gestione del rischio

Individuazione delle aree di rischio e misure di prevenzione 8. Inconferibilità incompatibilità e “Pantouflage”

9. Rotazione del personale

10. Whistleblower - Tutela del responsabile dell’ anticorruzione e trasparenza che effettua segnalazioni di illecito

11. Tempi di attuazione

12. Esiti del processo di Monitoraggio.

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1. Introduzione

PNA 2016 definisce l’obbligatorietà per Ordini e Collegi Professionali di osservare la disciplina in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione, di adottare e attuare un Piano triennale per la Corruzione ai sensi dell’art. 1, comma 2 L. n. 190/2012 e s.m.i.. è altresì fatto obbligo per gli Ordini e Collegi Professionali di applicare la medesima disciplina sulla trasparenza prevista per le pubbliche amministrazioni, con riguardo sia all’organizzazione sia all’attività svolta “in quanto compatibile”(Parte generale del PNA 2016).

Il PNA inoltre ha dedicato espressamente ad Ordini e Collegi Professionali una sezione di disciplina normativa (SEZIONE III), al fine di orientare l’attività di questi enti, approfondendo, in particolare, tre fondamentali temi relativi all’aspetto organizzativo e di gestione del rischio:

• la figura del RPCT (Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza) e l’attività di individuazione delle misure di prevenzione della corruzione;

• individuazione delle principali aree di rischio che caratterizzano gli Ordini ed i Collegi Professionali;

• la corretta applicazione delle norme sulla trasparenza di cui al D. Lgs. 33/2013.

Nelle seguenti pagine è presentato il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza (PTPCT) 2021-2023 dell’Ordine della professione di Ostetrica Interprovinciale di Bari/BT, cui è allegato il Codice etico e di comportamento, adottato ai sensi dell'art. 54 comma 5 del d. lgs. n° 165/2001 e dell'art. 1 comma 2 del D.P.R. n° 62 del 16 aprile 2013.

Il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e il Piano per la trasparenza sono redatti in maniera integrata e costituiscono un unico documento così come disposto dal d. lgs. n° 97 del 25 maggio 2016, decreto con cui il legislatore ha elevato la Trasparenza a primo strumento di prevenzione della corruzione.

Il PTPCT dell’Ordine della professione di Ostetrica Interprovinciale Bari/BT è stato redatto in coerenza con le disposizioni contenute nella legge n. 190/2012 - come modificata dal D.lgs. n°

97/2016 - e nel Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) 2016 e successivi aggiornamenti, tenendo conto della peculiarità ordinamentale degli ordini professionali e delle rispettive Federazioni nazionali, delle proprie specificità organizzative e della particolare mission istituzionale svolta.

Il Consiglio Direttivo dell’Ordine si è impegnato nel proseguire le procedure di studio, valutazione e consultazione finalizzate alla redazione del Piano per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2021-2023, che tenga conto dell’evoluzione della normativa in materia, dei più recenti orientamenti dell’ANAC adottati con il PNA 2016, cui espressamente rinvia anche il PNA 2019, e delle Linee Guida, dell’eventuale emersione di nuove aree di rischio o di misure più adeguate ed efficienti a fronteggiarle.

Le specifiche iniziative e misure volte a prevenire i reati di corruzione sono strutturate in questo documento quale guida fondamentale per i soggetti interni al Consiglio Direttivo e quale attestazione d’integrità per i soggetti esterni che, direttamente o indirettamente, abbiano interesse a che l’Ordine operi e agisca in un contesto sfavorevole alla corruzione.

Coerentemente con il sistema di governance dell’Ordine i destinatari diretti del PTPC e, conseguentemente, dell’attività del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT), sono il Segretario eletto, la Presidente, i componenti del Consiglio Direttivo e del Collegio dei revisori dei conti, le iscritte, i consulenti e tutti coloro che in qualsiasi forma o a qualsiasi titolo abbiano rapporti contrattuali o d’incarico con l’Ordine.

L'iter che ha portato alla predisposizione del PTPCT dell’Ordine si è sviluppato come descritto di seguito.

L’Ordine, in data 10/02/2021 con delibera prot. n. 235 ha provveduto alla nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC) in esecuzione dell'art. 1, comma 7, della legge 190/2012 e del Responsabile della Trasparenza (RT) in un’unica figura.

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8 La scelta è ricaduta sulla dott.ssa Dicuonzo Valentina, membro del Consiglio Direttivo privo di deleghe gestionali, anche nel rispetto delle indicazioni dell’Autorità (PNA 2016).

Al fine di procedere alla definizione di una proposta di PTPCT da sottoporre all’adozione dell’organo d’indirizzo politico-amministrativo ovvero al Consiglio Direttivo dell’Ordine, il RPCT ha condotto una pianificazione delle attività, un’analisi dei rischi di corruzione, una progettazione del sistema di trattamento del rischio ed infine la stesura del presente Piano.

Il legislatore all’art. 2, comma 2-bis del D.L. n. 101 del 31.08.2013 “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”, (convertito con modificazioni dalla L. 30 ottobre 2013, n. 125 (in G.U. 30.10.2013, n. 255), stante la ridotta dimensione dell’Ente e l’assenza di dirigenti ha esonerato gli Ordini, i Collegi Professionali, i relativi organismi nazionali e gli enti aventi natura associativa, dall’osservanza delle disposizioni di cui all’art. 4 (Ciclo di gestione della performance) D.Lgs. 150/2009; ne consegue che non viene adottato il Piano della Performance.

L’Ordine garantisce allo stato attuale un meccanismo essenziale comunque volto ad assicurare standard qualitativi ed economici del servizio, tramite un sistema di valorizzazione dei risultati e della performance organizzativa ed individuale, adeguandosi così ai principi generali di cui all’art. 3 del D.Lgs . 150/2009.

Stante la ridotta dimensione dell’Ente l’assenza di dirigenti, il citato art. 2, co. 2bis del D.L.

31.08.2013, n. 101, ha altresì esonerato gli Ordini, i Collegi Professionali, i relativi organismi nazionali e gli enti aventi natura associativa, dall’osservanza delle disposizioni di cui all’art. 14 (Organismo indipendente di valutazione delle performance) del D.Lgs. n. 150/2009. La delibera ANAC del 27 febbraio 2019 “Attestazione OIV, o strutture con funzioni analoghe, sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione al 31 marzo 2019 e attività di vigilanza dell’Autorità”, però, all’art. 1 nel definire i soggetti tenuti alla pubblicazione dell’attestazione, precisa: “Ai sensi della presente delibera sono tenuti a predisporre e pubblicare l’attestazione anche gli ordini professionali di cui all’art. 2 – bis. Co. 2, lett. a) del d.lgs 33/2013 tenuto conto che gli obblighi oggetto di attestazione non richiedono adattamenti. Si tratta, infatti, di obblighi di trasparenza “compatibili” con la natura, l’organizzazione e le attività svolte da detti enti”.

Stante la ridotta dimensione dell’Ente e l’assenza di dirigenti, nell’Ordine è assente l’OIV o altro organismo con funzioni analoghe, ragion per cui l’attestazione e la compilazione della griglia di rilevazione è effettuata dal RPCT, giuste previsioni di cui alla citata Delibera.

2. Entrata in vigore, validità ed aggiornamenti

Il PTPCT, entra in vigore successivamente all’adozione da parte del Consiglio Direttivo.

L’Ordine ritiene opportuno ed estremamente utile sottoporre il PTPCT alla consultazione online sul sito istituzionale dell’Ordine per consentire ai soggetti portatori di interessi collettivi la presentazione di osservazioni, rilievi e suggerimenti, previo annuncio sulla home page del sito istituzionale il seguente avviso:

“I principi che animano l'azione dell’Ordine sono improntati alla massima equità e trasparenza, nel pieno rispetto della normativa vigente. Ogni iniziativa si ispira ai principi di trasparenza, pubblicità, imparzialità, economicità dell'attività della Pubblica amministrazione e pari opportunità tra lavoratori e lavoratrici.

Il presente avviso, in una logica di sensibilizzazione dei cittadini alla cultura della legalità, si rivolge ai cittadini, a tutte le associazioni o altre forme di organizzazioni portatrici di interessi collettivi, alle organizzazioni di categoria e organizzazioni sindacali operanti nel territorio, al fine

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di raccogliere osservazioni mirate ad una migliore individuazione delle misure preventive di contrasto alla corruzione.

I sopraccitati soggetti portatori d'interesse, c.d. stakeholders, sono invitati a presentare il loro eventuale contributo, al seguente indirizzo di posta elettronica certificata:

info.ostetrichebari@legalmail.it o al seguente indirizzo di posta elettronica:

ostetrichebari-bat@libero.it”

Il sistema di coinvolgimento degli stakeholder avverrà anche in occasione di ogni aggiornamento del presente Piano.

Tenuto conto dell’emergenza sanitaria da Covid – 19 e al fine di consentire ai RPCT di svolgere adeguatamente tutte le attività connesse alla elaborazione dei Piani Triennali per la prevenzione della corruzione e la trasparenza, il Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione nella seduta del 2 dicembre 2020 ha ritenuto opportuno differire, al 31 marzo 2021, il termine ultimo per la predisposizione e la pubblicazione dei Piani triennali per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza 2021-2023.

La valutazione fatta dal neo nominato Responsabile anticorruzione è stata effettuata anche in concertazione e con il contributo del precedente Responsabile anticorruzione ed entrambe le figure hanno, quindi, presieduto alla fase di studio, valutazione, predisposizione e stesura del Piano a norma di legge e nei tempi consentiti dalla predetta proroga.

Il PTPCT ha una validità triennale e sarà aggiornato annualmente entro il 31 gennaio di ciascun anno, in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 1, comma 8, della legge n. 190/2012 ovvero tenendo conto delle eventuali modifiche normative e/o regolamentari sia in materia di prevenzione della corruzione e sia in materia ordinistica ovvero inerenti le finalità istituzionali, le attribuzioni, l'attività o l'organizzazione dell’ordine della professione di Ostetrica.

L’aggiornamento terrà conto anche dell’emersione di nuovi fattori di rischio non rilevati in fase iniziale di predisposizione del piano e della susseguente necessità di predisporre nuove misure atte a prevenire il rischio di corruzione. Pertanto, come previsto dall’art. 1, comma 10, della legge n.

190/2012, il RPCT provvederà a sottoporre all’adozione del Consiglio Direttivo dell’Ordine la modifica del PTPCT ogniqualvolta siano accertate significative violazioni e/o carenze che possano ridurre l’idoneità del Piano a prevenire il rischio di corruzione o limitarne la sua efficace attuazione.

3. Obiettivi e obblighi

L’attuazione del PTPCT risponde all’obiettivo dell’Ordine di rafforzare i principi di legalità, di correttezza e di trasparenza nella gestione delle attività svolte.

A tal fine lo sviluppo e l’implementazione di un complesso di misure aventi lo scopo di prevenire il rischio di corruzione costituisce il mezzo per favorire l'applicazione dei suddetti principi, promuovere il corretto funzionamento della struttura, tutelare la reputazione e la credibilità dell’azione dell’Ordine nei confronti degli interlocutori.

Il rispetto delle disposizioni contenute nel PTPC da parte dei soggetti destinatari intende favorire l'attuazione di comportamenti individuali, ispirati all’etica della responsabilità ed in linea con le diverse disposizioni di legge ed i principi di corretta amministrazione, in ossequio all’art. 97 della Costituzione italiana.

Inoltre, il PTPCT è finalizzato anche a determinare una piena consapevolezza che il manifestarsi di fenomeni di corruzione espone l’Ordine a gravi rischi soprattutto sul piano dell’immagine e può produrre delle conseguenze, anche sul piano penale, a carico del soggetto che commette la violazione.

Il piano ha quindi l’obiettivo di:

• individuare le attività dell'ente nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione;

• prevedere misure di contenimento del rischio di corruzione;

• sensibilizzare tutti i soggetti destinatari ad impegnarsi attivamente e costantemente nell'attuare le misure di contenimento del rischio previste nel presente documento e

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10 nell'osservare le procedure e le regole interne;

• assicurare la correttezza dei rapporti tra l’Ordine e i soggetti che con lo stesso intrattengono relazioni di qualsiasi genere, anche verificando eventuali situazioni che potrebbero dar luogo al manifestarsi di situazioni di conflitto d'interesse;

• vigilare sul rispetto delle disposizioni relative alla inconferibilità e alla incompatibilità degli incarichi previste dal d.lgs. 39/2013.

È fatto obbligo a tutti i soggetti indicati nel successivo paragrafo 4 di osservare scrupolosamente le norme e le disposizioni contenute nel presente piano e di segnalare al responsabile dell’anticorruzione ogni violazione e/o criticità dello stesso.

4. Soggetti e ruoli della strategia di prevenzione

Nella realizzazione della strategia della prevenzione della corruzione l’Ordine coopera in sinergia con i soggetti istituzionali che a livello nazionale operano in questo specifico ambito strategico e si avvale anche del supporto degli altri soggetti (collaboratori, consulenti, fornitori, ecc), che a diverso titolo sono coinvolti nell’attività dell’Ordine.

Si rileva che, nonostante la presenza dal 01.04.2021 di una dipendente, l’assenza di organi dirigenziali rende di difficile attuazione un’azione concreta di coordinamento, e soprattutto rende di difficile soluzione applicativa l’esplicazione di alcuni importanti funzioni: l’attività informativa nei confronti del responsabile, dei referenti e dell’autorità giudiziaria (art. 16 D.Lgs. 165/2001; art. 20 D.P.R. 3/1957; art. 1, co. 3 L. 20/1994; art. 331 c.p.p.); la proposta di misure di prevenzione (art. 16 D.Lgs. 165/2001), l’adozione di misure gestionali.

Pertanto, è il Consiglio Direttivo a deliberare l’eventuale adozione di procedimenti disciplinari (art.

55 bis D.Lgs. 165/2001) e a provvedere alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria.

Si riportano di seguito i soggetti che, allo stato attuale, concorrono alla prevenzione della corruzione all'interno dell’Ordine indicando quali sono i relativi compiti e funzioni:

a) Consiglio Direttivo (organo di indirizzo politico composto da nove componenti, eletti tra gli iscritti all’albo delle ostetriche ogni 4 anni; all’interno dell’organo sono nominate 4 cariche:

presidente, vicepresidente, tesoriere e segretario): designa il responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza (art. 1, comma 7, della l. n. 190); adotta il

P.T.P.C.T. e i suoi aggiornamenti e li comunica all’ANAC; adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione (es. criteri per la formazione di albi di consulenti, fornitori o dei “provider” per l’organizzazione degli eventi formativi e di aggiornamento ECM; criteri per la valutazione della congruità degli onorari professionali degli iscritti, criteri e requisiti generali da parte dei dipendenti ex art. 53 D.Lgs 165/2001); adotta e osserva le misure di prevenzione della corruzione contenute nel P.T.P.C.T.; segnala casi di conflitto di interessi e situazioni di illecito.

b) Assemblea delle iscritte all'Albo dell’Ordine della professione di Ostetrica Interprovinciale Bari/Bt (costituita dagli iscritti all’Albo provinciale): partecipa al processo di gestione del rischio, valutandone il grado e suggerendo le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti di controllo, approva il bilancio preventivo e consuntivo; segnala situazioni di conflitto di interessi e di illecito.

c) Collegio dei Revisori dei Conti (composto da 3 componenti effettivi e da 1 supplente, eletti, contestualmente al Consiglio direttivo, tra gli iscritti all’albo delle ostetriche ogni 4 anni; all’interno del Collegio è nominata la carica di presidente): partecipa al processo di gestione del rischio; considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad essi attribuiti; svolge compiti propri connessi all'attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa (artt. 43 e 44 d.lgs. n. 33 del 2013); osserva le misure contenute nel P.T.P.C.; segnala casi di conflitto di interessi e

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situazioni di illecito.

d) Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza svolge i compiti già precisati nella circolare del Dipartimento della funzione pubblica n. 1 del 2013 e i compiti di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità (art. 1 l. n. 190 del2012; art. 15 d.lgs. n. 39 del 2013); elabora la relazione annuale sull'attività svolta e ne assicura la pubblicazione (art. 1, comma 14, della legge190/2012);

cura la diffusione della conoscenza del Codice etico e di comportamento adottato dall’amministrazione ai sensi del D.P.R. n. 62 del 2013, il monitoraggio annuale sulla loro attuazione, ai sensi dell'articolo 54,comma 7, del decreto legislativo n. 165 del 2001, la pubblicazione sul sito istituzionale e la comunicazione all'Autorità Nazionale Anticorruzione, di cui all'articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190, e i risultati del monitoraggio. Coincide con la figura del Responsabile della Trasparenza e ne svolge conseguentemente le funzioni (art. 43 d.lgs. n. 33 del 2013). I compiti attribuiti al Responsabile non sono delegabili, se non in caso di straordinarie e motivate necessità, riconducibili a situazioni eccezionali, mantenendosi comunque ferma nel delegante la responsabilità non solo in vigilando ma anche in eligendo. La figura del RPCT è stata interessata in modo significativo dalle modifiche introdotte dal d.lgs. 97/2016 ed è stata ampiamente approfondita nel PNA 2019, cui si rinvia. La nuova disciplina ha unificato in capo ad un solo soggetto l’incarico di Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza e ne ha rafforzato il ruolo, richiedendo espressamente che ad esso siano riconosciuti poteri e funzioni idonei a garantire lo svolgimento dell’incarico con autonomia ed effettività, eventualmente anche con modifiche organizzative. Il presente Piano intende dare attuazione alle nuove previsioni e, pertanto, il Responsabile viene identificato con riferimento ad entrambi i ruoli come Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT).

e) Collaboratori, consulenti e soggetti che intrattengono un rapporto contrattuale per i lavori, beni e servizi e/o qualsivoglia altro titolo con l’Ordine: osservano le misure contenute nel PTPCT, segnalano le situazioni di illecito, si adeguano e si impegnano ad osservare, laddove compatibile, le disposizioni del Codice Etico e di comportamento dell’Ordine.

5. Contesto esterno

5.1 Contesto esterno della CITTA’ METROPOLITANA DI BARI

L’Allegato 1 del PNA2019 afferma che “L’analisi del contesto esterno ha come duplice obiettivo quello di evidenziare come le caratteristiche strutturali e congiunturali dell’ambiente nel quale l’amministrazione si trova ad operare possano favorire il verificarsi di fenomeni corruttivi e, al tempo stesso, condizionare la valutazione del rischio corruttivo e il monitoraggio dell’idoneità delle misure di prevenzione”, riferendosi al contesto esterno alla Pubblica Amministrazione che sta elaborando il PTPCT.

La prima ed indispensabile fase del processo di gestione del rischio è l’analisi dell’impatto esterno relativamente all’ambiente in cui esso opera, in termini di variabili territoriali di tipo culturale, criminologico, sociale ed economico. Gli effetti prodotti, quindi, rappresentano i rischi di conseguenti fenomeni corruttivi che si potrebbero ripercuotere all’interno del sistema dell’Ordine.

La Città Metropolitana di Bari comprende 41 Comuni e la fonte più recente per la descrizione degli aspetti socio-economici della provincia e dagli ultimi rapporti riferiti al Benessere Equo e Sostenibile della Città Metropolitana di Bari (di seguito rapporto BES) emerge che:

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• la popolazione residente è più di ¼ dell’intera popolazione pugliese con una densità superiore del 50% rispetto alla media regionale;

• il numero di comuni con meno di 5.000 abitanti è pari a 2 rispetto al totale pugliese di 86.

Negli stessi rapporti BES continua ad emergere che il tasso di criminalità riscontrato nel perimetro della Città Metropolitana di Bari è più alto di quello regionale.

Inoltre è persistente l’interesse della criminalità organizzata verso i settori degli appalti pubblici, dell’edilizia e del commercio e permangono implicitamente episodi di corruzione nel perimetro della Città Metropolitana di Bari, attestati dai numerosi atti intimidatori (attentati dinamitardi, incendiari e danneggiamenti) in pregiudizio di pubblici amministratori.

L’ambito corruttivo negli ultimi anni si è concentrato, soprattutto, in due ambiti specifici:

• quello degli appalti pubblici a partire dalla fase di indizione della procedura di scelta del contraente (cosiddetto “bando su misura”) sino a quella del collaudo dei lavori;

• quello concorsuale per l’assunzione di personale.

Il traffico di stupefacenti, inoltre, continua a rappresentare una delle principali fonti di guadagno dei gruppi criminali pugliesi che ne controllano, da tempo, l’ingresso in Puglia, lo smistamento nelle relative province e nelle contigue regioni Basilicata e Molise.

Il racket delle estorsioni, considerato funzionale al controllo del territorio, è esercitato sotto varie forme e si manifesta attraverso attentati dinamitardi ed incendiari.

Persiste, accanto alle attività illecite tradizionali, il frequente ricorso alla perpetrazione di truffe, finalizzate anche alla indebita concessione di erogazioni pubbliche.

5.2 Contesto esterno della provincia BT

La istituita provincia pugliese, costituita dai grandi centri di Barletta, Andria, Trani e dai comuni di Bisceglie, Canosa di Puglia, Margherita di Savoia, Minervino, San Ferdinando di Puglia, Spinazzola e Trinitrapoli, continua ad evidenziare dinamiche criminali da parte dei clan locali, soprattutto nel settore delle estorsioni.

Con riferimento all’Ordine della professione di Ostetrica Interprovinciale BA/BT si rileva che lo stesso, posizionandosi ed operando in ambito sanitario, può entrare in contatto con le criticità connesse a tale settore e, in particolare a quelle collegate ai contratti pubblici della sanità, agli interessi dei soggetti che promuovono l’acquisto di prodotti sanitari e della salute e soggetti che impiegano e utilizzano tali prodotti per la loro attività professionale sanitaria e che li potrebbero promuovere presso le destinatarie della loro attività professionale o, comunque, farne propaganda (con particolare riferimento ai prodotti suggeriti alle donne in gravidanza e puerpere).

Il settore dei prodotti farmaceutici, dei dispositivi, l’attività di formazione, di sperimentazione clinica e le correlate sponsorizzazioni sono ambiti particolarmente esposti al rischio di fenomeni corruttivi e di conflitto d’interessi, per questo è indispensabile adottare misure di prevenzione e trasparenza da parte dell'Ordine.

*****

Considerato il contesto regionale e provinciale, il presente Piano si pone l’obiettivo di dare concreta attuazione ed operatività alla c.d. legge anticorruzione, poiché la lotta ad ogni forma di corruzione è una priorità non solo etica ma anche economica: difatti, la corruzione è furto di bene comune, furto di diritti, di opportunità e di lavoro.

6. Contesto interno.

a. Preliminare fase di analisi e di contesto

Gli Ordini Provinciali e Interprovinciali delle Ostetriche sono riuniti nella Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO), con sede in Roma.

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La FNOPO è diretta da un Comitato centrale che, composto di sette membri, elegge tra i sui membri un presidente, un vicepresidente, un tesoriere ed un segretario. Il Presidente ha la rappresentanza legale ed istituzionale della Federazione di cui convoca e presiede il Comitato centrale ed il Consiglio nazionale.

Il Comitato centrale è eletto, tra gli iscritti all’albo, dal Consiglio nazionale composto dai presidenti dei rispettivi ordini provinciali o interprovinciali. Al Comitato centrale della FNOPO spettano diverse attribuzioni, alcune indicate dalla legge istitutiva ed altre attribuzioni introdotte da norme successive.

Unitamente al Comitato centrale è eletto, con le stesse modalità e tra le ostetriche iscritte all’albo, un Collegio dei revisori dei conti, composto da tre componenti effettivi e da uno supplente.

Il Consiglio nazionale, su proposta del Comitato centrale approva il bilancio preventivo e il conto consuntivo della FNOPO ed inoltre stabilisce il contributo annuo che ciascun Ordine deve versare in rapporto al numero dei propri iscritti, per le spese di funzionamento della FNOPO.

All'amministrazione dei beni della FNOPO provvede il Comitato centrale.

Ai sensi della L. n. 3/2018, in vigore dal 15.02.2018, il preesistente Collegio è diventato Ordine.

L’Ordine della professione di Ostetrica Interprovinciale Bari/BT è stato costituito ai sensi del D.

Lgs. CPS 13 settembre 1946, n.233 "Ricostituzione degli Ordini delle professioni sanitarie e per la disciplina dell'esercizio delle professioni stesse" e dal relativo regolamento di esecuzione approvato con DPR 5 aprile 1950, n.221 "Approvazione del regolamento per la esecuzione del decreto legislativo 13 settembre 1946, n. 233".

L’Ordine professionale delle Ostetriche è annoverato tra gli enti pubblici non economici, e, come tale, rientra nell’ambito di applicazione del D. lgs. n.165/2001, delle norme di contabilità pubblica e del D. lgs. n.50/2016 e s.m.i. ovvero “Codice dei contratti pubblici”; alcune eccezioni sono invece fatte in materia di finanza pubblica laddove, riguardo a specifiche misure di contenimento della spesa pubblica la legge ha specificamente esentato gli ordini professionali in quanto non incidono sul costo consolidato dello Stato.

Agli obblighi derivanti dalla predetta natura di ente pubblico non economico, si aggiungono le prerogative, competenze ed attribuzioni di tipo prettamente “ordinistico” in materia di formazione ed aggiornamento professionale continuo degli iscritti, in tema di assicurazione contro i rischi professionali, di espressione di pareri di congruità sugli onorari richiesti dai professionisti iscritti agli utenti per lo svolgimento dell’attività professionale.

L'ordinamento giuridico italiano prevede che per esercitare la professione di ostetrica, in qualsiasi forma, è obbligatoria l’iscrizione all’albo professionale. La finalità di tenuta dell’albo è il perseguimento dell'interesse pubblico ovvero la tutela della salute collettiva.

In ogni provincia o circondario interprovinciale sono costituiti gli Ordini della Professione di Ostetrica. Ciascuno Ordine elegge in assemblea, fra gli iscritti all'albo, il Consiglio Direttivo, composto in numero variabile a seconda del numero d’iscritti all’albo. I componenti del Consiglio durano in carica quattro anni. Ogni Consiglio elegge tra i suoi membri un presidente, un vicepresidente, un tesoriere ed un segretario.

Il Presidente ha la rappresentanza dell’Ordine, cura l'esecuzione delle deliberazioni del Direttivo e dirige l’attività degli uffici.

Il Segretario è responsabile del regolare andamento dell'ufficio. Sono ad esso affidati l'archivio, i verbali delle adunanze dell'assemblea e del Consiglio, i registri delle relative deliberazioni, il registro degli atti compiuti in sede conciliativa, il registro dei pareri espressi dal Consiglio, nonché gli altri registri prescritti dal Consiglio stesso. Spetta al Segretario l'autenticazione delle copie delle deliberazioni e degli altri atti da rilasciarsi a pubblici uffici o, nei casi consentiti, ai singoli interessati. Il Tesoriere ha la custodia e la responsabilità del fondo in contanti e degli altri valori di proprietà dell’Ordine e può essere tenuto a prestare una cauzione, di cui il Comitato centrale determina l'importo e le modalità; provvede alla riscossione delle entrate dell’Ordine e paga, entro i limiti degli stanziamenti del bilancio, i mandati spediti dal presidente e controfirmati dal segretario, è responsabile del pagamento dei mandati irregolari od eccedenti lo stanziamento del bilancio

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14 approvato. Il tesoriere tiene i registri di contabilità previsti dalla legge: per la riscossione dei contributi, dovuti ai sensi della legge istitutiva dagli Ordini provinciali, si applicano le norme della legge sulla riscossione delle imposte dirette.

Unitamente al Consiglio è eletto, con le stesse modalità e tra le ostetriche iscritte all’albo, un Collegio dei Revisori dei Conti, composto da tre componenti effettivi e da uno supplente. Il Consiglio provvede all'amministrazione dei beni spettanti all’Ordine e propone all'approvazione dell'Assemblea il bilancio preventivo ed il conto consuntivo. Il Consiglio, entro i limiti strettamente necessari a coprire le spese dell’Ordine, stabilisce una tassa annuale, una tassa per l'iscrizione nell'albo, nonché una tassa per il rilascio dei certificati e dei pareri per la liquidazione degli onorari.

I regolamenti interni dell’Ordine devono essere deliberati dai rispettivi Consigli direttivi e sono soggetti all'approvazione del Comitato centrale della FNOPO.

I Consigli direttivi possono essere sciolti quando non siano in grado di funzionare regolarmente.

I regolamenti interni dell’Ordine debbono essere deliberati dai rispettivi Direttivi e sono soggetti all'approvazione dell’Assemblea. Detti regolamenti sono trasmessi al Ministero della salute, il quale, nel termine di tre mesi dalla loro ricezione, può con decreto motivato, disporne l'annullamento per vizi di legittimità.

Si evidenzia che le cariche istituzionali dell’Ordine nonché gli organi collegiali di appartenenza mantengono, ai sensi della legge istitutiva, precise deleghe gestionali non solo di tipo politico- istituzionale, ma anche di tipo amministrativo-contabile e finanziario, mediante poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Sono di fatto responsabili in via esclusiva dell’attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati.

L’Ordine si è dotato di una dipendente assunta a tempo determinato con decorrenza dal 01/04/2021.

Si ribadisce che, stante comunque, la ridotta struttura organizzativa le funzioni istituzionali sono svolte contestualmente dai membri del Consiglio Direttivo, secondo gli specifici inquadramenti funzionali.

L’attività amministrativa, contabile e giuridica concerne:

lo studio e l’analisi del quadro giuridico – amministrativo di afferenza dell’Ordine e l’indicazione e/o attuazione degli adeguamenti connessi laddove sia stata adottata apposita delibera del Consiglio Direttivo, resa esecutiva dalla Presidente dell’Ordine. Tali processi sono supportati da un consulente legale dell’Ordine;

tutti gli affari finanziari e contabili, in attuazione di apposite delibere del Consiglio Direttivo, rese esecutive dalla Presidente dell’Ordine e con la sovraintendenza del Tesoriere dell’Ordine. Tali processi sono supportati da un consulente fiscale-amministrativo dell’Ordine;

supportare la Presidente dell’Ordine ed il Consiglio Direttivo in tutte le attività istituzionali e nei processi decisionali, nonché coordinare ed attuare gli adempimenti connessi laddove sia stata adottata apposita delibera dal Consiglio Direttivo, resa esecutiva dalla Presidente dell’Ordine. Tali processi sono diretti dalla Presidente dell’Ordine e supportati dal Segretario dell’Ordine;

tutti i processi di comunicazione istituzionale sia all’interno che all’esterno dell’Ordine, sia in entrata che in uscita, dal protocollo all’archiviazione documentale. Tali processi sono diretti dalla Presidente dell’Ordine e supportati dal Consiglio Direttivo.

Di seguito è riportata una tabella delle attività:

ATTIVITA' AMMINISTRATIVA/CONTABILE E GIURIDICA

Gestione delibere di spesa Elaborazione e stesura bilancio preventivo

Rapporti con Poste Italiane Gestione adempimenti contributivi (in collaborazione con fiscalista e consulente del lavoro)

Procedure di acquisizione di beni e servizi Redazione denunce obbligatorie Rapporti fornitori, contratti, convenzioni Rapporti banche ed uffici contabili

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Gestione incasso quote Gestione rimborsi organi elettivi Controllo regolarità incassi Redazione libri contabili

Emissione mandati Riunioni Direttivo e Revisori Conti

Elaborazione pareri di competenza

Elaborazione e stesura conto consuntivo Studio documenti, atti parlamentari e normativa Lettura stampa e novità legislative Attività di studio e ricerca

b. Brevi cenni sulla struttura economica e patrimoniale dell’Ordine e sulla attività amministrativa

L’Ordine ha sede legale a Bari, in via Devitofrancesco, 4/A e l’Ufficio, posto al piano terra è condotto in locazione.

Il bilancio dell’ente, preventivo e consuntivo, è formulato in adeguamento alla normativa della contabilità pubblica, adattata a livello regolamentare alle peculiarità dell’Ordine ed alle dimensioni dell’ente, ai sensi della L. 208/1999.

Il bilancio è alimentato annualmente dalla contribuzione obbligatoria da parte delle iscritte.

L’ammontare del contributo annuale di iscrizione all’Ordine è di € 115,00.

Il numero degli iscritti alla data del 1° marzo 2021 è di 507.

Con riferimento all’ultimo bilancio consuntivo le entrate complessive di competenza ammontano ad

€ 69.429,70; mentre le uscite ammontano ad € 66.244,40 con un avanzo di amministrazione al 31/12/2019 di € 87.941,09.

I principali processi amministrativi sono connessi alle attività politico-istituzionali, delineate dalle leggi istitutive, e riguardano:

• le procedure elettorali del Direttivo dell’Ordine e dei revisori dei Conti nonché le nomine delle cariche istituzionali;

• l’approvazione dei bilanci di previsione e consuntivo da parte del Direttivo prima dell’Assemblea;

• vigilanza, sul piano territoriale, alla conservazione del decoro e dell'indipendenza della professione; coordinamento e promozione dell'attività territoriali;

• progetti volti a promuovere e favorire tutte le iniziative intese a facilitare il progresso culturale degli iscritti;

• designazione dei rappresentanti dell’Ordine presso commissioni, enti od organizzazioni di carattere interprovinciale o nazionale;

• concorso alle autorità territoriali nello studio e nell'attuazione dei provvedimenti che comunque possano interessare l’Ordine;

• direttive di massima per la soluzione delle controversie e/o problematiche emergenti nel contesto lavorativo in cui opera l’ostetrica;

• esercizio del potere disciplinare nei confronti delle iscritte all’Ordine.

I principali processi di tipo amministrativo-gestionale, contabile e contrattuale riguardano:

• gli organi istituzionali dell’Ordine (spese per le adunanze del Consiglio Direttivo, del Collegio dei revisori dei conti e dell’Assemblea, ivi inclusi i rimborsi per i componenti del Consiglio Direttivo e del Collegio dei revisori dei conti);

• le prestazioni istituzionali (organi di stampa e comunicazione istituzionale, commissioni istituzionali, aggiornamento professionale e organizzazione eventi, promozione della figura professionale dell’ostetrica);

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• uscite per funzionamento uffici (relative alle utenze, al materiale di cancelleria, alla pulizia (relative alle utenze, al materiale di cancelleria, alla pulizia degli uffici, alla manutenzione delle apparecchiature, alle assicurazioni e per altre attività amministrative ecc.);

• uscite per acquisto di beni e prestazioni di servizi (relative alle consulenze amministrative e fiscali, legali e informatiche e alle acquisizioni di software e spese e retribuzione del personale dipendente).

Si precisa che è emersa la necessità per l’Ordine di procedere all’assunzione di un/una dipendente con funzioni amministrative e di segreteria, per cui è stata avviata la procedura relativa alla predetta assunzione. Tale necessità di reperire il dipendente amministrativo è stata motivata dalla Presidente, nel corso della riunione del Consiglio del 28/04/2020, dal fatto che in passato due consigliere si erano rese disponibili ad effettuare tre accessi settimanali presso l’Ufficio dell’Ordine per la gestione dell’Ufficio, disponibilità poi venuta meno per sopravvenuti successivi impegni di lavoro delle predette due consigliere e, in assenza di disponibilità di altri componenti del Consiglio, è stato proposto al Consiglio Direttivo nella predetta riunione l’assunzione di un/una impiegato/a addetto alla segreteria.

E’ stata, poi, inviata all’Ordine dei Medici richiesta di utilizzo della loro graduatoria per la predetta assunzione qualora ne avessero a disposizione una già effettuata, essendo possibile utilizzare le graduatorie concorsuali di questo Ente come per legge. Conseguentemente, il Consiglio, nella stessa seduta del 28/04/2020 con delibera n. 673 approvava l’assunzione di un/una dipendente con utilizzo della graduatoria dell’Ordine dei Medici. Sempre con riferimento alla procedura di assunzione della predetta lavoratrice/lavoratore sopra riportata/o, il Consiglio Direttivo, nella riunione del 22/10/2020 con delibera n. 678, per motivazioni legate al ritardo nella riscossione delle quote annuali e alla emergenza sanitaria in corso, deliberava di rinviare l’assunzione del dipendente amministrativo. Infine, il neoeletto Consiglio Direttivo nella prima riunione del 23/01/2021 ha deciso di procedere alla predetta assunzione nei termini e modalità già prefissati con l’utilizzo, anche per un notevole risparmio economico, della graduatoria dell’Ordine dei Medici che è risultata trasparente rispettando tutti i termini legalmente previsti. Con nota pec del 30/01/2021 prot.

n. 167 inviata dall’Ordine al Presidente OMCEO di Bari è stata richiamata la convenzione tra questi Enti di utilizzo da parte dell’Ordine della Professione di Ostetrica Interprovinciale di BA-BT della graduatoria dell’OMCEO per la selezione e assunzione a tempo determinato di un collaboratore amministrativo – CAT C posizione economica C1 del CCNL Funzioni centrali con richiesta dei curricula dei candidati presenti in graduatoria. Si rileva che la predetta graduatoria dell’OMCEO è stata formulata dopo apposito bando pubblicato sul sito dell’Ordine dei Medici di Bari a cui è seguita la selezione dei candidati effettuata da una commissione esterna a questo OPO. Questo Opo ha rispettato lo scorrimento fisiologico della graduatoria inviando eventuale disponibilità all’incarico in prima convocazione ai candidati collocati alle posizioni 2-3-4 (che hanno declinato la loro disponibilità) e in seconda convocazione ai candidati 5-6-7 con unica disponibilità all’incarico dichiarata dalla candidata Valentino Francesca Rosa collocata alla settima posizione in graduatoria.

Conseguentemente, l’Ordine, nel mese di febbraio 2021 ha effettuato queste selezioni e il Consiglio, all’unanimità, nel verbale del Consiglio Direttivo n. 683 del 26/02/2021 con delibera n° 22/2021 ha stabilito di assumere la lavoratrice Valentino Francesca Rosa e per tale assunzione si stanno svolgendo le procedure formali di inquadramento per cui la dipendente prenderà servizio effettivo dal 01.04.2021 con funzioni di segreteria/amministrative e con inquadramento collaboratore amministrativo – Cat C – posizione economica C1 del CCNL Funzioni centrali.

• uscite per l’acquisizione di beni di uso durevole ed opere immobiliari e di immobilizzazione tecniche.

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7. Gestione del rischio.

Individuazione delle aree di rischio e misure di prevenzione

L’analisi preliminare consente di affermare che la ridotta dimensione dell’ente e la peculiarità dei processi decisionali, amministrativi e gestionali se da un lato ridimensionano i rischi e gli eventi di corruzione stante lo stretto e reciproco controllo di tutti gli attori coinvolti e dei relativi processi, dall’altro invece proprio la medesima ridotta dimensione dell’ente non rende sempre attuabile la complessità di quei procedimenti amministrativi posti a tutela dei principi di trasparenza, imparzialità, semplificazione, rotazione, economicità ed efficienza.

La medesima analisi consente anche di affermare che il maggior rischio è correlato all’assenza di un Regolamento interno sull'ordinamento degli uffici e dei servizi, adeguato ai principi del d.lgs 165/2001 e al d. lgs. 39/20013. Pertanto anche in tale contesto e per i motivi descritti si creano delle aree di "rischio", intese proprio come aree caratterizzate dall’incertezza sul corretto e idoneo perseguimento dell'interesse pubblico e, quindi, sull'obiettivo istituzionale dell’Ordine della Professione di Ostetrica Interprovinciale Bari/BT.

Il rischio è definito come possibilità che si verifichi un certo “evento” che si oppone o frappone al perseguimento dell'obiettivo istituzionale dell’Ordine.

Le aree di rischio indicate dall’art. 1, co, 6 della L. 190/2012, con particolare riferimento all’Ordine, possono consistere nei processi finalizzati all’acquisizione degli incarichi di consulenza (indipendentemente dalla presenza dell’unica dipendente che sarà adibita solo a funzioni meramente tecniche e amministrative), o di forniture in genere, o di designazioni dei partecipanti a commissioni pubbliche e/o di laurea, o concessioni di patrocini.

In tutti i suddetti casi la gradazione del rischio può considerarsi bassa, in quanto le delibere relative vengono adottate collegialmente dal Consiglio Direttivo.

Le aree di rischio individuate dall’art. 1 c. 16 della L. 190/2012 e che possono definirsi comuni a tutte le amministrazioni pubbliche sono le seguenti:

A. Area dei processi finalizzati all'acquisizione e alla progressione del personale e degli incarichi di consulenza e collaborazione;

B. Area dei processi finalizzati all'affidamento di lavori, servizi e forniture nonché all'affidamento di ogni altro tipo di commessa o vantaggio pubblici disciplinato dal d.lgs. n.

163 del 2006.

C. Area dei processi finalizzati all'adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario;

D. Area dei processi finalizzati all'adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

Nozione di corruzione

I fenomeni corruttivi oggetto delle misure preventive e di contrasto contenute nella legge n.190/2012 e nei suoi decreti attuativi non fanno esclusivo riferimento alla nozione di corruzione contenuta nel codice penale, ma si riferiscono ad un’accezione di fattispecie assai più ampie. In tal senso, la nozione di corruzione assunta dalle norme del “pacchetto” anticorruzione, sono tali da comprendere non solo l’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione di cui al Capo I del Titolo II del Libro II del codice penale (“reati contro la pubblica amministrazione”) e ai reati relativi ad atti che la legge definisce come “condotte di natura corruttiva”, ma anche le situazioni in cui – a prescindere dalla rilevanza penale – venga in evidenza un malfunzionamento

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18 dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite, ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo. La nozione di corruzione testè descritta è stata ribadita anche nel PNA 2019:

“con la legge 190/2012 […] si mettono a sistema misure che incidono laddove si configurano condotte, situazioni, condizioni, organizzative ed individuali - riconducibili anche a forme di cattiva amministrazione - che potrebbero essere prodromiche ovvero costituire un ambiente favorevole alla commissione di fatti corruttivi in senso proprio.”.

Dall’effettuazione dell’analisi preliminare sull’individuazione delle aree di rischio è emerso che la ridotta dimensione dell’Ordine, nonché la presenza di un’unica fonte di entrata economica (ovvero le quote versate dagli iscritti annualmente) ridimensionano i rischi e gli eventi di corruzione stante lo stretto e reciproco controllo di tutti gli attori coinvolti e dei relativi processi, nonché la limitatezza delle disponibilità economiche dell’Ente. Appare chiaro che tale ridotta dimensione dell’Ordine rende non semplice l’attuazione dei procedimenti amministrativi posti a tutela della trasparenza, dell’imparzialità e degli altri canoni previsti all’art. 97 Cost., che debbono necessariamente essere contestualizzati ed effettuati con ragionevolezza e buon senso, a fini di semplificazione e per non gravare l’Ente di procedure aggravate, costose in termini economici e di risorse umane, che renderebbero il raggiungimento del fine antieconomico. Nell’ambito dell’Ordine la valutazione del rischio è stata effettuata su ogni attività inerente alle aree di rischio sopraindicate.

Con Delibera n.1064 del 13 novembre 2019, l’Autorità ha approvato il PNA 2019, atto di indirizzo per l’applicazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, come previsto dall’art. 1, co. 2-bis, della l. n.190/2012, fornendo indicazioni utili per la progettazione, la realizzazione e il miglioramento continuo del “Sistema di gestione del rischio corruttivo”. Il PNA 2019 diventa, pertanto, l’unico documento metodologico da seguire nella predisposizione dei Piani triennali della prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT) per la parte relativa alla gestione del rischio corruttivo. In particolare si segnala, quale principale novità, l’adozione di un approccio valutativo (di tipo qualitativo) che può essere applicato in modo graduale, in ogni caso non oltre l’adozione del PTPC 2021-2023.

La metodologia di valutazione si riferisce al grado di esposizione alla corruzione delle aree attraverso una analisi che consiste nella valutazione della probabilità che il rischio si realizzi e delle conseguenze che produce.

AREA: ACQUISIZIONE E PROGRESSIONE DEL PERSONALE (procedure per l’assunzione del personale amministrativo) E CONFERIMENTO DI INCARICHI AI PROPRI DIPENDENTI:

Procedimenti di riferimento a rischio Gradazione del rischio

Reclutamento Medio

Conferimento collaborazione

di incarichi di Alto

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• VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Il rischio maggiore è connesso all’assenza di un Regolamento volto a disciplinare i criteri e le procedure per il conferimento di incarichi di collaborazione autonoma, al fine di definire una organica disciplina in materia di incarichi a soggetti esterni, di garantire l’accertamento della sussistenza dei requisiti di legittimità per il loro conferimento, nonché di consentire la semplificazione, la trasparenza, la razionalizzazione ed il contenimento delle relative spese.

Come esposto, inoltre, è stata effettuata una procedura di assunzione di una dipendente con funzioni di segreteria e amministrative, con esplicitazione di tutte le relative fasi e precisazione che la lavoratrice prenderà servizio in data 1° aprile 2021 con valutazione del rischio.

• MISURE DI PREVENZIONE DEL RISCHIO

1. Rispetto delle misure indicate nel d. Lgs 165/2001 art. 7 comma 6, con particolare riguardo ai presupposti di legittimità, alle procedure comparative, al divieto di rinnovo, alla temporaneità e alla qualificazione della prestazione. Si sono analiticamente indicate in questo piano le importanti motivazioni per cui l’Ordine ha deliberato di procedere all’assunzione di una dipendente utilizzando la graduatoria dell’Ordine dei Medici della Provincia di Bari. Per la precisione l’Ordine ha verificato che l’Ordine dei Medici della Provincia di Bari ha attuato tutte le misure di prevenzione, tra le quali quelle di pubblicare sul sito istituzionale, dandone diffusione e pubblicazione secondo le modalità richieste dalle leggi vigenti e in particolare dal d. Lgs 33/ 2013, per un periodo non inferiore a trenta giorni, di un bando di selezione o procedura comparativa, in cui è stato indicato l’incarico che si vuole conferire, con l’indicazione preventiva dei requisiti e delle competenze professionali richieste e che non siano in alcun modo “personalizzati” e sono stati posti in essere dall’Ordine dei Medici meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti. Conseguentemente, come già esposto nel presente programma in merito alla procedura di assunzione di una dipendente con funzioni amministrative, questo Ordine delle Ostetriche ha deciso con delibera n. 673 del 28/04/2020 di affidarsi alla graduatoria dell’Ordine dei Medici della Provincia di Bari svolta da questo Ordine per la selezione e assunzione a tempo determinato di un collaboratore amministrativo – Cat C – posizione economica C1 del CCNL Funzioni centrali, per motivi di economicità dei costi e ottimizzazione dei tempi della procedura, essendo, poi, in previsione una collocazione della sede dell’Ordine in prossimità della sede dell’Ordine dei Medici della provincia di Bari con conseguente cooperazione anche su altri aspetti;

2. rispetto della distinzione tra responsabile del procedimento e organo firmatario dell’atto, laddove possibile;

3. rispetto dell’obbligo di motivazione adeguata e puntuale con riguardo alle ragioni di pubblico interesse e all’assenza di professionalità interne per il conferimento degli incarichi, da esplicitare nell’atto che dà avvio alla procedura;

4. rispetto delle azioni in materia di trasparenza;

5. rotazione dei componenti della Commissione;

6. rotazione del responsabile del procedimento;

7. impossibilità a conferire l’incarico senza la debita sottoscrizione e acquisizione della dichiarazione in cui si attesti tra l’altro:

- l’assenza di conflitti d’interesse, incompatibilità, inconferibilità, ai sensi della L. n. 190/2012, della d. Lgs. n. 33/2013, del D. Lgs. n. 39/2013, e del D. Lgs. n. 165/2001 s.m. e i.;

- lo svolgimento o la titolarità di altri incarichi o attività ai sensi dell’art. 15 c.1 lett. c del D. Lgs 33/2013;

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20 e senza che si alleghi il curriculum vitae e la copia di documento di riconoscimento in corso di validità.

AREA: AFFIDAMENTO DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE (rapporti con aziende pubbliche sanitarie e con le istituzioni; rapporti con aziende private preposte alla produzione di articoli per l’infanzia; rapporti con le aziende farmaceutiche; rapporti con professionisti e consulenti per l’affidamento di incarichi di consulenza; rapporti con gestori telefonici per utilizzo di strumenti -telefono, pc, stampanti o altri dispositivi-in uso all’Ordine):

Procedimenti di riferimento a rischio Gradazione del rischio Definizione dell’oggetto dell’affidamento Alto

Individuazione dello strumento/istituto per l’affidamento

Alto

Requisiti di qualificazione Alto

Requisiti di aggiudicazione Alto

Valutazione delle offerte Medio

Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte Medio

Procedure negoziate Alto

Affidamenti diretti Alto

Revoca del bando Medio

Redazione del cronoprogramma Medio

Varianti in corso di esecuzione del contratto Alto

Subappalto Medio

Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto

Alto

• VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Le procedure di affidamento rappresentano l’area maggiormente a rischio. Il rischio è comune a tutti i procedimenti di riferimento sopra indicati e si mostra particolarmente elevato nella definizione dell’oggetto dell’affidamento, nell’individuazione della procedura da adottare, nella definizione dei requisiti di qualificazione e di aggiudicazione, nella costruzione del capitolato tecnico/disciplinare di gara e/o della bozza contratto/disciplinare d’incarico, nelle varianti in corso di esecuzione del contratto e nei rimedi adottati per la risoluzione delle controversie.

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Il rischio è da porsi in connessione con le peculiarità amministrative e gestionali dell’ente, con la difficoltà di programmare con tempestività le attività e i servizi necessari all’ente, con il mancato ricorso a Consip o al MEPA (Mercato elettronico della pubblica amministrazione), con l’assenza di un Regolamento interno sull'ordinamento degli uffici e dei servizi, adeguato ai principi del d. lgs 165/2001 e al d. lgs 39/20013 e con l’assenza di un ulteriore regolamento che definisca le procedure di acquisizione in economia (che riguardano la maggioranza delle procedure di acquisizione dell’Ordine). In particolare l’assenza di adeguati strumenti regolamentari se da un lato impone all’Ordine di adeguarsi a procedure molto complesse che, per le ridotte dimensioni dell’ente, non è in grado di sostenere compiutamente, dall’altro determina l’uso diffuso dell’istituto dell’affidamento diretto o dell’istituto della proroga laddove una interruzione del contratto potrebbe comportare serie difficoltà nel funzionamento ordinario dell’ente (es. utenze, pulizie, assistenza fiscale, programmi di contabilità e protocollo, ecc) e contestualmente, proprio per l’assenza di un’adeguata regolamentazione, non si riescono ad attivare, con la giusta speditezza ed economicità, tutte le procedure necessarie a garantire i principi di concorrenzialità e rotazione, con un susseguente rischio di abuso dell’affidamento diretto o della procedura negoziata.

La carenza regolamentare, la esile struttura amministrativa dell’ente, quindi, rendono quest’area particolarmente esposta a sollecitazioni esterne che si mostrano appetibili in termini risolutivi e facilitativi nella soddisfazione dei bisogni politico istituzionali dell’Ordine.

• MISURE DI PREVENZIONE DEL RISCHIO

1. Adozione e/o adeguamento del regolamento interno sull'ordinamento degli uffici e dei servizi, adeguato ai principi del D. Lgs 165/2001 e al D. Lgs 39/20013 e del D. Lgs 50/2016;

2. adozione del regolamento delle acquisizioni in economia e costituzione dell’albo dei fornitori e dei consulenti quale strumento per assicurare il rispetto del principio della rotazione dei contraenti e di economicità;

3. rispetto delle indicazioni previste nel d. lgs 163/2006 e del DPR 207/2010, con particolare rigore riguardo alla composizione delle commissioni di gara e nell’elaborazione dei bandi di gara per

l’affidamento di contratti di lavori di importo pari o superiore a € 40.000,00 e inferiore a

€ 150.000,00 e per l’affidamento di contratti di servizi e forniture di importo pari o superiore a

€ 40.000,00 e inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria di cui all’art. 35;

4. rispetto delle indicazioni previste dalle linee guida ANAC n. 4, aggiornate con delibera del consiglio n. 636 del 10 Luglio 2019, per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di importo inferiore a € 40.000,00;

5. la determinazione a contrarre deve essere adeguatamente motivata e si deve dare atto che è stato rispettato il principio di rotazione;

5. distinzione tra responsabile del procedimento e organo firmatario dell’atto finale, laddove possibile;

6. rispetto delle previsioni del Codice etico e di comportamento dell’Ordine;

7. adozione dei patti d’integrità e dei protocolli di legalità da far sottoscrivere e accettare da tutti i partecipanti alle gare, quale presupposto necessario e condizionante per la partecipazione alle gare e per la sottoscrizione dei contratti;

8. inserimento nei bandi di gara o negli atti prodromici agli affidamenti, anche mediante procedura negoziata, della condizione soggettiva di non aver concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e comunque di non aver attribuito incarichi ad ex dipendenti, che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’Ordine per il triennio successivo alla cessazione del rapporto di lavoro;

9. anche nel caso di attività realizzate in partnership pubblico-privato, sulla base di specifiche convenzioni, occorre il rispetto delle procedure di evidenza pubblica con la previa individuazione di criteri oggettivi, garantendo manifestazioni di pubblico interesse e commissioni indipendenti;

(22)

22 10. pubblicazione sul sito web istituzionale delle varianti in corso d’opera, approvate e tali da incrementare il corrispettivo contrattuale;

AREA: PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI DESTINATARI PRIVI DI EFFETTO ECONOMICO DIRETTO ED IMMEDIATO PER IL DESTINATARIO (procedure elettorali riferite agli organi e alle cariche; individuazione dei docenti/relatori in eventi culturali e scientifici; esercizio del potere disciplinare nei confronti degli iscritti all’Ordine):

Procedimenti di riferimento a rischio Gradazione del rischio Procedure elettorali riferite agli organi e alle cariche Alto

Espressione di pareri di competenza Alto

Emanazione di circolari o direttive sia di carattere generale e sia per la soluzione delle controversie

Medio

Coinvolgimento e individuazione degli ordini o delle ostetriche nelle attività istituzionali

Alto

Individuazione dei docenti/relatori in eventi culturali e scientifici

Medio

Designazione dei rappresentanti dell’Ordine presso commissioni, enti od organizzazioni di carattere interprovinciale o/o regionali

Alto

Concorso alle autorità centrali nello studio e nell'attuazione dei provvedimenti che comunque possano interessare l’Ordine

Medio

Esercizio del potere disciplinare nei confronti delle/i iscritte/i e dei componenti del Consiglio Direttivo dell’Ordine

Alto

• VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Nella tabella sono stati individuati quei processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario. Il criterio d’individuazione delle aree di rischio è stato fatto partendo dalle attività istituzionali dell’Ordine come delineate nel DLCPS 233/1946 e DPR 221/1950 ed estrapolando quei processi che indirettamente avvantaggiano e ampliano la sfera giuridica

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