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Noi e loro. consumatori. non è uno spot. il mensile dei soci coop

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13 La legalità

non è uno spot

Gli studenti degli istituti superiori si sono cimentati, con interesse, sul tema della co-responsabilità civica proposto da Coop Estense

il mensile dei soci coop

consumatori

coop estense edizione ferraraluglio-agostoN° 5 2014

il mensile dei soci coop consumatori

Noi Milioni di italiani hanno e loro

un animale in casa. Andiamo

a scoprire pregi, problemi

ed eccessi nel nostro rapporto

con cani, gatti e c.

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PERIODO TIPO NEGOZIO LE INIZIATIVE PIÙ GRADITE SCONTO NUMERO SOCI

TOTALE GENNAIO - APRILE 5.424.203

MAGGIO TUTTI PACCHETTO ARIA APERTA 23.037 553

MAGGIO TUTTI PATATE NOVELLE 12.448 6.812

MAGGIO TUTTI CONDIZIONATORI 21.858 95

MAGGIO TUTTI SALAME NOBILE GENTILE 84.801 8.321

MAGGIO TUTTI VINO FRIZZANTE BIANCO RIGHI 41.577 3.543

MAGGIO IPER FOTOCAMERA REFLEX CANON 1.593,73 14

MAGGIO TUTTI LINEA VISO RILASTIL 17.782,62 1.117

APR. - MAG. TUTTI MOBILI SARMOG 23.638,00 405

MAGGIO IPER PACCHETTO FRIGORIFERO 16.675,00 96

MAGGIO IPER PACCHETTO GIARDINAGGIO 12.058,20 354

MAGGIO TUTTI PIGIAMA UOMO DONNA POMPEA 21.704,00 2.027

MAGGIO TUTTI VINO BIANCO PLACIDO RIZZOTTO- LIBERA TERRA 16.853,85 3.130

MAGGIO TUTTI POLO UOMO DONNA KAPPA 56.942,90 7.985

MAGGIO TUTTI ROMBO COOP 42.527,29 3.147

MAGGIO TUTTI SANDALI UOMO DONNA BIRKENSTOCK 38.709,00 2.165

GIUGNO TUTTI SCARPA SPORTIVA VANS 16.198,00 1.020

GIUGNO TUTTI VINO SPUMANTE PROSECCO ZUCCOLO 39.946,96 2.337

IPER TOT. GENNAIO/ GIUGNO - SCONTO SCEGLI TU 20% 1.458.365

IL RISPARMIO DEI SOCI IN EMILIA DALL'INIZIO DELL'ANNO È STATO DI EURO 7.370.918

Le iniziative riservate ai soci

di Coop Estense nel 2014

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s o m m a r i o

Coop Estense

numero verde 800 85 00 00 seguici su facebook e su www.consumatori.e-coop.it

Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10

Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano.

Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena) Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908

C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296 Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente)

Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio.

Consegnato alle poste a partire dal 11/07/2014. Il numero di Giugno è stato stampato in 1.718.369 copie Associato USPI, Unione stampa periodica italiana

Questo prodotto è stampato su carta certificata Fsc come pure tutta la catena di lavorazione

in primo piano

IN PRIMO PIANO CONSUMARE INFORMATI VIVERE BENE

Superamici a quattro zampe

Milioni di famglie hanno un animale domestico. Andiamo a scoprire opportunità e problemi derivanti da questa scelta

La legalità possibile

Il successo di Libera, la rete di 1.600 associazioni impegnate contro le mafie di cui è fondatare don Luigi Ciotti

14 Cooperazione, un nuovo inizio

Intervista a Mauro Lusetti, da poche settimane presidente di Legacoop e dell'Alleanza delle cooperative Italiane

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7 "Coltivare la speranza"

di don Luigi Ciotti

13 La legalità non è uno spot

14 Cooperazione, un nuovo inizio

di Dario Guidi

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Più vantaggi, alto gradimento

32 Superamici a quattro zampe

di Silvia Fabbri

38 Lo mangio solo se è buono...

di Rita Nannelli

40 Proteine, sì ma vegetali

42 Calcio, un bel gioco che non finisce mai

di Claudio Strano

45 Le tavole del "Dosso Dossi" al Castello

46 Italia... misteriosa

di Giuseppe Ortolono

48 Grafene e gomme sgonfie

di M. Cirri e F. Solibello

48 Mostre, libri e dischi I concerti dell'estate

di G. Oldrini e P. Pacoda

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“Consumatori”, tutt i i sapori dell’informazione

consumatori il mensile dei soci coop

Pagina consumatori new ESTE.indd 4 31/01/14 16:16

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di falsifi cazioni, sofi sticazioni, con- traffazioni, che molte volte vedono addirittura messa in gioco la salute delle persone?

In questo quadro di diffi coltà non può e non deve fermarsi l’azione di Coop Estense, che oggi più che mai deve ricavare dalle sue risorse uma- ne ed economiche le leve per conti- nuare ad affermare il proprio ruolo.

Questo è ciò che stiamo facendo, ed è ciò che vogliamo e dobbiamo fare.

Un impegno corale di 5.500 persone che ogni giorno cercano, e spesso ri- escono a trovare, la risposta a questi problemi.

Un impegno a cui sono chiamati an- che i 700 mila soci di Coop Estense, ai quali, se vogliono che la loro co- operativa continui ad essere lo stru- mento di aiuto e difesa di cui hanno bisogno, viene chiesto di viverla e sostenerla, partecipando, collabo- rando, contribuendo giorno dopo giorno a farla crescere per avere ri- sposte sempre migliori.

LUGLIO-AGOSTO 2014

di Mario Zucchelli

Presidente di Coop Estense

I

l nostro Paese vive oggi un mo- mento confuso, di ansia e incer- tezze.

Segnali di ripresa della fi du- cia dei cittadini si alternano a dati che descrivono una realtà ancora in forte depressione, e accanto alle notizie di grandi riforme e rilanci, di cui tutti attendiamo il varo, l’an- damento economico e sociale con- tinua a scivolare in un sostanziale arretramento.

I timori per il futuro che hanno do- minato in questi anni si sono conso- lidati per buona parte degli italiani in una forte insicurezza per lo stesso presente: il crescere della disoccu- pazione unitamente all’erosione dei risparmi sta determinando una si- tuazione insostenibile per troppe fa- miglie che faticano ad arrivare alla fi ne del mese.

È evidente quindi come in questo contesto si faccia ancor più deter- minante e importante l’azione della nostra cooperativa, tesa a tutela-

Il nostro impegno corale in un quadro di difficoltà

re interessi spesso primari dei suoi soci e dei consumatori: il bisogno di convenienza e di difesa della salute innanzitutto.

Anche per Coop Estense la situazio- ne è oggettivamente critica. L’an- damento dei consumi ancora non cambia di segno e prosegue una tendenza negativa che sta renden- do sempre più problematico, per l’impresa, il recupero di quelle ef- fi cienze nella gestione da cui poter ricavare ulteriori livelli di conve- nienza dei prezzi.

A questo si aggiunga – come le cro- nache nazionali ci ricordano con preoccupante frequenza – il perico- loso comportamento, diventato sem- pre più ricorrente, assunto da tanti soggetti che operano nel commercio e che usano sistemi e metodi illeciti e illegali per determinare una pro- posta di convenienza del tutto appa- rente e falsata.

Come può considerarsi convenienza una offerta determinata sulla base

In un contesto critico come quello dei consumi che vede ansie e incertezze alternarsi a timidi per quanto contraddittori segnali di ripresa, risulta determinante l'azione della nostra cooperativa tesa, con tutte le sue forze, a tutelare gli interessi spesso "primari" di soci e consumatori. Aiutarla e sostenerla in questo sforzo è il contributo che si chiede

il punto di

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P

uò sembrare un paradosso, proprio in settimane in cui le notizie su indagini della magistratura e su gravissi- mi ed estesi fenomeni di corruzione si susseguono, dire che la storia di Li- bera, la rete di associazioni (siamo a quota 1.600 adesioni) promossa da don Luigi Ciotti proprio per contra- stare mafie e criminalità, sia la storia di un successo. Successo perché nei suoi 19 anni di attività Libera può vantare tanti risultati concreti, visi- bili che danno un senso positivo alla speranza di costruire un paese dove la legalità sia il primo valore ad esse- re rispettato.

Il successo di Libera e della sua cre- di Da r io Guidi

continua a pagina 8 >

scita, non significa certo che i proble- mi siano risolti, che le mafie e la cri- minalità si siano ritirate in buon ordine, che l’etica pubblica di questo paese stia fiorendo. No, significa solo che col lavoro, con l’impegno e la mo- bilitazione si può continuare a sfidare questi mostri che così invincibili non sono. “Del resto – spiega Enrico Fon- tana che di Libera è il coordinatore nazionale – chi, anche solo qualche anno fa, avrebbe mai potuto scom- mettere che sulle terre confiscate al boss Matteo Messina Denaro sareb- bero stati al lavoro i giovani di una co- operativa? Perché di realtà che gesti- scono beni della mafia oggi ne abbiamo censite più di 500. Oppure

chi avrebbe detto che ai campi di lavo- ro e di legalità che Libera propone an- che quest’estate parteciperanno oltre 6.000 persone, soprattutto giovani?”.

Il viaggio di Libera

L’avventura di Libera inizia dopo le stragi di mafia del 1992: prima il giu- dice Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo e poi Paolo Bor- sellino, fatti saltare in aria con le loro scorte (Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Agostino Catala- no, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi). Un anno dopo, nel primo anni- versario della strage di Capaci, don Ciotti incontra la mamma di Monti-

La legalità possibile

A 19 anni dalla sua fondazione sono ormai 1.600 le realtà che fanno parte della rete di associazioni. Una battaglia difficile ma segnata da importanti successi.

In primo piano le cooperative che operano sui terreni confiscati ai mafiosi

Contro le mafie, la straordinaria avventura di Libera

IN PRIMO PIANO LUGLIO-AGOSTO 2014

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7

S

peranza è parola che tocca nel profondo le nostre vite. Non si può vivere senza sperare, perché ogni vita è iscritta nel

“registro” del possibile. Speria- mo per le cose grandi e le cose piccole, speriamo semplice- mente che il domani sia miglio- re dell’oggi.

Ma c’è una speranza collettiva che, invece di attendere le nostre vite, comincia da esse.

È la speranza dell’impegno, del costruire le condizioni affinché chiunque possa guardare con serenità al futuro, nella certezza di non essere lasciato solo.

È di questa speranza collettiva che oggi abbiamo più che mai bisogno, perché mai come oggi questa speranza è stata rapinata.

Quanti ladri di speranza! Già perché non è una fatalità che oggi nel nostro Paese ci siano 9 milioni di persone in condizione di povertà relativa e 5 di povertà asso- luta. Non è un caso che un’intera generazione di giovani abbia la porta del futuro sbarrata davanti a sé e che 6 mi- lioni di persone siano così povere di strumenti culturali da rasentare l’analfabetismo. Non cade dal cielo il dilaga- re della corruzione – a vent’anni dalle premature, incau- te speranze di Tangentopoli – né un rovescio della sorte la presenza (chiamiamola così, per favore, non più infil- trazione!) delle mafie nei territori, con i loro torbidi

avamposti nella politica, nell’economia, nelle professioni.

Tutto questo è frutto di un furto di speranze avvenuto in questi decenni sotto i nostri occhi, occhi per la verità a volte distratti o incantati dal corrispondente spaccio di illusioni che lo occultava.

Ecco allora che quella speranza collettiva chiamata giu- stizia sociale – dignità e lavoro per tutti – deve comin- ciare da un risveglio delle coscienze e da una conseguen- te assunzione di responsabilità. Non possiamo continuare a puntare il dito, lamentarci di come vanno le cose, senza metterci in gioco per cambiarle. Non da soli, perché il cambiamento sociale non è cosa da navigatori solitari, ma insieme, corresponsabilmente, nell’aspira- zione a quel bene che, proprio perché è comune, trascen- de le singole vite ma al tempo stesso le tutela e le nutre. Si è liberi con gli altri e per gli altri, e il primo compito che ci affida la vita è proprio quello d’impegnare la nostra libertà per liberare chi non è ancora libero, chi è sen- za speranza, disperato.

Noi abbiamo già un testo, anzi un “vademecum”, una gui- da orientativa, che ci spiega cosa dobbiamo fare per colti- vare la speranza, per disseminarla affinché tutti ne pos- sano godere. Si chiama Costituzione. In essa ci sono tante grandi parole, ma ne mancano due: verità e speran- za. Non è una negligenza, né una distrazione. Sono parole

“implicite” nelle altre, presupposte nell’impegno che ci chiede la Costituzione per essere cittadini vivi e onesti.

Un impegno che è al tempo stesso costruzione di speran- za e ricerca di verità.

“Coltivare la speranza”

Don Ciotti, impegnarsi insieme partendo dalla Costituzione

Don Luigi Ciotti

Presidente di Libera

INFO

Per saperne di più

Chi vuole saperne di più sulle molteplici campagne e attività di Libera può anda- re sul sito www.libera.it.

In particolare ricordiamo i campi di la- voro estivi che si stanno svolgendo pro- prio in queste settimane.

Per Libera Terra il sito è : www.liberaterra.it

Un'immagine della Giornata della memoria e dell'impegno. Nella pagina di sinistra i ragazzi ad un campo di lavoro e legalità.

Le foto sono dell'archivio di Libera

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naro, il caposcorta di Falcone, che gli chiede: “Quando, sui giornali e in tele- visione, faranno anche il nome di mio figlio oltre a quello del giudice Falco- ne?”. È la semplice, umana richiesta di un ricordo, di una memoria condivisa per tutte quelle vittime innocenti del- la mafia che rischiano altrimenti di venire dimenticate. Nasce da questo piccolo episodio l’idea di dare vita alla Giornata della memoria e dell'impe- gno (che si celebra il 21 marzo di tutti gli anni) proprio per ricordarle, una ad una, e pronunciarne il nome. Sarà uno dei primi passi di Libera, che na- scerà formalmente il 25 marzo del 1995. Da allora con un lavoro paziente di costruzione e di dialogo la rete co- mincia a crescere: aderiscono gruppi locali e associazioni nazionali, par- rocchie e cooperative sociali. Ognuno conservando la sua autonomia, ma tutti mobilitandosi e condividendo obiettivi di fondo e progetti concreti.

Nel 1995 arrivano anche 1 milione di firme raccolte per sollecitare l’appli- cazione della legge Rognoni-La Torre

sull’uso dei beni confiscati alla mafia, che diventerà l'anno dopo la legge 109/96. Partono anche interventi ri- volti alle scuole e alle università, per portare testimonianze e memoria ai più giovani, perché come ricordava sempre Antonino Caponnetto, che guidò il pool antimafia della Procura di Palermo con Falcone e Borsellino,

“la mafia ha più paura della scuola che della giustizia”.

Arriva Libera Terra

Poi, e siamo all’anno 2001, nasce con la cooperativa Placido Rizzotto-Libe- ra Terra, la prima esperienza di riuti- lizzo dei beni confiscati a boss del ca- libro di Brusca e Riina. “Alla Placido Rizzotto – racconta sempre Enrico Fontana - seguono altre cooperative intitolate a don Peppe Diana, a Rosa- rio Livatino, a Pio La Torre. La spe- ranza di legalità diventa fatto ancor più concreto, diventa lavoro per tanti giovani, diventa pasta, vino. La mafia, che pure reagisce distrugge e danneg- gia più volte le attrezzature di queste

cooperative, almeno su questo punto ha perso. Perché le cooperative, gra- zie alla determinazione di chi ci lavo- ra e all’aiuto di tanti dall’esterno, sono ancora lì, a seminare, coltivare e dare lavoro”.

Con gli anni proprio per dare ancora maggior solidità all’avventura di Li- bera terra, per commercializzare al meglio i prodotti delle cooperative è nato il consorzio Libera Terra Medi- terraneo. Il rapporto con Coop e con la cooperazione è un elemento fonda- mentale di sostegno. Nasce l'Agenzia cooperare con Libera Terra, i prodotti dalle terre sottratte alle mafie finisco- no nei supermercati e trovano un pub- blico sempre più ampio.

È un’altra scommessa vinta, ma nella natura di Libera non c’è certo la pro- pensione ad adagiarsi sui risultati conseguiti. Così nascono gli Stati ge- nerali dell’antimafia, una esperienza che ad ottobre di quest’anno arriverà al suo terzo appuntamento. “Si tratta- va di aumentare la condivisione tra le esperienze di tante realtà diverse. Co-

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sì siamo riusciti a mettere in piedi questo appuntamento che è di grande valenza – spiega Fontana – Poi abbia- mo anche preso in mano la questione della povertà, lanciando la campagna

“Miseria ladra”. I dati di questi anni di crisi in Italia sono drammatici e sicco- me sappiamo che le mafie si nutrono e sfruttano la povertà ci siamo mobili- tati anche lì, con la stessa logica di re- te, di confronto e condivisione”.

Poi c’è la battaglia contro la corruzio- ne, con la campagna intitolata “Ripar- te il futuro”, con 520 mila cittadini che hanno aderito, 76 sindaci eletti alle ultime amministrative che hanno ac- cettato la sfida dei “braccialetti bian- chi”, simbolo della trasparenza, ben 62 europarlamentari di 13 paesi euro- pei, Italia compresa, che nel nuovo parlamento di Strasburgo porteranno avanti insieme un intergruppo pro- prio sulla lotta alle mafie e alla corru- zione.

C’è ancora tanto da fare

Tanti progetti dunque, tanta strada

fatta, partendo dal “semplice” tentati- vo di dare memoria alle vittime della mafia. “Siamo la dimostrazione che lavorare insieme nel segno della re- sponsabilità è una cosa che paga e può consentire di ottenere risultati impor- tanti – spiega Fontana – anche se sap- piamo bene che di cose da fare ce ne sono tante. Oggi abbiamo oltre 270 presidi territoriali in giro per l’Italia, siamo radicati, facciamo attività in mi- gliaia di scuole e abbiamo convenzioni con quasi tutte le Università, grazie al 5 per mille e alle donazioni tantissimi cittadini ci stanno dando il loro soste- gno. Insomma, con tutti i nostri limiti e le nostre fatiche, grazie al lavoro di migliaia di volontari Libera è diventa- ta una realtà importante, un segno di speranza. Ma l’esperienza di questi anni ci ha insegnato che spesso la for- za delle mafie è fuori dalle mafie stes- se. Sta nel clima culturale, nell’atteg- giamento con cui si guarda a quei fenomeni. Sta nelle leggi che si fanno o si cancellano. Se si depenalizza il falso in bilancio è chiaro che la questione

dei fondi neri si ripresenterà di conti- nuo, se non si introduce il reato di auto riciclaggio, se non si inseriscono i reati contro l’ambiente nel Codice penale, ci si priva di armi fondamentali per pre- venire la diffusione delle mafie. Oggi contro la corruzione serve una terapia d’urto e noi chiediamo misure precise, oltre al tema falso in bilancio e auto ri- ciclaggio, chiediamo siano dati poteri precisi all’Autorità anticorruzione e che si blocchino i termini della pre- scrizione di un reato da quando parte l’azione penale. Perché la corruzione è un virus che diffonde le mafie. L’altra battaglia fondamentale su cui conti- nueremo la nostra mobilitazione è quella che ho già accennato della lotta alla povertà. Dal blocco degli sfratti al reddito di cittadinanza, ai diritti dei senza fissa dimora ci sono proposte concrete su cui intendiamo lavorare per stimolare l’adozione di provvedi- menti urgenti. Ce lo impone la realtà drammatica del nostro paese, con ol- tre 9 milioni di italiani che vivono in condizioni di povertà”.

LE CIFRE DI LIBERA TERRA

9 le cooperative aderenti a Libera Terra

Placido Rizzotto - Beppe Montana - Valle del Marro - Pio La Torre - Lavoro e non solo - Rosario Livatino - Terre di Puglia - Terre di don Peppe Diana - Terre Joniche.

Più una, la cooperativa Rita Atria, in fase di costituzione in provincia di Trapani.

1.300 ettari circa di terreno coltivati confiscati alle mafie oltre 150 persone che lavorano

più del 30% sono soggetti svantaggiati

circa 1.000 posti di lavoro con le imprese dell'indotto

70 referenze tra i prodotti commercializzati

tra vino, pasta, conserve, liquori, olio, succhi di frutta, taralli

5 milioni di euro il fatturato 2013

del Consorzio Libera Terra Mediterraneo

5% del fatturato le vendite all'estero

(e sono in costante crescita)

IL SOSTEGNO DEL GRUPPO UNIPOL

Da oltre dieci anni anche il gruppo Uni- pol sostiene Libera. L’impegno di Unipol si concretizza in particolare nel proget- to “Un euro per polizza e conto corren- te”, attraverso il quale per ogni polizza sottoscritta o conto corrente aperto in Unipol banca, 1 euro viene destinato a Libera. Complessivamente, in sei anni, Unipol ha destinato alle Cooperative di Libera Terra e all’Associazione Libera oltre 1 milione di euro, favorendo la cre- azione di posti di lavoro per oltre 100 giovani.

IN PRIMO PIANO LUGLIO-AGOSTO 2014

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Poi ci sono i diversi tipi di pasta di semola con 577 mila euro e via via le altre voci. Le vendite nell’ambito Coop rappre- sentano circa il 70% delle vendite totali del consorzio Libe- ra Terra mediterraneo.

A questa dimensione più commerciale Coop ha affiancato una serie di altre attività che vanno dal sostegno e parteci- pazione attiva alle diverse edizioni della Giornata della me- moria da parte dei soci. Poi il tema della legalità è stato in- serito nei percorsi con le scuole dedicati all’educazione al consumo consapevole. In più i comitati soci presenti hanno sviluppato incontri e iniziative di promozione e raccolte fondi sempre destinate a Libera.

Negli ultimi anni molte cooperative si sono poi impegnate nel sostenere la partecipazione ai campi di lavoro promossi da Libera, proprio nelle cooperative che operano sui terre- ni confiscati alle mafie. In particolare Coop Adriatica e No- vacoop promuovono la partecipazione di giovani soci, figli di soci e dei consiglieri di zona a questi campi, mentre Coop Lombardia ha coinvolto i propri dipendenti che, dopo la partecipazione ai campi, sono a loro volta diventati promo- tori di iniziative su questi temi.

Un'ulteriore notazione, riferita all’insieme del mondo coo- perativo è la costituzione, avvenuta nel 2006 dell'Agenzia cooperare con Libera terra. Una realtà, che vanta diverse decine di adesioni ed il cui scopo è quello di supportare concretamente lo sviluppo delle cooperative di Libera.

L

a collaborazione tra mondo Coop e Libera, nelle sue varie articolazioni e campagne, è cosa ormai consolidate e radicata. Anzi più che una collabo- razione si può parlare di una compartecipazione che ha aiutato il decollo di progetti e attività. E l'intenzione è più che mai quella di proseguire e sviluppare ulterior- mente una relazione entrata ormai stabilmente nella vita delle cooperative.

Il mondo Coop si è mosso su più livelli che si sono spesso incrociati. Un primo livello è quello di diventare soci sov- ventori di alcune cooperative di Libera Terra e cioè di so- stenere economicamente la nascita di queste realtà. Alcune realtà Coop hanno anche promosso raccolte fondi su pro- getti specifici o vendendo apposite carte dono (l’ultima esperienza è quella di Coop Adriatica che invita i propri soci a destinare il ristorno per sostenere la nascita della co- operativa Rita Atria a Trapani). Ma il capitolo più impor- tante è l’aver portato sugli scaffali dei negozi Coop i prodot- ti Libera Terra, dai vini alla pasta, dalle conserve alle verdure, dall’olio ai succhi di frutta e altro ancora. A fine 2013 il fatturato annuo dei prodotti col marchio Libera Ter- ra, nella rete Coop, ha raggiunto la cifra di 3 milioni e 796 mila euro. Con una crescita costante dai 528 mila euro di vendite dell’anno 2003, quando questa collaborazione ini- ziò. I prodotti di maggior successo sono i vini tipici che da soli coprono una quota di quasi 1 milione e mezzo di euro.

Coop per Libera, cose fatte insieme

Dai prodotti venduti nei

supermercati alla partecipazione di soci e dipendenti ai campi di lavoro, dal sostegno

organizzativo alla Giornata della memoria alle raccolte fondi. Ecco come Coop aiuta ogni giorno chi è impegnato per la legalità

IN PRIMO PIANO LUGLIO-AGOSTO 2014

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Diffidate gente

Serve più informazione e cultura

L

e Associazioni impegnate nella difesa dei Consumatori sono ormai molte e abbastanza agguerrite ma credo che l’Unione Nazionale Con- sumatori meriti, per le idee pionieristiche del suo primo ispiratore Vincenzo Dona e per l’operosità dell’attuale gruppo dirigente, di es- sere citata ad esempio dell’infl uenza che tutti noi consumatori possiamo e dobbiamo esercitare sull’industria alimentare attraverso la consapevolezza delle nostre scelte alimentari.

Con questo spirito ho seguito a Roma non un vero e proprio Convegno ma una giornata di incontri promossa dall’UNC per discutere di argomenti basi- lari come alimentazione, benessere e salute ma anche risorse energetiche e Internet.

Il titolo dell’incontro era attuale e intrigante: “Cose da non credere”. Purtrop- po, non capita spesso che dei normali cittadini, accomunati dalla curiosità di domandare e di apprendere, possano incontrarsi con dei veri esperti o dei protagonisti uffi ciali (NAS, garanti, direttori di giornali e TV) se non altro per non restare dei perdenti, plagiati da una comunicazione onnipotente ma non sempre chiara e veridica nelle sue contagiose affermazioni.

Da incontri di questo tipo nascono proposte e denuncie (appunto “cose da non credere”) che riconfermano la vulnerabilità dei consumatori e la neces- sità di diffondere più informazione e cultura non solo sugli alimenti o sulle moderne tecnologie ma ancor prima sulla veridicità delle offerte su cui pende il sospetto del raggiro e della contraffazione. Troppi sprovveduti apprendisti non sanno districarsi nella giungla di Internet e sono attratti da affermazioni improbabili, non solo su diete miracolistiche, integratori, omeopatia e tisane, ma anche su qualsiasi ipotetico supporto al benessere psicofi sico. Non è ac- cettabile che nelle librerie o nei punti di ristoro e di smercio sulle autostrade fi gurino libri di diete antitetiche con le basi elementari della fi siopatologia e comunque all’insegna del dimagrire in pochi giorni con la dieta di illustri sconosciuti quando con una semplice ricerca sui siti delle Società scientifi che competenti o del Ministero della Salute si possono leggere le raccomanda- zioni davvero utili alla prevenzione (ma anche al dimagrimento piuttosto che al “deperimento”) formulate dagli esperti italiani o della OMS.

Almeno in campo nutrizionale bisogna attenersi solo ai consigli o ai prodotti validati da un adeguato iter scientifi co evitando l’auto-promozione e le scor- ciatoie commerciali di maghi e cialtroni privi dei necessari titoli di studio. “La legge non ammette ignoranza”, tanto meno in campo nutrizionale e invece la nostra società abbandona i più sprovveduti e sorvola su abusi e mistifi cazio- ni anche quando sono in gioco la prevenzione e la salute.

11 BENI CONFISCATI

ALLE MAFIE, OCCORRE AGIRE IN FRETTA

Quello dell’utilizzo dei beni confiscati alle mafie è uno dei cardini dell’identità e dell’impegno di Libera. Il valore simboli- co delle cooperative che ormai da anni lavorano le terre una volta in mano ai boss è straordinario. Ma dietro a questi successi esiste una realtà molto più am- pia e complessa. Infatti le indagini e gli accertamenti della magistratura e delle forze dell’ordine hanno portato alla con- fisca definitiva di ingenti patrimoni im- mobiliari (secondo gli ultimi dati disponi- bili si tratta di 11.238 immobili e 1.708 aziende). Il tema è impedire che le lun- ghezze burocratiche e processuali porti- no a far deperire o fallire questi beni e a non consentire il loro utilizzo. Oggi i beni sequestrati sono tre volte tanto rispetto a quelli per i quali la procedura di confi- sca è già stata completata. Esiste un enorme patrimonio che deve essere ge- stito meglio. “Bisogna rafforzare i Tribu- nali delle misure di prevenzione, rendere trasparente l'albo degli amministratori giudiziari e dare forza all'Agenzia per la gestione dei beni confiscati – spiega il co- ordinatore di Libera, Enrico Fontana che è di fatto paralizzata in attesa che il Governo definisca una sua riorganizza- zione. Il punto è che, ormai da diversi mesi nessuno dei beni sequestrati viene più affidato a chi invece sarebbe pronto a farlo rivivere. In particolare per le azien- de il rischio è che queste falliscano, con la conseguente perdita del lavoro per tante persone”.

di Eugenio del Toma

presidente onorario dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica

alfabeto alimentare

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IN PRIMO PIANO LUGLIO-AGOSTO 2014

1° classificato: "Il muro dell'illegalità", della 4ª E dell'ITIS "Enrico Fermi" di Modena 2° classificato: "La mafia esiste", della 4ª A dell'ITIS "Enrico Fermi" di Modena

3° classificato: "Un no al razzismo", della 2ª G dell'ITI "Copernico Carpeggiani" di Ferrara I video si trovano sul profilo facebook “La scuola siamo noi” di Coop Estense

I 3 VIDEO VINCITORI DEL CONCORSO

S

abato 7 giugno nella sede di Coop Estense si è tenuta la premiazione del concorso “La legalità non è uno spot”, a cui hanno partecipato gli studenti di otto istituti superiori di Modena e provin- cia, cinque di Ferrara e diverse scuole della Puglia. Tema del contest il con- cetto di legalità, che i giovani hanno declinato nelle sue varie accezioni in uno spot a scopo divulgativo di trenta secondi. Lotta alle mafie e alla corru- zione, responsabilità civile del singolo, rispetto dell’altro (in relazione all’o- mofobia e al razzismo) e dell’ambiente, difesa della costituzione: questi i valori di cui i giovani sono diventati testimo- nial nei video. L’iniziativa si pone a conclusione di un percorso che Coop Estense ha sviluppato assieme alle co- operative di Libera e alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Fer- rara, con l’obiettivo di portare la costi- tuzione e i temi della cittadinanza e della legalità all’interno delle scuole, favorendo così la riflessione dei giova- ni su questi argomenti. Il progetto si è sviluppato secondo due filoni paralle- li: uno finalizzato a formare gli inse- gnanti delle scuole sui metodi e le competenze necessarie per portare questi temi in aula, l’altro ha visto pro- tagonisti i ragazzi, che hanno parteci- pato ai laboratori, seminari e incontri che Coop ha organizzato con istituzio- ni, giornalisti e le cooperative di Libe- ra, impegnate nel recupero dei terreni confiscati alle mafie e nella divulga- zione della cultura della legalità.

Nei laboratori gli studenti hanno ap- profondito con giornalisti d’inchiesta ed esperti, i fenomeni d’attualità die- tro ai quali si nasconde l’attività della criminalità organizzata: le frodi ali- mentari, l’evasione fiscale, gli abusi ambientali ed edilizi, ma anche il gio-

Due fermi immagine dal video primo classificato, "Il muro dell'illegalità"

La legalità non è uno spot

co d’azzardo, il traffico di droga e le di- pendenze che scatenano, ludopatia e tossicodipendenza. A Ferrara in parti- colare sui banchi di scuola si è parlato di Costituzione, grazie alle lezioni di Chiara Bergonzini e Sara Lorenzon, dottori di ricerca in Diritto Costituzio- nale presso la Facoltà di Giurispruden- za dell’Università di Ferrara. Assieme a loro, gli studenti hanno preso in esa- me gli articoli fondamentali della Co- stituzione, per capire le logiche che stanno alla base dei diritti e dei doveri, come sono nati e come attualizzarli nella propria vita, per esercitarsi ad es- sere cittadini consapevoli e informati.

Il valore principale che si è cercato di trasmettere è quello della co-respon-

sabilità civica e democratica del singo- lo cittadino su quello che accade nella società. Partecipano al progetto, chia- mato “A scuola di Costituzione”, gli istituti superiori Aleotti-Dosso Dossi, Liceo Carducci, Copernico-Carpeg- giani e gli istituti di Argenta-Porto- maggiore. Coop è una impresa che na- sce e vive nel rispetto della legalità, della democrazia e dell’uguaglianza, valori che per sua natura, storia e mis- sione si propone di trasferire anche all’esterno; per questo ha ritenuto im- portante sensibilizzare i cittadini del domani, i giovani, rendendoli consa- pevoli dei loro diritti e doveri. Un im- pegno concreto verso una società più etica e più giusta.

l

Gli studenti delle superiori si sono misurati sul tema della co-responsabilità civica proposto da Coop Estense

di Giuli a M a rchesini

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“A

bbiamo tanti temi da affrontare con ur- genza, partendo da una idea di fondo e cioè che come cooperatori abbiamo il dovere di lasciare alle generazioni future non solo i conti a posto nelle aziende, ma anche di tutelare e promuo- vere con estremo rigore un sistema di valori, fatto di soli- darietà e scambio mutualistico, che impedisca l’omologa- zione rispetto agli altri tipi di imprese”. Parola di Mauro Lusetti, modenese, una lunga esperienza come dirigente Conad, da maggio 2014 nuovo presidente nazionale di Le- gacoop e, poi, anche dell’Alleanza delle cooperative ita- liane. Lusetti nel tracciare un quadro del lavoro che lo at- tende parte proprio dal percorso di costruzione dell’Alleanza delle cooperative italiane, per dar vita ad un’unica struttura di rappresentanza che superi la storica articolazione tra le tre sigle di Legacoop, Confcooperative e Agci.

“La costruzione dell’Alleanza non è un fatto burocratico, non può essere e non sarà la sommatoria di tre organizza-

un nuovo inizio COOPERAZIONE

di Da r io Guidi

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settoriali. Insomma abbiamo davanti a noi una grande occasione che non dobbiamo sprecare”.

Quale è lo stato di salute delle coo- perative nella difficile fase econo- mica che il paese sta vivendo?

Il sistema cooperativo, per come è fat- to, ha una caratteristica di resilienza, cioè la capacità di reagire di fronte ad eventi problematici. Ciò è stato vero anche in questi anni, ma la lunga crisi che stiamo vivendo ci consegna due elementi nuovi. Il primo è che in alcu- ni settori si sono accentuate dinami- che forti di segno anche molto diver- so, come la crisi davvero pesante nel settore delle cooperative di costruzio- ni rispetto alla nascita di nuove im-

prese nel campo della cooperazione sociale. Il secondo dato di fondo è che i segni della crisi si vedono comunque un po’ in tutti gli ambiti con cali delle vendite, riduzioni degli utili. Dunque se il contesto sociale ed economico del paese non cambia la prospettiva è decisamente difficile anche per noi.

Anche alla luce dell’esito delle ele- zioni europee, che tipo di situazio- ne vede e quali sono le priorità da affrontare nel paese?

Credo che dal voto sia uscito un mes- saggio che ha detto no ad avventure e populismi. Si tratta di prerequisiti fondamentali per affrontare un per- corso di riforme di cui c’è urgente bi- sogno. Si è accesa una speranza, ma è zioni. Parliamo della costruzione del-

la casa unitaria dei cooperatori italia- ni. Si tratta di un nuovo inizio, di una sfida che dobbiamo vivere in maniera emozionale ed emozionante. Dobbia- mo ragionare dei temi strategici per il futuro del nostro mondo, di quale pensiamo debba essere la coopera- zione del domani. Sono cose di cui dovremo discutere a cominciare dal congresso di Legacoop che terremo prima della fine dell’anno. Anche Confcooperative e Agci faranno pas- saggi analoghi nei prossimi mesi. In- tanto il processo di strutturazione e consolidamento dell’Alleanza va avanti: si sta completando la costitu- zione dei coordinamenti regionali, si è dato vita a 4 gruppi di lavoro inter-

Intervista al nuovo presidente di Legacoop, Mauro Lusetti: "La nascita

dell'Alleanza delle cooperative italiane è una sfida fondamentale che segna una svolta profonda per difendere e aggiornare i valori distintivi della cooperazione".

Un impegno strarodinario contro la disoccupazione e per il lavoro ai giovani"

COOP LEADER DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE

Cresce e vale il 19,1% del mercato

Coop mantiene la sua leadership nella grande distribuzio- ne del nostro Paese raggiungendo la quota di mercato del 19,1% (era il 18,5% un anno fa) e assestandosi sui 12 mi- liardi e 724 mila di fatturato. Sono 1200 le strutture di vendita, 54.700 gli addetti, mentre continua a crescere la base sociale che ha superato gli 8 milioni (più 3,4% sul 2012). Successo confermato per il prodotto a marchio Coop, sintesi di convenienza e qualità, che ha superato quota 27% sul fatturato. Sono queste le cifre essenziali del bilancio di Coop Italia, approvato a fine giugno dall'asssemblea delle cooperative socie.

Buoni risultati anche fuori dal core-business in virtù dell’allargamento dell’offerta in quei settori di mercato parzialmente liberalizzati: 119 i Coop Salute dove rispet- to all’acquisto dello stesso paniere di prodotti presso le farmacie tradizionali, si è generato nel 2013 un risparmio per le famiglie di circa 11 milioni di euro, mentre Coop Voce, la telefonia mobile a marchio Coop, ha raggiunto 1 milione e 250mila attivazioni. Sono poi 13 gli impianti di carburante per un erogato complessivo nell’arco del 2013

pari a circa 230 milioni di litri. Segnali interessanti arriva- no anche dal comparto delle vendite on line dove Coop ha debuttato lo scorso autunno con Coop on line: oltre 3,2 milioni di visitatori, 200.000 iscritti alla newsletter men- tre è in corso il rafforzamento dell’offerta del sito che raggiungerà a regime circa 11.000 prodotti.

“In uno scenario di grande cambiamento che, per la prima volta dopo anni, fa registrare timidi segnali di risveglio – spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia- Coop va meglio della media del mercato della grande distribuzio- ne, ma vuole ancora migliorare i suoi risultati non perden- do di vista la missione che è propria di una impresa coo- perativa: la convenienza non disgiunta dai valori di sicurezza, qualità e trasparenza. Per rendere accessibile a tutti, e quindi anche alle famiglie meno abbienti, il cibo buono e sicuro”. Tra le altre novità la presenza nel Consi- glio di Amministrazione di Coop Italia di tutte le 9 grandi cooperative e la nascita a fianco del Cda di un Comitato Commerciale Nazionale con i direttori commerciali delle stesse cooperative

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una speranza con una scadenza a bre- ve. Il governo Renzi si è caricato di una grande responsabilità. E la prima grande sfida è quella di riuscire a ri- durre la disoccupazione a partire dall’emergenza giovani: uno su due è senza lavoro. Un fatto contro cui an- che noi intendiamo muoverci presen- tando proposte precise.

Di cosa si tratta?

Come Alleanza delle cooperative pre- senteremo al ministro Poletti un pia- no articolato puntando a siglare un protocollo col Governo proprio di ga- ranzia verso i giovani. Come movi- mento cooperativo pensiamo di met- tere in campo un sforzo straordinario.

Tra le proposte che vogliamo avanza- re c’è quella di una staffetta intergene- razionale per cui le imprese assuma- no degli under 40 a fronte del prepensionamento di persone tra i 64 ed i 66 anni. Si tratta di definire un meccanismo virtuoso il cui costo va

ripartito tra l’impresa, lo Stato e il la- voratore che va in pensione, proprio a vantaggio dei più giovani. Altra cosa che proponiamo è di estendere i bene- fici fiscali oggi rivolti solo alle start up innovative, a tutte le nuove aziende.

Alcune vicende di cronaca, come l’indagine della magistratura sull’Expo di Milano, hanno coinvol- to il mondo cooperativo, ripropo- nendo anche vecchi luoghi comuni sui rapporti con la politica. Come commenta queste situazioni?

Nel rispetto per il lavoro della Magi- stratura, è opportuno attendere gli sviluppi delle indagini e rispettare l’a- zione di difesa degli accusati. A pre- scindere dagli esiti finali, è necessario però che tutte le cooperative interes- sate procedano alla massima distin- zione tra le responsabilità dei singoli e quelle delle imprese. La priorità per noi è, infatti, tutelare le cooperative e l’occupazione e dare respiro a un mo-

do nuovo di interpretare il rapporto tra imprese e istituzioni, tra imprese e politica, fondato sulla legalità e la pro- mozione dei valori di cui da sempre siamo portatori. Anche per questo se le accuse dovessero essere conferma- te da sentenze o patteggiamenti, provvederemo ad assumere le misure conseguenti, fino alla richiesta di espulsione a carico di chi con il pro- prio comportamento ha arrecato un danno a tutta la cooperazione.

Del resto la cooperazione sulla le- galità ha fatto tante battaglie…

Certo, perché noi stiamo bene e cre- sciamo in un mondo legalmente sano.

Se avviene il contrario la cooperazio- ne muore. Per questo abbiamo pro- mosso e sottoscritto tanti protocolli di legalità con le istituzioni e altre realtà, siamo impegnati a promuovere coo- perazione sui ben confiscati alle ma- fie. Ma ci battiamo anche per il rispet- to dei contratti di lavoro, contro il

LE CIFRE DELL'ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE...

... E QUELLE DI LEGACOOP

Tra 2007 e 2012 l'occupazione nell'insieme del mondo cooperativo è cresciuta dell'8%

42.000

imprese associate oltre 12 milioni

di soci

circa 1,2 milioni

di occupati (52% è donna)

140 miliardi

di fatturato

(di cui 8 provenienti dall’export)

8,9 milioni

di soci oltre 493mila

occupati 77,9 miliardi

di fatturato

15.000

imprese associate

IN PRIMO PIANO LUGLIO-AGOSTO 2014

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O

ttantamila ettari sottratti al dominio delle paludi e riscattati dal lavo- ro di uomini, donne e bambini deportati in mezzo alle zanzare e alla malaria. Un patrimonio assoluto di ricchezza di vita totalmente stra- volto, foreste planiziali prosciugate e uccise, specie animali estinte o comunque scacciate per sempre. Le dune intaccate e spianate, canali artifi cia- li ovunque e pompe idrovore in funzione per decenni. Tutto questo per ottene- re, alla fi ne, "colture trascurate, grano orribile, pieno d'erbacce e nessun conta- dino che si occupasse davvero del raccolto". Un insuccesso clamoroso, un danno ambientale senza fi ne, una perdita per sempre. Ma non siamo nel Suda- merica di oggi: siamo nell'Agro Pontino, Lazio meridionale, negli anni Trenta, e quelle sono le parole di Benito Mussolini, che constata l'insuccesso produttivo.

Quella bonifi ca spaventosa è stata la nostra Amazzonia.

Certo, decenni fa non si poteva conoscere il valore ecosistemico delle aree umide, che oggi vengono conservate gelosamente in tutto il mondo, né si co- nosceva il termine biodiversità, inteso come ricchezza della vita con tutti i servizi che gratuitamente fornisce agli umani. E, al di là dei risultati scarsi, di quell'epopea resta la fatica degli uomini, una fatica che avrebbe meglio potuto essere indirizzata verso altri risultati. Di Amazzonie perdute come quella pon- tina è disseminato il pianeta, ma una è rimasta, e sarebbe bene conservarla e tutelarla. Salvare l’Amazzonia dalla deforestazione è una garanzia per tutto il pianeta: quest’immensa foresta, estesa per 6,7 milioni di kmq, è un perno del complesso sistema climatico globale, capace di immagazzinare cinque volte le attuali emissioni globali di anidride carbonica. Ma, senza uno stop alla defore- stazione, entro 25 anni si sarà superato il punto di non ritorno. Ogni anno sparisce una superfi cie di foresta Amazzonica pari a circa la metà della super- fi cie dell'Italia. Come dire che ogni minuto viene distrutta una superfi cie di fo- resta amazzonica grande quanto tre campi e mezzo di calcio, e che, nonostan- te 53 milioni di ettari di foresta amazzonica nel solo Brasile siano protetti, ci vuole uno sforzo maggiore. Bisogna combattere la deforestazione puntando all'ambizioso obiettivo di "zero deforestazione netta", e proteggere il sistema di acque dolci intervenendo affi nché le infrastrutture idrologiche, e in particolare le dighe, adottino criteri di sostenibilità e rispettino le caratteristiche ecologi- che del territorio e i diritti delle comunità locali. La grande foresta Amazzonica ospita il 10% delle specie conosciute, ma, negli ultimi 50 anni, ha perso quasi un quinto della sua superfi cie, compresi animali e risorse naturali preziose per le popolazioni locali e il pianeta, come la specie simbolo dell'Amazzonia, il gia- guaro. I nostri antenati hanno distrutto un patrimonio che solo oggi riconoscia- mo, comportandosi come gli odierni sfruttatori della foresta amazzonica. Ma almeno non potevano saperlo, noi, invece, che scusa abbiamo?

dumping delle cooperative spurie o di privati che le regole le aggirano siste- maticamente. La cooperazione in tan- ti settori è stata ed è fattore di crescita della legalità e dei diritti dei lavorato- ri. Evitare l’omologazione per noi vuol dire queste cose precise e concrete. E siamo pronti, a ragionare con l’insie- me della società, per costruire un mercato più etico. C’è un problema di regole più semplici, di efficienza dello Stato e di recupero del senso di re- sponsabilità che per i cooperatori vale ancor di più.

Pensando al futuro del nostro paese e al ruolo che la cooperazione può svolgere, cosa le viene in mente?

Noi siamo quelli del lavoro, quelli che mettono al centro i soci e i dipendenti.

Noi dobbiamo fare di più e meglio, partendo proprio da questo punto di riferimento. La cooperazione oggi è forte su mercati che sono più in diffi- coltà, perché i consumi interni soffro- no e pure le risorse degli enti pubblici sono in calo. Dunque dobbiamo pen- sare a nuovi mercati ed avere capacità di attirare capitali. Penso che il tema del made in Italy sia decisivo e da guardare con grande attenzione par- tendo dalle opportunità enormi che la crescita dei paesi emergenti offre.

Parlare di turismo, di ambiente e cul- tura, di alimentazione può offrire grandi spazi e possibilità, dentro e fuori dai nostri confini, ma occorre saper far rete per sviluppare una of- ferta adeguata e innovativa. Penso poi al tema della messa in sicurezza del territorio e della riqualificazione delle città. Lo sviluppo edilizio come lo ab- biamo conosciuto negli ultimi decen- ni è finito. Dobbiamo pensare al ri- sparmio energetico nelle case, a una mobilità sostenibile, a proteggere da terremoti, alluvioni e frane. Per farlo occorre uscire da logiche di costante emergenza. La politica deve definire scelte di fondo strategiche e la coope- razione deve esser pronta a fare la sua parte, nell’interesse del paese.

un pianeta da difendere

di Mario Tozzi

primo ricercatore Cnr - Igag e conduttore televisivo

Amazzonia

una storia che ci riguarda

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TEMPO DI "ESODI"

Nella stagione degli esodi di milioni di italiani diretti verso le ago- gnate mete estive, acquista un senso ancora maggiore soffermarsi a riflet- tere su un'altra tipologia, totalmente diversa, di "esodo": quello di un popolo (ebreo) in fuga dalla schiavitù (d'Egit- to) attraverso un lungo viaggio nel de- serto (il Sinai).

L'esodo biblico è assurto nel tempo a paradigma di tutti i cammini di libe- razione, è divenuto l'emblema del viaggio, personale e di gruppo, verso mete cariche di promesse di reden- zione (per i fedeli) e di aspettative di riscatto (per i laici) che poco hanno a che vedere con le vacanze, ma molto con la "strada" e con le sue piaghe, dal- la prostituzione alle varie dipendenze da alcol, droghe e gioco, dall'abbando- no al distacco familiare.

Di queste grosse problematiche si oc- cupa dal 1984 una comunità di educa- tori come Exodus, Fondazione onlus che nel nome stesso ha ereditato il concetto di viaggio di cui si diceva.

Nella ex scuola di Salvatonica di Bon- deno (via Provinciale 44, tel.

0532.882729), nel ferrarese, Exodus ha ufficialmente inaugurato il 20 maggio scorso la nuova sede della sua Casa di Carlotta, in cui 12 persone, tutte italiane, e 3 bambini condivido- no ambienti e situazioni di vita, com- presa la cura dell'orto e la sistemazio- ne di un grande parco di alberi secolari.

Il taglio del nastro ha segnato un pun- to si svolta per la comunità, ponendo fine a un'odissea cominciata dopo che il terremoto di due anni fa aveva reso inagibile la precedente sede, nella ca- nonica di San Biagio, e dopo alcune sistemazioni provvisorie a Verona e all'interno di container.

All'inaugurazione di Casa Carlotta – che ha coinciso con il ventennale della presenza della comunità nel bondene- se e con il trentennale della Fondazio- ne Exodus – ha presenziato lo stesso carismatico fondatore, Don Mazzi. E a testimoniare la sua vicinanza e il suo impegno c'era anche Coop Estense che da anni, attraverso Brutti ma buo- ni, rifornisce di prodotti alimentari gli ospiti della casa. Un ritiro settimanale (il martedì mattina) che viene defini- to "prezioso" da Sabrina Mori, psico- loga responsabile dei 4 educatori di Exodus il cui staff comprende anche

una psicoterapeuta che si occupa dei più piccoli. "Grazie a questi prodotti riusciamo a coprire i pasti di un paio di giorni", spiega Sabrina. E non è po- co, visto che le fonti di sostentamento come il Banco Alimentare tendono a scarseggiare e le rette sono insuffi- cienti. I prodotti vengono cucinati il giorno stesso e se avanza della carne, c'è un congelatore pronto all'uso.

L'opera di recupero di queste persone prese dalla strada si sviluppa nell'arco di un paio di anni. Dopodiché si spera che abbiano spalle sufficientemente robuste per non ripetere gli errori del passato. Sabrina conclude il quadro con un appello rivolto a tutti che è an- che un segnale di apertura verso il territorio. "Sarebbe importante per noi avere la disponibilità di nuovi vo- lontari che ci dessero una mano in cu- cina o in altre attività. Venite a trovar- ci, scoprirete mondi interessanti".

BRUTTI MA BUONI

DAL 1999 UN PROGETTO DEI SOCI E LAVORATORI DI COOP ESTENSE

di Cl audio Str a no

Don Mazzi inaugura la sede di Exodus, a Salvatonica. Accanto, davanti al Cav di Copparo

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Sicuramente è interessante anche il mondo che gira attorno al Cav, il Cen- tro aiuto alla vita di Copparo la cui presidente, Paolina Benetti, si è senti- ta in dovere di scrivere direttamente a Coop Estense: "In questo periodo, per effetto della crisi economica, il Cav risente di una forte diminuzione delle risorse. Ricevere gratuitamente da di- versi anni prodotti alimentari e non, ai Pioppi di Copparo, è per i nostri vo- lontari un incoraggiamento a conti- nuare, pur con tante difficoltà, quella

linea di azione e di impegno a favore della vita e a fianco dei più svantag- giati. Ciò che Coop fa con Brutti ma buoni – continua la presidente – è en- comiabile; è tra l'altro l’unico super- mercato del nostro territorio che ha detto no allo spreco e sì alla condivi- sione. Brutti ma buoni è un modo per dare risposta alle domande di soste- gno materiale che quotidianamente ci vengono poste da un numero sempre crescente di persone in stato di pover- tà, persone che i volontari del Cav ac-

colgono e aiutano". Mensilmente sono un centinaio le famiglie assistite a Copparo per un totale di 500 persone, delle quali circa la metà bambini. Tra questi, 70 necessitano di prodotti di prima infanzia. "Il Consiglio del Cav – si chiude la lettera – anche a nome degli assistiti, esprime tanta gratitu- dine per l’iniziativa di Coop e ringra- zia in modo particolare anche il per- sonale che con la sua collaborazione consente la puntuale realizzazione di questo progetto umanitario".

l

Tanto si parla di ridurre gli sprechi alimentari e tanto poco, purtroppo, si continua a fare. La piaga del cibo buttato via in casa è nota, meno noto è il diniego o peg- gio l'indifferenza di diverse catene di supermercati che di prodotti buoni ne smaltiscono a tonnellate, nonostan- te una crisi di proporzioni tali come quella che stiamo vivendo. Le ragioni – e in parte sarebbe comprensibile, ma solo in parte – affondano nella difficoltà di dedicare tempo e personale alle procedure di legge indispensabi- li per donare la merce invendibile. A ciò si aggiunge il fatto di non disporre di una rete efficiente e organizzata di volontari sulla quale, invece, può fare affidamento Coop: una lacuna non colmabile, questa, riconducibile alla diversa natura dell'impresa cooperativa che si riflet- te anche nella disponibilità dei dipendenti a selezionare e a trattare con cura i prodotti. Ma perché non osare di

RIDUCIAMO TUTTI LO SPRECO? SÌ, MA...

DONARE I PRODOTTI INVENDIBILI A CHI NE HA PIÙ BISOGNO ED È "IN VIAGGIO" NON PER VACANZA MA PER RITROVARE SE STESSO: ANCHE QUESTO È “BRUTTI MA BUONI”, IL PROGETTO DI COOP ESTENSE CHE RACCONTIAMO OGNI MESE ASCOLTANDO LE TESTIMONIANZE DEI SOCI E DELLE ASSOCIAZIONI

DAL 1999 UN PROGETTO DEI SOCI E LAVORATORI DI COOP ESTENSE

più? Lo spazio ci sarebbe. Da una parte, infatti, il Banco alimentare è una vena che si assottiglia, dall'altra Coop è un canale di rifornimento che deve "alimentare" un nume- ro crescente di onlus impegnate a fare beneficenza su un territorio che si sta impoverendo e dove i bisogni di base della gente aumentano. A Bondeno come a Copparo Coop ci ha anche provato ad offrire alle insegne della gdo pre- senti con sei supermercati, le proprie conoscenze e la pro- pria modulistica per avviare la raccolta. Ma la risposta, quando c'è stata, è stata "picche". Intanto le onlus servite dai Brutti ma buoni sono salite a cinque e un coordinatore esperto come Dino Giatti, cooperatore di lunga esperien- za, attuale vicepresidente del Distretto soci e in passato membro del cda di Coop Estense, riesce comunque a far- cela da solo a tenere le fila di un servizio ben oliato. Ridurre gli sprechi, dunque, è possibile. Perché non provarci tutti?

di Cl audio Str a no

Modena Ferrara Puglia/Basilicata TOTALE

Valore donato in euro 1.379.267 815.453 715.324 2.910.044

Peso in kg (food) 224.217 125.717 137.322 487.266

Associazioni 145 57 102 304

Negozi interessati 26 12 13 51

Persone assistite 23.066 7.629 12.764 43.459

DONAZIONE MERCE NON COMMERCIALIZZABILE

(DATI DI COOPERATIVA A MAGGIO 2014)

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OGM, IPOTESI DI ACCORDO UE:

"OGNI PAESE È LIBERO"

Ogni paese aderente alla Ue sarà libero di decidere autonomamente se coltiva-

re o meno organismi Ogm sul proprio territorio. Il faticoso accordo (di cui ci siamo occupati nei numeri recenti di Consumatori), arrivato dopo anni di discussioni in sede di Consiglio dei mini- stri dell’Unione, dovrà ora passare al vaglio del Parlamento europeo per diventare operativo. Il Mini- stro dell’ambiente Gianluca Galletti ha ribadito la sua posi- zione e del Governo contraria alla coltivazione di questi prodotti nel nostro paese.

Un parere fortemente critico su questo accordo è venuto da movimenti ambientalisti, che da anni si battono contro la contivazione di OGM. Secondo Greenpeace e Slow Food il testo attuale della cosiddetta “ri-nazionalizzazione” degli OGM rischia di trasformarsi in una trappola per i Paesi che non vogliono gli OGM. “Il testo dà poche garanzie di regge- re in sede legale. Quei Paesi, come l’Italia, che vogliono dire no agli OGM sarebbero esposti alle ritorsioni legali delle aziende del settore biotech” dichiarano Greenpeace e Slow Food. Soddisfatto invece il ministro dell'agricoltura, Mauri- zio Martina: ““L’intesa raggiunta – ha sottolineato il Mini- stro – introduce la necessaria flessibilità che consente agli Stati membri di decidere in merito alla gestione della pro- pria agricoltura. Ribadisco – ha aggiunto il Ministro Marti- na – l’importanza di un’adozione rapida della Direttiva, au- spicando che il relativo iter possa concludersi durante il semestre di Presidenza italiana, quantomeno con il rag- giungimento dell’accordo politico nella fase della co-deci- sione con il nuovo Parlamento europeo”.

PREMIO ILARIA ALPI

A 20 ANNI DALLA MORTE

Sono passati vent’anni dalla morte di Ilaria Alpi, la giovane cronista Rai inviata in Somalia per seguire la guerra civile e uccisa in un attentato a Mogadiscio. Insieme a lei, fu assassi- nato anche il suo operatore, Miran Hrovatin. Da allora, un premio giornalistico porta il suo nome, per ricordarne la

passione per la ricerca della verità dei fatti. Al concorso par- tecipano infatti i reportage web e tv, locali e nazionali, che trattano di impegno civile e sociale.

Il Premio Ilaria Alpi porterà anche quest’anno a Riccione incontri, proiezioni e dibattiti con grandi nomi del mondo dell’informazione, dal 4 al 7 settembre. A valutare i lavori, sarà una giuria presieduta da Luca Ajroldi, e composta tra gli altri, per la prima volta, anche dal direttore della “Stam- pa” Mario Calabresi. Tra le sezioni in gara, anche la catego- ria Coop Ambiente, sostenuta da Coop e riservata alle in- chieste dedicate alle tematiche “verdi”: nel 2013, fu vinta da Domenico Iannacone e Luca Cambi con il documentario

“La terra dei fuochi”. Tutte le informazioni sul premio e il programma sono sul sito www.premioilariaalpi.it.

Alla storia di Ilaria e Miran sono dedicati anche diversi libri.

Ne ricordiamo due, usciti da poco: “La ragazza che voleva raccontare l’inferno” di Gigliola Alvisi e “La strada di Ilaria”

di Francesco Cavalli.

FILM PER LA LEGALITÀ:

LA RASSEGNA "LIBERO CINEMA IN LIBERA TERRA"

Dire no alla mafia attraverso i film. Dal 15 luglio al 15 ottobre torna il festival internazionale itinerante “Libero cinema in Libera terra”, con proiezioni nelle piazze e nei luoghi confi- scati alla criminalità, in Italia e all’estero, per promuovere la cultura della legalità. Tra le pellicole, “La mafia uccide solo d’estate” di Pif, “La mia classe” di Daniele Galaianone, “Ma- re Magnum” di Ester Sparatore. La “carovana” inizia il suo viaggio da Roma con l’appuntamento alla Casa del jazz (be- ne confiscato alla Banda della Magliana), facendo poi tappa in Campania sulle terre sottratte alla camorra: il 16 luglio a Castel Volturno (Na), il 17 a Casal di Principe (Na) e il 18 a Pollica (Sa). Proseguirà quindi in Sicilia, toccando anche Ca- tania il 23 luglio con i volontari dei campi estivi di Libera.

Toccate dal tour anche la Calabria e la Puglia, con tappa il 26 luglio a Bitonto (Ba), e il 27 a Mesagne (Br). Il viaggio si spo- sterà anche in Lombardia, a Galbiate (Lc) il 29, e in Emilia- Romagna, sostando a Rimini il 2 agosto e in ottobre a Ferra- ra. La manifestazione sarà per la prima volta a Berlino il 7 settembre e infine a Parigi il 14 e 15 ottobre. La rassegna, alla nona edizione, è organizzata dalla Fondazione Cinemo- vel e da Libera, ed è sostenuta, tra gli altri, anche da Coop Adriatica. Per tutte le tappe: www.cinemovel.tv.

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l'eco-sostenibilità a Ferrara

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ostenibilità ambientale, ricer- ca e formazione: sono queste le parole chiave di "Costruire leggero", un progetto inau- gurato a Ferrara che coinvolge gli studenti di due istituti tecnici in un percorso di grande valore formativo e professionale. Protagonisti di que- sta bella esperienza 18 studenti dell’i- stituto tecnico Niccolò Copernico- Andrea Carpeggiani e la classe 4ª B dell’istituto tecnico per le costruzioni, ambiente e territorio Aleotti.

Tutto è partito dall’incontro di Coop Estense con l’istituto Copernico-Car- peggiani: la scuola, uscita vincitrice nel 2013 dal concorso dell’unione eu- ropea Comenius, era alla ricerca di sponsor per portare avanti il suo pro- getto, un’occasione formativa unica per gli studenti selezionati che vede la collaborazione con due scuole te- desche e una finlandese, in nome di un obiettivo comune: sperimentare a diverse latitudini le scelte energeti- che più vantaggiose in materia di so-

stenibilità ambientale, facendo espe- rimenti sulle "log houses", le casette in legno prefabbricate.

“Avevamo bisogno di un’azienda specializzata nelle costruzioni in le- gno che sostenesse il progetto – rac- conta la professoressa Maria Letizia Mazza, coordinatrice dell’iniziativa – affinché i nostri studenti potessero studiare da vicino le tecniche e i ma- teriali impiegati per realizzare una casetta sperimentale, che diventasse oggetto di ricerca e di studio delle mi- gliori tecniche per il risparmio ener- getico e la sostenibilità ambientale”.

La risposta è arrivata da Coop Esten- se, che nel riconoscere il valore e le potenzialità del progetto – chiama- to “It makes S.E.N.S.E." Sustainable Energy concept from North to South in Europe” – ha messo in contatto l’istituto Copernico-Carpeggiani con l'architetto Adriano Lazzari del consorzio Worma lightbuilding, una

Coop Estense, aziende, professionisti del settore e scuole: una collaborazione a tutto tondo tra questi soggetti ha portato il Copernico-Carpeggiani e l'Aleotti di Ferrara a studiare

da vicino le casette in legno a risparmio energetico, nel quadro del progetto europeo Comenius

realtà d'eccellenza nel campo delle costruzioni eco-compatibili, che re- alizza case in legno tecnologicamen- te avanzate. Nasce così "Costruire leggero", una collaborazione a tutto tondo tra Coop Estense, aziende, professionisti del settore e scuole. Il percorso coinvolge 18 tra i migliori studenti delle varie specializzazioni del Copernico-Carpeggiani (chimica, materiali e biotecnologie; elettronica ed elettrotecnica; informatica e tele- comunicazioni; meccanica meccatro- nica ed energia) e i geometri, grazie alla partecipazione al progetto della classe 4ª B dell’istituto Aleotti.

A lezione dalla Lavoranti in legno e da Bozza Legnami

La partnership si è concretizzata in tre esperienze di grande valore for- mativo per i ragazzi. La prima è sta- ta la visita alla cooperativa Lavoranti in legno di Ferrara, specializzata in

costruiamo “leggero”per alleggerire la vita

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ORMA LIGHTBUILDING è un consorzio di imprese, con sede a Ferrara che opera nell’ambito della progettazione e realizzazione di edifici in legno a energia zero. Le imprese consorziate si trovano entro un’area di 150 km da Ferrara ed operano nel campo della progettazione, dei servizi, della costruzione e della produzione di tecnologie, materie prime, semilavorati e prodotti finiti.

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ORMA REALIZZA LA SOSTENIBILITA’

• offre servizi di progettazione sia al cliente finale che al professionista

• costruisce e realizza chiavi in mano edifici ad altissime prestazioni energetiche e antisismiche (edifici in legno in classe A)

• ha ideato un sistema costruttivo ideale per case modulari che nel tempo

possono trasformarsi per assecondare le future esigenza della famiglia

• applica le più innovative e performanti tecnologie per il recupero energetico e per la trasformazione funzionale degli edifici esistenti

• progetta su misura del cliente, sulla base delle sue possibilità economiche trovando le soluzioni finanziarie più corrette e sostenibili

• completa i progetti con gli arredi e le attrezzature che servono o su richiesta del cliente (cucine con elettrodomestici a risparmio energetico, mobili su misura)

• assiste il cliente dopo la fine dei lavori con servizi di assistenza post-vendita per garantire il mantenimento del massimo benessere abitativo.

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di Giuli a M a rchesini

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