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Un primo bilancio degli effetti della pandemia da Covid-19 L a ripresa economica in atto

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Academic year: 2022

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F

RIS.ITAL.I. (l’Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana Indipendente), la nuova e innovativa associazione degli allevatori della razza frisona italiana, continua il suo percorso di crescita. Mattoncino dopo mattoncino FRIS.ITAL.I. prende forma e il riconoscimento della personalità giuridica da parte della Prefettura di Padova (l’associazione ha infatti sede legale a Limena) ottenuto in questi giorni è un importante passo avanti verso la nascita del Libro Genealogico: «È un atto formale essenziale - spiega Elisabetta Quaini, allevatrice cremonese e presidentessa dell’Associazione nazionale allevatori Frisona Italiana Indipendente - per poter proseguire nella

direzione che abbiamo condiviso con gli altri colleghi allevatori. Uno dei nostri traguardi è la nascita di un nuovo Libro Genealogico con cui far crescere insieme la più diffusa razza da latte italiana e il riconoscimento prefettizio della nostra istanza è la prima tappa di questo percorso. C’è grande fermento intorno a questa nuova iniziativa e ringrazio sin d’ora il centinaio di allevatori che hanno creduto da subito nel nostro progetto decidendo di aderire a Fris.Ital.I. Sono segnali importanti che partono dalla base e che ci danno fiducia per il lavoro che ci attende».

A PAG. 7

Frisona italiana

FRIS.ITAL.I. continua il percorso di crescita

associativa: riconosciuta la personalità giuridica

FORMAZIONE EAPRAL

E

APRAL, l'Ente di Formazione

di Confagricoltura

Lombardia, organizza un corso di formazione sull'etichettatura dei prodotti alimentari. La corretta informazione ai consumatori sugli alimenti è un tema molto dibattuto, sul quale ruotano molteplici interessi e stakeholders e allo stesso tempo sono in aumento le patologie legate all'errato consumo di sostanze alimentari.

Il corso fornisce una panoramica concreta sulle normative e sulle sanzioni che regolamentano il settore alimentare ed inoltre indica le linee guida per i corretti comportamenti e procedure, che devono essere tenute dalle aziende agricole che effettuano vendita diretta e in generale da tutte le attività produttive alimentari.

A PAG. 7

Al via il corso sull’etichettatura per i prodotti alimentari

www.lombardia.confagricoltura.it

L

a ripresa economica in atto in molti paesi è condiziona- ta dal successo della campa- gna di vaccinazioni anti Covid-19 e dalle misure economiche messe in atto dai governi. Sul primo punto, vi è un ottimismo diffuso tra anali- sti e operatori economici, come si rileva anche dall’andamento posi- tivo dei mercati finanziari nell’ulti- mo trimestre. Nonostante alcune incertezze iniziali, dal secondo tri- mestre del 2021 la numerosità del- le dosi a disposizione renderà il problema della vaccinazione limi- tato solo alla logistica della sommi- nistrazione. I paesi più avanti nella campagna vaccinale sono già in grado di operare delle riaperture anche estese. Il secondo aspetto ri- guarda l’entità delle misure econo- miche messe in campo dai governi e la loro efficacia nell’accelerare la ripresa economica.

A PAGINA 2

Quindicinale di Confagricoltura Lombardia

Sped.in A.p.45% art.2 comma 20/b legge 66297 - Filiale di Milano

L’

innovazione rende le aziende agricole più moderne, competitive, migliora la qualità dell’occupa- zione tutelando chi ci lavora e valorizzando il prodotto.

E Confagricoltura ha deciso di premiare quelle imprese che hanno fatto investimenti impor- tanti in questo ambito, con im- pegno, entusiasmo e coraggio.

Con la cerimonia del Premio na- zionale per l’Innovazione - che si è svolta in diretta web da Pa- lazzo Della Valle con la parteci- pazione del ministro delle Politi- che agricole Stefano Patuanelli, di Michele Pisante, professore all’Università degli studi di Tera- mo e presidente della Giuria, e di Massimiliano Giansanti, pre- sidente di Confagricoltura - so- no state premiate le imprese vin- citrici di questa edizione. Tra le nove aziende selezionate, quat- tro sono lombarde: Planet farms italia produce a Milano insalate ed erbe aromatiche in vertical farming, coniugando la tradizio-

ne agronomica italiana con l’ec- cellenza della specializzazione;

Madonna della neve è un’azien- da zootecnica con allevamento di bovini e suini, che a Cremona si occupa di produzione lattie- ro-casearia e coltivazione di fo- raggio per gli allevamenti ed ha indirizzato la propria produzio- ne su un prodotto di nicchia dal- le elevate caratteristiche qualita- tive e nutrizionali e ha basato la sua attività produttiva principa- le nell’allevamento di vacche di sola razza Bruna. A Mantova, l’a- zienda zootecnica di bovini da latte Davide Magni dal 2020 ha innovato il processo produttivo della stalla destinata a 120 capi in lattazione, con tecnologia avanzata e l’azienda zootecnica Birla - sempre a Montova e di proprietà di Sergio Visini - si è contraddistinta per l’allevamen- to sostenibile di suini antibiotic- free e per l’ampio uso di energia da biogas ed energia solare.

A PAG. 9

Sono 4 le aziende lombarde selezionate

Il premio innovazione

Un primo bilancio degli effetti della pandemia da Covid-19

MERCOLEDÌ 24 MARZO 2021 ANNO XXVI - NO6

€ 1,50

(2)

DIRETTORE RESPONSABILE Umberto Bertolasi COMITATO DI REDAZIONE:

Ildebrando Bonacini, Andrea Colombo, Laura Cerri, Roberto Ferrari, Simona Giorcelli, Aldo Marcassoli, Riccardo Speroni REDAZIONE E IMPAGINAZIONE:

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CSQ Spa (BS)

Tiratura edizione regionale: 299 copie.

Questo numero è stato chiuso in tipografia mercoledì 24 marzo 2021 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

L’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, chiede a tutte le regioni italiane di sottoscrivere l’appello in favore del «NutrInform»

Nutriscore, occorrono posizioni definite e informazioni chiare

L

a ripresa economica in atto in molti paesi è condizionata dal suc- cesso della campagna di vac- cinazioni anti Covid-19 e dal- le misure economiche messe in atto dai governi. Sul primo punto, vi è un ottimismo dif- fuso tra analisti e operatori economici, come si rileva an- che dall’andamento positivo dei mercati finanziari nell’ul- timo trimestre.

Nonostante alcune incer- tezze iniziali, dal secondo tri- mestre del 2021 la numerosi- tà delle dosi a disposizione renderà il problema della vaccinazione limitato solo al- la logistica della sommini- strazione. I paesi più avanti nella campagna vaccinale so- no già in grado di operare delle riaperture anche este- se. Il secondo aspetto riguar- da l’entità delle misure eco- nomiche messe in campo dai governi e la loro efficacia nell’accelerare la ripresa eco- nomica.

L’amministrazione Biden ha varato per gli Stati Uniti un piano da 1.900 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali di immediato utilizzo nel corso del 2021 e a diretto sostegno delle famiglie e del- le imprese.

Questo aspetto, unitamen- te alla velocità di sommini-

strazione dei vaccini, sta pro- ducendo un effetto di ripresa economica vivace del merca- to statunitense che si accom- pagna anche ad una crescita dell’inflazione.

L’Europa, che beneficia senz’altro della ripresa ame- ricana, tuttavia sconta mag- giori incertezze sul piano vac- cinale, come dimostrato an- che dal recente episodio di blocco cautelativo del vacci- no prodotto da Astrazeneca, e di una maggiore lentezza nell’erogazione delle misure economiche a sostegno dell’economia.

Il piano europeo di rilancio è complessivamente più in- gente di quello americano (2.300 miliardi di euro), ma di queste risorse sono spen- dibili immediatamente poco meno del 20%; il grosso è vin- colato al quadro finanziario pluriennale e al Next Genera- tion EU, dentro il quale c’è il Recovery and Resilience Fund (RRF) da 673 miliardi, di cui circa 313 miliardi a fon- do perduto. Questo aspetto comporta che una ripresa economica, con conseguen- te ripartenza dell’inflazione, per l’Europa è più lenta ri- spetto agli Stati Uniti.

L’attuale incremento dell’inflazione europea è so- stenuto più dall’incremento

dei costi dell’energia e delle materie prime che non da un’effettiva crescita della do- manda. In questo contesto si inserisce l’Agenda Draghi. Il nuovo governo formatosi ad inizio del 2021 si propone di raggiungere alcuni obiettivi di breve termine, come la ve- locizzazione della campagna vaccinale e l’implementazio- ne più rapida ed efficiente delle risorse del Recovery Fund, e altri di lungo termi- ne, connessi a problemi strutturali che limitano la competitività nell’economia e la produttività del lavoro. I mercati scontano già positi- vamente gli obiettivi di bre- ve, come dimostra l’accre- sciuta confidenza degli inve- stitori istituzionali verso il no- stro debito pubblico, il cui spread è rientrato sotto i 100 punti base.

Quanto agli obiettivi di lun- go termine, essi sono molto ambizioni e più complessi da raggiungere: la riforma della

giustizia, la revisione del si- stema fiscale, l’incremento di efficienza della pubblica amministrazione e gli investi- menti nell’istruzione sono di sicuro problemi strutturali che caratterizzano da decen- ni il sistema Italia. Gli analisti sono più scettici circa il rag- giungimento di questi obiet- tivi da parte di un governo autorevole ma sostenuto da una compagine eterogenea e che avrà una durata massi- ma di due anni.

Secondo Oxford Econo- mics, l’implementazione dell’Agenda Draghi vale fino al 15% di incremento del PIL in proiezione futura. Questo aspetto, assieme alla lotta al- la pandemia, rendono il 2021 un anno cruciale per il no- stro paese e spiegano il senso dell’emergenza ben rappre- sentato dalle parole pronun- ciate dal Presidente della Re- pubblica all’atto di conferire l’incarico al prof. Draghi.

Prof. Del Giudice

Pandemia ed economia,

il focus del Prof. Del Giudice

«N

o all’etichetta a semaforo che si basa sulle dosi invece che sulle singole caratteristiche del prodotto (Nutriscore) e un invito a tut- te le Regioni italiane a sottoscrivere l’ap- pello per l’introduzione dell’etichetta a batteria (NutrInform) che aiuta il consu- matore a interpretare le reali informazioni nutrizionali degli alimenti». È la posizione dell’assessore regionale Fabio Rolfi che in sede di commissione politiche agricole della Conferenza Stato Regioni sottoporrà la proposta agli assessori all’Agricoltura di tutte le Regioni italiane.

«L’etichettatura a batteria mira a defini- re le quantità giuste del singolo alimento per una dieta corretta, senza catalogare come sano o non sano un prodotto. Biso- gna fare sistema per togliere dal tavolo la follia del Nutriscore che con il metodo dei

bollini a colore invece danneggerebbe se- riamente il sistema agroalimentare italia- no e della Lombardia in primis, visto che siamo la prima regione agricola a livello nazionale sia per produzione che per valo- re della trasformazione», ha continuato Rolfi. Il dibattito sull’etichettatura è torna- to d’attualità in seguito all’appello france- se in favore del Nutriscore, firmato anche da Walter Ricciardi, consulente del mini- stro della Salute. «Un documento scellera- to in cui vengono definiti lobbisti coloro che si battono per l’etichettatura a batte- ria. I produttori italiani di formaggi, di olio, di salumi non sono potenti portatori di interessi; sono persone che con il pro- prio lavoro contribuiscono a rendere il si- stema agroalimentare italiano il più sicuro e conosciuto al mondo. Non a caso l’agro- pirateria colpisce principalmente il Made

in Italy. Chi sottoscrive documenti del ge- nere non è degno di rappresentare l’Italia, primo Paese europeo per valore aggiunto agricolo» aggiunge l’assessore lombardo.

Sul tema, è intervenuto anche il presi- dente di Confagricoltura Giansanti: «Chie- diamo al Governo una presa di posizione sulla questione del “Nutriscore” come si- stema di etichettatura europea a fini nutri-

zionali. La posizione assunta dal professor Ricciardi rischia di creare una situazione di incertezza che va subito eliminata. Tut- te le opinioni personali sono rispettabili - sottolinea Massimiliano Giansanti -, ma la prudenza dovrebbe essere d’obbligo quando si riveste la carica di consigliere del ministro della Salute. Il professor Ric- ciardi è senz’altro al corrente che l’Italia è assolutamente contraria al sistema “Nutri- score”, perché penalizza la Dieta Mediter- ranea che è tra le più salutari al mondo, co- me sancito a livello scientifico. Siamo con- vinti che il nuovo governo darà continuità alle iniziative politiche e diplomatiche per contrastare la strada al “Nutriscore” e so- stenere il sistema alternativo definito in Italia ai fini di una più corretta informazio- ne dei consumatori», conclude il presiden- te della Confagricoltura Giansanti.

A

lfonso Del Giudice è professore ordinario di Finanza Aziendale presso la Facoltà di Economia dell'Universi- tà Cattolica del Sacro Cuore (Milano). Insegna Finanza Aziendale (Laurea Triennale), Finanza straordinaria e valuta- zione d’impresa (Laurea Specialistica), Finanza per le Impre- se Culturali (Laurea Magistrale, interfacoltà) e Finanza Soste- nibile (Laurea Specialistica).

È direttore del Master in «Finanza: strumenti, mercati e so- stenibilità» e vicedirettore del Master in «Corporate Gover- nance» della Facoltà di Economia dell'Università Cattolica.

Svolge attività di ricerca su temi di finanza aziendale empiri- ca, operazioni di fusioni e acquisizioni (M&A), finanza inter- nazionale e finanza sociale.

È membro dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA), dell’Associazione Docenti Economia Intermediari Mercati Finanziari (ADEIMF) e del Forum della Finanza So- stenibile. Dal 2018 è membro del comitato editoriale della Ri- vista Bancaria - Minerva Bancaria.

IL DOCENTE

ALFONSO DEL GIUDICE, ESPERTO IN FINANZA AZIENDALE

EMPIRICA E SOSTENIBILE

2 Primo piano CORRIEREAGRICOLO

24 MARZO 2021

(3)

DALLA PRIMA

«Questo Governo, come ha illustrato il Presidente Draghi nel discorso programmatico tenuto al Senato, mette al cen- tro della sua azione l’integra- zione delle politiche ambienta- li, produttive e sociali, con un approccio nuovo, che vede l’a- gricoltura protagonista: l’eco- sistema in cui si sviluppano tutte le azioni umane è, nel no- stro Paese, per la gran parte un ecosistema rurale. Un ecosiste- ma che la Pandemia ha colpi- to, ferito, ma non abbattuto, anzi, che si è dimostrato tra i più resilienti della Nazione».

Patuanelli ha poi voluto con- dividere i principali obiettivi che la sfida della nuova cresci- ta post pandemica deve porsi:

«Potenzieremo la competitivi- tà del sistema in ottica sosteni- bile, favorendo l’organizzazio- ne delle filiere e rafforzando le connessioni fra produttori e consumatori, investendo sulla protezione dei redditi degli im-

prenditori agricoli e sull’inte- grazione dei settori verso un’e- conomia realmente circolare, sfruttandone anche le oppor- tunità per ampliare il perime- tro operativo delle filiere più tradizionalmente agricole a nuovi ambiti economici. Vo- gliamo poi migliorare le perfor- mance climatiche e ambienta- li dei sistemi produttivi – ha specificato Patuanelli - assi- stendo gli operatori del settore verso una gestione sostenibile del capitale naturale, recupe- rando o salvaguardando i pae-

saggi agrari secondo un equili- brio ecologico e tutelando gli habitat naturali e gli agroecosi- stemi e rafforzare la resilienza e la vitalità dei territori rurali, generando occasioni di nuova imprenditoria basate sul con- solidamento del patrimonio naturale e sociale, creando le condizioni per migliorare l’at- trattività delle zone margina- li».

Tra gli obiettivi del neomini- stro anche «la promozione del lavoro agricolo e forestale di qualità e tutelare i diritti dei la- voratori, fornendo gli strumen- ti per garantire l’equità nei contratti e la sicurezza sui po- sti di lavoro, creando le condi- zioni per l’emersione e la rego- larizzazione del lavoro “nero”;

il rafforzamento della capacità di attivare scambi di conoscen- za e innovazioni, accrescendo la consapevolezza collettiva e istituzionale sulle implicazio- ni legate alla sostenibilità dei sistemi agroalimentari e favo- rendo la partecipazione attiva degli operatori e dei cittadini;

oltre all’efficientamento del si- stema di governance, raffor- zando le strutture di gestione amministrativa a livello nazio- nale e regionale, costruendo un quadro normativo allo stes- so tempo semplice e adeguato alle nuove sfide e alle nuove

esigenze».

In tale contesto, i concetti e le parole chiave emersi dal di- scorso di Patuanelli sono:

equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera produtti- va; transizione ecologica; inno- vazione e trasparenza.

«Occorre inoltre contribui- re, in maniera decisa, alla lotta alle perdite e agli sprechi ali- mentari – ha spiegato il mini- stro delle Politiche agricole - puntando sull’ottimizzazione e razionalizzazione delle filie- re, con un approccio al tema che si integri con gli obiettivi dell’economia circolare e della bioeconomia, prevedendo l’u- tilizzo di risorse biologiche rin- novabili e dei flussi di sottopro- dotti e scarti di lavorazione in valore aggiunto». Il ministro Patuanelli ha chiaro il ruolo del settore primario per l’Ita- lia: «In termini economici, il valore dei prodotti agroali- mentari nel mercato finale al consumo, come media negli ultimi anni, ammonta a oltre 220 miliardi di Euro, pari a cir- ca il 13% del PIL del nostro Paese - ha ricordato -. Il compi- to del MIPAAF è quello di guar- dare all’intero sistema produt- tivo, alla filiera intesa come ca- tena di anelli che vanno dalle imprese agricole, inclusi i lavo- ratori, fino al consumatore.

L’ormai nota espressione

“From Farm to Fork” per il Mi- nistero è sempre stata una li- nea di azione chiara e decisa, a testimoniare che in questo am- bito non è più possibile ragio- nare per segmenti isolati: il de- stino delle nostre grandi indu- strie di trasformazione alimen- tari non può che essere quello di rafforzare i rapporti con gli agricoltori, gli allevatori e i pe- scatori italiani ed è questo che ci rende forti nel mondo, la no- stra distintività».

Lo stato di emergenza con- seguente alla pandemia causa- ta dal COVID-19 ha evidenzia- to poi la centralità del settore agroalimentare, anche da un punto di vista strategico e geo- politico: «La filiera del cibo ha saputo dimostrare una straor- dinaria capacità di resilienza, non solo resistendo alla crisi ma contribuendo in maniera significativa al rilancio e alla ri- presa necessari per il Paese. La pandemia oggi - ha concluso Patuanelli - ci impone di pen- sare contemporaneamente a interventi di brevissimo perio- do per mantenere le aziende in vita e al medio-lungo perio- do, programmando un miglio- ramento complessivo della so- stenibilità e della capacità pro- duttiva del sistema della no- stra nazione».

Il programma di Patuanelli per il futuro dell’agricoltura

«L’acqua è un bene prezioso da preservare con attenzione

promuovendone l’uso

responsabile. L’agricoltura ha ridotto, negli ultimi decenni, di quasi il 30% il consumo idrico, impegnandosi ad adottare modelli sostenibili di gestione, come l’irrigazione di precisione.

Ma non basta. Occorre mettere mano con urgenza all’intera rete idrica nazionale, che dopo trent’anni di abbandono è in pessime condizioni».

Lo sottolinea Confagricoltura in occasione del 22 marzo, Giornata mondiale dell'acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Nel nostro Paese solo l’11% dell’acqua piovana viene trattenuta. È necessario costruire nuovi invasi, rinnovare i sistemi irrigui, sanare la rete dell’acqua potabile che perde il 42% tra quella immessa e quella erogata.

Per Confagricoltura sono queste le priorità su cui intervenire. Va ripristinata e rinnovata una rete infrastrutturale vecchia, con un tasso di dispersione elevato, senza dimenticare l’importanza di migliorare l’utilizzo delle acque reflue, che è una delle sfide più importanti dell’economia circolare.

Le annate siccitose hanno creato danni per più di 15 miliardi, metà dei quali in quattro regioni:

Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna. E l’Italia è al terzultimo posto nella classifica europea per investimenti nel settore idrico:

solo 40 euro per abitante l’anno, contro una media europea di 100 euro. Confagricoltura invita a cogliere l’occasione del Piano nazionale degli interventi nel settore idrico e del Recovery Plan per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, forieri di eventi estremi siccitosi e alluvionali, per ripristinare e realizzare quelle infrastrutture necessarie a gestire la risorsa idrica. Nei prossimi anni l’aumento delle temperature aggraverà ulteriormente la carenza idrica dell’Italia.

L’agricoltura è il settore che più risentirà della siccità, per questo diventa sempre più importante riuscire ad accumulare l’acqua piovana, per poterla utilizzare nei momenti di carenza. Occorre distinguere fra l'acqua prelevata e l’effettivo consumo. «Quello primario è l’unico settore economico che produce rispettando la risorsa idrica, perché quella impiegata nell’uso irriguo - ricorda Confagricoltura - non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale, ma viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi».

L

a decisione del Consiglio di Stato francese di accogliere la richiesta del gruppo Lactalis di considerare illegale l’imposizione della etichettatura sulla provenienza del latte ha suscitato diverse perplessità nel mondo dei produttori anche italiani. Il presidente della Federazione nazionale di prodotto latte di Confagricoltura, Francesco Martinoni, ne sintetizza il pensiero: «La decisione del Consiglio di Stato Francese è preoccupante per ragioni, tecniche, economiche e politiche.

Cominciando da quest’ultima si percepisce il grande peso che Lacatlis, il primo produttore al mondo di derivati del latte, ha a livello internazionale e che se politicamente ha deciso di ricorre contro la decisione della Francia di rendere obbligatoria l’indicazione della provenienza del latte in etichetta sono evidenti le sue implicazioni a livello economico». Infatti il gruppo Lactalis

produce latticini, formaggi e derivati in genere del latte in tutti i continenti ed in Europa in molti paesi dell’Unione. «Proprio per questo - prosegue Martinoni - a livello del loro gruppo possono operare sulla produzione di diverse linee produttive, in più paesi, anche in funzione dei minori costi di produzione o di acquisto della materia prima, appunto il latte. Prendiamo ad esempio la mozzarella, che è il formaggio più prodotto al mondo, e per il quale noi italiani ci siamo fatti scappare l’occasione di detenerne il nome in esclusiva: si tratta di un prodotto generico.

É un prodotto fresco per la cui qualità finale è molto importante la qualità ed il legame territoriale con la materia prima. Ma noi sappiamo che il latte non è tutto uguale, sia per la sua qualità di partenza ma anche in funzione dei tragitti su cisterne che deve compiere. Di conseguenza la dichiarazione in

etichetta della provenienza della materia prima è una garanzia per il consumatore, ma anche per il produttore che con questa forma di trasparenza può vedere valorizzato il proprio lavoro. Prendiamo ad esempio la Slovenia, un paese molto vicino a noi ed in cui i costi della materia prima latte sono inferiori rispetto a quelli della Francia o dell’Italia. Il latte prodotto in quel paese e portato in Italia o in Francia è paragonabile per le sue proprietà alimentari e di gusto a quello prodotto in loco. C’è poi anche da segnalare la questione della sicurezza alimentare e delle norme igienico sanitarie. Siamo così sicuri che siano effettivamente equiparabili in tutti i paesi europei?». Dunque viene da chiedersi perché Lactalis abbia impugnato la decisione francese.

Non sarebbe stato più conveniente anche per lei aderire ad un provvedimento che lega il prodotto finale al territorio di origine della materia prima?

22 MARZO GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA

La multinazionale ha chiesto di considerare illegale l’indicazione della provenienza in etichetta

«La pandemia ci impone di pensare a

interventi per sostenere

le aziende»

La posizione di Lactalis stupisce il mondo produttivo

CORRIEREAGRICOLO

24 MARZO 2021

Primo piano 3

(4)

Per gli agriturismi lombardi «sbloccata»

la possibilità di offrire il servizio di mensa

I

l presidente di Confagri- coltura Lombardia, Anto- nio Boselli, plaude l’inizia- tiva di Regione Lombardia e si rende disponibile per estende- re il protocollo operativo per la somministrazione del vacci- no nelle aziende agricole.

«Siamo in prima linea per affrontare l’emergenza e Re- gione Lombardia, promotrice dell’iniziativa per favorire la campagna vaccinale, può con- tare sulla nostra organizzazio- ne sindacale - ha detto Anto- nio Boselli, presidente di Con- fagricoltura Lombardia -. Rite- niamo fondamentale unire le forze per sconfiggere il nemi- co comune della pandemia da Covid-19 e dare speranza ai nostri agricoltori per uscire dalla crisi sanitaria ed econo- mica».

Il riferimento di Boselli è al-

la pubblicazione di un nuovo protocollo per contribuire concretamente nella campa- gna vaccinale nella nostra re- gione che prevede la disponi- bilità del datore di lavoro alla somministrazione del vacci- no in azienda da parte del me- dico competente, a sua volta resosi disponibile, a tutti colo- ro che vi lavorano e che volon- tariamente aderiscono all'of- ferta.

«Per contenere il contagio abbiamo bisogno non solo delle dosi di vaccino necessa- rie, ma anche della disponibi- lità delle persone di essere vac- cinati e di medici competenti.

Per questo motivo - aggiunge il presidente di Confagricoltu- ra Lombardia - stiamo portan- do avanti una campagna di sensibilizzazione nelle nostre sedi territoriali affinché sem-

pre più agricoltori condivida- no la necessità di ricevere il vaccino come unica soluzione per superare la pandemia da Covid 19».

Per ripartire, però, serve an- che una solida organizzazio- ne: «L’iniziativa proposta è la concreta risposta a questa emergenza - ha concluso il presidente di Confagricoltura Lombardia Antonio Boselli - e per questo motivo siamo a completa disposizione delle Istituzioni per portare avanti questo modello operativo di vaccinazione di massa anche attraverso la disponibilità di molte aziende agricole asso- ciate per ospitare medici com- petenti ed effettuare in totale sicurezza le operazioni di vac- cinazione per coloro che libe- ramente ne faranno richie- sta».

«L’

impatto economi-

co delle nuove e indispensabili mi- sure restrittive per limitare i contagi da Coronavirus si estenderà anche al settore agri- colo e per questo motivo è sta- to corretto includerlo nel “De- creto Sostegno” da parte del governo».

Così il presidente di Confa- gricoltura, Massimiliano Gian- santi, sui provvedimenti che l’esecutivo si accinge ad assu- mere di fronte all’aggravamen- to della situazione sanitaria sul territorio nazionale.

«Ancora una volta - prose- gue Giansanti - sono più espo- ste le imprese e i settori produt- tivi più collegati con il canale Ho.Re.Ca. sul mercato interno e a livello internazionale».

Per il settore vino, segnala ad esempio Confagricoltura, già si registrano elevate giacenze, oltre 61 milioni di ettolitri a fi- ne gennaio, secondo i dati del Mipaaf. «Per alcune produzio- ni - aggiunge il presidente di

Confagricoltura - i tradizionali pranzi delle festività pasquali hanno un’elevata incidenza sul fatturato annuale. Le no- stre strutture territoriali, inol- tre, segnalano

un crollo delle prenotazioni ne- gli agriturismi».

Il comparto,

con 24.000

aziende, quasi 14 milioni di

presenze e

100.000 addetti è in forte soffe- renza: nell’ulti- mo anno le per- dite superano 1,2 miliardi di euro, senza con- tare le vendite dirette.

«Il mancato reddito deve es- sere compensato, in linea con le decisioni già prese in ambito europeo», sottolinea Giansan- ti. «Nei giorni scorsi -evidenzia Confagricoltura - il governo francese ha varato un aiuto pubblico a fondo perduto con

una dotazione di 60 milioni di euro, per compensare le perdi- te di reddito degli allevatori di capi bovini».

«Per questi motivi prendia- mo atto favore- volmente della dotazione ag- giuntiva per il settore prima- rio, che accoglie il nostro appello dei giorni scorsi, in cui chiedeva- mo uno sforzo ulteriore del Go- verno per fare fronte all’impat- to economico delle nuove mi- sure restrittive necessarie per affrontare la pandemia», ha detto il presi- dente di Confagricoltura, Mas- similiano Giansanti.

Da quanto si apprende, per il settore primario si tratta, in particolare, di misure che pre- vedono un nuovo esonero par- ziale dal versamento dei contri-

buti previdenziali e assistenzia- li delle aziende agricole, e del rifinanziamento Fondo del Mi- paaf per le filiere dell’agricoltu- ra, della pesca e dell’acquacol- tura, istituito dalla Legge di Bi- lancio, ma ancora in attesa del decreto attuativo.

Oltre agli interventi specifici, Confagricoltura commenta po- sitivamente l’accelerazione che il premier Draghi intende dare all’erogazione dei soste- gni, superando l’impasse buro- cratico che ha rallentato il mec- canismo di elargizione dei ri- stori, lasciando alcune filiere ancora senza gli aiuti delibera- ti dai precedenti provvedimen- ti legislativi.

«Seguiremo con attenzione il dibattito - conclude il presi- dente Massimiliano Giansanti - per apportare, laddove possi- bile, ulteriori miglioramenti al testo licenziato ieri sera dal Consiglio dei Ministri e che do- vrà ora passare al vaglio del Parlamento per la conversione in legge».

Richiesto l’esonero parziale dal versamento dei contributi

previdenziali

Regione Lombardia, Filiera Agricola Italiana e Carrefour Italia stringono una partnership per raccontare l’eccellenza dei prodotti agroalimentari lombardi, promuovendo nella Grande Distribuzione l’offerta dei prodotti IGP, DOP e delle Filiere Agroalimentari Italiane che garantiscono la tracciabilità, la sostenibilità ambientale e l’equa distribuzione del valore tra gli attori delle filiere. L’obiettivo del progetto è supportare e valorizzare gli agricoltori, allevatori e produttori locali, sensibilizzando maggiormente i consumatori sul valore dei processi produttivi delle eccellenze del territorio, educando alla tradizione delle tipicità.

L’ACCORDO

Regione e Carrefour insieme

«In prima linea per la campagna vaccinale»

Le misure anti contagio ricadono anche settore agricolo. Giansanti: «Giusto includerci nel Decreto Sostegno»

Covid, «sostenete il primario»

L’

agriturismo è il settore del com- parto primario che in questo pe- riodo di emergenza sanitaria ha subito i maggiori danni economici e per i quasi 1.700 agriturismi in Lombardia arriva un aiuto da parte dell’Assessorato regionale guidato da Fabio Rolfi che

«sblocca» la possibilità per le aziende già autorizzate alla somministrazione di ali- menti e bevande di iniziare un servizio di mensa per aziende convenzionate.

«Apprendiamo con piacere di questa nuova possibilità a supporto del nostro comparto - ha dichiarato Gianluigi Vi-

mercati - e sono sicuro che è un piccolo ma significativo aiuto per tutti i colleghi che stanno vivendo il momento più complesso da quando esercitano questa attività».

«Apprezziamo che l’assessore Rolfi ab- bia sollecitato questo chiarimento - ha aggiunto - con il quale si prevede che per iniziare a fornire il servizio di mensa sia necessaria solo una preventiva comuni- cazione al Suap del comune di pertinen- za, senza la presentazione di un’ulterio- re Scia o di una integrazione dei codici Ateco». Confagricoltura Lombardia pre-

cisa che per attivare questo nuovo servi- zio è necessario stipulare contratti e con- venzioni di somministrazione con le aziende limitrofe, affinché i pasti siano erogati in via esclusiva ai dipendenti del- le stesse. Inoltre gli agriturismi dovran- no redigere e conservare un elenco con i nominativi dei lavoratori che usufruisco- no del servizio: sia i contratti stipulati, sia i nominativi dei dipendenti dovran- no essere esibiti in caso di controllo.

Nell’ambito del servizio di somministra- zione pasti, rimangono confermati per l’operatore agrituristico gli obblighi deri-

vanti dalla specifica disciplina.

«Nonostante non sia un’attività carat- teristica dell’agriturismo e consapevoli che questo servizio aggiuntivo sarà atti- vato solo dagli operatori che hanno un’attività in zone ad alta densità di po- polazione per sfruttare la presenza di aziende ed uffici - ha concluso Gianluigi Vimercati -, ringraziamo comunque l’as- sessore Rolfi perché con questa nuova opportunità dimostra come Regione Lombardia sia consapevole della situa- zione di estrema emergenza per tutto il nostro comparto».

4 Attualità CORRIEREAGRICOLO

24 MARZO 2021

(5)

L

a Direzione Generale Agricoltu- ra, Alimentazione e Sistemi Ver- di di Regione Lombardia ha ap- provato, con lo scorso 12 marzo 2021 il bando anno 2021 della Misura 12

«Indennità Aree Natura 2000» - sotto- misura 12.1 «Pagamento compensa- tivo per le zone agricole Natura 2000»

per una spesa complessiva a pari a un milione di euro.

Quello della Misura 12 è un bando che vuole compensare gli svantaggi determinati dal rispetto dei vincoli contenuti nei Piani di Gestione e nel-

le Misure di conservazione delle aree Natura 2000, che si traducono in maggiori costi e in minori ricavi ri- spetto alle analoghe imprese agricole poste al di fuori dei siti che non devo- no sottostare alle stesse regole.

La misura 12, sottomisura 12.1, è articolata in cinque diverse operazio- ni, tutte attivate anche per il 2021:

Salvaguardia di torbiere (12.1.01);

Conservazione di canneti, cariceti, molinieti (12.1.02); Conservazione di

coperture erbacee seminaturali (12.1.03); Gestione naturalistica dei prati a tutela della biodiversità (12.1.04) e Gestione più sostenibile degli input chimici (prodotti fitosani- tari) a tutela delle zone natura 2000 (12.1.05).

Con decreto 9 marzo 2020 sono sta- te anche approvate le disposizioni at- tuative relativamente al bando anno 2021 per la presentazione delle do- mande relative all’Operazione 13.1.01 «Indennità compensativa per le aree svantaggiate di montagna», fa- cente parte del Piano di Sviluppo Ru- rale 2014-2020.

Il bando, alla sua settimana edizio- ne, prevede l’erogazione di un’inden- nità annua commisurata ai maggiori costi di produzione e ai minori ricavi delle imprese agricole di montagna

causati dagli svantaggi naturali e strutturali cui sono soggette.

Un premio annuale per ettaro di superficie condotta il cui importo è differenziato in base alla tipologia colturale e, nel caso delle superfici pascolive e dei prati, all’altimetria e/o alla pendenza.

La sottomisura 13.1 è finalizzata a contrastare l’abbandono delle super- fici agricole di montagna che, solo se utilizzate e governate, possono con- correre a garantire un reale presidio del territorio, la salvaguardia della biodiversità, la prevenzione del ri- schio idrogeologico e dell’erosione dei suoli; il mantenimento dell’agri- coltura di montagna contribuisce quindi alla protezione dell’ambiente e all’adattamento ai cambiamenti cli- matici.

L’erogazione dei contributi per l’anno 2021 è subordinata all’appro- vazione della proposta di modifica al PSR 2014-2020 da parte della Com- missione Europa e all’assegnazione

delle relative risorse per la Lombar- dia sulla base del riparto, in corso di predisposizione a livello nazionale.

L’aiuto erogato è un contributo per ettaro che va fino a un massimo di 232 €/ha per i pascoli, 436 €/ha per i prati permanenti, 174 €/ha per i prati avvicendati, 261 €/ha per i vigneti non terrazzati, frutteti, oliveti e casta- gneti 653 €/ha per i vigneti terrazzati.

La domanda può essere presentata dal 17 marzo 2021 fino alle ore 24.00.00 del 17 maggio 2021 e si in- tende presentata con l’avvenuta asse- gnazione del protocollo da parte di Regione Lombardia, generato dal si- stema informativo Sis.Co.

Ovviamente prima di compilare la domanda, il richiedente è tenuto ad aggiornare il proprio fascicolo azien- dale alfanumerico.

U

n bando da 6 milioni di euro per finanziare la realizzazione di infra- strutture verdi a rilevanza eco- logica e di incremento della naturalità, come boschi, mac- chie arboree e filari.

È quello che prevede il ban- do della Regione Lombardia ri- volto a Comuni, Enti parco, Consorzi e a persone e impre- se proprietarie di terreni. Agli enti pubblici viene anche fi- nanziato l’acquisto delle su- perfici di intervento.

«La Lombardia - ha dichiara- to Fabio Rolfi - è sempre più green. Nonché capofila nazio- nale per lo sviluppo sostenibi- le del territorio e la valorizza- zione dell’ambiente. Con que- ste risorse, destinate a zone di pianura e di collina, andremo

a realizzare opere di salvaguar- dia e di sviluppo del sistema agroambientale. Vogliamo in particolar modo riequilibrare la presenza di spazi verdi e bo- schivi in territori a forte urba- nizzazione».

Il bando aprirà il primo apri- le e le domande potranno esse- re presentate fino al 23 luglio.

Potranno essere finanziati progetti relativi alla realizza- zione di sistemi verdi con bo- sco complementare, boschi, si- stemi verdi a prevalenza di bo- sco, sistemi verdi lineari.

«L’infrastruttura verde - ha concluso Rolfi - svolge un ruo- lo di primo piano anche in ter- mini di adattamento ai cam- biamenti climatici con effetto mitigativo degli eventi mete- reologici intensi».

Sei milioni di euro per lo sviluppo sostenibile

Bando per le infrastrutture verdi

La Misura 12 prevede incentivi per la salvaguardia di torbiere, canneti,

cariceti, prati e tutela delle zone

natura 2000

La Misura 13 è finalizzata a

contrastare l’abbandono delle superfici

agricole di montagna

Dalla Direzione Generale Agricoltura due Misure per il settore primario

CORRIEREAGRICOLO

24 MARZO 2021

Bandi 5

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I

l presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli, acco- glie il disagio di tutti i comparti del settore primario in seguito alla modifica normativa sullo smaltimento dei rifiuti.

Gianluigi Vimercati, presidente degli agriturismi di Confagricoltura Lombar- dia, lo definisce «un obbligo insostenibi- le per la filiera in un momento economi- co drammatico». Il settore agricolo deve fare i conti, dopo il duro colpo a causa dell’emergenza sanitaria, con la norma che obbliga a conferire i rifiuti generati dall’attività agricola e dalle attività con- nesse, come la ristorazione per gli agri- turismi e la vendita diretta di prodotti agricoli, ad un soggetto di gestione rifiu- ti privato. Emergono quindi numerose criticità contenute nel Decreto legislati- vo n. 116 del 2020 che fa riferimento ad una nuova definizione di rifiuto urbano, in vigore dal primo gennaio 2021. Una novità che rischia di impattare negativa- mente sul settore agricolo: «In alcuni Comuni lombardi è già in atto l’interru- zione del servizio di raccolta dei rifiuti agricoli assimilati agli urbani e questo problema sta coinvolgendo tutte le atti- vità agricole, tra cui agriturismi, negozi di vendita di prodotti agricoli, aziende orticole e cantine», ha affermato Boselli.

La nuova definizione di rifiuto prevede, infatti, l’introduzione di un’assimilazio- ne a livello nazionale di determinati ri- fiuti generati da specifiche attività, pre- cisando poi che rimangano esclusi i ri- fiuti derivanti da attività agricole e con- nesse, tra cui in particolare cantine, agri- turismi e florovivaisti. «Se da una parte è necessario approfondire una previsione di costi per l’affidamento del servizio ad un soggetto privato - ha aggiunto Boselli -, dall’altra la nostra Confederazione si sta attivando per segnalare alle ammini- strazioni competenti la necessità di ga- rantire un periodo transitorio che con- senta agli operatori agricoli interessati di organizzarsi autonomamente nella gestione di ulteriori rifiuti o di stipulare, in accordo con i Comuni stessi, apposite convenzioni per la gestione dei rifiuti speciali non più assimilati». «Su questo delicato tema - ha detto Gianluigi Vi- mercati, presidente degli agriturismi di Confagricoltura Lombardia - chiediamo che venga rivista urgentemente la legi- slazione perché ci sono evidenti para- dossi: i rifiuti organici di un albergo, ad esempio, vengono smaltiti con le nor- mali prassi, mentre l’agriturismo deve adottare delle nuove procedure speciali o se una bottiglia di vino viene comprata in cantina e bevuta a casa può essere smaltita normalmente, se invece è la cantina a dover adempiere allo smalti- mento a seguito di una degustazione di- venta rifiuto speciale. Sono quindi chia- re le incongruenze con il mondo della ri- storazione e siamo in difficoltà perché ad oggi ci viene impedito di continuare ad utilizzare le piattaforme ecologiche in autonomia, obbligando noi operatori agrituristici a nuovi contratti con azien- de specializzate». Ed anche i vitivinicol- tori lombardi sono molto preoccupati, come ha affermato Andrea Peri, presi- dente della Federazione regionale di prodotto Vino di Confagricoltura Lom- bardia: «Non comprendiamo la ratio della norma per lo smaltimento ad esempio della carta e del cartone per cui viene richiesto il rispetto della procedu- ra per i rifiuti speciali e questa situazio- ne - conclude Peri - va nel senso oppo- sto degli obiettivi di sostenibilità che ci chiede la Comunità europea. Non chie- diamo privilegi, ma solo di utilizzare il buon senso nella gestione dei rifiuti».

Garantita l'efficienza e la continuità operativa nell'ambito della filiera agroalimentare italiana

Patentini fitosanitari, confermata la proroga

A

ncora nuove e importanti solle- citazioni in materia ambientale per le attività agricole e, soprat- tutto, zootecniche: parallelamente al- le limitazioni imposte da Regione rela- tivamente alla questione delle emis- sioni in atmosfera all’interno del Baci- no Padano, legate ai preoccupanti li- velli di polveri sottili riscontrati, da Bruxelles arriva una nuova stretta in tema ambientale.

Infatti, nell'ambito del piano d'azio- ne sull'inquinamento zero, una delle strategie del Green Deal, la Commis- sione ha avviato una consultazione pubblica relativa alla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (di- rettiva 2010/75/UE - IED) e del regola- mento sul registro europeo delle emis- sioni e dei trasferimenti di sostanze in- quinanti (Regolamento (CE) 166/2006 - E-PRTR). Ciò in relazione alla tabella di marcia prevista dallo stesso Green deal che prevede l’emanazione delle suddette norme entro il 2021.

La direttiva 2010/75/UE, anche co- nosciuta come direttiva IED (direttiva sull’emissioni industriali), ha abroga- to la direttiva IPPC a partire dal 7 gen-

naio 2014 e, a partire dal 1 gennaio 2016 si è sostituita anche alla direttiva 2001/80/CE relativa ai limiti delle emissioni di particolari inquinanti emessi dagli impianti di combustio- ne. La Direttiva IED 2010/75/EU relati- va alle emissioni industriali ha l’obiet- tivo di prevenire e ridurre l’inquina- mento secondo un approccio integra- to da applicare a varie tipologie indu- striali in tutta Europa.

I principi ispiratori sono l’applica- zione delle Migliori Tecniche Disponi- bili (MTD), la protezione del suolo, le ispezioni ambientali conseguenti alla valutazione dei rischi dell’attività in- dustriale e la partecipazione del pub- blico. È di fondamentale importanza fare in modo che l’implementazione della Direttiva sia il più possibile uni- forme in tutti gli Stati Membri.

Si sottolinea, con grande preoccu- pazione, che con l'attuale revisione la Commissione intende includere ulte- riori settori nell’ambito di applicazio- ne della direttiva, tra cui l'allevamento intensivo di bovini e l'acquacoltura in- tensiva. Su questo aspetto si ricorda, per quanto riguarda il settore agrico-

lo, che attualmente rientrano nell'am- bito di applicazione della direttiva IED gli allevamenti intensivi di suini (con più di 2 mila suini in produzione, o 750 scrofe) e di pollame (con più di 40 mila posti). Ricomprendere anche queste due tipologie produttive all’in- terno della normativa IED (nata per le attività industriali), porterebbe a gravi appesantimenti per le imprese zootec- niche bovine. Anche al fine di indiriz- zare le valutazioni delle parti interes- sate è stata predisposta una consulta- zione pubblica, divisa in tre parti, le prime due di carattere generale, la ter- za è rivolta agli operatori del settore, la cui chiusura è prevista per il 23 marzo.

La prospettiva di includere queste attività sotto la normativa IED (nata come già detto in riferimento alle atti- vità industriali) potrebbe portare gros- se criticità alle aziende del settore, in quanto queste ultime si ritroverebbe- ro a dover essere autorizzate secondo la normativa AIA, incentrata sulle emissioni in atmosfera, che portereb- be le aziende a dover affrontare inve- stimenti e modifiche aziendali per sot- tostare ai parametri imposti.

Emissioni: da Bruxelles

possibili altre imposizioni

LA RICHIESTA DI BOSELLI

«Rivedere la definizione di rifiuto speciale»

I

n merito alle scadenze per l’a- bilitazione all’utilizzo e alla di- stribuzione di prodotti fitosani- tari (il cosiddetto Patentino) e alle numerose proroghe che si sono susseguite (ultima il Milleproroghe di febbraio) si comunica che in re- lazione alla necessità di garantire l'efficienza e la continuità operati- va nell'ambito della filiera agroali- mentare, la validità dei certificati di abilitazione rilasciati dalle regioni e dalle province autonome di Tren- to e di Bolzano, nonché degli atte- stati di funzionalità delle macchine irroratrici, in scadenza nel 2020 e nel 2021 o in corso di rinnovo, è prorogata di dodici mesi e comun- que almeno fino al novantesimo giorno successivo alla dichiarazio-

ne di cessazione dello stato di emergenza.

Quindi, tutto ciò che scade nel 2021 è prorogato almeno di dodici mesi e comunque di novanta gior- ni oltre la cessazione dello stato di emergenza se la pandemia dovesse prolungarsi oltre il 2021.

Per gli attestati in scadenza nel 2020 bisogna distinguere tra quelli che scadevano prima o dopo il 29 luglio 2020. Difatti, ad oggi, i 90 giorni dopo la fine dello stato di emergenza scadono il 29 luglio 21;

dunque, gli attestati che scadevano dal primo gennaio 2020 al 29 luglio 20 possono essere rinnovati entro il 29 luglio 21.

Per quelli invece in scadenza do- po il 29 luglio 20 si applica la proro-

ga legata ai 12 mesi.

Da osservare che la normativa di- ce «almeno fino al novantesimo giorno» e di conseguenza le Regio- ni possono decidere di prolungare la proroga.

Si invitano comunque gli im- prenditori agricoli interessati a provvedere ai rinnovi, per non arri- vare troppo a ridosso della scaden- za. Eapral, l’Ente di formazione in agricoltura, è a completa disposi- zione per l’organizzazione dei cor- si di formazione e aggiornamento e per ulteriori informazioni in meri- to o isriversi ai corsi proposti è pos- sibile chiamare il numero di telefo- no 02.78612751 o scrivere una email all’indirizzo eapral@confa- gricolturalombardia.it.

6 Ambiente CORRIEREAGRICOLO

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(7)

I

n merito al «Fondo emergenza»

per le per le filiere in crisi, a segui- to delle richieste di Confagricoltu- ra e di altre organizzazioni sui ritardi nei pagamenti e sulla carenza di infor- mazioni da parte dell’Ente pagatore, Agea ha informato che sta procedendo al pagamento dell’anticipo dell’80% al- le aziende del settore dei vitelli, suini- colo, avicolo, cunicolo e ovicaprino.

La procedura per il pagamento dell’anticipo, può avere subito dei ri- tardi, visto che comunque prevede dei controlli sulla posizione dell’azienda in merito, ad esempio, alla regolarità contributiva, al certificato antimafia, alla verifica dei limiti degli aiuti di Sta- to secondo quanto riportato nell’appo- sito registro, oppure ad altre indicazio- ni stabilite da specifiche norme.

Agea ha anche informato che po- trebbero essere previsti, per le aziende in soccida, dal momento che richiedo- no ulteriori verifiche dei dati; ciò ha de- terminato la scelta da parte dell’ammi- nistrazione di dare precedenza alle aziende non in soccida per accelerare i pagamenti.

Queste elaborazioni stanno portan- do un ritardo nell’erogazione dei fon- di, ma che comunque stanno proce- dendo e che dovrebbe essere assicura- ta a tutti entro la fine di giugno.

Agea invierà nei prossimi giorni un report sui pagamenti effettuati entro la fine di febbraio e mensilmente fornirà aggiornamenti su quanto verrà pagato fornendo anche la lista dei beneficiari.

In merito al pagamento per i bovini di età tra 12 e 24 mesi, per il quale Agea non ha ancora previsto una procedura

operativa e per il quale è previsto un fondo di circa 10 milioni di euro, Agea ha informato che è in corso di predi- sposizione un modello precompilato in collaborazione con la Banca Dati Nazionale per facilitare la compilazio- ne delle documentazioni da parte dei richiedenti che auspicano di poter emanare entro la fine del mese di mar- zo o inizio mese di aprile.

Nel frattempo Agea con una specifi- ca circolare ha appena reso noto gli im- porti specifici per le filiere zootecniche in crisi che di seguito riportiamo: 13,87 euro per capo di suino macellato, 30 euro per ogni scrofa allevata, 0,85 euro per capo della filiera cunicola, 110 eu- ro per capo della filiera carne da vitel- lo, 6 euro per capo filiera caprina, 1,40m euro per filiera ovina.

In tema dei provvedimenti adottati dalla Ue relativi al benessere animale si prevede anche il divieto della cau- doctomia (taglio della coda), pratica universalmente adottata nell’alleva- mento del suino.

Al riguardo il Copa Cogeca, l’orga- nizzazione degli agricoltori e delle coo- perative agricole europee, nelle more di analizzare l'attuale situazione sui piani nazionali che implementano mi- sure per evitare il taglio della coda nei suini, ha richiesto di compilare un que- stionario online. Con questo strumen- to il Copa Cogeca vuole raccogliere il maggior numero di informazioni pos- sibili ed evidenziare le eventuali diffi- coltà che si stanno riscontrando nei di- versi paesi dell’Unione europea.

In Italia, visto il Piano nazionale in merito al taglio della coda nei suini che ha portato all’autovalutazione delle

aziende con inserimento dei dati in Classyfarm, si ritiene opportuno enfa- tizzare i seguenti aspetti: i maggiori co- sti di produzione, la mancanza di spe- cifiche linee guida pratiche per gli agri- coltori, il timore di una ampia diffusio- ne dei casi di caudofagia in azienda, i problemi di trasferimento al macello dei suini vittime di caudofagia, even- tuali problemi di commercializzazio- ne, la pressione da parte dell’opinione pubblica e della politica, i controlli da parte delle autorità competenti, la col- laborazione da parte delle organizza- zioni professionali agli allevatori nel fornire le più adeguate informazioni.

A seguito delle richieste di Confagricoltura si sono sbloccati i pagamenti da parte di Agea, ma si temono ritardi

Al via il «Fondo emergenza»

Il presidente regionale alla guida anche della FNP

Badi aggiorna il Consiglio

SEGUE DALLA PRIMA Mattoncino dopo mattoncino FRIS.ITAL.I. prende forma e il ri- conoscimento della personalità giuridica da parte della Prefettu- ra di Padova (l’associazione ha infatti sede legale a Limena) otte- nuto in questi giorni è un impor- tante passo avanti verso la nasci- ta del Libro Genealogico.

«È un atto formale essenziale - spiega Elisabetta Quaini, alleva- trice cremonese e presidentessa dell’Associazione nazionale alle- vatori Frisona Italiana Indipen- dente - per poter proseguire nel- la direzione che abbiamo condi- viso con gli altri colleghi allevato- ri. Uno dei nostri traguardi è la nascita di un nuovo Libro Ge- nealogico con cui far crescere in- sieme la più diffusa razza da lat- te italiana e il riconoscimento prefettizio della nostra istanza è la prima tappa di questo percor- so. C’è grande fermento intorno a questa nuova iniziativa e rin- grazio sin d’ora il centinaio di al- levatori che hanno creduto da subito nel nostro progetto deci- dendo di aderire a FRIS.ITAL.I.

Sono segnali importanti che par- tono dalla base e che ci danno fi- ducia per il lavoro che ci atten- de».

La nuova associazione è libera ed aperta a tutti gli allevatori ed intende impostare la propria at- tività al di fuori di ogni condizio- namento ma semplicemente ba-

sandosi su concetti tecnico scientifici innovativi e persegui- bili grazie alle nuove scoperte ge- netiche e alle nuove tecnologie digitali che consentono di elabo- rare, anche a distanza, moli di dati fino a poco tempo fa impen-

sabili. Ma anche grazie alla pos- sibilità di potere gestire dati aziendali raccolti in modo digita- le che comporta una sempre mi- nore presenza dell’apporto uma- no per la loro raccolta in stalla e prima aggregazione. Dal mo- mento che le valutazioni geneti- che, ma anche una gestione

aziendale sempre più accurata, passa proprio da questi snodi il salto di qualità che FRIS.ITAL.I.

vuole compiere è del tutto evi- dente, al passo con i tempi e per- seguibile in tempi brevi, tramite competenza scientifica e innova-

zione. Conclude Elisabetta Quai- ni, lanciando un appello agli alle- vatori: «I miei colleghi frisonisti devono essere informati che esi- ste anche questa possibilità per migliorare la genetica delle loro vacche. Noi siamo a disposizio- ne per fornire tutti i chiarimenti che dovessero servire».

I

l Consiglio direttivo della Federazione Regionale Alle- vamenti Equini si è riunito sotto la guida del Presidente Fer- ruccio Badi, nel frattempo dive- nuto anche presidente della Fe- derazione nazionale equini di Confagricoltura. Sull’emergen- za sanitaria Badi ha informato delle sue azioni nei confronti di Regione Lombardia per solleci- tarla a varare interventi specifici per il settore, ma senza avere al momento riscontri operativi. La crisi generata dai diversi lockdo- wn sta accentuando i suoi effetti sulla economia del settore. La primavera quest’anno si presen- ta piuttosto complicata e l’esclu- sione dell’ippicoltura dai decre- ti ristori può compromettere se- riamente il prosieguo dell’attivi-

tà. «In queste condizioni possia- mo resistere ancora un paio di settimane, non oltre», ha affer- mato. Tra le altre cose sono emerse delle palesi incongruen- ze per il comparto, ad esempio:

si può praticare attività sportiva all’aperto ed individuale, ma il problema sono gli spostamenti che sono vietati. Le scuole di equitazione sono di fatto ferme.

La conseguenza è che di fatto ad oggi questa attività è ferma. Nel corso del consiglio, Badi ha for- mulato la proposta di organizza- re, su base volontaristica, un gruppo di esperti dei diversi te- mi che interessano l’ippicoltu- ra. Badi, infine, ha relazionato sull’iter parlamentare della leg- ge Gadda che riguarda la rifor- ma del settore equestre.

L’erogazione dei contributi dovrebbe

essere assicurata a tutti gli imprenditori

entro giugno

FRIS.ITAL.I. continua il percorso di crescita:

riconosciuta la personalità giuridica

Elisabetta Quaini, allevatrice cremonese e presidentessa dell’Associazione nazionale allevatori Frisona Italiana Indipendente

CORRIEREAGRICOLO

24 MARZO 2021

Attualità 7

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L’

incremento tendenziale dei consumi di miele durante la pandemia non ha finora aiutato il prodotto italiano. È l’analisi di FAI-Federazione Api- coltori Italiani, che commenta il report diffuso da Ismea su dati rilevati da Nielsen: secondo l’organizzazione nazionale degli apicoltori a crescere sono, in particolare, i consumi di miele di importazione, categoria commerciale che presidia - dominando nel circuito della grande distribuzione – oltre il 50% del mercato nazionale e il 40% di quello europeo. Ecco perché diventa fondamenta- le scegliere il prodotto che indica chiaramente l’origine nazionale del miele ita- liano, obbligatoria e certificabile anche mediante un Sigillo tricolore di origine e garanzia numerato e riconducibile a ciascun produttore.

L’analisi della FAI

«B

oschi e foreste sono strategiche per l’am- biente, l’economia e la salvaguardia del pianeta. Una ri- sorsa preziosa che caratterizza le nostre aree interne, contribuendo efficacemente alla lotta ai cambia- menti climatici». Lo ha sottolinea- to Confagricoltura, in occasione della Giornata internazionale delle Foreste, istituita nel 2012 dall'As- semblea generale delle Nazioni Unite.

Sono circa nove milioni di ettari le foreste, mentre quasi 2 milioni di ettari sono formati da arbusteti, boscaglie e macchia mediterra- nea.

«Oltre il 65% di queste aree - ri- corda Confagricoltura - è di pro- prietà privata. Un vero e proprio patrimonio gestito da agricoltori e silvicoltori con attenzione, per for- nire risorse rinnovabili fondamen- tali per lo sviluppo della bioecono- mia e di servizi a beneficio della collettività. Questo nostro polmo- ne verde ha necessità di essere cu- rato e innovato: le risorse messe a disposizione del Next Generation EU - afferma l’Organizzazione de- gli imprenditori agricoli - possono rappresentare una grande oppor- tunità da cogliere per la crescita del settore in termini di PIL e di oc- cupazione».

Le aree boschive sono spesso l’e- lemento caratterizzante delle aree interne dello Stivale che, come Confagricoltura ha sostenuto in più occasioni, possono svolgere un ruolo fondamentale nella ripre- sa post pandemica, grazie a un

nuovo approccio alle risorse natura- li e all’agricoltura.

Servono tuttavia gli strumenti concreti ed immediati per valoriz- zare queste aree.

Occorre ammodernare la viabili- tà dei boschi consentendo attività sicure, digitalizzare le pratiche fore- stali, così come armonizzare, sem- plificandole, le autorizzazioni per gli interventi selvicolturali.

La superficie italiana destinata a boschi e foreste è in crescita costan- te, con un incremento di 3 milioni di ettari negli ultimi 30 anni.

Complessivamente, le aree fore- stali coprono oltre il 35% del territo- rio nazionale italiano, con punte anche del 50% in alcune regioni del nostro Paese.

Miele, meglio scegliere il prodotto italiano

I

l Ministero della Salute ha chia- rito alcuni aspetti relativi alla ge- stione della anagrafe di lago- morfi, elicicoltura, camelidi ed altri ungulati.

In particolare, sono state emana- te specifiche relative all’attivazione, anche per queste specie, della fun- zionalità di registrazione in BDN a partire dal 17 aprile 2021.

Inoltre, da tale data, l’operatore o il detentore, incluso il commercian- te, deve registrare in BDN le movi- mentazioni da e verso allevamenti o verso stabilimenti di macellazione di conigli, lepri, chiocciole, camelidi ed altri ungulati.

Dal primo luglio, gli operatori de- vono compilare il modello IV infor- matizzato in BDN, che consentirà la registrazione automatica in BDN delle movimentazioni.

È

stata pubblicata una ulteriore decisione di esecuzione con la quale vengono ridefiniti alcu- ni territori dei Paesi europei finora coinvolti.

La situazione epidemiologica è ag- giornata con la conferma di nuove positività nei confronti dell’influenza aviaria ad alta patogenicità in volatili selvatici e nel pollame domestico in Germania, Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito, Irlanda, Irlanda del Nord, Da- nimarca, Svezia, Francia, Polonia, Croazia, Slovenia, Italia, Spagna, Slo- vacchia, Romania, Lituania, Unghe- ria, Norvegia, Repubblica Ceca, Fin- landia, Svezia, Bulgaria, Svizzera, Au- stria, Lettonia ed Estonia.

In Italia sono confermate le restri- zioni già in vigore in Friuli Venezia Giulia ed in Veneto e si richiama alla prudenza.

Influenza aviaria, un richiamo alla prudenza

Avicoltura

Confagricoltura:«Il polmone verde italiano è una ricchezza»

La Giornata delle foreste

N

ell’ambito della riforma della Politica agricola comunitaria e dei contenuti relativi alla difesa dell’ambiente e della biodiversità si sta mettendo a punto una proposta relati- va alla tutela e valorizzazione del setto- re apistico.

L’Eco-schema «Impollinatori» è uno strumento volontario nell’ambito del- la PAC, facilmente adattabile a livello nazionale e regionale (anche con un contratto pluriennale), che consente

di introdurre una serie di pratiche agri- cole da attuare, obbligatorie e facoltati- ve (criteri di ammissibilità), affinché gli agricoltori che le scelgono possano beneficiare di incentivi.

Tali incentivi sono la ricompensa del loro impegno per la salvaguardia degli impollinatori e, più in generale, per il conseguimento di elevate presta- zione ambientali e climatiche.

L’insieme di tutte le misure obbliga- torie è indispensabile per una propo-

sta reale ed efficace a salvaguardia de- gli impollinatori, diversamente si esu- lerebbe dalla finalità stessa dell’E- co-schema «Impollinatori».

È bene ricordare che gli obiettivi, evi- denziati in rosso per ogni misura, rap- presentano elementi essenziali a cui fanno riferimento le Buone condizioni agricole e ambientali e i Requisiti di ge- stione obbligatori propri della «Condi- zionalità rafforzata».

Tra gli scopi previsti anche indivi- duare una lista di principi attivi a basso impatto sui pronubi compatibili con una buona e sostenibile pratica agrico- la (trasversale alle produzioni integra- te e biologiche). L’eco-schema «Impol- linatori» è un strumento di premialità flessibile. È pertanto previsto un siste- ma graduale di incentivo rispetto la di- sponibilità dell’agricoltore a modifica- re il proprio modo di lavorare per sal- vaguardare gli impollinatori. L’insie- me di tutte le misure, obbligatorie e fa- coltative, corrisponderebbe ad un in- centivo massimo di stimabile in circa 550 euro per ettaro per anno.

Restando in tema di apicoltura, Re- gione Lombardia ha approvato, a se- guito dell’attività istruttoria effettuata dalle Strutture Agricoltura Foreste Cac- cia e Pesca della Direzione Generale Agricoltura competenti e dalla Provin- cia di Sondrio, l’elenco dei produttori apistici singoli e delle Associazioni di produttori apistici ammessi a finanzia-

mento per relativamente all’OCM mie- le – campagna 2020/2021 (Regolamen- to dell’Unione europea n. 1308/2013).

L’importo totale è pari a 200 mila eu- ro, ma sono state approvate e non fi- nanziate, per mancanza di risorse, le ri- chieste di contributo presentate dai produttori apistici singoli un importo totale pari a 83 mila circa.

Per le Associazioni di produttori api- stici, sono state allocate risorse per pa- ri ad 485 mila euro circa, per due asso- ciazioni (Apilombardia e Associazione Apicoltori Lombardi).

Il Piano annuale per la concessione dei contributi nel settore delle produ- zioni apistiche attua le misure regiona- li per il miglioramento delle produzio- ni e della commercializzazione dei pro- dotti dell'apicoltura, ai sensi del pro- gramma triennale 2020 - 2022 previsto dal regolamento UE 1308/2013.

Le misure attivate sono finalizzate per aggiornamento dei tecnici; semi- nari; sussidi didattici, abbonamenti, schede ed opuscoli informativi; assi- stenza tecnica alle aziende; acquisto arnie con fondo a rete; acquisto attrez- zature per l'esercizio del nomadismo.

La richiesta di pagamento deve esse- re presentata per via telematica trami- te la compilazione della domanda in- formatizzata presente in SISCO, entro il 30 giugno 2021 per i Produttori apisti- ci singoli ed entro il 16 agosto 2021 per le Associazioni di produttori apistici.

Obbligatorio il modello 4 informatizzato per gli

allevamenti minori

Apicoltura: definiti i finanziamenti comunitari dell’OCM miele

Anagrafe zootecnica

8 Economia CORRIEREAGRICOLO

24 MARZO 2021

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