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Comune di Sassari D.U.P. DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE

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(1)

Comune di Sassari

D.U.P.

DOCUMENTO UNICO DI

PROGRAMMAZIONE

2021 - 2023

(2)

INDICE

Premessa

1. SEZIONE STRATEGICA

1.1. Analisi strategica del contesto esterno

1.1.1. Linee di indirizzo della programmazione europea, nazionale e regionale 1.1.2 . Linee programmatiche di mandato

1.1.3 . Analisi socio economica

1.2. Analisi strategica del contesto interno

1.2.1. Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali 1.2.2 . Organismi gestionali:obiettivi, situazione finanziaria, controllo 1.2.3. Tributi e tariffe dei servizi pubblici: indirizzi

1.2.4. Indirizzi in materia di gestione del patrimonio 1.2.5. Indebitamento

1.2.6. Organizzazione e gestione risorse umane

1.2.7. Coerenza e compatibilità presente e futura con i vincoli di finanza pubblica 1.2.8 Obiettivi strategici per indirizzi strategici e missioni

1.2.9. Modalità di rendicontazione

2. SEZIONE OPERATIVA: PARTE PRIMA 2.1. Entrate: fonti di finanziamento

2.2. Indirizzi in materia di tributi e tariffe dei servizi

2.3 Coerenza del bilancio con gli strumenti urbanistici vigenti

2.4 Spesa: Obiettivi operativi per Missione, fabbisogni di spesa e modalità di finanziamento (descrizione, finalità, motivazione delle scelte, risorse umane e strumentali)

2.5 Organismi gestionali esterni: obiettivi 3. SEZIONE OPERATIVA: PARTE SECONDA

3.1. Programmazione triennale delle opere e dei lavori pubblici

3.2. Programmazione del fabbisogno del personale triennale ed annuale

3.3. Piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni patrimoniali

3.4. Programma biennale degli acquisti di forniture e servizi

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PREMESSA

Il Documento Unico di Programmazione (DUP), introdotto dal D.Lgs. n.118/2011, riunisce le analisi, gli indirizzi e gli obiettivi che devono guidare la predisposizione del bilancio di previsione, del piano esecutivo di gestione e la loro successiva gestione.

Il DUP ha carattere generale e funge da guida strategica e guida operativa dell’Amministrazione e rappresenta “il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione”.

Il DUP è articolato in due sezioni: la sezione strategica (SeS), con un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, e la sezione operativa (SeO) che copre un periodo pari a quello del bilancio di previsione.

La sezione strategica (SeS), come specifica il principio contabile applicato (Allegato n.4/1 al D.Lgs. 118/2011), sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato, individua gli indirizzi strategici dell’Ente, ossia le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione, da realizzare nel corso del mandato amministrativo, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, nonché con le linee di indirizzo della programmazione regionale e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica.

Tra i contenuti della sezione, si sottolineano in particolare i seguenti ambiti:

- analisi delle condizioni esterne: considera il contesto economico internazionale e nazionale, gli indirizzi contenuti nei documenti di programmazione comunitari, nazionali e regionali, nonché le condizioni e prospettive socio-economiche del territorio dell’Ente;

- analisi delle condizioni interne: evoluzione della situazione finanziaria ed economico patrimoniale dell’ente, analisi degli impegni già assunti e investimenti in corso di realizzazione, quadro delle risorse umane disponibili, organizzazione e modalità di gestione dei servizi, situazione economica e finanziaria degli organismi partecipati.

Infine, nella SeS sono “indicati gli strumenti attraverso i quali l'Ente intende rendicontare

il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per

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informare i cittadini del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi e delle collegate aree di responsabilità politica o amministrativa”.

La sezione operativa (SeO) riguarda la programmazione operativa pluriennale ed annuale dell’ente. In tale sezione vengono definiti gli obiettivi dei programmi all’interno delle singole missioni che dovrebbero orientare e guidare le successive deliberazioni del Consiglio e della Giunta e costituire il presupposto all’attività di controllo strategico al fine della valutazione dei risultati conseguiti dall’ente.

Essa è strutturata in due parti: nella prima parte vengono illustrati, per ogni singola missione e coerentemente agli indirizzi strategici contenuti nella SeS, i programmi operativi che l’ente intende realizzare nel 2021 - 2023, sia con riferimento all’Ente che al gruppo amministrazione pubblica; la seconda contiene la programmazione di medio periodo in tema di “Programma triennale degli investimenti e delle opere pubbliche”,

“Piano triennale del fabbisogno del personale”, “Piano delle alienazioni” e “Programma

biennale degli acquisti di forniture e servizi”.

(5)

Comune di Sassari

Sezione

Strategica

(6)

1.1. Analisi strategica del contesto esterno

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1.1.1. LINEE DI INDIRIZZO DELLA PROGRAMMAZIONE EUROPEA, NAZIONALE E REGIONALE

Uno degli effetti dovuti alla pandemia da SARS-CoV-2 riguarda il riassetto generale della programmazione strategica a livello europeo, nazionale e regionale, con particolare riferimento agli obiettivi, agli strumenti e alle risorse individuati in risposta alle esigenze determinate dalla crisi economica e finalizzati a contrastare le emergenze in ambito socio- sanitario, produttivo, occupazionale, infrastrutturale.

In particolare, è in corso di definizione il “Piano nazionale di ripresa e resilienza”

(Recovery Plan) finanziato in prevalenza con risorse del “Recovery Fund”, nell’ambito dell’iniziativa europea “Next Generation EU”, il pacchetto di sovvenzioni e prestiti per la ripresa dal Covid.

Il “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, con un budget di 222 miliardi di Euro, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 2021 ed è attualmente in attesa di essere discusso in Parlamento, fino all’invio del testo alla Commissione Europea entro il mese di aprile 2021, al fine della valutazione delle misure e delle azioni intraprese per superare ed affrontare le conseguenze economiche e sociali causate dalla diffusione del virus.

Il documento è articolato in 6 “missioni”:

1. digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;

2. rivoluzione verde e transizione ecologica;

3. infrastrutture per una mobilità sostenibile;

4. istruzione e ricerca;

5. inclusione e coesione;

6. salute.

Le missioni, a loro volta, sono strutturate in 16 componenti costituite da 47 specifiche linee di intervento.

Oltre alla pianificazione in corso delle risorse del Recovery Fund, un altro importante processo riguarda, a livello regionale, la “riprogrammazione” dei Programmi Operativi Regionali, nello specifico il POR FESR 2014-2020 e il POR FSE 2014-2020, con l’obiettivo, da una parte, di “efficientare” le risorse, attraverso iniziative e misure atte a combattere gli effetti pandemici e sostenere, ad esempio, il settore sanitario e quello delle imprese, dall’altra di “mettere in sicurezza” le operazioni non in grado di raggiungere i target di spesa previsti, attraverso la copertura con altri fondi.

Nello specifico, la Regione Sardegna ha attivato un iter amministrativo che ha dato luogo

ad un apposito Accordo con il Ministero per il Sud, (art. 242.5 della Legge 77/2020), che

costituirà il contesto di regole e dispositivi per portare a compimento la programmazione

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2014-2020.

In contemporanea e in correlazione a tutto ciò, è in atto il processo di definizione dell’architettura della nuova Programmazione Europea 2021-2027.

Anzitutto, la Commissione europea ha concordato e fissato i seguenti punti certi:

• l'entità delle risorse finanziarie complessive necessarie per rendere concrete le priorità comuni dell'Unione è pari a 1.300 miliardi di Euro;

• il bilancio si basa sul valore aggiunto europeo;

• l’approccio deve essere sempre più trasparente con l'introduzione di nuove fonti di entrata per sostenere le priorità e alleviare l'onere che grava sui contributi nazionali;

• una maggiore coerenza politica caratterizza il legame più saldo tra i finanziamenti e le priorità politiche, nonché il potenziamento degli strumenti di tutela del bilancio dell'UE.

Nelle proposte formulate dalla Commissione Europea la dotazione finanziaria a sostegno della “Politica di Coesione”, nella quale si inseriranno, tra gli altri, i programmi operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali (POR e PON), per il periodo 2021-2027 è stata fissata a 330,6 miliardi di Euro (prezzi 2018).

In tale quadro sono stati confermati i seguenti Fondi Strutturali e Strumenti di investimento Europei (SIE):

 Fondo di coesione

 FEAMP: Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

 FESR: Fondo europeo di sviluppo regionale

 FSE+: Fondo sociale europeo Plus

 AMIF: Fondo Asilo e migrazione

 BMVI: Strumento per la gestione delle frontiere e i visti

 ISF: Fondo per la Sicurezza interna.

Inoltre è stata mantenuta la suddivisione in tre fasce dei territori: “meno sviluppati”, “in transizione” e “più sviluppati”. L'attribuzione delle risorse alle regioni continuerà ad essere basata principalmente sul PIL pro capite (81 per cento del peso), con l'aggiunta di nuovi criteri, legati in particolare al mercato del lavoro (disoccupazione, disoccupazione giovanile, livello di istruzione, 15 per cento), all’accoglienza di migranti (3 per cento) e all’emissione di gas serra (1 per cento). Il Molise e la Sardegna “retrocederanno” da regioni

“in transizione” a quelle “meno sviluppate” (Umbria e Marche da regioni “più sviluppate”

a “in transizione”).

In Italia le risorse comunitarie dei fondi FESR e FSE dovrebbero ammontare a 38,6 miliardi

a prezzi del 2018, cioè il +6% rispetto al precedente ciclo 2014-2020.

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Per tutti i Fondi e i SIE sono previste modifiche sostanziali delle procedure, ad esempio il ritorno alla regola N+2, e la semplificazione amministrativa attraverso numerose novità, tra cui, a titolo di esempio, la riduzione dei controlli con l'introduzione dell'Audit unico e la durata quinquennale dei programmi con la riprogrammazione degli ultimi due anni.

Al posto degli 11 obiettivi tematici del 2014-2020, la Commissione propone che la nuova Politica di Coesione concentri le risorse su cinque Obiettivi Strategici:

 Europa più “intelligente” (innovazione, digitalizzazione dell’attività economica e delle amministrazioni pubbliche, trasformazione dell’economia, sostegno alle picco- le e medie imprese);

 Europa più verde e priva di emissioni di carbonio attraverso l’attuazione dell’accor- do sul clima di Parigi;

 Europa più connessa, dotata di reti di trasporto e digitali strategiche;

 Europa più sociale, attuando il “pilastro europeo dei diritti sociali”, sostenendo l’oc- cupazione, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità;

 Europa più vicina ai cittadini, che sostenga strategie di sviluppo gestite a livello lo- cali e uno sviluppo sostenibile delle zone urbane, rurali e costiere.

Ciascun Obiettivo Strategico sarà declinato in Obiettivi Operativi e in livelli di programmazione sempre più articolati che determineranno l'architettura dei Programmi come i PON e i POR. La Commissione europea intende rafforzare la dimensione urbana della Politica di Coesione, destinando il 6% del FESR allo sviluppo urbano sostenibile e con il rinnovato Programma destinato alle autorità cittadine, cioè “Urban”.

Per i Programmi di Cooperazione Europea la Commissione ha proposto di stanziare 8,4 miliardi per il periodo 2021-2027, destinati a cinque componenti:

 cooperazione transfrontaliera;

 cooperazione transnazionale e cooperazione marittima;

 cooperazione delle regioni ultraperiferiche;

 cooperazione interregionale;

 investimenti interregionali in materia di innovazione.

È in costruzione, infine, anche il gruppo dei Programmi Europei a “Gestione Diretta”,

nell'ambito dei quali la Commissione Europea agisce attraverso i propri apparati

amministrativi, tra cui, a titolo di esempio non esaustivo, “Horizon”, “LIFE”, “Creative

Europe”, “Erasmus” ecc.

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Il Comune di Sassari adotterà ogni misura finalizzata a cogliere le opportunità di sviluppo

urbano e di area vasta attraverso la coerenza dei propri piani e programmi con il contesto

di evoluzione in atto e con gli strumenti che si renderanno disponibili a livello europeo,

nazionale e regionale.

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1.1.2 LE LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO

Le Linee programmatiche di mandato sono state presentate al Consiglio Comunale in data 8 agosto 2019 e illustrano i progetti e le azioni che l'Amministrazione intende realizzare nel corso del mandato amministrativo 2019 – 2024.

SASSARI EFFICIENTE

• Risorse umane: acquisizione, miglioramento delle professionalità dell'Ente.

• Attirare e favorire investimenti privati.

• Guardare alle opportunità offerte dalla Comunità europea.

• Collaborazione con i diversi soggetti e le agenzie sociali, educative e culturali presenti nel territorio.

SASSARI DISPONIBILE

• Ristrutturazione e potenziamento del portale informatico.

• Ampliamento della gamma dei servizi telematici cui accedere on line.

• Partecipazione diretta dei cittadini alla vita e ai procedimenti amministrativi .

• Attivazione servizio stazioni mobili in vari punti della città.

• Sviluppo della connettività digitale e la copertura wireless .

SASSARI SICURA

• Potenziamento stazioni mobili e fisse di vigilanza.

• Coordinamento tra Polizia locale, Questura e Prefettura.

• Controllo e contrasto concentrazioni di soggetti a rischio di devianza .

• Potenziamento illuminazione pubblica.

• Intensificazione controlli notturni.

• Incremento impianti di videosorveglianza.

SASSARI UNIVERSITARIA

• Sostegno azioni a carattere infrastrutturale, logistico e dei servizi.

• Ricerca di investimenti in collaborazione con Enti pubblici ed imprenditoria privata per garantire servizi, opportunità culturali, di crescita professionale, di svago agli studenti.

• Realizzazione residenze dove ospitare gli studenti e strutture e servizi integrati.

• Realizzazione parcheggio sotterraneo e sistemazione

Piazza Università.

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SASSARI CITTÀ METROPOLITANA

• Città capoluogo punto di riferimento per l'erogazione di servizi per il nord ovest.

• Fornire servizi essenziali e funzionali ai diversi Comuni e agli attori sociali, culturali ed economici.

• Integrazione offerta turistico ricettiva e individuazione nuove zone territoriali omogenee

“F”.

• Recupero patrimonio edilizio esistente e incentivazione edilizia ecosostenibile.

• Rivedere le linee del Piano Urbanistico.

• Riattivare investimenti nella forma del project financing anche per la realizzazione di opere di interesse collettivo.

SASSARI e il CENTRO STORICO

• Eliminare tutte le situazioni di irregolarità e clandestinità mediante verifica delle condizioni di regolarità contrattuale, degli esercizi commerciali e dei luoghi di ritrovo.

• Rivisitazione e rimodulazione del progetto Centro intermodale e sua differente localizzazione.

• Realizzazione del secondo lotto della Metropolitana di superficie per collegare il quartiere di Li Punti con il resto della città.

• Realizzazione del parcheggio interrato in piazza Colonna Mariana.

SASSARI INTEGRATA

• Ridefinire e attuare il completamento e il potenziamento del polo industriale Truncu Reale.

• Predda Niedda: intervento di riconversione funzionale e riqualificazione urbanistica per essere integrata totalmente con i quartieri della città.

• Valutare l'utilizzazione più idonea degli spazi tra confine della città compatta e l'area di Predda Niedda dove cercare e incentivare investimenti soprattutto da parte dei privati per realizzare strutture di servizio (Cittadella dello Sport, Area Fieristica).

SASSARI FRUIBILE

• Intervenire nel sistema delle infrastrutture viarie con regolare manutenzione.

• Valutare con le associazioni e i centri commerciali naturali un nuovo modello di limitazioni e riaperture al traffico.

• Realizzare nuovi parcheggi interrati.

• Progetto parcheggio in elevazione al Fosso della

Noce e opere di mitigazione del rischio

idrogeologico.

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• Adeguamento funzionale e messa in sicurezza attraversamenti dei rilevati stradali viale Trento, viale Trieste, viale Sicilia.

• Studio di anello viario interquartiere intorno alla Città.

• Costruire con i Comuni dell'area Metropolitana una rete di trasporti ferroviari connessi alla metrotranvia.

• Ristrutturare il sistema del trasporto pubblico.

• Attribuire maggiore autonomia amministrativa alle Borgate.

• Incentivare azioni per lo sviluppo socio economico delle borgate.

• Attuare di un programma di valorizzazione delle risorse naturali ai fini della sviluppo dell'attività turistica per le borgate a vocazione costiera.

• Realizzare parcheggi di sosta gratuiti nel bordo esterno della Città compatta.

• Rivedere e ricalibrare il sistema dei parcheggi a pagamento.

SASSARI PRODUTTIVA

• Creare le condizioni per la crescita delle attività produttive privilegiando quelle dell'area urbana.

• Riequilibrare e promuovere lo sviluppo di attività artigianali, agricole, agroalimentari, tecnologiche, turistiche e ambientali limitando la realizzazione di ulteriori grandi centri commerciali.

• Garantire, attraverso gli uffici comunali, il supporto alle imprese per l'avvio delle attività.

• Favorire l'attrazione e il sostegno delle produzioni artistiche, agraolimentari e artigianali, e delle attività terziarie in grado di attrarre giovani e fondi di investimento nazionali e internazionali.

• Sviluppare una politica comune degli eventi e una politica territoriale in grado di inserirsi in network internazionali.

• Recupero e rivitalizzazione del Padiglione dell'Artigianato intorno al quale far ruotare la promozione e la commercializzazione delle produzione di eccellenza dell'artigianato sardo.

• Creazione di un marchio registrato di “Sassari città dei Candelieri”.

SASSARI CULTURALE • Favorire la creazione di una rete con le altre realtà presenti nel territorio per sviluppare il marketing territoriale e promuovere gli eventi in modo coordinato.

• Rendere fruibile la collezione delle opere di

Giuseppe Biasi da inserire in una mostra

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permanente di artisti sardi del Novecento e contemporanei.

• Supportare da un punto di vista logistico e amministrativo, le diverse realtà culturali presenti nel territorio cittadino.

SASSARI PULITA

• Ridare decoro alla Città con strade e piazze pulite, con la manutenzione delle aree verdi e dei luoghi aperti di aggregazione.

• Migliorare il sistema di raccolta dei rifiuti.

• Potenziare i sistemi di controllo per contrastare l'abbandono dei rifiuti in collaborazione con i soggetti istituzionali e le associazioni ambientaliste e di volontariato.

• Ampliare e potenziare il canile comunale.

• Verificare la fattibilità di un gattile comunale o privato in convenzione

SASSARI VIVIBILE

• Potenziamento della segnaletica stradale e semaforica.

• Potenziamento del servizio di illuminazione pubblica anche per garantire un migliore livello di sicurezza reale e percepita.

• Garantire il miglioramento dell'offerta formativa delle scuole.

• Aiutare le famiglie bisognose a far fronte alle spese generali di istruzione.

• Sostenere il servizio mensa e migliorare il servizio trasporto alunni.

• Garantire la sicurezza dei bambini e del personale docente e non docente attraverso il risanamento e l'adeguamento alle norme di prevenzione; interventi di manutenzione; sistemi di sorveglianza e anti – intrusione.

SASSARI SOLIDALE

• Redistribuzione e monitoraggio delle risorse per aiutare le famiglie in difficoltà e i cittadini non autosufficienti, anziani o affetti da patologie invalidanti.

• Alloggi comunali: prevedere aggiornamenti annuali delle graduatorie.

• Alloggi comunali: Regolamento per disciplinare le problematiche legate alla condizione degli immobili.

• Prevedere agevolazioni fiscali per i proprietari di immobili che li concedono in affitto a famiglie con canone sociale concordato.

• Reperire risorse economiche da destinare all'edilizia

residenziale pubblica e all'edilizia sociale o edilizia

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convenzionata anche con formule diversificate (housing sociale o autocostruzione).

• Realizzare o individuare sedi adeguate per la costituzione di Centri di Aggregazione giovanile e Centri sociali per anziani.

• Implementare la disponibilità di posti negli asili nido anche mediante convenzioni con privati e cooperative sociali valutando la possibilità di concedere agevolazioni fiscali mirate.

• Promuovere una stretta collaborazione con le parrocchie e il ricco mondo del volontariato per concertare progetti comuni per l'assegnazione di sedi idonee per le attività nel campo dell'assistenza.

• Mantenere, migliorare e potenziare le principali

linee di azione nel settore della coesione sociale e

nella tutela delle fasce più deboli.

(16)

1.1.3 ANALISI SOCIO ECONOMICA TERRITORIO E POPOLAZIONE

Fonte: elaborazioni su Basi Territoriali Istat

546,08 Km2 Strade territorio comunale (Km)

Densità al 31/12/2019: 231,4 residenti/Km2 Statali: 63,348

Zona altimetrica: pianura Provinciali: 158

Latitudine 40° 43' 50'' Comunali: 351,6

Longitudine 8° 33' 6'' Vicinali: 500

Altimetria (quota min) 0 Altimetria (quota max) 489

Altimetria (quota Munic,) 225 Tissi 2,31

Risorse idriche: Muros 3,17

Laghi: 3 (Baratz, Bunnari, Ossi 3,9

Stagno di Pilo) Sennori 4,7

Fiumi e Torrenti: 5 (Rio Mannu, Rio Gabaru, Uri 6,19

Rio Pertusu, Rio d’Ottava, Usini 6,93

Rio Crabile) Olmedo 9,99

Suddivisione territorio Istat Osilo 10,69

Località: 35 Alghero 14,41

di cui, centri abitati 14 Sorso 14,86

di cui, nuclei abitati 21 Stintino 17,51

di cui, località produttive 2 Porto Torres 26,82

di cui, case sparse 1 estensione coste: 47,37

Superficie territorio comunale:

Comuni confinanti ed estensione confine

(Km)

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DINAMICA POPOLAZIONE RESIDENTE

I residenti nel Comune di Sassari al 31/12/2019 sono pari a 126.358. Rispetto all'anno precedente è stata registrata una diminuzione pari a -392 unità. Si tratta del secondo anno consecutivo in cui si registra un calo, inizio del calo demografico già previsto.

La distribuzione della popolazione per genere risulta a favore della componente femminile: a fronte di 60.961 maschi risultano residenti 65.397 femmine. Il rapporto di mascolinità è pari a 93,2 maschi ogni cento femmine, in tendenziale aumento.

Il calo demografico è dovuto

essenzialmente al saldo naturale negativo:

i decessi sono stati maggiori delle nascite di 468 unità, a cui si aggiungono 72 unità in meno del saldo

iscrizioni/cancellazioni d'ufficio.

È da segnalare il tendenziale calo del saldo migratorio (immigrati – emigrati).

Seppure positivo (+148 unità), nel 2019 si è registrato il saldo più basso degli ultimi anni.

Il numero di nati nel 2019 è stato di 773 unità e segna un recupero rispetto al 2018, ma la tendenza degli ultimi anni è negativa. Gli indici di fertilità mostrano una lieve tendenza negativa: nel 2019 si registrano 3 nati ogni 100 donne in età fertile (15 – 49 anni), contro i 3,2 di cinque anni prima.

La quota di donne in età fertile (15 – 49 anni) è diminuita di oltre 2 punti percentuali rispetto al 2015 ed è in continua diminuzione.

2015 2016 2017 2018 2019

126.726 126.799 127.205 126.750 126.358

92,4 92,5

93,1 93,3 93,2

TOTALE RESIDENTI MASCHI OGNI 100 FEMMINE

2015 2016 2017 2018 2019

-267 -377 -475 -564 -468 787

486

918

227 148

-30 -36

-37 -118 -72

SALDO D'UFFICIO SALDO MIGRATORIO SALDO NATURALE

2015 2016 2017 2018 2019

891 845 835

719 773

41,7% 40,9% 40,4% 39,8% 39,0%

3,2 3,1 3,1

2,8 3,0

NATI % DONNE IN ETÀ FERTILE FERTILITÀ

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Il numero di decessi registrato nel 2019 è pari a 1.241 unità, in lieve diminuzione rispetto ai due anni precedenti.

È in tendenziale aumento l'età media al momento del decesso con una marcata differenza fra uomini e donne. Si passa da 81 anni per le donne e 74 anni e sette mesi per gli uomini nel 2015, a quasi 82 anni e mezzo per le donne e 75 anni e mezzo per gli uomini nel 2019.

INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE Le fasce d'età più rappresentate, nel 2019,

sono quelle fra i 40 e i 69 anni, mentre dieci anni prima erano quelle fra i 30 e i 59 anni.

La differenza più significativa

confrontando gli anni 2009 e 2019 è nella fascia d'età fra i 30 e i 39 anni: si è passati da 19.364 cittadini a 14.086 (- 27%).

Dalla fascia d'età 50-59 anni in su, è significativa la maggiore percentuale di donne.

La suddivisione per fasce d'età secondo le classi di cura rappresenta il lento

invecchiamento della popolazione.

Rispetto a dieci anni fa, diminuisce la popolazione giovanile fino ai 19 anni compiuti. Diminuisce anche la popolazione dell'area di conciliazione lavoro e famiglia.

Aumenta il numero di cittadini dai 60 anni in su. La variazione percentuale più forte riguarda la fascia d'età degli anziani: questi ultimi sono aumentati in dieci anni del 47%.

2015 2016 2017 2018 2019

582 576 576 641 581 581 673 637 637 654 629 629 618 623 623

81,0 80,8 81,3 80,5 82,5

74,7 75,1 75,0 75,9 75,6

FEMMINE MASCHI ETÀ F ETÀ M

0 - 9 10 - 19 20 - 29 30 - 39 40 - 49 50 - 59 60 - 69 70 - 79 80 - 89 90 e oltre

4.212 4.212 5.316 5.316 5.755 5.755 6.936 6.936 10.099 10.099 11.157 11.157

9.163 9.163

7.419 7.419

4.315 4.315 1.025 1.025

4.509 4.509

5.623 5.623

6.697 6.697 7.150 7.150

9.894 9.894 10.160 10.160 7.964 7.964 5.923 5.923 2.680 2.680 361 361

FEMMINE 2009 2019 MASCHI 2009 2019

2009 2019

21.591; 17,3%

21.591; 17,3% 19.660; 15,6% 19.660; 15,6%

71.394; 57,3%

71.394; 57,3% 67.848; 53,7% 67.848; 53,7%

25.834; 20,7%

25.834; 20,7% 30.469; 24,1% 30.469; 24,1%

5.701; 4,6%

5.701; 4,6% 8.381; 6,6% 8.381; 6,6%

AREA DI CURA INFANZIA E ADOLESCENZA (0 -19) AREA DI CONCILIAZIONE LAVORO E FAMIGLIA (20 – 59) AREA DI ASSISTENZA E SUPPORTO (60 – 79)

AREA DI CURA ANZIANI (80 E PIÙ)

(19)

Al 31/12/2019 i bambini residenti a Sassari in età da nido d'infanzia sono 2.073; rispetto a dieci anni prima, il calo è molto significativo: -727 unità.

Il calo è evidente anche per i bambini in età da scuola dell'infanzia e scuola primaria (rispettivamente, -532 e -406) e, in prospettiva, questi cali si

presenteranno nel prossimo futuro per i giovani in età da scuola secondaria.

Negli ultimi anni è in crescita la numerosità della popolazione anziana, come già mostrato nella piramide d'età.

La popolazione d'età compresa fra gli 80 e gli 89 anni rappresenta il 5,5% del totale (4,9% nel 2015).

Il numero di cittadini d'età pari o superiore ai 90 anni è in crescita, passando da 1.099 nel 2015 a 1,386 nel 2019.

MIGRAZIONI E STRANIERI

Nel 2019 il Comune di Sassari ha registrato 1.898 nuove immigrazioni, un dato molto simile a quello dell'anno precedente, e in lieve diminuzione tendenziale negli ultimi cinque anni. Fra gli immigrati, gli stranieri sono stati 365, pari al 19,2% del totale. Anche la quota di stranieri è in diminuzione tendenziale.

2009 2019

2.800 2.073

3.108 2.576

5.334

4.928 3.173

3.180 5.633

5.633

5.504 5.504 6.177

6.177

6.046 6.046

3 mesi – 2 anni 3 – 5 anni 6 – 10 anni 11 – 13 anni 14 – 18 anni 19 – 23 anni

2015 2016 2017 2018 2019

6.220

6.220 1.099 6.343 6.343 6.480 6.480 6.670 6.670 6.995 6.995 1.099 1.178 1.178 1.254 1.254 1.324 1.324 1.386 1.386

4,9% 4,9% 5,0% 5,0% 5,1% 5,1% 5,3% 5,3% 5,5% 5,5%

0,9% 0,9% 0,9% 0,9% 1,0% 1,0% 1,0% 1,0% 1,1% 1,1%

80 – 89 90 e più

% 80 – 89 % 90 e più

2015 2016 2017 2018 2019

2.195 2.195

1.958 1.958

2.445 2.445

1.895

1.895 1.898 1.898

31,7 31,7

22,0 22,0

41,5 41,5

24,3 24,3 19,2 19,2

IMMIGRATI % STRANIERI

(20)

Gli immigrati sono in prevalenza cittadini italiani maschi: nel 2019 questa categoria ha rappresentato il 41,8% del totale. Fra gli stranieri, nel 2019 non si è registrata una significativa prevalenza di un genere rispetto all'altro. Cinque anni prima, nel 2015, la quota di stranieri è stata più alta, con una netta prevalenza di immigrati maschi.

La fascia d'età più rappresentata fra gli immigrati nel 2019 è quella compresa fra i 30 e i 44 anni (poco meno del 35% del totale), seguita da quella fra i 45 e i 59 anni. È significativo il numero di immigrati giovani, d'età fino ai 14 anni (210 di cittadinanza italiana + 37 stranieri).

Fra gli immigrati di cittadinanza straniera, invece, l'età media è inferiore:

la fascia d'età prevalente è quella fra i 15 e i 29 anni, seguita da quella che comprende le età 30 – 44.

Oltre la metà (52,6%) degli immigrati nel 2019 hanno come provenienza la

provincia di Sassari, in netto aumento rispetto al 2015, quando questa quota era pari al 38,7%.

La percentuale di immigrati provenienti dal resto della regione, e quella dei provenienti dal resto d'Italia è stabile. È, invece, significativamente calata, rispetto a cinque anni prima, la quota di

immigrati provenienti dall'estero: si è passati dal 30,6% (672 unità) del 2015 al 15,1% (287 unità) nel 2019.

2015 2019

782 782 793 793

718 718 740 740

469 469

181 181 226 226

184 184

ITALIANI MASCHI ITALIANI FEMMINE STRANIERI MASCHI STRANIERI FEMMINE

fino a 14 15 – 29 30 – 44 45 – 59 60 – 74 75 e oltre

210 210

272 272

554 554

301 301

133 133

63 63 37 37

135 135

105 105

58 58

25

25 5 5

ITALIANI STRANIERI

2015 2019

849; 38,7%

849; 38,7% 998; 52,6% 998; 52,6%

248; 11,3%

248; 11,3% 220; 11,6% 220; 11,6%

426; 19,4%

426; 19,4% 393; 20,7% 393; 20,7%

672; 30,6%

672; 30,6% 287; 15,1% 287; 15,1%

Provincia di Sassari Resto della Sardegna

Resto d'Italia Estero

(21)

Il numero di emigrati dal Comune di Sassari è stato nel 2019 pari a 1.750 unità. Il saldo migratorio è, dunque, positivo, ma si pu registra un continuo aumento tendenziale del numero di emigrazioni negli ultimi cinque anni.

La percentuale di emigrati di cittadinanza straniera è stata, nel 2019, pari al 13,4%, in lieve diminuzione negli ultimi due anni, ma superiore a quella del 2015.

A differenza degli immigrati, fra gli emigrati si registra una lieve prevalenza delle donne. Nel 2019 la percentuale di emigrati di genere femminile è stata pari al 55%. La prevalenza della componente femminile si è registrata sia fra gli emigrati di cittadinanza italiana sia fra gli stranieri.

Nel 2015 si è registrata una sostanziale parità fra i generi, con una lieve

maggioranza di maschi fra gli emigrati di cittadinanza italiana, e di femmine fra gli stranieri.

La categoria di emigrati più rappresentata nel 2019 è quela di cittadini italiani di età compresa fra i 30 e i 44 anni. Fra gli stranieri, la fascia d'età prevalente è quella di emigrati fra i 15 e i 29 anni.

2015 2016 2017 2018 2019

1.408

1.408 1.472 1.472 1.527 1.527 1.668 1.668 1.750 1.750

10,1 10,1 14,3 14,3 15,2 15,2 14,7 14,7 13,4 13,4

EMIGRATI % STRANIERI

2015 2019

644 644

737 737 622 622

779 779

71 71 148 148

86 86

184 184

ITALIANI MASCHI ITALIANI FEMMINE STRANIERI MASCHI STRANIERI FEMMINE

fino a 14 15 – 29 30 – 44 45 – 59 60 – 74 75 e oltre

170 170

274 274

585 585

294 294

122 122

71 71 9

9

100 100 79 79

35 35

10 10 1 1

ITALIANI STRANIERI

(22)

Gli emigrati dal Comune di Sassari trovano come destinazione principale, nel 2019, altri comuni della provincia (54,7).

Solo l'1,5% del toale si trasferisce all'estero. Cinque anni prima la quota di chi andava all'estero era

significativamente più alta, pari al 12,7%

del totale delle emigrazioni.

I residenti a Sassari di cittadinanza straniera sono in tutto, nel 2019, pari a 5.610 unità, rappresentando il 4,4% del totale della popolazione.

Il numero di cittadini stranieri è in tendenziale aumento negli ultimi cinque anni. La nazionalità più rappresentata è quella dei Senegalesi, con il 16,9% del totale. È in lieve calo la percentuale dei cittadini di nazionalità rumena e cinese che passano, rispettivamente, dal 18,1%

del 2015 al 16,1% nel 2019, e dal 11%

del 2015 al 9,3% del 2019.

Nel 2019 a Sassari sono presenti cittadini per un totale di 114 nazionalità, oltre, naturalmente, agli italiani

Fonte: elaborazioni su Archivi di Anagrafe e Stato Civile Comune di Sassari

2015 2019

616; 43,8%

616; 43,8% 957; 54,7% 957; 54,7%

171; 12,1%

171; 12,1%

190; 10,9%

190; 10,9%

442; 31,4%

442; 31,4%

577; 33,0%

577; 33,0%

179; 12,7%

179; 12,7%

26; 1,5%

26; 1,5%

Provincia di Sassari Resto della Sardegna Resto d'Italia Estero

2015 2016 2017 2018 2019

29%29% 30%30% 32%32% 33%33% 33%33%

22,5%

22,5% 21,1%21,1% 18,0%18,0% 17,4%17,4% 16,9%16,9%

18,1%

18,1% 18,2%18,2%

16,5%

16,5% 16,0%16,0% 16,1%16,1%

5,6% 6,7%

10,8% 11,2% 11,2%

11,0% 10,7%

9,8% 9,3% 9,3%

5,7% 5,5%

4,9% 5,0% 5,1%

4,1% 4,1%

4,1% 4,3% 4,5%

3,6% 3,5%

3,6% 3,5% 3,6%

4.244

4.244 4.499 4.499

5.319

5.319 5.479 5.479 5.610 5.610

Bangladesh Marocco Ucraina

Cina Popolare Nigeria Romania

Senegal ALTRI PAESI TOTALE STRANIERI

(23)

CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE DELLE FAMIGLIE

Il Censimento permanente del 2019 mostra un quadro sul livello d'istruzione a Sassari. La maggioranza relativa dei cittadini sassaresi (32,8%) è in possesso di un diploma di scuola secondaria o equivalente titolo professionale. La percentuale di Sassaresi in possesso di un titolo di laurea (istruzione terziaria) è pari al 14,3%, con una prevalenza della componente femminile rispetto ai maschi (rispettivamente: 15,8% e 12,7%). È dello 0,8% (senza differenze di genere) la percentuale di cittadini in possesso di titoli post-laurea.

Poco meno di un cittadino su tre (esattamente: 30,3%) si ferma alla scuola media inferiore, mentre i cittadini analfabeti o, comunque privi di alcun titolo di studio rappresentano il 4,2% del totale della popolazione dai 9 anni d'età in su.

POPOLAZIONE PER TITOLO DI STUDIO

Fonte: elaborazioni su Istat - Censimento permanente della popolazione 2019

TITOLO DI STUDIO TOTALE FEMMINE MASCHI

in % su popolazione da 9 anni in su

analfabeti 0,5% 0,5% 0,4%

alfabeti privi di titolo di studio 3,7% 4,1% 3,4%

licenza di scuola elementare 14,3% 15,3% 13,1%

licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale 30,3% 27,4% 33,4%

32,8% 32,1% 33,6%

3,4% 3,9% 2,7%

titolo di studio terziario di secondo livello 14,3% 15,8% 12,7%

dottorato di ricerca/diploma accademico di formazione alla ricerca 0,8% 0,8% 0,8%

diploma di istruzione secondaria di II grado o di qualifica professionale (corso di 3-4 anni) compresi IFTS

diploma di tecnico superiore ITS o titolo di studio terziario di primo livello

(24)

Nel 2019 (ultimi dati ufficiali disponibili – a livello provinciale) il mercato del lavoro mostrava chiari segnali di ripresa dopo la crisi di inizio decennio, ma che non nascondono le difficoltà strutturali pre-crisi. In provincia di Sassari l'Istat registra per il 2019 un tasso di disoccupazione, pari al 13,4%, in diminuzione rispetto ai due anni precedenti, e che torna su livelli strutturali dopo l'allarmante 21,9% registrato nel 2016. Più della metà della popolazione in età lavorativa (15 – 64 anni) ha un'occupazione (56,0%); fra le donne il tasso di occupazione è significativamente più basso rispetto alla media, pari al 49,1%.

INDICATORI PROVINCIALI SUL MERCATO DEL LAVORO

Fonte: Istat - Rilevazione sulle forze di lavoro

Anche il tasso di inattività, che misura la mancata partecipazione della popolazione al mercato del lavoro, cioè la percentuale della popolazione in età lavorativa che non ha un'occupazione e che non è in cerca di occupazione, è molto alto, pari al 35,5%, soprattutto se confrontato con altre realtà sviluppate nazionali ed europee. Nel 2019, tuttavia, tale indicatore segnava una

2017 2018 2019

Tasso di disoccupazione giovanile 35,4 29,8 27,1

femmine 47,6 24,9 31,9

maschi 27,6 32,7 23,6

Tasso di disoccupazione 16,9 14,5 13,4

femmine 17,4 14,6 14,7

maschi 16,5 14,4 12,4

Tasso di occupazione 50,4 54,0 56,0

femmine 42,4 45,5 49,1

maschi 58,3 62,3 62,7

Tasso di inattività 39,1 36,5 35,0

femmine 48,6 46,4 42,2

maschi 29,8 26,8 27,9

Persone in cerca di occupazione in età 15-29 anni su forze di lavoro della corrispondente classe di età (percentuale)

Persone in cerca di occupazione in età 15 anni e oltre sulle forze di lavoro nella corrispondente classe di età (percentuale)

Persone occupate in età 15-64 anni sulla popolazione nella corrispondente classe di età (percentuale)

Popolazione in età 15-64 anni fuori dalla forza lavoro sul totale della popolazione in età 15-64 anni (percentuale)

(25)

diminuzione rispetto agli anni precedenti. Anche in questo caso si registra una netta differenza fra maschi (27,9%) e femmine (42,2%).

Infine, il tasso di disoccupazione giovanile (15 – 29 anni), dopo l'impennata registrata nel 2016 diminuisce tendenzialmente fino a raggiungere il 27,1%.

Purtroppo, si può prevedere che l'impatto sull'economia del Covid-19 arresterà

la tendenza al miglioramento che la situazione occupazionale stava mostrando

fra il 2016 e il 2019.

(26)

ECONOMIA E IMPRESE

Per quanto riguarda le imprese, i dati sono disponibili a livello comunale e aggiornati al 2019. Dal punto di vista imprenditoriale, ha continuato a registrarsi, come nel 2018, una leggera crisi nel tessuto dopo diversi anni di sostanziale stabilità, portando ad uno stock di imprese attive nel 2019 a 10.602 unità, in diminuzione rispetto alle 10.724 del 2018 (-1,1%). In alcuni settori, tuttavia, il bilancio è stato più negativo.

Il tessuto imprenditoriale comunale è connotato da una prevalenza del terziario, con il solo commercio all'ingrosso e al dettaglio che raccoglie al suo interno 3.472 attività (32,7% del totale). In particolare, il commercio al dettaglio conta 1.949 attività in significativo calo rispetto al 2018 (-85 unità, pari a -4,2%).

IMPRESE ATTIVE E NEL TERRITORIO COMUNALE

Fonte: elaborazione su dati Ufficio Studi e Statistica C.C.I.A.A. Nord Sardegna

Settore attive var. %

A Agricoltura, silvicoltura pesca 942 -12 -1,3%

B Estrazione di minerali da cave e miniere 7 0 0,0%

C Attività manifatturiere 716 -28 -3,8%

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... 10 -2 -16,7%

E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d... 22 -2 -8,3%

F Costruzioni 1.498 -10 -0,7%

G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... 3.472 -105 -2,9%

H Trasporto e magazzinaggio 312 -7 -2,2%

I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 941 20 2,2%

J Servizi di informazione e comunicazione 347 10 3,0%

K Attività finanziarie e assicurative 281 1 0,4%

L Attività immobiliari 308 -4 -1,3%

M Attività professionali, scientifiche e tecniche 334 19 6,0%

N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp... 468 6 1,3%

P Istruzione 81 2 2,5%

Q Sanità e assistenza sociale 126 0 0,0%

R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... 166 -7 -4,0%

S Altre attività di servizi 565 -4 -0,7%

X Imprese non classificate 6 1 20,0%

Totale 10.602 -122 -1,1%

variazione

2018-19

(27)

Il settore manifatturiero, costituito per lo più da piccole attività di carattere artigianale, rappresenta il 6,8% delle imprese attive con 716 unità, in flessione (- 28 unità) rispetto all'anno precedente. Il settore edile a Sassari è costituito da 1.498 attività (dato sostanzialmente uguale all'anno precedente), pari al 14,1%

del totale.

Riveste un ruolo importante il settore agricolo (8,9% del totale delle attività): la divisione delle coltivazioni agricole (codice Ateco A01) conta 919 unità, e mostra un lieve calo rispetto al 2018.

I servizi ricettivi e di ristorazione, che raccolgono 897 imprese, sono in contro- tendenza, registrando un lieve aumento del numero di unità, dovuto in tutto (+13 unità) dalla divisione della ristorazione. Questa divisione è anche quella che detiene il primato per l'aumento assoluto delle unità, condiviso con la divisione delle attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale.

Come anticipato, la divisione del commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) detiene, invece, il primato per la diminuzione assoluta più elevata (-85 unità), seguta dalla divisione F41 – Costruzione di edifici (-14 unità).

IMPRESE ATTIVE PER DIVISIONE ATECO PIÙ NUMEROSA

Divisione attive var. %

1.949 -85 -4,2%

1.114 -12 -1,1%

919 -13 -1,4%

I 56 Attività dei servizi di ristorazione 897 13 1,5%

F 43 Lavori di costruzione specializzati 738 5 0,7%

F 41 Costruzione di edifici 725 -14 -1,9%

S 96 Altre attività di servizi per la persona 445 5 1,1%

409 -8 -1,9%

L 68 Attivita' immobiliari 308 -4 -1,3%

266 0 0,0%

variazione 2018-19 G 47 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e

di motocicli)

G 46 Commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli)

A 01 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi

G 45 Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli

K 66 Attività ausiliarie dei servizi finanziari (escluse le

assicurazioni e i fondi pensione)

(28)

IMPRESE ATTIVE PER DIVISIONE ATECO CON I MAGGIORI INCREMENTI

IMPRESE ATTIVE PER DIVISIONE ATECO CON I MAGGIORI DECREMENTI

Fonte: elaborazione su dati Ufficio Studi e Statistica C.C.I.A.A. Nord Sardegna

Divisione attive var. %

I 56 Attività dei servizi di ristorazione 897 13 1,5%

78 13 20,0%

187 7 3,9%

93 7 8,1%

I 55 Alloggio 44 7 18,9%

F 43 Lavori di costruzione specializzati 738 5 0,7%

S 96 Altre attività di servizi per la persona 445 5 1,1%

variazione 2018-19 M 70 Attività di direzione aziendale e di consulenza

gestionale

J 63 Attività dei servizi d'informazione e altri servizi informatici

J 62 Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse

Divisione attive var. %

1.949 -85 -4,2%

F 41 Costruzione di edifici 725 -14 -1,9%

919 -13 -1,4%

1.114 -12 -1,1%

H 49 Trasporto terrestre e mediante condotte 237 -11 -4,4%

114 -11 -8,8%

409 -8 -1,9%

111 -8 -6,7%

R 93 Attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 105 -8 -7,1%

C 10 Industrie alimentari 63 -8 -11,3%

variazione 2018-19 G 47 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e

di motocicli)

A 01 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi

G 46 Commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli)

S 95 Riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa

G 45 Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli

C 25 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e

attrezzature)

(29)

1.2. Analisi strategica del contesto interno

(30)

1.2.1. ORGANIZZAZIONE E MODALITÀ DI GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI

I servizi pubblici locali sono organizzati in maniera articolata e differenziata, in alcuni casi affidati a società pubbliche partecipate dal Comune.

Vengono prioritariamente in rilievo in questo senso due grandi ambiti di intervento:

quello del trasporto pubblico locale, inteso in senso lato; quello del servizio idrico integrato.

Per ciò che riguarda invece un altro fondamentale ambito, ovverosia quello del sistema di raccolta, riciclo e smaltimento dei rifiuti urbani, la modalità adottata dall'Amministrazione è stata quella dell'affidamento ad una associazione temporanea di imprese per quel che riguarda il servizio di raccolta, l'igiene urbana, il conferimento delle frazioni riciclabili, mentre viene gestita in economia la parte del processo relativa alla gestione della discarica e dell'ecocentro.

Per ciò che attiene il servizio idrico integrato, la normativa regionale di riferimento e in particolare la L.R. n.4/2015, prevede l'esistenza di un ente di natura consortile (cui partecipano tutti i Comuni della Sardegna): l'Ente di governo dell'Ambito della Sardegna.

Il soggetto affidatario della gestione del servizio, mediante il sistema dell'in house providing è la società a totale capitale pubblico Abbanoa spa.

In relazione invece al trasporto pubblico locale, esso nel territorio urbano e in parte extraurbano è condotto dalla società ATP spa (gia Consorzio Azienda Trasporti Pubblici), di cui il Comune di Sassari detiene la quota maggioritaria del capitale, pari al 72,13%.

L'affidamento del servizio è determinato dalla Regione sarda, attualmente ancora tramite

un sistema concessorio, modalità che dovrà però essere superata per la definitiva

applicazione della disciplina comunitaria che stabilisce per questo tipo di servizio

l'affidamento mediante gara tra soggetti imprenditoriali qualificati. Nel momento in cui si

scrive la Regione Sarda sconta un notevole ritardo nella elaborazione di un piano di

ambito per l'esercizio di questo servizio, e nella costituzione della autorità d'ambito

chiamata a governare in avvenire il trasporto pubblico locale, come già avviene ad

esempio riguardo al servizio idrico integrato. L'attuale situazione, legata alla gestione

della pandemia da un lato, e dall’iter non ancora concluso di una revisione della

(31)

normativa regionale sull’ordinamento degli Enti Locali dall’altro, rende poco verosimile che questo ritardo possa essere colmato in tempo utile per la definizione legislativa dell'ambito, la costituzione dell'autorità, la messa a bando e l'assegnazione delle linee e la stipula dei relativi contratti di servizio nel 2021. Le aziende che attualmente svolgono il servizio stanno perciò operando concordemente per concorrere una soluzione alternativa che nell'immediato e nel medio periodo possa assicurare il funzionamento di un servizio di primaria importanza per i cittadini.

Per ciò che riguarda le aree di sosta di superficie la loro gestione è stata affidata a un soggetto privato, SABA ITALIA spa, società concessionaria del Comune per la realizzazione e gestione pluriennale di parcheggi interrati nell'ambito di un complessivo contratto di servizio.

Analogo tipo di concessione è quello nei confronti della società MEDEA spa, soggetto privato realizzatore e gestore della rete per la distribuzione del gas.

A seguito del processo di liberalizzazione, la vendita del gas all’utenza è ora possibile anche da soggetti imprenditoriali differenti rispetto al concessionario della rete, che permane nel ruolo di distributore.

Va infine segnalato che nel corso del 2019 si è proceduto all'affidamento tramite

concessione delle conduzione del cimitero comunale alla società SCS srl. L'affidamento è

avvenuto nel quadro di un partenariato pubblico privato, attivato su iniziativa privata da

società di scopo appositamente costituita, che come previsto dalla vigente normativa ha

presentato una proposta di piano di finanziamento e gestione che, fatta propria dal

Comune, è divenuta la base per un bando pubblico di affidamento. La SCS, aggiudicataria

di detto servizio, lo condurrà per 25 anni, fino al 2044.

(32)

1.2.2 ORGANISMI GESTIONALI: OBIETTIVI, SITUAZIONE FINANZIARIA, CONTROLLO

CONSORZI

L’ambito della partecipazione degli enti pubblici, e di quelli locali in particolare, in consorzi, società o enti comunque denominati, è stato caratterizzato dalla estrema mutevolezza degli orientamenti normativi e giurisprudenziali. L'utilizzo da parte della P.A. di organismi e strutture disciplinati dal diritto comune è stato – nel tempo - sottoposto a limiti e condizioni sempre più stringenti, probabilmente in relazione a fenomeni di abuso e di sviamento dalle finalità originarie.

Il Comune di Sassari ha cercato nel corso degli anni di adattare la sua organizzazione alla evoluzione normativa sopra richiamata, sulla cui osservanza vigila anche la Corte dei Con- ti, attraverso una serie di attività ( periodica ricognizione sullo stato del suo portafoglio di partecipazioni, con conseguente valutazione sul mantenimento o sulla dismissione di alcu- ne di esse, aggiornamento e pubblicazione delle informazioni sulle società ed enti parteci- pati, indirizzi e direttive circa gli obiettivi gestionali cui tendere).

In applicazione delle previsioni normative di settore, in differenti occasioni l'Amministra- zione comunale è intervenuta approvando documenti atti a verificare lo stato di consisten- za del proprio portafoglio di partecipazioni e di razionalizzazione delle stesse. In adempi- mento di quanto disposto dal Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (TUSP), costituito dal Decreto legislativo 19 agosto 2016 n° 175, così come integrato dal De- creto legislativo 16 giungo 2017 n° 100, il Consiglio comunale ha approvato la periodica ri- cognizione del suo portafoglio con la deliberazione n. 39 del 28 luglio 2020, sostanzialmen- te confermando quanto già stabilito con la delibera n. 55 del 6 giugno 2019.

Va rilevato, in una visione più allargata, che queste attività si confrontano con un sistema

di regole affatto coerenti e consolidate. La più recente legge organica di riordino del

sistema delle autonomia locali approvata dalla Regione Sarda (L.R. 4 febbraio 2016 n° 2) si

proponeva di innovare significativamente in tale campo ma si è dimostrata incapace di

(33)

farlo in maniera incisiva e coerente, vuoi perché a sua volta legata alla riforma costituzionale che avrebbe dovuto portare all'abolizione delle Province e alla ripartizione delle competenze e delle risorse su altri soggetti pubblici, vuoi perché necessita - per esser operativa - di una redistribuzione di risorse e di una organizzazione dei servizi del territorio allo stato delle cose irrealizzabile, per diversi ordini di fattori, vuoi infine perché è rimasta lettera morta la definizione degli ambiti territoriali ottimali per la programmazione e gestione dei servizi pubblici locali, che in maniera significativa incidono anche sugli strumenti giuridici e imprenditoriali che li riguardano. È al momento in discussione una proposta di modifica parziale di questa legge, i cui esiti non sono ancora del tutto definiti; è auspicabile che anche questi aspetti vengano presi in considerazione. La situazione è perciò molto fluida e, in tale contesto, possono emergere difficoltà interpretative e applicative di una disciplina in cui già di per sé è difficile far coincidere la fattispecie astratta rispetto alla concreta realtà di fatto.

Nel quadro dell'evoluzione del sistema di contabilità degli enti locali, il nostro Comune ha adottato il “bilancio consolidato”, volto a dare un quadro sintetico e unitario dei rapporti e delle influenze, anche sotto il profilo finanziario, tra l'ente locale e l'insieme degli organismi ai quali esso partecipa. Si deve sottolineare la delicatezza di questo passaggio, non privo di insidie: basti pensare agli effetti che potrebbero essere prodotti sul debito complessivo dell'Ente, in relazione a situazioni aziendali critiche, e a cui si farà riferimento nel prosieguo del documento, come pure agli aspetti legati alla spesa e alle politiche del personale.

Degna di nota, anche in considerazione del proprio ruolo all'interno della Rete Metropolitana, e in vista della possibile costituzione della Città Metropolitana è stata la trasformazione del Consorzio Azienda Trasporti Pubblici ATP in società di capitali: ATP spa.

Continua a suscitare preoccupazione la situazione in cui versano i Consorzi industriali, e

per quanto più direttamente ci interessa il Consorzio Z.I.R. “Predda Niedda”: il disegno

riformatore avviato dalla Regione nel 2008 si è poi fermato a metà, anche per oggettive

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difficoltà economiche ed organizzative. Se non verranno chiariti i rapporti economico- finanziari, si corre il rischio di un ulteriore peggioramento della situazione. Nè può considerarsi una soluzione soddisfacente il mero assorbimento del Consorzio ZIR nel Consorzio Industriale Provinciale, giacchè si tratterebbe solamente di spostare un pò più avanti l'ostacolo, senza però averlo rimosso, e i problemi apparentemente superati ricadrebbero nuovamente sull'Amministrazione comunale, in quanto soggetto necessariamente partecipante al CIP.

Con riguardo a quest'ultimo, anch'esso investito, pure se in misura differente, dalla

“incompiuta” riforma dei consorzi industriali avviata con la legge regionale 10/2008, il Comune è chiamato a formulare gli obiettivi gestionali da perseguire, tenuto conto del contesto socio-economico in cui il Consorzio si trova ad operare e del fatto che l’attività svolta dallo stesso si realizza solo in parte sul territorio comunale (la rimanente è svolta nei territori dei Comuni di Alghero e Porto Torres) e della situazione di crisi economica che drammaticamente ha colpito la nostra Isola negli ultimi anni, e dalla quale non si intravedono significativi segnali di ripresa, fatti che influiscono sulle potenzialità di sviluppo dello stesso.

Ciò premesso, si deve rilevare che di particolare importanza nello sforzo posto in essere

dal Consorzio per sostenere la ripresa, ha il P.R.R,I (Progetto di Riconversione e

Riqualificazione Industriale) per il quale il Consorzio svolge in questo momento il ruolo di

Infopoint. Le linee di intervento del P.R.R.I. si articolano in: a) offerta localizzativa; b)

azioni di promozione; c) azioni di monitoraggio sullo stato di attuazione del progetto. In

relazione alla prima linea, occorre ricordare che essa ha riferimento a interventi di diverso

tipo: le aree industriali disponibili, gli incentivi alle imprese, le politiche attive del lavoro,

gli interventi infrastrutturali, gli interventi ambientali, la semplificazione delle procedure,

il sistema della conoscenza e, infine, il sistema del credito. Il Consorzio può inoltre

impegnato, unitamente agli altri enti territoriali e alle associazioni di categoria, a

promuovere le iniziative volte ad ottenere da parte del Governo l’attivazione delle

cosiddette ZES (Zone Economiche Speciali), dalle quali, in ragione del regime fiscale di

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vantaggio, potranno sorgere ulteriori possibilità di sviluppo industriale e di miglioramento dell’offerta localizzativa.

Per quanto riguarda il periodo al quale si riferisce il presente documento, l’Amministrazione pone come obiettivi da conseguire da parte del Consorzio i seguenti:

1) operare per un miglioramento dell’offerta localizzativa, al fine di favorire l’attrattività degli agglomerati industriali di competenza:

2) il completamento delle infrastrutturazioni riguardanti le reti di distribuzione del gas e quelle della fibra ottica, affinché ne siano adeguatamente provvisti tutti gli agglomerati industriali;

3) il potenziamento degli interventi a favore della sostenibilità ambientale delle attività

esercitate nel compendio del Consorzio e della qualità del “paesaggio industriale”, anche

mediante la cooperazione con i soggetti più altamente qualificati dal punto di vista

scientifico presenti sul territorio, in primo luogo l’Università degli studi di Sassari.

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