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PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (ART. 7, D. LGS. 13 APRILE 2017, N. 66 e ss.mm.ii.)

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Academic year: 2022

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(1)

P IANO E DUCATIVO I NDIVIDUALIZZATO

(

ART

. 7, D. L

GS

. 13

APRILE

2017,

N

. 66 e ss.mm.ii.)

Anno Scolastico

STUDENTE/ESSA

Classe Plesso o sede

Coordinatore di classe

ACCERTAMENTO DELLA CONDIZIONE DI DISABILITÀ IN ETÀ EVOLUTIVA AI FINI DELL'INCLUSIONE SCOLASTICA rilasciato in data

Data scadenza o rivedibilità: ꙱ ꙱Non indicata PROFILO DI FUNZIONAMENTO redatto in data

Nella fase transitoria:

꙱ PROFILO DI FUNZIONAMENTO NON DISPONIBILE

꙱ DIAGNOSI FUNZIONALE REDATTA IN DATA _

1. Quadro informativo

Situazione familiare / descrizione dello Studente o della Studentessa. Elementi desunti dalla descrizione di sé dello Studente o della Studentessa, attraverso interviste o colloqui.

………

………

………

………

………

………

………

………

(2)

2. Elementi generali desunti dal Profilo di Funzionamento o dalla Diagnosi Funzionale, se non disponibile.

Sintetica descrizione, considerando in particolare le dimensioni sulle quali va previsto l'intervento e che andranno quindi analizzate nel presente PEI.

In base alle indicazioni del Profilo di Funzionamento (o della Diagnosi Funzionale e del Profilo Dinamico Funzionale se non è stato ancora redatto) sono individuate le dimensioni rispetto alle quali è necessario definire nel PEI specifici interventi. Le sezioni del PEI non coinvolte vengono omesse.

Dimensione Socializzazione/Interazione/Relazione Sezione 3A  Va definita  Va omessa Dimensione Comunicazione/Linguaggio Sezione 3B  Va definita  Va omessa Dimensione Autonomia/ Orientamento Sezione 3C  Va definita  Va omessa Dimensione Cognitiva, Neuropsicologica

e dell'Apprendimento Sezione 3D  Va definita  Va omessa

(3)

3. Osservazioni sullo studente/essa per progettare gli interventi di sostegno didattico: Punti di forza sui quali costruire gli interventi educativi e didattici, obiettivi didattici, strumenti, strategie e modalità.

a. Dimensione della relazione, dell’interazione e della socializzazione: si faccia riferimento alla sfera affettivo relazionale, considerando l’area del sé, il rapporto con gli altri, la

motivazione verso la relazione consapevole, anche con il gruppo dei pari, le interazioni con gli adulti di riferimento nel contesto scolastico, la motivazione all’apprendimento.

b. Dimensione della comunicazione e del linguaggio: si faccia riferimento alla competenza linguistica, intesa come comprensione del linguaggio orale, produzione verbale e relativo uso comunicativo del linguaggio verbale o di linguaggi alternativi o integrativi; si consideri anche la dimensione comunicazionale, intesa come modalità di interazione, presenza e tipologia di contenuti prevalenti, utilizzo di mezzi privilegiati.

c. Dimensione dell’autonomia e dell’orientamento: si faccia riferimento all’autonomia della persona e all’autonomia sociale, alle dimensioni motorio-prassica (motricità globale, motricità fine, prassie semplici e complesse) e sensoriale (funzionalità visiva, uditiva, tattile).

(4)

d. Dimensione cognitiva, neuropsicologica e dell’apprendimento: capacità mnesiche,

intellettive e organizzazione spazio-temporale; livello di sviluppo raggiunto in ordine alle strategie utilizzate per la risoluzione di compiti propri per la fascia d’età, agli stili cognitivi, alla capacità di integrare competenze diverse per la risoluzione di compiti, alle competenze di lettura, scrittura, calcolo, decodifica di testi o messaggi.

Revisione Data:

Specificare i punti eventualmente oggetto di revisione relativi alle Dimensioni interessate

4. Osservazioni sul contesto: barriere e facilitatori

Osservazioni nel contesto scolastico con indicazione delle barriere e dei facilitatori a seguito dell’osser- vazione sistematica dello studente/essa e della classe, anche tenuto conto delle indicazioni fornite dallo/a stesso/a studente/essa.

Revisione Data:

Specificare i punti oggetto di eventuale revisione

(5)

5. Interventi sul contesto per realizzare un ambiente di apprendimento inclusivo

Obiettivi didattici, strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento inclusivo nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell’interazione, dell’orientamento e delle autonomie, anche sulla base degli interventi di corresponsabilità educativa intrapresi dall’intera comunità scolastica per il soddisfacimento dei bisogni educativi individuati e di indicazioni dello/a stesso/a studente/essa.

Revisione Data:

Specificare i punti eventualmente oggetto di revisione

6. PERCORSO SCOLASTICO

ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO

□ Amministrazione, Finanza e Marketing

□ Sistemi Informativi Aziendali (Articolazione Informatica)

□ Turismo

ISTITUTO PROFESSIONALE SETTORE SERVIZI

□ Servizi Commerciali

□ Istruzione Professionale Servizi Enogastronomici ed Ospitalità Alberghieri

Il G.L.O., sulla base dei dati desunti dalla diagnosi funzionale, dal profilo dinamico funzionale e dall ’osservaz ione dell ’al unno/a, ha deliberato:

□ Programmazione disciplinare con competenze, abilità e conoscenze minime

□ Programmazione disciplinare con competenze, abilità e conoscenze differenziate

(6)

6.1 PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE

In presenza di una programmazione differenziata, si raccomanda di operare, nei limiti del possibile, raccordi con le attività svolte dalla classe onde evitare che la didattica

in d ivid u alizzata p ossa p rivare l’alu n n o d ell’imp ort an te esp eri en z a d i app ren d ere n ell a

dimensione sociale della classe (V. allegato 1)

Disciplina:

Obiettivi Attività Risultati attesi Raccordo con la classe

Disciplina:

Obiettivi Attività Risultati attesi Raccordo con la classe

Disciplina:

Obiettivi Attività Risultati attesi Raccordo con la classe

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Disciplina:

Obiettivi Attività Risultati attesi Raccordo con la classe

Disciplina:

Obiettivi Attività Risultati attesi Raccordo con la classe

Disciplina:

Obiettivi Attività Risultati attesi Raccordo con la classe

Disciplina:

Obiettivi Attività Risultati attesi Raccordo con la classe

(8)

7. STRATEGIE OPERATIVE SPECIFICHE

8. STRUMENTI DIDATTICI

9. VERIFICHE E VALUTAZIONI

10. STRATEGIE PER L’EMERGENZA (In presenza di crisi momentanee dell’alunno descrivere le caratteristiche dell’emergenza e le strategie elaborate per superarla)

ORE DI SOSTEGNO RICHIESTE DAL G.L.O PER IL PROSSIMO A. S EVENTUALI ALTRI OPERATORI RICHIESTI

(9)

IL P.E.I. È STATO ELABORATO E APPROVATO DA:

I genitori dell’alunno/a Operatori A.S.L.

Studente/ssa Figure professionali fornite dagli enti locali

(educatori, ecc)

I Docenti del C.d.C. Figure professionali private

Giugliano in Campania,_

Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Eleonora Vastarella

(10)

ALLEGATO 1

ALCUNE MODALITA’ DI RACCORDO tra la programmazione differenziata e la programmazione curricolare

La sostituzione. L’obiettivo per la classe e per l’alunno con disabilità è il medesimo, ma si sostituiscono le modalità di accesso (visive, uditive, grafiche, motorie), utilizzando tecnologie assistite, cioè prodotti, strumentazioni, dispositivi, applicazioni, programmi informatici che rendono accessibili agli alunni con disabilità le attività scolastiche, per realizzare il maggior coinvolgimento possibile nel lavoro svolto dalla classe.

La facilitazione. E’ una modalità adatta agli alunni che non riescono ad intraprendere e a portare a termine il compito a causa di difficoltà nella sfera dell’attenzione, del comportamento o in presenza di disturbi particolari. L’obiettivo resta lo stesso della classe, ma si modificano o si introducono elementi che facilitino l’alunno nell’affrontare il compito. Le modifiche possono riguardare lo spazio (la postazione di lavoro dell’alunno rispetto a stimoli disturbanti o agevolanti), il tempo (concedere maggiore tempo per l’esecuzione del compito, frazionare la consegna di lavoro in più tappe), gli strumenti (fornire strumenti di lavoro alternativi a quelli dei compagni), i contenuti (facilitare la comprensione e l’esecuzione del compito aggiungendo ulteriori informazioni, immagini, schede-guida, mappe esemplificative). E’ riconducibile alla modalità di raccordo in questione anche la didattica interattiva, con compiti da svolgere in gruppi cooperativi oppure a coppie e con modalità laboratoriali.

La riduzione. All’interno delle medesime proposte previste per la classe, si riducono e si semplificano le richieste per l’alunno con disabilità. Si può ridurre la complessità concettuale (semplificando il lessico, aggiungendo materiali iconici, esempi..), la consegna (richiedere l’esecuzione di una sola parte del compito), alcune modalità di lavoro (consentire l’uso di strumenti facilitanti come la calcolatrice, la tavola pitagorica, dare la possibilità di eseguire il compito con dei disegni o utilizzando delle parole-chiave)

La scomposizione dei nuclei fondanti L’obiettivo è diverso per l’alunno con disabilità e per la classe. Il punto di contatto va trovato nei nuclei fondamentali delle discipline. Ad esempio, i numeri, lo spazio e le figure, le relazioni e funzioni, in matematica; l’ascolto, il parlato, la lettura e la scrittura, in italiano.

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La partecipazione alla cultura del compito. Per alunni con deficit importanti diventa spesso difficile trovare agganci con obiettivi e contenuti programmati per classe. Partecipare alla cultura del compito significa essere immersi in una situazione di apprendimento fatta di parole, sguardi, movimenti, contatti fisici: una varietà di sollecitazioni importanti per lo sviluppo di ciascuno.

Attraverso alcune strategie, si può rendere significativa e visibile la partecipazione dell’alunno con disabilità: esplicitando alla classe il lavoro assegnato al compagno; inserendo le produzioni dell’alunno(parole, frasi, disegni), i suoi interessi e le sue preferenze in proposte di lavoro per la classe; nominando il ragazzo con disabilità durante la lezione in classe, per farlo sentire partecipe;

incoraggiando le interazioni di aiuto nel lavoro di gruppo e con il peer tutoring; sfruttando, insomma, tutto ciò che può essere utile per consentire un coinvolgimento dell’alunno disabile sul piano emotivo ed operativo.

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