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PREGHIERE DIPINTE SU RUSTICHE CASE

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Academic year: 2022

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MONICA DE RE

PREGHIERE DIPINTE SU RUSTICHE CASE

M

OltO si è detto di affreschi votivi che, insie- me ad altri segni devozionali, si susseguo- no sul territorio friulano in una puntualis- sima mappa che spesso segue gli antichi percorsi delle processioni rogazionali l.

Per la loro salvaguardia poco invece si fa e tal- volta il loro deperimento, accelerato negli ultimi anni da un diffuso inquinamento, li porta a mo- strarsi ormai come vaghi fantasmi o a rimanere esclusivamente superficie d'intonaco grezzo in stridente contrasto con scritte pubblicitarie e cas- sonetti delle immondizie, oppure lontano ricordo nei racconti nostalgici di qualche anziano.

Sempre molto poetici, talvolta malinconici, spes- so proprio in virtù del fatto d'essere così semplici ed ingenui, riflessi dell'anima di committenti ed esecu- tori, appaiono suggestivi ed anche struggenti nell'e- sprimere in forme così diverse e spontanee la pro- fonda fede e la grande devozione che li pone a difesa di case, di messi, di greggi, contro pestilenze, fame e disgrazie, ma soprattutto che li rende punti di ri- ferimento nel percorso quotidiano dell'esistenza.

Più importante diviene quindi la catalogazione e la documentazione fotografica di tali segni devo- zionali, che lascia comunque ricordo e testimo- nianza di un "carattere" particolare dell'arte po- polare friulana, non propriamente colta, nè preci- samente raffinata, ma senz'altro viva espressione

di un aspetto sociale, contemporaneamente spiri- 419 tuale e storico, che ha radici antiche e che contri- buisce a costruire la cultura del luogo.

Nell'ambito di questa pubblicazione si è pensato perciò ancora una volta di "censire" questi segni che sono ancora oggi visibili per le strade del Comune di Mortegliano e di costruire un vero e proprio percorso che chiunque possa fare e che con- senta di poter guardare, capire, ricordare non solo gli affreschi, ma gli edifici sui quali sono collocati, il contesto sociale nel quale sono inseriti che so- stanzialmente non è mutato, la loro "ambientazio- ne" nel paesaggio, nelle corti, nelle strade, all'in- terno delle case; insieme vi si possa cogliere lo spi- rito che li ha prodotti, che si trasmette con sempli- cità a chi vi si sofferma dinnanzi con presenza di fiori sempre freschi e lumini ancora accesi.

Tra coloro che contribuiscono a mantenere e per- petuare i segni del sacro nel tempo e che perfetta- mente incarnano lo spirito di fede profonda che tali segni esprimonio, sono oggi attivi il pittore Attilio Madrisotti di Lavariano che crea nuovi dipinti fil- trando spesso, con buona mano, motivi desunti dall'arte maggiore, mantenendo comunque quel to- no di colloquio diretto con i devoti ed i passanti che le antiche immagini ancora ci trasmettono, ed il decoratore Rinaldo Gori di Mortegliano che, laddo- ve il dipinto deperisce, interviene e ridipinge, ri-

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Mortegliano, affresco votivo nella corte di via Mercato_

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produce, rinnova i vecchi soggetti con vena quasi naif, rendendosi testimone ed interprete del più in- tenso spirito popolare che permea questi cosiddetti

"Santi alle finestre .. .inquilini del Paradiso rappre- sentati sulle facciate delle case a rassicurare, bene- dire, proteggere, ammonire" (P. Goi).

Nell'intero comune ne sono stati contati una sessantina, compresi quelli oggi distrutti o sosti- tuiti da altri e le statuine.

Di essi 13 non esistono più o sono completamen- te illeggibili. Molti recano ormai solo vaghe tracce di colore.

Il cultò più sentito ed espresso, come dovunque succede, è quello riferito a Maria ed enormemente diffusa, rispetto alle altre, l'iconografia legata alla sua immagine, in tutte le sue forme: Madonna del Rosario, Assunta, Madonna con Bambino, Madonna del Sacro Cuore, Madonna con Bambino e Santi, Educazione della Vergine, Pietà.

Ripetitività è data, soprattutto nelle esecuzioni recenti del decoratore Rinaldo Gori ed in quella suggestiva affrescata nel vecchio mulino, alla Ma- donna del Rosario. Piuttosto interessante è la pre- senza, nell'ambito di Mortegliano, della Fuga in Egitto che è proposta in variatissime esecuzioni, comunque quasi tutte molto deperite. Da ricordare il suggestivo esempio di Via Roma 54: il tema della fuga è sviluppato nella vena popolareggiante, dall' intenso significato sacrale espresso anche dalle bianche colombe che sembrano uscire dal sottotet- to. Essendo l'affresco ancora sufficientemente lu- minoso meriterebbe, come esempio, di essere in qualche modo salvato.

1 Tra le numerosissime pubblicazioni riferentesi a questo tema cito solo la completissima opera: R. E E. APPI -M. E V. CARLON,

A. E D. PAGNUCCO, C'era una uolta la pietà popolare. Segni reli·

giosi e preghiere del Friuli Occidentale, pubblicata nel 1992 a cura della Società Filologica Friulana, sia perché è una delle più recenti, sia perché contiene una ricca bibliografia generale e relativa in particolare al Friuli (alla quale ci si può rifare) sia, illfine, per l'impostazione data alla struttura delle singole schede che riservano interessanti spazi alle testimonianze po- polari ed alla voce degli informatori.

MORTEGLIANO

-Via Cavour e l a t e r a l i - - - -

Procedendo lungo la via Cavour dall'esterno ver- so il centro del paese fino ad inoltrarsi un pò in via Garibaldi verso il duomo, in questo primo tratto di percorso, saranno visibili sei affreschi devozionali e due pannelli realizzati ad acrilico con tema sa- cro, sulle facciate delle case.

S.Valentino e due devoti

Piazzetta S. Valentino, n.1 421

affresco, a. 1955 cm. llOx70 ca.

Fig. 1

L'affresco, situato sulla facciata esterna della casa d'angolo tra via Sclaunicco, via S.Maria e la piazzetta S. Valentino, è inserito in una cornice di stucco a rilievo, cuspidata.

Vi è raffigurato San Valentino che, con gli occhi rivolti al cielo, regge con una mano il calice e con l'altra la palma, simbolo di martirio.

Opera di Attilio Madrisotti di Lavariano che l'ha realizzato ad affresco nel 1955, si presenta in un discreto stato di conservazione che consente una buona lettura della parte superiore sullo sfondo della quale, a destra, è raffigurato, con in- teressante e dettagliata iconografia, il Duomo di Mortegliano nell' attuale realizzazione neogotica dell'architetto Scala.

Le testimonianze raccolte in paese dicono che davanti all'icona del Santo, il giorno di San Valentino, veniva recitato dai fedeli il Rosario.

Le estese cadute di colore della parte bassa dell'affresco, non protetta dal tetto dalle battute di pioggia, non impediscono comunque di vedere due devoti ai piedi del santo: una donna con bam- bino in braccio, con il capo coperto da un velo

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bianco che le avvolge anche le spalle sulla sini- stra ed un malato inginocchiato a destra, col bu- sto nudo ed una benda sul capo.

L'autore dice di avere in mente di ritoccarlo al più presto, prima che deperisca ulteriormente.

Fuga in Egitto

Via Cavour, tra il n.22 ed il n.24 acrilico su intonaco, a. 1991 cm. 150x190 ca.

Fig. 2

Il dipinto inserito in una cornice in stucco bian- co, modanata, è di fattura recente, realizzato, a detta degli autori che si sono ispirati a delle pub- blicazioni relative alle opere del Tintoretto, sulla base di un affresco precedente e di ciò che lascia- vano intendere i contorni delle figure tracciati dal chiodo sull'intonaco.

Porta firma e data in basso a destra: 1. Guatto - R. Gori 1991. [= Itala Guatto - Rinaldo Goril.

Situato a livello del secondo piano dell'edificio, sul frontestrada, è illuminato dall'alto, anche di giorno, da una lampadina elettrica inserita in supporto di ferro battuto. Lo stato di conservazio- ne è ovviamente ottimo e l'iconografia è movimen- tata da un piccolo San Giuseppe che pare guidare con fatica, attraverso una folta e bassa vegetazio- ne, un asinello raffigurato di fronte, con un buono scorcio del muso, che sembrerebbe piuttosto recal- citrante perchè intento a brucare l'erba.

La Madonna, avvolta dall' ampio e drappeggia- to manto blu, guarda con dolcezza il piccolo bam- bino addormentato, che tiene in braccio.

La fuga della Sacra Famiglia è colta dai pittori in un momento piuttosto dinamico e la vivacità della scena è ulteriormente resa da un contrasto evidente tra tinte forti e vivaci attribuite ai tre personaggi e bei toni freddi di verde che descrivo- no, con grande attenzione a varietà e specie, la ve- getazione in primo piano.

Madonna con Bambino Piazzetta Fontana, n.8 affresco, sec. XIX (?) cm. 90x90 ca.

Fig. 3

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3.

4.

Sulla facciata dell'edificio, di proprietà del si- gnor Del Toso, situato nel piccolo slargo denomi- nato piazzetta Fontana, tra via Nuova ed il vicolo Fontana, in una nicchia quadrata, sta un affresco deperitissimo. L'intonaco presenta estesisissime

cadute di colore, ma vi si può comunque leggere vagamente la figura della Madonna col Bambino incoronata da due angioletti di cui si distinguono le punte delle ali: essi le tengono sospesa sul capo una corona a cinque punte. La Madonna ha il capo coperto da un velo bianco (o più facilmente azzurro sbiadito) a righe doppie, trasversali, rese con lo stesso colore terroso della corona e del manto.

Annunciazione (?) Via Cavour, n.7 2 affreschi, sec. (?) cm. 1l0x60 ca. l'uno Fig. 4

Nel punto preciso dove la via Cavour si allarga e diviene piazzetta Fontana, di fronte all'edificio sul quale sta la nicchia con l'affresco della Madonna incoronata si apre un portone di legno, al n.7 della via, sovrastato da due nicchie identiche, simmetri- camente disposte sopra i due angoli del portone stesso. Se non fosse per alcune vaghissime tracce di colore mantenute nella parte alta, parrebbero due finestre murate. Dalle minime tracce di colore e da una sbiadita figura nella nicchia di sinistra di cui ancora compariva parte del volto in una fo- tografia in bianco e nero scattata nel marzo del 1979, si può ipotizzare si trattasse dell'angelo Gabriele e della Vergine Annunziata.

Madonna del Rosario Via Nuova, n. 7

acrilico su pannello di eternit, a. 1990 cm. 100x80 ca.

Figg. 5 e 6

Imboccando la laterale Via Nuova dopo aver per- corso pochi passi, sulla facciata della caratteristica e antica casa di proprietà Fasso che dà sulla stra- da, sta oggi un pannello inserito in cornice chiara,

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a rilievo, dipinto tre anni fa da Rinaldo Gori di Mortegliano, commissionatogli dal signor Luigi Fasso stesso che dice di averlo ordinato per mante- nere la tradizione della sua famiglia della devozio- ne alla Madonna del Rosario di Loreto.

Una fotografia, antecedente alla sostituzione, documenta la presenza di un affresco ottocentesco molto scurito dal tempo, nel quale comunque ben si distingueva una Madonna col Bambino, velata di bianco, realizzata con fare semplice e vena po- polare.

L'attuale pannello dipinto con colori acrilici su base di eternit si sovrappone al precedente soggetto;

con diversa iconografia e con vena semplice e dolce comunque lo riprende, anche nella presenza della corona del rosario tra le mani della Madonna e in quella di alcune teste di cherubini che spuntano dalle nuvole che circondano il gruppo centrale, dan- do però un diverso scorcio alle figure della Vergine e al Bambino.

Madonna o Santa Vicolo Fontana, n.3 affresco, sec. XIX cm. 80x60 ca.

Fig. 7

Procedendo nel vicolo Fontana che si diparte dall'omonima piazzetta ci si può inoltrare, all'in- terno n.3, in un cortile fiorito. Sulla facciata dell' edificio della famiglia Gazzetta che delimita la corte a destra per chi vi accede, tra due finestre protette da scuri di legno, al primo piano, c'è un ovale affrescato, piuttosto sbiadito e rovinato, co- munque conservato in seguito alla ristrutturazio- ne esterna della casa che mostra una facciata di malta grezza.

L'ovale infatti rimane sotto squadro di circa uno o due centimetri rispetto alla malta. E' delimitato

all'interno da una cornice dipinta color ocra; in es-

so si ravvisano ancora i tratti di un volto dolce in- corniciato da un manto blu. La presenza del man-

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to potrebbe far pensare alla Madonna; la presen- za, seppur molto vaga, ma visibile, sullo sfondo, di una croce sistemata un po' di sbiego, potrebbe far pensare anche ad una santa.

Fuga in Egitto Via Mercato, n.16 affresco, sec. XIX cm. 150x200 ca.

Fig. 8 e 9

Via Mercato, piccola e stretta, si apre sulla de- stra di via Roma, subito dopo lo slargo di Piazza Fontana. La viuzza parrebbe, appena imboccata, fermarsi di fronte ad un edificio la cui corte (in- terno n.16) termina proprio in mezzo alla via che scarta invece a sinistra proseguendo.

L'affresco o meglio, ciò che ne resta, si trova sul- la parte terminale dell'edificio al n.16 che mostra uno stile architettonico non troppo curato e "mi- sto": in alto, una balaustra a colonnine in cemento lavato; sotto l'angolo sinistro dell'affresco, uno strano capitello composito fatto di pietra e mattoni privo di alcuna apparente funzione strutturale.

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L'affresco è molto rovinato. Le immagini sono completamente svanite, esclusion fatta, grazie al- la protezione del tetto, per un lembo di cielo az- zurro nel quale si libra un bell'angelo dall'abito cremisi con risvolto blu. Tiene le ali spiegate e le braccia aperte verso la Sacra Famiglia della quale ormai si intravedono solo le teste di Maria e Giuseppe, circondate da aureole.

L'affresco deve essere stato molto bello: lo stile col quale è realizzato l'angelo lo lascia intendere;

è definito dalle testimonianze di alcuni paesani:

"come quelli di Giotto".

Madonna con Bambino e due angeli Via Mercato, n.l1

affresco, sec. XIX cm.70x70 ca.

Fig. 10

Qualche passo oltre, su via Mercato, al n.l1, sulla sinistra per chi procede, si apre un portone oltre il quale, all'interno n.3, sta, in uno scorcio splendido che consente di vedere le cuspidi della chiesa parrocchiale, una casa di proprietà Sebastianutti. E' un edificio vecchio, dal colore ro- sa slavato, molto trascurato, disabitato.

A livello dell'ultimo piano, protetto dal tetto, si conserva ottimamente un vecchio affresco raffigu- rante la Madonna col Bambino incoronata da due angeli.

Il dipinto, di vena molto popolare, rozzamente, ma espressivamente sviluppato, fu realizzato con sole due tinte: blu e rosso mattone.

Al di sotto sta una breve scritta: AVE = MARIA, inserita in una sorta di targhetta dipinta fissata idealmente, con due chiodi disegnati, al muro.

I due angioletti che spiegano delle graziose ali blu reggono entrambi con una mano la corona sul- la testa della Madonna e con l'altra un serto fiori- to. I tratti dei volti, segnati e chiusi, come gli altri elementi, da una linea color rosso mattone, sep- pur primitivi, esprimono grande dolcezza.

Crocefissione Via Garibaldi, n.2 affresco, 1550 (?) cm. 120x80 ca. Fig. 11 e 12

Giunti in piazza, al n. civico 2, accanto al moder- no edificio occupato dagli uffici del Comune, sta un'abitazione privata di proprietà della signora De Campo Teja.

L'edificio antico, lungo, dalla struttura sempli- ce, è molto ben conservato e mantenuto.

Al primo piano, in un loca)e che ospitava una camera da letto, oggi adibito a stanza-studio, è ri- masto, restaurato da qualche anno, un affresco antico raffigurante una Crocifissione.

E' inserito, da quando resta memoria, sulla te- stimonianza della signora Teja che lo ricorda così da quand'era bambina e la casa apparteneva al nonno, in un'imponente e decorata cornice di stuc-

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co bianco modanata a rilievo con tralci di vite e grappoli d'uva.

La fotografia precedente al restauro mostra un Cristo dal volto molto rovinato a causa delle diffu- se cadute di colore che si estendevano anche al busto. Il resto del dipinto appariva ben conserva- to, esclusion fatta per una lunga crepa che fessu- rava verticalmente tutto l'intonaco.

Il restauro che ha rispettato le forme del corpo del Cristo e la dolcezza del semplice e solitario

12.

paesaggio, ha modificato sostanzialmente i tratti del volto e ha riportato alla luce parzialmente la scritta alla base dove prima si intravvedeva un 1560 e oggi si legge: [. .. ] J. e S. MDL 26 otto [. . .]

-Via Udine e l a t e r a l i - - - -

Giunti praticamente al centro del paese, il tragit- to immaginato sulle tracce dei segni votivi (qui se

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ne incontreranno altri sei) piega e risale verso Udi- ne: ripercorre, dalla piazza centrale verso l'esterno, la lunga via che immette a Mortegliano. Inoltran- dosi poi in aperta campagna, lungo il corso d'acqua, un ultimo affresco, molto bello, sistemato all'inter- no dell'attivo mulino conclude, come una sorpresa, questo tratto di percorso.

La Sacra Famiglia Via Udine, n.26 affresco, sec. XVIII cm. 160xl00 ca.

Fig. 13

13.

Lungo la via Udine si può incontrare, sulla fac- cia frontestrada dell'edificio di proprietà Borsetta, al n. 26, una Sacra Famiglia, affresco molto rovi- nato, inserito in una cornice dipinta a fresco che lo racchiude rendendolo simile ad una pala d'altare centinata.

Il dipinto presenta estese cadute di colore; ciò che sopravvive mostra l'uso di una tavolozza piut- tosto variata e di una notevole abilità nel rendere spazi, simmetrie e proporzioni.

Nell'alto del cielo due angeli affacciati alle nu- bi, reggenti un cartiglio, dominano un paesaggio collinoso con una fila di cipressi digradante a de- stra. Nel gruppo centrale emerge ancora discreta- mente il volto di S. Giuseppe sapientemente reso con folta barba bianca.

Le testimonianze raccolte indicano l'affresco co- me opera di un famoso pittore e ricordano un'altro soggetto della medesima mano su un edificio oggi abbattuto e sostituito dalla Casa Della Gioventù.

Cristo Porta croce Vicolo senza nome, n.6 Affresco, sec. XX cm. 100x80 ca.

Fig. 14

In fondo ad un vicolo che si apre sulla destra di via Udine, parallelo al Vicolo della Trebbia, am- bientato in uno scorcio che sembra veramente d'al- tri tempi, con ai piedi una scala a pioli di legno, antica, forse più dell'affresco stesso, sta un Cristo Portacroce della cui immagine,resta molto poco.

Databile forse, come vaghe testimonianze la- sciano intendere, alla presenza tedesca in Italia, cioè alla metà degli anni '40, reca una scritta, nel- la parte superiore, alquanto abrasa ed incomple- ta: Chi non prende la sua [croce] e non ...

Realizzato a due colori, rosso mattone e blu, è di buona fattura: lo si desume dal volto del Cristo, dalla corona di spine intrecciata, dalle pieghe del

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14.

panneggio che si vedono molto mosse anche se non portano quasi più colore.

E' posto di fronte ad alcuni ballatoi di legno, al- la sinistra di un vecchio granaio, e porta gli stessi segni di decadenza di tutta la corte, abitata e viva comunque.

Madonna del Rosario Vicolo di Mezzo, n. 13

acrilico su pannello di eternit, a. 1990 cm. 100x80 ca.

Fig. 15

Rinaldo Gori, abitante nel vicolo, proprietario dell'edificio al n. 13, lavora molto nell'ambito del suo Comune, anche come decoratore.

Tra i suoi lavori più impegnativi sono: il rifaci- mento, nel 1980, degli affreschi del soffitto della chiesa parrocchiale di Lavariano, con i quattro Evangelisti; quello degli affreschi del coro e della cupola, oltre a scene allegoriche con le Virtù, del- la chiesa di S. Martino di Terenzano, lavoro ulti- mato nel 1982.

Ripetutamente, in forme diverse, quasi sempre su supporto di eternit, utilizzando forti colori acrili- ci, realizza il tema della Madonna del Rosario, sia a Mortegliano, che a Lavariano, che, fuori comune, a Forni di Sopra, dove, nel 1987 ritocca tre Madon- ne molto rovinate.

Della Madonna del Rosario il Gori dà, in questo caso, una versione piuttosto simile a quella realiz- zata in Lavariano, e, riprendendola in tutto, nelle teste coronate della Madonna e del Bambino, nel- la rosa che Maria tiene tra le mani, nella posizio- ne delle teste di cherubino che le volano intorno, tra le nuvole, realizza un dipinto votivo molto co- lorato che pone in segno di devozione sulla parete posteriore, che guarda i prati, della sua casa.

Il dipinto è datato, in basso a sinistra: A.D.

MCMXC.

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430 16.

Deposizione dalla croce Via Udine, n.59

acrilico su intonaco, a.1983 cm. 200x180 ca.

Fig. 16

Un grande pannello, opera ancora del Gori, raf- figurante una Deposizione di Cristo dalla Croce, è stato recentemente realizzato sulla facciata che dà sulla strada dell'edificio sito in via Udine, tra il n. civico 59 ed il n.61.

Nel 1983 il Gori ridipinge, con commissione del proprietario dell'abitazione Fiorello Nadalini, sen- za firmare, sulle tracce esilissime di una raffigura- zione precedente di mano di tal Gio. Batt.a Badino (si veda anche l'affresco di Via Roma n.48 b), l'identico soggetto. Riprende abbastanza dettaglia- tamente le simmetrie esistenti, laddove gli è stato possibile, e realizza una drammatica scena che il deperimento rapidissimo delle tinte forti (colori acrilici) usate nell'83, scolorate oggi in una omoge- nea tavolozza di toni freddi, tutti digradanti, ren- de ancor più tetra.

L'affresco, centinato, è accostabile, anche se non appartiene alla mano dello stesso autore, a quelli realizzati nell'edicola al termine della via Roma.

17.

Madonna del Rosario Piazzale Udine, n. 2, interno affresco, sec. XX

cm. 100x60 ca.

Fig. 17

Un bell'affresco si trova oggi nell'interno dell'e- dificio di proprietà Ferro Fiori, sito dove la via Udine incrocia la statale; appariva fino a qualche anno fa sulla facciata fronte strada.

Nel mutare della struttura della casa, ampliata

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negli anni 1965 - 70, l'affresco è stato comunque salvato dai proprietari che l'hanno fatto anche puli- re. Conserva ancora la sua posizione originale; sol- tanto è visibile all'interno.

La Madonna col Bambino in braccio ed il rosa- rio in mano che vi è ritratta è circondata da sette teste di cherubini.

Nell'esecuzione semplice, comunque dettaglia- ta, che indugia sui particolari delle vesti, l'affre- sco è accostabile all'identico soggetto realizzato in vicolo Inferiore, nella zona Sud del paese, anche per via delle teste d'angelo a corona della parte alta del dipinto, centinato come una pala d'altare.

E' inserito in cornice modanata di stucco bianco.

I volti sono resi con semplicità e dolcezza; le tinte, piuttosto ben conservate; predominanti so- no i toni del verde e le terre.

Madonna del Rosario Via Cividale, n. 17 affresco, sec. XVIII cm. 1l0x100 ca.

Fig. 18

Ormai fuori dall'abitato tra i campi di granturco, lungo il corso d'acqua, c'è il vecchio mulino nel qua- le sono ancora attive le macine. Sistemato all'inter- no della proprietà di Vittorio Olivo, nel sottoportico che dà al ponticello sulla roggia c'è un affresco voti- vo.

Interessantissimo questo bel dipinto, dalla ve- na popolare, eseguito con tratto molto ingenuo, ma sicuro: appare ben conservato, affrescato sotto le travature di legno, probabilmente prima che queste venissero sistemate, in quanto presenta, in corrispondenza delle travi, ampie lacune.

Raffigura ancora una volta una Madonnina col Bambino in braccio. Entrambi hanno in mano una corona del rosario. Il Bambino regge anche il globo con la croce.

Sopra due angioletti in volo tenevano, levata sul capo della Madonna, una corona, oggi non più

visibile a causa della lacuna dovuta all'inserimen- to della trave centrale.

Nella parte bassa, a destra, sono disegnati sem- plicemente, ma puntualmente due antichi edifici:

una ricca villa con corpo centrale molto alto nel timpano del quale compare un occhio cieco, ed' una chiesa (forse l'antica parrocchiale) dall'architettu- ra semplice, con facciata timpanata ad un portale;

tre finestre ad arco si aprono sulla parete latera- le; il campanile, affiancato alla chiesa e da questa parzialmente coperto, molto alto, appare lesenato.

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-Via Roma e laterali - - - -

Ritornando sui propri passi al centro del paese e imboccando ora la via Roma che dal Duomo, verso Sud, raggiunge poi la statale, è possibile vedere il più folto gruppo di affreschi devozionali del Comu- ne: la via, che in paese è quella che più ha mante- nuto l'antica trama urbanistica e meno si è rinno- vata, tra interni dei vicoli, esterni, frontestrada, cortili, edicola sita in fondo, ne conta ben 19.

Le testimonianze raccolte dicono che tra la fine del secolo scorso e l'inizio di questo tali pittori Badino e Barbina si adoperassero per dipingere segni votivi soprattutto nell'ambito di questa zona di Mortegliano.

432 Del Badino resta qui, al n.52, oggi, una sola opera firmata, dallo stile inconfondibile, non assi- milabile ad altre.

Annunciazione Vicolo Superiore, n.7 affresco, sec.XX

cm. 200x100 ca.

Fig. 19

Imboccata la via Roma, svoltando subito a sini- stra, nel vicolo Superiore, al n. 7, si entra in un piccolo cortile nel quale, sito tra il primo ed il se- condo piano della casa che lo delimita ad Est, di proprietà della famiglia Lazzaro, è posto proprio sopra la porta d'ingresso, un affresco dal tema in- solito per Mortegliano: un'Annunciazione, lieve- mente realizzata, con rifiniture a secco, arricchita nell'ambientazione dalla presenza di una struttu- ra architettonica ad archi sulla sinistra e da una vistosa anfora, poggiata a terra dalla Madonna, in primo piano.

Dettagliati i particolari (si vedano i capelli del- l'angelo), ben resi i panneggi delle vesti e la colom- ba dello Spirito Santo dipinta nella sommità del- l'archivolto.

19.

Riconducibile ovviamente al culto della Vergine, l'affresco è discretamente realizzato con la solita tavolozza scarna: blu, mattone, bianco, grigio. La signora Lazzaro dice che fu ritoccato alcuni anni or sono e con l'operazione la Madonnina cambiò espressione del viso.

Il pittore nel dipingere si è certamente ispirato ad un affresco visto in un paese vicino che ancor oggi si conserva sul soffitto della chiesa di S.

Maria di Sclaunicco, di ignoto autore, dal quale viene ripresa soprattutto la. figura di Maria con il suo atteggiamento raccolto con il braccio levato e gli occhi bassi. Anche la presenza dell'anfora a terra è deducibile dal dipinto di Sclaunicco.

Raffrontabile per la struttura ad archi usata co- me fondale, ad un altro affresco, di soggetto simi- le, presente nella stessa via Roma, al n.40, si con- serva oggi in buono stato anche se evidenti sono le slavature dei colori.

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Sant'Antonio

Vicolo Inferiore, interno stalla affresco, sec. XX

cm. 90x50ca.

Fig. 20

Madonna

Vicolo Inferiore 8/1 affresco, sec. XIX cm. (?)x80

Fig. 21

Madonna del Rosario Vicolo Inferiore 8/1 affresco, sec. XX cm.180x80 ca.

Fig. 22

433

21.

22.

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Figura di Santo

Vicolo Inferiore, interno stalla affresco, sec. XIX (?)

cm.65x80 ca.

Interessante e varia è la "situazione affreschi"

del Vicolo Inferiore, parallelo più a Sud, del Supe- riore.

Nella corte che si apre in fondo al vicolo oggi senza uscita, un tempo collegato, dove ora si chiu- de, ad un edificio che ospitava l'asilo, sono presen- ti due affreschi sulla parete della casa di pro- prietà di Luigi Vesca e altri due in un interno adi- bito un tempo a stalla ed oggi ad autorimessa.

434 La signora Santina Della Negra, abitante nel cortile, racconta che una volta la vita della stradi- na era molto vivace.

Era percorsa dalle donne che, prima di andare al lavoro alla filanda, lasciavano i loro bambini nell'asilo allora ubicato dove oggi il vicolo termi- na; era inoltre movimentata dal transito delle car- rozze e dei cavalli di Goras che aveva aperta lì la sua attività. Inoltre proprio nell'edificio sul quale resta traccia di una Madonna, oggi poco più di la- certo, c'era una mescita di vino.

I vi andanti che, non trovando migliore riparo, verso sera chiedevano ospitalità, erano spesso al- loggiati in una stalla che si apre tutt'oggi di fron- te l'edificio Vesca. Qualcuno di essi, in segno di gratitudine o di devozione, nottetempo vi lasciò in ricordo due piccoli affreschi.

Di essi uno pare più antico e dell'immagine di- pintavi restano solo i contorni di un volto con au- reola; nell'altro, più recente, ovale, appare un S.

Antonio dall'abito scuro, cinto dal Rosario, che tiene lievemente tra le mani un Cristo bambino dalla vestina bianca svolazzante. Il fondo azzurro è ornato, sulla sinistra in basso, da una corona di fiorellini bianchi e foglie blu.

La stalla che oggi ospita delle auto e degli at- trezzi, mantiene ancora, anche per l'ulteriore pre-

carta, un aspetto molto domestico, familiare e co- me "abitato".

Tornando all'esterno e agli affreschi presenti sulla facciata dell'edificio al n. 8/1, uno, probabil- mente più antico degli altri, raffigurante un Ma- donna (con Bambino?) è stato ampiamente asporta- to dall'apertura di una porta.

L'altro invece, meglio conservato, raffigura anco- ra una volta una Madonna del Rosario col Bambino in braccio.

Quest'ultimo dipinto così ornato nell'arco, da sette teste di cherubini, rimanda molto da vicino, anche per lo stile semplice e povero, ma comunque dolce, all'affresco di proprietà Ferro Fiori sito all'interno della casa di piazzale Udine n.2.

Le tinte usate: ancora una volta blu, mattone, bianco e gradazioni delle stesse.

Adorazione dei Magi Via Roma, n.21 affresco, sec. XVIII cm. 140x220 ca.

Fig. 23

senza di segni devozionali e immagini sacre su 23.

(17)

All'uscita di Vicolo Inferiore, si può incontrare quasi subito, sulla sinistra, sulla faccia frontestra- da dell'edificio grande, a tre piani, tra il n. civico 21 ed il 23, un affresco molto rovinato e quasi il- leggibile, inserito in una mossa ed elegante corni- ce in stucco, raffigurante un tempo un' Adorazione dei Magi.

Il dipinto, all'apparenza piuttosto vecchio, per ciò che se ne deduce (dal movimentato panneggio dei manti, da alcune tracce dei volti, dal variare delle tinte, dalla cura posta nella descrizione del paesaggio di fondo che lascia intravvedere dei col- li azzurri) parrebbe potersi ricollegare alla Sacra Famiglia di Via Udine al n.26.

24.

L'Educazione della Vergine Via Roma, n.23 (?)

affresco, sec. XX cm. 90x70 ca.

Fig. 24

Nella corte retrostante la casa appena descrit- ta, all'esterno della porzione di fabbricato costrui- ta perpendicolarmente ad essa, laddove l'edificio si mostra oggi più trascurato, e diviene di altro proprietario, è affrescato un soggetto piuttosto in- solito: l'Educazione della Vergine.

Con la solita vena semplice, sempre con le po- che tinte variate tra il mattone ed un intenso az- zurro, il pittore descrive una Sant'Anna velata di bianco che tiene vicino Maria Bambina che legge 435 un libro appena appoggiato sulle ginocchia della madre.

Lo sfondo è reso piacevole da uno stilizzato al- berello sulla sinistra e da alcune montagne blu su fondo azzurro, molto lontane, appena illuminate da una sorta di tramonto.

L'artista ingenuo ha saputo vivacizzare moltis- simo questi piccoli monti con un buffo e folto pa- scolo di pecorelle bianche che con il loro pastore occupano le pendici dei monti più a destra mentre una chiesetta biancheggia alla base del monticello di sinistra. Purtroppo il rapidissimo deperimento dell'affresco rende tutto ciò oggi ancor meno leggi- bile che al tempo della realizzazione della fotogra- fia. Gli abitanti del cortile sostengono esservi sta- ta, alla base, una scritta con la firma dell'autore che nessuno ricorda. La scritta non c'è più.

Madonna del Sacro Cuore Via Roma, n.40

affresco, sec. XX

cm. 160x100 ca.

Fig. 25

Un fabbricato, alquanto diroccato, disabitato, dalla struttura molto semplice a tre piani, che

(18)

436

25.

conserva ancora gli scuri originali in legno, si al- za, orientato col lato lungo parallelo a quello dell'edificio frontestrada, a chiusura di una corte interna al lato destro della via Roma per chi si di- rige verso Sud.

Sulla sua facciata compare un affresco deperi- tissimo, inserito in cornice bianca a rilievo, che appare molto grande rispetto alle simmetrie degli altri elementi architettonici della casa di pro- prietà di Achille Carnelos.

Vi parrebbe raffigurata la Vergine a figura in- tera; non porta comunque più i tratti del volto,

ancora incorniciato da un velo color verde acqua, lievemente tenuto dalle mani che si accostano al petto, al centro del quale compare, emergente sull'abito rosso, un' apertura che lascerebbe lll-

travvedere il cuore.

La Madonna che indossa, sopra la veste, un mantello color azzurro intenso, si trova su una strada delimitata da delle architetture, alquanto scorciate.

Il colonnato dipintovi rimanderebbe ad un'am- bientazione simile realizzata nell' affresco, con l'Annunciazione di Vicolo Superiore n.7.

(19)

26.

Assunzione della Vergine Via Roma, n.48 b

affresco, sec.xrX fine cm. 200x150 ca.

Fig. 26

Sulla fronte dell'edificio che corrisponde al civi- co n. 48 b, ancora dallo stesso lato di via Roma, sta un bellissimo affresco, molto rovinato e, caso uni- co, oltre a quello recentissimo di Guatto e Gori, fir- mato: Gio. Battista Badino reco

Una fotografia a colori mostra, rispetto ad 27.

437

(20)

un'altra, in bianco e nero realizzata nel 1979, un ulteriore deperimento delle tinte; la firma oggi non è quasi più leggibile.

Una folta schiera di angioletti, dei quali solo uno conserva tracce di colore, sosteneva, tra le nubi, una bella Madonna, dalla lunga e fluente chioma sciolta, avvolta in abiti mossi da panneg- gio che si intende molto ricco e drappeggiato.

Si ricorda che a detta del pittore Gori che l'ha ripresa, anche la Deposizione dalla Croce di via Udine era firmata dal Badino.

Fuga in Egitto 438 Via Roma, n. 50 affresco, sec. ? cm. 230x140 ca.

Fig. 27

In altro cortile interno che risponde sullo stesso lato della strada al n.50, sulla facciata dell'edifi- cio di proprietà Mosanghini, resta una vaga trac- cia su affresco di una Fuga in Egitto distinguibile ormai solo per via della figura di San Giuseppe col bastone in mano, intento a guidare l'asinello.

Grande sulla facciata della casa, posto tra due coppie di finestre, tra il secondo ed il terzo piano, è inserito in una cornice a rilievo. Sotto, un bel supporto di ferro battuto a girali regge un lume.

Singolare la presenza, sul bordo interno della cornice, di alcuni ganci di ferro che farebbero pen- sare a cerniere di portelle. Sotto l'affresco si in- travede un'iscrizione che nessuno ricorda cosa di- cesse. Si rammenta solo che era in latino.

Madonna con Bambino e Angeli Via Roma, n.50, interno

affresco, sec. XIX cm. 126x103 Fig. 28

28.

All'interno della proprietà Mosanghini, nello stesso edificio con la Fuga in Egitto, salendo le scale, al secondo piano, posto in una nicchia, è stato mantenuto un vecchio affresco, centinato, ad arco ribassato, molto ben conservato. Raffigura una piccola Madonna che regge il Bambino, vista di profilo, sistemata sopra una, sorta di stendardo rosso che, dividendosi, sotto, va a formare due sorte di piedistalli laterali, di stoffa. Entrambi so- stengono un angelo, dipinto a figura molto grande rispetto alla Madonna.

Tutti e due gli angeli reggono un grappolo d'uva, riferito evidentemente al sangue di Cristo;

uno poi tiene in mano la croce, l'altro la palma simbolo del martirio.

(21)

Dal retro del pannello rosso verticale dipinto come fondale rispetto alla Vergine, emergono due teste d'angioletti, molto più piccoli rispetto ai pri- mi, ed un rosaio dai boccioli bianchi. Le teste del Bambino e della Madre sono illuminate da una specie di ostia raggiante. Dal velo bianco di Maria scendono i boccoli di una fluente capigliatura.

L'intero gruppo, piuttosto complesso nell'impo- stazione, sembra essere costruito a decorazione del tendone che, a sua volta, servirebbe da orna- mento a dei versi sotto stanti.

La scritta, che così recita:

Chi passa davanti a Gesù e Maria Si prega di dir l'Ave Maria Chi torna indietro per questa via Dica una lode a Gesù e Maria Lodato sempre sia

I nomi di Gesù e Maria

parrebbe indicare l'antica positura dell'affresco sulla strada, all'aperto, dove ci fosse passaggio di persone. Una situazione architettonica questa for- se possibile, evidentemente precedente alla costru- zione attuale, addossata quindi alla più antica.

Fuga in Egitto Via Roma, n.54 affresco, sec. XIX

cm. llOx120 ca. il comparto centrale Figg. 29, 30 e 31

Uno splendido affresco, composto da una scena centrale e da diversi comparti decorativi laterali orna il sotto tetto della casa posta in fondo ad una corte restrostante all'edificio al n. 54 di via Roma.

La casa, disabitata, piccola, costituita da un uni- co piano rialzato sopra un portico, che apre sulla corte due finestre di legno dipinte di verde ormai sbiadito, mostra un contrasto sensibile tra la po- vertà della struttura e la ricchezza del dipinto che un tempo doveva rivestire quasi tutta la facciata.

439

(22)

440

31.

Molto bello lo scorcio della casa, addossata da un lato ad un granaio, che mostra i segni del tem- po in tutti i suoi elementi conservatisi originali:

la scala che porta al piano rialzato, le travature di legno, evidenti oggi per la caduta parziale degli intonaci, le gravi fessurazioni che riguardano la struttura, le imposte di legno sbiadite nel colore dalla battuta della pioggia.

E' proprio grazie alla posizione alta della scena centrale dell'affresco tra le due finestre che esso si è discretamente mantenuto.

L'asinello che porta Maria e Gesù e le gambe di Giuseppe che cammina loro a fianco sono quasi

spariti, ma i busti, i volti ben descritti, l'angelo dalle ali dorate che si libra nel cielo, il paesaggio all'orizzonte montuoso, mostrano ancora delle tin- te abbastanza vivaci, variate, dominate dalla pre- senza del rosso mattone.

La scena centrale era ulteriormente arricchita, come lo erano le finestre, lateralmente e sotto, da diversi pannelli decorativi che alcune tracce la- sciano intendere dipinti con tralci di vite e grap- poli d'uva monocromi su fondo rosato.

Nella parte alta, sopra le finestre e sopra il comparto centrale, proprio sotto il tetto, l'artista ha aperto, col pennello, sei piccole aperture (oggi solo quattro restano visibili), dalle quali si affac- ciano e graziosamente si mostrano delle colombi- ne bianche: una soluzione davvero singolare, gra- devole e sapientemente realizzata.

L'edificio che apparteneva fino a qualche anno fa a Giovanni Mosanghini, è ora di Silvano Romanese che ha provveduto a farlo fotografare. Si auspica che in qualche modo lo si salvi o perlomeno si stac- chi 1'affresco.

Soggetto illeggibile Vicolo Sottopozzo, n.3 affresco, sec. (?) cm. 150x120 ca.

Inoltandosi nel vicoletto che si diparte dalla via principale, percorsone un discreto tratto il vicolo stesso curva a Nord e poi ancora ad Est. Proprio nel punto in cui la vietta si stringe e piega ad U, sulla parete di un edificio diroccato, nell'ambito di una situazione architettonica trascuratissima, re- sta ormai solo la base d'intonaco di un affresco vo- tivo dalla cornice superiore timpanata. Nessuna traccia può indicare cosa vi fosse affrescato, nes- suno degli anziani che lì vivono ricorda qualcosa.

Un bel supporto di ferro battuto, inserito nel mu- ro sotto l'affresco, con foglie ben lavorate, reggeva probabilmente un lumino.

(23)

/

32.

Pietà

Via Roma, n.49 mosaico, a. 1983 cm. 180x200 ca.

Fig. 32

All'uscita del vicolo Sottopozzo, svoltando a si- nistra e rimettendosi sulla via Roma, subito dopo aver oltrepassato il punto dove fino a pochi anni

fa stava una fontana sistemata all'angolo, sopra il

vecchio portone di legno della casa al n.49, c'era (una foto del 1979 lo documenta) un lacerto d'af-

fresco dal soggetto che, dalla foto, resta illeggibi- le, ma che le testimonianze dicono essere lo stesso successivamente realizzato a mosaico

La cornice di pietra, a rilievo, piuttosto bella, è stata conservata nel rifacimento del 1983 quando un mosaico molto colorato, raffigurante la Pietà, firmato d. G.B.F.C. ha sostituito il dipinto ormai quasi svanito.

La Pietà, composta su un fondo illuminato da un disco di tessere dorate, sovrapposto ad un fon- dale sulle tinte dell'azzurro e del turchese in cui sono inserite tessere d'oro, come a raffigurare un cielo stellato, fu realizzato in un'occasione e per un motivo particolari.

Due scritte lo testimoniano:

Anno Mariano 1983

A memoria dei dispersi in Russia

Il corpo del Cristo, molto ben reso nell'esecuzio- ne musiva, avvolto nel lenzuolo bianco, è sostenu- to da una Madonna imponente, di gusto rinasci- mentale.

Le pieghe del panneggio del manto azzurro, molto addensate, ricordano anche un Vesperbild gotico di gusto nordico.

Soggetto illeggibile Via Roma, n.72 affresco, sec. ? cm. 180x120 ca.

Una cornice in pietra, con una croce scolpita nel- la pietra dell'arco a tutto sesto, racchiude oggi la superfice piuttosto estesa, ormai bianca, di un af- fresco scomparso.

E' posta sulla parte anteriore dell'edificio che, al n. 72, si affaccia su via Roma.

Sull'intonaco è presente la traccia di una cuspi- de che può far pensare ad un più antico dipinto, preesistente a quello che oggi non si legge più.

441

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Edicola

Incrocio tra Via Roma e via Oprat 4 affreschi, sec. XVI - XVII Crocefissione, cm. 100x80 ca.

S. Antonio, cm. 100x40 ca.

S. Giovanni Battista, cm. 100x40 ca.

Ultima Cena e Madonna in gloria, cm. 285x250 ca. Fig. 33

Costruita in forma di cappella, molto semplice nella struttura, eretta all'incrocio, l'edicola porta un affresco al suo interno, due inseriti in due pic- cole nicchie laterali al cancello d'ingresso sulla facciata, entrambi contenenti la raffigurazione di un Santo e uno sulla parete laterale, anch'esso in 442 una nicchia, lungo la strada che, proseguendo, ar-

riva poi alla statale.

L'edicola ha origini antiche. Già nel '500 sul luogo esisteva una statua dedicata all'Assunta che fu abbattuta e sostituita, dopo il Concilio di Trento, da una piccola cappella più volte rimaneg- giata e ridipinta. Tra i nomi di coloro che hanno provveduto a ritoccare gli affreschi sono: sullo scorcio dell'altro secolo Giovanni Battista Badino, negli anni '50 Alfonso Comand di Mortegliano.

Suo figlio, negli anni '80 riprende ulteriormente gli affreschi molto deperiti con mano che sostan- zialmente non ne ha mutato le forme e che ha reso specialmente il dipinto interno, dal tema comples- so, con tinte forti e vivaci.

Questo affresco, eseguito sulla parete di fondo, è il più esteso; raffigura un tema composto:

un'Ultima Cena nella sua parte bassa, alla quale partecipa un Cristo barbuto, sistemato in posizio- ne arretrata e come appartata rispetto al resto del gruppo e, sopra, tra le nubi contiene anche una Madonna in una gloria d'angeli e cherubini: una sorta di Assunzione. Le nicchie incavate nella fac- ciata portano raffigurati al loro interno, quella di sinistra S.Antonio da Padova che regge con una mano il giglio e con l'altra un libro, e quella di de- stra S.Giovanni Battista che alza la mano in gesto benedicente. Nell'affresco laterale sono più evi-

33.

denti sono i segni dei recenti ritocchi.

La Crocefissione dipintavi è affiancata, su en- trambi i lati da una Maria piangente e da una cop- pia di figure raffiguranti i mestieri: a destra lo zappatore e la mietitrice, a sinistra la filatrice ed il falegname contraddistinti dai rispettivi stru- menti di lavoro: la zappa, la "sesule" e la fascina di grano, il fuso con la lana, il martello. Sottolineato anche qui il rapporto del popolo friulano e dei suoi mestieri più diffusi, popolari e "umili" con la fede profonda e la devozione che sempre li guida.

La variazione evidente rispetto all'originale ri- guarda essenzialmente le tinte, ed un particolare:

il martello tenuto tra le mani dal falegname è ora un libro. Davanti l'edicola si usa recitare il Rosario nel giorno dell' Assunta, a ferragosto.

(25)

LAVARIANO

Gli affreschi che si incontrano in Lavariano so- no facilmente visibili in quanto tutti realizzati nell'ambito della Piazza San Paolino, esclusion fatta per quello eseguito sulla facciata della chie- sa cimiteriale e per quello che si trova al vecchio mulino, per cui bisogna percorrere qualche passo in più in direzione Sud.

Madonna con Bambino tra i Santi Sebastiano e Rocco

Via Mortegliano, n.15 Affresco sec. XVII (?) cm. 1l0xl00 ca.

Figg. 34 e 35

Senz'altro il più antico del paese, sistemato sulla facciata esterna di un edificio molto vecchio che conserva tuttura un fascino particolare grazie an- che alla presenza, oltre il gran portone, nella corte, di una costruzione strana che potrebbe essere un antico forno, questo affresco, inserito in una nic- chia ad arco ribassato, è ormai quasi scomparso.

La parte superiore ancora si vede e mostra, a tinte variate, anche se fortemente sbiadite, una Madonnina velata di bianco con il Bimbo in brac- cio, affiancata, alla sinistra da un San Sebastiano legato ad un albero (del Santo si legge solo la par- te alta del busto ed il volto) e, a destra, da San Rocco col mantello sulle spalle.

La nicchia è protetta, sopra, da una spece di tettoia fatta di lastre di pietra (ardesia?) inserite nella mura tura dell'edificio.

Sotto la tettoia rimane ancora parzialmente evidente una decorazione ad affresco con festoni verdi che circondano una mandorla nella quale parrebbe di poter leggere vagamente una data:

[M] DCXXII

L .. ]

s a 20 (?). 35.

443

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444

fadonna con Bambino

P.zza . Paolino cortile della chie a Affre co a. 19

cm. 100x60 ca.

Fig. 36

Opera di ttilio ladri otti pittore abitante a Lavariano fu realizzata u richie ta del parroco, per ricordare una ladonnina ritratta u una picco- la tavoletta che è tata rubata qualche anno fa dall'interno della chie a parrocchiale di Lavariano.

Ba ando i u una foto fornitagli dal parroco

Madri otti ridi segna la Madonna a forti tinte, ad affre co, sul muro posteriore della casa che deli- mita il silenzioso e curato cortile della chiesa par- rocchiale di Lavariano.

AI primo piano si affaccia il volto dolce delIa Vergine circondato dal blu intenso di un ricco manto tellato d'oro. Il Bambino che porta una ve- stina chiara, tiene nella mano sini tra un piccolo mondo blu ornato da una croce dorata; con la sini-

tra compie un ge to di benedizione. Il fondale è re o dalle aureole che, digradando la loro tinta gialla in una erie di toni empre più curi, lo ren- dono infine marrone.

La cornice in pietra porta, nella parte alta, la eguente inci ione: 1987 P.E. [Perini Egidio]. Il Perini, agrestano della chie a, era proprietario dell'abitazione e quindi dell'affresco .

. Antonio da Padova con Bambino P.zza . Paolino, angolo via Aquileia Mfre co, eco a.1955

cm. 120x90 ca.

Fig. 37

L'affre co oggi non e i te più.

Fu demolito con la ri trutturazione dell'edificio u\la facciata del quale i trovava, in una nicchia. Tutto ciò che ne re ta è una foto in bianco e nero cattata nel marzo del 1979 nelIa quale i intra- vedono lo biadito volto di . Antonio da Padova e alcuni tratti del Bambino da lui o tenuto, e la te-

timonianza delI autore Attilio ladri otti. on una vena di malinconia il pittore racconta di aver realizzato que to ant'Antonio nel 1955.

per un occa ione particolare. Ricorreva il centena- rio di un epi odio avvenuto appunto nel 1 55. Fu allora che il pae e di La\'ariano fece un voto al anto a cui era molto devoto, perchè vi fo e in- terce ione per una terribile pe tilenza in cor o.

Da quell'anno. tutti gli anni. il pae e rende omag- gio al anto la prima domenica di ettembre in ri- cordo del voto e audito.

(27)

37.

Assunta

P.zza S. Paolino, angolo via Aquileia Affresco, sec. XX

cm.130x70 ca.

Fig. 38

Proprio all'inizio di Via Aquileia,in una nicchia che dà sulla piazza, fortemente incurvata nella parte superiore, affiancata ad una finestra dalle imposte di legno scuro, sta una bella Madonna in gloria d'angeli, di fattura piuttosto recente, già comunque molto deperita. La mano del pittore ha

realizzato un movimentato panneggio blu che av- volge una Assunta sorretta da tre angeli, illumi- nata dall'alto dai raggi della colomba bianca.

Madonna con Bambino

P.zza S. Paolino, angolo con Via Canonica Affresco, a. 1939

cm. 140x90 ca.

Realizzato dal professor Giuseppe Barazzutti di Gemona, nel 1939 secondo la testimonianza di

445

(28)

446

Attilio Madrisotti, ritraeva una Madonna in trono con Bambino.

Sulla facciata che dà sulla piazza dell'edificio che fa angolo con Via Canonica resta oggi uno sbiaditissimo velo di pittura che fa comunque in- tendere le dimensioni del gruppo, la posizione del Bimbo, ritto in piedi sulle ginocchia della Madre, ed una strana architettura di fondo che potrebbe essere sia un arco a tutto sesto di gusto neoclassi- co, sia il dossale del trono sul quale siede la Madonna avvolta da un ampio manto un tempo azzurro. Il dipinto, anche se solo un lacerto, mo- stra l'intervento di una mano sicura e abile nel rendere simmetrie e forme. Non ne viene in que- sta sede pubblicata la fotografia.

Madonna con Bambino e

SS. Paolo apostolo e Paolino d'Aquileia P.zza S. Paolino, n. 18

Acrilico su intonaco, a. 1983 cm. 200x120 ca.

Fig. 39

E' questa un'esecuzione recente di Rinaldo Gori di Mortegliano che, con stile ormai noto, rinnova un affresco svanito e realizza il soggetto così ri- corrente a Mortegliano: la Madonna del Rosario col Bambino, incoronati, circondati da cherubini.

L'iconografia del soggetto è arricchita dalla pre- senza ai lati della Madonna di due Santi, a sini- stra Paolino d'Aquileia, a destra Paolo apostolo, e nel fondale, da due edifici importanti per la storia di Lavariano.

L'autore realizza parte dell' intero soggetto ispirandosi a ciò che è dipinto su un gonfalone di proprietà della parrocchiale, fornitogli a suo tem- po dal sagrestano. Da lì copierà le figure dei due Santi.

La presenza di San Paolino e la devozione del paese per lui sono spiegate con la famosa donazione di Carlo Magno a Paolino, suo maestro di gramma- tica, di alcuni territori legati al nome di Lavariano.

39.

Anche il castello raffigurato ai piedi della Madonna si riferisce ad un'ideale ambientazione della vicen- da di Carlo Magno; la chiesa è la parrocchiale del paese.

Madonna con Bambino Via Aquileia, n.45 Affresco, sec. XIX cm. 220x120 ca.

Figg. 40 e 41

Posto fuori del borgo abitato, sulla facciata di una casa che ospitava un tempo il mulino e che conserva tuttoggi le vecchie strutture sul corso d'acqua, c'è un affresco molto grande.

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40.

41.

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Il soggetto, ormai più che ricorrente, una Madonna con Bambino, è leggibile solo parzial- mente a causa delle cadute di colore, della forte sbiaditura delle tinte e di un'ampia lacuna provo- cata dall'installazione dei supporti in ferro battu- to di una sproporzionata tettoia.

Resurrezione

Facciata chiesa del cimitero Affresco, a. 1948

cm. 1l0x80 ca.

Fig. 42

Ancora una volta opera del Madrisotti: una Re- surrezione che parrebbe anche un Salvatore bene-

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448

42.

dicente col vessillo in mano sulla facciata della piccola chiesa di Lavariano. Sopra il portone prin- cipale, in una nicchia a volta, l'affresco, semplice, con fondo di nubi azzurre, non apparterrebbe pro- priamente alla serie degli affreschi votivi: la com- missione dell'opera non è evidentemente legata al voto o alla devozione di qualche privato cittadino, bensì alla sacralità del luogo.

Due ancone non più esistenti Bivio strada Pozzuolo - Mortegliano Bivio via Aquileia - via S. Antonio 8 affreschi

a. 1951

Figg. 43, 44 e 45 43,44,45.

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Le due edicole erette nel 1951 in Lavariano al bi- vio Pozzuolo - Mortegliano (ancona più piccola ri- spetto alla successiva) e al bivio tra via Aquileia e via S. Antonio, commissionate al Madrisotti, porta- vano sulle pareti esterne ognuna quattro affreschi, di buona fattura, di cui con l'occasione si pubblica- no alcune foto tra cui quella con San Paolino.

Furono purtroppo entrambe abbattute, all'im- provviso, con sorpresa e dispiacere di tutti, pochi an- ni or sono, per allargare le strade. Non si tentò nem- meno un salvataggio degli affreschi con uno stacco.

Di esse restano oggi solo le tre fotografie realiz- zate dall'autore che testimoniano l'esecuzione accu- rata del pittore che rende, con particolare intensità, una Crocefissione ispirata a quella di Giovanni Battista Tiepolo del duomo di Udine.

Il Madrisotti a scuola, a suo tempo, da Giovanni Napoleone Pellis, opera attivamente nell'ambito del suo Comune: oltre alla realizzazione degli af- freschi incontrati a Lavariano, di quello con San Valentino di Mortegliano, degli affreschi di carat- tere storico-popolare all'interno della trattoria Blasut di Lavariano, lavora oggi alla produzione di alcune tavole commissionategli che rappresen- tino ognuna un fatto storico significativo per la storia di Lavariano.

Attilio Madrisotti che abitualmente dipinge ispirandosi a delle fonti scritte, documentarie, rappresenta, tra gli altri, in questi pannelli, l'epi- sodio saliente per la datazione del luogo che de- termina, tra l'altro, la devozione del paese per San Paolino d'Aquileia: la donazione da parte di Carlo Magno al suo maestro di grammatica, Paolino appunto, di alcuni territori legati al nome di Lavariano. Il Santo viene raffigurato perciò an- che altrove nella zona, ma soprattutto una sua immagine si trovava all'interno di una delle anco- ne oggi abbattute.

Madrisotti ricorda infine la presenza, fino a po- chi anni or sono, in Piazza S. Paolino, sulla faccia- ta della casa Del Degan, di una bella Deposizione

che, al momento della demolizione, non gli fu con-

cesso di ottenere con uno stacco.

CHIASIELLIS

46.

Madonna

P.zza S. Valentino, n.17 Affresco, sec. XX cm. 80x60 ca.

Fig. 46

Unico esempio di vero e proprio affresco votivo sopravvissuto nella frazione di Chiasiellis.

E' posto sulla faccia di un edificio sito nella piazza del paese, contenuto in una cornice di gra- nito verde.

Vi è ritratto, a tinte piuttosto vivaci, il busto di una Madonnina.

La realizzazione recente mostra un'esecuzione piuttosto impacciata che ha consentito comunque

449

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450

di attribuire all'espressione del volto un qualcosa di dolce e di molto "popolare".

L'affresco, nella sua condizione attuale, mostra già estese cadute di colore.

S. Francesco e l'albero della vita

P.zza S. Valentino, Cortile della Parrocchiale Affresco, a.1976

cm. 200x180 ca.

L'affresco datato e siglato in alto a sinistra D.A.Z. '76, è già piuttosto deperito. Rappresenta una sorta di albero della vita con i tralci che so- tengono sette medaglioni tondi nei quali sono con- tenute altrettante brevi frasi, scritte in italiano e friulano, riferite al Vangelo e a San Francesco. Al centro è raffigurato, stilizzato, il Santo, col saio marrone che parla al lupo. Il dipinto, nel comples- so semplice e popolare, è reso ancor più ingenuo dalla presenza di alcuni nidi disegnati nel sotto- tetto dai quali partono in volo piccole rondinelle.

Soggetto illeggibile Via Morsano, n.5 Affresco, sec. (?) cm. 100x70 ca.

E' questo uno strano caso di "rifacimento" di un vecchio affresco. Il dipinto non si leggeva più: la foto bianco nero scattata prima della ristruttura- zio ne dell'edificio lo documenta. Tutta la casa pre- sentava segni consistenti di decadenza. Ora la facciata corta dell'edificio che dà sulla strada mo- stra una parete ben intonacata; prima sul vecchio muro di pietre a vista si apriva una porta che pos- siede oggi dei freddissimi serramenti di alluminio color bronzo. L'affresco è divenuto un altrettanto freddo altarino con due statuine bianche che ri- producono la Madonna ed una devota inginocchia-

ta, sistemate su un fondo di piastrelline azzurre.

Soggetto illeggibile Via Ferraria, n. 3 Affresco, sec. (?) cm. 70x70 ca.

L'affresco, timpanato nella parte superiore, è oggi completamente scomparso.

Ne resta la nicchia (che ne indica l'antica for- ma) nella quale ora è sistemata una cornicetta contenente una sbiadita stampa a colori di sogget- to sacro.

ALTRI SEGNI VOTIVI

In relazione anche a quest'ultimo caso di segno votivo che da affresco si è trasformato in una sor- ta di gruppo di sculturette, segue un breve elenco di altri segni che affreschi non sono, ma che di es- si mantengono il significato devozionale espresso, seppur nella povertà e nell'umiltà dei materiali e delle collocazioni, con semplice e profonda fede.

-Mortegliano - - - - Madonna con Bambino

Via Mercato, n.11

Sulla facciata fronte strada.

Statuina di terracotta dipinta d'azzurro posta

su piedestallo di cemento, in nicchia di mattoni

rossi con fondale blu. La nicchia, scavata ad absi- de, contiene il supporto per un lumino.

Madonna con Bambino

Via Udine, angolo Vicolo della Trebbia Sull'angolo dell'edificio.

Statuina in gesso o terracotta dipinta a vari co- lori in nicchia con fondale azzurro.

La nicchia è protetta da un vetro; contiene dei fiori finti.

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47.

Madonna Via Roma, n. 36

Sul portone d'ingresso alla corte.

Statuina di bronzo in nicchia dipinta di blu a stelline dorate.

Sotto la nicchia sta la scritta: Ave Maria

-Lavariano - - - - Madonna con bambino

Via Battiferro, n.14

Sulla facciata fronte strada della casa. Statuina inserita in nicchia.

Madonna con Bambino e S. Giovannino Via Battiferro, tra il n.20 ed il n.22

Sulla facciata dell'edificio, a metà tra un nume- ro civico e l'altro.

Bassorilievo in terracotta o pietra dipinta; sulla parte alta del rilievo sono raffigurate alcune teste di cherubini; è inserito in un'edicoletta di mattoni rossi.

Fig. 47

-Chiasiellis - - - - Madonna del Sacro Cuore

Via Ferraria

451

(34)

452

Una statuina raffigurante la Vergine con l'abito bianco, con rifiniture in oro, mostra sul petto un cuore rosso scarlatto.

La Madonna poggia i piedi su un supporto che vuole ricreare l'effetto di nuvole azzurre.

E' posta in una grotta realizzata in cemento so- vrastante un muro decorato, nella parte sottostan- te, con graffiti.

Madonna ed una devota Via Morsano, n.5

Due statuine bianche, la Madonna ed una devota in ginocchio, sono inserite in una sorta di nicchia piastrellata d'azzurro che vorrebbe apparire una grotta. Sostituiscono un affresco.

Si veda anche al Soggetto illeggibile, ultimo affresco catalogato nella frazione di Chiasiellis.

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