CORSO DI FORMAZIONE PER GIORNALISTI
“Rivoluzione verde e transizione economica”
28 Marzo 2022 Ing. Anna Marzo - Responsabile Laboratorio Tecnologie per la Dinamica delle Strutture e la Prevenzione del rischio sismico e idrogeologico
Tutelare il territorio dal rischio idrogeologico
RISCHIO IDROGEOLOGICO: Definizione
Tutelare il territorio dal rischio idrogeologico
Rischio
idrogeologico
Rischio idraulico
Rischio
geomorfologico
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RISCHIO IDROGEOLOGICO: Trend
Piemonte1994 Toscana1996 Campania 1998 Liguria 2011
Sicilia 2007-11
Tutelare il territorio dal rischio idrogeologico
PERCORSO VERSO LA MITIGAZIONE
Pericolosità Esposizione Vulnerabilità
Resilienza
*Il tempo è sostituto dalle soglie di innesco
PERCORSO VERSO LA MITIGAZIONE
• Interventi strutturali di messa in sicurezza
• Monitoraggio e sistemi di allerta
• Piani di emergenza di Protezione Civile
• Campagne di sensibilizzazione
•Manutenzione del territorio e gestione agro-forestale
•Cambio la suscettibilità
Pericolosità Esposizione Vulnerabilità
Resilienza
Tutelare il territorio dal rischio idrogeologico
•Pianificazione territoriale
•Delocalizzazione
fenomeni in copertura a rapida evoluzione [km/h]
fenomeni in substrato a rapida evoluzione [m/s]
fenomeni in substrato a lenta evoluzione [m/a]
SCORRIMENTI ROTAZIONALI
COLATE LENTE
COLATE RAPIDE
CROLLI E RIBALTAMENTI ESPANSIONI LATERALI
CLASSIFICAZIONE FRANE
SCORRIMENTI TRASLATIVI
Tutelare il territorio dal rischio idrogeologico
FATTORI CHE INFLUENZANO LE FRANE
Tutelare il territorio dal rischio idrogeologico
Fattori naturali
Natura geologicamente giovane del territorio italiano, con versanti acclivi, forti dislivelli, corsi d’acqua con regime torrentizio, portata idrica di magra e di piena fortemente differenti
Presenza di formazioni terrigene a comportamento plastico, reticolo idrografico in approfondimento, escursioni stagionali del livello freatico
Fattori antropici
Abbandono aree montane e conseguente mancanza di manutenzione dei versanti
Stato di abbandono dei sistemi di terrazzamento dei versanti e dei relativi circuiti di drenaggio
Incremento del carico sui versanti dovuto allo sviluppo di vegetazione boschiva e sottobosco in aree precedentemente cultivate (per alcune tipologie di frane)
Incuria dei versanti in corrispondenza dei tagli stradali
Perdita della rete di distribuzione idrica e/o cattivo stato di manutenzione della rete delle acque di scolo
Modifiche squilibrate della morfologia dei versanti e dei carichi su di essi
FATTORI PREDISPONENTI
(necessari ma non sufficienti a sviluppare una data tipologia di fenomeno, che variano in funzione della tipologia del dato fenomeno):
Cambiamenti climatici:
aumento della temperatura media
diminuzione delle precipitazioni
incremento di eventi estremi
Aumento dei fenomeni in substrato e in copertura a rapida evoluzione (es. colate rapide di fango e detrito):
• aumento dell’intensità
• Incremento della frequenza di accadimento
Riduzione dell’attività relative ai fenomeni in substrato a lenta evoluzione nelle zone in cui la riduzione delle piogge cumulate diventa fenomeno significativo
FATTORI CHE INFLUENZANO LE FRANE
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LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO
Tutelare il territorio dal rischio idrogeologico
AZIONI PER RIDURRE IL RISCHIO
• RILEVAMENTO IN CAMPO
• RILEVAMENTO DA SATELLITE
• MONITORAGGIO
• MAPPE GIS (SUSCETTIBILITA’, PERICOLOSITA’, RISCHIO, ECC..)
• MODELLI DI PREVISIONI MULTIPARAMETRICI
• SISTEMI DI CONTROLLO E DI EARLY WORNING
1. Conoscenza del territorio e dell’evoluzione dei fenomeni (comunità scientifica e tecnici)
3. Attuazione di programmi di intervento-pianificazione-controllo (Amministrazioni ed Enti Gestori)
2. Progettazione interventi (comunità scientifica e tecnici)
Tutelare il territorio dal rischio idrogeologico
RILEVAMENTO IN CAMPO
Sistemi di rilevamento dei dati meteoclimatici (tra i quali piovosità, saturazione del suolo,
portata dei corsi d’acqua), utili ad approfondire le dinamiche di variabilità climatica ed in
grado di costituire efficaci sistemi di allerta degli eventi calamitosi
MAPPE PER LA GESTIONE
Esempi per fenomeni in copertura a rapida evoluzione
SPECIFICHE PER TIPOLOGIA DI FENOMENO
Tutelare il territorio dal rischio idrogeologico
MONITORAGGIO DA SATELLITE
Il Telerilevamento
• Consente di acquisire informazioni ambientali da remoto (satelliti, droni, aerei) e fornire alle Pubbliche
Amministrazioni dati ad altissima risoluzione, in funzione delle loro specifiche esigenze operative, in ambito urbano o agricolo
Fenomeni in substrato a lenta evoluzione
• Diffusione applicativa grazie a progetti per l’Osservazione della Terra promossi dall’ESA e ASI
• I sensori satellitari realizzati sono in grado di fornire risoluzioni geometriche di estremo dettaglio
• L'interferometria SAR (Synthetic Aperture Radar) è una metodologia di telerilevamento tra le più efficaci per monitorare le deformazioni della superficie terrestre e trova una forte applicazione nelle attività di studio del rischio geomorfologico
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MAPPE PER LA GESTIONE
Fenomeni in substrato a lenta evoluzione
• Monitoraggio multitemporale con tecniche interferometriche attraverso piattaforma Rheticus® Displacement
• Analisi multitemporaledi dati interferometrici Radar CosmoSkyMed
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INTERVENTI SPECIFICI SUI SITI A RISCHIO (modifica della superficie del versante, alleggerimento della parte sommitale e/o appesantimento del piede del pendio inserimento di opere di sostegno, opere per la disciplina delle acque superficiali, ECC.)
Tutelare il territorio dal rischio idrogeologico
INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO
PIANIFICAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI ANTROPICI NEL RISPETTO DEGLI EQUILIBRI STABILITI DALLA NATURA E DEI POSSIBILI SCENARI DI RICHIO
ADEGUATA «MANUTENZIONE» E CONTROLLO DEI SISTEMI DI REGIMENTAZIONE E DEFLUSSO DELLE ACQUE
UN MAGGIOR EQUILIBRIO TRA UOMO E AMBIENTE
Team di esperti ENEA: Luca Falconi (luca.falconi@enea.it) Francesco Immordino (francesco.immordino@enea.it) Claudio Puglisi (claudio.puglisi@enea.it) Elena Candigliota (elena.candigliota@enea.it)