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A.A Prof.ssa Barbara Baldazzi. Facoltà di Lettere e Filosofia Università di Tor Vergata.

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(1)

Fonti, metodi e strumenti per Fonti, metodi e strumenti per l’analisi dei flussi turistici

l’analisi dei flussi turistici

A.A. 2013-2014

Prof.ssa Barbara Baldazzi Corso di Laurea PROGEST Corso di Laurea PROGEST Facoltà di Lettere e Filosofia Università di Tor Vergata

[email protected]

(2)

La statistica La statistica

La statistica analizza, in termini quantitativi, i fenomeni

collettivi, ossia studia i fenomeni per i quali bisogna fare delle osservazione su un insieme di comportamenti

individuali.

La statistica per le scienze sociali è un insieme di metodologie per la raccolta e l’analisi dei dati, il cui utilizzo consente di per la raccolta e l’analisi dei dati, il cui utilizzo consente di descrivere, valutare e prevedere i fenomeni sociali

Il fenomeno statistico è tutto ciò che può essere direttamente o indirettamente osservato e riguarda una molteplicità di unità statistiche

L’unità elementare su cui vengono osservati i caratteri si chiama unità statistica. Un insieme di unità statistiche omogenee a una o più caratteristiche costituisce un collettivo statistico o popolazione.

(3)

La statistica La statistica

La conoscenza statistica passa attraverso 3 fasi

1.

Fase del vedere: attività istintiva ed intuitiva – una realtà cade sotto i nostri occhi

2.

Fase del guardare: focalizzare l’attenzione su particolari a scopo descrittivo - Ricostruzione della realtà secondo le dimensioni rilevanti

particolari a scopo descrittivo - Ricostruzione della realtà secondo le dimensioni rilevanti

per colui che guarda

3.

Fase dell’osservare: la selezione dei particolari è finalizzata ad uno scopo –

l’operazione dell’osservare seleziona le cose

da osservare in quanto non tutto ciò che è

osservabile è utile

(4)

Strategie statistiche di ricerca Strategie statistiche di ricerca

Condizioni iniziali:

le informazioni statistiche sono già disponibili le informazioni occorrenti non sono

disponibili

Se le informazioni statistiche sono già disponibili si attingerà da fonti statistiche che mettono a Se le informazioni statistiche sono già disponibili

si attingerà da fonti statistiche che mettono a disposizione dati già elaborati o da elaborare.

In questo caso si parla di DATI SECONDARI Se le informazioni statistiche non sono disponibili

si dovrà avviare una indagine ad hoc. In questo

caso si parla di DATI PRIMARI

(5)

Dai dati grezzi agli indicatori Dai dati grezzi agli indicatori

Quale che sia la procedura di raccolta dati (dati primari o dati secondari) le fasi

operative successive consistono nel trasformare i dati grezzi in indici e trasformare i dati grezzi in indici e successivamente in indicatori

1. Fase del vedere Dati grezzi

2. Fase del guardare Numeri indici

3. Fase dell’osservare Indicatori

(6)

Dati grezzi Dati grezzi

In generale il termine “dato” è definito come una descrizione originaria non interpretata degli eventi

Esempi: dati raccolti in un questionario sulla soddisfazione di una visita ad un museo; dati prelevati dall’indagine statistica sul

soddisfazione di una visita ad un museo; dati prelevati dall’indagine statistica sul

movimento alberghiero riguardanti gli arrivi in un mese in una regione; dati prelevati

dall’indagine sulle presenze straniere in Italia

della Banca d’Italia; ecc..

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Indici Indici

Trasformare il dato grezzo in indice ossia in una entità numerica.

Solitamente è una trasformazione meramente matematica che mette in relazione due o più dati grezzi creando però informazione e

conoscenza. L’indice ha una sua autonomia dati grezzi creando però informazione e conoscenza. L’indice ha una sua autonomia rispetto alle grandezze messe in confronto Esempio: indice di intensità turistica

(Presenze

annuali di turisti diviso la popolazione residente nel territorio). Esso misura l’importanza del turismo nell’area considerata, ed evidenzia la pressione relativa che la disponibilità ricettiva e i flussi turistici esercitano sul territorio.

(8)

Indici Indici

Esempio: permanenza media dei clienti negli

esercizi

(numero di presenze negli esercizi in un determinato periodo diviso gli arrivi). Esso misura la durata della permanenza nell’area considerata, ed evidenzia l’uso continuativo che la presenza ed evidenzia l’uso continuativo che la presenza turistica ha sulla disponibilità ricettiva.

(9)

Indicatori Indicatori

Un indice diventa indicatore quando a questo attribuiamo uno stretto legame con un

referente concettuale che fa parte di un

modello di ricerca (a priori) o di uno schema interpretativo (a posteriori).

interpretativo (a posteriori).

Uno stesso indice assume significati diversi se

usato in contesti diversi di ricerca

(10)

Indicatori costitutivi Indicatori costitutivi

Una prima tipologizzazione degli indicatori prende in

considerazione il rapporto in cui l'indicatore sta col fenomeno che intende misurare.

1) indicatori costitutivi

quando il fenomeno complesso è scindibile in una serie di dimensioni che lo costituiscono (ad esempio la ricettività quando il fenomeno complesso è scindibile in una serie di dimensioni che lo costituiscono (ad esempio la ricettività turistica di una regione - fenomeno con più sfaccettature non misurabile - è scindibile in numero di esercizi ricettivi,

disponibilità di risorse culturali, adeguata presenza di ristoranti, ecc) e che sono fenomeni singolarmente misurabili, a loro volta, mediante indicatori.

(11)

Indicatori concomitanti Indicatori concomitanti

2) indicatori concomitanti

quando il fenomeno complesso presenta un comportamento concomitante con fenomeni

unidimensionali (ad esempio la permanenza di turisti in zone sciistiche ha un andamento concomitante con la percentuale di impianti sciistici aperti);

tale concomitanza può essere determinata da una tale concomitanza può essere determinata da una relazione di dipendenza (sotto l'ipotesi che l’apertura o chiusura degli impianti sciistici influenza la permanenza o meno dei turisti) ovvero entrambi i fenomeni possono essere conseguenti ad una comune causa (l’innevamento naturale o programmato e l’indotto turistico, esempio

presenza di attività di noleggio e/o deposito sci, di rifugi o alberghi in quota, ecc, influenzano l’apertura degli impianti e la permanenza dei turisti).

(12)

Indicatori descrittivi Indicatori descrittivi

Una seconda tipologizzazione tiene conto dello scopo per cui vengono utilizzati gli indicatori.

1) indicatori descrittivi

tutti gli indici che sono rilevati per rendere esplicita una realtà complessa (il turismo in Italia sarà descritto dal numero di esercizi ricettivi, la loro tipologia, gli arrivi e le presenze di turisti, la percentuale di turisti stranieri, la numero di esercizi ricettivi, la loro tipologia, gli arrivi e le presenze di turisti, la percentuale di turisti stranieri, la presenza di attrazioni turistiche naturali, archeologiche, e così via). Gli indicatori di tipo descrittivo non

presuppongono necessariamente un quadro concettuale di riferimento nel quale siano definiti rapporti di natura causale ma rispondono a finalità prevalentemente di tipo ricognitivo. Gli indicatori descrittivi hanno scopo essenzialmente comparativo e sono utilizzati per

effettuare confronti temporali o territoriali.

(13)

Indicatori normativi Indicatori normativi

2) indicatori normativi

costituiti da rapporti standard con i quali gli indici empirici devono essere comparati e verso i quali devono tendere. Questi indicatori sono costruiti essenzialmente a fini di previsione e di

programmazione: servono per definire i fabbisogni, per effettuare valutazioni di spesa, investimenti,

programmazione: servono per definire i fabbisogni, per effettuare valutazioni di spesa, investimenti,

allocazione o redistribuzione di risorse.

Non tutti gli indicatori normativi sono definiti per legge. Essi possono anche essere soltanto indicativi di un obiettivo ritenuto auspicabile.

Esempio: le caratteristiche che deve avere un esercizio

ricettivo per definire la propria denominazione

(14)

Indicatori predittivi Indicatori predittivi

3) indicatori predittivi

sono indici che contengono un'indicazione di tendenza all'incremento o al decremento. Sono tanto più utili nella loro funzione previsiva quanto più sono sensibili ai mutamenti, spontanei o indotti, di altri indicatori sociali. In tal caso possono essere usati come “segnali rapidi di allarme...aventi per

di altri indicatori sociali. In tal caso possono essere usati come “segnali rapidi di allarme...aventi per

scopo un controllo permanente del sistema sociale nel quale il livello dell'indice e le sue variazioni

eventualmente anomale rispetto all'esperienza trascorsa indicheranno che qualcosa di insolito è accaduto nel sistema sociale e faranno volgere l'attenzione su quel punto determinato per

analizzarlo ai fini di un eventuale intervento”

(15)

Indicatori di valutazione Indicatori di valutazione

4) indicatori di valutazione

sono indicatori in grado di verificare in che misura i fenomeni e i processi sotto osservazione hanno raggiunto livelli e obiettivi attesi e in che misura producono soddisfazione nei soggetti coinvolti.

producono soddisfazione nei soggetti coinvolti.

(es. le indagini di costumer satisfaction all’interno dei

musei producono indicatori di valutazione)

(16)

Indicatori oggettivi Indicatori oggettivi

Infine si può anche far riferimento ad

un'ulteriore classificazione se ci si pone dal punto di vista di chi fornisce

l'informazione

1) indicatori oggettivi

cioè quelli che si basano su dati grezzi

direttamente rilevabili e statisticamente

misurabili relativi a fatti e fenomeni sociali

identificabili unitariamente (arrivi, presenze,

esercizi ricettivi, ecc.);

(17)

Indicatori soggettivi Indicatori soggettivi

2) indicatori soggettivi

cioè quelli per la costruzione dei quali i singoli soggetti sono chiamati ad

esprimere le proprie percezioni, stati

d'animo, modi di sentire in relazione a se d'animo, modi di sentire in relazione a se stessi, al gruppo, alle istituzioni: essi

riguardano quindi giudizi, credenze,

sentimenti, atteggiamenti, desideri,

previsioni, motivazioni.

(18)

La qualità di un indicatore La qualità di un indicatore

Le caratteristiche riconducibili al concetto di qualità per valutare le statistiche prodotte dipendono dalle

prospettive degli utilizzatori e dai bisogni conoscitivi International Monetary Fund (IMF) ha sviluppato il Data

Quality Framework (DQAF): come prerequisiti si rileva quanto la produzione di statistiche sia influenzata

quanto la produzione di statistiche sia influenzata

dall’ambiente legale e istituzionale e dalla disponibilità di risorse e viene, inoltre, fatta una valutazione circa l’indipendenza scientifica e l’autonomia delle agenzie e degli uffici di statistica nazionali.

(19)

La qualità di un indicatore La qualità di un indicatore

Data Quality Framework (DQAF) - 5 dimensioni della qualità

1) garanzia di integrità;

2) ricerca di accordo internazionale dal punto di vista metodologico;

metodologico;

3) accuratezza e reliability;

4) funzionalità e disponibilità del prodotto statistico nel tempo;

5) accessibilità e presenza di opportuni metadati grazie ai quali gli utilizzatori possano maneggiare in modo appropriato ed autonomo i dati.

(20)

La qualità di un indicatore La qualità di un indicatore

Eurostat ha approntato degli standard di qualità, cercando di introdurre quanto più possibile criteri che possano essere accertati tramite misure quantificabili, come la grandezza dell’errore associato alle stime prodotte o il tempo (in numero di giorni), che passa dal periodo di riferimento del dato fino alla sua pubblicazione.

di riferimento del dato fino alla sua pubblicazione.

L’European Statistics Code of Practice considera le seguenti sei dimensioni:

Rilevanza – Accuratezza – Tempestività e puntualità – Accessibilità e chiarezza – Comparabilità – Coerenza

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La qualità di un indicatore La qualità di un indicatore

Rilevanza: il dato è rilevante per il Paese? grado con cui le statistiche vanno incontro ai bisogni conoscitivi degli utilizzatori;

Accuratezza: il dato è il valore vero? procedure di

computazione e di produzione di stime accurate, ovvero vicine al valore vero;

ovvero vicine al valore vero;

Tempestività e puntualità: il dato è tempestivo e puntuale? la tempestività si riferisce al tempo che intercorre tra l’evento e la disponibilità del dato; la puntualità è il rispetto delle date previste per la pubblicazione;

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La qualità di un indicatore La qualità di un indicatore

Accessibilità e chiarezza: il dato è disponibile per tutti? Il dato è chiaro agli utenti? l’accessibilità si riferisce alle

condizioni fisiche in cui si trovano gli utilizzatori, che includono tutti i canali di distribuzione, le procedure per effettuare ordini e richieste, prezzi, disponibilità di micro e macro dati; la chiarezza è la presenza di

micro e macro dati; la chiarezza è la presenza di appropriati metadati (informazioni testuali,

spiegazioni, documentazioni varie), grafici, mappe e altre illustrazioni, disponibilità di informazioni sulla qualità del dato;

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La qualità di un indicatore La qualità di un indicatore

Comparabilità: il dato è comparabile nel tempo e nello spazio? possibilità di fare comparazioni tra aree geografiche, tra vari domini non territoriali o nel

tempo, grazie alla omogeneità nei concetti adottati e nelle metodologie di rilevazione;

Coerenza: il dato è coerente? si riferisce al fatto che sono Coerenza: il dato è coerente? si riferisce al fatto che sono rispettate le uguaglianze aritmetiche e contabili, ed inoltre che le statistiche ricavate da fonti diverse e caratterizzate da una diversa periodicità sono

confrontate e armonizzate.

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Materiali di studio Materiali di studio

B. BALDAZZI - L’ANALISI DEI FLUSSI TURISTICI:

STRUMENTI, FONTI E METODI - Edizioni Nuova Cultura, anno 2014 – pagg. 45-49, 63-65

Riferimenti

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