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Graduatorie Provinciali per Supplenze, ordinanza in tempi strettissimi con novità clamorose

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Tecnica della Scuola

Graduatorie Provinciali per Supplenze, ordinanza in tempi strettissimi con novità clamorose

Di

Lucio Ficara 01/07/2020

Abbiamo avuto l’opportunità di sentire la sindacalista della Gilda degli insegnanti Maria Domenica Di Patre sulle novità della riapertura delle graduatorie provinciali per le supplenze e di Istituto (GPS). La sindacalista nuorese si è detta preoccupata per i tempi strettisimi utilizzati sia per affrontare i nodi dell’ordinanza ministeriale e sia per produrre la domanda di inserimento in queste nuove graduatorie.

Tempi brevi per presentare domanda per le GPS

I tempi concessi, nella bozza definitiva dell’OM per le procedure di istituzione delle

graduatorie provinciali e di istituto, saranno di soli 15 giorni estendibili al massimo fino a 20 giorni. Con preoccupazione la Gilda degli insegnanti, attraverso la sua rappresentante nazionale, fa sapere che 15 giorni sono pochissimi visto il grandissimo numero di aspiranti che presenteranno domanda.

Rischio ingorgo delle Istanze Online del Miur

La sindacalista della FGU Gilda non nasconde una certa preoccupazione nel pensare che fra qualche giorno sulle Istanze OnLine del sito del ministero dell’Istruzione saranno attive le domande di partecipazione del concorso ordinario primaria e infanzia, le domande del concorso straordinario per il ruolo, le domande di utilizzazione e assegnazione provvisoria a cui si aggiungerà anche il nuovo format per presentare le domande per le procedure di istituzione delle graduatorie provinciali e di istituto.

In buona sostanza, secondo la Di Patre la piattaforma delle Istanze OnLine del Miur sarà presa da assalto da qualcosa come almeno mezzo milione di utenti o forse anche di più.

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Novità clamorose con le nuove GPS

Ma quali sono le novità più evidenti rispetto al passato in riferimento alla procedura delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze?

Per la scuola dell’infanzia e della primaria entreranno a fare domanda anche gli studenti frequentanti gli ultimi tre anni del corso di laurea Scienze della formazione primaria.

Infatti, ci spiega la sindacalista della Gilda, ogni ordine di scuola (infanzia e primaria) sarà diviso in due fasce, la prima fascia sarà popolata dai docenti con abilitazione

all’insegnamento, ovvero i docenti che posseggono il diploma magistrale acquisito entro il 2001/2002 e i laureati alla facoltà di Scienze della formazione primaria, mentre nella seconda fascia entreranno gli studenti universitari della Facoltà suddetta avendo assolto, rispettivamente, almeno 150 (quelli frequentanti il terzo anno), 200 (quelli

frequentanti il quarto anno) e 250 CFU (quelli frequentanti il quinto anno) entro il termine di presentazione dell’istanza.

Per la scuola secondaria verranno fatte, continua la Di Patre, le graduatorie di I e II fascia per ogni singola classe di concorso. In prima fascia andranno gli abilitati all’insegnamento di quella specifica classe di concorso, mentre in terza andranno i laureati, che se saranno nuovi inserimenti dovranno avere i 24 CFU.

Una delle novità clamorose, che hanno dato molto fastidio alla Gilda insegnanti e a tutti i sindacati, è quella dei diplomati che accedono alle graduatorie ITP dovranno

possedere obbligatoriamente i 24 CFU.

Tabelle valutazione titoli modificata

La Di Patre è contrariata dal fatto che sia stata modificata la valutazione di alcuni titoli, come per esempio i master e corsi di perfezionamento che saranno valutati di meno rispetto al passato, mentre saranno valutati maggiormente i titoli CLIL.

L’art.8 dell’OM sulle procedure di istituzione delle graduatorie provinciali e di istituto stabilisce che gli insegnanti nelle GPS di prima e seconda fascia siano graduati, sulla base del possesso dei titoli di cui agli allegati A.

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Errori e mancata regolarizzazione della domanda

Molte le ombre che caratterizzano il provvedimento, tra cui il mancato riconoscimento dei titoli artistici, il lasso di tempo esiguo, appena 15 giorni, per compilare le domande di aggiornamento, che con l’informatizzazione del sistema richiedono la presentazione ex novo, per l’ennesima volta, di tutta la documentazione relativa ai servizi svolti. E

soprattutto l’impossibilità, sempre a causa della mancanza di tempo, di regolarizzare le domande in caso di errori da parte dell’Amministrazione o dei docenti.

“L’eventualità di incappare in sbagli nella compilazione è sempre presente – conclude Di Patre – e non poterli correggere comporta danni per tutti ed espone al rischio di ricorsi”.

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