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Il provvedimento di applicazione non può essere adottato prima della formulazione del parere del Consiglio giudiziario

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Academic year: 2022

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OGGETTO: Pratica n. 688/VV/2018. Quesito posto dal Presidente della Corte di Appello di XXX in ordine alla possibilità di procedere, in via d’urgenza, all’applicazione endodistrettuale, di cui all’art.102, terzo comma, della circolare del CSM del 26.06.2018, n.11315, senza la preventiva acquisizione del parere del Consiglio giudiziario

(delibera 6 febbraio 2019)

“Il Presidente della Corte d’Appello di XXX, con nota del 31.08.2018, ha formulato un quesito in relazione alla possibilità di procedere, in via d’urgenza, all’applicazione endodistrettuale, di cui all’art.102, terzo comma, della circolare del CSM del 26.06.2018, n.11315, senza la preventiva acquisizione del parere del Consiglio giudiziario: il dirigente, in particolare, ha chiesto di sapere se la disposizione che prevede che “il provvedimento di applicazione non può essere adottato prima della formulazione del parere del Consiglio Giudiziario” sia suscettibile di deroga quanto “alla preventiva acquisizione laddove ricorrano situazioni di urgenza non previamente programmabili”.

Com’è noto, l’art.102 della circolare in materia di “supplenze, assegnazioni, applicazioni e magistrati distrettuali...”, sotto la rubrica “Parere preventivo del Consiglio giudiziario e approvazione del Consiglio superiore della magistratura” prevede che:

“1. Lo schema del decreto di applicazione deve essere comunicato al magistrato destinatario e trasmesso al Consiglio giudiziario.

2. Il magistrato destinatario del provvedimento potrà formulare eventuali osservazioni entro cinque giorni dalla ricezione e il parere del Consiglio giudiziario dovrà essere redatto nei sette giorni successivi e, comunque, non oltre la prima riunione del Consiglio successiva alla data di comunicazione dello schema di decreto.

3. Il provvedimento di applicazione non può essere adottato prima della formulazione del parere del Consiglio giudiziario.

4. Se il Consiglio giudiziario formula parere favorevole, il decreto adottato è immediatamente esecutivo.

5. Se il parere è contrario, l’efficacia del decreto è subordinata all’approvazione da parte del Consiglio superiore della magistratura.

6. In ogni caso, il provvedimento di applicazione con il relativo parere devono essere sottoposti al Consiglio superiore della magistratura per l’approvazione”.

La norma disciplina la parte finale del procedimento per l’applicazione endodistrettuale dei magistrati degli uffici giudicanti e pone un vero e proprio divieto di adozione del provvedimento finale di applicazione prima della formulazione del parere del Consiglio giudiziario.

Si tratta, com’è evidente, di un parere con funzione di controllo - obbligatorio ed anche, almeno temporaneamente, vincolante – in quanto, se contrario, l’efficacia del decreto, eventualmente adottato, è sospensivamente condizionata alla successiva approvazione da parte del Consiglio Superiore della Magistratura.

Si tratta di un procedimento inderogabile in quanto l’applicazione, com’è noto (artt. 88 e 89 della citata circolare), può anche determinare, se a tempo pieno, “il temporaneo abbandono dell’ufficio di cui il magistrato applicato è titolare” con contestuale “attribuzione al magistrato applicato di funzioni [anche diverse] “che divengono sue proprie”.

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Un provvedimento, quindi, particolarmente rilevante per gli uffici giudiziari interessati e per il magistrato applicato, che la circolare ha inteso garantire con il controllo preventivo del Consiglio Giudiziario e, comunque, dello stesso Consiglio Superiore.

Allo stesso tempo, tuttavia, la norma ha previsto tempi molto ristretti per la formulazione del parere che deve essere obbligatoriamente emesso “nei sette giorni successivi e, comunque, non oltre la prima riunione del Consiglio successiva alla data di comunicazione dello schema di decreto”.

Ritiene pertanto il Consiglio che il provvedimento di applicazione non possa essere adottato, neanche nel caso di urgenza, senza il preventivo parere del competente Consiglio giudiziario.

Tanto premesso, il Consiglio

delibera

di rispondere al quesito nel senso che il provvedimento di applicazione non possa essere adottato, neanche nel caso di urgenza, senza il preventivo parere del competente Consiglio giudiziario.”

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