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(1)

Dimensioni della

QoL

(2)

Caratteristiche oggettive delle dimensioni

L’approccio delle capabilities e quello delle allocazioni

eque sono basati sulle condizioni oggettive degli individui e sulle opportunità loro disponibili, ma si differenziano nel

“come” queste caratteristiche sono valutate e comparate.

Entrambi gli approcci considerano intrinsecamente

rilevante per il benessere degli individui un’espansione delle opportunità

Nell’approccio del SWB le caratteristiche oggettive sono strumentali al raggiungimento di un determinato

benessere soggettivo.

(3)

Quali caratteristiche considerare?

L’insieme di caratteristiche oggettive da considerare nella valutazione del livello di Qol dipende dall’obiettivo finale che ci si propone:

L’obiettivo è quello di valutare le variazioni di benessere conseguenti a modifiche nella legislazione nazionale?

L’obiettivo è quello di comparare i livelli di benessere tra

paesi (sviluppati e non)?

(4)

Well being dimensions

Material living standards Health

Education

Personal activities

Political voice and governance Social connections

Environmental conditions

Personal and economic insecurity

(5)

Salute

Lo stato di salute è un elemento fondamentale nel determinare sia la lunghezza che la qualità della vita.

L’aspetto quantitativo relativo alla salute può essere valutato tramite le statistiche di mortalità per età e sesso, che

descrivono il rischio di morte e sono utilizzate per calcolare la durata prevista della vita in una popolazione

L’aspetto qualitativo della dimensione relativa alla salute può

essere valutato tramite le statistiche di morbilità/morbosità

(morbidity), che misurano tutte le condizioni, non fatali, che

sono rilevanti per il funzionamenti degli esseri viventi.

(6)

Health indicators: mortality

Il problema principale con le statistiche di mortalità è quello relativo alla costruzione di un indicatore sintetico di mortalità.

I tassi di mortalità sono infatti suddivisi per età e sesso e non sono facilmente riducibili ad un unico numero.

Il tasso di mortalità di una popolazione aggregato è infatti poco significativo perché dipende da come la popolazione è

distribuita per fasce di età.

Esistono molti modi di aggregare i tassi di mortalità, ognuno

con i suoi vantaggi e svantaggi.

(7)

Health indicators: morbidity

Ancora più complessa è la costruzione di un indicatore relativo alla morbilità, per vari motivi:

1.

Le misure di morbilità esistenti derivano da fonti differenti: dati su peso e altezza degli individui, diagnosi mediche, registri per

specifiche malattie, risposte individuali a sondaggi e censimenti.

2.

Alcune misure di morbilità sono riferite all’incidenza di malattie o

traumi, altre sono riferite alle loro conseguenze nell’individuo (che

possono dipendere anche dall’efficacia del trattamento sanitario)

L’esistenza di numerosi indicatori di morbilità fa sì che non ci

sia ancora consenso sul fatto che la morbilità nel tempo si sia

ridotta, come è accaduto per la mortalità.

(8)

A unique health indicator?

La varietà di aspetti che costituiscono lo stato di salute di un individuo ha stimolato molti tentativi di costruire una misura aggregata in grado di considerare sia la mortalità che la morbilità, ma nessuno di questi indici ha finora

raccolto un consenso unanime.

Ognuno di essi si basa, inevitabilmente, su giudici etici che possono essere contestati e assegnano un peso alle

differenti caratteristiche di salute che spesso derivano da

giudizi soggettivi.

(9)

Health indicators: relationship

La relazione tra mortalità e morbilità è essa stessa variabile tra paesi e all0interno di una determinata popolazione.

Ad esempio Riley (1997) ha mostrato che il declino della mortalità in Gran Bretagna nel XIXth secolo è stato

accompagnato da un consistente incremento nella

morbilità, almeno nelle sue fasi iniziali. L’autore ha

sintetizzato il risultato dicendo che i lavoratori inglesi

erano “sick, not dead”.

(10)

Cross country comparisons

Un ulteriore problema legato agli indicatori relativi allo stato di salute deriva dalle differenze nelle rilevazioni nazionali dello stato di salute

Le rilevazioni differiscono: nella definizione dell’outcome sanitario, nelle caratteristiche individuali considerate

(istruzione, reddito, razza ecc.), nella popolazione di riferimento censita, nella copertura geografica.

Attualmente non è possibile effettuare confronti cross

country

(11)

within country comparisons

Anche i confronti all’interno di un paese sono difficili a causa della molteplicità di aspetti da considerare

Ad esempio, coloro che appartengono a fasce lavorative meno retibuite hanno un livello di istruzione ed un reddito più basso e tendono a morire più giovani. Inoltre, pur avendo una vita più breve, sono colpiti da una maggiore incidenza di problemi di salute di varia natura.

Nel Regno Unito, l’aspettativa di vita cresce passando dai

lavoratori non qualificati a quelli qualificati, dal lavoro manuale

a quello impiegatizio, dagli impiegati di livello inferiore a quelli

di livello superiore.

(12)

Andamenti temporali

Ciononostante, è interessante osservare che l’andamento delle misure non monetarie di salute può divergere in

maniera significativa dall’andamento delle misure economiche convenzionali.

Esempio: dal 1970 al 2006 la Francia ha mostrato un PIL inferiore a quello degli USA. Nello stesso periodo

l’aspettativa di vita alla nascita è superiore. Il vantaggio in

termini di aspettativa di vita si è ampliato (da meno di 6

mesi nel 1960 a quasi due anni nel 2006) mentre il Pil

procapite relativo si è ridotto.

(13)
(14)

Speranza di vita alla nascita per sesso nei paesi Ue (dati Istat)

Anno 2010 (in anni)

(15)

Speranza di vita alla nascita (maschi) e GDP procapite nei paesi Ue

Anno 2010

(16)

Speranza di vita alla nascita (maschi) e GDP procapite nei paesi Ue

Anno 2010

(17)

Le dimensioni della QoL in Italia

Dal 2013 l’ISTAT pubblica il Rapporto BES (Benessere Equo e Sostenibile) con l’obiettivo di presentare i principali

indicatori della qualità della vita in Italia

Per ciascuna dimensione sono individuati vari indicatori, per i quali è monitorato anche l’andamento temporale

Le dimensioni individuate sono 12: oltre quelle individuate

nel Rapporto, vi sono alcune tematiche aggiuntive e una

dimensione dedicata al benessere soggettivo

(18)

Le dimensioni della QoL in Italia

BES Rapporto Stiglitz, Sen, Fitoussi

Benessere economico 1. Benessere economico

Salute 2. Salute

Istruzione 3. Istruzione

Lavoro e tempi di vita 4. Attività personali Politica e istituzioni 5. Politica e istituzioni

Relazioni sociali 6. Relazioni sociali

Ambiente 7. Ambiente

Sicurezza 8. Insicurezza economica e personale

Ricerca e innovazione Qualità dei servizi Benessere soggettivo

Paesaggio e patrimonio culturale

(19)

La salute nel BES

(20)

Istruzione

Nell’ambito della scienza economica il livello di istruzione è considerato un input di grande rilievo dal punto di vista

produttivo

Oltre l’aspetto strettamente produttivo, l’istruzione è un fattore rilevante anche ai fini degli aspetti non monetari della QoL

Un più elevato livello di istruzione estende l’insieme di opportunità di un individuo e la sua capacità di scelta,

indipendentemente dagli effetti sul reddito individuale o sul

livello di attività economica di un paese.

(21)

Istruzione

Lo stesso Adam Smith sottolineava che il ruolo dell’istruzione ai fini della qualità della vita è distinto dalla sua funzione economica.

Esemplificando, raccomandava che negare l’istruzione ad un ragazzo ha importanti conseguenze non economiche perché “When he is

grown up he has no ideas with which he can amuse himself.”

Di conseguenza l’istruzione:

- ha un valore intrinseco

- è uno strumento per migliorare gli standard di vita materiali (reddito e ricchezza)

- è uno strumento per migliorare i risultati in altre dimensioni non monetarie della Qol

(22)

Evidence on education

Subjective well-being. People with a tertiary education report higher evaluations of their lives as whole, and this effect holds even after controlling for income

Civic and Social Engagement. In all OECD countries, better-educated people are more likely to vote (participate more actively in society) Health. Evidence indicates that individuals who attended school for longer enjoy better health.

Income. Evidence indicates that individuals who attended school for longer earn higher wages and have higher probability to get a job.

(23)

Evidence on education

Health. I dati mostrano una forte correlazione tra istruzione e salute. Nei paesi europei il tasso di mortalità dei meno istruiti rispetto a quello dei più istruiti:

- è più elevato del 50% per gli uomini

-

è più elevato del 30% per le donne

La relazione “causale” tra i due effetti non è accertata: è possibile che migliore istruzione determini migliore salute o vecevers, così come è possibile che altri fattori determinino entrambe.

Esempio: i dati dimostrano che l’istruzione riduce la probabilità

di fumare ed il numero di sigarette abituali, ma non fornisce

uguali certezze per quanto riguarda il consumo di alcool e

l’besità.

(24)

Education: indicatori

Alcuni indicatori di istruzione sono riferiti agli input, altri indicatori all’output

Indicatori di Input Indicatori di Output

- Spesa pubblica per l’istruzione

- Dotazioni di risorse

- tassi di iscrizione

-Tasso di successo scolastico

- risultati dei test sull’apprendimento

- numero di anni di istruzione attesi

(25)

Education: indicatori

Tutti questi indicatori forniscono informazioni sulle

condizioni relative all’istruzione rilevabili in media in un paese.

Essi forniscono anche informazioni sulle disparità nella distribuzione delle opportunità di istruzione

Esempio: in alcuni paesi si riscontra che le ragazze hanno

meno opportunità di istruirsi rispetto ai ragazzi. L’esistenza di una disuguaglianza di opportunità è di per sé indicatore di

una cattiva performance del paese.

(26)

Education: indicatori

Data la rilevanza – anche economica – dell’istruzione sono disponibili molti dati

Education at a Glance è una corposa pubblicazione annuale che raccoglie e confronta dati sull’istruzione per i paesi

OECD

Indicatori di input Indicatori di output

Distribuzioni e diseguaglianze

(27)

Education: indicatori

Indicatori di input Indicatori di output disuguaglianze

Spesa pubblica per istruzione

Spesa privata per istruzione

Tassi di iscrizione

Tassi di successo scolastico

Indicatori di competenze Rendimenti privati

Rendimenti sociali

Relazione tra successo e status socioeconomico Mobilità

intergenerazionale

(28)

Indicatori di input: spesa pubblica

(29)

Indicatori di input: spesa pubblica

(30)

Indicatori di input: spesa totale

(31)

Indicatori di input: spesa privata

(32)

Indicatori di input: tassi di iscrizione

(33)

Indicatori di input: riepilogo

L’Italia spende in istruzione una % del Pil molto più bassa degli altri paesi e tale % si è ridotta negli ultimi anni

Nonostante un’elevata quota di spesa privata, il totale resta molto inferiore e stabile dal 2000, in % sul Pil

A fronte di questa ridotta spesa in istruzione si riscontra un basso tasso di ingresso (rispetto alla media OECD) almeno per quanto riguarda l’istruzione terziaria (università)

Valutando la dimensione “istruzione” in Italia in base all’input, si osserva un notevole

sottodimensionamento

(34)

Indicatori di output: tassi di

successo

(35)

Indicatori di output: tassi di

successo

(36)

Indicatori di output: diseguaglianze

(37)

Indicatori di output: riepilogo

In termini di distribuzione del livello di istruzione, l’Italia è molto più indietro rispetto agli altri paesi con una quota molto elevata di persone con basso livello di istruzione La capacità del nostro sistema di rimuovere le

diseguaglianze in termini di istruzione (consentendo una mobilità verso l’alto) è inferiore alla media OECD

Il sistema di istruzione non consente

progresso sociale?

(38)

Indicatori di output: riepilogo

Nonostante la spesa relativamente bassa il tasso di successo nell’istruzione secondaria superiore è al di sopra della media OECD

Ciò potrebbe indicare una buona efficienza del sistema

Altrettanto non accade per l’istruzione terziaria, dove ad un basso tasso di iscrizione si associa un basso tasso di successo

È sufficiente il tasso di successo per valutare

l’efficienza?

(39)

Indicatori di output: competenze

Tra gli indicatori più rilevanti nel campo dell’istruzione ci sono quelli relativi alla misurazione diretta delle competenze

acquisite con lo studio (misurazione delle competenze)

OECD Programme for International Student Assessment (PISA): test sulle capacità di comprensione, matematica e scienze

Trends in International Mathematics and Science Study (TIMSS):

focalizzato su matematica e scienze

Progress in International Reading Literacy Study (PIRLS): la “reading literacy” è l’abilità di capire e usare quelle forme di linguaggio scritto

richieste dalla società e/o apprezzate dall’individuo

(40)

Indicatori di competenze: valori medi

I dati raccolti nell’ambito di queste ricerche internazionali hanno il vantaggio di essere più facilmente confrontabili tra paesi rispetto ai dati sui tassi di iscrizione o di successo.

I confronti internazionali mostrano grosse differenze nei punteggi medi raggiunti

Esempio: i test PISA del 2006 in matematica mostrano che

il punteggio medio degli studenti francesi e americani è

inferiore, rispettivamente, del 10% e del 14% rispetto al

punteggio medio degli studenti finlandesi.

(41)

Indicatori di competenze: PISA 2012

(42)

Indicatori di competenze: risultati per l’Italia da PISA 2012

I risultati medi ottenuti in matematica e scienze dai quindicenni in Italia sono inferiori alla media OCSE,

tuttavia l’Italia è uno dei Paesi che ha registrato i maggiori progressi nei risultati di matematica, mentre i risultati

medi in lettura sono stabili

L’Italia mostra livelli di equità superiori alla media OCSE nei risultati di apprendimento con solo il 10% della

variabilità nei risultati in matematica ascrivibile alle differenze di status socioeconomico degli studenti.

http://www.oecd.org/pisa/keyfindings/PISA-2012-results-

italy-ITA.pdf

(43)

Indicatori di competenze:

disuguaglianze

I dati raccolti mostrano anche ampie disuguaglianze nei risultati raggiunti.

Esempio: nel grafico successivo sono le percentuali di

studenti con punteggio insufficiente in scienze e le differenze di punteggio tra studenti in differenti condizioni socio-

economiche

(44)
(45)

Indicatori di competenze: limiti

Nonostante queste rilevazioni siano state disegnate per consentire una valutazione delle politiche educative, esse non consentono di considerare le “capabilities” degli

individui.

Gli indicatori di competenze non sono ancora in grado di misurare correttamente alcune competenze (capacità di lavorare in gruppo, capacità pratiche, competenze in

materia di information and communication technologies) Gli indicatori di competenze non rendono conto delle

competenze acquisite dopo gli anni di istruzione

(46)

Indicatori monetari

L’istruzione determina rendimenti privati e sociali

È possibile misurare in termini monetari il rendimento dell’istruzione

Rendimento privato:

Maggiore retribuzione derivante da un anno in più di istruzione Maggiore probabilità di occupazione

Il rendimento può essere stimato

Per anno aggiuntivo di istruzione

Come vantaggio tra i differenti livelli conseguiti

(47)

Rendimenti privati : confronti europei

(48)

Rendimenti privati : confronti europei

(49)

Rendimento privato

Considerando separatamente il rendimento come:

Maggiore retribuzione

Maggiore probabilità di occupazione

L’Italia mostra una performance scadente relativamente agli altri paesi OECD

Il tasso di occupazione dei laureati è in quintultima posizione Il tasso di occupazione degli individui con istruzione bassa (elementare) è in posizione leggermente superiore

L’indagine almalaurea sui laureati italiani evidenzia una carenza

del sistema produttivo italiano

(50)

Rendimenti privati in Italia:

indagine Almalaurea

(51)

Rendimento privato

Altri studi evidenziano una differenziazione territoriale Il rendimento (per anno aggiuntivo di istruzione) si

differenzia notevolmente tra le diverse aree geografiche

Al sud l’istruzione rende più che al nord

(52)

Rendimenti privati in Italia:

Rendimenti privati annui della scuola superiore e dell’università (%)

(fonte: elaborazioni OCSE)

Area geografica Scuola secondaria superiore Università

Nord-Ovest 9,2 8,3

Nord-Est 8,8 9,0

Centro 8,7 9,8

Mezzogiorno 10,2 12,4

Italia 9,7 10,3

(53)

Rendimenti privati

L’indagine Education at a glance stima i rendimenti privati in termini di retribuzioni e probabilità di occupazione

L’indagine stime il rendimento privato in base al Valore Presente Netto (NPV)

NPV = valore attuale benefici – valore attuale costi

In alternativa il rendimento privato può essere visualizzato

con il rapporto tra retribuzioni nei vari livelli di istruzione =

retribuzione relativa

(54)

Rendimenti privati

Nell’indagine Education at a glance I valore attuale dei benefici include

maggiore retribuzione + maggiore probabilità di occupazione

Il valore attuale dei costi include:

Mancati guadagni durante il periodo di istruzione

Costi diretti dell’istruzione (tasse di iscrizione, spese per l’acquisto di libri ecc)

Maggiore tassazione futura del reddito

(55)

Rendimenti privati : reddito relativo

(56)

Rendimenti privati stima

(57)

Rendimenti privati

I due metodi di classificazione dei paesi (reddito relativo vs rendimento stimato) danno risultati a volte contrastanti

Per l’Italia, la posizione non si modifica in maniera sostanziale tra i due metodi

il rendimento per genere è molto differente: più elevato per le donne nella stima, più simile tra uomo e donna nel reddito relativo

Altri paesi cambiano completamente posizione nei due

metodi (bassa probabilità di occupazione?)

(58)

Rendimenti sociali

Oltre il rendimento privato per un singolo individuo, è possibile individuare un rendimento sociale

Rendimento sociale = aumento del Pil derivante da un anno in più di istruzione

Il rendimento sociale dell’istruzione è positivo se

L’istruzione aumenta la produttività dei lavoratori (teoria del capitale umano) e non è semplicemente un segnale del talento (teoria dei segnali)

Il rendimento sociale dell’istruzione è maggiore della somma dei rendimenti privati se

l’istruzione crea esternalità positive (la conoscenza aumenta la possibilità di sviluppare o utilizzare nuove tecnologie, effetti di diffusione della conoscenza tra individui, ecc.)

(59)

Indicatori monetari : rendimenti

Il rapporto Education at a glance fa una stima relativamente

semplificata del rendimento sociale dell’istruzione per i vari paesi

L’indagine stima il rendimento sociale in base al Valore

Presente Netto (NPV)

NPV = valore attuale benefici – valore attuale costi

I valore attuale dei benefici include

Maggiore tassazione del reddito futuro Minori trasferimenti monetari

Il valore attuale dei costi include

Minore tassazione durante il periodo di istruzione Spesa pubblica

Trasferimenti per borse di studio

(60)

Rendimenti privati : confronti europei

(61)

Rendimento sociale

Nella classifica in base al rendimento sociale l’Italia si posiziona al di sopra della media OECD. Ciò può essere dovuto a:

Bassi costi (spesa pubblica) o elevati benefici (maggiore tassazione futura) o a entrambe le cause.

Altri studi evidenziano una differenziazione territoriale Il rendimento (per anno aggiuntivo di istruzione) si

differenzia notevolmente tra le diverse aree geografiche

Al sud l’istruzione rende più che al nord

(62)

Rendimenti sociali : stime Italia (%) (fonte: elaborazioni Banca d’Italia)

Area geografica Base Minimo

Nord-Ovest 5,9 4,8

Nord-Est 5,9 4,7

Centro 6,2 5,1

Sud 7,8 6,9

Italia 6,8 5,8

(63)

L’istruzione nel BES

(64)

PERSONAL ACTIVITIES

Le attività personali o modalità di uso del tempo, rilevanti per il livello di QoL, sono classificate in 4 categorie

- Attività lavorative retribuite

- Attività lavorative non retribuite

- Tempo libero

- Tempo necessario ai trasferimenti

Poiché alcune di queste attività sono svolte a casa, o sono in relazione con l’abitazione, nel valutare l’impiego del tempo è necessario considerare anche le condizioni abitative.

(housing).

(65)

Personal activities

Nelle varie categorie di attività personali il tempo costituisce la modalità di misurazione principale.

Il tempo può essere interpretato (a seconda delle categorie)

sia come input produttivo (lavoro retribuito e non retribuito, alcune tipologie di trasferimenti)

Sia come bene di consumo (tempo libero e alcune tipologie di

trasferimenti)

(66)

Il tempo come bene di consumo

Se il tempo è utilizzato come bene di consumo, le diverse attività svolte dagli individui hanno effetto sul benessere

- In termini di esperienze edoniche

- In termini di valutazioni soggettive

La scelta tra i vari impieghi di tempo è più vincolata rispetto alla scelta tra vari panieri di consumo descritta dalla teoria del consumatore, a causa della mancanza di alcune alternative.

Inoltre, le scelte di impiego del tempo da parte di un individuo hanno generalmente effetto anche sul benessere di altri all’interno della famiglia o della comunità

(67)

Il tempo come input produttivo

Per alcune attività, più che un problema di scelte di consumo si pone un problema di minimizzazione dei costi di produzione, come per le attività domestiche o quelle relative ai trasferimenti.

In questo caso l’impatto sugli altri individui della famiglia o della

collettività dipende dalle produttività relative degli individui ( vedi ad esempio modello di produzione domestica)

(68)

Lavoro retribuito

Il lavoro retribuito è rilevante per la qualità della vita di un individuo per diversi aspetti:

-

La qualità del lavoro retribuito varia tra le occupazioni ed è una parte importante del benessere dell’individuo

-

L’attività lavorativa fornisce la possibilità di costruirsi

un’identità e opportunità di socializzazione con altri individui

(69)

Lavoro domestico e trasferimenti

Lavoro domestico. Il lavoro domestico è importante sia dal punto di vista dell’ammontare di servizi prodotti sia per quanto riguarda la suddivisione dei compiti tra uomini e donne.

Trasferimenti. Il tempo necessario ai trasferimenti è

particolarmente importante nel determinare la qualità del lavoro. I dati necessari a monitorare questo aspetto

riguardano sia il numero di ore mediamente spese in

trasferimenti, sia la disponibilità e l’accessibilità dei mezzi

di trasporto.

(70)

Tempo libero

Il tempo libero è ritenuto molto importante ai fini della

determinazione del benessere di un individuo. In particolare, è stata evidenziata la necessità di sviluppare indicatori per

misurare:

- La quantità di tempo libero (numero di ore)

- La qualità del tempo sia in termini di numero di episodi, dove si svolgono, la presenza di altre persone ecc., sia in termini di partecipazione ad eventi culturali. Allo stesso modo è valutato il

“tempo libero povero” come la percentuale di bambini che non

hanno svolto vacanze fuori casa.

(71)

Personal activities: measurement

Il tempo costituisce il metodo di misura più naturale per le attività personali

Tuttavia le indagini devono possibilmente rilevare sia L’ammontare di tempo utilizzato per ciascuna attività I sentimenti che tali attività producono

la stessa attività può determinare differenti esperienze edoniche a seconda della condizione in cui l’individuo si trova a svolgerle.

Esempio: il tempo di libero di un disoccupato genera sentimenti diversi in un disoccupato rispetto ad un lavoratore occupato. Il lavoro

domestico è generalmente ripartito in maniera diversa tra uomini e donne.

(72)
(73)

Personal activities:

misurazione delle attività domestiche (

cfr. Montella, M., 2012)

Secondo la definizione OECD (1995) “la produzione delle

famiglie si sostanzia nei beni e servizi prodotti all’interno del nucleo familiare dai suoi membri (che pure li consumano), combinando il loro lavoro non retribuito con beni di consumo durevoli e non durevoli acquistati sul mercato”.

In molte contabilità nazionali è ora incluso il conto satellite della produzione familiare che include:

Produzione in conto proprio di beni

Costruzione e ristrutturazione in conto proprio di abitazioni Fitti figurativi di alloggi di proprietà

Attività di volontariato che danno luogo a produzione di beni

(74)

Personal activities:

misurazione delle attività domestiche

Il sistema della contabilità satellite considera il criterio della

delegabilità o sostituibilità, per il quale vengono considerate solo le attività il cui svolgimento può essere delegato ad altri

Sono escluse le attività necessariamente condotte in prima persona (studio, svago, cura della persona ecc.)

La classificazione Eurostat del conto satellite suggerisce 5 categorie di attività:

Alloggio Nutrizione Abbigliamento Cura e assistenza

Aiuto informale, lavoro volontario

(75)

Personal activities:

misurazione delle attività domestiche

Due metodi di misura: input e output Input= somma degli input

Valore del lavoro Consumi intermedi

Consumo di capitale (ammortamenti)

Utilizzato in US, Finlandia, Germania, Svizzera, Spagna e Italia

Output = valore della produzione sono necessarie indagini ad hoc

utilizzato in Canada e Gran Bretagna

(76)

Misurazione delle attività domestiche:

Il conto satellite della produzione familiare in Italia

La produzione domestica in Italia risulta pari a 384 miliardi

di euro (anno 2002)

(77)

Misurazione delle attività domestiche:

Il conto satellite della produzione familiare in Italia

Il peso della produzione familiare in Italia è pari al 32% del PIL

Per effetto della produzione familiare i consumi effettivi (domanda interna + importazioni) dovrebbero essere incrementati del 40%

Le donne determinano il 75% della produzione domestica contro il 25% degli uomini

Il lavoro volontario è pari all’1,4% del PIL

(78)

Personal activities: measurement

Per quanto riguarda la misurazione delle attività personali, le attività lavorative meritano un discorso a parte, soprattutto per ciò che riguarda la qualità del lavoro.

Alcune indagini forniscono informazioni su molti aspetti del lavoro:

-

Differenze di genere nell’occupazione e nei salari

-

Discriminazioni sul luogo di lavoro

-

Opportunità di life long learning

-

Accessibilità all’occupazione per i diversamente abili

-

Incidenti sul lavoro

-

Orari lavorativi e “unsocial hours”, ecc.

(79)

Le attività personali nel BES

(80)

Political voice and governance

La possibilità di partecipazione politica, il diritto di contestare le scelte politiche, la possibilità di libero dissenso sono

intrinsecamente libertà fondamentali dell’individuo.

Il diritto di rappresentanza politica ha anche un valore

strumentale in quanto funziona da correttivo e da controllo delle politiche pubbliche, rendendo necessaria la trasparenza delle attività pubbliche e rivelando le preferenze dei cittadini.

Il diritto di espressione ed opinione riduce la probabilità di

conflitti, aumentando l’efficienza economica e l’equità sociale.

(81)

Cross country comparisons

I confronti basati sugli indicatori esistenti mostrano grandi differenze tra paesi, soprattutto tra quelli con lunga tradizione democratica e quelli che sono passati al sistema democratico solo recentemente.

Anche nei paesi avanzati, tuttavia, emerge una crescente sfiducia nelle istituzioni e un declino nella partecipazione

politica, che suggeriscono l’esistenza di un gap crescente tra la percezione del funzionamento delle istituzioni della classe

politica e dei cittadini.

Esistono, inoltre, sistematiche differenze tra differenti gruppi

sociali nell’esercizio della cittadinanza, come ad esempio tra

immigrati e residenti.

(82)

Political voice: measurement

Molti indicatori sono calcolati da istituzioni esterne rispetto agli istituti statistici nazionali e sono basati prevalentemente sulle opinioni di esperti.

Questi indicatori devono essere accompagnati, ed in alcuni casi sostituiti, da rilevazioni sulla percezione da parte dei cittadini del funzionamento delle istituzioni politiche,

giuridiche ed esecutive per ciò che riguarda le condizioni di

accesso e la fiducia che essi vi ripongono. Queste indagini

devono rilevare anche le diseguaglianze nell’accesso alle

istituzioni tra gruppi socio-economci.

(83)

Politica e istituzioni nel BES

(84)

Relazioni sociali

Le relazioni sociali migliorano la qualità della vita in diversi modi:

Intrinsecamente. Le persone con più relazioni sociali riportano livelli di soddisfazione più elevati.

Strumentalmente. I benefici delle relazioni sociali si ripercuotono su altre dimensioni della QoL: dalla migliore probabilità di trovare un lavoro al migliore livello di salute, a molte caratteristiche del che sono rilevanti per la QoL (come l’incidenza del crimine o l’efficienza delle scuole locali).

L’insieme di relazioni sociali sono definite “capitale sociale” per sottolineare i benefici (diretti e indiretti) che esse possono

apportare agli individui.

(85)

Relazioni sociali, governo e mercato

I cambiamenti nell’intensità di relazioni sociali possono essere ricondotti a più motivazioni.

1. Lo sviluppo dei mercati spesso può fornire servizi alternativi che in precedenza erano utilizzati tramite contatto sociale.

2. Anche le politiche pubbliche possono in alcuni casi sostituirsi a beni e servizi derivanti da relazioni sociali.

Quando il mercato o il governo forniscono servizi che si sostituiscono (o rendono meno necessarie) le relazioni sociali si hanno due effetti:

1. Aumento del livello dell’attività economica

2. Si riducono le relazioni sociali

(86)

Capitale sociale e mercato

Esempi:

servizi di sicurezza di quartiere rendono meno necessari contatti di vicinato che assicurino una sorveglianza informale delle abitazioni.

L’offerta di servizi di cura per anziani rende meno intense le relazioni familiari.

Non è possibile definire con certezza la relazione causale tra riduzione del capitale sociale ed aumento dei servizi

esternalizzati

In ogni caso è necessario considerare le misure di capitale

sociale nella valutazione del benessere degli individui.

(87)

Social connections: measurement

La ricerca sulle relazioni sociali si basa tradizionalmente su misure basate su proxy, come il numero di individui che sono iscritti ad associazioni o la frequenza di attività intraprese in conseguenza a relazioni sociali (come attività di volontariato).

Altri dati sono raccolti, da poco tempo a questa parte,

attraverso indagini dirette sulle attività e i comportamenti degli individui.

Esempio: le indagini sulla forza lavoro negli Stati Uniti

contengono una sezione nella quale vengono poste domande sulla partecipazione civica e sociale, sulle forme di

accociazionismo e volontariato, sulle relazioni con i vicini e sulle

modalità di raccolta delle informazioni.

(88)

Relazioni sociali nel BES

(89)

Le condizioni ambientali

Le condizioni ambientali sono importanti non solo per il problema della sostenibilità ma anche per il loro impatto diretto sul benessere della popolazione.

Almeno quattro argomenti supportano la rilevanza delle

condizioni ambientali sul benessre degli individui.

(90)

Environment effects on QoL

1.

Le condizioni ambientali influenzano direttamente lo stato di salute, sia direttamente (inquinamento ambientale ed

acustico, sostanze nocive), sia indirettamente (cambiamenti climatici e disastri naturali che alterano gli ecosistemi).

2.

Gli individui traggono benessere direttamente dalle condizioni ambientali (acqua pulita o giardini).

3.

Molte scelte individuali o collettive dipendono dalla

piacevolezza ambientale (l’abitazione, le vacanze ecc.) .

Le variazioni climatiche e i disastri naturali hanno un impatto diretto sulla ricchezza degli individui (danneggiamenti di

abitazioni e proprietà) .

(91)

Environmental conditions:

measurement

Negli ultimi venti anni sono stati raggiunti molti risultati

importanti nella misurazione delle condizioni ambientali e del loro impatto sulle singole dimensioni della QoL (ad esempio la relazione con la mortalità e la morbilità, con la produttività del lavoro ecc.)

Dal punto di vista della misurazione della QoL la misurazione delle condizioni ambientali è ancora limitata.

Esempio: pur esistendo numerose rilevazioni dell’inquinamento atmosferico in termini di quantità di elementi nocivi immessi, non è sistematicamente rilevata la quota di popolazione

esposta a tali emissioni.

(92)

Ambiente nel BES

(93)

Insicurezza personale

Il livello di insicurezza individuale dipende da alcuni fattori esterni all’individuo che mettono a rischio la sua integrità, come la criminalità, i disastri naturali ed i cambiamenti climatici.

Questi fattori esogeni hanno un impatto indiretto sul

benessere individuale che va oltre l’impatto (eventuale)

che essi posssono avere sullo stato di salute effettivo

(paura della criminalità o dei disastri naturali).

(94)

Personal Insecurity: cross and within countries

Una delle caratteristiche più interessanti del timore della criminalità è il fatto che esso risulta molto poco

dipendente dal tasso di criminalità effettivo al quale gli individui sono esposti.

Cross country. I paesi contraddistinti da un elevato timore della criminalità non sono caratterizzati

Within countries. Le persone più ricche e più anziane si

sentono mediamente più insicure dei più poveri e dei meno

ricchi, nonostante siano mediamente meno esposti alla

probabilità di un crimine.

(95)

Economic Insecurity

L’insicurezza individuale riguarda anche aspetti di carattere più strettamente economico e riflettono condizioni che si possono realizzare nel futuro di un individuo come

La disoccupazione La malattia

La vecchiaia

Il realizzarsi di uno di questi rischi ha effetti negativi sulla QoL che dipendono da

L’intensità dello shock La sua durata

L’avversione al rischio individuale Le sue implicazioni finanziarie

(96)

Economic Insecurity: Unemployment

La perdita del lavoro può portare ad uno stato di insicurezza economica quando lo stato di disoccupazione è ricorrente o perdurante, quando il sussidio alla disoccupazione è basso relaztivamente al reddito precedente la disoccupazione.

Il timore della perdita dell’occupazione può avere effetti

importanti per la QoL, in termini di debolezza fisica o mentale, problemi familiari ecc.

L’insicurezza riguardo al lavoro viene misurata attraverso quesiti specifici sulle aspettative lavorative

Gli indicatori disponibili, tuttavia, sono difficilemnete

confrontabili corss country

(97)

Economic Insecurity: Illness

Le malattie possono causare insicurezza sia direttamente che indirettamente.

Gli individui senza copertura assistenziale possono trovarsi di fronte a problemi economici dovuti al costo dei trattamenti sanitari.

Inoltre, durante il periodo di una malattia, l’individuo può non essere tutelato dalla mancanza di reddito lavorativo, pur

avendo diritto ad assistenza sanitaria.

Un indicatore dell’insicurezza economica collegata alla malattia è pertanto la percentuale di individui senza copertura

assistenziale.

(98)

Economic Insecurity: Old age

La vecchiaia non è un rischio di per sé, ma può comportare

insicurezza economica a causa dell’incertezza sulle necessità e sulle risorse disponibili dopo il pensionamento.

Eistono, in particolare, due tipologie di rischio.

Il rischio di una inadeguata disponibilità di risorse dopo il

pensionamento , a causa di un flusso di redditi troppo basso o di necessità di salute o disabilità troppo elevate.

Il rischio associato alla volatilità dei trattamenti pensionistici: il progressivo spostamento da schemi di previdenziali pubblici verso il sistema di assicurazioni private comporta uno spostamento del rischio a carico dell’individuo, aumentando il livello di insicurezza.

(99)

Economic Insecurity: measurement

Per misurare il livello di insicurezza economica è possibile utilizzare due approcci:

Misurare la probabilità del verificarsi di un rischio

Misurare le conseguenze di uno specifico rischio che si è

verificato ed i mezzi disponibili all’individuo per proteggersi da queste conseguenze (in particolare le risorse destinate dallo stato ai sistemi di sicurezza sociale)

Una misura più completa dovrebbe tener conto di

entrambi gli aspetti e aggregare correttamente gli

individui che fronteggiano anche rischi diversi.

(100)

Insicurezza nel BES

(101)

Argomenti comuni alla discussione sulle varie dimensioni

Alcuni dei problemi di misurazione descritti sono specifici di ciascuna dimensione

Alcune problematiche sono comuni a tutte le dimensioni e necessitano di un approccio comune a tutte le dimensioni.

È possibile individuare tre temi comuni alla discussione

dulle varie dimensioni

(102)

Tre temi comuni

Diseguaglianza lungo una dimensione Legami tra le varie dimensioni

Aggregazione tra le varie dimensioni

(103)

Diseguaglianza

Nel campo della distribuzione delle risorse economiche esistono consolidate metodologie per misurare la

disuguaglianza. Nel campo delle dimensioni non

monetarie della QoL la misurazione della disuguaglianza è ancora molto imperfetta.

La disuguaglianza può essere analizzata

Tra individui Tra gruppi

Tra generazioni

(104)

Diseguaglianza: porblemi

La disuguaglianza nelle dimensioni non monetarie della QoL può essere descritta attraverso le informazioni sulla

distribuzione delle caratteristiche che si considerano intorno al valore medio

Poiché essitono molte dimensioni e di conseguenza molte possibili diseguaglianze, ognuna significativa

Non è possibile affermare quale è più rilevante

Non è possibile desumere se una incorpora le altre o viceversa Alcune diseguaglianze possono rinforzarsi l’una con l’altra (ad esempio le differenze di genere esistono in tutti i paesi e gruppi sociali ma sono più consistenti nelle fasce socio economiche di livello più basso)

(105)

Relazioni tra le dimensioni

Molti legami tra le varie dimensioni sono già stati

analizzati. Alcuni di questi legami comportano effetti cumulativi sulla QoL

Esempio: la perdita di qualità della vita dovuta all’essere

sia povero che malato eccede la somma dei due effetti

considerati separatamente

(106)

Relazioni tra le dimensioni

Se l’obiettivo di miglioramento della QoL è concentrato su coloro che cumulano effetti negativi su più dimensioni,

diventa importante per il disegno delle politiche l’analisi delle interrelazioni tra dimensioni.

Gli indicatori riguardanti i differenti aspetti della QoL (o un loro sottoinsieme) devono essere considerati

contemporaneamente

(107)

L’aggregazione delle dimensioni della QoL

Il problema dell’aggregazione è trattabile sotto due aspetti:

All’interno di una specifica dimensione (come nel caso della

mortalità e della morbilità nella dimensione della salute)

Tra le varie dimensioni, in quanto richiede una valutazione

comparativa delle varie dimensioni, sia per quanto riguarda

un singolo individuo, sia per quanto riguarda la collettività

nel suo complesso.

(108)

L’aggregazione delle dimensioni della QoL

Un modo di aggregare le varie dimensioni della QoL è

quello mostrato dall’HDI, che considera alcuni indicatori di performance media, opportunamente aggregati e scalati, per ciascun paese.

Questo indicatore, pur con i suoi limiti, ha un importante ruolo comunicativo, in quanto consente di ordinare i paesi in base ad un indicatore di sviluppo umano in maniera

spesso molto diversa rispetto all’ordinamento basato

solamente sul PIL , in particolare per quanto riguarda i

paesi in via di sviluppo.

(109)

L’aggregazione delle dimensioni della QoL

Naturalmente sono possibili molte altre misure aggregate di qualità della vita, la cui costruzione dipende

dalla prospettiva etica in cui ci si pone, in quanto i pesi utilizzati per costruire indici di QoL riflettono

automaticamente differenti giudizi di valore sulla rilevanza delle varie dimensioni

dal quesito al quale si vuole rispondere.

(110)

L’aggregazione delle dimensioni della QoL

Per ciò che concerne i quesiti ai quali si vuole dare risposta, essi possono essere classificati in base agli

approcci teorici che sono stati discussi per lo studio della QoL

Ciascun quesito dà luogo a diversi metodi di aggregazione.

A titolo esemplificativo si possono elencare alcuni possibili quesiti:

2 quesiti relativi all’approccio delle capabilities 2 quesiti relativi all’approccio del SWB

1 quesito relativo all’approccio delle allocazioni eque

(111)

Aggregare secondo le capabilities

La società sta facendo la “cosa giusta”?

Oltre che aggregare le varie dimensioni di Qol a livello di

collettività, questa domanda implica una precisa scelta etica sull’equità e sulle libertà di scelta garantite agli individui. 

Le persone vivono bene?

Questo quesito pone l’enfasi maggiormente sulla condizione dei singoli individui all’interno di una collettività . Per rispondere a

questa domanda è necessario aggregare gli indicatori prima a livello individuale tra dimensioni e poi a livello nazionale.

(112)

Aggregating across SWB

Gli individui sono felici?

In questo quesito è posta maggiore enfasi sulle esperienze edoniche. Per rispondere a questa domanda è necessario aggregare le esperienze edoniche per ciascun individuo e poi riassumere a livello collettivo.

Gli individui sono soddisfatti della propria esistenza?

In questo caso il focus è sulle valutazioni soggettive rispetto alla vita nel suo complesso. Per rispondere a questa domanda è necessario aggregare le misure di soddisfazione tra gli

individui.

(113)

Aggregating across allocations

Gli individui hanno la qualità della vita che desiderano?

Il quesito è incentrato sulla possbilità dell’individuo di preferire un’allocazione rispetto ad un’altra e richiede informazioni

sulla disponibilità di ciascuno a rinunciare a qualcosa in una

dimensione della QoL per ottenere qualcosa in più in altre

dimensioni. Per rispondere a questa domanda è possibile

aggregare le informazioni derivanti dalla misurazione del

reddito equivalente.

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