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Comunicato n.35 | 07 dicembre 2016

GIORNATA MONDIALE DIRITTI UMANI,

DOSSIER CARITAS SU FLUSSI MIGRATORI E DIRITTI NEGATI

In vista del 10 dicembre prossimo, Giornata mondiale dei Diritti umani, che ricorda la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani nel 1948, Caritas Italiana pubblica il suo 21° Dossier con dati e testimonianze (DDT), dal titolo "Divieto di accesso. Flussi migratori e diritti negati".

Nel testo si ricorda come il diritto di migrare e quello di restare sono entrambi ugualmente negati per un’ampia parte di popolazione mondiale. Ma le migrazioni non sono sempre dettate da guerra e povertà e i Paesi del Sud del mondo sono anche terra di destinazione e di “rifugio” della gran parte di coloro che scappano. Un intrico di cause e di flussi molto più complesso di quello che solitamente viene rappresentato:

movimenti interni e diretti all’estero, regolari e irregolari, volontari e forzati, circolari o definitivi.

L’Africa, cui è dedicato il focus di questo Dossier, è l’emblema di tutto questo. La migrazione extracontinentale dall’Africa è un fenomeno in aumento. Inoltre, le destinazioni stanno subendo una diversificazione geografica notevole. Dal 1980 a oggi il numero di migranti africani extracontinentali è triplicato (da 5,5 milioni ai 16 milioni del 2015). Contrariamente a quanto si possa credere in Europa, però, i corridoi migratori seguiti dagli africani sono diversi e toccano quasi tutte le regioni del mondo.

Secondo le ultime statistiche, il corridoio dall’Africa verso l’Asia è quello maggiormente in crescita: 4,2% di persone in più all’anno (2 milioni di persone in più nel 2015).

Eppure nel nostro continente il sempre più diffuso atteggiamento culturale e politico di paura e chiusura è in contraddizione con tale complessità e finisce per acutizzare anziché contrastare la lesione dei diritti fondamentali delle persone che migrano e di quelle che restano, la naturale circolarità delle migrazioni, lo sviluppo umano dei Paesi più impoveriti. Un cambio di rotta è necessario per riconoscerci tutti nuovamente cittadini dello stesso mondo. Senza divieti di accesso.

Dossier completo su www.caritas.it

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