1. SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO 2. CASCHI BIANCHI: ALBANIA 2018
SCHEDA SINTETICA – ALBANIA (CELIM MI) Volontari richiesti: N.2 (2 Sede Scrutari) PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: ALBANIA
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo ai sensi legge 125/2014INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.
FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso l’ente CELIM MI
CELIM Milano è presente in Albania dal 1998, lavora su progetti di formazione professionale per i giovani delle periferie urbane e progetti di sviluppo agricolo per le comunità rurali e montane. Nel triennio 2005-2008 e nel biennio 2009-2011, con il cofinanziamento della Cooperazione Italiana, ha gestito il Progetto
“Consolidamento dei servizi educativi e formativi nel Centro professionale di Bardhaj” AID 8694/ALB. Nel settore agricolo per la promozione di filiere agricole sostenibili e l’innovamento tecnologico (tra cui impianti di energie rinnovabili), ha gestito e gestisce il Progetto “Albania Domani” (2011-2014), finanziato da Fondazione Cariplo, “Tecniche di produzione autoctona e tutela ambientale in Albania” (2012-2013), e
“Rafforzamento delle Filiere Agroalimentari delle Comunità Montane e Rurali in Albania per uno Sviluppo Agricolo Sostenibile” (2014-2016), entrambi finanziati dal Comune di Milano. Da luglio 2016 sta attuando un progetto di prodotti agricoli Fair Trade con il progetto “Albania By Nature”. Nello specifico le attività e i risultati sviluppati dal 1998 in poi sono sintetizzabili come segue:
La creazione e a seguire il rafforzamento del centro di formazione professionale di Bardhaj (periferia di Scutari), fornito di corsi e laboratori di alfabetizzazione, falegnameria, auto-meccanica, riparazione gomme, sartoria, informatica, servizi socio-sanitari domiciliari, parrucchiera;
L’introduzione di curricula specialistici nei programmi ministeriali di formazione professionale per il profilo di impiantisti e tecnici idraulici per installazioni di energie rinnovabili: 8 Vocational Training Center e 5 Istituti professionali pubblici dislocati sul territorio nazionale albanese raggiunti.
L’introduzione di modelli di aziende agricole sostenibili, focalizzate sul cooperativismo ed impresa sociale, la coltura biologica e l’utilizzo di fonti rinnovabili.
In Albania, CELIM ha avuto due servizi civili dal al 2017. Inoltre realizza su base annuale campi di lavoro e stage formativi della durata di 3-5 mesi per i giovani desiderosi di fare un’esperienza di volontariato
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:
Contesto Paese: ALBANIA
La storia dell'Albania è caratterizzata da 500 anni di occupazione ottomana e 50 anni di regime comunista (1946 – 1991). I dittatori Enver Hoxha e Ramiz Alia hanno adottato una politica economica fortemente isolazionista che ha portato alla rottura dei rapporti prima con la Jugoslavia e poi con Mosca, per avvicinarsi invece alla Cina. Nel 1991 le proteste popolari hanno costretto Alia a concedere libere elezioni, che hanno portato alla vittoria dei comunisti costringendoli però ad accogliere nel governo anche l'opposizione. Nello
stesso anno viene approvata una nuova costituzione che concede la proprietà privata e nel 1992 viene eletto il primo capo di stato non comunista dopo la Seconda Guerra Mondiale. L'Albania si è trovata in un una condizione di forte crisi politica, economica e sociale. In particolare il collasso dell'economia albanese ha comportato grosse ripercussioni sul flusso migratorio: migliaia di albanesi sono fuggiti dal paese in navi stipate, per cercare rifugio nelle coste italiane. La storia sociale, politica ed economica dell'Albania ha continuato per anni ad essere travagliata, colpita da truffe finanziarie che hanno visto coinvolto il capo di stato (1997), proteste civili che hanno causato numerosi morti e feriti (circa 2.000 nel 1997) e un tentativo di colpo di stato (1998). L’Albania è un Paese con forti potenzialità di crescita. Nonostante un rallentamento rispetto agli anni pre-crisi, quando il PIL cresceva mediamente del 6% all’anno, l’Albania continua a registrare tassi di crescita positivi (+2,2% nel 2014, +2,8% nel 2015 e +3,37% nel 2016, secondo i più recenti dati consolidati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica albanese).
Nel corso del 2016, è stato registrato un flusso degli investimenti diretti dall’estero (IDE), del +10,5% rispetto al 2015, sfiorando il miliardo di euro (983 milioni). Ciò è riconducibile per lo più ai settori dell’energia elettrica e del gas (dove, secondo i dati relativi al I trimestre 2017, si concentra circa il 41% degli investimenti), che hanno beneficiato dell’avvio di una costruzione di un' importante centrale idroelettrica nel sud-est del Paese e soprattutto dei lavori relativi al gasdotto del TAP.
Per quanto riguarda il reddito pro capite, attualmente, è uguale a un ottavo di quello dei cittadini dell’Unione Europea, che hanno una media di 32.192 dollari pro capite all’anno. Rispetto al 2015, il reddito pro capite è aumentato di 260 dollari per persona, ma rispetto agli anni 2014, 2013, 2012, 2011 i redditi degli albanesi si sono notevolmente ridotti. Ad oggi, è la 106° nel mondo, su un totale di 190 Paesi.
Un'altra problematica di cui risente la popolazione è l’indebitamento pubblico che resta abbastanza forte (66,9% del PIL, dato riferito al I semestre 2017), anche se in deciso calo rispetto al più recente passato. A tal proposito, il Ministero delle Finanze stabilisce che entro il 2020 il tasso del debito pubblico in Albania debba scendere al di sotto della quota del 60% del PIL.
Altro nodo cruciale è la forte disoccupazione. Infatti, secondo un’indagine INSTAT (l’INSTAT albanese, n.d.t.) del 2016, il più alto tasso si registra nella città di Valona e Tirana, rispetto ad una media nazionale del 16,9%.
In particolare, Valona ha in assoluto il più alto tasso di disoccupazione, con il 26,7%, seguita dalla capitale, con il 23%. Ciò è determinato da una forte pressione fiscale, e un aumento esponenziale delle tasse, che ha portato consequenzialmente ad un aumento dei flussi migratori. Infatti l’Istat albanese ha registrato che circa 46.000 persone hanno lasciato il paese nel 2014, e secondo l’Eurostat 16.500 cittadini albanesi hanno richiesto asilo in un paese Ue.(www.exit.al.it).
Il territorio albanese è composto per l’82,6% da albanesi, per lo 0,9% da greci e il 16,5% da altre etnie. La libertà di culto è stata introdotta a livello costituzionale nel 1998, con la proclamazione della laicità dello stato. Durante la dittatura comunista la pratica di tutte le religioni è stata proibita. Con la libertà di culto molte persone si sono avvicinate alla religione. L’Albania è l’unico Paese a maggioranza musulmana, infatti sono circa il 70%. Il 20% sono ortodossi e il restante 10% cattolici. Il sistema legislativo conferisce uguali diritti a donne e uomini, ma l’applicazione delle norme resta limitata e i costumi patriarcali tradizionali continuano a considerare il genere femminile come inferiore
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Relativamente alla protezione dell’infanzia, i problemi principali sono lo sfruttamento sessuale, fortemente legato al trafficking, l’elevato numero di bambini di strada e il lavoro minorile che si attesta intorno al 12%. Il tasso di mortalità infantile arriva a 12,7 casi ogni 1000 nascite (fonte Central Intelligence Agency). Inoltre la violenza domestica e di genere sembra essere in aumento: Amnesty International ha infatti registrato circa 3094 episodi di violenza domestica nel 2014, 568 in più rispetto all’anno precedente, con una percentuale superiore al 70% riguardante i bambini. Infine, un altro elemento che grava nel paese è la criminalità: solo nei primi quattro mesi del 2014, oltre ai numerosi sequestri e omicidi, si sono verificati 30 attentati. Tra il 2013 e il 2014 sono avvenuti 165 attentati dinamitardi (circa uno alla settimana) per mano della criminalità organizzata. Il rapporto annuale sulla criminalità pubblicato dalla Procura generale albanese ha registrato il numero più alto di denunce nella capitale, Tirana, con il 31 per cento del numero di azioni penali a livello nazionale. La Procura ha fatto anche un’analisi dettagliata della percentuale di criminalità a livello di regione, sulla base del tasso di reati: ogni 100 mila abitanti. Il tasso di criminalità registrato per un procedimento penale su 100 mila unità nel 2015, e’ di 1122, mentre nel 2014 ha registrato 1169 denunce”. Riferendosi alle regioni, il tasso più basso di crimine si registra nel distretto di Dibra, che ha un coefficiente di 586 per 100 mila abitanti. Mentre la più alta percentuale di reati è stimata nella regione di Valona. Per la tutela dei diritti fondamentali la Commissione europea ha richiesto all’Albania di riformare il sistema giudiziario e combattere la corruzione e la criminalità organizzata, prima di iniziare i colloqui per l’adesione all’Eu. A giugno 2015 una commissione parlamentare ha denunciato la diffusa corruzione all’interno di polizia, pubblici ministeri e magistratura. A dicembre, circa 50.000 persone si sono unite alle proteste guidate dall’opposizione contro la corruzione del governo e l’aumento della povertà. Una legge, entrata in vigore a maggio 2016, ha permesso alle persone sottoposte alla sorveglianza del servizio di sicurezza statale durante l’epoca comunista (Sigurimi) di accedere ai loro fascicoli.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE
SCRUTARI (CELIM MI 116406)
Il Progetto si svolge nell’Area Protetta del Lago di Shkodër, comprendente i Comuni di Scutari (c.a. 108.000 persone) e di Malësi e Madhe e zone limitrofe al Lago (circa 6.000 abitanti). La zona di intervento, al confine tra l’Albania e il Montenegro, tra le Alpi albanesi e il Mare Adriatico, è caratterizzata da un elevato tasso di emigrazione, specialmente dalle aree rurali e montane, sia verso l’esterno (Europa) ed interna (verso le periferie urbane), e coinvolge un nucleo familiare su due. In queste zone, infatti, si registrano alti tassi di disoccupazione (che interessano il 60% della popolazione in età di forza lavoro), che riguardano soprattutto i giovani (età < 35 anni). L’esodo rurale per la ricerca di una sistemazione quasi sempre illegale alla periferia delle grandi città ha serie ripercussioni non solo sul piano economico con l’aggravamento del crollo dei sistemi produttivi agricoli, ma anche sul piano sociale con lo sfaldamento degli schemi tradizionali di mutua assistenza sia tra i singoli individui, sia tra i nuclei famigliari composti sempre di più da un numero ristretto di persone (circa 6 per famiglia): una coppia di anziani (genitori paterni), la moglie dell’uomo emigrato, che assume il ruolo di capo famiglia, e i figli (in media adolescenti o di età inferiore). In una Regione a forte connotazione rurale - oltre il 54% della popolazione trova il proprio sostentamento nell’agricoltura – questa situazione è principalmente dovuta alla scarsa redditività delle attività agro-alimentari , caratterizzate da piccole dimensioni e destrutturazione, con appezzamenti di terra di 1,40 ha e bestiame inferiore ai 10 capi.
Nel 2014-15 il PIL pro capite annuo medio della Regione è stato di poco superiore ai 3.189 $ (2012), mentre la crescita economica si è attesta ad un livello inferiore (+0,2) alla media nazionale del 3% trascinata dalle città di Tirana, Durazzo, Valona e Saranda. Pertanto persistono pressoché inalterati i dati ufficiali 2013-2015 legati alla popolazione al di sotto della soglia di povertà (12,4%) e popolazione povera (48%), escludendo tuttavia da questi dati il derivato dalle rimesse dei migranti. Le attività econmiche e di sussistenza della popolazione che risiee all’interno delle zone protette ha un forte impatto sullo stato di conservazione dell’ambiente e della sua biodiversità. In modo particolare il pascolo e il taglio della legna, finalizzato al riscaldamento invernale e alla produzione di carbone per la cucina quotidiana, sono le due attività che principalmente mettono a rischio il territorio di riferimento.
Nel territorio di Scutari CELIM MI interviene nel settore Tutela dell’ambiente
La Zona Protetta del Lago di Shkoder si caratterizza per un ricco patrimonio eco-naturale e culturale ma, secondo lo studio di IUCN (International Union for the Conservation of Nature), attuato nel quadro del Programma della DGCS italiana “Natura2000”, e secondo i bisogni dichiarati dalla Agenzia Nazionale Albanese delle Zone Protette (AKZM), il sistema di protezione, a livello locale così come a livello nazionale, è afflitta dalle seguenti principali problematiche:
Si registra una scarsa responsabilità da parte della Municipalità di Scutari e dell’Agenzia Regionale di riferimento rispetto agli atteggiamenti invasivi verso l’ambiente da parte della popolazione residente e l’incapacità di promuovere consapevolezza e partecipazione tra la popolazione stessa per la tutela del Lago e dell’habitat circostante.
I Piani di Gestione dell’Area Protetta, per quanto esistenti e definiti, non vengono applicati nel pieno delle potenzialità e funzioni da parte delle Agenzie decentralizzate, principalmente per due cause: da un lato la recente costituzione di tali agenzie, nel quadro di una più vasta riforma nazionale di decentramento amministrativo; dall’altro la carenza di fondi per svolgere attività di riconversione delle strutture presenti nell’Area e di conservazione dell’habitat.
Le attività umane delle comunità residenti all’interno dell’Area Protetta continuano ad avere un elevato impatto ambientale, con particolare riferimento al depauperamento delle risorse naturali, quali la riduzione del patrimonio boschivo per l’ingente utilizzo di carbone, e all’inquinamento dei diversi habitat, dovuto agli scarti delle attività economiche. Ciò è determinato dalla mancanza di alternative per la popolazione residente: una diffusa inconsapevolezza dell’esistenza di tecnologie semplici funzionanti con fonti alternative, l’assenza di incentivi governativi per le imprese a responsabilità ambientale e sistemi di controllo del territorio sono le principali con-cause.
L’esistenza di una diffusa non curanza presso la popolazione albanese e del servizio pubblico verso i temi ambientali. Ciò è determinato da una mancanza di informazione e di programmi di educazione all’ambiente da parte degli apparati pubblici a qualsiasi livello, in modo particolare verso i giovani, costituenti il 70% della popolazione di Scutari.Le problematiche esposte portano ad uno sforzo congiunto del governo nazionale e degli attori internazionali a favore della protezione ambientale e di facilitazione della resilienza degli habitat come previsto dalla direttiva europea 92/43/CEE “Habitat”, il cui rispetto da parte del governo albanese è stato posto tra le condizioni per l’ingresso del Paese in Europa.
I partner: per la realizzazione del presente progetto CELIM MI collaborerà con i seguenti partner:
Agenzia Nazionale Albanese delle Zone Protette (Agjencia Kombëtare e Zonave të Mbrojtura- AKZM): Organismo statale del Ministero dell’Ambiente Albanese, con sede centrale a Tirana. E’
composto da 7 agenzie regionali (RAPA) per la tutela di 5 Parchi Naturali Nazionali e di altre 5 Zone protette, che insieme compongono il 16% del territorio nazionale albanese. La sua funzione è di invertire il degrado ambientale che l’Albania sta subendo dalla caduta del regime nel 1991. Tra le su funzioni principali vi è 1) la gestione e sviluppo delle Zone Protette e la conservazione (resilienza) dell’habitat (biodiversità); 2) il miglioramento delle infrastrutture e degli strumenti a disposizione del corpo forestale;
3) l’individuazione, anche in termini di differenziazione, di nuove Zone da mettere sotto protezione.
L’AKZM è un partner locale istituzionale nuovo per CELIM, ritenuto tuttavia affidabile, solido e trasparente. Interverrà nel progetto tramite le 7 agenzie regionali di gestione delle Aree Protette, le quali, verranno supportate da CELIM per un periodo previsionale di 3 anni. (www.akzm.gov.al)
INCA – Institute of Nature Conservation in Albania: è una ONG costituita a luglio 2000 presso il Tribunale di Tirana con codice fiscale K524090100. Ha la sua sede operativa centrale a Tirana in Rr Islam Alla, Pall IVEA. Lo staff è composto da 10 persone ed un team di consulenti esperti nelle diverse tematiche ambientali. Ha presidi operativo-logistici su tutto il territorio nazionale in quelle che vengono definite le buffer-zones circostanti le aree protette. Scopo dell’organizzazione è di partecipare alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità (fauna e flora) all’interno delle aree protette in collaborazione con la AKZM e le principali entità internazionali attive nel settore. (www.inca-al.org/en/).
Nel settore Tutela dell’ambiente CELIM MI interviene nel territorio del Distretto di Scutari, Lago di Shkoder con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.
Destinatari diretti:
dipendenti regionali della AKZM: 14 guardie parco e 7 dipendenti amministrativi-gestionali;
1.200 persone appartenenti alla società civile coinvolte in attività di sensibilizzazione;
50 attività economiche ed abitazioni presenti nell’Area Protetta;
4 docenti e 100 studenti del Centro regionale di Formazione Professionale di Scutari;
Almeno 49.000 persone sensibilizzate dalle attività di sensibilizzazione.
Beneficiari:
Il Dipartimento Ambiente della Municipalità di Scutari, almeno 12 dipendenti;
Almeno 1000 turisti;
Almeno 6.000 residenti nell’Area Protetta ZP;
Istituzioni scientifiche, Centri Ricerca, Organizzazioni della Società Civile albanesi.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Contribuire al miglioramento della governance della Zona Protetta attraverso la costituzione di un network strutturato tra CSOs locali del settore, Municipalità e RAPA (no. 24 incontri/anno; no. 20 interventi comunitari elaborati ed attuati)
Aumentare le capacità infrastrutturali, gestionali e tecniche della RAPA di Scutari riducendo del 30% il nr.
casi di danneggiamento dell’habitat e della biodiversità su 90.000 ettari di Area Parco
Ridurre l’impatto ambientale delle comunità locali residenti nell’Area Parco, coprendo il 30% del fabbisogno energetico con energie rinnovabili
Sensibilizzare i principali stakeholder e popolazione albanese sui temi ambientaliCOMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.
Azione 1. Migliorata la governance dell’Area Protetta del Lago di Shkoder 1. Coinvolgimento comunità e autorità locali nella governance delle AP
- Costituzione di uno Steering Committee e team tecnici composti da 35 funzionari della Municipalità e della RAPA e da 200 rappresentanti della comunità residente nella AP
- Sinergie con istituzioni e comunità locali su tutela ambiente e sviluppo economico: 24 riunioni con RAPA; 40 incontri con società civile per ideazione di 20 azioni comunitarie nella AP.
2. Realizzazione delle 20 azioni da comunità locali in linea con i piani gestione della AP da parte della comunità stessa.
Azione 2. Aumentate le capacità infrastrutturali, gestionali e tecniche della RAPA 1. Ripristino strutture guardia parco e riscaldamento a energie rinnovabili
- Interventi di efficienza energetica ed installazione di impianti energie rinnovabili
- Programma formativo rivolto alle 14 guardie parco della RAPA per sviluppo di capacità su manutenzione impianti di energie rinnovabili
2. Supporto alla conservazione degli habitat
- Formazione comunitaria rivolta a 14 guardie parco e 7 dipendenti amministrativo-gestionali delle RAPA su gestione paesaggistica e foreste della AP. La formazione verrà aperta fino a 300 residenti delle Aree Parco, in coordinaemnto con l’Azione 1.
- Identificazione e realizzazione di 3 piani prioritari di conservazione degli habitat delle Aree Parco target dell’intervento preparati dalla RAPA, inclusivi di riforestazione con almeno almeno 8.000 alber piantati.
Azione 3 Ridotto l’impatto ambientale delle comunità locali residenti nella Aree Parco
1. Studio di fattibilità e raccolti dati di baseline per emissioni di CO2 delle attività economiche delle comunità locali ed identificazioni soluzioni sostenibili per garantirne la resilienza e al contempo abbattere il taglio della legna e l’utilizzo del carbone.
2. Promozione della sostenibilità ambientale delle imprese presenti nella AP
- Formazione rivolta alle Piccole e Medie imprese attive nel settore agro-zootecnico presenti nelle AP sulle tecnologie energie rinnovabili secondo i piani di gestione della RAPA.
- 1 Baseline comparativa consumi energia pre/post impianti
- Impianti RES presso 50 imprese con contributo beneficiari 33% dell’investimento.
Azione 4 Principali stakeholder e popolazione albanese sensibilizzati ai temi ambientali 1. Awareness e call to action
- Formazione di 24 animatori locali per conduzione awareness nelle scuole
- Incontri informativi rivolti a 2.400 studenti: tutela ambiente e paesaggio, energie rinnovabili, gestione rifiuti e consumo responsabile.
- Visite di sensibilizzazione nella ZP per 2 scuole coinvolgendo 6.000 studenti
- Ideazione di 12 Call to Action da parte degli studenti delle scuole, finanziate con fondi del progetto e volte al coinvolgimento di 2.400 persone in piccole azioni comunitarie da eseguirsi all’interno delle ZP rispetto ai temi “tutela ambiente e paesaggio”, “energie rinnovabili”, “raccolta e gestione dei rifiuti”, “consumo responsabile”.
2. Attività rivolte a comunità locali e visitatori Parco
- 20 pannelli informativi su utilizzo risparmio energetico esposti nell’Area Parco.
- Realizzazione di 3 seminari sul Risparmio Energetico, turismo responsabile con il coinvolgimento di 400 persone.
3. Informazione e sensibilizzazione a livello nazionale
- Realizzazione di 1 spot TV/Radio su reti nazionali su temi energie rinnovabili e risparmio energetico.
- trasferte tra Scutari, Berat e Vlore per circa 4gg/mese, per esigenze della controparte istituzionale a supporto e sensibilizzazione all’interno di altre Aree Protette.
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
I 2 servizi civili saranno impiegati nelle seguenti attività:
Supporto all’organizzazione degli incontri comunitari sulla governance della Area Parco
Affiancamento dei soggetti della comunità nella realizzazione delle Azioni comunitarie per la salvaguardia dell’ambiente nelle Area Parco
Partecipazione all’organizzazione dei programmi formativi verso la comunità su gestione paesaggistica e foreste della Area Parco
Collaborazione nell’identificazione e realizzazione progetti pilota di conservazione degli habitat
Partecipazione all’organizzazione della formazione sulle tecnologie di energie rinnovabili secondo i piani di gestione della Area Parco
Supporto nella determinazione della Baseline comparativa sui consumi energia pre/post impianti
Collaborazione nell’organizzazione dell’awareness campaign e delle call to action
Partecipazione all’organizzazione degli Open Days rivolti a comunità locali e visitatori Parco
Partecipazione alla creazione dello spot TV/Radio nel quadro dell’azione di informazione e sensibilizzazione a livello nazionale
Missioni di 4gg/mese nelle aree protette di Bert e Vlore.
REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.
Generici:
Esperienza nel mondo del volontariato;
Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;
Competenze informatiche di base e di Internet;Specifici:
Volontario/a n 1
Preferibile Laurea triennale o specialistica in scienze agrarie forestali
Conoscenza della lingua inglese almeno di livello B2 Volontario/a n 2 Preferibile Laurea triennale o specialistica in Scienze della Comunicazione o simili
Conoscenza della lingua inglese almeno di livello B2
ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
le sedi, si richiede:
elevato spirito di adattabilità;
flessibilità oraria;
eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;
comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;
partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;
rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;
scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
partecipare alla valutazione finale progettuale
Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:
Scutari - (CELIM (MI) - 116406 )
astenersi dalle visite in solitaria nelle zone più montane del Paese
astenersi da iniziative proprie nei confronti della popolazione locale, quali interviste, senza l’esplicito consenso del responsabile
limitare le trasferte in notturna, anche nei momenti liberi
vietato inoltrarsi e circolare nelle zone rurali fuori dalle rotte principali tra Girocastro, Permet e la confinante Grecia.
per entrambi i volontari sono previste trasferte tra Scutari e Berat per circa 4gg/mese, per esigenze della controparte istituzionale a supporto e sensibilizzazione all’interno di altre Aree Protette. La distanza tra i due centri è di circa 300 Km di strada asfaltata e in ottimo stato + 10 Km di strada sterrata.
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
il disagio di entrare in contatto con situazioni di forte emarginazione sociale di donne e bambini, soprattutto se vittime del Kanun (regolamento di conti di tradizione medievale)
Il disagio della barriera linguistica e della difficoltà di apprendimento dell’albanese.
Cattivo stato delle strade
Acqua pubblica non sempre potabile
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:
Rischi politici e di ordine pubblico:
La situazione generale di sicurezza nell'area di Tirana e Durazzo è in via di progressivo miglioramento e non comporta particolari rischi. Il Paese condivide – tuttavia - con il resto dell’Europa la crescente esposizione al rischio del terrorismo internazionale. Nel resto del Paese, in particolare nelle aree interne e più remote, anche a causa del cattivo stato delle strade e della scarsa illuminazione, è opportuno evitare spostamenti nelle ore notturne. La rete stradale è, infatti, ancora in corso di completamento e gli spostamenti nelle diverse aree del Paese richiedono, talvolta, anche ore di viaggio su strade sconnesse. In particolare, si segnala il pericolo dovuto a numerose buche non segnalate e moltissimi tombini senza il coperchio.
Nonostante il controllo delle Forze dell'Ordine nelle città sia soddisfacente, si consiglia di non muoversi da soli qualora ci si intenda recare nelle zone periferiche. Occorre prudenza anche nelle zone di montagna, dove sono precari i servizi di soccorso medico e stradale e la rete stradale è in cattive condizioni. Nella capitale si sono verificati manifestazioni politiche, che hanno prodotto problemi di ordine pubblico; al contrario, nelle regioni di Fier di Berat e di Scutari non riscontrano da anni tensioni di questo tipo. Il Nord dell’Albania è caratterizzato da una forte cultura patriarcale molto arcaica, con un’alta soglia di tolleranza verso espressioni violente (Kanun). Non vi sono particolari rischi di ordine pubblico, eccetto possibilità di scippi e furti nelle zone periferiche delle città. Di conseguenza occorre prudenza nello stabilire relazioni con la popolazione locale.
Rischi sanitari:
STRUTTURE SANITARIE:
Le strutture medico ospedaliere pubbliche sono ancora fortemente carenti mentre alcune strutture sanitarie private, pur essendo di livello più alto rispetto a quelle pubbliche non sono comunque in grado di effettuare interventi complessi. La situazione igienico-sanitaria appare precaria a causa della presenza di grandi industrie nelle aree limitrofe e del cattivo funzionamento dello smaltimento dei rifiuti.
MALATTIE PRESENTI:
Nel paese sono ancora frequenti, anche se in graduale diminuzione, i casi di epatite, gastroenterite, salmonellosi, tubercolosi, meningite. Nessuna vaccinazione è obbligatoria
COMPETENZE ACQUISIBILI
Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.
Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:
Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;
Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;
Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;
Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;
Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;
Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;
Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo
Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;
Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;
Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;
Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);
Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto
FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI
La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto
FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI
La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.
Per la sede di: SCUTARI (CELIM MI – 116406)
Tematiche di formazione
Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica dell’Albania e della sede di servizio Presentazione del progetto
Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto
Conoscenza di usi e costumi locali
Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari
Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)
Informazioni di tipo logistico
Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi
Metodologie e buone pratiche pedagogiche nel lavoro con le persone diversamente abili in Albania e a Berat Conoscenza della storia e dei costumi delle comunità rom in Albania e a Berat
Metodi e tecniche per educare giocando
Metodologie e buone pratiche pedagogiche in contesti educativi interculturali in Albania e a Berat Condivisione esperienze con gli operatori locali ed altri volontari internazionali
Definizione di un piano individuale di attività
COSA SERVE PER CANDIDARTI
Per presentare la tua candidatura a questo progetto, è necessario produrre una serie di moduli.
l’ allegato 3 Domanda di Partecipazione alla quale specificare la sede progetto per la quale si intende concorrere;
l’allegato 4 Dichiarazione titoli, che può essere accompagnato dal un CV;
l’allegato 5 Informativa privacy UNSC;
Modulo sul consenso al trattamento dei dati FOCSIV, previa lettura dell’informativa Privacy;
Copia di un documento d’identità valido;
Fotocopia del proprio Codice fiscale;
Qualsiasi certificato o documento che si ritiene significativo ai fini della selezione
N.B.: nella domanda specificare sempre la sede (Città, Paese), per la quale si intende concorrere Per maggiori dettagli consultare la sezione del sito FOCSIV “Come Candidarsi”
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
a mano (entro le ore 18.00 del 28 settembre) all’indirizzo sotto riportato;
a mezzo “raccomandata A/R” ( spedite entro le ore 23:59 del 28/09/2018, fa fede il timbro dell’Ufficio Postale di invio), ) all’indirizzo sotto riportato;ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO
CELIM MI MILANO VIA DEGLI
ARCIMBOLDI, 5,
20123 02-58316324 www.celim.it
tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) (spedita entro le ore 23:59 del 28/09/2018) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASCHI BIANCHI: ALBANIA 2018”
Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.