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011 Perini et al - Prefazione

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Academic year: 2022

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La Società Botanica Italiana ha sempre sostenuto la ricerca scientifica, la divulgazione delle conoscenze botaniche e la conservazione del paesaggio vegetale a scala di specie, di comunità e di paesaggio. Tutto ciò grazie alle competenze scientifiche dei singoli Soci e all’impegno dei Gruppi di Lavoro in una continua interazione con il Direttivo Nazionale e con il Presidente in quanto Organi preposti al coordina- mento delle attività e alla elaborazione delle strategie.

Molti sono infatti i contributi pubblicati sull’Infor- matore Botanico e, prima ancora, sul Giornale Botanico Italiano che si sono interessati di far cono- scere e divulgare la straordinaria presenza di piante e di comunità vegetali e molti sono i contributi che si sono interessati di conservazione della natura sia in termini teorici che applicativi.

Negli ultimi decenni il nostro Paese ha recuperato, in termini di aree protette, molto del tempo perduto.

Attualmente i parchi superano il 10% della superfi- cie nazionale e, se si somma il sistema dei parchi con i siti della rete Natura2000, siamo ben oltre il 20%

di superficie interessata da piani e obiettivi di tipo conservazionistico.

E’ complesso ricostruire la storia della conservazione della natura in Italia ma, senza dubbio, il Programma MAB e la Direttiva Habitat rappresentano due momenti di importanza storica in quanto correlati dalla centralità della relazione uomo-ambiente. La presenza dell’uomo è infatti considerata anche in ter- mini positivi per l’importanza che ha avuto nel tempo nella definizione del paesaggio del nostro Paese. La Direttiva Habitat inserisce inoltre tra gli habitat prioritari anche habitat fortemente condizio- nati, per presenza e distribuzione, dalla deforestazio- ne e mantenuti mediante la pratica dello sfalcio.

La Direttiva Habitat e, successivamente, la Strategia Globale per la Conservazione delle Piante si pongo- no l’obiettivo di stimolare, oltre ad una maggiore attenzione per la conservazione del paesaggio vegeta- le, la conservazione di specie ed habitat a rischio di estinzione. Ferma restando l’attenzione che la Direttiva assegna alla conservazione degli Habitat come base essenziale per la conservazione delle spe- cie, resta ancora prioritario dotare i singoli Paesi di una legislazione capace di conservare il patrimonio floristico partendo dalle specie che sono maggior- mente a rischio di estinzione.

Sono ancora pochi i Paesi europei che hanno defini- to le loro “liste rosse” e che hanno trasformato in legge le indicazioni provenienti dalla ricerca botani- ca. L’Italia negli ultimi 15 anni, grazie alla collabora-

zione tra la Direzione Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente, la Società Botanica Italiana e il Centro Interuniversitario “Biodiversità, Fitoso- ciologia ed Ecologia del Paesaggio” della Sapienza, Università di Roma, ha fatto passi da gigante nel set- tore floristico e faunistico. In questi ultimi anni, oltre a importanti progetti in campo faunistico, si sono concluse alcuni progetti di ricerca finalizzati a migliorare la conoscenza dello “Stato della Biodiversità ”, dei “Boschi vetusti”, delle “Specie non native” e delle “Aree importanti per le piante”.

Questo progetto, realizzato con il contributo di tutti i botanici a scala regionale, è quello che meglio si col- lega con la definizione delle liste rosse a scala nazio- nale. Sarà infatti la corretta gestione del patrimonio vegetale delle aree protette e di queste Importanti Aree per le Piante (IPAs) che in concreto potrà dare un significativo contributo alla conservazione delle specie vulnerabile.

Da molti anni l’IUCN ha definito nuovi criteri per la valutazione della vulnerabilità, criteri che impon- gono un grande lavoro per l’ individuazione delle popolazioni, per valutare lo stato di conservazione e per approfondire le relative problematiche tassono- miche.

Anche in questo caso la S.B.I., mediante il lavoro di tanti ricercatori afferenti a diversi Gruppi di lavoro, è riuscita, con questo importante Supplemento dell’Informatore Botanico, ad iniziare una nuova attività di ricerca al fine di aggiornare le liste esisten- ti a livello regionale e nazionale utilizzando i criteri definiti dall’IUCN a scala internazionale. Probabil- mente non ci sarà un cambiamento sostanziale delle liste, ma senza dubbio sarà rivisto lo stato di vulnera- bilità di ciascuna specie.

E’ intenzione della S.B.I. promuovere al più presto anche la pubblicazione delle schede relative alle 100 specie più a rischio in Italia e, collegando questo lavoro alla definizione dell’ Italian Action Plan per la conservazione della biodiversità, elaborare un certo numero di piani di azione per alcune di dette specie differenziate per gruppi tassonomici, distribuzione geografica ed ecologia sia a livello di specie che di habitat.

E’ questo un momento particolarmente favorevole in quanto le maggiori conoscenze di base ci permette- ranno presto di meglio definire la rappresentatività delle aree protette e della Rete Natura2000 in rela- zione all’ eterogeneità ambientale del nostro Paese (potenzialità vegetazionale e serie di vegetazione) e di valutare in termini strutturali e funzionali l’efficienza

Presentazione

INFORMATOREBOTANICOITALIANO, 40 SUPPL. 1, 2008

Flora da conservare: implementazione delle categorie e dei criteri IUCN (2001) per la redazione di nuove Liste Rosse

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