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View of Un pensiero, un ricordo, un augurio

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Academic year: 2021

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7 Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater (2014)

editorial message

Editoriale

Un pensiero, un ricordo, un augurio

Dal primo editoriale che non porta la mia firma pubblicato sul primo numero della nuova gestione che ha preso il testimone dopo un lungo trascorso, nel mentre leggo alcune righe a me dedicate che mi inorgogliscono molto per il loro contenuto, mi prende un velo di nostalgia che apre i “files” della memoria. riesumando i ricordi che non sono solo episodi estrapolati ma hanno una collocazione ben precisa nel tempo

Mi ricollego a quanto scritto in un mio Editoriale datato Ottobre 2001, nato per incanto come tutti i miei Edito- riali, dove appena appoggio la punta della mia biro su un foglio e a stento la governo come se passasse direttamente a volte dal cuore con i sentimenti e a volte dal mio cervello con la razionalità.

Spesso i ricordi affiorano nella mente con passo felpato, con tonalità diverse che sfumano e si dilatano sino alla percezione di un sordo rumore. La percezione del rumore dipende dalla intensità del ricordo, tanto più è lacerante, tanto più fa rumore.

Quando il rumore rimane felpato significa che la percezione del ricordo è di segno positivo, vale a dire che il ri- cordo è di quelli che hanno lasciato un segno di piacevole vissuto in quella fase ove esso affiora: una buona giornata passata con gli amici, un successo professionale, un amore giovanile che ha lasciato una scia profumata e tanti altri eventi che nella loro successione hanno segnato giorni, ore e minuti di impalpabile benessere che restano a credito come un deposito bancario in attivo.

Finisce così un’avventura incominciata 25 anni fa, vissuta con grande entusiasmo e con un pizzico di incoscienza nell’affrontare un percorso che “meandra” come il grande fiume Orinoco in un particolare settore scientifico che abbraccia l’intero mondo dell’idrogeologia, una materia che, a mio parere, stimola la creatività del professionista navigato nell’interpretare i mille rivoli che compongono la dinamica sotterranea dei fluidi.

La Rivista ha interpretato bene questo ruolo diffondendo in tutti questi anni cultura scientifica resa comprensibile a tutti gli addetti con la messa in campo della teoria suffragata dalla pratica.

Pertanto nel momento in cui prendo la decisione di disimpegnarmi come editore, avverto una sorta di sensazione di disagio per la separazione, ma Stefano Chiarugi, con le sue argomentazioni mi riporta al convulso clima dell’u- scita del primo numero nel marzo ’84, quando, pungolato dal mio grande e fraterno amico Paolo Falciola espongo il mio piano editoriale articolato su contributi scientifici di alto profilo da parte degli Accademici e dei professionisti, a seguire articoli tecnici sulla ricerca, trivellazione e captazione delle acque sotterranee, idrogeologia e ambiente, ed infine articoli divulgativi con un dialogo aperto con i lettori che hanno qualsiasi argomento da esporre nella rubrica a loro dedicata.

In questi ultimi anni dal mio osservatorio di comune lettore ho notato che la linea editoriale grosso modo rispec- chia il piano di partenza irrobustito da articoli di specchiato valore scientifico e di profilo internazionale offerto ai lettori con la stessa chiave di accesso comprensibile a tutti:

bravi tutti della Redazione per l’impegno profuso e...Auguri per il 30° Anniversario Con sincero affetto

Gianni Cerbini

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