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rassegna e battaglie del marxismo riv0iuzionar1

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Academic year: 2022

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rassegna e battaglie

del marxismo riv0Iuzionar1

ESTATE '79

QUESTO NUMERO CONTIENE:

SUL RAGGRUPPAMENTO DEI RIVOLUZfONARI CONTRE DOCUMENT! DI AMADEO BORDIGA

'

ANTITERRORISMO ED ELEZIONI: UNA SOLA PROVOCAZIONE AUTONOMIA ORGANIZZATA E "socIALISMO REALE"

DALL'INGHILTERRA: LA RIPRESA DEL MARXISMO RIVOLUZIONARIO RISPOSTA A "BATTAGLIA"

RECENSIONE A FORTICHIARI

UNA DISCUSSIONE COL GRUPPO "KOMM, POL,"

NUCLEO

COMUNISTA

INTER N AZIONA LISTA

(2)

ANTITERRORIBMD

UNA SOLA

ED ELEZICNI

P R.ov a q ~ ~J. .. (':) ~.

ie

Nei bassi ranghi della polizia si vede il complott~ in tutto que Ll o chc si ignora e non si intende, ccrifonde ndo c~

si la colpa altrui con la propria insufficienza profession~

le, o almeno col non possesso del dono della onniscienza.

Se in questa ignoranza poliziesca consiste il reato dico~- plotto, allora ~ certo che i comunisti italiani hanno com- plottato e complotteranno sempre, finch6 non si saranno tro- vati i raggi X per leggere il pensiero nei cervelli umani.

Ma negli alti strati della polizia si persegue invece la p~

litica partigiana del governo attuale, ben sapendo che si~

levano accuse insussistenti, Al presente governo, preme pr~

sentare alla pubblica opinione l'exploit della ~l!_m!_n~z!_o~e di o~ni attività politica rivoluzionaria. A questa si oppo- ne la resistenza del P.artito Comunista, che puo essere malm~

nato e mal ridotto, ma non ~renderà mai_le vie dell1adatta- mento e della ~rudente_dissirnulazione, necessarie a farsi tollerare dai prepotenti, E per schiacciare questo Partite indebolito~ ma per nulla disposto a sbigottirsi delle gesta brutali della parte politica trionfante, la polizia dello Stato h;:1. fabbricato sur commande 11 accusa che ci muove, Ora NOI SIAHO PRONTI A TROVARE STORICAHENTE LOGICO CHE IL GOVER NO FASCISTA CI TENGA 1N ÇARCERE PERCHE I cmfüNISTI, e ci tra.!:_

t i anche peggio; ma se ci si contesta di aver comme sso un fatto che non abbiamo cor.unesso, cosi corne rivendichiarno tut- .!:,e_l~ ~e~p~n~a~ili.!:,à_d~lla_n~s.!:_r~ ~p~r~, respingiamo l'ace~

sa falsa e inverosimi le fino alla più evidente a s sur dt t à'", (c!al memoriale di A: I30RDIGA al processo ai comunisti del

1923)

Elezioni ed antiterrorismo sono i due terni su cu L s 1incentra l 'attività politica uffi- ciale nel mornento in cui stiarno pr epar ando questo quarto numero di "Partito e Classe".

Due terni apparentcmente sconnessi, in realtà collegati tra loro da un filo logico ben pre ciso: la necessità, perla borghesia, rnentre si va sempre più approfondendo la crisi di fondo del suo sistema economico, politico e sociale, di rispondere con buon anticipe e con

!1rmi adatte allo "spat t ro " latente del proletariato, della classe storicamente antagonista.

Il vecchio spettro del 1848 torna ad aggirarsi inquietante per il mondo borghese, non più

• soltanto n€l11Europa, ma in tutto il g.l obo , suscitando, corne e più di allora, il fronte compatto delle forze controrivoluzicnarie: dagli assalti passati del proletariato la bor- ghesia ha imparato molto e, soprattutto, sa che se anche oggi sernbra mancare al suo nemico di c Ia sse una sa l de aza di orientamento politico ed ideale ed una continuità d1organizzazi~

ne, gli antagonismi sociali che portano allo scontro si sono accumulati nel frattempo, i.~

gigantiti all'ennesima potenza. La vecchia talpa del comunismo non ha cessato èi scavare in questi 50 e più anni di controrivoluzione, ed oggi la borghesia sente tremarsi la terra sotto ai piedi. Tutto è rimesso in causa, ed in termini più drammatici che mai; e<l è per que st;o che allo scontro occorre andare prima, quando il nemico è ancora debole e frastorna to, è per questo che, abbandonata anche la forma della "libera competizione11 di idee, di programmi, di lotte "legali", la borghesia deve dichiarare apertamente il~ terrorisme

sistem~ contro il proletariato, ·

Il processo di centralizzazione economica e politica della borghesia è nanzi in questa sua fase di decadenza, giovandosi anche, e principalmente,

andato molto in dell 'immane

1.

(3)

~,.,,,,fJttn _p.i:oletaria negli anni vent I , Il 11froute rm Lco autipl:o]ct:arlo11 si è ognor pa.u CO!!)

pattato in un'uni<'a iuov sa di acciaio: esso ha Lng l.obat;o il sindacato nel sistema qua I e fo_E za di controllo sociale direttameute. legata ad e sso , ha fatto dei partlti "opera L" un ba- stione di difesa dell1imperialismo, ha tagliato -insomma- l'erba sotto i piedi ad ogni for ma di neutralità, di indipendenza, ha definitivamente precluso alle forze antagoniste ogni possibilità di crescita democratica, graduale, progressiva entra il sua perimetro. Ma in~

na cosa ha mancato, e non poteva non mancare: esso non è riuscito ad eliminare il caratte- re storicarnente antagonista del proletariato in quanto classe sfruttata, determinata prima poi ad ergersi contrai proprî sfruttatori. L1accentramento politico ed economico ha reso, semmai, più drammatica, più profonda, la spaccatura sociale e questa lacerazione, oggi che sopravvanza la c~isi generale, si fa sentire in tutta la sua storica portata. Signori bor- ghesi, avete incasellato nel vostro sisterna gli organi sindacali e politici "della11 classe ope r a La , ma la classe operaia resta fuori dalle vostre possibilità di controllo sistemati- co , Essa è l 'uru ca , ma decisiva, "variabile impazzita" che potete cercare di inseguire e contenere, ma non potrete mai fare vostra, cosicchè anche gli organi politici del vostro controllo sociale sul pr o Le t.ar La t o , quali i sindacati ed i partiti "operai", potranno val~

re, si, a ritardare il rnomento dell'assalto proletario, ad indebolirne le forze, ma maie poi mai a cancellare 11 antagonismo sociale nel mare magnum corporativo della "so Li dar Let.à (nazionale o super-nazionale) tra le classi11La violenza sociale si è andata progressiva- mente accurnulando, e sempre più si avvicina il mornento in cui quest1enorme energia sarà c~

stretta ad esplodere, a liberarsi -corne, con molta proprietà, si dtce in fisica-. La mo- struosa 5:o~bi_n1.zi_o!!e_sfr~t!_a~e!!t~-.!:_o!!s~n~ rappresenta uno ~t~t~ E_r~n~i!_oE_i~ ii_c~sE_ri_z.!_o.:.

ne_della dinamica sociale borghesia-.e_roletariato, giammai la "legge" di essa, e più si è (necessariamE:nte) esercitata la compressione dell1antagonismo sociale, più (necessariamen- te) questo sarà spinto a rnanifestarsi in rottura violenta, verticale, col sistema che lo tiene compr e s so ,

La violenza e spr e s sa dal terrorismo e dall 1 "antagonisrno diffuso" non rappresenta che la punta di un iceberg tuttora sommerso; è un 'anticipazione, mai non prefi_gura affatto né i caratteri sociali né quelli ideologico-politico-organizzativi della violenza decisiva, le- vatrice della rivoluzione, quella proletaria. E' la risposta irnmediatistica, spontaneista- -volontarista, di strati piccolo-borghesi o solo sociologicamente operai alla violenza di un sisterna che, giorno per giorno, affonda sempre più nella barbarie; è la difesa informe da e s sa , la r e s Ls t enza "o f f ensd va " ad e ssa , la "riappropriazione" immediata delle cose,de!_

la vita (ma guale vita, in questa bolgia dannata?), è··la sfida del "contropotere" qui es~

bito, atto per atto, mornento per momento; è, nella sua punta più "a l t;a "; la t eo r Lz za z Lorie e la pratica di un "a t t a cco al cuore della st at o " in 5:o!!!,P!_eE_a_c~nE_r~dii_;i~n5:. coi presuppo- sti teorico-prograrnmatici e strategici del comunismo rivoluzionario. I "t.eo r Lc L!' di questo caotico 11movimento" non fanno che da megafono di una realtà esistente, non fanno ch e ampli_

ficare ideologicamente, contribuendo a fissarne le debolezze intrinseche, 11irnmediatismo di un fatto, di un movirnento di cui essi non riescono a scorgere il_senso_e_la collocazio- ne nel_processo rivoluzionario. I corounisti rivoluzionari (non è una novità, né lo si rip~

te quf per "delimitar.ci" prudentemente da chi è colpi.to dalla reazicne borghese!) contra.:..

stano 11irnmediatismo del "mo vLmerrt o " e combattono aspramente le teorizzazioni operaiste, cioè codiste, di esso; lo fanno, precisamente, per sconfiggere le debolezze della rivolu- zione, in perfetta antitesi col fronte borghese che mira a a distruggere l1antagonismo im- mediato per scoraggiare il vero antagonismo storico. I cornunisti rivoluzionari constatano,

per ô , una cosa essenziale: che quel "movfment o " e persino quelle "teorizzazioni", proprio

per il Lo r o carattere immediato, riflesso, rappresentano la spia di una tendenza sto~

ineliminabile, e che proprio in guanto tale sono fatti oggetto delle "a t t enzd ord " dei pub- blici poteri borghesi; il che significa per essi questo precisamente: la necessità (non m~

rale, m~ politica) di difendere incondizionatamente, nelle persane e nei simboli colpiti dalla repressione borghese, la loro prospettiva; la necessità di affermare positivamente la linea di tendenza in questione, il che si fa combinando assiem~ la piena solidarietà a- gli avamposti della scontro, ancorché deboli e deformati, e lavorando a costituire le li- riee del reale fronte di classe, del tutto "sepaxa to " e difforme da e s s I , Non occorre a.ggiu!!

gere altro per dire -~ e perché stiamo a fianco dei comp , oggi per segut t t dalla 11giusti- z i a " borghese e da l coro dei. suoi Lacch é , diversamente t rave st Lt L, 2.

11

'

(4)

Le forze del "froutc rmi en antiproletario" sono passate al contrattacco preventivo con singolare tP.mpc>~t"i,,ità e con una perfetta distribuzi.one di compiti arruolando, nelle rispe!_

tive pusizioni strategiche, tutti, ma proprio tutti i rappresentanti di esso: governo, fo~

ze dcll 'oi·dine., magistrati "super partes" ( ! ) , pr e sf dent I della repubblica con ered:l.t.:1• an- ti fnsci s t a da difendere dall ' a s sa l t;o "t er ro rf.st.a" rossa (rnagari chiamando a raccolta l 1ar-

ma "gloriosa" degli Alpini, baJ.uardo di _9._ll_~sto .e di agni regime borghese, in guerra e in p~

eu), capi del "mo v Irncur o o p e r-a t o " s r n nr-h L de Ll a "dPst::ihi.li.7.z::izione" o scu r ameut;e me s sa in :1tto contro .• -La classe (offesa da brigatisti ed autonomi, ed evidentemente difesa dal 111~

gale" capitalismo), giornalisti Lnd'i pen den t L (a pagamento), "estremisti" con buona condoE_

ta montecitoriana, w~adi:c~l-i.:11 che si battono per la libertà del pensiero (purché non si traduca in azione, altrimenti son disposti a fare i giudici "in nome del popolc"), anime pietose per una gamba piagata od, orrore!, un1automobile bruciata, vigili custodi costreI ti a falciare la gente ai posti di blocco (anche ••• sbloccati) per garantire l'ordineono La fila è allungabile a volontà: quando si tratta di combattere lo "spat t ro " della rivol~

zione (che noi crediamo tutt1altro che incarnate déi furori ideo-poetici di un Toni Negri

r~ )

o da quelli della "gioia arma ta' ·stalini sta di un Curcio tut te le forze borghesi sono ~ biJitate, dal feld-maresciallo allo scribacchino, col passaggio d1obbligo, e decisivo, at- traverso il placet e lapartecipazione dei rinnegati del "mo vtrnent.o oper a Lo t! ,

La "tecnica" è quella della rincorsa a cerchi concentrici via via più larghi: si comi:!:.

cia dalle BR, si arriva ai capi dell'Autonomia, si procede contro tutta l'area dell1autono mia, poi si persegue chi simpatizza o difende quell1area, infine si ammonisr.:e (per il mo- men co ) chi non condanna ( s:I dice: "copr e ") i simpatizzanti dell "a r ea , si tengono in ruolo

di sospetti co l o r o che aspettano un attimino prima di formulare un giudizio di merito (co- si ch e Giorgio Bo cca , ridicolmente a s sunt;o da certi "r Lvo Lu z Lona r I " a simbolo del regime, si becca del fiancheggiatore da parte del PCI per il suo vetero-garantismo di convinto d~

me,cratico 1ÜOO ••• nell'epoca storica dell1imperialismo decadente!). La merda picista, nella quale serenamente galleggiano i rottami dell1operaismo eversore di un tempo (Asor Rosa, Tronti, Cacciari, i piccoli, sporchi giuda che, nella furia di legittirnarsi, non sanno tr~

vare una parola a favore degli ex-compagni attardatisi nei fumi della "r Ivo Lu z Lo ne ") , la merda picista -dicevamo- arriva a questa sconvolgente "analisi": non è ch0. il piccolo e il grande terrorismo siano i frutti di questa società, non è neppure che il terrorismo diffu- sa nasca came riflesso del grande; è l "Ll.Lega l t t à di massa ch e "c r ea " il grande terrorisme, è l ' ever s i one generalizzata, il dissenso generalizzato che "c r eano " il "complotto"; le r~

spcn sab i lLt.à del disordine stanno "in chi diffonde un certo tipo di analisi", con "le co!:

seguenze pratiche che da esse derivano" (cfr. l1intervista ai denunciatori picisti in i:p~

no r arna " n° 684, 29-5-'79). Insomma, è 11i.dea che crea il fatto, e (da poliziotti di ba s so rango) i picisti indicano la via: "leggere il pensiero nei cervelli umani", e perseguirlo naturalmente, corne si addice ai figli "euro" di Stalin, degn L prefigura:tord. .df, un 1984

œ

Orwell. Gioco Lrnmo ndo , non priva di fosche prospettive anche per chi lo esercita. Se ne accorge il progressista-industrialista liberal "L'Espresso" (cfr. n° 19, 13-5-179, p.199):

"Zaccagnini ha volute aprire la caP.1pagna elettorale del suo partita rilanciano con tono v~

gamente intimidatorio la tesi ( •. ) seconda cui chi critica la DC è (almeno ideologicamcn- te) complice oggettivo dei terroristi. Non il malgoverno è alla radice del terrorismo (c~

me pretende lo staff "buongovernatorista" dell 1Espresso, moralizzatore da postribolo p er vocazione, n.n.), bensi la denuncia del malgoverno.( •• ) I brigatisti, Toni Negri, gli ide~

logi del gauchisme, i moralisti che s1inte-stardiscono a denunciare g l L scandali del regi- rne, e,· perché no? ,_la sinistra_istituzionale: sono tutti più o mena responsabili, tutti più o mena comp l t ct ", E' questo, esattamente, il crinale di slittamento: la reazione bor- ghese, nei mornenti decisivi, non si limiterà a stritolare i nemici aperti, dichiarati, ma si libererà anche, e con inaudita determinazione, dei suoi servi, divenuti armai d1impac- cio, in s eno al "movimento operaio", co s L corne il fascismo fece coi socialisti del "patta di pacificazi.one" con le camt c i e nere e delle denqnzie

1 ,:anticomuni.ste, cosi corne ha fatto , cne g 1. ave va sp i.ana t o la at r ada ,

Pinochet del "fronte popolare di unita na e Lo na l.et'v .::ie, allora, pagassero solo 1. rinnegati -ammoniva Trotzkij- si potrebbe anche dire, cornpiaciuti, "ben gli sta"; il guaio è che l o

stritolamento dell 111opposizione" legalista, della rappresentanza venduta del "rnovimento ~ peraio", arriva dopa che questi figuri hanno già affossato le possibilità rivoluzionarie del proletariato; e corne colpo"definitivo" contro_la c l.a s s e , 3.

(5)

Nell'azione repressiva della borghesia c1è, oltre alla brutalità evidente, una nota di cecità, connaturata al facto di eisere la classe capitalista alla testa di un sistema a- narchico, indecifrabile per eccellcnza, La massa borghese è realmente convinta della teo- ria del complotto, della trama eversiva; i vertici del potere quantomeno si illudono di poter eUmi.nare la contraddizione antagoniste colpendone i "pr o t agon i.s t L" individui, a,ge~

ti contro il sistema, arroi (o pensieri) in pugno, Il termine "colpire alle radici" ha,nel vocabolario borghese, un significato affatto particolare; significa colpire la punta af- fiorante dell1iceberg, nell1incapacità e irnpossibilità di vedere (e colpire) il restoo C~

me splendidamente ricordava Bordiga nel rnemoriale del 123, la borghesia si trova stretta tra la necessità di affronaare preventivamente 11attività proletaria 11con rnisure e leggi di eccezione, che perseguono quanto la legge comune tollera e consente in materia. di att!_

vf t à politica dei cittadini" e l "Lmpo s s îb i.Li.t à di fronteggiare con questi mezzi la r Lvo Iu zione, in quanto "quando matura una s ituazione storica che comporti 11 attacco aperto ed extralegale ai poteri dello Stato, già i fatti in cui il rnovirnento si concreta ~i_m~t!o~o fuori della .E_Ortata delle azioni_e_sanzioni g Lu d'i z La r Le!!, Nel precipitare degli eve nt t , pur inserendosi in essi il cornpito grandeggiante del partito comunista, "i concetti e gli spedienti di congiure e concerti 'en petit comité' sarebbero eliminati dalla scena degli avvenimenti", sicché "non è un paradosso concludere che se c1è il pr o c e s so , il complotto non c1è111

che "se il partite cornunista prepara un movimento contro i poteri dello Stato, ci~ avviene sotto certe ipotesi, da cui discende anche la conseguenza che non si aprirà in tale periodo ne s sun processo contro i suoi dirigenti", Arresta.re e perseguitare ( con accuse tanto più efficaci quanto più farit a s Lo se ) dei "comp Io t t a t o r I " non risolverà per la borghesia il problema, un tantine diverse, di arrestare l'inarrestabile: lo sviluppo del- le contraddizioni sociali, e con esso quello della rivoluzione, per sua natura fuori da·.

ognhJa portata giudiziaria. Non certo perché "filobrigatista", il sociologo S. Acquaviva notava che questo blitz concertato tra ordine pubblico ed ordine politico borghese rischia di pr o vo car e dei contracco lpi an cor più "Lrnpa z z I ti II ed incontro l labi li, ed è curio so ch e il perseguitato F. Piperno abbia rnaldestramente invocato "garanzie" per l1Autonomia in n~

me di uno svolgirnento più lineare, alla luce del sole, del "progetto politico r.LvoLu z i.o na

, campioni -

rio", il che none un "o d Lo so ricatto" (corne subito han sostenuto i picisti, l le denunce e dell 1ordine blindato), ma un utile suggerimento alla borghesia da parte di chi, "rivo- luzionario" e braccato dagli sbirri, tuttavia sembra crederci ancora, al di là degli ince~

dî verbali o delle innocue rnolotov. I t.emp i., p er ô , stringono, e non c'è modo alcuno di~

scoltare e mettere in a t t o suggerirnenti di. questo t Lpo : occorre tagliare i ponti, e da s~

bito, con ogni forma di 11illegalisrno", anche solo ideale, perché dietro l'angolo non sta lo sviluppo di un pensiero (quello, poniarno, scalcagnatissimo di Toni Negri), né lo svi- luppo di un 1azione eversiva tutto sornma t o "ne l l a no rrna " ( quel la, putacaso, dell "'operaio sociale" o finance degli azzoppatori BR); dietro l 'angolo c1è la minaccia del risveglio della classe operaia. Ed è questa che va ricattata, terrorizzata, "ricompattata", utlizzan d o per intanto que ce si puo uti izzare, · 1 h · ' · 1 · d 11 " e e teste pensanti ,vea un pugno ai neo-resi- . 11 una massa informe_, . - stenzial-stalinisti staccati dalle masse. Un1operazione indubbiamente "dialettica11o, ••

Oggi, gli inquisitor.i contro l 'Auconomi a non vanno, non possono andare tanto per i 1 d!_

stinguo, ed alla loro r o z ae z za fa eco la stampa "indipendente" (da ch i.? , dalla classe op-- pressa, va da sé)o Fioccano le "prove11 di colpevolezza. A carico di Negri, Piperno e Sea..!_

zone si mettono in conto citazioni di Marx e Lenin; corne testimone d1accusa si chi~ma in causa il ·pensiero·' rivoluzionario da cent1anni e più a questa parte! Da comunisti, ce ne rallegriamô irnmensamente. Cio vuol dire, per noi, che -sull1onda delle contraddizioni rna- teriali, oggettive- davvero Marx e Lenin tornano ad essere pienamente nostri, a uscire dalle soffitte degli Editori Riuniti e degli articoli di statuto di partiti "cornunf st L"

definitivarnente passati dalla parte opposta della barricata; vuol dire davvero che il RED TERRO~ DOCTOR, il dottore del t e r r o r e rosso ( non è Negri, signori della Co r t e , . . ) sta tornando a seminare il panico tra le fila della borghesia ; vuo l dire davvero ch e la sua voce, la limpida voce del "Nanifesto" del 1 ~G, sta tornando ad indirizzare la classe operaia di fronte alla quale i comunisti "no n sono un partite particolare", ma "sempliceu mente" coloro "chc sostengono costantemente l "Lnt e r e s se del movimento cornplessivo, attra-- verso i vari stadi di sviluppo percorsi dalla Lo t t a fra proletariato e bo r gh e s La!", 4.

(6)

E1 chiaro ·che, corne individui, possi.arno an<'.hA ri::ov;.irP. pi::e.or,:.upante uua s i.t.u u zt o n « i11 <.u.1~

si va alla persecuzione del s ernp l i c e pensiero, in cui i tribunali "d011to,:n1tici11 fa.nno quel ch e ancora non f a c cva rio q•1i>l li del 1923 (Anno Il dell ' Er a Fascista): condaunare il deli!_

to d1opinione, in cui i p r e s idcu r t "r e s+s t eu al a l t st I " della Repubblica inviano telegrarnmi di sprone ai giudici incaricati di far ci~. Chissà che non si trovi par noi un nuovo deli!_

to, quello di _EE~vi_~-~-~ne, di ·.anticipazion-2 "a t t a a turbare l "o r d Ln e pubblico" di quel che sar à l o i;vi111ppo dello scontro di classe negli anni a venire. Certo, corne individui poss:i~_

rn0 t·P111e1.·e di esser passati per "complotti sti 11, all 1occorrer..za, non perché nascondiamo qua.!_

co sa , non perché tramiamo alcunché, ma proprio pe r ch â "disdegnamo di nascondere le nostre op Ln Lo n i !", ben sapendo "che ci esporrernmo alle più grandi catastrofi se tenessimo segrete le finalità politiche della nostra lotta". Ma corne militanti rivoluzionarî la brutalità e la cecità della repressione borghese ci sono di conforto, d1incoraggiamento; esse signif!

cano, per noi, qua l co sa di ben diverso da quel che chi le mette in atto vorrebbe darci a credere. Apriamo il Diario d1esilio, 1935 di Leone Trotzkij, alla data 27 aprile, e leggi~

mo: "Dur ant e la prima e la seconda emigrazione, sino a I l I ini zio della guerra, viaggiai liberarnente da un capo all1altro dell'Europa, tenendo comizi -indisturbati- sul prossimo avvento della rivoluzione socialista. Misure di precauzione erano soltanto necessarie in Prussia; nel resto della Germania, benevolenza regnava da parte della polizia, e a maggior ragione cio valeva per gli altri Pae8i europei, Dalcani inclusi. Giravo con non so quale

specie di dubbio passaporto bulgare, che mi si chiese di mostrare, credo, una sola volta, alla frontiera prussiana. Tempi beati! A Parigi, in riunioni pubbliche, le diverse ali de!

l1emigra~ione politica russa si accapigliavano fine a mezzanotte ed oltre intorno al pro- blerna del terrore e dell "Ln su r r e z Lo ne armata ••• V1erano poliziotti nella strada (Avenue Choisy 1.JO, credo), ma non entravano mai, né prendevano nota di chi entrava. Solo dopo me~

zanotte talvolta il proprietario del caffé girava gli interruttori per raffreddarele pas- sioni in crescendo. A tante si limitava il controllo sull1attività sovversiva dell1emigr!

z i one s ,. , CONE SI SENTIVA PilT' FORTE E SICURO DI SE 1, IL SISTEt--JA CAPITALISTA, IN QUEGLI

ANNI!11o

Si, i teŒpi beati se ne sono andati: ûefinitivamente; ma che certezza tonificante ce ne viene sull'affossamento non lontano di questo infame regime di sfruttamento! Si, le pe~

secuzioni ·.contro i comunisti si fanno sempre più gravi e le moderne "derno c r a z Le " compet~

no vittoriosamente col fascismo in caccia al sovversivo, carceri speciali, leggi e~cezio- nali ed esecuzioni capitali ( solo, qui, truffaldinamente mascherate da "Lncf.derit L" o 111e.:..

gittima df f e sa ") -. Ma questo non è che 11 Lndf.ce di una debo Le z za crescente, di uno smarri- rnen t;o della r a g Lon e ( corne al tri la definirebbe) che fa tutt 1uno con lo srr.arrimento del.le basi "progressive" dell 'economia e della società. Perché un numero sempre più alto di gi~

vani (che noi preferiremmo, ovviamente, veder impegnati in un1attività politica di parti- to tra le masse), infischiandosene delle conseguenze, affronta la clandestinità, la gale- ra, il combattimento e la morte? Ma perché, per dio!, i giovani sentono che lo scontro è in atto, che non~ una loro invenzione (anche se ad esso, purtroppo, essi non sanno ancora dare una direzione, una strategia vincente); perché sentono che, imprigionati, saranno pr~

sto o tardi strappati dalle galere borghesi; che, assassinati, saranno vendicati da altri

compa grri ; perché "il demone del comunismo" si è imposto su di essi qua le forza materiale agente e li obbliga a dar ba t t ag l f a . No, questo non ha nulla a che fare col complotto, con

le trame di minoranze audaci od astute: è un dato oggettivo che scaturisce dalla ci:isi,g~

nerato da n e s sun a l t r o se non dal c.apitalisroo stesso con le sue ccntraddizioni. 11La bor- ghesia produce i suoi seppellitori", e contro questa cont:raddizione ben po co gioveranno i provvedimenti di polizia o le menzogne ideologiche del regime.

La borghesia si interroga e sp e r Lment a , 1'Antiterrori srno " da un lato, elezioni dall 'al- tro. Due facce della stessa medaglia. Spargere il terrore e la mistificazione tra la claE se da un lato; cercare la via di una "Lea l e co Ll abo r a z Lo ne " del proletariato al sisterna del suo sfr!Jttamento dall'altro, E, in entrambi i casi, difficoltà e smarrimento. Le con- traddizioni inter-borghesi hanno portato alle elezioni non solo per stornare il proleta- riato dai suoi interessi immediati, ma per da r soluzione al problema del "co n sen so socia- le'', comune a tutto il ftonte unito antiproletario epper è diverse per ognuna delle sue componenti nel moment o in cui la cri si fa r i.e sp Lo der e i contrasti. so c La Li, di fo ndo , 5.

(7)

La DC alza il prezzo do ll a so Lf da r t e tà n.'ëlzi.on,<il@ pcr ,111111ifi('11rsi corne fo r zn IHn.,j,ese dura, capace di gov.:rnare sul serio ;?~))a cl a s s o o p o ra La , ma ne I cour-P-flltJ<' tPme i rifless:_

di una politica t1.·,·ppo 1.-Jgida tra gli sfruttati e non si sente di portarla avant I da so l a e in p cJrna p('r~o,,11;:i.; il PCI è co.<:t..Lclto .-i "Lo t. t a r e " per r-Lveud t C'Al'<' una cogestione capita- l; s r a di parte o p e r a i a , ma non o sa , o non puè , sp f.ng e r s i. troppo oltre, ed imposta tut.ta la 511.-. ,·,,.,mp<l,<;tta in 11ou,., di 11t1a U11\)1•a co l l abo r a c ï o ne di eovcrno, con una DC "r Lnnova t a 't e d un t\.'.l. corres1Jv11r:,ildle. I due poli si tengono assierne, e a s s I eme rischiano di cadere; il ,~;,.,.,, delle parti, anche quando è "s Ln cer arnent e " aspro, rientra n e I qua dr o di una soli.t!a-- rietà autiproletaria cornun e a tutti i partiti montecitoriani. Consci delle comurri respon- sabilità, né DC né PGI a z aa r dano mosse brusche, e intanto la s:i.tuazione incancrenisce ed il gioco si rilancia sempre pi~ rischioso.

Al di fuori di questo scont r o-d.nco nt ro , in cui si esprime l ' ar co delle possibilità boE_

ghesi di gestione "democrrttica" e tutto somrnato ancora pacifica della crisi, stanno i due estremi polari su cui si condenseranno le forze decisive dell'autentica competizione di classe: la reazione borghese aperta, armata contro il proletariato (con o senza il grande consenso piccolo-borghese e "popo Lar e " di massa che fu del fa s c i smo rnussoliniano) e, di contro, la riscossa aperta del proletariato. Non a caso DC e PCI, ognuno per proprio con- to, cercano di vincere, badando perè a non tur~are il delicato equilibrio complessivo che li sostiene entrarnbi, ancorandoli a que st o pe r t co l ant e sistema so c t a l e . Negli spazi la- sciati aperti da i due "mo s t r L sacri" della politica a t a l I ana rosicano le forze mi.nori, a~_

tenti:::i par.assiti di un sistema t n decornposizione. Cosi la "terza forza" socialista, ri- do t t a a comprima rio vo Ic egg Iant e tra le due prime donne; co si i "la ici" PIU-PSDI-PLI, alla perenne ricerca di uno spazietto su cui stare in equilibri0; cosi la destra estrema, ma non tante da dichiarare (alrneno!) 8Uerra al regirne "antifascista" -cui è ben ancorata- del bSI. Co sâ le"nuove sinistre" DP-PDUP che si contendono l 'andata a nozze col PCI, solo liti:;ando sulla dote che il "pa r t i t.o ne " c.lovrebbe portare con sé, Co s I il "radicalismo" di Pannella e soci in cui converge tutto il confuse baillarnrne dello scontento e della prote- sta piccolo-borghese, sino allo sciovinismo campanilista, nazionalista e xenofobo (corne a Trieste) ed in cui la contesa col PCI fa da schermo, in realtà, ad una indegna carnpa3na

contre il cornu m smo , Al quadro entro cui si svolge la f a r sa (non disutile per la borghe- sia, perè) elettorale abbiarno dedicato un vasto lavoro interne, uscito in parte sull'ult~

mo .iJol lettino di docurnentazione, e ad esso rimandiamo. Qui una so la co n s Lder a z i.o ue finc1. 1"'

in agg i unt a a quan t o contenuto in quel Bollettino, ed una "pr-ev i s Lo ne !' ,

La crisi spazza via celermente gli interrnedisrni e questi, quando rinascono, dcvono faE_

loin forme nuove, dislocandosi via via in ragione delle contraddizioni sociali affioran- ti n e I sottosuolo, Il '76

cl

ha liberati del grupposcolarismo di falsa sinistra; nel "mo- vimcnto" ne è co n segu t t a una crisi che significa non "r t f lu s so ", ma solo l t Lmpo s s tb Ll.Lt à

di ricomporsi su queste basi, definitivarnente bruciate, Il 179 ci presenta un tentative di cattura di certe forze antagoniste da parte della marmaglia radicale: ci sono caduti den- tro cc-me mosche sul miele (o letarne che sia) i "sopravvissuti" Pinto-13oato & Co.; vi ha dato un avvallo una cert1area dell1Autonomia in base a considerazioni che dimostrano corne l 'eversione della rno l o t ov e dei passarnontagna possa benissirno sposarsi al più idiota dem~

-::ratismo controrivoluzionario, Ma dal 176 ad oggi è anche sotterraneamente cresciuta (si- gnori rnagi strati, vi preghiamo di non credere a cantine e serninterrati c l.ande st t.nf ! ) una avanguardia che ha tratto le lezioni di un decennio, ormai, di illusioni, slogans a vuoto, demagogie dell ' a t t o e del pensiero, e ch e pazientemente sta componendosi attorno ad un programma rivoluzionario, Al prossimo turno delle esplosioni operaie di massa, 11incontro tra movimento reale e le avanguardie già cristallizzatesi dimostrerà quanta terra borghe- se il proletariato si è già bruciato dietro! Queste elezionl sono un ennesimo atto del via crucis sulla strada della ripresa rivoluzionaria: spetta ai comunisti organizzati metterlo a frutto perché esso si consurni utilmente perla causa della rivoluzione, La risposta al- la provocazione borghese combinata, dell'"antiterrorismo" e delle elezioni, contribuirà a tagliare altri ponti mimetizzati con il nemico di classe, a indicare le linee del futu- ro passo in avanti, delle avanguardie e del movimento. Quel che è "rifluita" una volta per

sempre è una specifica eredità borghese; ... si sbaglia chi si illude che il progranuna comuni- s t a , che il movimento r Lvo l.u z i cna r Lo sia rifluito con e s sa . Il future (non lontanissimo)

ne darà una vivente dirnostrazione! 27.5.1979

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COMUNISTI RIVOLUZIONARI E

RAGGRUPPAME NTO DEI RIVOLUZIONAR.1

Nel dPrlir:11.·-, :il o c e o ... 1" w 1rn p1·0 della no,,:,t..t-a .. 1 .. ;_,,i-,~ (11,•n'mbre 173) al t erna "Er az Lone di Sini stra e Tr o t zk lj t 1927- 1 3611, ahhi """' t::._;uuto e spJ.ici tamente conto -nel l 'introduzione ai documcnti ivi prodotti- di un problema essenziale che, dalle discussioni di allora, si pr~

ietta ~ul presente: il problema dell1organizzazione dei r{v~luzionari, del raccorda tra frazioni, gruppi, circoli, "par t i t L" (nomi diversi, spesso, pe r realtà sostanzialmente ide!!_

tiche: 11esistenza di ristretti nuclei di avanguardia), nella prospettiva del Partita. Già la Frazione riteneva, a giusta ragione, necessario uri,~iscarso non solo teorico-ideologico ( "programma contra programma") tra le ridotte forze süperstiti della controrivoluzione st~

liniana e sottolineava la necessità del massimo s fo r zo da far si per non rompere l "'unità"

(11unità possibile, non quella ideale, della conver genaa al 100% su tutti i punti teorico- -programmatici a l l to s d vg , ) con l'Opposizione t ro t zkf st a , Non fu colpa della Frazione se t~

le solidarietà, entro i limiti specifici in cui la si concepiva e difendeva, ando persa; e~

sa restO fedele alla sua consegna: fare tutto il pr~prio vedere, e avvenga eoi suel che_de-

~e __ a~v~n,!_r~ Nel '43, allorché nac que- il

r .c.

Internazionalista, il processo di coagulo di forze avvenne in maniera tutt1altro ch~ lineare (corne sempre nella storia del comunisma, e in maniera necessariarnente opposta a quel che sagnano gli idealisti della purezza a priori~

Le discussiani in seno alla piccola compagine internazionalista non ebbero mai a tema una questione di ~rincipio del tipo~ il partita nasce puro e si espande poi, puro, a macchia d 'o lio crescendo su se st e s so . Anzi, chi :cri ticava la "prematuri t à ", o meglio 1 'insuffici.,,- enza di basi del '~artito'',-praveniva da esperienze che avevano praticamente visto i~ atto il raccorde di forze spar se ;' talora eterogenee in partenza, o non ben definite (corne avve!!_

ne nel Sud, con J. 1episodio delle "frazioni dei comunisti e socialisti di sinistra" avvalo- rati, a quel che sembra, dal consenso e dall1apporto di Bordiga). Fa parte della cosr..ienza minima dei rivoluzionari che una cosa è l'unità teortco-programmatica ed organizzativa qu~

le obiettivo s t r a t eg Lco da conseguire, un t a l t ra il concr e t ç ~rocesso verso questo obietti- h , d .(· . .. h ) d . .

1 . cont r t bu i r a . . . .

1. (.

vo e ce e overe p1.u ce potere e1. r1.vo uz1.onar1vsv1.luppare ne1 term1.n1. ut1 1 1.n qua!!.

to forza dirigente) agni passo innanzi nel cammino dalle condizioni date a.ll 1obiettivo per- seguito, e "t e o r Lcarnerrt e " g i à posseduto,

Nell'estate del 151, Dardiga scrisse, per il P.C.Int., un progetto di Appelle Internazi~

nale (che qui di seguito pubblichiamo) che avrebbe dovuto rispondere al compito sopra. ind!_

'cato: porre le basi per un lavoro di raccorda tra le farze rivoluzionarie internazionali

· a c i.è a t t e , Nulla sapp i.amo (poiché nessuno ce ne ha lasciato documentazione, né di "Pr ogr am ma", né di "Battaglia" od altri) dei presupposti cancreti su cui si reggeva l 'iniziativa

(individuazione delle forze cui rivolgersi in relazione alla situazione internazionale gl~

balmente considerata etc.); è questo, perciè, un tema su cui ritarneremo, in relazione al- la possibilità o meno di andare più a fonda nella materia, con l'aiuto, se del caso, di chi visse que111esperienza, dall1una parte o dall'nltra dei tronconi in cui si divise, di li a poco, il "pa r t t t o!", Riteniamo, comunque, concordante con la nostra linea, di aggi e di se~

pre, la cancezione politica generale che sottostà alla nascita dell1Appello, e riteniamo del tutto fuorviante scrivere (come ha fatto "Programma", in tempi mo l to recenti) che e sso na c que solo, o pr e c Lpuame nt e , per "chiarire le questioni interne". E' rendere un pessimo

servizio a Bordiga farlo apparire . autore di un appello internazionale col fine "t at t Lco "

di ••• spaccar e l ' o rgardz ea ed one naz i ona l.e l, Na, for se, cià deve servire per dimastrare l 1i!!_

varianza de l l.t t'Lmmut ab i l,e via", contra la tradizione di Livorno, della Fraziane, contra la tradizione adombrata dalla stesso Appello.

Con la data 10 settembre 151, l'Esecutivo del Partita fece uscire un primo numero di Bo~lettina Intetno, cui sarebbe dovuto seguire un secondo con la "corrispondenza svoltasi intorno al progetto d1Appello Internazionale'', ~ che non ci risulta pai pubblicato (lo scam bio Damen-Bordiga è nel n° 3 serie II, aprile 152,del "Pr ome t.e o " battaglista). Il D.I. n°1

7.

(9)

si limita a riportare in proposito questi passaggi del "rapporto Amadeo" alla riunione di Napoli del primo settembre 151:

"Dopo la riunione di Roma, per rispondere al problema delle secessioni dallo stalinismo in ltalia e in Francia, fu sentito il bisogno di ricapitolare le posizioni essenziali sul- le quali poteva concepirsi un raggruppamento internazionale dei gruppi che si fondan~ sul marxismo rivoluzionario, posizioni che si dimostrano essere in netto contrasta con quelle di questi gruppi secessionisti (.,) Un progetto di questo manifesto, che perla sua stessa natura non poteva essere d'ordine personale, fu inviato a diversi comp. Bruno (Maffi) fece qualche riserva di formulazione, mentre Onorato (Damen) sollevà due critiche, le quali, c~

me dimostra la corrispondenza che ne segu l , avevano la loro ut t H t à'", , Questo è quant o . Le "utili critiche", lo sappiamo, portarono po L alla contrapposizione in seno al P.C.Int. tra due t endenze , ed alla spaccatura "Programma"-"Battaglia", ma questa è un1altra storia (sulla quale -tra l1altro- esiste assai poco di scritto e documentato).

Qui ci prerne stabilire un punto: la concezione del "raggruppament;o internazionale dei gru_p_

pi che si fondano sul marxismo rivoiuzionario", che resta una prospettiva per l'oggi, e so

'

-

prattutto per il domarri , in una fase di ripresa rivoluzionaria, quale abbiamo "schizzata"

nel n° di nov. '78 della rivista (cfr. p. VII): una fase non più di "code" dissidenti a s.!_

nistra dello stalinismo, ma di ripresa del marxisrno, magari con partenza da zero, ma con traiettoria ascendente.

Subito dopo la scissione nel PClnt., l'ala "be t t ag l t st.a " diede il via ad una serie di~

sperienze di "raggruppamento" che noi abbiamo rapidamente esposte e criticate nel cit. n.

di "Partita e Classe" (cfr. Contro lo spirito settario, contro lo spikrito d1improvvisazio- ne, per l'avvio di una pratica internazionalista nel lavoro rivoluzionario, pp. 21-26). La nostra messa a punto ha suscitato una polemica con "Battaglia" cui rispondiamo nel presen- te fascicolo, a sostanziale riconferma dei nostri giudizi "df a l l o ra ", Oggi che pubb l t cht.a mo 11Appello, corne materiale per chiarire il perché ed il corne noi riteniamo utile l'opera

di "raggruppamento dei rivoluzionari", vi aggiungiamo del materiale "complementare", ·anche in relazione alle discussioni con "Battaglia" da parte e nostra e di altre forze della Co!!_

ferenza di Parigi perché il quadro riesca più completo, o almeno inizî ad esserlo.

L1Appello fu fatto pubblicare su "Programma" da Amadeo nel '57 (n° 18, 27-IX/9-X) in un rnomento, riteniamo, non occasionale, e cioè dopo la conclusione dell1esperienza del "Corni- tato d'azione della Sinistra Comunista" (il cosidetto "quadrifoglio"), cui lo stesso Bord!_

ga aveva risposto coi due articoli qui riprodotti (Ghiacciata diffida e Microfonie dia~- roiche) quando l'esperienza era in pieno svolgimento. Perché, allora, l1Appello? Per rico!.

dare due cose: che il raggruppamento internazionale (o nazionale) dei rivoluzionari è pos- sibile, in linea di principio ed ipotesi, ~ che esso puà concepirsi solo a partire qa de- terminate posizioni essenziali che si possono si discutere, ma non "ricompattare" con al- tre. E questa è anche la nostra posizione, corne abbiamo chiarito nel n° 3 (aprile '79) di

"Partite e Classe" (cfr. p. V), corne torniarno a fare in questo numero, e soprattutto corne cerchiamo di fare nella nostra attività verso gli "altri", comunque si concludano i nostri sforzi,per quel che ~ dipende da noi. Tenendo fissi i due punti si puà impostare concre- tamente, oggi, un lavoro che non è, per forza di cose, quello del '51 o del 156: restar co erenti allo spirito ed al contenuto dell 'Appello del 151 non puè significare, nel "decennio della pedata", snobbare i compiti di raggrupparnento in nome dell'antiquadrifogliarismo, ma l'individuazione dei terrnini concreti su cui impostare un lavoro finalmente reso possibile -in embrione- dallo sviluppo delle contraddizioni sociali (ed "ideali") che si sprigionano dalla crisi capitalista. I due articoli di Bordiga contre il "quadr Lfog l.Lo " non danno ad alcuno l'alibi per rifugiarsi dietro le contraddizioni e debolezze altrui al fine di non fare il proprio dovere di rivoluzionarî; essi suonano, piuttosto, corne un ulteriore inco- raggiamento a compierlo, questo dovere, ma sulle proprie gambe (e vedere se poi "Program- ma", o lo stesso Amadeo, o la Frazione prima di lui hancompiuto adeguatamente quest1,opera è tutt 'altro dt scor soj : che resta tuttora aperto e su cui abbiarno già forrnulato ta lune no- stre precise riserve).

A cornpletamento della documentazione, riproduciarno le "piattaforrne" su cui si ba sava il lavoro di raggruppamento impostato da "Battaglia" e criticato da Bo r df.ga , Sarà agevole per i lettori trarne, da sé, materia di riflessione e di giudizio. ü.

(10)

MICROFONIE DIARROICHE

(Il Quadrifoglio intervis1a1o .œllo Radio)

L'c:i.penerua in>e&na che pcr ev1&.are wi'inlilrvi»t.a con le rela ..

t1ve trc:4:ruu:ce non si f)O:..siede so- Io il clas;.1co metodc ·del calcio i.whc.-to a chi fJA di se stesso iCU·

'.to a! oucrQfOno o alla Leika, nel- .la p&ù nobilc 1·e11ione del i;uo essere, Vi è un altro metodo, e lo 1Jlu,;trian1-0 con un c1cmpio a ba- ,;e di dumanàe e rÛipo:;tc:

O. - Non le sembra che il senso <.lella diffeJ·eiua ira ~J par.

lit" comurusta tond11to a Livorno . ne! 1!121 e I'attuale partito di To.

Jeliatti consista in questo: che al- lora si intendeva lotture per il eumunismo con terze italiane ed escludere l'intervento in tali lotte di p;,i.rtili e 11overni di paei,.i este.

ri, e in 111pecie 'dello Stato sovie- tico? ·

R. - La differenza è tutt'altru, e st& nel tatto ehe lo Stato russe attuale e il partita che lo diri.1:e banne di comurùiit& e scvieucc soltantc il nome, e non hanno alcun carattere rivoluaionario:

per questa aola r.a,1tione un par- tito, che fo55e sulle direttive di LlvQrno, rifiuterebbe di collabo·

rare con eui ed esclwierebbe di avere Il loro apponio nella lotta del prolet&riato it&li.ano pe.r rove- sciare . la bord\esfa nazionale Ov.e ai trattaue di un · partite e di une Stato prolowio 1.-ivolu.:io.

nario, ruuo o di un qualunque altro paeae atranieJ:'o, seconde la

~.i~-.~~.~-111) 1Uebbe .. ,aracti~ .- '9iJlJ · 11uo appouio anche armat.o · nel veni- re a buttar iiù lo Stato borihese .e democratico'italiano. A sua vol- ta il p~tito com1,1n~ta d'Italia, ove la cou toue concihabile con i rapporti di ïorze, 'sarebbe pron- eo a partecipare alla lotta anti- borghe.;e in Oini paese straniero.

Le decisioru nell'uno o nell'aJ.

tro case dipenderebbero da quel l'w,ico partito, che nella dottri n.a .lieguiia a Livorno è la Inter- nazionale Comuniata, alla quale ogni »ezione di& i suoi apporti, ~ dalla quale, sempre seconde quel·

ta doitrina polit.ica, avrebbc do vuto aiti.nsere le direttive il

"'41'füo ru.li.li(), ~r imprimerle al- lo Staio scvieueo, Tut~ il movi rnento i.nt.ernazionaJ.e è · state tt,.mvolto. appunto per avez in·

verfüo tale rapporto e lntrcdot.

to, tanto in Ru.uia che negli altri i;iae-.ai, direitivo chiuiie c .1tai,ne CUAZiônali, e diritti ad iniziativo

N&ûonali per li, P0h$k1t nazio·

OIile,

D. - La aua oppoai:tio.ne alla

,</ politica dol partito comWluita at twûe non ai .. prime bene col tatto che, in Ruuia eeme in !ta Ua, w.a btuocruui '"-potica der- ta le Mue norme di azione alla base operat., ai.entre ae CQ/ii non loua -...rebo. aL&&.a con11ervata 111 tluona d.ireUiva dei pziffli an.ni ·

-~ R!"hcor

R. - Non • alfatto aicuro ehe ae la bue toge liberamente ~ ... ~aticamepte consultata (per

usare terminolo1ia non nostra

• livorneae "• ma propria dell'in-.

terro,ant.et.... ed oma;:giata in par- tenZ&, in .n.uufa e in It11lia, da opi stalinillDO o toi:liattiano, neJla diver,enza abwale con noi, cui aempre si rimprovero di non voler tar dipendere la politica del partito dal 11"adime.nto delle

~. e delle masse non proie- tarie ma • popolari 11), non è at-

tatto sicuro che la base si pro- nuniierebbe, oggi, centre la po- litica del " centre "· La degene- razione del movimento è tante al- :a testa quanto alla peri.teria; le sue cause profonde, sono storiche

<! sociali, Non abbiamo quindi ' nulla a che tare con la richie- sta ài libere consultazlonl di po- · poli quali i;o110,. 1; di pai·Hti qua- li sono.

u

po:;mone che impor- ta i: che se anche, corne & r-erto, · la maggioranza votasse Stalin- · Krusciov-Togliatti, noi secuitc-:

remmo a combattere con ogn] · nosrro mezzo l'Indir izzo cosl :;uf- fragato, perché la dottrina inter- : n,ai,malc ed anticu fiel part itc n1~1n;i:;t.1 insegna ehe è dirett iva nmtro1·1vùhuionarii.1, a chrcches- · _!l_a ~cn1:a a piacere. E le~ i: spe- -cialrnente per le sue invetcràïe .dichiarazioni democratiche, pro- 'gre:;sive, naaional-Indipendcntl- ste, }t:11:alitarie e pacifiste. .

D. ,;__ Adunque lei non con ..

danna net partita togliattiano la eapacità di tornare ai rnetodi dit- tatorial], terroristicl, monoparti- tistici e repressivi di ogni movi.

mento idéale od armato contre il dispctisrno sovietico'f .

R.·- Noi condanniamo in quel partlto la irrevocabilc rinunzia ad ogni capacità di condurre la dittatura rivoluzionaria di clas- · i;e, terrorista e monopa1·titista, . ûno a che la resistenza della clas- . se e det:li ordinamerui capital]- stici non sia pic1,1utu. Rlteniamo .' ehe ogni Stato- cd ogni putere f

costituito, non mcno di <Jucllo · Oiii di Mosca · o ieri di Ber lino . - non parliamo di Roma - sta

·al di !uori di ogn] rinunzia al- ·.

t'impieg» di mezzi spietati, ne!

cniO che ne disponga e non abbia . vie rneno costose per salvar~ la . sua sopravvivenza. La questrcna ' non sta dunque nei metodi, a i cui i partiti stalinisti sono dive- . nuti Impotenti al di fuori della Russia, ma nclla natura sociale e storica delle forme di pctenza di cul ii tratta. .

In dottrîna noi siamo sui ter- reno su cul Livorno era, anche nella politica militante con ïorze apprezzabili prima che se ne pra- ticasse la castraaione: e la nostra . 4\l"'-.,Ïof.4t1· · all'ï...-i,~-"°··dQUa J>i>· ' tenu · statale russa ata solo nel fatto che· stortcamente e social- mente non. ~iiice riiù nel s.;n,v

dell'ubbuttunento del potere <:a- pitalistico c della i.truttu,·u socia- le capitulisuca, in Russia c ne-

&;li altr i pues i.

• • •

Le dornnndc e le rü;po.sle po.s- ::.uno continual'e, mu ubui.imo rng- giun tu la provu socrutica chc vo- lcvamo fornirc: una simile in- tcrvista non vcrr.1 pubblicuta, anche .se pronunziatu, dettuta "

scritta, du ne.ssun quolidinno chc csistu in Hulin, nè governativo, nè di opposi:t.ionc, nè .anarchico ( se vi fosse), e lo scupo è ral,!- 1:iunto. li risultuto rispondc ud un metodo untico, scmplicc, c Jj.

vornese: per mcttcrc un invcsti- guto1·c fuori di combatlimcnto basla l'ispondetgli raccontandugli scrcnamcntc proprio tutto quel.

lo in cui consiste la nostru opi- nionc. lnfc.~sisce · cl'urgcnza, uc- cuputo a :;coprire quello chc glï"

!SÎ nusconde, comc è suo mcstic,·c.

. . .

Sc invecc non si h:.i orrorc del- le pubblicate interviste ma se ne gode, e si gode di sentirsi cantarc dagli altop,irlanti, allora tutto t·mnbia. Il nostro mctodo sa1·à rifiulato. Si dira invccc chc, pcr urrivarc alle masse, bisogna trovare 01:;ni tribu11u chc abbia ,·il;onania: la gnwdc stampa, la radio, la tckvisionc. li: saper co- gliere le occasioni pcr urrivarci, e anche quclla stupidissima chc in que:;to momcnto, più o meno riroolottow.lP., A i.11u~1pa. radir q televisione ta comodo tutto quel- : lo che porta via aderen.ze e sc- iUito al partitone to~liattifero; c · . quindi ci d,1nno {a ch,?) la pa.

rola. l..cnin disse che si dovevu profütare del p.irlumcnto, ecce.

tez·a. Qucsta posi:.done che 111 bor- ghesia goda di vcdere un'opposi- lione rivolu:i:ionaria scagliare . sassi nclla piccionaia delle Bot-

tcghc Oscurc, è ver lo mena tan. · to idiota quanto quella dei to.

gliattiuni che pcr ripigliare i punti pcrduti contano, su unu condanna oel proces.so Montesi.

L'una c l'altra cosa si basuno sull'effetto tra le masse, e pro.

vuno quali vie stortc si andreb- bcro a trovarc scguendu lu 1101· •

ma di solleticare le triasse me- dcsime, quali sono uscite dal tu-

ncsto dcco1·so ultualc.

Proprio le dichiaruzioni ai mi-

<:rofoni di quel movimcnlo a quattro !obi, chc si compiace di richiamursi alla tradi:done di Li- vorno in modo più o mcno tanto banale qu.into quello dei ~iorna- listi govcrnativi, sono una prova - nel loro contesta - corne con la mania che tutto sta nello scio- J.:liere Je masse da una oligarchia burocratica si ottiene l'effetto di pcggiorarc ancora l'impegolamen.

to dei lavoratori italiani, como di ultri pacsi, nella paurosa .i.ssema di principii cui si luvora du

~l'f.Ofijlill.i.- .. (Si veda, _ _ecr chi ne

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Riferimenti

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