UNIVERSITA’ DI PISA
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIACORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN STORIA E CIVILTA’
PER LA STORIA DEL PRIORATO
GEROSOLIMITANO DI PISA:
LA PRESENZA DELL’ORDINE NELLA
MAREMMA TOSCANA
Relatrice: Tesi magistrale di Chiar.ma Prof.sa Lambardi Francesco Maria Luisa Ceccarelli Lemut
UNIVERSITY OF PISA
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIACOURSE OF HISTORY
FOR THE HISTORY OF THE
ORDER OF S. JOHN:
THE PRESENCE IN THE
TERRITORIES OF MAREMMA
Rapporteur: Thesis by Prof.sa Maria Luisa Ceccarelli Lemut Lambardi Francesco
SOMMARIO
Riassunto analitico Pag. 7
Prefazione Pag. 9
Introduzione Pag. 11
Capitolo I: sviluppi territoriali
1.1 L’organizzazione territoriale dell’Ordine di San Giovanni Pag. 13
di Gerusalemme
1.2 L’espansione territoriale del Priorato di Pisa Pag. 15
Capitolo II: San Giovanni di Massa Marittima
2.1 Le fonti scritte Pag. 19 2.2 Le fonti toponomastiche Pag. 27 2.3 Le fonti architettoniche Pag. 31 2.4 Ospedali ed opere pie in Massa Marittima Pag. 52 2.5 Il vincolo Pag. 56 2.6 Conclusioni Pag. 60
Capitolo III: San Leonardo di Grosseto
3.1 Le fonti scritte Pag. 61 3.2 Le fonti toponomastiche Pag. 64 3.3 Le fonti architettoniche Pag. 69 3.4 Conclusioni Pag. 77
Capitolo IV: San Giusto in Sasso d’Ombrone
4.1 Le fonti scritte Pag. 78 4.2 Le fonti toponomastiche Pag. 82 4.3 Le fonti architettoniche Pag. 84 4.4 Conclusioni Pag. 91
Capitolo V: San Giovanni in Bibbona
5.1 Le fonti scritte Pag. 93 5.2 Le fonti toponomastiche Pag. 96 5.3 Le fonti architettoniche Pag. 101 5.4 Conclusioni Pag. 113
Capitolo VI: conclusioni e appendici
6.1 Conclusioni generali Pag. 114 6.2 Appendice I. L’’opera di Francesco Anichini Pag. 116 6.3 Appendice II. La preghiera dell’Ordine di Malta Pag. 122 6.4 Appendice III. Tabella cronologica dell’Ordine di Malta Pag. 123
Capitolo VII: indici e bibliografia
7.1 Indice onomastico Pag. 125 7.2 Indice toponomastico Pag. 127 7.3 Bibliografia Pag. 129
INDEX
Analytical summary Pag. 7
Preface Pag. 9
Introduction Pag. 11
Chapter I: spatial developments
1.1 The territorial organization of the Order of St. John of Jerusalem Pag. 13 1.2 The territorial expansion of the Priory of Pisa Pag. 15
Chapter II: saint John of Massa Marittima
2.1 The written sources Pag. 19 2.2 The place names sources Pag. 27 2.3 The architectural sources Pag. 31 2.4 Hospitals and charities in Massa Marittima Pag. 52 2.5 The constraint Pag. 56 2.6 Conclusions Pag. 60
Chapter III: san Leonardo of Grosseto
3.1 The written sources Pag. 61 3.2 The place names sources Pag. 64 3.3 The architectural sources Pag. 69 3.4 Conclusions Pag. 77
Chapter IV: san Giusto in Sasso d’Ombrone
4.1 The written sources Pag. 78 4.2 The place names sources Pag. 82 4.3 The architectural sources Pag. 84 4.4 Conclusions Pag. 91
Chapter V: san Giovanni in Bibbona
5.1 The written sources Pag. 93 5.2 The place names sources Pag. 96 5.3 The architectural sources Pag. 101 5.4 Conclusions Pag. 113
Chapter VI: conclusions and appendices
6.1 General conclusions Pag. 114 6.2 Appendix I. The Anichini’s text Pag. 116 6.3 Appendix II. The prayer of the Order of Malta Pag. 122 6.4 Appendix III. Chronological table of the Order of Malta Pag. 123
Capitolo VII: indices and bibliography
7.1 Onomastic index Pag. 125 7.2 Toponymic index Pag. 127 7.3 Bibliography Pag. 129
RIASSUNTO ANALITICO
Il presente studio rappresenta una ricerca su alcune delle sedi medievali e moderne dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme nei territori della Maremma toscana.
Partendo dall’analisi delle fonti scritte, si è proceduto ad effettuare sopralluoghi sul campo per verificare la presenza o meno di resti architettonici di queste antiche sedi, cercando di mostrare l’antichità e l’originale funzione degli edifici ancora esistenti.
L’obiettivo è quello di cercare di dimostrare che le sedi analizzate siano state veramente sedi gerosolimitane. Anche quando non è stato possibile trovare tracce certe della loro presenza, attraverso l’analisi e l’incrocio delle fonti scritte, toponomastiche ed architettoniche di ogni sito si è cercato di evidenziare l’elevata probabilità della proprietà gerosolimitana.
ANALYTICAL SUMMARY
The present study is a brief search on some of the medieval and modern locations of the Order of Saint John of Jerusalem in the territories of the tuscan Maremma.
Starting from the analysis of the written sources, it was decided to carry out inspections in the field to verify the presence or absence of architectural remains of these ancient sites, trying to show the antiquity and the original function of the buildings still exist.
The goal is to try to show that the analyzed seats were really locations of the Order of Malta. Even when it was not possible to find some traces of their presence, through the analysis and the intersection of written sources, place names and architecture of each site we have tried to highlight the high probability of the property of the Order of Malta.
PREFAZIONE
La storia non è la scienza del passato: la storia del sistema solare è di competenza dell’astronomo, la storia delle eruzioni vulcaniche del geologo. Quella non è la storia degli storici. Infatti ogni volta che abbiamo avuto la necessità imperiosa di ricorrere all’intervento della storia l’essere umano ha fatto la sua comparsa1.
Ma è inutile cercare di comprendere il passato se non si sa niente del presente. E’ sempre dalle nostre esperienze quotidiane che chiediamo in prestito gli elementi che ci servono per ricostruire il passato2. Come potremmo capire il passato se prima non avessimo veduto vivere gli
uomini? La storia si fa alla rovescia: si inizia dal più conosciuto (l’oggi o il meno lontano) per tentare di arrivare al più sconosciuto. Non può esserci storia se non si unisce allo studio dei morti lo studio dei vivi3.
E’ per questo che la società europea occidentale ha sempre chiesto molto alla propria memoria. Tutto ve l’induceva: il retaggio cristiano come il retaggio antico. I Greci e i Latini, nostri primi maestri, erano popoli scrittori di storia. Il cristianesimo è una religione di storici: come Libri sacri i cristiani hanno libri di storia e le loro liturgie commemorano i fasti della Chiesa e dei santi4.
Senza dubbio, anche se la storia dovesse essere giudicata incapace di altri compiti, rimarrebbe da far valere, in suo favore, ch’essa è divertente. Altrimenti per quale motivo gli storici avrebbero scelto questo mestiere? Tutte le scienze sono interessanti, ma ogni studioso non ne trova se non una la cui pratica lo diverta. Scoprirla per consacrarvisi è, propriamente, quel che si chiama “vocazione”. Prima del desiderio di conoscenza, il semplice gusto. Prima dell’opera di scienza, l’istinto che vi conduce5.
Infatti la Storia ha i propri godimenti estetici, che non assomigliano a quelli di nessun’altra disciplina. Il fatto è che la rappresentazione delle attività umane, che costituisce il suo oggetto specifico, è, più di ogni altra, fatta per sedurre l’immaginazione degli uomini, soprattutto quando, grazie al loro distanziamento nel tempo e nello spazio, il loro dispiegarsi si colora delle sottili seduzioni del diverso6.
Da qui inizia questo mio lavoro. Partirò dal presente, dalla fonti storiche (scritte o architettoniche che siano) per provare ad andare a ritroso nel tempo. Partirò dal parlare con i vivi per provare a far parlare antiche rovine. Partirò dal piacere della ricerca per provare a far “divertire” il lettore con la scoperta.
Perché lo spettacolo della ricerca, con i suoi successi e le sue traversie, raramente annoia. E’ il bell’e fatto che diffonde il gelo e la noia7.
INTRODUZIONE
Questo lavoro, relativo ai territori della Maremma toscana, è stato pensato più che come ricerca sui possedimenti dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme come punto di partenza per studi futuri. La priorità infatti è stata posta sull’individuazione delle dipendenze e sulla verifica della loro sopravvivenza materiale, mentre solo in seguito la ricerca si è spostata sulla raccolta della bibliografia fino ad ora prodotta. In tal modo, unendo le due prospettive, ho potuto far risaltare gli aspetti che, a mio parere, rimangono ancora oscuri o poco chiari o addirittura inesplorati, sia per quanto riguarda l’indagine sulle fonti sia per la parte materiale, deducibile dall’osservazione diretta degli edifici sopravvissuti.
Per la fase iniziale del lavoro sulle dipendenze maremmane del priorato gerosolimitano di Pisa ho utilizzato le ricerche e gli scritti di Maria Luisa Ceccarelli Lemut e di Gabriella Garzella, scaturiti dallo studio delle fonti documentarie conservate sia a Malta sia in Italia. Con questa base di partenza ho iniziato una ricognizione per individuare la sopravvivenza o meno delle dipendenze e raccogliere le prime informazioni di carattere storico.
Questo materiale preliminare è stato poi vagliato dalla mia docente e relatrice, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, con la quale abbiamo deciso di concentrare gli sforzi su un ambito più limitato, viste le ampie possibilità d’indagine e la mole delle dipendenze dei Gerosolimitani in uno dei loro priorati più importanti. La scelta finale è quindi caduta sulle dipendenze dislocate in
Lo studio di queste istituzioni, svolto attraverso una bibliografia estremamente varia e l’osservazione fisica, è stato condotto interagendo anche con vari soggetti locali, che vanno dagli abitanti del luogo a storici o scrittori locali, includendo anche associazioni culturali locali e enti, come i Comuni e le istituzioni ecclesiastiche diocesane.
Nel presente lavoro si troveranno anche, per ogni dipendenza, informazioni stradali utili per raggiungere i luoghi dove sorgono e un corredo d’immagini che vanno dalla riproduzione della cartografia alla presentazione di particolari, sia murari sia iconografici. Mi sono inoltre avvalso dei consigli e dell’aiuto di studiosi come Massimiliano Grava e Marco Paperini, utilizzando anche la tesi di laurea di Luca Gremigni, discussa a Pisa nel 2012.