Analisi
Oggi il Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini è intervenuto in Commissione parlamentare per le questioni regionali nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul processo di autonomia differenziata. In apertura, il Presidente ha sottolineato la
convergenza delle Regioni sul processo in corso, come formalizzato nello schema di disegno di legge proposto dal Ministro per gli Affari regionali Boccia. Tuttavia, ha rilevato alcune criticità in merito alle trattative in corso con i singoli Ministeri: esistono infatti ancora criticità sia sulle materie, sia sull’aggiornamento dei meccanismi finanziari per superare i criteri della spesa storica a favore dei c.d. fabbisogni standard.
LEP e Disegno di legge “Autonomia”
Bonaccini ha condiviso la preventiva definizione dei LEP come attività propedeutica all’accrescimento delle competenze regionali oltre ad esprimere la necessità che questi siano definiti per tutte le Regioni. Bonaccini ha poi indicato che la Regione Emilia-
Romagna condivide il ruolo attivo del Parlamento pensato con la Legge cornice, la quale è in grado di garantire anche l’esigibilità della materie oggetto degli accordi. Ha quindi riferito che si aspetta una velocizzazione dell’iter in CDM nelle prossime settimane.
Rapporto Stato-Regioni e MES
Bonaccini ha poi parlato dei rapporti Stato-Regioni in corso di pandemia ricordando che il 98% delle ordinanze regionali sono state giudicate del Governo esattamente coincidenti con la natura dei vari dpcm via via proposti. La crisi sanitaria – riferisce – ha
indubbiamente riproposto e continua a porre il tema di una forte innovazione dei meccanismi di codecisione innanzitutto tra Stato e Regioni, titolari di competenze
legislative anche su materie come la tutela della salute la cui centralizzazione rischierebbe di danneggiare più che migliorare l’efficienza dei sistemi territoriali. Sul MES, se non sarà possibile attivarlo, ha auspicato che almeno nel Recovery Fund ci sia una robusta
iniezione di investimenti per irrobustire il sistema sanitario pubblico.
La posizione dell’Emilia Romagna
Ha poi sottolineato che la Regione ER non chiede risorse finanziarie ulteriori. Sulla sanità ha rilevato l’importanza dell’assistenza domiciliare, sotto la media OCSE, e che si deve puntare sulle Case della Salute e sulla modernizzazione degli ospedali. In sostanza la richiesta emiliana-romagnola si concretizza nella certezza di programmabilità di risorse e nella semplificazione dei processi burocratici.
Esprimendo una posizione personale, ha dichiarato che bisognerebbe superare il bicameralismo paritario nell’idea di un rapporto più virtuoso tra territori, non solo delle Regioni, ma anche di Comuni e Province all’interno di una Camera che li rappresenta a differenza dell’altra che rimarrebbe l’unica con funzione legislativa.
Q&A
Bonaccini ha risposto alle domande dei parlamentari senza distinzioni a causa
dell’imminente riunione del Consiglio regionale. Per organicità ne abbiamo riportato il contenuto nei paragrafi di cui sopra, ma per completezza si riportano di seguito le richieste avanzate:
• On. Pella (FI): ha chiesto i “tempi” della presentazione del DDL Autonomia nonché il ruolo pensato per i Comuni. Ha poi chiesto informazioni sulla “tutela della salute”, in particolare sulla
centralizzazione in caso di emergenza o, viceversa, se la programmazione delle Regioni deve essere
ancora maggiore. Ha poi rilevato che l’Eurogruppo ha deciso di rivedere la funzionalità del MES; ha chiesto quindi se le Regioni intendono notificare una posizione sulle scelte strategiche per l’utilizzo.
• On. Rossini (Misto): ha chiesto in che modo rafforzare il regionalismo e quali sono i correttivi che si possono prendere per evitare frizioni Stato-Regioni anche sulle impugnazioni di leggi regionali, pensando magari a un meccanismo di confronto preventivo.
• On. Piastra (Lega): ha chiesto a che punto sono le trattive e se pensa che sia opportuna una nuova delegazione con il Governo per le trattive, nonché come saranno salvaguardati gli Enti locali.
• Sen. Abate (M5S): ha chiesto di prevedere un meccanismo di avocazione delle competenze per garantire l’unità del Paese in situazioni di crisi.