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Profili sanitari della Fase 2: Strategie anti e post Covid-19

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Academic year: 2021

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Profili sanitari della Fase 2:

Strategie anti e post Covid-19

Audizioni del 5 maggio

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Profili sanitari della Fase 2:

Strategie anti e post Covid-19

Audizioni del 5 maggio

Sommario

1. PROF. SILVIO BRUSAFERRO, PRESIDENTE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ .... 2

2. PROF. WALTER RICCIARDI, PROFESSORE ORDINARIO DI IGIENE UNIVERSITÀ CATTOLICA DI ROMA, RAPPRESENTANTE ITALIANO DEL COMITATO ESECUTIVO DELL'OMS ... 4

3. DOTT.SSA CIANCALEONI BARTOLI - DIRETTRICE DELL'OSSERVATORIO MALATTIE RARE (OMAR) ... 7

4. PROF. FRANCO LOCATELLI - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITÀ E PROFESSORE ORDINARIO DI PEDIATRIA GENERALE E SPECIALISTICA DELL'UNIVERSITÀ LA SAPIENZA DI ROMA ... 8

5. SERGIO VENTURI – COMMISSARIO COVID REGIONE EMILIA-ROMAGNA ... 9

6. DOTT. LUCA ENRICO DEGANI, PRESIDENTE UNEBA LOMBARDIA ... 10

7. PROF. GIUSEPPE REMUZZI - DIRETTORE ISTITUTO IRCCS MARIO NEGRI ... 12

1. Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto superiore di

sanità

Il prof. Silvio Brusaferro ha parlato del contact tracing come elemento essenziale della

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un grosso investimento in termini di risorse umane, per fare l’intervista e contattare le persone. Per questo si è ritenuto nei provvedimenti adottati dal ministero della Salute di indicare standard nazionali per garantire l’efficacia di queste azioni. Per il monitoraggio si stima che sia necessaria una persona ogni 10mila abitanti. La sostenibilità delle misure di aperture passa dalla capacità delle regioni di mettere in atto il sistema di contact tracing, dall’intercettazione al monitoraggio.

Q&A

Pres. Collina: ha chiesto le strategie su tamponi e protocolli nei vari tipi di attività.

Il Professor Brusaferro ha sottolineato come l’Italia sia tra i Paesi occidentali che ne fa un maggior numero, tra 60 e 70mila al giorno. Il numero dei tamponi crescerà nelle prossime settimane.

Sen. Siclari (FI): il virus si trasmette ad oltre di 1mt. Quindi la app risulta inutile avendo

quel range di azione. Ha chiesto di introdurre l’obbligo di inserire l’obbligo di usare la mascherina.

L’ISS ha sempre consigliato l’uso delle mascherine. In particolare, negli ultimi documenti si raccomanda fortemente l’uso di mascherine in situazioni in cui è difficile mantenere le distanze. Ha poi ricordato che adesso in luoghi chiusi aperti al pubblico questa è obbligatoria.

Sen. Marin (Lega): ha chiesto la definizione di aree differenziate in base al contagio.

Nella sua risposta Brusaferro ha affermato che mettere insieme un monitoraggio costruito insieme alle Regioni permette di tener conto delle differenze.

Sen. Castellone (M5S): in alcune regioni il monitoraggio è a carico dell’ASL come la fase

di esecuzione del tampone, in altre no. Si chiede se è stata uniformata la metodologia.

Sen. Boldrini (PD): ha chiesto uniformità di monitoraggio tra le Regioni, in particolare

sulla comunicazione dei dati in tempo reale.

Il Professore ha sottolineato come aver adottato degli indicatori di concerto con le Regioni abbia la finalità di standardizzare i comportamenti, esplicitando come tale uniformità sia favorita dal monitoraggio settimanale.

Sen. Cantù (Lega): ha chiesto informazioni sulla relazione degli scenari per la fase 2

caratterizzata da un elevato numero di modelli per la gestione della fase 2.

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2. Prof. Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene

Università cattolica di Roma, rappresentante italiano del

Comitato esecutivo dell'OMS

Il prof. Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene Università cattolica di Roma, rappresentante italiano del Comitato esecutivo dell'OMS: durante il suo intervento, il

Professor Ricciardi ha chiarito che la difficoltà nel contenimento dell’epidemia dipendano dalle particolari caratteristiche del COVID-19 che, a differenza delle altre tipologie di Coronavirus (tra cui la SARS), è in grado di trasferirsi nella fase asintomatica, presintomatica, paucisintomatica, polisintomatica e anche successivamente alla guarigione clinica (quando il paziente si sente bene ma è ancora potenzialmente infettivo).

Secondo il Professore dunque, l’unica possibilità di evitare che si creino nuovi focolai dipende dalla capacità del sistema sanitario di individuare precocemente le persone che potrebbero essere state contagiate dal virus - o sono state contagiare senza tuttavia riportare sintomi – ed isolarle.

Durante il suo intervento il Professor Ricciardi ha successivamente descritto i cinque pilastri della strategia che il Ministero intende seguire:

➢ Misure non mediche: sono le misure comportamentali che tutti dobbiamo rispettare, tra cui il distanziamento fisico, lavare frequentemente le mani e sanificare gli ambienti di vita e di lavoro. Il Professore ha inoltre sottolineato che a discapito di quanto frequentemente si afferma, il distanziamento sociale, non sia di un metro (sicuro esclusivamente quando tutti indossano le mascherine) ma di 1.80 metri.

➢ Rafforzamento SSN: evidenziando come tutti i paesi i cui sistemi sanitari sono concentrati esclusivamente sul settore ospedaliero abbiano affrontato comuni difficoltà, il Professore ha ribadito la necessità di distinguere i percorsi e le strutture Covid dalle altre, permettendo così la ripresa delle attività sanitarie che sono state finora bloccate o posticipate. Tale obiettivo potrà essere raggiunto esclusivamente laddove siano previsti i c.d. Covid Hosptal in numero sufficiente a sostenere le esigenze di ogni territorio. Il Professore riporta quindi l’esperienza israeliana suggerendo l’adozione della strategia degli ospedali dormienti: strutture che vengono attivare solo in caso di necessità

➢ Sanità pubblica territoriale: è necessario potenziare le strutture assistenziali intermedie tra casa (assistenza domiciliare) e ospedale. Tali strutture si sono infatti rivelate un efficace mezzo di contenimento della pandemia in alcune Regioni e la causa di focolai epidemici in altre.

➢ Diagnostica mirata: sottolineando che nella giornata di ieri la Food and Drug Adminsitation (equivalente statunitense dell’EMA) abbia richiesto alle aziende produttrici di test sierologici di dimostrare entro dieci giorni la veridicità diagnostica dei loro test, il Professore ha ribadito come gli unici test affidabili siano quelli molecolari (i c.d. tamponi) in quanto sono in grado di individuare la presenza del RNA del virus. Il Professore ha quindi evidenziato i limiti dell’autonomia decisionale delle Regioni nell’erogazione dei tamponi e la necessità di somministrare un maggior numero di tamponi attraverso una distribuzione che coinvolga tutti i professionisti sanitari e che venga proseguita anche nel momento in cui la degenza del paziente sia terminata.

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ha sottolineato come l’esiguo numero di medici igienisti ed epidemiologi abbia rallentato l’azione territoriale di contrasto all’epidemia e che l’esigenza di tutelare la privacy dei cittadini – seppur imprescindibile in uno stato democratico – debba essere contemperata con l’esigenza di affrontare l’epidemia attraverso strumenti adeguati.

Il Professore ha concluso il suo intervento ricordando che una eventuale decrescita dei contagi durante il periodo estivo – derivante dal fatto che i virus respiratori si trasmettono con meno facilità in un ambiente caldo e secco – non debba lasciar pensare che il virus sia sconfitto in quanto è già stato previsto aumento del numero dei contagi durante il prossimo periodo autunnale.

Q&A

Sen. Siclari (FI): ha chiesto se il Piano di emergenza pandemica sia stato attuato nel

momento giusto e sottolinea la necessità di comunicare in modo opportuno l’utilizzo dell’App per il tracciamento personale, evitando così che l’attuazione di comportamenti inadeguati possa cancellare i benefici di due mesi di lockdown.

Il Professor, ricordando come il piano pandemico venga aggiornato successivamente ad ogni pandemia, ne ha sottolineato la tempestiva attuazione evidenziando tuttavia le oggettive difficoltà dovute all’assenza di un precedente da utilizzare come modello. Durante l’ultima emergenza sanitaria infatti, risalente al 2002/2003, il modello di gestione attuato era basato su una logica che vedeva la sanità ancora come una competenza nazionale e conseguentemente accentrata. In quel caso, con la riforma costituzionale non ancora vigente, il Capo della Protezione Civile potè infatti prendersi carico della gestione della crisi in odo omogeneo su tutto il territorio nazionale.

Rispondendo alla domanda sull’applicazione, il Professore ha distinto le applicazioni che forniscono una informazione decentralizzata (un sistema di allarme che arriva singolarmente ad ogni cittadino nel caso di contagio senza che le autorità siano avvertite) da quelle che garantiscono una risposta centralizzata (una cabina di regia composta da operatori del SSN e forze dell’ordine ricevono le informazioni su chi è stato contagiato e chi ha incontrato), evidenziando che le App prime, fornite da Google e Apple, per quanto maggiormente rispettose della privacy non risultino utili nel contrastare l’espandersi dei contagi.

Sen. Binetti (FI): ha sottolineato la necessità di aumentare i posti delle scuole di

specializzazione ed ha chiesto al Professore quali potrebbero essere le modalità più efficaci per valorizzare il ruolo della medicina territoriale e in particolar modo dei medici di medicina generale.

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6 Sen Richetti (Misto): ha chiesto quando sarà possibile far ripartire i servizi sanitari

“tradizionali” ed ha suggerito l’adozione di modelli automatici che dispongano le misure di contenimento in base al valore dell’indice di contagio di un territorio.

Il Professore, ribadendo la diseguaglianza dell’indice di contagio (Rcon0) sul territorio nazionale, ha ribadito l’urgenza di riprendere i tradizionali servizi sanitari, soprattutto per quanto riguarda i pazienti oncologici e quelli cardiovascolari.

Sen. Cantù (Lega): ha chiesto delucidazioni in merito all’efficacia della tecnologia dei

cerotti.

Il Professor Ricciardi, sottolineando l’accelerazione avvenuta negli ultimi giorni in tema vaccini e ricordando che l’Unione europea ha appena stanziato 7,5 miliardi per finanziare la ricerca, ha chiarito che la tecnica del cerotto sia uno dei tanti metodi di applicazione del vaccino.

Sen. Castellone (M5S): sottolineando la differenza che intercorre tra test sierologici e

molecolari e l’importanza di mettere in rete i laboratori di ricerca delle Università e delle IRCCS per aumentare la capacità del sistema sanitario di analizzare un numero sempre maggiore di test sierologici, ha chiesto al professor Ricciardi quale sia la modalità migliore per ridurre il numero di contagi all’interno dello stesso nucleo familiare e se sia opportuno prevedere un percorso di specializzazione unico a livello nazionale per i medici di medicina generale.

Il Professore ha ribadito la non affidabilità dei test sierologici a fini diagnostici ed ha quindi chiarito che i 150mila test acquistati dallo Protezione Civile non siano destinati alla diagnosi della malattia ma per mappare, a fini scientifici, l’evoluzione del contagio sul territorio nazionale. Il Professor Ricciardi ha quindi sconsigliato l’acquisto di test sierologici da parte delle Regioni ed ha ricordato come recentemente un gruppo di IRCCS abbia lanciato un appello al fine di creare una rete nazionale di laboratori di diagnostica pubblico-privati.

Sen. Boldrini (PD): ha ribadito l’importanza del ruolo delle FAQ pubblicate sui siti

ministeriali per rispondere ai dubbi dei cittadini, ha chiesto delucidazioni in merito all’utilizzo del plasma dei pazienti guariti e ha evidenziato la necessità di diffondere le best practice regionali su tutto il territorio nazionale. La Senatrice ha concluso il suo intervento ribadendo la presenza di un apposito osservatorio per le scuole di specializzazione, che ha tra i suoi obiettivi quello di comprendere se sia necessario istituirne di nuove.

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3. Dott.ssa Ciancaleoni Bartoli - Direttrice dell'Osservatorio

malattie rare (OMAR)

La Dott.ssa Ciancaleoni Bartoli ha innanzi tutto evidenziato il fortissimo impatto che l'emergenza ha avuto sui malati rari e sui soggetti immunodepressi, bisognosi di trasfusioni o di altre terapie, anche complesse. Questa condizione di maggior rischio non è stata adeguatamente presa in considerazione durante la fase 1 dell'emergenza epidemiologica e si è chiesto di implementare misure di maggior tutela durante la fase 2.

A partire risultati raccolti attraverso il servizio attivato dall'Osservatorio "L'esperto risponde" - oltre 2050 domande sia su questioni di carattere medico che sui diritti dei malati - ha riferito le seguenti criticità:

percorsi di diagnosi e cura: i pazienti hanno riferito difficoltà nell'eseguire esami

diagnostici, visite di controllo e interventi programmati, a causa di cancellazioni da parte dei centri o per rinuncia del paziente legata all'impossibilità di recarsi in sicurezza in ospedale. Questo ha comportato un'alterazione e, in alcuni casi, un'interruzione delle terapie;

terapie domiciliari: a fronte di queste criticità, non vi è stato un potenziamento

delle terapie domiciliari, che andrebbe realizzato con urgenza per garantire la continuità terapeutica. Si è citata la possibilità di effettuare a domicilio le infusioni per il trattamento delle malattie lisosomiali. Si è osservato che diverse Regioni non hanno applicato le raccomandazioni prodotte dal MinSal sul tema e si è ricordato che gli emendamenti in materia presentati al DL Cura Italia, così come la proposta relativa a un piano dedicato alla prevenzione, sono decaduti.

certificazione rischio immunodepressione: si sono riportate le difficoltà dei

soggetti con immunodepressione, che in diversi casi non si sono potute assentare dal lavoro andando incontro a un elevato rischio di contagio perché il medico legale deputato a produrre la certificazione di rischio non conosceva la loro patologia specifica. Si è proposto di stabilire che le persone con malattia rare sono da considerarsi automaticamente, per definizione, soggetti a rischio e di applicare, per loro, misure quali lo smart-working, il congedo retribuito e, quando sarà disponibilità, l'accesso prioritario al vaccino;

distribuzione farmaci: alla luce delle difficoltà riferite dai pazienti di recarsi

materialmente presso le farmacie ospedaliere per ritirare i farmaci necessari, si è proposto un potenziamento della distribuzione per conto, a livello territoriale;

PNMR: si è infine sottolineato che l'assistenza domiciliare per la gestione del

paziente nella fase cronica era una questione da affrontare all'interno del Piano Nazionale Malattie Rare, che non è stato però ancora finalizzato. Si è chiesto di concludere la definizione del piano e di procedere al suo finanziamento durante la Fase 2.

Q&A

Sen. Boldrini (PD): ha evidenziato la necessità di investire maggiormente sul percorso di

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legate all'ottenimento della certificazione del rischio di immunodepressione e le conseguenti problematiche sul piano lavorativo e, naturalmente, di salute.

Si è confermata l'utilità di investire in soluzioni digitali quali la telemedicina, il fascicolo sanitario elettronico e la ricetta elettronica. Si è riferito che nonostante la telemedicina stia prendendo piede grazie agli ERN, servono buone infrastrutture informatiche, al momento carenti in Italia.

Sen. Binetti (FI): ha ricordato che il PNMR, scaduto nel 2016, non è ancora stato

finalizzato e ha auspicato l'adozione di misure specifiche per singola patologia rara. Ha poi ribadito la necessità di introdurre misure concrete per i malati rari all'interno dei Decreti relativi all'emergenza contro il Covid-19, lamentando una mancata considerazione da parte del Governo delle sollecitazioni da parte dell'opposizione sul tema.

in risposta, la Dott.ssa Ciancaleoni Bartoli ha invitato il Governo a farsi carico delle sopracitate misure.

Sen. Cantù (Lega): ha chiesto un commento riguardo i possibili interventi di governance

del farmaco per escludere disagi ai pazienti con malattie rare a cominciare dalla gestione della fase, garantendo una pronta accessibilità a trattamenti farmacologici.

Si è riportato che mentre AIFA è riconosciuta a livello europeo per la capacità di contenere i prezzi dei farmaci, il problema dal punto di vista del paziente è legato piuttosto all'accesso, specialmente in riferimento ai prontuari regionali. Si è chiesto un accesso rapido e omogeneo anche per gli ausili e si è ricordato il mancato aggiornamento del nomenclatore tariffario.

4. Prof. Franco Locatelli - Presidente del Consiglio superiore di

sanità e Professore ordinario di pediatria generale e

specialistica dell'Università La Sapienza di Roma

Il Prof. Locatelli ha sottolineato che le misure di lockdown implementate hanno permesso di ridurre notevolmente la contagiosità e ha evidenziato la necessità, durante la fase 2, di far ripartire le attività produttive non essenziali, pur ribadendo l'importanza di adottare approccio graduale. Sul piano sanitario, ha rimarcato la necessità di adottare le seguenti misure:

➢ stabilizzare i posti implementati nelle terapie intensive, anche per dare risposta ad altre richieste di malati nei reparti delle terapie intensive, e programmare un incremento dei posti di terapia semi-intensiva;

➢ programmare con il Ministero dell'università e della ricerca l'incremento del numero dei posti di specializzazione, specialmente per la rianimazione;

➢ creare dei Covid Hospital o delle aree Covid all'interno di Ospedali, con percorsi e gestioni ben separate per evitare contagi;

➢ ottimizzare i percorsi di effettuazione dei tamponi e raccogliere e monitorare i dati sulla possibile riaccensione di focolai;

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Infine, ha sottolineato che i test sierologici dimostrano se un soggetto è entrato a contatto con il virus, ma che occorrerebbe comprendere la durata della risposta immunitaria. Ha affermato che AIFA può contribuire in modo determinante alla gestione della situazione epidemica, con l'implementazione di piattaforme tecnologiche per i dati relativi ai clinical trials e coordinandosi con le agenzie del farmaco di altri Paesi per evitare una duplicazione degli studi.

Q&A

Sen. Boldrini (PD): ha posto l'attenzione sulla deprivazione educativo-emozionale per i

bambini derivante dalla chiusura delle scuole.

Il Prof. Locatelli ha ricordato che i bambini, pur ammalandosi meno, possono essere veicolo di contagio e ha ribadito l'indicazione fornita dalla CTS per promuovere efficaci attività di formazione a distanza. Ha affermato che nei prossimi mesi, sino a settembre, si dovranno elaborare strategie per garantire attività didattica frontale in sicurezza.

Sen. Marin (Lega): è intervenuta sempre sul tema dei bambini e degli impatti delle misure

restrittive dal punto di vista psichiatrico. Ha poi chiesto se vi sia una correlazione tra il Covid-19 e l'aumento della prevalenza della patologia di Kawasaki nei bambini, osservata in particolare a Bergamo.

Si è concordato circa l'importanza di tenere in considerazione l'impatto psicologico sui bambini e si è riferito che al momento le segnalazioni circa i casi citati sono eterogenee e che occorre prestare particolare attenzione alla questione.

Sen. Lunesu (Lega): ha riferito un episodio relativo all'Ospedale San Francesco di Nuoro,

in cui diversi oncologici prestano servizio anche nel reparto di sospetti di Covid e ha evidenziato la cancellazione delle visite oncologiche e cardiologiche nelle strutture.

il Prof. Locatelli ha commentato ribadendo l'importanza di separare i percorsi e di garantire le attività ordinarie per i pazienti oncologici e preservare la continuità terapeutica.

5. Sergio Venturi – Commissario Covid Regione Emilia-Romagna

Durante la sua audizione, Sergio Venturi ha sottolineato che in Emilia-Romagna si sia registrato un forte calo dei contagi ma (in generale) sarà necessario mantenere un budget elevato per affrontare l’eventuale prossima ondata. Ha poi toccato vari aspetti dell’emergenza indicando le politiche future a sua detta necessarie:

➢ Ospedali e screening: gli ospedali devono riprendere le proprie attività. L’inattività sugli screening oncologici e dei consultori avrà delle conseguenze e per questo è necessario riprendere le attività.

➢ Telemedicina: occorre attivare servizi di telemedicina e limitare il coinvolgimento fisico dei pazienti (salvo per l’appunto le attività di screening). Le Regioni hanno bisogno di costruire un sistema informativo rapido.

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➢ Rsa: hanno un sistema di accreditamento che non permette la misurazione della qualità. Gli anziani dovranno essere tutelati al proprio domicilio perché nelle macrostrutture la potenzialità di contagio è alta. Occorre formazione e competenza nelle RSA e ripensare la loro governance e gestione.

Q&A

Sen. Cantù (Lega): ha chiesto se l’inquinamento ha avuto un ruolo nell’aumento della

mortalità. Ha chiesto poi informazioni

Il dottor Venturi ha affermato che sia assodato che nelle PM10 e 5 ci sia possibilità che il virus viaggi, ma non è dimostrato che corrisponda una maggiore probabilità di infettarsi. Non è conosciuto, tuttavia, se le aree più inquinate sono a più alto tasso di contagio. Sul punto ha sottolineato l’importanza dello smart working.

Pres. Collina (PD): ha chiesto informazioni sui controlli in merito ai protocolli di sicurezza

nei vari territori.

Sen. Castellone (M5S): ha chiesto come dovrà essere strutturata la rete di cure primarie e

come valorizzare l’emergenza urgenza.

Sen. Boldrini (PD): ha chiesto la stabilizzazione delle USCA anche in modalità dormiente.

Ha condiviso la necessarietà di maggiori controlli nelle RSA.

Il Dottor Venturi ha spiegato il ruolo del MMG, degli ospedali e delle USCA nella presa in carico del paziente sospetto Covid, ribadendo che la strategia vincente sia quella di riuscire a tracciare tutti i possibili contagi per limitarne la diffusione.

Ulteriori informazioni

Si apprende da fonti stampa che il 9 maggio il Commissario Venturi lascerà il proprio incarico di Commissario. La scelta è stata condivisa con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che lo aveva voluto in quel ruolo il 5 marzo scorso. Le motivazioni sono legate al rallentamento dei contagi (fonte).

6. Dott. Luca Enrico Degani, Presidente UNEBA Lombardia

durante il suo intervento, il dottor Degani, Presidente dell’UNEBA Lombardia, ha riepilogato la normativa nazionale e regionale in materia di gestione delle RSA dagli anni 80 a oggi, evidenziando l’assenza di una normativa nazionale che regoli gli standard gestionali delle strutture in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.

Il dottor Degani ha successivamente i seguenti punti:

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➢ Caratteristiche ospiti: rispetto agli anni 90 la media dell’età degli ospiti delle RSA è cresciuta di più di 10 anni a paziente mentre la permanenza media di ogni anziano è passato da qualche anno a un massimo di 18 mesi.

Secondo Degani quindi, le RSA, essendo “contenitori di ultraottantenni pluripatologici” dovevano essere considerate il luogo maggiormente a rischio durante l’emergenza, sia dal punto di vista del destinatario, contraddistinto dalla bassa mobilità in uscita, che da quello del personale sanitario, quotidianamente in contatto con potenziali contagiati senza le adeguate protezioni di sicurezza e con la possibilità di muoversi liberamente al di fuori della struttura.

Tale livello di rischio non sarebbe stato previsto né dalla Regione – che ha disposto il trasferimento di molti pazienti ospedalieri nelle RSA – né dalla Protezione Civile, che durante le prime settimane di emergenza non ha distribuito DPI agli operatori sanitari.

Il dottor Degani, esprimendosi contro la possibilità che durante la Fase 2 le RSA possano trasformarsi in ambienti esclusivamente Covid, ha quindi concluso il suo intervento sottolineando la necessità di:

➢ effettuare degli screening diagnostici agli ospiti e al personale delle RSA, in modo da comprendere quale sia il livello di infettività di ogni struttura;

➢ prevedere nuove misure di gestione delle strutture, disponendo percorsi esclusivi e personale specializzato per gli ospiti con Covid;

➢ permettere il trasferimento degli ospiti contagiati dalle RSA in ospedale;

➢ un intervento ministeriale che disponga un protocollo di cura standardizzato in modo da evitare che le Direzioni sanitarie regionali possano decidere discrezionalmente in quali strutture permettere l’accesso agli ospiti.

Q&A

La Sen. Castellone (M5S): sottolineando l’esigenza di effettuare ripetutamente i tamponi

sia agli ospiti che al personale sanitario delle RSA, ha chiesto se il personale sanitario delle RSA operi esclusivamente in una singola struttura.

Il Dottor Degani, concordando sulla necessità di effettuare ripetutamente i tamponi a tutti gli operatori, ha sottolineato la necessità di evitare che la popolazione ospedaliera possa essere trasferita nelle RSA, chiedendo invece che il percorso inverso possa essere permesso, in modo da assicurare il diritto alla salute anche alle persone di età molto avanzata.

La Sen. Boldrini (PD): ha sottolineato l’esigenza di revisionare la governance delle RSA,

di aumentare il livello di formazione del personale che opera nelle RSA.

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12 La Sen. Cantù (Lega): ha sottolineato che se le strutture lombarde avessero aderito al

sistema di reti prestazioni avviato nel 2014 in Lombardia, con i relativi protocolli e controlli, il risultato sarebbe stato differente.

Il Dottor Degani ha ammesse che con maggiori risorse si sarebbe potuto ottenere un risultato migliore, ritenendo tuttavia che in questa situazione il legislatore dovrebbe concentrarsi meno sulla governance delle strutture e più su quali siano le migliori modalità di assicurare alle persone il diritto alla salute.

7. Prof. Giuseppe Remuzzi - Direttore Istituto IRCCS Mario Negri

Il Prof. Remuzzi ha innanzi tutto affermato la necessità della riapertura e dell'avvio delle attività produttive, anche in modo differenziato tra Regioni a seconda della capacità di gestire l'emergenza sulla base del numero dei casi. Sempre sul profilo economico, ha evidenziato i danni già registrati per i lavoratori precari e il calo dei consumi e ha osservato che la recessione economica e la conseguente riduzione delle entrate fiscali rischia di compromettere la sostenibilità del SSN.

Ha poi evidenziato la necessità di:

➢ assicurare i necessari DPI per la popolazione e in particolar modo per i professionisti e gli operatori sanitari, nonché per i parenti dei pazienti ricoverati nelle RSA;

➢ istituire ospedali dedicati esclusivamente al Covid, per evitare un'ulteriore diffusione del contagio. Ha sottolineato che si tratterebbe di ospedali di medie dimensioni e capaci di rispondere alla natura multi-organo dell'infezione;

➢ organizzare centri per la riabilitazione, per far fronte ai gravi problemi polmonari e alle conseguenti possibili insufficienze respiratorie croniche per i pazienti dimessi;

➢ riaprire le scuole, in quanto i bambini non si ammalano quasi mai e non sono sempre contagiosi.

Il Prof. Remuzzi ha poi commentato uno studio condotto dall'Imperial College, che dipingeva un quadro drammatico dell'evoluzione della pandemia, segnalando alcuni bias:

➢ le persone, ora, adottano spontaneamente un comportamento individuale completamente diverso rispetto all'inizio dell'epidemia (es. distanza sociale e igiene delle mani);

➢ l'epidemia sta scemando, con un calo dei morti più rapido rispetto ai dati ufficiali, perché i deceduti nel mese di marzo sono stati sottostimati;

➢ gli ultimi malati sono molto meno gravi, con un minor bisogno di assistenza respiratoria;

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13 Q&A

La Sen. Cantù (Lega) ha chiesto quali sono gli approfondimenti che l'IRCCS sta portando

avanti in relazione all terapie.

Il Prof. Remuzzi ha ricordato che, al momento, non vi è una terapia specifica efficace nel contrasto all'infezione da Covid-19 e che esistono molte incertezze riguardo la possibilità e i tempi di sviluppo e poi di distribuzione di un vaccino. Ha proposto poi l'utilizzo di unità mobili per effettuare un primo intervento sui pazienti senza necessità di ospedalizzazione, ad esempio con la somministrazione di cortisone. Riguardo le attività dell'Istituto Mario Negri da lui diretto, ha riportato che l'IRCCS sta lavorando sul meccanismo di isolamento degli anticorpi dal plasma per infonderli al malato grave senza necessità di sottoporre il soggetto al prelievo di plasma.

La Sen. Cattaneo () ha chiesto un commento sulla terapia a base di plasma di soggetti

immuni e ulteriori informazioni sugli ospedali Covid.

Il Prof. Remuzzi ha affermato che il plasma può essere una soluzione, nonostante gli studi debbano ancora essere ultimati e le evidenze non siano solidissime, e ha proposto l'istituzione di un'organizzazione europea che raccolga il plasma e lo metta a disposizione sulla base della compatibilità, così come effettuato per i trapianti. Questo intervento, con il coinvolgimento del Centro del Sangue, dovrebbe mirare a rendere disponibile la terapia in modo uniforme sul territorio nazionale. Riguardo gli ospedali Covid, ha ribadito che dovranno essere ospedali a tutti gli effetti, in virtù della natura multi-organo della malattia.

La Sen. Pirro (M5S) ha chiesto ulteriori informazioni circa le evidenze sulla minor

contagiosità dei bambini.

A sostegno dell'affermazione, si è citato un recente studio dell'Università del Texas che ha mostrato che i bambini hanno un sistema immunitario che risponde in maniera differente al virus rispetto a quello dell'adulto suggerendo, come ipotesi, l'azione di anticorpi derivanti da altre vaccinazioni.

Il Sen. Marinello (M5S) ha sottolineato che altre patologie infettive come tubercolosi,

sifilide, malattie sessualmente trasmesse, HPV non sembrano più essere considerate. Sul punto, il Prof. Remuzzi ha affermato che lo studio del Covid permetterà anche di applicare le nuove conoscenze derivate all'AIDS, alla tubercolosi e alle altre infezioni resistenti.

Il Sen. Collina (PD): ha chiesto un commento sulla possibilità di impiegare il vaccino anti-polio contro il Covid-19, citando uno studio condotto dal Dott. Robert Gallo.

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