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SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE

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Academic year: 2021

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La Nota Trimestrale, tratta dal Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro, descrive le attivazioni, le Trasformazioni a Tempo Indeterminato e le cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente e

parasu-SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI

OBBLIGATORIE

Settembre 2019 - n° 30

Direzione Generale dei Sistemi Informativi, Innovazione Tecnologica, Monitoraggio dati e Comunicazione

ATTIVAZIONI

• Nel secondo trimestre 2019 si registrano 3 milioni e 163 mila attivazioni, a cui si aggiun-gono oltre 187 mila Trasformazioni a Tempo Indeterminato, per un totale di 3 milioni e 350 mila attivazioni

• Rispetto al secondo trimestre 2018 il volume di contratti attivati, comprensivi delle Trasfor-mazioni, aumenta del 2,1%, in misura superio-re per la componente femminile, con una va-riazione del 2,6%, a fronte di +1,7% registrato per quella maschile

• La crescita è da attribuire quasi esclusivamen-te ai rapporti di lavoro attivati nel settore dei Servizi (+4,1%). Negli altri settori, invece, fatta eccezione per la componente dell’Industria in senso stretto (+0,6%), si registra un calo tendenziale

• I lavoratori interessati da attivazioni sono circa 2 milioni e 312 mila lavoratori (+0,8%, pari a +17 mila unità) rispetto al secondo trimestre del 2018

• Il complessivo flusso in entrata a Tempo Inde-terminato, costituito dalle attivazioni e dalle Trasformazioni, risulta pari a oltre 604 mila, con una variazione in termini assoluti pari a 72 mila contratti (+13,5%)

• Aumentano anche le attivazioni dei contratti di Apprendistato (+9,0%)

• Diminuiscono le attivazioni dei contratti a Tempo Determinato (-1,4%) e quelle dei con-tratti di Collaborazione (-7,0%)

CESSAZIONI

• Le cessazioni di contratti di lavoro registrate nel secondo trimestre 2019 sono 2 milioni e 820 mila, in aumento dell’1,0% (+28 mila uni-tà) rispetto al secondo trimestre 2018, in mi-sura superiore per la componente femminile (+1,4%) rispetto a quella maschile (+0,6%) • L’incremento delle cessazioni è riconducibile

esclusivamente al settore dei Servizi, che presenta una variazione tendenziale di +2,3% (pari a +50 mila rapporti cessati), e al settore Industria (+1,9% pari a circa 7 mila cessazioni). Il settore Agricoltura registra, invece, una di-minuzione pari a -8,7%

• Sono pari a 1 milione e 994 mila i lavoratori coinvolti da cessazioni, in aumento dell’1,1% rispetto al secondo trimestre del 2018 (pari a +21 mila unità)

• Crescono le cessazioni in tutte le forme con-trattuali, in particolare nell’Apprendistato (+9,8%), tranne che nei contratti di Collabora-zione (-4,8%)

• A fronte dell’aumento delle conclusioni con-trattuali a scadenza naturale (+2,1%) e delle Dimissioni (+5,8%), diminuiscono le cessazioni per Pensionamento (-18,3%), Licenziamento (-3,6%) e Cessazioni di Attività (-20,2%)

Nel secondo trimestre del 2019 si registrano 3 milioni e 163 mila attivazioni di contratti di lavoro al netto delle Trasformazioni a Tempo Indeterminato (da Tempo Determinato e da Apprendistato), in aumento di 11 mila attivazioni (pari a +0,4%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Ad esse corrispondono circa 2 milioni e 312 mila lavoratori, in crescita di 17 mila unità (pari a +0,8%) (Grafico 1).

Considerando anche le Trasformazioni a Tempo Indeterminato, pari a 187 mila, il numero complessivo di attivazioni di contratti di lavoro raggiunge 3 milioni e 350 mila, in crescita del 2,1%, pari a oltre 69 mila attivazioni in più rispetto al corrispondente periodo del 2018.

La crescita percentuale delle attivazioni non ha coinvolto tutte le aree del Paese, considerato che nel Mez-zogiorno si è registrato un lieve calo (-0,2%), dovuto esclusivamente alla diminuzione osservata per la com-ponente femminile (-0,9%). L’incremento tendenziale ha interessato in misura superiore il Nord (+5,0%), mentre per il Centro la crescita è risultata più moderata (+0,9%), e ha riguardato per entrambe le aree in misura maggiore le donne.

Il 75,3% del totale delle attivazioni, pari a 2 milioni e 522 mila, è concentrato nel settore dei Servizi, che mostra una crescita pari al 4,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Di contro, il settore dell’Agricoltura, che assorbe l’11,6% delle attivazioni, e quello dell’Industria, che rappresenta il 13,2%, ri-sultano in calo tendenziale, in misura superiore per l’Agricoltura (-6,9%) rispetto all’Industria (-0,4%), dove il settore delle Costruzioni decresce (-1,9%) e l’Industria in senso stretto, invece, fa osservare un aumento tendenziale pari allo 0,6%.

Le attivazioni dei contratti a Tempo Indeterminato, comprensive di 187 mila Trasformazioni (di cui 160 mila da Tempo Determinato e 27 mila da Apprendistato), determinano un complessivo flusso in ingresso verso il Tempo Indeterminato pari a oltre 604 mila, in crescita di 72 mila attivazioni rispetto allo stesso periodo del 2018 (+13,5%), e risulta superiore alle 496 mila cessazioni a Tempo Indeterminato. Alla crescita tendenziale dei contratti a Tempo Indeterminato osservata nel secondo trimestre del 2019 si accompagna un incremen-to delle attivazioni di contratti di Apprendistaincremen-to (+10 mila, pari al +9%) e della tipologia contrattuale Altro (+8,2%), costituita in gran parte dai contratti intermittenti. Calano, invece, le attivazioni dei contratti a Tem-po Determinato (-32 mila pari a -1,4%) e di Collaborazione (-7%). La dinamica tendenziale descritta conduce a una ricomposizione delle quote percentuali delle attivazioni per tipologia di contratto in favore soprattutto del Tempo Indeterminato, il cui peso, pari al 18%, cresce di 1,8 punti percentuali, mentre diminuisce di 2,4 punti la quota, seppur elevata, relativa al Tempo Determinato, che si attesta al 65,8%.

La crescita tendenziale dei lavoratori attivati risulta in misura percentuale superiore per i lavoratori ultra 54enni e per quelli più giovani (fino a 24 anni); il numero di attivazioni pro-capite, pari a 1,37, resta stabile rispetto al secondo trimestre del 2018.

Nel secondo trimestre del 2019 si registrano 2 milioni e 820 mila cessazioni di contratti di lavoro, con un aumento di circa 28 mila cessazioni, pari all’1%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al numero di cessazioni osservate nel trimestre si associano circa 2 milioni lavoratori, in crescita di 21 mila unità (pari a +1,1%) (Grafico 2).

La crescita tendenziale delle cessazioni e dei lavoratori cessati (rispettivamente 1,0% e 1,1%) risulta supe-riore rispetto a quella osservata per le attivazioni e per i lavoratori attivati (rispettivamente +0,4% e +0,8%). I rapporti di lavoro cessati aumentano in misura maggiore nella componente femminile (+1,4%) rispetto a quella maschile (+0,6%). La crescita interessa tutte le regioni del Nord (+2,8%) e del Centro (+1,5%). Nel Mezzogiorno, invece, le cessazioni diminuiscono di -1,5%.

Il 77,5% delle cessazioni è concentrato nel settore dei Servizi che, con un incremento di circa 50 mila cessa-zioni, risulta in crescita di +2,3%.

Nell’Industria, che assorbe il 12,1% delle cessazioni, l’aumento tendenziale interessa soprattutto il settore delle Costruzioni (+2,3%), da imputare esclusivamente ai rapporti di lavoro intestati agli uomini (+2,6%) in quanto in tale ambito, rispetto allo stesso trimestre del 2018, le cessazioni dei rapporti di lavoro a titolarità femminile registrano un calo pari a -4,5%. Nel settore Agricoltura, infine, la variazione tendenziale è di segno negativo (-8,7%).

La dinamica tendenziale delle cessazioni registra variazioni di segno positivo per tutte le tipologie di con-tratto, tranne che per i contratti di Collaborazione (-4,8%): il Tempo Indeterminato (+1,0%), il Tempo Deter-minato (+0,3%), l’Apprendistato (+9,8%) che fa registrare l’incremento maggiore in termini percentuali, e gli Altri contratti (+6,6%).

Con riferimento alla durata effettiva dei rapporti di lavoro, rispetto al secondo trimestre del 2018, si osserva che la crescita è da attribuire quasi esclusivamente alle cessazioni dei rapporti di lavoro con durata com-presa tra 91 e 365 giorni (+5,4%, pari a +45 mila). In tutti gli altri casi, eccetto le cessazioni dei rapporti di lavoro di un solo giorno, in aumento dello 0,5%, si registra una diminuzione delle cessazioni che raggiunge un valore pari a -2,1% nel caso dei rapporti di lavoro con durata compresa tra 31 e 90 giorni.

Considerando le cause di cessazione dei rapporti di lavoro, si rileva una variazione positiva essenzialmente per le cessazioni a termine (+2,1%) e per le Dimissioni (+5,8%). Per tutte le altre cause di cessazione, si registra una variazione negativa: Pensionamento (-18,3%), Licenziamento (-3,6%), Cessazione di attività (-20,2%).

Nel secondo trimestre del 2019 si registrano 365 mila attivazioni e 346 mila cessazioni relative a contratti di lavoro in somministrazione, con una diminuzione, rispetto allo stesso trimestre del 2018, che risulta sostan-zialmente simile per entrambe, intorno al 41%.

(2)

Tabella 1 - Rapporti di lavoro attivati(a) per ripartizione geografica(b) e genere dei lavoratori interessati (valori assoluti e variazioni percentuali).

II Trimestre 2019

I RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI

Nel secondo trimestre del 2019 sono stati attivati, com-prendendo anche le Trasformazioni a Tempo

Indetermina-to, 3 milioni e 350 mila contratti di lavoro dipendente e

parasubordinato, in crescita del 2,1%, pari a oltre 69 mila attivazioni in più rispetto al corrispondente periodo del 2018 (Tabella 1).

(a) Comprese le Trasformazioni a Tempo Indeterminato da Tempo Determinato e da Apprendistato. (b) Si intende la ripartizione geografica della sede in cui si svolge l’attività lavorativa.

(c) Comprende i rapporti di lavoro la cui sede è situata al di fuori del territorio italiano, in Comuni di recente istituzione o non è specificata.

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA

Valori assoluti

Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e

Femmine Maschi Femmine

Maschi e

Femmine Maschi Femmine

Maschi e

Femmine Maschi Femmine

Nord 1.387.425 737.410 650.015 65.690 28.424 37.266 5,0 4,0 6,1

Centro 789.782 409.452 380.330 6.872 1.082 5.790 0,9 0,3 1,5

Mezzogiorno 1.171.874 682.451 489.423 -2.925 1.765 -4.690 -0,2 0,3 -0,9

N.d.(c) 1.002 761 241 -152 -162 10 -13,2 -17,6 4,3

Totale 3.350.083 1.830.074 1.520.009 69.485 31.109 38.376 2,1 1,7 2,6

Grafico 1. Variazione tendenziale dei rapporti di lavoro attivati e dei lavoratori coinvolti (valori percentuali). Serie storica I trimestre 2011 - II trimestre 2019

(3)

Nel secondo trimestre del 2019 la maggiore quota di atti-vazioni (comprese le Trasformazioni a Tempo

Indetermina-to) è costituita da rapporti di lavoro a Tempo Determinato,

che raggiungono il 65,8%, mentre le attivazioni a Tempo

Indeterminato rappresentano il 18,0% del totale (Grafico 3). Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, si registra una diminuzione, pari a 2,4 punti percentuali, del peso delle attivazioni a Tempo Determinato e un au-mento di quelle a Tempo Indeterminato, pari a 1,8 punti.

Per quanto riguarda le altre tipologia contrattuali, cresce lievemente la quota relativa all’Apprendistato (+0,3 pun-ti percentuali) e cala nella stessa misura quella riferita ai

contratti di Collaborazione, mentre continua a crescere il

peso della tipologia contrattuale Altro1 (+0,5 punti),

rap-presentato in gran parte dai contratti intermittenti, che nel secondo trimestre del 2019 arriva a rappresentare il 10,0% delle attivazioni.

SETTORE DI ATTIVITà ECONOMICA

Valori assoluti Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine Maschi Femmine Agricoltura 387.114 260.288 126.826 -28.694 -15.964 -12.730 -6,9 -5,8 -9,1 Industria 440.738 353.398 87.340 -1.972 -3.811 1.839 -0,4 -1,1 2,2 Industria in senso stretto 265.885 186.483 79.402 1.502 -68 1.570 0,6 0,0 2,0 Costruzioni 174.853 166.915 7.938 -3.474 -3.743 269 -1,9 -2,2 3,5 Servizi 2.522.231 1.216.388 1.305.843 100.151 50.884 49.267 4,1 4,4 3,9 Totale 3.350.083 1.830.074 1.520.009 69.485 31.109 38.376 2,1 1,7 2,6

Tabella 2 - Rapporti di lavoro attivati(a) per genere dei lavoratori interessati e settore di attività economica (valori assoluti e variazioni

percen-tuali). II Trimestre 2019

(a) Comprese le Trasformazioni a Tempo Indeterminato da Tempo Determinato e da Apprendistato.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

Un milione e 387 mila rapporti attivati (compresi i rappor-ti trasformarappor-ti a Tempo Indeterminato) interessano il Nord, che assorbe quindi il 41,4% del totale nazionale, con una crescita tendenziale pari al 5,0%, superiore rispetto al mo-derato incremento osservato nel Centro (+0,9%), la cui area rappresenta il 23,6% delle attivazioni nazionali. Di contro nel Mezzogiorno, che costituisce il 35,0% dei rapporti at-tivati nel Paese, si assiste a una leggera diminuzione, pari allo 0,2%. Si osserva, inoltre, che le attivazioni (comprese le Trasformazioni) aumentano in misura superiore per la componente femminile (+2,6%, a fronte dell’1,7% registra-to per quella maschile), sia nel Nord che nel Centro del Pae-se, mentre nel Mezzogiorno i rapporti di lavoro attivati che interessano le donne risultano in calo dello 0,9%, a fronte di un lieve aumento per le attivazioni riguardanti gli uomini (+0,3%). Il 75,3% del totale delle attivazioni, pari a 2 milioni e 522 mila, è concentrato nel settore dei Servizi (Tabella

2), che mostra una crescita pari al 4,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Di contro, il settore

dell’A-gricoltura, che assorbe l’11,6% delle attivazioni, e quello

dell’Industria, che rappresenta il 13,2%, risultano in calo tendenziale, in misura superiore per l’Agricoltura (-6,9%) rispetto all’Industria (-0,4%), dove il settore delle

Costru-zioni decresce (-1,9%) e l’Industria in senso stretto, invece,

fa osservare un aumento tendenziale pari allo 0,6%. Si può osservare, inoltre, per quanto riguarda il settore Industria un incremento tendenziale per la componente femminile (+2,2%), sia per quanto riguarda quella in senso stretto (+2,0%) che il settore delle Costruzioni (+3,5%), a fronte di un calo osservato per la componente maschile nel com-plesso del settore Industriale (-1,1%). Con riferimento al settore dei Servizi si registra, invece, un incremento per-centuale lievemente superiore per gli uomini (+4,4%) ri-spetto alle donne (+3,9%).

(4)

L’analisi della dinamica tendenziale di genere mostra come la crescita percentuale delle attivazioni dei rapporti di lavoro a Tempo Indeterminato coinvolge in misura lie-vemente superiore le donne (+14,1%, contro un valore pari a +13,1% osservato per gli uomini). Per i contratti a Tempo Determinato si rileva, invece, un calo

maggio-re per la componente maschile (-2,0%) rispetto a quella femminile (-0,8%). Anche per i contratti di Collaborazione le nuove attivazioni diminuiscono in misura maggiore per gli uomini. Gli incrementi osservati per l’Apprendistato e per la tipologia contrattuale Altro risultano, infine, supe-riori per la componente femminile.

Tabella 3 - Rapporti di lavoro attivati(a) per genere dei lavoratori interessati e tipologia di contratto (valori assoluti e variazioni percentuali).

II Trimestre 2019

(a) Comprese le Trasformazioni da Tempo Determinato e da Apprendistato.

(b) La tipologia contrattuale “Altro” include: contratto di formazione lavoro (solo P.A.); contratti di inserimento lavorativo; contratto di agenzia a Tempo Determinato

e Indeterminato; contratto Intermittente a Tempo Determinato e Indeterminato; lavoro autonomo nello spettacolo.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

TIPOLOGIA DI CONTRATTO

Valori assoluti Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine

Tempo Indeterminato(a) 604.445 345.191 259.254 72.006 39.937 32.069 13,5 13,1 14,1

Tempo Determinato 2.204.881 1.212.819 992.062 -31.856 -24.144 -7.712 -1,4 -2,0 -0,8

Apprendistato 122.698 69.283 53.415 10.119 5.286 4.833 9,0 8,3 9,9

Contratti di Collaborazione 81.946 31.356 50.590 -6.189 -2.625 -3.564 -7,0 -7,7 -6,6

Altro(b) 336.113 171.425 164.688 25.405 12.655 12.750 8,2 8,0 8,4

Totale 3.350.083 1.830.074 1.520.009 69.485 31.109 38.376 2,1 1,7 2,6

Grafico 3. Composizione percentuale dei rapporti di lavoro attivati per tipologia di contratto. II Trimestre 2019

(a) Comprese le Trasformazioni da Tempo Determinato e da Apprendistato.

(b) La tipologia contrattuale “Altro” include: contratto di formazione lavoro (solo P.A.); contratti di inserimento lavorativo; contratto di agenzia a Tempo Determinato

e Indeterminato; contratto Intermittente a Tempo Determinato e Indeterminato; lavoro autonomo nello spettacolo.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

Nel periodo in esame, le attivazioni di contratti a Tempo

Indeterminato sono cresciute, rispetto allo stesso

tri-mestre dell’anno precedente, a un tasso pari al +13,5% (Tabella 3), mentre le attivazioni dei contratti di lavoro a

Tempo Determinato sono diminuite dell’1,4%. Oltre il 30%

del flusso in ingresso verso contratti di lavoro a Tempo

Indeterminato è costituito da rapporti di lavoro

trasfor-mati, che risultano pari a 187 mila e in notevole crescita tendenziale (+45,3%); di questi, l’85,5% è rappresentato

da Trasformazioni da Tempo Determinato e il 14,5% da

Trasformazioni da Apprendistato, in aumento

rispettiva-mente di 50 mila (+45,4%) e di oltre 8 mila (+45,3%). I contratti di Apprendistato presentano, inoltre, una cre-scita tendenziale pari a +9,0%, e quelli relativi alla tipo-logia contrattuale Altro, la cui maggior parte è costituita dai contratti intermittenti, mostrano un incremento pari all’8,2%. Calano, invece, le attivazioni dei contratti di

(5)

CLASSE DI ETà

Valori assoluti Variazioni percentuali sul II Trimestre 2018

Rapporti di lavoro attivati (A) Lavoratori(b) (B) Numero medio attivazioni per lavoratore (A/B)

Rapporti di lavoro Lavoratori

Maschi e Femmine Fino a 24 553.020 431.784 1,28 2,8 3,0 25-34 846.248 624.730 1,35 -0,5 -0,3 35-44 702.418 497.286 1,41 -3,2 -2,6 45-54 656.529 465.158 1,41 0,7 1,0 55-64 346.198 251.361 1,38 4,4 5,1 65 ed oltre 58.493 42.336 1,38 7,2 8,2 Totale 3.162.906 2.312.497 1,37 0,4 0,8 Maschi Fino a 24 317.042 247.289 1,28 2,7 3,4 25-34 460.824 346.378 1,33 -0,3 -0,3 35-44 372.620 273.649 1,36 -3,0 -2,6 45-54 336.950 245.834 1,37 -0,5 -0,6 55-64 193.142 140.981 1,37 2,2 3,1 65 ed oltre 38.615 27.728 1,39 2,3 3,9 Totale 1.719.193 1.281.753 1,34 -0,1 0,3 Femmine Fino a 24 235.978 184.495 1,28 2,9 2,5 25-34 385.424 278.352 1,38 -0,6 -0,4 35-44 329.798 223.637 1,47 -3,4 -2,5 45-54 319.579 219.324 1,46 2,0 2,8 55-64 153.056 110.380 1,39 7,1 7,9 65 ed oltre 19.878 14.608 1,36 18,1 17,6 Totale 1.443.713 1.030.744 1,40 0,8 1,3

Tabella 4 - Rapporti di lavoro attivati, lavoratori interessati da almeno un’attivazione(a), numero medio di attivazioni per lavoratore per classe

di età e genere dei lavoratori (valori assoluti e variazioni percentuali). II Trimestre 2019

(a) In questa elaborazione sono conteggiati una sola volta i lavoratori coinvolti da più di una attivazione nel corso del periodo considerato. (b)Eventuali età non corrette sono state attribuite all’ultima fascia di età ammissibile per la tipologia contrattuale in essere.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

Nel secondo trimestre del 2019, le attivazioni dei rapporti di lavoro, calcolate al netto delle Trasformazioni a Tempo

Indeterminato, sono risultate pari a 3 milioni e 163 mila e

hanno riguardato circa 2 milioni e 313 mila lavoratori ( Ta-bella 4), in crescita, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, dello 0,8% (pari a +17 mila unità). L’incremen-to è riconducibile in misura superiore alle attivazioni rela-tive alla componente femminile, che presenta un valore di crescita percentuale pari a +1,3%, mentre quella maschile risulta pari a +0,3%. Il numero di attivazioni pro-capite ri-sulta pari a 1,37, senza variazioni rispetto al valore registra-to nel secondo trimestre dell’anno precedente.

Si può osservare che la crescita tendenziale del numero dei lavoratori attivati interessa quasi esclusivamente le classi di

età più avanzate (oltre i 54 anni) e quelle più giovani (fino a 24 anni). Per le prime, infatti, si registra per i 55-64enni e per gli over 64 un incremento tendenziale pari rispetti-vamente al 5,1% e all’8,2%, mentre i giovani fino a 24 anni presentano un aumento pari al 3,0%. La dinamica positiva riguarda entrambe le componenti di genere, con una pre-valenza maggiormente significativa per quella femminile in corrispondenza degli over 64. Per quanto riguarda la classe di età 45-54 anni, si osserva un incremento pari all’1,0%, riconducibile alla crescita osservata per le donne, mentre cala il numero dei maschi.

Diminuiscono, infine, i lavoratori attivati relativi alle due classi di età comprese tra i 25 e i 44 anni, senza distinzione di genere.

(6)

Tabella 5. Rapporti di lavoro cessati per sesso dei lavoratori interessati e ripartizione geografica(a). II trimestre 2019

Nel settore dei Servizi è concentrato Il 77,5% delle ces-sazioni, raggiungendo una percentuale prossima a 90% quando il rapporto di lavoro interessa la componente femminile.

La crescita tendenziale delle cessazioni è riconducibile prevalentemente a tale settore, con una variazione pari a +2,3%, mentre è di segno negativo nel settore

Agricoltu-ra (-8,7%), riconducibile per lo più al calo delle cessazioni

dei rapporti di lavoro a titolarità femminile (-13,5%). Per ciò che riguarda l’Industria, l’aumento delle cessazioni interessa soprattutto il settore delle Costruzioni (+2,3%), da imputare esclusivamente ai rapporti di lavoro intestati agli uomini (+2,6%) in quanto in tale ambito, rispetto allo stesso trimestre del 2018, le cessazioni dei rapporti di la-voro a titolarità femminile registrano un calo pari a -4,5% (Tabella 6).

Tabella 6. Rapporti di lavoro cessati per sesso dei lavoratori interessati e settore di attività economica. II trimestre 2019

SETTORE DI ATTIVITà ECONOMICA

Valori assoluti Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine

Agricoltura 294.460 205.070 89.390 -28.122 -14.182 -13.940 -8,7 -6,5 -13,5

Industria 341.204 276.897 64.307 6.516 6.775 -259 1,9 2,5 -0,4

Industria in senso stretto 202.671 143.847 58.824 3.426 3.427 -1 1,7 2,4 0,0

Costruzioni 138.533 133.050 5.483 3.090 3.348 -258 2,3 2,6 -4,5

Servizi 2.184.022 955.269 1.228.753 49.511 16.002 33.509 2,3 1,7 2,8

Totale 2.819.686 1.437.236 1.382.450 27.905 8.595 19.310 1,0 0,6 1,4

(a) Si intende la ripartizione geografica della sede in cui si svolge l’attività lavorativa.

(b) Comprende i rapporti di lavoro la cui sede è situata al di fuori del territorio italiano, in Comuni di recente istituzione o non è specificata.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA

Valori assoluti

Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine Maschi Femmine Nord 1.160.210 576.730 583.480 31.894 16.855 15.039 2,8 3,0 2,6 Centro 706.005 340.922 365.083 10.480 2.623 7.857 1,5 0,8 2,2 Mezzogiorno 952.497 518.812 433.685 -14.342 -10.768 -3.574 -1,5 -2,0 -0,8 N.d.(b) 974 772 202 -127 -115 -12 -11,5 -13,0 -5,6 Totale 2.819.686 1.437.236 1.382.450 27.905 8.595 19.310 1,0 0,6 1,4

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

I RAPPORTI DI LAVORO CESSATI

Nel secondo trimestre del 2019 si registrano 2 milioni 820 mila cessazioni di contratti di lavoro, con un incre-mento dell’1,0% (pari a +28mila unità) rispetto allo stes-so trimestre del 2018, con una variazione percentuale superiore per i contratti a titolarità femminile (+1,4%) rispetto a quella maschile (+0,6%) (Tabella 5).

A livello territoriale i rapporti di lavoro cessati aumenta-no, con tassi superiori alla media nazionale, nelle regioni del Nord (+2,8%) e nel Centro (+1,5%). Nel Mezzogiorno,

invece, rispetto allo stesso trimestre del 2018, si registra una diminuzione delle cessazioni pari a -1,5%. Al Nord, la crescita risulta più alta per le cessazioni di rapporti di lavoro a titolarità maschile (+3,0%), mentre al Centro le cessazioni aumentano in misura maggiore nel caso dei contratti che interessano le donne (+2,2%). Nel

Mezzo-giorno, invece, il calo delle cessazioni riguarda

(7)

Grafico 4. Distribuzione percentuale dei rapporti di lavoro cessati per tipologia di contratto. II trimestre 2019

(a) La tipologia contrattuale “altro” include: contratto di formazione lavoro (solo P.A.); contratti di inserimento lavorativo; contratto di agenzia a Tempo Determinato e Indeterminato; contratto Intermittente a Tempo Determinato e Indeterminato; lavoro autonomo nello spettacolo.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

TIPOLOGIA DI CONTRATTO

Valori assoluti Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine Maschi Femmine Tempo Indeterminato 495.806 279.384 216.422 4.879 5.414 -535 1,0 2,0 -0,2 Tempo Determinato 1.869.191 932.450 936.741 4.676 -6.974 11.650 0,3 -0,7 1,3 Apprendistato 58.311 34.224 24.087 5.205 3.140 2.065 9,8 10,1 9,4 Contratti di Collaborazione 102.699 40.055 62.644 -5.126 -2.078 -3.048 -4,8 -4,9 -4,6 Altro(a) 293.679 151.123 142.556 18.271 9.093 9.178 6,6 6,4 6,9 Totale 2.819.686 1.437.236 1.382.450 27.905 8.595 19.310 1,0 0,6 1,4

Le dinamiche tendenziali delle cessazioni registrano una crescita in tutte le tipologie contrattuali, fatta eccezione per i Contratti di Collaborazione (-4,8%). Nei rapporti a

Tempo Indeterminato la variazione percentuale (pari a

+1,0%) è superiore rispetto a quella rilevata nel Tempo

Determinato (pari a +0,3%), per effetto esclusivo della

componente maschile (+2,0%). Infatti, le cessazioni dei

rapporti di lavoro a Tempo Indeterminato delle donne fanno registrare un lieve calo (-0,2%) laddove quelle dei rapporti di lavoro a Tempo Determinato tendono ad au-mentare (+1,3%).

Nel complesso la crescita maggiore di cessazioni si riscon-tra nei conriscon-tratti di Apprendistato (+9,8%) e nella tipologia

Altro (+6,6%) (Tabella 7).

Tabella 7. Rapporti di lavoro cessati per tipologia di contratto e sesso dei lavoratori interessati. II trimestre 2019

(a) La tipologia contrattuale “Altro” include: contratto di formazione lavoro (solo P.A.); contratti di inserimento lavorativo; contratto di agenzia a Tempo Determinato e Indeterminato; contratto Intermittente a Tempo Determinato e Indeterminato; lavoro autonomo nello spettacolo.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

Nel secondo trimestre 2019, il 38,5% dei rapporti di lavo-ro cessati ha avuto una durata non superiore a 30 giorni, mentre il 15,4% è durato più di un anno (Tabella 8). Nel complesso, i contratti cessati che non hanno supe-rato i 12 mesi rappresentano l’84,6% del totale, con una incidenza superiore per i rapporti di lavoro delle donne (85,8% contro l’83,4% dei contratti intestati agli uomini).

Per contro, per i rapporti di lavoro con durata superiore a 12 mesi, la quota della componente maschile è più ele-vata (16,6% contro 14,2%). Rispetto al secondo trimestre del 2018, l’aumento delle cessazioni è da attribuire quasi esclusivamente alle cessazioni dei rapporti di lavoro con durata compresa tra 91 e 365 giorni (+5,4%, pari a +45 mila). In tutti gli altri casi, eccetto le cessazioni dei

rap-L’analisi per tipologia contrattuale mostra come nel se-condo trimestre del 2019 la percentuale maggiore di ces-sazioni si concentra nei contratti a Tempo Determinato, con una quota pari al 66,3%, mentre il 17,6% dei rapporti cessati coinvolge quelli a Tempo Indeterminato (Grafico 4). Le cessazioni dei contratti di Collaborazione e

dell’Ap-prendistato assorbono rispettivamente il 3,6% e 2,1% del

totale. Il restante 10,4% è rappresentato, infine, da Altri

contratti. La composizione percentuale delle cessazioni

(8)

Tabella 9. Rapporti di lavoro cessati per motivo di cessazione e sesso dei lavoratori interessati. II trimestre 2019

(a) Per “Dimissioni” si intende: Dimissioni giusta causa; Dimissioni; Dimissioni durante il periodo di prova; Dimissioni per giusta causa o giustificato motivo durante

il periodo di formazione; recesso con preavviso al termine del periodo formativo.

(b) Per “Licenziamento” si intende: Licenziamento per giustificato motivo oggettivo; Licenziamento per giustificato motivo soggettivo; Licenziamento collettivo;

Li-cenziamento giusta causa; LiLi-cenziamento per giusta causa durante il periodo di formazione; LiLi-cenziamento per giustificato motivo durante il periodo di formazione.

(c) Per “Altro” si intende: Decadenza dal servizio; Mancato superamento del periodo di prova.

CAUSA DELLA CESSAZIONE

Valori assoluti Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine Maschi e Femmine

Maschi Femmine

Cessazione richiesta dal lavoratore 453.076 267.741 185.335 20.149 13.707 6.442 4,7 5,4 3,6

Dimissioni(a) 436.881 257.308 179.573 23.774 14.968 8.806 5,8 6,2 5,2

Pensionamento 16.195 10.433 5.762 -3.625 -1.261 -2.364 -18,3 -10,8 -29,1

Cessazione promossa dal datore di

lavoro 277.093 155.492 121.601 -6.127 -3.167 -2.960 -2,2 -2,0 -2,4 Cessazione Attività 10.841 5.650 5.191 -2.743 -1.650 -1.093 -20,2 -22,6 -17,4 Licenziamento(b) 203.096 112.318 90.778 -7.605 -4.133 -3.472 -3,6 -3,5 -3,7 Altro(c) 63.156 37.524 25.632 4.221 2.616 1.605 7,2 7,5 6,7 Cessazione al Termine 1.902.327 905.524 996.803 38.911 11.286 27.625 2,1 1,3 2,9 Altre Cause(d) 187.190 108.479 78.711 -25.028 -13.231 -11.797 -11,8 -10,9 -13,0 Totale 2.819.686 1.437.236 1.382.450 27.905 8.595 19.310 1,0 0,6 1,4

Tabella 8. Rapporti di lavoro cessati per classe di durata effettiva e sesso dei lavoratori interessati. II trimestre 2019

DURATA EFFETTIVA DEL RAPPORTO DI LAVORO (GIORNI)

Valori assoluti Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine Maschi Femmine fino ad 30 1.084.691 559.734 524.957 -4.193 -6.059 1.866 -0,4 -1,1 0,4 1 427.326 222.257 205.069 2.009 340 1.669 0,5 0,2 0,8 2-3 181.149 87.963 93.186 -1.789 -1.292 -497 -1,0 -1,4 -0,5 4-30 476.216 249.514 226.702 -4.413 -5.107 694 -0,9 -2,0 0,3 31-90 421.651 234.434 187.217 -8.937 -4.692 -4.245 -2,1 -2,0 -2,2 91-365 877.880 403.846 474.034 45.356 22.026 23.330 5,4 5,8 5,2 366 e oltre 435.464 239.222 196.242 -4.321 -2.680 -1.641 -1,0 -1,1 -0,8 Totale 2.819.686 1.437.236 1.382.450 27.905 8.595 19.310 1,0 0,6 1,4

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

La maggior parte dei rapporti di lavoro, pari al 67,5% del totale, è cessata alla naturale scadenza del contratto a ter-mine, in aumento di +2,1% rispetto allo stesso trimestre del 2018 (Tabella 9).

Le Dimissioni, che corrispondono al 15,5% del totale, mo-strano un incremento del 5,8%, con una variazione per-centuale maggiore per i maschi (+6,2%) rispetto alle fem-mine (+5,2%). I Pensionamenti, che rappresentano lo 0,6% delle cause di cessazione, sono in diminuzione rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente (-18,3%), in

mi-sura maggiore per i contratti a titolarità femminile rispet-to a quella maschile (-29,1% contro -10,8%).

Le cessazioni promosse dal datore di lavoro

rappresenta-no il 9,8% del totale, di cui la maggior parte, pari al 73,2%, è attribuibile a Licenziamento del lavoratore, che comun-que risultano in calo rispetto al secondo trimestre del 2018 (-3,6%), per entrambe le componenti di genere. Una diminuzione si registra anche per le cessazioni dei rappor-ti di lavoro dovute a cessazione dell’atrappor-tività del datore di lavoro (-20,2%).

porti di lavoro di un solo giorno, in aumento dello 0,5%,

(9)

CLASSE D’ETà

Valori assoluti Variazioni percentuali sul II Trimestre 2018

Rapporti di lavoro (A) Lavoratori(b) (B) Numero medio cessazioni per lavoratore (A/B)

Rapporti di lavoro Lavoratori

Maschi e Femmine Fino a 24 358.259 259.717 1,38 2,0 2,1 Da 25 a 34 743.033 526.300 1,41 0,8 0,5 Da 35 a 44 694.319 481.749 1,44 -2,3 -2,0 Da 45 a 54 609.341 418.340 1,46 1,3 1,0 Da 55 a 64 348.280 256.988 1,36 6,1 6,6 Oltre 65 66.454 50.708 1,31 5,0 4,8 Totale 2.819.686 1.993.770 1,41 1,0 1,1 Maschi Fino a 24 204.205 147.476 1,38 1,8 2,8 Da 25 a 34 377.136 271.186 1,39 0,5 0,3 Da 35 a 44 331.354 235.891 1,40 -2,6 -2,4 Da 45 a 54 291.120 204.199 1,43 0,1 -0,4 Da 55 a 64 189.974 141.065 1,35 6,0 7,6 Oltre 65 43.447 32.744 1,33 1,8 2,4 Totale 1.437.236 1.032.539 1,39 0,6 0,9 Femmine Fino a 24 154.054 112.241 1,37 2,3 1,1 Da 25 a 34 365.897 255.114 1,43 1,1 0,7 Da 35 a 44 362.965 245.858 1,48 -2,0 -1,5 Da 45 a 54 318.221 214.141 1,49 2,4 2,4 Da 55 a 64 158.306 115.923 1,37 6,2 5,5 Oltre 65 23.007 17.964 1,28 11,7 9,5 Totale 1.382.450 961.231 1,44 1,4 1,2

I lavoratori interessati da cessazioni

In questo secondo trimestre, a fronte di 2 milioni 820 mila rapporti di lavoro cessati, i lavoratori interessati da alme-no una cessazione di rapporto di lavoro soalme-no circa 2 mi-lioni (Tabella 10), con un aumento tendenziale di +1,1%, che coinvolge entrambe le componenti di genere (+0,9% quella maschile e +1,2% quella femminile).

Rispetto al secondo trimestre 2018, i maggiori incrementi percentuali si osservano nei lavoratori più giovani appar-tenenti alla fascia dei 15-24enni (+2,1%) e, soprattutto, negli ultra 55enni (+6,6% nei 55-64enni e +4,8% negli over 64), mentre le classi di età centrali mostrano variazioni

ne-gative o più contenute. La dinamica positiva, laddove pre-sente, interessa entrambe le componenti di genere. In particolare, si registrano tassi di incremento maggiori per gli uomini in corrispondenza della classe 55-64 anni (+7,6% contro +5,5%) e variazioni percentuali più soste-nute per le donne nella classe degli over 64 (+9,5% contro +2,4%). Il numero medio pro-capite di cessazioni per lavo-ratore, pari a 1,41, superiore per la componente femmini-le (1,44) nei confronti di quella maschifemmini-le (1,39), è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al secondo trimestre del 2018.

Tabella 10. Rapporti di lavoro cessati, lavoratori interessati da almeno una cessazione di rapporto di lavoro(a), numero medio di cessazioni per

lavoratore, per classe di età e sesso dei lavoratori interessati. II trimestre 2019

(a) In questa elaborazione sono conteggiati una sola volta i lavoratori coinvolti da più di una cessazione nel corso del periodo considerato.

(b) Eventuali età non corrette sono state attribuite all’ultima fascia di età ammissibile per la tipologia contrattuale in essere.

(10)

Tabella 11. Rapporti di lavoro attivati, lavoratori interessati da almeno un’attivazione(a) e numero medio di attivazioni per lavoratore per Re-gione della sede di lavoro (valori assoluti e variazioni percentuali). II Trimestre 2019

(a) In ciascun trimestre e in ciascuna regione i lavoratori interessati da più di una attivazione sono considerati una sola volta. (b) Si intende la regione della sede in cui si svolge l’attività lavorativa.

(c) Comprende i rapporti di lavoro la cui sede è situata al di fuori del territorio italiano, in Comuni di recente istituzione o non è specificata.

(d) Potendo un lavoratore svolgere più rapporti di lavoro in diverse Regioni nell’arco dello stesso trimestre, il dato a livello nazionale può non corrispondere alla

somma dei lavoratori di ciascuna regione.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

REGIONE(b)

Valori assoluti Variazioni percentuali sul II Trimestre 2018

Rapporti di lavoro attivati (A)

Lavoratori (B) Numero medio

attivazioni per lavoratore (A/B)

Rapporti di lavoro Lavoratori

Piemonte 136.025 115.092 1,18 1,9 1,8

Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste 10.228 7.602 1,35 19,5 5,6

Lombardia 424.235 320.380 1,32 1,4 0,8 Bolzano/Bolzen 50.956 46.139 1,10 7,4 7,9 Trento 41.060 36.364 1,13 3,5 3,7 Veneto 220.832 188.881 1,17 1,3 1,6 Friuli-Venezia Giulia 49.359 42.389 1,16 7,0 5,4 Liguria 74.973 62.465 1,20 6,0 7,3 Emilia-Romagna 267.512 211.182 1,27 1,7 0,2 Toscana 204.865 164.998 1,24 3,0 3,5 Umbria 36.620 27.935 1,31 0,4 -0,6 Marche 78.186 62.575 1,25 -2,7 -2,0 Lazio 432.507 231.009 1,87 -2,3 -2,6 Abruzzo 70.429 56.245 1,25 -3,5 -1,7 Molise 12.272 9.565 1,28 -4,0 -5,1 Campania 243.997 180.026 1,36 2,3 1,8 Puglia 325.984 220.430 1,48 -7,3 -4,8 Basilicata 48.972 34.501 1,42 -2,2 -0,2 Calabria 91.485 76.611 1,19 -0,7 0,3 Sicilia 231.381 177.504 1,30 3,8 4,3 Sardegna 110.056 91.084 1,21 4,0 3,3 N.D. (c ) 972 927 1,05 -13,1 -10,8 Totale (d) 3.162.906 2.312.497 1,37 0,4 0,8

DATI REGIONALI

La Tabella 11 presenta la distribuzione regionale delle attivazioni nel secondo trimestre 2019. La Lombardia, il Lazio, la Puglia, l’Emilia-Romagna, la Campania, la Sicilia e il Veneto sono le Regioni nelle quali si concentra il mag-gior numero di rapporti di lavoro attivati, pari al 67,9% del totale delle attivazioni nazionali. La crescita tendenziale delle attivazioni dei rapporti di lavoro (pari a +0,4%) e dei lavoratori interessati da almeno un’attivazione (pari a +0,8%) ha riguardato tutte le regioni del Nord e del

Cen-tro, fatta eccezione per Marche (-2,7%) e Lazio (-2,3%).

Nelle regioni del Mezzogiorno, invece, si registra un calo generalizzato delle attivazioni dei rapporti di lavoro

tran-ne che in Campania, Sicilia e Sardegna, dove si registrano variazioni positive superiori alla media (rispettivamente +2,3%, +3,8% e +4,0%).

Le variazioni tendenziali percentuali più significative rela-tive ai rapporti attivati riguardano, al Nord, la Valle d’Ao-sta (+19,5%), la Provincia Autonoma di Bolzano (+7,4%), il Friuli-Venezia Giulia (+7,0%) e la Liguria (+6,0%).

(11)

(a) In ciascun trimestre e in ciascuna regione i lavoratori interessati da più di una attivazione sono considerati una sola volta. (b) Si intende la regione della sede in cui si svolge l’attività lavorativa.

(c) Comprende i rapporti di lavoro la cui sede è situata al di fuori del territorio italiano, in Comuni di recente istituzione o non è specificata.

(d) Potendo un lavoratore svolgere più rapporti di lavoro in diverse Regioni nell’arco dello stesso trimestre, il dato a livello nazionale può non corrispondere alla

somma dei lavoratori di ciascuna Regione.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

Tabella 12. Rapporti di lavoro cessati, lavoratori interessati da almeno una cessazione di rapporto di lavoro(a) numero medio di cessazioni per

lavoratore, per regione. II trimestre 2019

REGIONE(b)

Valori assoluti Variazioni percentuali sul II Trimestre 2018

Rapporti di lavoro cessati (A)

Lavoratori (B) Numero medio

cessazioni per lavoratore (A/B)

Rapporti di lavoro Lavoratori

Piemonte 141.233 118.040 1,20 6,0 5,4

Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste 10.683 8.019 1,33 11,4 -1,7

Lombardia 429.788 322.013 1,33 4,8 4,0 Bolzano/Bolzen 32.791 29.924 1,10 -15,8 -15,6 Trento 28.203 24.717 1,14 -12,6 -12,6 Veneto 186.515 156.287 1,19 2,5 2,2 Friuli-Venezia Giulia 44.937 37.882 1,19 6,8 4,6 Liguria 60.745 49.748 1,22 2,5 3,5 Emilia-Romagna 225.315 178.220 1,26 2,0 1,6 Toscana 171.752 134.599 1,28 3,2 3,5 Umbria 35.513 26.289 1,35 3,7 3,1 Marche 65.585 51.337 1,28 -0,6 -0,3 Lazio 433.155 228.536 1,90 1,0 2,6 Abruzzo 57.407 44.267 1,30 -2,8 -1,3 Molise 10.827 8.184 1,32 0,1 -0,3 Campania 215.847 149.186 1,45 2,8 1,3 Puglia 284.761 188.428 1,51 -7,0 -3,8 Basilicata 43.312 29.068 1,49 -2,6 -6,8 Calabria 67.663 51.572 1,31 -5,2 -5,6 Sicilia 200.412 145.776 1,37 1,4 0,5 Sardegna 72.268 55.538 1,30 7,3 6,8 N.D.(c) 974 930 1,05 -11,5 -7,5 Totale(d) 2.819.686 1.993.770 1,41 1,0 1,1

La Tabella 12 riporta la distribuzione regionale dei rappor-ti di lavoro cessarappor-ti e dei lavoratori interessarappor-ti da cessazio-ni nel secondo trimestre del 2019. Le regiocessazio-ni che hanno fatto registrare il volume maggiore in termini di rapporti cessati sono nell’ordine la Lombardia, il Lazio, la Puglia, l’Emilia-Romagna, la Campania, la Sicilia e il Veneto che complessivamente rappresentano il 70,1% delle cessazio-ni. Le variazioni tendenziali percentuali delle cessazioni più significative riguardano la Valle d’Aosta (+11,4%), la Sardegna (+7,3%), il Friuli-Venezia Giulia (+6,8%), il

(12)

I RAPPORTI DI LAVORO IN SOMMINISTRAZIONE

I contratti in somministrazione vengono registrati dal Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Ob-bligatorie (SISCO) attraverso uno specifico modello di comunicazione ad uso delle agenzie private per il lavoro denominato UNISOMM2. La particolarità di questa

comu-nicazione consiste nel contenere sia le informazioni rela-tive al contratto che lega il lavoratore all’agenzia di som-ministrazione sia le informazioni relative alla missione, ossia all’azienda presso la quale il lavoratore presta la sua attività lavorativa (c.d. ditta utilizzatrice).

Infatti, il contratto di somministrazione di lavoro «è il con-tratto, a Tempo Indeterminato o determinato, con il quale un’Agenzia di somministrazione autorizzata, ai sensi del D.Lgs n. 276/2003, mette a disposizione di un utilizzatore uno o più lavoratori suoi dipendenti, i quali, per tutta la durata della missione, svolgono la propria attività nell’in-teresse e sotto la direzione e il controllo dell’utilizzatore» (art. 30 del Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81 “Di-sciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, com-ma 7, della Legge n. 183/2014”). Il lavoro somministrato, la cui disciplina è stata rivista con il Decreto Legge n. 87

del 2018 (c.d. Decreto Dignità), è, quindi, un contratto in base al quale l’impresa (utilizzatrice) può richiedere ma-nodopera ad agenzie autorizzate (somministratori) iscritte in un apposito Albo tenuto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

La somministrazione di lavoro coinvolge tre soggetti (agenzie, lavoratori, impresa), legati da due diverse forme contrattuali:

• il contratto di lavoro stipulato tra somministratore e lavoratore che può essere a Tempo Determinato o a

Tempo Indeterminato;

• il contratto di somministrazione stipulato tra utilizza-tore e somministrautilizza-tore che ha natura commerciale e può essere a Tempo Determinato o a Tempo

Indeter-minato.

In questa sede verranno analizzati, da un lato, i movimenti di attivazione e cessazione che hanno interessato i rapporti di lavoro stipulati tra lavoratori e agenzie di somministra-zione, dall’altro, le cosiddette missioni che rappresentano, nello specifico, l’aggregato che contiene informazioni sulla destinazione dei rapporti di lavoro in somministrazione, ovvero sul settore economico della ditta utilizzatrice.

Attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro in somministrazione

Nel secondo trimestre del 2019 sono stati registrati dal Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbli-gatorie (SISCO) circa 365 mila rapporti di lavoro attivati in somministrazione, di cui circa 199 mila riguardano i ma-schi e 166 mila le femmine (Tabella 13).

Rispetto allo stesso trimestre del 2018, le attivazioni ri-sultano in forte diminuzione (-40,6%), con una variazione pari a -41,7% per la componente maschile e a -39,3% per quella femminile.

I lavoratori interessati da almeno un’attivazione di un contratto in somministrazione, nel secondo trimestre del 2019, sono pari a 220 mila, in calo tendenziale del -21,2%. La variazione negativa è maggiore per gli uomini (-22,3%) rispetto a quella osservata per le donne (-19,6%).

La distribuzione percentuale delle attivazioni dei rappor-ti di lavoro in somministrazione per classe di età mostra

una maggiore presenza di lavoratori con età compresa tra 25 e 34 anni, che costituiscono il 30,7% delle attivazio-ni registrate nel secondo trimestre del 2019, seguiti dai 35-44enni che rappresentano il 21,7%. I rapporti di lavo-ro attivati a lavoratori con più di 54 anni rappresentano il 7,23% del totale.

(13)

CLASSE D’ETà

Valori assoluti Variazioni percentuali sul II Trimestre 2018

Rapporti di lavoro (A) Lavoratori(b) (B) Numero medio attivazioni per lavoratore (A/B)

Rapporti di lavoro Lavoratori

Maschi e Femmine Fino a 24 76.950 48.973 1,57 -38,8 -17,1 25-34 112.087 70.218 1,60 -41,4 -21,1 35-44 79.156 47.739 1,66 -43,4 -25,2 45-54 70.406 39.192 1,80 -39,8 -22,3 55-64 24.556 13.337 1,84 -35,3 -16,9 65 ed oltre 1.819 928 1,96 -41,1 -10,3 Totale 364.974 220.387 1,66 -40,6 -21,2 Maschi Fino a 24 46.975 31.289 1,50 -37,7 -17,4 25-34 63.676 41.139 1,55 -41,7 -21,7 35-44 40.482 26.026 1,56 -45,6 -26,6 45-54 34.057 20.518 1,66 -42,2 -25,1 55-64 12.582 7.639 1,65 -39,8 -20,9 65 ed oltre 1.148 601 1,91 -50,5 -19,0 Totale 198.920 127.212 1,56 -41,7 -22,3 Femmine Fino a 24 29.975 17.684 1,70 -40,5 -16,6 25-34 48.411 29.079 1,66 -40,9 -20,3 35-44 38.674 21.713 1,78 -40,8 -23,5 45-54 36.349 18.674 1,95 -37,3 -19,0 55-64 11.974 5.698 2,10 -29,8 -10,9 65 ed oltre 671 327 2,05 -13,2 11,6 Totale 166.054 93.175 1,78 -39,3 -19,6

Tabella 13. Rapporti di lavoro in somministrazione attivati, lavoratori interessati da almeno un’attivazione(a), numero medio di attivazioni per

lavoratore per classe di età e genere dei lavoratori (valori assoluti e variazioni percentuali). II Trimestre 2019

(a) In questa elaborazione sono conteggiati una sola volta i lavoratori coinvolti da più di una attivazione nel corso del periodo considerato. (b) Eventuali età non corrette sono state attribuite all’ultima fascia di età ammissibile per la tipologia contrattuale in essere.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

Con riferimento ai rapporti in somministrazione cessati, nel secondo trimestre del 2019 si registrano 346 mila ces-sazioni (di cui 188 mila riguardano i maschi e 158 mila le femmine), in calo del 40,7% rispetto al secondo trimestre del 2018, con una variazione pari a -42,0% per la compo-nente maschile e a -39,1% per quella femminile (Tabella 14). Le variazioni tendenziali risultano simili a quelle os-servate per le attivazioni, sia per il totale che per le due componenti di genere.

La quota più elevata di cessazioni, pari al 30,6% del totale,

riguarda gli individui con età compresa tra 25 e 34 anni, seguita da una percentuale pari al 21,9% relativa ai 35-44enni.

(14)

CLASSE D’ETà

Valori assoluti Variazioni percentuali sul II Trimestre 2018

Rapporti di lavoro (A) Lavoratori(b) (B) Numero medio cessazioni per lavoratore (A/B)

Rapporti di lavoro Lavoratori

Maschi e Femmine Fino a 24 72.169 45.476 1,59 -39,5 -18,5 Da 25 a 34 105.745 65.523 1,61 -41,7 -22,1 Da 35 a 44 75.769 45.184 1,68 -43,0 -25,7 Da 45 a 54 67.159 36.662 1,83 -39,3 -22,5 Da 55 a 64 23.410 12.407 1,89 -34,8 -16,5 65 ed oltre 1.747 883 1,98 -41,8 -12,6 Totale 345.999 205.980 1,68 -40,7 -21,9 Maschi Fino a 24 44.358 29.505 1,50 -37,9 -18,0 Da 25 a 34 59.827 38.398 1,56 -42,2 -23,0 Da 35 a 44 38.394 24.483 1,57 -45,8 -28,2 Da 45 a 54 32.222 19.205 1,68 -42,0 -25,5 Da 55 a 64 11.786 6.979 1,69 -40,0 -21,6 65 ed oltre 1.109 576 1,93 -51,0 -20,7 Totale 187.696 119.050 1,58 -42,0 -23,3 Femmine Fino a 24 27.811 15.971 1,74 -41,9 -19,4 Da 25 a 34 45.918 27.125 1,69 -40,9 -20,9 Da 35 a 44 37.375 20.701 1,81 -39,8 -22,5 Da 45 a 54 34.937 17.457 2,00 -36,6 -19,0 Da 55 a 64 11.624 5.428 2,14 -28,5 -8,8 65 ed oltre 638 307 2,08 -13,7 8,1 Totale 158.303 86.930 1,82 -39,1 -19,9

Tabella 14. Rapporti di lavoro in somministrazione cessati, lavoratori interessati da almeno una cessazione(a), numero medio di cessazioni per

lavoratore per classe di età e genere (valori assoluti e variazioni percentuali). II Trimestre 2019

(a) In questa elaborazione sono conteggiati una sola volta i lavoratori coinvolti da più di una attivazione nel corso del periodo considerato. (b) Eventuali età non corrette sono state attribuite all’ultima fascia di età ammissibile per la tipologia contrattuale in essere.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

Per quanto riguarda la durata dei rapporti di lavoro in somministrazione, si rileva che, nel secondo trimestre del 2019, la maggior parte di essi (65,3%) risulta cessa-ta entro 30 giorni dall’attivazione (226 mila su 346 mila) (Tabella 15). In particolare, il 25,9% del totale dei rappor-ti cessarappor-ti è durato solo un giorno, l’11,5% ha avuto una durata pari a due o tre giorni, mentre il 27,8% delle ces-sazioni ha riguardato rapporti con durata compresa tra 4 e 30 giorni. Di contro, solo circa 7 mila somministrazioni, pari all’1,9%, presenta una durata superiore a un anno, anche perché la maggior parte delle attivazioni in

som-Tempo Determinato.

Si osserva, inoltre, che le somministrazioni con breve du-rata, fino a 30 giorni, sono più frequenti per la compo-nente femminile, in corrispondenza della quale si registra una percentuale di rapporti di breve durata pari al 70,1% (111 mila su 158 mila somministrazioni) a fronte della quota del 61,2% (115 mila su 188 mila registrata per gli uomini.

(15)

Tabella 15. Rapporti di lavoro in somministrazione cessati per durata effettiva del rapporto di lavoro e per genere dei lavoratori interessati (valori assoluti e variazioni percentuali). II Trimestre 2019

DURATA EFFETTIVA DEL RAPPORTO DI LAVORO (GIORNI)

Valori assoluti Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine Maschi Femmine fino ad 30 225.803 114.901 110.902 -229.544 -129.040 -100.504 -50,4 -52,9 -47,5 1 89.674 44.835 44.839 -107.741 -60.301 -47.440 -54,6 -57,4 -51,4 2-3 39.794 19.272 20.522 -36.113 -18.279 -17.834 -47,6 -48,7 -46,5 4-30 96.335 50.794 45.541 -85.690 -50.460 -35.230 -47,1 -49,8 -43,6 31-90 60.312 35.787 24.525 -14.652 -9.667 -4.985 -19,5 -21,3 -16,9 91-365 53.184 32.802 20.382 5.882 2.381 3.501 12,4 7,8 20,7 366 e oltre 6.700 4.206 2.494 1.153 645 508 20,8 18,1 25,6 Totale 345.999 187.696 158.303 -237.161 -135.681 -101.480 -40,7 -42,0 -39,1

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

Attivazioni e cessazioni delle missioni dei rapporti di lavoro in somministrazione

Considerando l’impiego dei lavoratori in

somministrazio-ne presso le imprese utilizzatrici, le c.d. missioni, somministrazio-nel se-condo trimestre del 2019 si registrano 369 mila missioni in corrispondenza di 365 mila contratti attivati (Tabella 16). Si può osservare che il numero di missioni è solo lie-vemente superiore a quello delle attivazioni dei rappor-ti in somministrazione e, quindi, si può affermare che la maggior parte dei lavoratori effettua nel trimestre una sola missione nell’ambito del contratto di somministrazio-ne con l’agenzia. La dinamica tendenziale osservata per i contratti di somministrazione è, quindi, in genere sostan-zialmente simile a quella registrata per le missioni. Nel se-condo trimestre del 2019 il calo tendenziale percentuale

per le missioni risulta, infatti, pari a -40,4% (-41,5% per gli uomini e -39,1% per le donne).

L’analisi relativa all’utilizzo del lavoro in somministrazio-ne somministrazio-nei diversi settori di attività economica mostra come la maggior parte delle missioni, circa 246 mila su 369 mila, pari al 66,7%, sia assorbita dal settore dei Servizi. La con-centrazione nel terziario risulta più accentuata tra le don-ne, per le quali la percentuale di missioni attivate nei

Ser-vizi sale al 79,4%. Nell’Industria, invece, viene utilizzato il

32,1% delle missioni, incidenza che nel caso degli uomini raggiunge il 42,6% contro il 19,6% registrato per le donne. L’Agricoltura, infine, assorbe solo l’1,2% del totale di mis-sioni, senza particolari differenze di genere.

giorni diminuiscono del -50,4%, variazione che raggiunge -54,6% per i rapporti di lavoro che durano un solo gior-no. Al contrario, rispetto al secondo trimestre del 2018,

le cessazioni delle somministrazioni di più lunga durata sono in aumento, soprattutto per ciò che riguarda quelle la cui durata effettiva va oltre 365 giorni (+20,8%).

SETTORE DI ATTIVITà ECONOMICA

Valori assoluti Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine

Agricoltura 4.350 2.685 1.665 -443 -400 -43 -9,2 -13,0 -2,5

Industria 118.483 85.535 32.948 -83.030 -57.819 -25.211 -41,2 -40,3 -43,3

Industria in senso stretto 110.068 77.843 32.225 -80.144 -54.975 -25.169 -42,1 -41,4 -43,9

Costruzioni 8.415 7.692 723 -2.886 -2.844 -42 -25,5 -27,0 -5,5

Servizi 245.798 112.733 133.065 -166.638 -84.170 -82.468 -40,4 -42,7 -38,3

Totale 368.631 200.953 167.678 -250.111 -142.389 -107.722 -40,4 -41,5 -39,1

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

(16)

Nel secondo trimestre del 2019, a fronte di 346 mila cessa-zioni di rapporti di lavoro in somministrazione, le missioni cessate sono 343 mila, con una variazione percentuale, ri-spetto al corrispondente trimestre del 2018, pari al -41,8% (Tabella 17). L’analisi per settore di attività economica ri-produce un andamento e una composizione già osservati

per le attivazioni. Le cessazioni delle missioni, infatti, con una percentuale pari al 66,5%, si concentrano nel settore dei Servizi, nell’ambito del quale fanno registrare un calo tendenziale pari a -42,0% (-45,1% per gli uomini e -39,2% per le donne). L’Industria, infine, con il 32,3% di missioni cessate, fa registrare un calo pari a -42,4%.

SETTORE DI ATTIVITà ECONOMICA

Valori assoluti Variazioni sul II Trimestre 2018

Assolute Percentuali

Maschi e Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine Maschi e

Femmine

Maschi Femmine

Agricoltura 3.940 2.454 1.486 -270 -260 -10 -6,4 -9,6 -0,7

Industria 110.696 79.813 30.883 -81.318 -56.831 -24.487 -42,4 -41,6 -44,2

Industria in senso stretto 103.006 72.796 30.210 -78.602 -54.186 -24.416 -43,3 -42,7 -44,7

Costruzioni 7.690 7.017 673 -2.716 -2.645 -71 -26,1 -27,4 -9,5

Servizi 227.883 102.874 125.009 -164.827 -84.396 -80.431 -42,0 -45,1 -39,2

Totale 342.519 185.141 157.378 -246.415 -141.487 -104.928 -41,8 -43,3 -40,0

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.

(17)

Il rapporto è stato curato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali DG dei Sistemi Informativi, Innovazione Tecnologica, Monitoraggio dati e Comunicazione

-e dall’Ufficio di Statistica

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