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, L’armonia del mondo. Storia semantica di un’idea, Bologna, Il Mulino, 2006 («Collezione di testi e studi. Filologia e critica letteraria»), pp.

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rec. consegnata per la pubblicazione il 7 gennaio 2007:

pubblicata in «Medioevo romanzo», 31, 2007, p. 199.

L

EO

S

PITZER

, L’armonia del mondo. Storia semantica di un’idea, Bologna, Il Mulino, 2006 («Collezione di testi e studi. Filologia e critica letteraria»), pp.

XXXIII

-267.

Dopo almeno trent’anni d’assenza nelle librerie – Remainders e modernariato compresi – torna dal Limbo degli Out of Print uno dei più affascinanti saggi di Spitzer, il postumo Classical and Christian Ideas of World Harmony (1963): esemplare (e ormai, forse, inarrivabile) esercizio di Weltliteratur applicato alla ricostruzione diacronica di un campo semantico, «il concetto di armonia universale racchiuso nel termine Stimmung» (p. 3), e celebrazione dell’unità/continuità del campo letterario occidentale, dai greci a Christenheit oder Europa.

L’editore il Mulino ristampa nella prestigiosa «Collezione di testi e studi» la traduzione di Valentina Poggi (1967), e di questo dobbiamo essergli assai grati; un po’ meno, forse, di averla ristampata tale e quale: senza pensare a un nuovo editing, che dia forma compiuta alla messe di riferimenti bibliografici spesso forniti in chiave ellittica da Spitzer, offra la traduzione anche dei passi latini e corregga qualche imprecisione (p. es. citare i Carmina cantabrigensia come Cambridge Songs) – così com’è il volume ha un’aria un po’ fané e vagamente ‘esoterica’, che forse non dispiacerà a qualche vecchio lettore. L’introduzione di Corrado Bologna (pp.

VII

-

XXIII

), che sin dalla ‘soglia’ (Storia semantica di un titolo) si porge come consapevole atto di pietas, ricostruisce criticamente la storia della composizione del volume (i saggi usciti nel 1944-1945 su «Traditio») e la rete degli auctores novecenteschi in cui esso si colloca (su tutti Curtius, e la sua idea di una ‘continuità ininterrotta della tradizione medievale’); secondo la sua lettura, il motore intellettuale che agisce sottotraccia al discorso spitzeriano consiste in una «vera e propria metaforologia delle metafore culturali» (p.

XXIV

).

[E. B.]

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