Esercitazione
Esercitazione N.7 N.7
16 maggio 16 maggio 2007 2007
Rosalba
Rosalba Barattero Barattero
Linee e superfici
Linee e superfici - - Spazi vettoriali – Spazi vettoriali – Omomorfismi Omomorfismi e matrici associate e matrici associate
u u Riconoscimento superfici - Riconoscimento superfici - Linee su superfici Linee su superfici
u u Spazi vettoriali : dipendenza lineare , generatori, basi Spazi vettoriali : dipendenza lineare , generatori, basi
u u Applicazioni lineari e matrici associate Applicazioni lineari e matrici associate
ESERCIZIO1.
riconoscimento superfici – curve su superfici
• stabilire se esiste a∈R tale che la proiezione ortogonale di γ sul piano ax+y+z=0 sia una retta.
1) Risposta : πγ : x+2y-z-2=0
2) Se trovo un pto P di γ che non sta su σ allora γ⊄σ t = 0 dà P(0,1,0) ∈γ , verifico se P∈σ , ossia se
esistono u, v reali t.c.
⎪⎩
⎪⎨
⎧
=
−
= +
=
3) uv 0
2) v u
1
1) v u
0 2 2
Da 3) segue u=0 oppure v=0, nel primo caso si
ricava in 2) v=-1 che è assurdo; nel secondo caso da 2) segue che u=1 e sostituendo v=0, u=1 in 1) si ha 0=1 , di nuovo assurdo. Di conseguenza γ ⊄σ.
In generale si può procedere così: dovendo confrontare due luoghi geometrici conviene averne uno in forma parametrica e l’altro in forma cartesiana.
Poiché si deve stabilire se γ⊂σ ossia se tutti i pti di γ stanno su σ conviene avere γ in forma parametrica e σ in forma cartesiana:
σ:
⎪⎩
⎪⎨
⎧
=
−
= +
= uv z
v u y
v u
x 2 2
Eliminiamo i parametri u,v :
Ora basta sostituire il generico pto P(t2-t,t+1,t2+t) nell’equazione di σ :
t2- t –(t+1)2-2(t2+t) =0 ⇒ -2t2-5t-1=0 , equazione di II grado in t che ha in R al massimo 2 soluzioni distinte , a cui corrispondono al massimo 2 pti di γ che stanno anche su σ, perciò γ ⊄σ ( come si era già visto !).
3) Dire se σ è un cilindro o un cono.
I cilindri in forma cartesiana sono del tipo:
f(A,B)=0 con A=0, B=0 equazioni di piani ( cioè A, B funzioni li- neari in x,y,z) e sono luogo di rette parallele alla retta
⎩⎨
⎧
=
= 0 B
0
A .
I coni in forma cartesiana sono del tipo f(x-x0,y-y0,z-z0)=0 con f funzione omogenea in x-x0 , y-y0 , z-z0 ( f(tx,ty,tz)= tdf(x,y,z) : f funzione omogenea in x,y,z), e in tal caso V(x0, y0, z0) è il vertice del cono. Nel caso dei polinomi i coni sono definiti da somme di monomi dello stesso grado. Qui σ: x- y2 -2z=0 , ossia (x-2z)-(y)2= 0, quindi è del tipo F(A,B)=0 con A=x-2z, B=y e perciò è un cilindro con le generatrici parallele alla retta
⎩⎨
⎧
=
= 0 B
0
A , ossia
⎩⎨
⎧
=
=
− 0 y
0 2
x z
. x-2z=u2+v2-2uv = (u-v)2 = y2
Quindi σ: x- y2 -2z=0 (2)
4) Determinare una curva C ⊂ σ: x- y2 -2z=0. Basta ad esempio tagliare la superficie con un piano:
Ad es.
⎩⎨
⎧
=
=
−
− 0 y
0 2z y
x 2
cioè
⎩⎨
⎧
=
=
− 0 y
0 2z
x che è una retta di σ
Oppure
⎩⎨
⎧
=
=
−
− 0 z
0 2z y
x 2
cioè
⎩⎨
⎧
=
=
− 0 z
0 y
x 2
che è una curva di σ ( non una retta perché le equazioni non sono entrambe lineari).
Se si utilizza invece della rappresentazione cartesiana di σ,
quella parametrica
⎪⎩
⎪⎨
⎧
=
−
= +
= uv z
v u y
v u
x 2 2
si osserva che:
Se si fissano entrambi i parametri u,v si determina un pto P su σ, se si fissa un solo parametro si determina una curva C su σ.
Ad es. fissato u=0 si ha
⎪⎩
⎪⎨
⎧
=
−
=
= 0 z
v y
v
x 2
che è una curva (piana)di σ
(è la stessa di prima … per caso ! ), mentre fissato v=0 si ha
⎪⎩
⎪⎨
⎧
=
=
= 0 z
u y
u
x 2
un’altra curva (piana) di σ
5) stabilire se esiste a∈R tale che la proiezione ortogonale di γ sul piano α: ax+y+z=0 sia una retta.
Da 1) sappiamo che γ sta sul piano π: x+2y-z-2=0,la P.O.
di γ su α è una retta solo se π ⊥α .
Si ha : Nα =(a,1,1) , Nπ =(1,2,-1) e Nα ⋅ Nπ =0 ⇔ a+2-1=0 ⇔ a=-1 , il valore cercato !
ESERCIZIO2.
Generatori – Elementi L.I. - Basi
Si consideri l’R-spazio vettoriale R3.
a) Stabilire quali dei seguenti insiemi sono sistemi di generatori di R3:
a1) {(1,0,3),(0,1,1)}
a2) {(1,0,1),(1,1,0),(0,0,1)}
a3) {(1,0,1),(1,1,0),(0,0,1),(1,2,0)}
b) Stabilire se (1,-1,2)∈ L((1,1,1),(0,1,3))
c) Stabilire se {(1,2,0),(1,1,1)} genera U={(a,b,0)|a,b∈R}
L’R-spazio vettoriale R3 : le sue operazioni
u=(x
0,y
0,z
0) , v=(x
1,y
1,z
1) elementi di R
3,
λ ∈Rla somma u+v definita da u+v = (x0+x1 ,y0+ y1,z0+ z1) la moltiplicazione λu dello scalare λ per il vettore u definita da λu = (λx0, λy0, λz0)
a1) Dato l’insieme S={(1,0,3),(0,1,1)} l’insieme L(S) di tutte le combinazioni lineari degli elementi di S a coefficienti in R è il sottospazio di R3 generato da S
L(S)= {a(1,0,3)+b(0,1,1)| a,b∈R}.
Può essere L(S)= R
3 ?L(S)= {(a,0,3a)+(0,b,b)| a,b∈R} ( ) = {(a,b,3a+b) | a,b∈R} ( )
Ad esempio (1,1,0)∈R3, ma (1,1,0) ∉L(S) ( a=1,b=0, 3a+b=3≠0), quindi L(S)⊂ R3 , L(S) ≠ R3
L(S)= {(a,b,3a+b) | a,b∈R} è un piano per l'origine (in forma parametrica) !!
a2) L((1,0,1),(1,1,0),(0,0,1)) R3
L((1,0,1),(1,1,0),(0,0,1)) = L(a+b,b,a+c) …
Ma si prova che se ρ ⎟⎟⎟
⎠
⎞
⎜⎜
⎜
⎝
⎛
1 0 0
0 1 1
1 0 1
= 3 (ossia se i 3 vettori sono
L.I.) allora i 3 vettori generano R3.Nel ns. caso ρ(.)=3!
Dunque si ha
Dati 3 vettori di R3 :
i 3 vettori generano R3 ⇔ i 3 vettori sono L.I.
?
=
a3) L((1,0,1),(1,1,0), (0,0,1),(1,2,0)) R3
Sappiamo da a2) che L((1,0,1),(1,1,0),(0,0,1)) = R3 allora ogni vettore v di R3 si può scrivere così:
v= a(1,0,1)+b(1,1,0)+c(0,0,1) con a,b,c∈R
quindi v= a(1,0,1)+b(1,1,0)+c(0,0,1)+0(1,2,0) , cioè L((1,0,1),(1,1,0), (0,0,1),(1,2,0))= R3
…quindi un insieme minimale di generatori di R3 è costituito da 3 vettori L.I.
b)Stabilire se (1,-1,2)∈ L((1,1,1),(0,1,3)
Occorre verificare se (1,-1,2) = (a,a+b,a+3b) ossia se ha soluzioni in R il sistema
⎪⎩
⎪⎨
⎧
= +
−
= +
= 2 3b a
1 b a
1 a
Dalle prime due si ha
a=1,b=-2 , che sostituiti nella terza danno un assurdo!
Perciò (1,-1,2)∉ L((1,1,1),(0,1,3).
d) Stabilire se T={(1,2,0),(1,1,1)} genera U={(a,b,0)|a,b∈R}
L((1,2,0),(1,1,1))= {(x+y,2x+y,y)| x,y∈R}
E’ vero che U=T ? Uguagliando … ( attenzione ai nomi diversi per la parametrizzazione quando si devono fare le intersezioni !! ) ma ad es. (1,1,0)∈U, (1,1,0) ∉ T ( x=1 e x=1/2 :assurdo !)
?
=
BASE : insieme di generatori L.I.
⇔ insieme minimale di generatori ⇔ insieme massimale di vettori L.I.
dimV=n ( n° vettori costituenti una qualsiasi base) : dati v , v ,…, v , n vettori si ha:
R I C O R D A
ESERCIZIO3.
OMOMORFISMI E MATRICI ASSOCIATE
Sia ϕ:R4→R3 l’omomorfismo associato alla matrice
3 4
E )
M
ϕ(E =⎟⎟
⎟
⎠
⎞
⎜⎜
⎜
⎝
⎛
−
− 2 3 1 1
2 6 1 2
0 3 0 1
Determinare ϕ (1,0,0,2).
Nel mio linguaggio qui ′omomorfismo di spazi vettoriali ′ è sinonimo di ′ trasformazione lineare′ ( T.L.) o ′applicazione lineare′.
Cosa è indispensabile sapere sulle T.L.
Cos’è una T.L.
matrice associata ad una T.L.
Nel ns. esercizio la base di partenza è la base canonica di R4 E = {e1,e2,e3,e4}={(1,0,0,0),(0,1,0,0),(0,0,1,0),(0,0,0,1)}
La base di arrivo è la base canonica di R3 F={f1,f2,f3}={(1,0,0),(0,1,0),(0,0,1)}
I trasformati della base di partenza sono: ϕ(e1), ϕ(e2), ϕ(e3), ϕ(e4)
La I. colonna C1 è ⎟⎟⎟
⎠
⎞
⎜⎜
⎜
⎝
⎛ 1 2 1
e ci dice che :
ϕ(e1)= 1 f1 + 2 f2 +1 f3
= 1(1,0,0)+2(0,1,0)+1(0,0,1)
= (1,2,1) esattamente C1 perché la base è canonica e in tal caso le componenti del vettore coincidono con le coordinate rispetto alla base
Idem per gli altri :
ϕ(e1)= (1,2,1) ϕ(e2)= (0,1,-1) ϕ(e3)= (3,6,3) ϕ(e4)= (0,-2,2)
Conoscendo come opera ϕ sui vettori della base di partenza E sap- piamo come opera ϕ su tutti i vettori del dominio.
coordinate
componenti
(*)
a) Calcoliamo ϕ(1,0,0,2) :
1. passo: scrivere il vettore dato come c.l. dei vettori della base E Nel caso della base canonica coordinate e componenti coincidono ( è immediato !)
(1,0,0,2) = 1(1,0,0,0)+0(0,1,0,0)+0(0,0,1,0)+2(0,0,0,1)
2. passo: applicare ϕ tenendo conto di
ϕ (1,0,0,2) = ϕ(1(1,0,0,0)+0(0,1,0,0)+0(0,0,1,0)+2(0,0,0,1))
= 1ϕ(1,0,0,0)+0ϕ(0,1,0,0)+0ϕ(0,0,1,0)+2ϕ(0,0,0,1)
3. passo: sostituire i dati
(*)
ϕ (1,0,0,2) = ϕ(1,0,0,0)+2ϕ(0,0,0,1) = (1,2,1) +2(0,-2,2) = (1,2,1)+(0,-4,4)
= (1,-2,5) ok !