Logica, discorso e conoscenza
Primo modulo:
Logica e verit` a (matematica) ovvero Logica, deduzione, verit` a
Lezioni 4, 5 e 6
Simone Martini
Dipartimento di Scienze dell’Informazione Alma mater studiorum – Universit`a di Bologna
martini@cs.unibo.it
Collegio Superiore
Ottobre–novembre, 2006
Outline
1
Quarta lezione: dimostrazioni Sistemi formali per la derivabilit` a
2
Quinta lezione: l’aritmetica di Peano Un sistema di assiomi; propriet` a
3
Sesta lezione: i teoremi limitativi I teoremi di G¨ odel e Church
4
Temi d’esame
Dimostrazioni come oggetti formali
Un linguaggio L
Un insieme di formule su L, gli assiomi Un insieme di regole di inferenza
Un insieme di (meta-)regole (sintattiche, combinatorie, effettive) che spiegano come le regole di inferenza permettono di “dedurre” nuove formule a partire da formula gi` a dedotte Un teorema ` e una formula dedotta dagli assiomi con una serie (finita) di applicazioni delle regole di inferenza
Nessun riferimento ad una specifica semantica o modello
inteso
Sistemi formali
Pluralit` a di “tipi” di sistemi formali:
alla Hilbert (assiomi e regole)
il pi` u antico; comodo per parlare dei modelli di una teoria deduzione naturale (Gentzen, 1934)
studio delle dimostrazioni come oggetti formali sequenti (Gentzen, 1934)
studio delle dimostrazioni, dimostrazioni di consistenza tableaux (Beth, 1955)
ricerca di dimostrazioni risoluzione (Robinson, 1963) ricerca di dimostrazioni
reti di dimostrazione (Girard, 1987)
dimostrazioni in logica lineare
ecc.
Esempio: logica positiva dell’implicazione alla Hilbert
(Schemi di) assioma
1
A → (B → A) assioma K
2
(A → (B → C)) → ((A → B) → (A → C)) assioma S Regola di inferenza
P → Q P
Q modus ponens
Meta-regole
1
Ogni istanza di un assioma ` e un assioma
2
Una derivazione ` e una sequenza di formule P
0, P
1, . . . , P
ndove ogni P
i` e:
F
un assioma, oppure
F
` e ottenuta mediante modus ponens da P
je P
k, con j , k < i
Una derivazione
Vogliamo dimostrare A → A
(1) (A → ((A → A) → A)) → ((A → (A → A)) → (A → A)) assioma S (2) A → ((A → A) → A)
assioma K (3) (A → (A → A)) → (A → A) MP, da (1) e (2) (4) A → (A → A)
assioma K
(5) A → A MP, da (3) e (4)
Logica classica proposizionale, alla Hilbert
1
A → (B → A)
2
(A → (B → C)) → ((A → B) → (A → C))
3
B ∧ C → B
4
B ∧ C → C
5
B → (C → B ∧ C)
6
B → B ∨ C
7
C → B ∨ C
8
(B → D) → ((C → D) → (B ∨ C → D))
9
(B → C) → ((B → ¬C) → ¬B)
10
¬B → (B → C)
11
A ∨ ¬A
12
Regola: modus ponens
Logica classica dei predicati, alla Hilbert
1
Gli assiomi proposizionali
2
( 8xP(x)) → P(t)
3
P(t) → 9xP(x)
4
8x(Q → P(x)) → (Q → 8xP(x))
5
8x(P(x) → Q) → (9xP(x) → Q)
6
Regole di inferenza
I
modus ponens
I
P(x )
8xP(x) generalizzazione
Condizione aggiuntiva: In 4 e 5, Q non deve contenere x (libera)
Altri sistemi logici
Diverso ruolo reciproco di assiomi e regole
Diversa nozione di dimostrazione (e.g., no successione di formule, ma oggetto grafico bidimensionale)
Un certo sistema formale S d` a luogo ad una propria nozione di derivazione `
SEquivalenza
Tutti i sistemi formali per la logica del prim’ordine sono equivalenti rispetto ai teoremi
cio` e, dati due sistemi formali S e S
0, si ha
Γ `
SA sse Γ `
S0A
La deduzione naturale:
calcolo minimale per ∧ e →
Assiomi: nessuno Regole:
A B
A ∧ B ∧I A ∧ B
A ∧E
1A ∧ B
B ∧E
2[A] .. ..
B
A → B → I A → B A
B → E
Deduzione naturale:
un esempio di dimostrazione
` A ∧ B → B ∧ A [A ∧ B]
A
[A ∧ B]
B
A ∧ B → B ∧ A
Dimostrazioni
`
SA
la formula A ` e un teorema all’interno del sistema formale S Possiamo usare anche assiomi propri
Sia Γ un’insieme di formule (assiomi propri)
Una dimostrazione “da Γ ” (o “in Γ ”) ` e una dimostrazione in cui possono comparire (oltre ad assiomi o a formule
precedentemente derivate) anche (istanze del-) le formule di Γ Γ `
SA
la formula A ` e un teorema all’interno del sistema formale S , con
assiomi propri Γ
Teoremi in specifiche teorie
I sistemi formali con assiomi propri permettono di indagare classi di strutture matematiche (di modelli)
Grp ` P
Ord ` P
PA ` P
Consistenza
Un certo sistema logico S ` e consistente se 6`
SA ∧ ¬A In virt` u dell’equivalenza dei sistemi logici rispetto ai teoremi, possiamo considerare la consistenza come una propriet` a delle formule (e non dei sistemi formali)
Un insieme di formule Γ ` e consistente sse
Γ 6` A ∧ ¬A Se Γ inconsistente, Γ dimostra qualsiasi cosa:
per ogni B si ha Γ ` B
Consistenza, 2
Nozione sintattica molto importante
Sistemi formali quali il calcolo dei sequenti sono stati introdotti per dare dimostrazioni di consistenza I sistemi formali che abbiamo visto sono tutti, per se, consistenti
Importante: Consistenza di assiomi propri,
quali Ord, Grp, PA ?
Sintassi e semantica: correttezza
Teorema di correttezza (o validit` a, soundness):
Γ ` A =⇒ Γ |= A
In particolare, se ` A, allora A `e una legge logica
Consistenza, 3
L’esistenza di un modello per Γ implica, per correttezza, la consistenza di Γ
(la semantica ` e platonicamente consistente)
Ma la costruzione di un modello coinvolge strumenti semanticamente complessi (p.e., infinito)
Come dare dimostrazioni di consistenza sintattiche e
“semplici”?
Questo problema per l’aritmetica PA (quale fondamento
dell’intera matematica) ` e il cuore del progetto hilbertiano
In effetti, Gentzen con i sequenti dimostra la consistenza di
PA, ma in modo non soddisfacente secondo Hilbert (` e
necessariamente cos`ı, d’apr` es G¨ odel)
La nozione di dimostrazione ` e decidibile
Nella definizione di sistema formale dicemmo
E presente un insieme di (meta-)regole (sintattiche, combinatorie, ` effettive) che spiegano come le regole di inferenza permettono di
“dedurre” nuove formule a partire da formula gi` a dedotte Deve essere sempre possibile, ispezionando una sequenza di formule, decidere se si tratta di una dimostrazione nel senso tecnico di questa parola
Cio` e, la nozione di “essere una dimostrazione nel sistema S ” ` e decidibile
Propriet` a intrinseca di un sistema formale: se non vale, non
abbiamo un sistema formale
La nozione di teorema ` e decidibile?
Una formula A ` e un teorema sse esiste una dimostrazione per A
A differenza della nozione di dimostrazione, nella definizione di sistema formale nulla impone che i teoremi siano decidibili La nozione di sistema formale ci dice per` o che, se gli assiomi sono enumerabili, allora anche i teoremi sono enumerabili meccanicamente:
parti dagli assiomi ed applica le regole in tutti i modi possibili E ` semidecidibile se una formula ` e un teorema di una teoria con assiomi enumerabili
Lo Entscheidungsproblem alla radice della logica (e
dell’informatica) moderna
Sintassi e semantica: completezza
Teorema di completezza:
Γ |= A =⇒ Γ ` A
In particolare, se A ` e una legge logica, allora ` A.
Lo Entscheidungsproblem proposizionale ` e decidibile
Esiste un mezzo automatico per decidere se una formula proposizionale ` e una legge logica (tautologia):
le tabelle di verit` a
In virt` u del teorema di completezza, questo ` e un procedimento di decisione anche per la nozione di “teorema proposizionale”
Nel caso predicativo (puro) tale metodo non si pu` o applicare
Intermezzo: Una questione di cardinalit` a
Sia L
Σun linguaggio del prim’ordine e A un’interpretazione per L
Σ, con dominio D
Una formula P(x ) su L
Σcon una sola variabile libera x viene interpretata come [[P(x )]]
Aρ2 {V , F }
Ovvero (solo x ` e libera):
[[P(x )]]
A: D → {V , F }
Quante sono le possibili funzioni D → {V , F }?
E quante sono le possibili formule P(x ) su L
Σ?
Quante sono le formule?
L’alfabeto di L
Σ` e numerabile (cio` e della cardinalit` a di N) Le formule sono certo non di pi` u di tutte le stringhe su tale alfabeto
. . .
Le formule sono al pi` u di cardinalit` a numerabile anch’esse
Quante sono le funzioni?
L’argomento “diagonale” di Cantor
Un ragionamento per assurdo mostra che le funzioni D → {V , F } non possono essere numerabili
Essendo certo di cardinalit` a infinita, esse sono di cardinalit` a strettamente maggiore di N
Ci sono (molte) pi` u funzioni che formule!
Ci sono (molte) pi` u propriet` a semantiche di quelle descrivibili
dal nostro linguaggio!
L’argomento diagonale di Cantor
Supponiamo D numerabile e anzi che D = N
Supponiamo che le funzioni N → {V , F } siano numerabili:
{f
i}
i2NOgni funzione ` e una sequenza infinita (dove f
i(n) 2 {V , F }) f
i: f
i(0), f
i(1), f
i(2), f
i(3), , f
i(n),
Disponiamo i loro valori in una tabella infinita f
0f
0(0) f
0(1) f
0(2) . . . f
0(i ) . . . f
1f
1(0) f
1(1) f
1(2) . . . f
1(i ) . . . f
2f
2(0) f
2(1) f
2(2) . . . f
2(i ) . . . .. .
f
if
i(0) f
i(1) f
i(2) . . . f
i(i ) . . .
.. .
L’argomento diagonale di Cantor, 2
Disponiamo i loro valori in una tabella infinita f
0f
0(0) f
0(1) f
0(2) . . . f
0(i ) . . . f
1f
1(0) f
1(1) f
1(2) . . . f
1(i ) . . . f
2f
2(0) f
2(1) f
2(2) . . . f
2(i ) . . . .. .
f
if
i(0) f
i(1) f
i(2) . . . f
i(i ) . . . .. .
Definiamo la funzione g (n) = ¬f
n(n)
Pu` o la funzione g
n: N → {V , F } comparire tra le {f
i}
i2N?
No! Differisce da ciascuna di essa “sulla diagonale”
Questioni di cardinalit` a
There are more things in heaven and earth, Horatio, Than are dreamt of in your philosophy.
[W. Shakespeare, Hamlet, Act 1, Scene 5]
Ci son dunque (molte) pi` u propriet` a vere su N di quante la nostra logica potr` a mai nominare
Restringiamo la nostra attenzione alle propriet` a che possiamo descrivere col linguaggio (le sole alla nostra portata)
Siamo in grado di dimostrare tutte le formule vere in N?
Occorre in primo luogo un’assiomatizzazione (delle propriet` a
salienti) di N
Il teorema di L¨ owenheim-Skolem
Sia L
Σun linguaggio del prim’ordine Sia Γ un insieme di formule su L
ΣSe Γ ha un modello di cardinalit` a infinita, Γ ha un modello di ogni cardinalit` a infinita.
Corollario: Ogni teoria con modelli infiniti ha un modello numerabile
Esempio: La teoria formale dei numeri reali
Aritmetica formale
Una teoria che formalizzi e descriva le propriet` a vere in N In un certo senso, che “caratterizzi N”. Che vuol dire?
I
Che ha N come unico modello?
I
Che prova tutte e sole le propriet` a vere in N?
I
Che sia in grado di distinguere N da altri eventuali modelli?
Hermann Grassmann, 1861. Lehrbuch der Arithmetik
Richard Dedekind, 1888. Was sind und was sollen die Zahlen?
Giuseppe Peano, 1889. Arithmetices principia, nova methodo
exposita
Gli assiomi di Peano
Da Arithmetices principia, con piccole modifiche notazionali. In rosso le modifiche all’assiomatica
1 2 N
a 2 N → succ(a) 2 N
a, b 2 N ∧ [a = b ↔ succ(a) = succ(b)]
a 2 N → succ(a) 6= 1
a, b 2 N → a + succ(b) = succ(a + b) a 2 N → a + 1 = succ(a)
a, b 2 N → a succ(b) = a b + a a 2 N → a 1 = a
se k ` e una classe
[1 2 k ∧ (x 2 k → succ(x) 2 k)] → N k
Il ruolo dell’induzione
se k ` e una classe
[1 2 k ∧ (x 2 k → succ(x) 2 k)] → N k
L’assioma di induzione ` e la vera “potenza” dell’aritmetica Senza di esso si potrebbero dimostrare solo enunciati puntuali, come
(3 + 5) + 1 = 3 + (5 + 1)
senza poter dimostrare il caso generale (certo vero in N):
8a8b8c [(a + b) + c = a + (b + c)]
E una ` propriet` a di chiusura:
Dice che (l’interpretazione di) N ` e il pi` u piccolo insieme che
contiene 1 ed ` e “chiuso” rispetto al successore succ
Gli assiomi al prim’ordine: PA
L
PA: costanti: 0 L
PA: funzioni: succ
18a8b [succ(a) = succ(b) → a = b]
8a [succ(a) 6= 0]
8a8b [a + succ(b) = succ(a + b)]
8a [a + 0 = a]
8a8b [a succ(b) = a b + a]
8a [a 0 = 0]
Sia P una formula con la sola x libera
P(0) ∧ 8x [P(x) → P(succ(x))] → 8x P(x)
Commenti
Gli assiomi
8a [succ(a) 6= 0] 8a8b [succ(a) = succ(b) → a = b]
assicurano che il dominio (di ogni modello) ` e infinito
La definizione ricorsiva di somma e prodotto non d` a problemi Lo schema di induzione
P(0) ∧ 8x [P(x) → P(succ(x))] → 8x P(x) sostituisce alla quantificazione sulle classi
se k ` e una classe [1 2 k ∧ (x 2 k → succ(x) 2 k)] → N k
(cio` e sulla semantica dei predicati) la variabilit` a sulle formule
Differenza di cardinalit` a sostanziale!
Modelli di PA
Non ` e difficile vedere che N |= PA
Ma: la costruzione di N `e “pi`u complessa” della teoria PA Invero: N |= PA implica la consistenza di PA
Per L¨ owenheim-Skolem esistono modelli in tutte le cardinalit` a infinite
Dunque PA ` e ben lungi dal “caratterizzare” (almeno in
termini di modelli) N
Il teorema di compattezza
Modelli numerabili diversi da N?
Si ottengono da un importante teorema della logica del primo ordine
Teorema di compattezza
Se tutti i sottoinsiemi finiti di un insieme di formule hanno un
modello, allora anche l’intero insieme ha un modello
Modelli non standard
Se tutti i sottoinsiemi finiti di un insieme di formule hanno un modello, allora anche l’intero insieme ha un modello
Aggiungiamo a L
PAuna nuova costante c , ottenendo L
PA. Su questo linguaggio, consideriamo le (infinite) formule
P
nc 6= n PA
= PA [ {P
n}
n0Ogni sottoinsieme finito di PA
ha un ovvio modello (Esercizio: quale?)
Dunque PA
ha un modello; e un modello numerabile per LS
Chiamiamo modello non standard di PA ogni modello
numerabile di PA
Conseguenze del teorema di correttezza
Correttezza: PA ` Q =⇒ PA |= Q
Dunque, tutti i teoremi di PA son veri anche nei modelli non standard
Il che impone una struttura complessa in tali modelli
Qualche cenno alla struttura di un modello non standard
0 1 · · · n · · · · · · d − 1 d d + 1 · · · · · · 2d − 1 2d 2d + 1 · · ·
· · · · · · · · · · · · · · ·
Livelli di descrizione
Fissiamo un linguaggio, un sistema formale e un modello.
Esempi canonici: L
PA, PA, N oppure N
non standard.
Sia P(n) una propriet` a sul modello (P : N → {V , F }).
P ` e definibile, se esiste una formula Π
P(n) tale che P(n) vero sse Π
P(n) vero
P ` e rappresentabile (in modo forte), se esiste una formula Π
P(n) tale che
I
per ogni n, se P(n) ` e vero, allora PA ` Π
P(n)
I
per ogni n, se P(n) ` e falso, allora PA ` ¬Π
P(n)
Per cardinalit` a, esistono infinite propriet` a non rappresentabili.
Non ci preoccuperanno molto (ma vedremo esempi per N
e N).
Overspill
Se una propriet` a vale per infiniti standard, allora vale anche per qualche non standard
Corollario
Per un qualsiasi N
, non esiste alcuna formula S (x ) (nel linguaggio L
PA) tale che
S (n) vera sse n ` e standard
Non possiamo definire (separare) la parte standard di un modello
per mezzo del linguaggio L
PAAlcuni personaggi in commedia
Le formule (esprimibili in L
PA) vere in N
I
costituiscono la teoria di N : Th( N)
Le formule (esprimibili in L
PA) vere in tutti i modelli
I
{P | PA |= P}
Le formule (esprimibili in L
PA) dimostrabili nella teoria formale
I
{P | PA ` P}
{P | PA ` P} = {P | PA |= P} Th(N)
(al prim’ordine)
L’aritmetica del second’ordine
La teoria formale del secondo ordine PA
2sostituisce lo schema d’induzione
P(0) ∧ 8x [P(x) → P(succ(x))] → 8x P(x) con l’assioma di induzione
8P [P(0) ∧ 8x [P(x) → P(succ(x))] → 8x P(x)]
PA 2 ` e categorica
PA
2ha un solo modello (che ` e ovviamente N) Sia M |= PA
2E facile vedere che ` M deve contenere “una copia” di N.
Sia essa St M
Definiamo su M la propriet`a P(n) = V sse n 2 St Certo 0 2 St, dunque vale P(0)
Supposto n 2 St, sia ha anche n + 1 2 St, ovvero 8n[P(n) → P(succ(n))]
Ma allora, per l’induzione al secondo ordine, per ogni n 2 M, vale P(n), cio` e n 2 St
Dunque M = St
Esercizio
Perch´ e lo stesso ragionamento non si pu` o condurre per l’aritmetica del prim’ordine PA ?
Suggerimento: su quale propriet` a deve essere applicata l’induzione ?
E qual ` e la differenza sostanziale tra l’induzione in PA e quella
in PA
2?
Al second’ordine dunque. . .
Primo ordine:
{P | PA ` P} = {P | PA |= P} Th(N)
Secondo ordine:
{P | PA
2` P} {P | PA
2|= P} = Th
2(N)
G¨ odel: entrambe le inclusioni sono proprie.
Incompletezza
Una teoria T ` e incompleta se esiste una formula G tale che n´ e T ` G, n´e T ` ¬G
Se T ` e incompleta ` e consistente Dunque ha modelli
Fissato uno di tali modelli, la formula “indipendente” G ` e vera o falsa, in quel modello
Per completezza, vi saranno modelli in cui G ` e vera ed altri in
cui G ` e falsa
Vari risultati di incompletezza
Sia T una teoria con assiomi decidibili, che includa abbastanza aritmetica.
Se T ` e vera (cio` e N `e un modello), `e incompleta Se T ` e consistente, ` e incompleta
E possibile ` costruire una formula G nel linguaggio L
PA, tale che, se T ` e vera, G testimonia l’incompletezza di T . E possibile ` costruire una formula G nel linguaggio L
PA, tale che, se T ` e (ω-)consistente, G testimonia l’incompletezza di T .
L’ultimo enunciato ` e propriamente il primo teorema di G¨ odel
Una prima idea (molto rozza)
Sostituire il paradosso del mentitore
I
“Questa frase ` e falsa”
(che non ` e un paradosso in PA, perch´ e non formalizzabile) con una formula della forma
I
“Questa formula non ` e dimostrabile”
Se la formula fosse dimostrabile, PA non sarebbe corretta Se non ` e dimostrabile non c’` e paradosso, ma. . .
Se ` e vera in N, `e una formula vera e non dimostrabile
Aritmetizzazione, 1
Aritemetizzazione = far corrispondere numeri e relazioni
aritmetiche ai concetti sintattici (linguaggio e derivazioni di PA).
Per il momento: tali relazioni sono semantiche (in N).
Esempi:
Ad ogni termine t un numero ptq Ad ogni formula A un numero pAq
Ad ogni successione di formule A
1, . . . , A
nun numero pA
1, . . . , A
nq
Informalmente:
p q : Sintassi −→ N
Funzioni effettive
I dettagli di p q non sono rilevanti Importante:
I
p q deve essere “davvero calcolabile” in termini di + e Scopo:
I
trasformare la p q semantica in termini e formule di L
PA. Col senno di poi:
I
p q `e una funzione effettiva
Ovvero: (primitiva) ricorsiva, calcolabile secondo Turing, calcolabile da un programma di calcolatore ecc.
G¨ odel non aveva tale concetto e lo introduce!
Aritmetizzazione, 2
Un predicato effettivo Term(n) con valore 1 (vero) sse n ` e la codifica di un termine
I
Term( psucc(0)q) = 1
I
Term( p0 = 0q) = 0
Un predicato effettivo Fbf (n) con valore 1 (vero) sse n ` e la codifica di una formula
I
Fbf ( psucc(0)q) = 0
I
Fbf ( p0 = 0q) = 1
Un predicato effettivo Dimo(n) con valore 1 (vero) sse n ` e la codifica di una successione di formule
Un predicato effettivo Dim(n, m) sse n codifica una
dimostrazione della formula (il cui codice ` e) m
Predicati decidibili
Tutti i predicati visti sin’ora ammettono un procedimento (semantico) di decisione
Cio` e un programma che in tempo finito risponde SI o NO
Mappa del teorema, 1
Codificare le operazioni sintattiche come relazioni
(semantiche) aritmetiche X
“Riflettere” tali operazioni semantiche nella sintassi. . .
Lemma di rappresentazione
Se P(n, m) ` e un predicato decidibile, esiste una formula Π
P(x , y ) che rappresenta (in modo forte) P. Cio` e:
per ogni n e m, se P(n, m) ` e vero, allora PA ` Π
P(n, m)
per ogni n e m, se P(n, m) ` e falso, allora PA ` ¬Π
P(n, m)
Espressione (semantica) vs rappresentazione (sintattica)
Sul lemma di rappresentazione
Propriet` a sintattiche corrispondono a dimostrabilit` a di opportune formule
Il lemma vale per teorie molto pi` u deboli di PA. P.e., Aritmetica di Robinson (Q):
I
8a8b [succ(a) = succ(b) → a = b]
I
8a [succ(a) 6= 0]
I
8a8b [a + succ(b) = succ(a + b)]
I
8a [a + 0 = a]
I
8a8b [a succ(b) = a b + a]
I
8a [a 0 = 0]
I
8a[a 6= 0 → 9b(a = succ(b))]
Mappa del teorema, 2
Codificare le operazioni sintattiche come relazioni
(semantiche) aritmetiche X
“Riflettere” (rappresentare) tali operazioni semantiche nella
sintassi X
Autoriferimento. . .
Lemma di diagonalizzazione
Sia Π(x ) una formula con la sola x libera. Allora ` e possibile costruire una formula Ψ (senza variabili) tale che
PA ` Ψ ↔ Π(pΨq) Insomma:
Ψ ` e (nel sistema formale) la stessa cosa della formula Π(x )
applicata a (il numero di G¨ odel di) se stessa
Sul lemma di diagonalizzazione
La dimostrazione usa prima le tecniche di aritmetizzazione, poi il lemma di rappresentazione
Dunque la diagonalizzazione vale laddove vale la
rappresentazione
Mappa del teorema, 3
Codificare le operazioni sintattiche come relazioni
(semantiche) aritmetiche X
“Riflettere” (rappresentare) tali operazioni semantiche nella
sintassi X
Autoriferimento X
La formula g¨ odeliana. . .
Definiamo la formula Teor (x ) 9y[Π
Dim(y , x )]
Per diagonalizzazione costruiamo
G ↔ ¬Teor(pGq)
Primo teorema di G¨ odel versione semantica
Se PA ha assiomi veri (ovvero: se N `e un modello di PA), allora
PA 6` G e anche PA 6` ¬G.
G ` e vera
Segue “subito” che:
Se PA ha assiomi veri (ovvero: se N `e un modello di PA), allora N |= G .
Teor (x ) ↔ 9y[Π
Dim(y , x )]
G ↔ ¬Teor(pGq) Sappiamo che PA 6` G
Dunque, per ogni n, Dim(n, pG q) `e falso
Per il lemma di rappresentazione, PA ` ¬Π
Dim(n, pG q)
Per correttezza, N |= ¬Π
Dim(n, pG q), per ogni n
Che ` e lo stesso che N |= ¬9xΠ
Dim(x , pG q)
Ovvero N |= ¬Teor (pG q)
Sulla versione semantica
Abbiamo una formula G
Che ` e vera nel modello standard N Ma n´ e PA ` G, n´e PA ` ¬G
Il teorema ` e sufficiente se siamo convinti della consistenza di PA
Ma ` e inutile se vogliamo indagare la consistenza
Osserva: il teorema vale anche per Q!
Incompletezza e Incompletabilit` a
Sia PA
= PA + G Ora PA
` G
Ma l’esistenza di G dipende dal solo lemma di rappresentazione
Possiamo rifare tutto, in riferimento a PA
Otterremo G
indipendente in PA
E cos`ı via. . .
Incompletabilit` a di PA (a dire il vero: di Q)
Primo teorema di G¨ odel versione semantica
Sia T un’estensione di Q i cui assiomi siano decidibili e veri in N.
E possibile costruire una formula G `
T(nel linguaggio L
PA) per cui
T 6` G
Te anche T 6` ¬G
T.
Incompletabilit` a
Se vogliamo teorie con assiomi decidibili
e corrette (cio` e i cui assiomi sono veri in N)
non possiamo avere teorie complete
Primo teorema di G¨ odel (-Rosser) versione sintattica
Sia T un’estensione consistente di Q con assiomi decidibili.
E possibile costruire una formula G `
T(nel linguaggio L
PA) per cui
T 6` G
Te anche T 6` ¬G
T.
Anche PA 2 . . .
Teorema (G¨ odel-Rosser)
Sia T un’estensione consistente di Q con assiomi decidibili.
E possibile costruire una formula G `
T(nel linguaggio L
PA) per cui T 6` G
Te anche T 6` ¬G
T.
PA
2` e un’estensione di Q con assiomi decidibili.
Se PA
2` e consistente, ` e incompleta (e incompletabile) Certo, PA
2dimostra cose che PA non dimostra:
I
PA
2` G
PAPA
26` G
PA2PA 2 non gode del thm di completezza
PA
26` G
PA2PA
2|= G
PA2per gli stessi motivi per cui N |= G
PADunque:
PA
2|= P 6=⇒ PA
2` P
Al prim’ordine:
{P | PA ` P} = {P | PA |= P} Th(N)
Al second’ordine:
{P | PA
2` P} {P | PA
2|= P} = Th(N)
Verso gli altri teoremi limitativi
Gli ingredienti fondamentali del teorema di G¨ odel:
Lemma di rappresentazione
Tutte le funzioni effettivamente calcolabili sono rappresentabili in modo forte in Q
Lemma di diagonalizzazione
Segue da rappresentazione, se la sintassi ` e effettivamente calcolabile
permettono di stabilire anche:
1
Teorema di Church
2
Teorema di Tarski
Il teorema di Church
Sia T un’estensione consistente di Q con assiomi decidibili.
La nozione di essere un teorema di T non ` e decidibile.
Il teorema segue da questo lemma
Sia T un’estensione consistente di Q con assiomi decidibili.
La nozione di essere un teorema di T (cio` e il predicato Teor (n)) non ` e rappresentabile in modo forte in T .
che mostra le relazioni con le altre nozioni viste sino a qui.
Conseguenze per il calcolo puro
La nozione di essere un teorema del calcolo dei predicati puro (cio` e senza assiomi) non ` e decidibile.
Dim.: Il teorema di Church si applica all’aritmetica di Robinson Q.
Q ha un numero finito di assiomi (a differenza di PA).
Allora Q ` P sse ` ∧Q → P.
Che fine ha fatto “il mentitore”?
G¨ odel riposa sulla riflessione del metalinguaggio nel linguaggio Allora forse “questa frase ` e falsa” ` e una proposizione
Certo il lemma di diagonalizzazione permette di dire
“questa frase...”
E possibile riflettere in ` L
PAla metateoria semantica (cio` e la
nozione di vero/falso)?
Un predicato di verit` a
Definiamo il predicato True(n) vero sse
n ` e il numero di G¨ odel di una formula (in L
PA) vera in N Esiste una formula T (x ) (in L
PA) che definisca True?
Cio` e per la quale valga:
True(n) vero in N sse T (n) vera in N
Il teorema di Tarski
Non esiste nel linguaggio L
PAalcuna formula che definisca True.
Livelli di descrizione
Sia P(n) una qualche propriet` a su N.
P ` e definibile, se esiste una formula Π
P(n) tale che P(n) vero sse Π
P(n) vero
P ` e rappresentabile, se esiste una formula Π
P(n) tale che
I
per ogni n, se P(n) ` e vero, allora PA ` Π
P(n)
I
per ogni n, se P(n) ` e falso, allora PA ` ¬Π
P(n)
Livelli di descrizione, 2
Esistono propriet` a non definibili: True(n)
Esistono propriet` a definibili, ma non rappresentabili: ¬Teor(n) Teor (n) ↔ 9xΠ
Dim(x , y )
Esistono propriet` a rappresentabili: ogni propriet` a decidibile
Livelli di descrizione, 3
Lemma (rappresentazione):
Decidibile = Rappresentabile (in modo forte)
Verso il secondo teorema di G¨ odel
(Mezzo) enunciato del primo teorema Se PA ` e consistente, allora PA 6` G Pu` o essere espresso nel linguaggio di PA Sia Con ↔ ¬Teor(pA ∧ ¬Aq)
E scriviamo
Con → ¬Teor(pGq)
Il secondo teorema di G¨ odel
Non solo l’enunciato del primo teorema ` e esprimibile. ` E addirittura dimostrabile all’interno di PA:
Teorema
PA ` Con → ¬Teor(pGq) Ma allora:
Teorema (II teorema di G¨ odel)
Se PA ` e consistente, allora PA 6` Con.
perch´ e altrimenti avremmo PA ` ¬Teor(pGq), ovvero (per
costruzione di G ), PA ` G, che contraddice il primo teorema.
Vale per teorie pi` u semplici?
Il secondo teorema non vale per Q Qualche forma di induzione ` e necessaria
Occorre l’assioma d’induzione almeno per formule della forma
9xA , con A senza quantificatori. (Σ
1-formule)
PA ` e incompleta solo in casi patologici?
Le formule G e Con sono un caso patologico
Forse PA “decide” tutti i casi di genuino interesse matematico No!
I
una variante del teorema di Ramsey finito, Paris & Harrington, 1977
I
teorema di Goodstein Kirby & Paris, 1980
I
molti altri. . .
Verso il teorema di Goodstein, 1
1
Rappresentazione pura di n in base k
I
Rappresenta n come somma di potenze di k Esempio: 266 = 2
8+ 2
3+ 2
1266 = 3
5+ 3
2+ 3
2+ 3
1+ 3
0+ 3
0I
Riscrivi gli esponenti di k come somma di potenze di k 266 = 2
23+ 2
21+20+ 2
20I
E cos`ı via 266 = 2
2(220+20 )
+ 2
220+20+ 2
20266 = 3
330+30+30+ 3
30+30+ 3
30+ 3
0+ 3
0Verso il teorema di Goodstein, 2
2
Bump: B
k(n)
Prendi la rappresentazione pura di n in base k e cambia k in k + 1; sottrai 1
B
2(266) = 3
3(330+30)
+ 3
330+30+ 3
30− 1 3.990838 10
39B
2(19) = 7625597484990
3
Sequenza di Goodstein:
G (n) = n, B
2(n), B
3(B
2(n)), B
4(B
3(B
2(n))), . . . Esempi:
G (3) = 3, 3, 3, 2, 1, 0
G (4) = 4, 26, 41, 60, 83, 109, 139, 173, 211, 253, 299, 348, . . .
G (6) = 6, 29, 257, 3125, 46655, 98039, 187243, . . .
Il teorema di Goodstein
Teorema (Goodstein)
Per ogni n, G (n) termina su zero.
Teorema (Kirby & Paris, 1982)
L’enunciato del teorema di Goodstein ` e formalizzabile in PA, ma non ` e dimostrabile in PA.
Siccome PA ` e corretta, neppure la negazione del teorema ` e
dimostrabile in PA.
Vero e non dimostrabile
La validit` a del teorema di Goodstein non ` e un atto di fede Abbiamo dimostrazioni perfette, ma. . .
esse utilizzano strumenti/concetti non esprimibili in PA Thm di Goodstein: ordinali
Variante del Thm di Ramsey finito: lemma di K¨ onig
Lemma di K¨ onig
Un albero infinito che ad ogni nodo interno ha un numero finito di figli, ha un cammino infinito.
Questo riferimento all’infinito non pu` o essere formalizzato in PA.
Principio di buon ordinamento
Un insieme non vuoto di numeri naturali possiede un elemento pi` u piccolo di tutti gli altri.
Questo riferimento alla struttura ordinata (“geometrica”) non pu` o essere formalizzato in PA.
Invero: tale principio implica l’induzione al secondo ordine.
Le dimostrazioni in PA sono
“aritmetiche”?
[Una formula ` e dimostrabile in PA se] its truth or falsity [is]
perceived directly on the basis of [...] the fundamental nature and structure of the natural numbers.
[D. Isaacson, Some consideration on arithmetical truth and the ω-rule]
` E una posizione difendibile/ragionevole?
Commenti
Scarto tra “principi di costruzione” e “principi di dimostrazione” [Bailly&Longo]
Principi di costruzione
I
Intuizione spazio-temporale della successione naturale Principi di dimostrazione
I
Induzione formale al I ordine
Gli enunciati “indipendenti” (e.g., Goodman) usano propriet` a (e.g., buon ordinamento) evidenti all’intuizione
spazio-temporale, ma non colti dall’induzione.
Il formalismo ` e una visione limitata dell’accesso alla verit` a
(aritmetica)
Commenti, 2
Il formalismo ha dato vita alla (e sopravvive nella) informatica
Ma la bont` a del prodotto (le macchine calcolatrici) non
giustifica il formalismo come filosofia della matematica. . .
Temi d’esame
1
Il paradosso del mentitore: soluzioni moderne (non semplice) (Etchemendy)
2
Il programma di Hilbert per la fondazione della matematica
3
I teoremi di completezza e compattezza per la logica dei predicati
4
Un sistema formale per la logica dei predicati: deduzione naturale
5
Un sistema formale per la logica dei predicati: calcolo dei sequenti
6
Un sistema formale per la logica dei predicati: risoluzione
7
Un sistema formale per la logica dei predicati: tableaux
8
La nozione di decidibilit` a (ovvero: rudimenti di calcolabilit` a)
9
Il teorema di Goodstein (richiede nozioni elementari di aritmetica ordinale)
10
Il lemma di diagonalizzazione (richiede rudimenti di calcolabilit` a)
11
Il lemma di rappresentazione (ovvero: aritmetizzazione della sintassi; per chi ama le codifiche combinatorie)
12
La discussione “filosofica” sul teorema di G¨ odel (p.e. Minds, machines and G¨ odel di Lukas ecc.)
13