Trattamento
della Sindrome
Post-Arresto
Cardiaco
Quando sospendere la rianimazione
• Fattori prognostici negativi: età, assenza di testimoni, ritardo nella defibrillazione (>10’) • Dopo 20’ è lecito sospendere a meno che: – presenza di PEA o FV – bambino – gravida a termine – ipotermia o intossicazione – possibilità di intervenire e correggere le cause – pazienti terminali – il soccorritore BLS può continuare in attesa dell’ALSTrattamento post-rianimatorio
L’obiettivo è di ristabilire: • Una funzione cerebrale normale • Un ritmo cardiaco stabile • Un’adeguata perfusione d’organo • Un’adeguata qualità di vita• Assicurare una via aerea pervia, un’adeguata ossigenazione e ventilazione • Considerare l’intubazione tracheale, la sedazione e la ventilazione controllata o estubazione precoce – Obiettivo : SpO2 94 – 98% normocapnia evitare l’iperventilazione evitare l’iperossigenazione
• Frequenza cardiaca e pressione • Perfusione periferica (es. tempo di riempimento capillare) • Insufficienza del ventricolo destro – Distensione delle giugulari • Insufficienza del ventricolo sinistro – Edema polmonare • Monitorizzare ed eseguire ECG a 12 derivazioni
Quadro Neurologico (Disability)
Valutazione neurologica: • Punteggio Glasgow Coma Scale • Pupille • Tono muscolare e movimenti degli arti • PosturaTrasferimento del paziente
• Comunicare con il reparto di accettazione • Assicurare cannule, drenaggi, tubi • Aspiratore • Scorta di ossigeno • Monitoraggio • Documentazione • Ricontrollare prima della partenza • Parlare con i parentiValutazioni di base
Monitoraggio •Parametri vitali •ECG •Pulsossimetria •Pressione arteriosa (ad es. via arteriosa) •Capnografia •Diuresi •TemperaturaUlteriori valutazioni
Esami •Emogasanalisi arteriosa •Emocromo completo •Ematochimici compresa glicemia •Troponine •Ripetere ECG a 12 derivazioni •Rx torace •EcocardiografiaArresto cardiaco extraospedaliero da FV correlata ad IMA Pacing Raffreddamento Contropulsatore Defibrillatore Inotropi Ventilazione Nutrizione enterale Insulina
Sindrome post-arresto cardiaco
• Danno cerebrale post-arresto cardiaco:
– Coma, convulsioni, mioclonie
• Disfunzione miocardica post-arresto cardiaco • Risposta sistemica secondaria ad
ischemia-riperfusione
– ‘Sindrome infiammatoria simil-settica‘
• Persistenza della patologia causa dell’arresto e valutazione angiografica
Ottimizzazione delle funzioni d’organo
Cervello
• Perdita dell’autoregolazione cerebrale –
mantenere una pressione arteriosa “normale” • Sedazione
• Controllo delle convulsioni • Glicemia (70-180 mg/dl)
• Normocapnia
• Evitare/trattare l’ipertermia
Ottimizzazione delle funzioni d’organo
Cuore
• Danno da ischemia-riperfusione
• Disfunzione miocardica reversibile della durata di 2-3 giorni:
instabilità emodinamica
(aritmie e bassa gittata) monitoraggio
ecg,Fc,PA,diuresi, sVO2,CO, ecocardiografia
Liquidi-inotropi-vasopressori-contropulsatore aortico PTCA?!?
CPR’s father
Peter Safar
Ischemia = apoptosi Ripresa dell’attività (parziale e globale)
Il destino cellulare
necrosi cascata biochimica danno cellulareRuolo terapeutico dell’ipotermia
ipotermia Arresto apoptosi Riduzione stress da anaerobiosi Riduzione stress ossidativo Riduzione rilascio neuroni eccitatori Riduzione dello stato infiammatorioProtezione cerebrale
A livello della barriera ematoencefalica :
• diminuisce danno cellulare
• diminuisce la permeabilità vascolare nella
fase riperfusiva
• effetto complessivo di stabilizzazione
(azione antiepilettica)
Miocardioprotezione
L’Ipotermia post-IMA riduce l’ estensione dell’area infartuale stessa :
• diminuisce il consumo di 02
• diminuisce il danno istologico • diminuisce danno apoptotico
Effetti cardiovascolari : modificazione funzione LV
Se il paziente è euvolemico e ben sedato:
• Lieve aumento inotropismo per vasocostrizione
• BRADICARDIA e diminuzione CO e metabolismo basale
• Lieve disfunzione diastolica
• SVR aumentate
• Ritorno venoso aumentato (ipotermia induce
aumento di noradrenalina)
• Vasodilatazione arterie coronariche
Effetti fisiologici del raffreddamento
• Brividi e vasocostrizione cutanea
• Deplezione elettrolitica di magnesio, potassio e fosfato • Diminuzione della risposta all’insulina
• Disfunzione piastrinica e lieve calo della conta
• Aumento del rischio infettivo per inibizione della risposta proinfiammatoria (migrazione dei leucociti e diminuzione sintesi di citochine)
• Clearance farmacologica rallentata (adeguamento della posologia dei farmaci)
Monitoraggio durante ipotermia
1. Monitoraggio emodinamico2. sVO2 mista come indice della perfusione
corporea e cerebrale
3. EAB e LATTATI all’induzione ogni ora per le prime 6 ore, dopo ogni 3 ore
4. EEG e PES entro 12 h dal ROSC e a 48h dall’interruzione dell’ipotermia
Timing dell’ipotermia
Il prima possibile entro 8 h dal ROSC. Target entro 1h • Rapida somministrazione di fluidi freddi a 4 0C
(30-40 ml/kg) tramite catetere in vena femorale
• Induzione del raffreddamento per es. con materasso ad acqua e posizionamento della sonda termometrica
esofagea o rettale
• Riscaldare lentamente 0.250C /h
• 320 -340C da raggiungere il più velocemente possibile • Mantenimento dell’ipotermia per almeno 24h
Valutazione prognostica
• Non esistono segni clinici neurologici in grado di predire l’outcome prima di 24 h dopo
ROSC
• Indici di esito sfavorevole in terza giornata:
– Assenza di riflesso fotomotore e corneale
– Assenza di risposta allo stimolo doloroso oppure risposta in estensione
• Affidabilità limitata di questi criteri dopo ipotermia terapeutica
Donazione di organi
• I pazienti che non sopravvivono all’arresto
cardiaco possono essere:
– Donatori a cuore battente (morte cerebrale) – Donatori a cuore non battente (donazione da