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Manager_didattica

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Academic year: 2021

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(1)

Managerialità della Formazione e

della Didattica

(2)

Storici, Teorici o … Osservatori

• La trasformazione è specifica o debole (Vanecloo, 1982) • La trasformazione è idiosincratica (Williamson, 1975) • La trasformazione è generale o forte (Vanecloo, 1982) • Aspetti più generali e permanenti delle competenze

(Camuffo, 1995)

• Migliori caratteristiche qualitative e retributive (Thurow, 1975)

• Ristrutturazioni conseguenti alle crisi (Gubitta, 1994)

• Imprenditorialità, orientamento all’apprendimento continuo, networking interno (team) ed esterno (cluster) (Kanter,

1995)

• Formazione e addestramento come investimento in “capitale umano” (Carducci, 1995)

(3)

FORMAZIONE

PER MOLTI UN DOVERE, PER ALTRI LA GIOIA !!

(4)

Addestramento e Formazione

Sono un processo complesso con valenze economiche e organizzative.

In termini economici occorre sostenere dei costi per valorizzare

risorse a produttività ripetuta e differita.

(5)

RISCHI

L’investimento è “materializzato” in un “sapere” che non è appannaggio

dell’impresa ma in possesso di

soggetti sociali che, mantenendo una propria autonomia, gestiscono

(6)

RISCHI

Si tratta di un investimento che, per manifestare pienamente la sua utilità,

richiede una partecipazione attiva da parte della complessità delle risorse

umane (soggetti attivi e multipli)

dell’impresa.

(7)

RISCHI

I rendimenti di tali investimenti non sono appannaggio degli “enti

investitori” o dei “soggetti investitori o coinvolti”, siano essi le aziende, le

(8)

“In termini organizzativi, addestramento e

formazione producono un cambiamento nei

valori relativi e quindi nello status delle

diverse professionalità aziendali,

coinvolgendo i rapporti di potere esistenti. Si

tratta quindi di un processo che può generare

conflitti e squilibri che richiedono un’accorta

gestione.”

G. Costa-Economia e Direzione delle Risorse Umane-UTET Libreria

(9)

Obiettivo della Formazione

Lo sviluppo di conoscenze, abilità e informazioni possedute dal personale

finalizzato ad incrementare la produttività delle risorse umane in

risposta alle esigenze dell’organizzazione.

(10)

Ancora …..

• Gestire il processo di trasformazione delle

caratteristiche professionali (abilità, conoscenze, informazioni, atteggiamenti) delle risorse umane

coerenti con gli obiettivi dell’impresa, le tendenze del mercato, le motivazioni personali.

• Salvaguardare ed incrementare il valore del capitale umano anche in senso prospettico (employability).

(11)

Ancora …..

• Rendere coerenti le politiche di addestramento e formazione con le altre politiche del personale

(reclutamento e selezione, sistema di ricompense, sviluppo del personale)

• Costruire coerenze, compatibilità e interazione tra i

processi di apprendimento organizzativo (organization learning), a capo delle competenze distintive

dell’impresa, e i processi di apprendimento individuale • Presidiare i valori di riferimento dell’impresa

(12)

Come individuare l’Utenza della

Formazione?

• Inserimento del personale nella vita aziendale e professionale

• Caratteristiche del personale • Referenti istituzionali

(13)

Formazione del personale da

collocare

• Pre-assunti • Neo-assunti

• In fase di sviluppo (trasferimenti o promozioni) • In fase di riconversione

(14)

Caratteristiche del personale

• Potenziale di crescita (basso/elevato) • Prestazioni attuali (scadenti/elevate)

• Collocazione gerarchica/professionale

(professionisti, tecnici, manager, quadri, impiegati, operai); collocazione in gruppi (cluster) aziendali ed esterni

(15)

Referenti istituzionali

• Organismi pubblici con responsabilità nel campo della formazione professionale,

istituzionale e di formazione degli adulti (Unione Europea, Regioni, Ministero del Lavoro, ecc.)

(16)

Trasformare i bisogni in obiettivi

didattici

• Conoscenze, come sistema di nozioni teoriche ed astratte

• Abilità, capacità di affrontare determinate situazioni lavorative

• Atteggiamenti e opinioni, valori di riferimento che orientano l’azione

• Emozioni e sentimenti, capacità di dominare la propria sfera affettiva, ampliare i rapporti interpersonali,

(17)

Altri aspetti del Piano di

Formazione

• Il tipo di formazione (direzionale, base di settore, funzionale, di integrazione)

• I soggetti destinatari (individui, gruppi

individuati per funzione, categorie professionali) • I soggetti erogatori (organi interni o enti esterni

(18)

Altri aspetti del Piano di

Formazione

• Metodi didattici: addestramento o formazione

• Aspetti operativi: aule, insegnanti, orari, ecc.

(19)

QUESITO

“… MA QUANTE RISORSE

UMANE VENGONO SOTTRATTE AL LORO CORRETTO UTILIZZO IN NOME DI UNA FORMAZIONE

INESISTENTE E

RICAPITALIZZATA OGNI ANNO CON FONDI CHE POTREBBERO

(20)

I metodi didattici

I metodi didattici sono molteplici e si caratterizzano per:

Il contenuto dell’intervento

Il tipo di partecipazione richiesta ai partecipanti (attiva, passiva,

individuale, di gruppo) Le caratteristiche oggetto

(21)

ESAME ?

(22)

La lezione

Ai partecipanti vengono trasmesse informazioni e modelli con un

coinvolgimento di tipo passivo (di ascolto). Si preferisce integrarla con supporti

multimediali per facilitare la chiarezza

espositiva e focalizzare l’attenzione degli uditori.

(23)

Il metodo dei casi

Ai partecipanti viene richiesto

l’esposizione scritta di una situazione aziendale con lo scopo di educare al

problem solving, analizzando un

problema concreto e proponendo possibili soluzioni.

(24)

L’ incident

E’ una variante del metodo dei casi e sviluppa la capacità di analisi e la raccolta delle

informazioni.

Il grado di partecipazione è più elevato e la situazione presentata più specifica.

Le informazioni per le decisioni da intraprendere devono essere richieste dagli stessi partecipanti

(25)

Il role playing

Ai partecipanti si chiede il coinvolgimento diretto in una situazione aziendale,

impersonandone i protagonisti, allo scopo di sviluppare capacità di analisi critica dei comportamenti e di presa delle decisioni (il

(26)

L’ in basket

Simulazione operativa sia individuale che di gruppo che consente di esercitare la capacità di prendere decisioni in campi diversi in un tempo limitato. Occorre risolvere i problemi

che si presentano nell’arco della giornata lavorativa attraverso comunicazioni scritte

(27)

Il business game

E’ uno strumento di simulazione

sequenziale con un forte coinvolgimento emotivo che sviluppa capacità decisionali in

situazioni complesse in cui i partecipanti, divisi in gruppi-imprese, competono tra loro

in situazioni di mercato che si sviluppano nel tempo in conseguenza delle decisioni

(28)

Il T - Group

Si propone l’obiettivo di migliorare la capacità di controllo delle reazioni personali e altrui, di comunicare, di

fare interagire il gruppo.

I partecipanti sono chiamati a vivere e analizzare la dinamica

interpersonale interna di un gruppo e stimolata da un trainer.

(29)

Outdoor development / outward bound

Lo scopo è di sviluppare la capacità di

mobilitazione di tutte le proprie risorse e sbloccare gli schemi di apprendimento stimolando processi di

apprendimento in situazioni estreme e inusuali per il soggetto (oltre i confini della sua esperienza)

usando “territori naturali” inospitali e difficili (deserti, ghiacciai, rapide), assegnando problemi reali da risolvere con persone reali e al limite della

(30)

Learning community

Favorisce lo sviluppo di un apprendimento significativo per il soggetto indirizzandolo

alla piena autonomia riconoscendo che ciascun soggetto è responsabile, in prima persona, dell’identificazione e realizzazione

dei propri obiettivi di apprendimento, oltre che alla collaborazione con gli altri.

(31)

Action learning

Pone il discente in una situazione di

apprendimento con l’incarico di realizzare un nuovo progetto di cambiamento

organizzativo che implica un’acquisizione di conoscenze e capacità non solo esterne

ma, anche, rielaborando la propria individualità con scoperte originali.

(32)

Metodi riflessivi

Facilita l’abbattimento delle “procedure

difensive” che isolano i modelli mentali da una possibilità di verifica e che lo rendono rigido

nel proteggersi dal disagio che potrebbe

presentarsi in una situazione di apprendimento. Usati nella Trascendental Meditation, nei

Seminari Antistress, nell’approccio Psicosocioanalitico e Psicodimanico.

(33)

On the job training

Il trasferimento di informazioni, abilità e atteggiamenti avviene anche

in forma diretta attraverso

l’osservazione e la sperimentazione sul lavoro e consente di adeguare il

processo di formazione alle

caratteristiche della persona in modo da favorire l’integrazione.

(34)

Conoscenze

La reale configurazione delle

conoscenze è il prodotto del “contesto formativo”, ossia di regole

organizzative e sociali non scritte come prodotto dell’integrazione tra gli appartenenti a un’organizzazione.

(35)

Acquisto esterno

L’acquisto delle professionalità può essere fatto esternamente all’organizzazione quando c’è coincidenza tra qualificazione offerta e quella

richiesta. Evita all’impresa i rischi di

investimenti in formazione ma ha costi più elevati (inizialmente) ed implica accettare una

professionalità a portata di tutti (anche dalla concorrenza).

(36)

Acquisto interno

Sviluppare la professionalità interna consente di incrementare processi più

innovativi tenuto conto, però, che il lavoratore è in grado di trasferire e vendere sul mercato le professionalità

(37)

Obiettivi del processo di valutazione

• Misurare il soddisfacimento dei bisogni formativi : verificare l’efficacia del corso, valutare l’apprendimento individuale,

individuare i cambiamenti organizzativi. • Contribuire all’efficacia del processo di

formazione: rinforzare l’apprendimento,

arricchire l’analisi dei bisogni, alimentare il sistema informativo.

(38)

Esigenze generali di cambiamento e

sviluppo professionale Analisi e valutazione dei bisogni formativi Obiettivi e sviluppo del programma formativo Somministrazione del programma

Valutazione dei risultati

Finalizzazione e controllo del processo formativo

Deficienze nel livello della prestazione

Esigenze future di personale

(39)

Tecniche di valutazione

Per valutare la soddisfazione dei partecipanti vengono utilizzate

tecniche che vanno dall’osservazione diretta ai questionari, dalle interviste

alle simulazioni (guidate oppure “osservate”).

(40)

Raccogliere informazioni ed

opinioni su:

• Apprezzamento globale dell’iniziativa • Rispondenza ai bisogni e alle attese

• Qualità dei contenuti (livello, adeguatezza, interesse) • Qualità dei metodi

• Qualità dei supporti didattici e della documentazione • Apprezzamento dei docenti

• Possibilità di applicare quanto appreso alla propria situazione lavorativa

• Apprezzamento della logistica (aula, ristorazione, servizi di supporto)

(41)

Le tre aree di valutazione

• Conoscenze o saperi (dati e informazioni strutturati): intervista diretta, check list, questionario a risposte multiple chiuse

• Capacità o saper fare (possibilità fisica, psichica, mentale di effettuare operazioni di diversa natura e

complessità finalizzate a risultati controllabili): analisi quantitative, interviste, questionari-test, supervisione • Atteggiamenti o saper essere (modalità di leggere e

correlare fenomeni secondo una specifica chiave

interpretativa): test motivazionale pre-post formazione, interviste pre-post formazione

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