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Aspetti biopsicosociali dell'alessitimia: due popolazioni mediche a confronto.

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Academic year: 2021

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PARTE SECONDA:

1. OBIETTIVI DELLO STUDIO.

Nel presente studio è stata valutata l’alessitimia in due popolazioni mediche: un gruppo di pazienti oncologici confrontato con un gruppo di soggetti con dolore cronico ed in entrambi i gruppi sono stati valutati anche i rispettivi caregiver.

IPOTESI:

Visto che le evidenze scientifiche riportano dati discordati relativamente alla etiologia prettamente biologica dell’alessitimia, la principale ipotesi di questa trattazione è stata quella di indagare se la prevalenza di alessitimia fosse diversa in una delle due forme di patologie mediche prese in esame e se questa diversa prevalenza fosse associata ad una diversa prevalenza di alessitimia nei rispettivi familiari di primo grado di ciascun gruppo.

Questa ipotesi potrebbe sostenere quindi una trasmissione genetica dell’ alessitimia se la prevalenza dell’alessitimia fosse maggiore nei familiari di primo grado dei pazienti con tratti più elevati di alessitimia appartenenti ad uno dei due gruppi di patologia somatica.

Dall’altra parte se la prima ipotesi non fosse sostenuta dai nostri risultati l’altra possibilità potrebbe essere che questo tratto di personalità possa rappresentare un tratto indipendente dalla struttura genetica ma che si può presentare associata ad una condizione di malattia in generale, indipendentemente dal tipo specifico di patologia somatica. In questo caso ci potremmo aspettare che la prevalenza di alessitimia possa risultare maggiore solo nei soggetti ammalati piuttosto che in quelli sani (i caregiver).

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OBIETTIVI:

L’indagine si prefigge di riscontrare se una maggiore prevalenza di alessitimia in un gruppo di pazienti distinti in base al tipo di patologia si associa ad una altrettanto maggiore prevalenza di alessitimia nei rispettivi parenti di primo grado.

Un secondo obiettivo è quello di valutare la presenza di alessitimia, ansia, depressione, nel gruppo di pazienti oncologici rispetto al gruppo dei pazienti con dolore cronico, e se questa associazione può influire diversamente sulla qualità della vita.

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2. METODI

Campione

Lo studio è stato condotto mediante la collaborazione tra UO di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (Direttore Alfredo Falconi) e L’UO di Terapia del Dolore dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (direttore dr. Paolo Poli). Nel periodo compreso tra settembre del 2009 e dicembre 2013.

I soggetti sono stati reclutati al primo contatto con la struttura che giungevano accompagnati dal proprio caregiver e che hanno fornito il consenso alla valutazione sono stati distinti in:

- 90 pazienti affetti da patologie oncologiche in vari stadi della malattia (reclutati in parte in Oncologia ed in parte in Terapia antalgica)

- 42 pazienti con dolore cronico non oncologico (reclutati in Terapia antalgica) .

Il reclutamento consecutivo non prevedeva criteri di esclusione ad eccezione di una buona capacità di orientamento spazio-temporale che veniva indagata mediante le domande:

a) dove ci troviamo adesso b) in che mese siamo c) in che anno siamo

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Disegno dello studio

I soggetti afferiti per la prima volta presso l’UO di oncologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria ed in Terapia del dolore venivano valutati in un'unica sessione della durata di 30 minuti.

Metodologia

I pazienti sono stati valutati mediante:

TAS-20 (Toronto Alexitimia Scale -20 items di Magby RM, et., al. 1993;

adattamento italiano di C. Bressi et.al., 1996), che comprende tre sottoscale: difficoltà nell’ identificare i sentimenti, difficoltà a descrivere i sentimenti e presenza di pensiero orientato verso l’esterno (Lumley et, al., 2007). I soggetti che hanno raggiunto punteggi ≥ 61 alla TAS-20 sono stati considerati alessitimici, mentre quelli che hanno ottenuto punteggi < 51 sono stati considerati non alessitimici (Taylor et. al, 1997). Le tre dimensioni indagate dalla TAS-20 sono:

1) Difficoltà a descrivere le emozioni: items 2, 4, 7, 12, 17.

2) Difficoltà ad identificare le emozioni: items 1, 3, 6, 11, 9, 13, 14. 3) Pensiero orientate verso l’esterno: items 5, 8, 10, 15, 16, 18, 19, 20.

GHQ-12 (General Health Questionnaire-12 items).Il benessere mentale è un

determinante importante della salute e delle sue conseguenze sociali. Il GHQ-12 è stato elaborato allo scopo di individuare due principali categorie di problemi: incapacità di seguire le proprie funzioni normali sane e la comparsa di nuovi fenomeni di natura stressante (Goldberg, 1979).

HADS (Hospital Anxiety and Depression Scale, Zigmond AS & Snaith RP, 1999).

Questa scheda di valutazione dell’ansia e della depressione ha il merito di considerare distinte le manifestazioni ansiose e depressive oltre che di escludere fra

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gli items la valutazione di sintomi somatici presenti in altre scale di valutazione della depressione e dell’ansia.

EORTC (QLQ-C30), per indagare la qualità della vita. Questo questionario è

specifico per problemi oncologici e comprende 5 scale di funzionamento (fisico, di ruolo, emotivo, cognitivo e di vita sociale) e tre scale legate ai sintomi (fatica, nausea e vomito, dolore). Comprende inoltre sei temi singoli relativi a: dispnea, insonnia, inappetenza, stipsi e diarrea, difficoltà economiche ed una valutazione globale del proprio stato di salute e di qualità di vita. Comprende 3 sezioni principali:

Global health status: Quality of life.

Functional scales: Physical functioning, Role functioning, Emotional functioning, Cognitive functioning, Social functioning.

Symptom scales/item: Fatigue, Nausea and Vomiting, Pain, Dyspnea, Insomnia, Appetite loss, Constipation, Diarrhoea, Financial difficulties.

(Aaronson e coll., 1993; Coates e coll., 1997; Kiebert e coll., 1198; Michelson e coll.,

2000; Apolone e coll., 1998).

Ad eccezione dell’EORTC ai caregiver sono stati somministrati gli stessi strumenti di valutazione psicologica aggiungendone altri), quali:

CBI Caregiver Burden Inventory,(Novak M. & Guest C.,1989) È uno strumento di autovalutazione multidimensionale che viene compilato dal caregiver principale, familiare o operatore che maggiormente sostiene il carico dell’assistenza al malato. Al caregiver viene chiesto di rispondere barrando la casella che più si avvicina alla sua condizione o impressione personale. È uno strumento di rapida compilazione e di semplice comprensione. Suddivisa in 5 sezioni consente di valutare diversi fattori dello stress: Carico oggettivo, carico psicologico, carico fisico, carico sociale, carico emotivo. Permette di ottenere un profilo del carico del caregiver nei diversi domini, per osservare diversi soggetti e per osservare le variazioni nel tempo. Questi diversi

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profili sono orientati ai bisogni sociale e psicologici del caregiver. I caregiver con lo stesso punteggio totale possono presentare differenti profili.

CRF (Case Report Form): Scheda di raccolta dei dati clinici e anamnestici, che

comprende due sezioni: la prima sezione, dedicata alle informazioni relative al paziente ( SEZIONE A), che comprendono la diagnosi, la fase di malattia, il tempo trascorso dalla diagnosi, la presenza di metastasi e il luogo di degenza. La seconda sezione (SEZIONE B) è, invece, relativa alle informazioni che riguardano il caregiver stesso, e comprende: dati anagrafici, informazioni sull’impegno fisico e psicologico del caregiver nel prendersi cura del malato, informazioni relative all’incontro con l’equipe sanitaria, e informazioni utili per indagare il rapporto tra il caregiver con la persona malata.

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6. ANALISI STATISTICHE

Le analisi statistiche sono state eseguite utilizzando la versione 19.0 del programma statistico: Statistical Package for Social Sciences (SPSS) versione 19.0. Il campione è stato valutato mediante confronto fra gruppi ed applicate le analisi del test T per dati non appaiati per le variabili dimensionali e test del Chi quadrato per le variabili nominali.

Il t test è stato applicato per la valutazione delle differenze della Qualità della vita in un gruppo di pazienti oncologici confrontati con il gruppo di pazienti con dolore cronico. Il t test per dati non appaiati è stato altresì utilizzato per valutare la presa in carico dei cargiver oncologici confrontandola con i caregiver dei pazienti con dolore Sempre mediante T-test per dati non appaiati, è stata indagata la presenza di alessitimia, ansia e depressione confrontando sia i due gruppi di pazienti sia i rispettivi caregiver . L’analisi del t test è stato utilizzato per il confronto delle sottodimensioni della TAS: “Difficoltà a descrivere i sentimenti”, “Difficoltà ad identificare i sentimenti” e “Pensiero orientato verso l’esterno” sia nei due gruppi di garegivers sia per verificare se queste tre dimensioni possano o meno dipendere dal grado di parentela tra i pazienti ed i rispettivi caregiver.

Con l’analisi del Chi quadrato è stata indagata la differenza nella prevalenza di alessitimia tra i parenti di I grado e i caregiver che non hanno nessuna parentela con il paziente.

Mediante l’analisi di regressione logistica è stata indagata la differenza tra i parenti di primo grado e non nel gruppo dei pazienti oncologici e nel gruppo dei pazienti con dolore cronico nei punteggi di TAS tot, HADS tot e GHQ-12 tot.

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7. RISULTATI 7.1 I pazienti

I soggetti esaminati (n. 132) presentano una età media di 64,3 anni (Sd = 13,1), e se distinti in 10 sottogruppi per fasce d’età, si evidenzia che l’età avanzata è quella più rappresentata. Infatti nella fascia d’età che va dai 58 ai 64 anni rientrano 30 soggetti. (22,9 %). Tutti i soggetti sono stati distinti in due gruppi: il gruppo di pazienti con dolore cronico è costituito da 29 femmine e 13 maschi, mentre il gruppo di pazienti oncologici include 54 femmine e 36 maschi.

Tabella n.1 Gruppo diagnosi in base al sesso

Sesso

Femmine Maschi Tot. Pazienti con dolore

cronico 29 13 42

Pazienti oncologici 54 36 90

Tot. 83 49 132

7.1.1 Differenze nella qualità di vita tra pazienti oncologici e pazienti con dolore cronico

Dalle analisi effettuate, la qualità della vita dei pazienti con dolore cronico risulta peggiore rispetto ai pazienti oncologici. I pazienti oncologici ed i pazienti con dolore cronico mostrano punteggi significativamente diversi per quanto riguarda la funzionalità fisica ed emotiva e la presenza di Fatigue, come riportato nella tabella n. 2. I pazienti oncologici mostrano un peggior funzionamento fisico, emotivo e una minor presenza di fatigue rispetto ai pazienti con dolore cronico.

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Tabella n.2 Differenza della qualità di vita esplorata mediante EORTC in pazienti oncologici confrontato con un gruppo di pazienti con dolore cronico.

Oncologici (90) Dolore cronico (42)

xM Sd xM Sd t p-value

Stato di salute generale

Qualità della vita 8.58 3.04 7.09 2.99 2.60 0.01**

Scale funzionali Funzionamento fisico 10.59 4.09 13.31 4.22 3.50 0.001*** Funzionamento di ruolo 4.56 2.08 6.41 2.14 4.69 n.s Funzionamento emotivo 10.0 3.07 11.82 2.90 3.17 0.002 *** Funzionamento cognitivo 3.96 1.72 5.34 1.94 4.07 n.s Funzionamento sociale 4.49 2.14 6 2.31 3.64 n.s Sintomo scale/item Fatigue 7.56 2.44 8.51 2.73 1.92 0.048* Nausea e vomito 3.31 1.69 3.17 1.59 0.47 n.s Dolore 3.91 1.94 7.06 1.30 11.06 n.s Dispnea 1.97 0.97 2.1 1.09 0.75 n.s Insonnia 2.37 1.17 2.58 1.13 0.96 n.s Perdita di appetito 2.07 1.13 1.92 1.17 0.69 n.s Costipazione 2.45 1.23 2.58 1.26 -0.57 n.s Diarrea 1.79 1.11 1.46 1.02 1.60 n.s Difficoltà finanziarie 1.34 0.77 1.31 0.82 1.59 n.s Valutazione QoL in un gruppo di pazienti Oncologici e un gruppo di pazienti con Dolore cronico, mediante EORTC

Analisi: t-Test per dati non appaiati

* = p < 0,05 ** = p < 0,01 *** = p < 0,001 **** = p < 0,0001

Un altro aspetto riguarda la qualità della vita in un gruppo di pazienti oncologici con dolore confrontato con un gruppo di pazienti con dolore cronico non oncologico. Come si può vedere dalla tabella n.3, risulta una differenza statisticamente significativa soprattutto per quanto riguarda la scala che comprende le funzionalità fisiche, il funzionamento cognitivo e sociale e perdita di appetito. Nei pazienti oncologici riscontriamo un peggior funzionamento fisico, di ruolo, cognitivo e sociale, mentre i pazienti con dolore presentano una maggior perdita d’appetito rispetto ai pazienti oncologici.

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Tabella n.3 Qualità di vita in gruppo di pazienti oncologici con dolore Vs gruppo di pazienti con dolore cronico.

Dolore Onc (49) Dolore (41)

xM Sd xM Sd t p-value Stato di salute generale

Qualità della vita 7.76 2.86 7.1 2.96 1.06 n.s Scale funzionali Funzionamento fisico 11.43 3.88 13.3 4.13 2.2 0.03** Funzionamento di ruolo 4.8 2.20 6.37 2.15 3.4 0.001*** Funzionamento emotivo 10.73 2.81 11.5 3.04 1.3 n.s Funzionamento cognitivo 4.18 1.99 5.2 1.91 2.44 0.017** Funzionamento sociale 4.8 2.25 5.9 2.31 2.29 0.024** Sintomo scale/item Fatigue 8.1 2.38 8.39 2.70 0.54 n.s Nausea e vomito 3.47 1.76 3.05 1.51 1.19 n.s Dolore 5.12 1.74 7.07 1.29 6.09 n.s Dispnea 2.06 1.00 2.15 1.08 0.39 n.s Insonnia 2.59 1.15 2.61 1.18 0.07 n.s Perdita di appetito 2.35 1.18 1.83 1.11 2.21 0.037** Costipazione 2.61 1.25 2.61 1.24 0.009 n.s Diarrea 1.84 1.16 1.46 1.02 1.6 n.s Difficoltà finanziarie 1.39 0.83 1.39 0.91 0.01 n.s

Valutazione QoL in un gruppo di pazienti Oncologici con dolore e un gruppo di pazienti con dolore cronico, mediante EORTC

Analisi: t-Test per dati non appaiati

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7.1.2 Differenze tra i due gruppi nella qualità di vita, depressione, funzioni cognitive, percezione e attività sociali

I due gruppi si differenziano inoltre, in maniera statisticamente significativa per la presenza di ansia, depressione, disturbi della memoria, cambiamento delle attività sociali, percezione della propria salute e della qualità della vita. I pazienti con dolore cronico presentano maggiormente ansia, depressione, disturbi della memoria e cambiamento delle attività sociali. Invece i pazienti oncologici presentano una maggior percezione della propria salute, della qualità di vita e percezione del cambiamento nella propria vita rispetto ai pazienti con dolore cronico. I pazienti con dolore cronico manifestano una maggior percezione delle proprie energie e difficoltà e presentano maggiormente la presenza di stress rispetto ai pazienti oncologici.

* = p < 0,05 ** = p < 0,01 *** = p < 0,001 **** = p < 0,0001

7.1.3 Differenza tra i gruppi nella presenza di ansia, depressione, distress e alessitimia

Tabella n. 4 QoL percepita da un gruppo di pazienti oncologici a confronto con un gruppo di pazienti con dolore cronico.

Oncologici(90) Dolore cronico (42) xM Sd xM Sd t p-value Ansia (Eortc) 2.03 1.11 2.70 1.03 3.30 0.001*** Depressione 2.47 1.21 3.07 1.17 2.65 0.009*** Disturbi Memoria 1.93 1.03 2.63 1.13 3.49 0.001*** Cambiamento Attività sociali 2.25 1.11 3 1.16 3.52 0.001*** Percezione salute 4.25 1.60 3.53 1.55 2.39 0.018**

Percezione qualità di vita 4.32 1.60 3.56 1.53 2.58 0.011** Cambiamento percepito 1.32 0.46 1.15 0.35 2.31 0.023** Percezione energie e difficoltà 1.1 0.3 1 0 3.14 0.002*** Stress 7.48 3.27 8.97 2.91 2.61 0.011** Valutazione tramite EORTC (Per indagare la qualità della vita)

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Il gruppo dei pazienti oncologici è stato confrontato con il gruppo di pazienti con dolore cronico per verificare la presenza o meno di alessitimia in entrambi i gruppi e per verificare se ci fossero differenze statisticamente significative tra essi. Dalle analisi, entrambi i gruppi di pazienti risultano alessitimici ma non sono emerse differenze statisticamente significative. Mentre i soggetti con dolore cronico presentano livelli di ansia, depressione e distress significativamente più alti rispetto ai soggetti oncologici.

Tabella n.5 Pazienti oncologici a confronto con il gruppo di pazienti con dolore cronico

Oncologici (n.90) Dolore cronico (n.42)

N./% Mean (Sd) N./ % Mean(Sd) t/2 p-value

ETA' 63.50 (13.90) 66.12 (11.17) 0.8 ns SESSO Maschi 36/40.00% 13/ 31% 0.29 ns Femmine 54/60.00% 29/69% TAS-20 69.3 (11.08) 66.07 (12.9) 1.49 ns HADS-tot 17.34 ( 9.09) 23.09 (8.59) 3.56 0.001*** GHQ-12 7.48 (3.27) 8.97 (2.91) 2.62 0.011**

ns: non significativo statisticamente

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7.1.4 Differenza fra i due gruppi nella relazione tra alessitimia, ansia e depressione

L’ indagine della relazione tra i punteggi totali della TAS- 20 e quelli della altre scale patologiche, quali HADS e GHQ-12, evidenziano che, come mostrato in tabella n.4, la presenza di ansia o depressione e di distress si correlano con i livelli di alessitimia nel paziente oncologici ma non nel paziente con dolore cronico.

Tabella n.6 Correlazione tra punteggi totali di alessitimia e punteggi totali di ansia, depressione e distress.

Oncologico (90) Dolore cronico(42) TAS totale TAS totale

z z HADS ansia 4.19**** 0.77 depressione 4.30**** 1.07 totale 4.75**** 1.05 GHQ-12 3.56*** 1.31 z= coefficiente di correlazione; *p<0.05;**p<0.01; ***p<0.001; ****p<0.0001

A differenza del paziente oncologico l’ indagine della relazione tra i punteggi totali della TAS-20 e quelli della altre scale patologiche, quali HADS e GHQ-12, evidenzia che, come mostrato in tabella n. 5, nel paziente con dolore cronico la presenza di ansia, depressione e di distress non si correlano con i livelli di alessitimia. Da questi dati emerge quindi che nel paziente oncologico l’alessitimia è strettamente correlata ad ansia e depressione, mentre nel paziente con dolore cronico non oncologico il grado di alessitimia è indipendente dai valori di ansia e dalla depressione.

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7.2 I Caregiver.

7.2.1 Differenze nei valori dell’alessitimia tra caregiver dei pazienti oncologici e quelli dei pazienti con dolore cronico

Confrontando il gruppo di caregiver dei pazienti oncologici con il gruppo di caregiver dei pazienti con dolore cronico emerge che i caregiver dei pazienti oncologici presentano livelli di alessitimia più elevati rispetto ai caregiver dei pazienti con dolore cronico (Tabella n.7). A differenza dei pazienti, i caregiver risultano differenti nei livelli di alessitimia.

Tabella n.7 Alessitimia nei caregiver dei pazienti oncologici e nei caregiver dei pazienti con dolore

Oncologici (n.90) Dolore (n.42)

N/ % Mean (Sd) N/ % Mean (Sd) t p-value

Totale TAS caregiver 90(68%) 58.97(14.67)

42(32%) 50.23(13.59) 3.25 0.001** *p<0.05;**p<0.01; ***p<0.001; ****p<0.0001

Invece indagando la presenza di ansia e depressione, risultano statisticamente significative le differenze che riguardano i punteggi ottenuti al GHQ 12 risultando maggiori nei caregiver dei pazienti oncologici (Tabella n.8).

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Tabella n.8 Confronto nelle variabili socio demografiche gradi di parentela, alessitimia, totale alla scala di depressione tra caregiver dei pazienti oncologici e caregiver dei pazienti con dolore cronico. Caregiver Oncologici (n.90) Caregiver Dolore cronico (n.42)

N/ % Mean (Sd) N. % Mean (Sd) t/2 p-value

ETA' 58.1( 14.83) 52.69(21,66) 1.492 0.09 SESSO Maschi 35(39%) 20(48%) Femmine 55(61%) 22(52%) ISTRUZIONE Laurea 8(9.0%) 3(19%) Scuola superiore 29(32.6%) 14(33.30%) Scuola media 32(36%) 9(21.40%) Scuola elementare 18(20.2%) 9(21.40%) PARENTELA I GRADO 31(34.8%) 10(23.80%) ALTRO 59(65.2%) 32(76.0%) HADS-TOT. 16.31(10) 13.21 (6.35) 1.82 0.06 GHQ-12 TOT. 26.09(16.77) 20.98(13.29) 1.88 0.047** *p<0.05;**p<0.01; ***p<0.001; ****p<0.0001

Come riportato nella tabella n.9 non si evidenziano differenze nei livelli di alessitimia tra parenti di primo grado dei soggetti oncologici rispetto ai caregiver dei soggetti con dolore cronico

Tabella n.9 Valori alla TAS-totale nei parenti di primo grado e nei non parenti.

Parenti primo grado Non parenti

N/ % Mean (Sd) N/ % Mean (Sd) t p-value

TAS Totale 39(30%) 54.23(16.38)

92(70%) 57(14.18) 0.97 n.s *p<0.05;**p<0.01; ***p<0.001; ****p<0.0001

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7.2.2 Differenze nei punteggi totali dell’alessitimia (TAS-20) fra caregiver dei pazienti oncologici e con dolore cronico

Mediate l’analisi di regressione logistica, dove come variabile dipendente abbiamo utilizzato la distinzione nei gruppi oncologico vs dolore cronico e come variabile indipendente abbiamo utilizzato la distinzione tra parenti di 1°grado vs non primo grado, non si sono evidenziate differenze significative nei punteggi di TAS tot, HADS tot e GHQ-12 tot nei parenti di primo grado dei due gruppi di pazienti in esame.

Tabella n. 10 Differenza tra i parenti di primo grado e non nei punteggi di

TAS- tot, HADS.tot e GHQ-12 tot. dei caregiver dei pazienti oncologici confrontati con quelli con dolore cronico .

TAS-TOT. HADS-TOT. GHQ-12 TOT.

Coef 2 Coef 2 Coef 2

ONC/ChP 1.48 1.99(n.s) 0.97

0.95(n.s) 1.27 1.61(n.s) Analisi di Regressione logistica.

ns = non statisticamente significativo

In base al grado di parentela si osserva che nei caregiver dei soggetti oncologici raggruppati in base al cut off della TAS-20, non si evidenziano differenze statisticamente significative.

Tabella n.11 Alessitimia nei caregiver dei pazienti oncologici in base al grado di parentela Parenti

di primo grado

Non parenti

N/ % Means (Sd) N/% Means (Sd) t p-value

TAS-20 29(32%) 56.34 (17.17) 60(66%) 60.55 (13.19) 1.27 n.s

Analisi: t-test per dati non appaiati

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Nei caregiver dei pazienti con dolore cronico si osserva che:

Tabella n. 12 Alessitimia nei caregiver dei pazienti con dolore in base al grado di parentela Parenti

di primo grado

Non parenti

N/ % Means (Sd) N/% Means (Sd) t p-value

TAS-20 11(26%) 48.81(12.63) 32(76%) 50.65(13.86) 0.38 n.s

Analisi: t-test per dati non appaiati

*p<0.05;**p<0.01; ***p<0.001; ****p<0.0001

Dai dati fino ad ora mostrati non si evidenzia relazione tra presenza di alessitimia nei pazienti e rispettivi caregiver e non emerge neanche una differenza nella prevalenza di alessitimia fra i due gruppi di patologie indagate.

All’indagine della relazione tra grado di alessitimia e gravità della psicopatologia si evidenzia che i caregiver dei pazienti mostrano:

Tabella n. 13 Correlazione tra punteggi totali di alessitimia e punteggi totali di ansia, depressione e stres nei caregiver.

Caregiver dei pazienti

oncologici

Caregiver dei pazienti con dolore

cronico TAS totale TAS totale

z z HADS ansia 3.70*** 4.08**** depressione 4.49**** 2.94*** totale 4.51**** 4.00**** GHQ-12 3.12*** n.s z= coefficiente di correlazione; *p<0.05;**p<0.01; ***p<0.001; ****p<0.0001 n.s= non significativo statisticamente

Come nei pazienti oncologici anche nei rispettivi caregiver il grado di alessitimia è strettamente correlato con l’incremento dei valori di ansia e depressione e di distress rispettivamente indagati con HADS e GHQ-12. A differenza dei pazienti con dolore cronico i rispettivi caregiver mostrano significative correlazioni tra alessitimia, ansia e depressione ma non il distress. Nei caregiver dei pazienti con dolore cronico parimenti ai caregiver dei pazienti oncologici si evidenzia una stretta correlazione tra

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valori totali della TAS-20 e punteggi totali delle dimensioni di ansia, depressione, totale HADS mentre non si correla ai livelli di distress indagati con GHQ-12. Questi risultati ci evidenziano una stretta relazione tra ansia, depressione ed alessitimia sia in soggetti sani sia nei caregiver dei pazienti oncologici che del dolore cronico. L’indagine della relazione tra alessitimia e presenza di patologia è stata ulteriormente indagata considerando delle sottoclassi o dimensioni della TAS:

a) difficoltà a descrivere le emozioni, b) difficoltà ad identificare le emozioni, c) pensiero orientato verso l’esterno.

Dalle analisi effettuate emerge che non vi sono differenze statisticamente significative se consideriamo la distinzione dei pazienti e dei caregiver in base al grado di parentela.

Tabella 14. Distinzione dei pazienti in base al grado di parentela considerando le tre dimensioni indagate dalla TAS-20.

Oncologici (90)

Dolore cronico(42)

Mean(Sd) Mean(Sd) t p-value

Difficoltà a descrivere i sentimenti 16.97(4.44) 18.22(4.86) 1.43 n.s

Difficoltà ad identificare i

sentimenti 24.37(6.63) 25.75(6.32) 1.12 n.s

Pensiero orientato verso l'esterno 25.37(5.38) 24.65(6.45) 0.66 n.s

Analisi effettuata mediante T-test per dati non appaiati n.s = non significativo statisticamente

Invece, considerando i caregiver dei pazienti con dolore oncologico ed i caregiver con dolore cronico emergono differenze statisticamente significative per quanto riguarda le dimensioni “Difficoltà a descrivere i sentimenti” e “Difficoltà ad identificare i sentimenti” indagate attraverso la TAS-20. (tab. 15)

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Tabella 15. Distinzione dei caregiver considerando le tre dimensioni indagate dalla TAS-20.

Caregiver dei pazienti oncologici(90)

Caregiver dei pazienti con dolore

cronico(42)

Mean(Sd) Mean(Sd) t p-value

Difficoltà a descrivere i

sentimenti 15.36 (4.83) 13.11 (4.31) 2.55 0.01

Difficoltà ad identificare i

sentimenti 21.78(7.90) 14.07(5.84) 5.63 <0.0001

Pensiero orientato verso l'esterno 22.93(7.34) 23.66 (6.14) 0.56 n.s Analisi effettuata mendiante T-test per dati non appaiati

n.s= non significativo statisticamente

Esplorando la differenza in base al grado di parentela emerge che:

tabella n. 16 Difficoltà a descrivere i setimenti Difficoltà ad identificare i sentimenti Coef 2 Coef 2 Grado di parentela 0.48 1.23(n.s) 0.79 2.65 (n.s)

Analisi di Regressione logistica n.s = non significativo statisticamente

Le due dimensioni della TAS trovate distinte nei caregiver dei due gruppi di patologia non sono correlate al grado di parentela. Si evidenzia pertanto che sia considerando il punteggio totale TAS che esaminando le 3 dimensioni di questa, i pazienti affetti da due tipi di disturbi non mostrano differenze mentre le differenze si osservano nei caregiver. I caregiver dei pazienti oncologici mostrano punteggi maggiori alla TAS dovuti soprattutto ad un incremento delle dimensioni di difficoltà a descrivere le emozioni e difficoltà ad identificare le emozioni.

(20)

8. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

Partendo dal presupposto che non risulta ancora chiaro dalla letteratura quanto l’alessitimia possa rappresentare un fenomeno primario (di tratto) o secondario (reattivo alla patologia), nel presente studio si è voluto indagare se l’alessitimia possa rappresentare un tratto familiare, quindi geneticamente preordinato, oppure legata ad una patologia specifica che in base alla sua gravità possa essere associata a livelli più alti di alessitimia.

Dallo studio emerge che la prevalenza di alessitimia non risulta diversa nelle due popolazioni mediche prese in esame, in quanto entrambi i gruppi di pazienti risultano alessitimici.(Porcelli P. et. al.,2011). Che l’alessitimia non sia un tratto stabile associato ad una patologia d’altronde è stato recentemente riportato dal gruppo di Porcelli e collaboratori (2011) in cui si dimostra che nello stesso gruppo di pazienti (oncologici in questo caso) dopo intervento psicologico si ha una riduzione statisticamente significativa dell’alessitimia rispetto ad un gruppo di controllo. I nostri dati quindi avvalorano le evidenze della letteratura confermando anche la stretta associazione dell’alessitimia con i livelli di ansia e depressione nel gruppo di soggetti oncologici. (Porcelli P. et. al, 2013), Dai nostri dati emerge che valutando soggetti sani, i caregiver di entrambi i gruppi sono risultati meno alessitimici rispetto ai pazienti. La prevalenza dell’alessitimia non è risultata essere maggiore nei familiari di primo grado sia dei pazienti oncologici che dei pazienti con dolore. Si può quindi affermare che la prima ipotesi suggerita in questo studio non è sostenuta dai risultati: la prevalenza di alessitimia è risultata maggiore solo nei soggetti ammalati piuttosto che in quelli sani (i caregiver). Come nei caregiver sia dei pazienti con dolore cronico che in quelli dei pazienti oncologici, l’alessitimia risulta essere correlata alla presenza di ansia e depressione così come la presenza di ansia, depressione e di stress correlano con i livelli di alessitimia nei pazienti oncologici ma non nei pazienti con dolore cronico .Dalla nostra indagine emerge che nei soggetti con dolore viene persa la relazione tra sintomi ansioso-depressivi ed alessitimia che riscontriamo sia nei pazienti oncologici che nei caregiver di entrambi i gruppi. Infatti

(21)

anche nei caregiver di pazienti con dolore il grado di alessitimia è risultato però strettamente correlato con l’incremento dei valori di ansia e depressione a differenza dei rispettivi pazienti. I pazienti con dolore cronico presentano maggiormente disturbi quali: ansia, depressione, stress, disturbi della memoria e cambiamento nelle attività sociali, rispetto ai pazienti oncologici. La relazione tra disturbi psicologici ed alessitimia conferma l’ipotesi (la seconda) che siano piuttosto queste dimensioni ad influire sull’alessitimia, anche se come abbiamo appena riportato questo non accade nei pazienti affetti da dolore cronico. Inoltre come si evidenzia dalla tabella n. 4, i soggetti con dolore cronico mostrano minori capacità percettive dei pazienti oncologici quasi a dimostrare che la presenza di dolore modifichi la percezione globale del soggetto. Dallo studio emerge anche che la presenza di alessitimia, ansia, depressione influisce sulla qualità della vita di questi pazienti. La qualità della vita dei pazienti con dolore cronico è risultata essere peggiore rispetto a quella dei pazienti oncologici. La qualità di vita dei pazienti con dolore cronico, risulta essere, infatti, tra le più basse riscontrate in tutte le condizioni mediche (Becker et al.,1997) ed inoltre il dolore incide negativamente anche sulle più elementari attività quotidiane (Breivik et al., 2006). Un altro risultato emergente riguarda la presenza di alessitimia nei pazienti oncologici e con dolore e nei caregiver considerando le tre dimensioni indagate dalla TAS-20, quali: “Difficoltà a descrivere i sentimenti”, “Difficoltà ad identificare i sentimenti” e “Pensiero orientato verso l’esterno”. Dallo studio effettuato, la variazione di queste tre dimensioni non si associa al grado di parentela tra i pazienti ed i rispettivi caregiver. Invece è emerso che la presenza di dolore incide significativamente sulla “Difficoltà a descrivere i sentimenti” e sulla “Difficoltà ad identificare i sentimenti”.Questo dato suggerisce che i nei caregiver, quanto più è presente il dolore nella vita del proprio familiare ammalato, tanto più ne risentono da un punto di vista emotivo ed affettivo, non riuscendo a descrivere e ad identificare i propri sentimenti. Questo studio include una sezione dedicata alla narrazione da parte del caregiver in una pagina del CRF lasciata in bianco e dove i soggetti potevano riportare le proprie sensazioni, pensieri, e stati d’animo. Alcuni caregiver

(22)

hanno riportato stati d’animo negativi, ed in particolare sentimenti di tristezza, sconforto, sensi di colpa, presenza di ansia e depressione. Tra gli stati d’animo positivi invece si riscontrano sentimenti di speranza, fede e crescita personale. Tuttavia, solo il 12% dei caregiver ha scelto di scrivere i propri sentimenti, emozioni e stati d’animo; tutti gli altri (88%), hanno preferito non esprimersi e non compilare la pagina bianca messa loro a disposizione. Dallo studio emerge anche che il 58% dei caregiver hanno dichiarato che la malattia del proprio familiare ha influito positivamente nelle relazioni con la famiglia, e che in seguito alla malattia i rapporti familiari si sono consolidati, contro il 42% dei caregiver che invece hanno dichiarato di aver subìto, a seguito della malattia del proprio caro, dei cambiamenti negativi, rendendo l’atmosfera familiare più conflittuale e problematica. Questo è un dato importante, che supporta l’idea di malattia come crescita personale, rivalutazione dei propri affetti e riscoperta dei propri valori.

Concludendo, dalla presente trattazione è emerso che l’alessitimia può rappresentare un tratto indipendente dalla struttura genetica, che si presenta associata ad una condizione di malattia in generale, indipendentemente dal tipo specifico di patologia somatica.

In accordo con altre ricerche (Masayo Kojima, 2012), sono comunque necessari ulteriori studi con campioni più ampi ed omogenei per confermare il contributo dell’alessitimia sull’insorgenza di problemi di salute.

(23)

8. Ringraziamenti

Ringrazio la mia relatrice, la Prof.ssa Antonella Ciaramella e la Prof.ssa Francesca Bonci per avermi dato la possibilità di portare avanti questo studio e per la

disponibilità e la gentilezza mostratami.

Il sentimento di Gratitudine

è una delle espressioni più evidenti della capacità di amare”.

(M.Klein.)

Ad i miei amati

genitori,

il mio più profondo ringraziamento per il sostegno immenso,

per il supporto costante, per la fiducia e per l’amore che ogni giorno mi dimostrano.

Alle mie adorate

sorelle

, alle mie affezionatissime

cugine

e ad i miei

amici

preziosi per

il loro affetto e per la costante vicinanza.

Ad i miei

zii,

alle mie

nonn

e ed al mio caro

nonno

che mi sta sempre accanto.

Ad

Andrea

, un grazie speciale per la condivisione, per la stima che mi ha dimostrato

e per aver creduto in me.

A tutte le persone che ho avuto la fortuna di avere vicino durante questo mio

cammino, alle quali devo parte delle ricchezze che mi porto nel cuore.

Grazie a coloro i quali,

nel bene o nel male

, mi hanno permesso di crescere e di

diventare, oggi,

la persona che sono

.

Ogni GRAZIE pronunciato esprime apprezzamento, regala un sorriso, restringe

l’egoismo, domina l’orgoglio, esercita l’umiltà. Una volta che tu hai imparato a

(24)

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