Campus, Salvatore (1987) La Formazione psicologica del medico. In: La psicologia: modelli interpretativi per le scienze mediche e pedagogiche: atti del Convegno in memoria di Angelo Beretta, 15-16 aprile 1983, Sassari, Italia. Sassari, Università degli studi di Sassari, Dipartimento di Economia istituzioni e società. p. 22-24. (Quaderni di ricerca. Psico-pedagogia, 2).
http://eprints.uniss.it/7229/
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI SASSARI
DIPARIMENTO DI ECONOMIA ISTITUZIONI E SOCIETA'
LA PSICOLOGIA:
MODELLI INTERPRETATIVI
PER LE SCIENZE MEDICHE E PEDAGOGICHE
ATII DEL CONVEGNO in memoria di Angelo Beretta
(Sassari, 15-16 aprile 1983)
a cura di
GIANFRANCO NUVOLI ADRIANO V. SENINI
Atti del convegno
a cura di Gianfranco Nuvoli (scienze pedagogiche) e di Adriano V. Senini (scienze mediche)
Copertina a cura di G. Nuvoli Il grafico in copertina é di Nihil 80
Progetto grafico e composizione del volume a cura di: DATI&GRAFICA - Sassari - tele 23.60.43
Il presente volume viene pubblicato con il contributo parziale dai fondi per la ricerca scientifica assegnati dal Ministero della
Pubblica Istruzione
LA FORMAZIONE PSICOLOGIA DEL MEDICO
di
SALVATORE CM1PUS*
Il problema della formazione psicologica del medico è avvertito come problema primario in quasi tutti i paesi del mondo ed ha por-tato a soluzioni ed esperienze non di rado particolarmente significa-tive.
Non è possibile, in questa sede, esaminare analiticamente cia-scuna di queste esperienze, basti ricordare come sin dal 1960, pres-so la università del Kentucky, sia stato istituito il primo dipartimen-to di scienze del comportamendipartimen-to in una scuola di medicina. Da allo-ra esperienze simili si sono diffuse in molti altri paesi ad indicare un riconoscimento della psicologia quale irrinunciabile complemento della formazione del medico.
La scienza del comportamento, proponendosi di sintetizzare un nuovo corpo di conoscenze e di collegamenti tra discipline biologiche e cliniche, è in grado di contribuire ad equilibrare l'effetto talora sbi-lanciante, nelle scuole di medicina, esercitato dalle specializzazioni esasperate e da talune impostazioni fortemente riduzioniste.
Lo studio del comportamento umano come disciplina integrativa può costituire un buon modello operativo per l'integrazione e la sin-tesi delle informazioni e dei concetti che vengono formulati nelle ma-terie di base.
In uno studio esplorativo, datato una decina di anni, condotto in
nove delle più importanti scuole mediche americane, si sottolinea co-me i programmi di psicologia realizzati in tali università risponda-no alla comune esigenza di contribuire all'adeguamento della forma-zione del medico di base, formaforma-zione che deve avere quale fondamen-to la concezione dell'essere umano come organismo dalle caratteri-stiche molteplici e complesse, non riducibili a troppo rigidi schema-tismi ma frutto dell'integrazione di variabili biologiche, psicologiche e d'ambiente.
I programmi di psicologia svolti dalle varie università presenta-no alcune differenze: taluni privilegiapresenta-no i temi socio-culturali, altri invece quelli psicobiologici.
Tuttavia si rileva un consenso generale intorno alla necessità che i corsi non si propongano di formare dei "mini psicologi" ma si preoc-cupino di fornire dati utili per il futuro medico. D'altra parte, i due orientamenti debbono integrarsi armonicamente: la psicologia deve essere presentata come scienza, in modo che gli studenti imparino che il comportamento.e l'esperienza umana possano venire studiati obiettivamente ed essere oggetto di sperimentazione. Inoltre la psi-cologia dovrebbe avere un effetto "umanizzante" sullo studente così da renderlo consapevole che il paziente, ed egli stesso, costituiscono un insieme inscindibile dalle condizioni, numerosissime, che assicu-rano la salute o ne provocano la crisi.
Questi due orientamenti sono entrambi fondamentali per la for-mazione di un medico moderno e svolgono una funzione complemen-tare.
Le soluzioni che sono risultate più agili ed idonee sono quelle che prevedono due corsi di psicologia, da svolgersi rispettivamente negli anni pre-clinici e in quelli clinici.
In sintesi, il programma di psicologia nelle facoltà mediche do-vrebbe prevedere 6 aree di studio: 1) Identificazione dei problemi psi-cologici in medicina. 2) Modificazioni del comportamento in funzio-ne dell'età. 3) Differenze individuali funzio-nel comportamento e funzio-nello svi-luppo. 4) Stress e loro conseguenze. 5) Influenza sul comportamen-to dell'appartenenza ad una cultura. 6) Le basi biologiche del com-portamento.
La formazione psicologica del medico potrebbe contribuire a far si che il sanitario all'atto della diagnosi sia preparato ad ascoltare e a cogliere nelle comunicazioni del paziente le cose che vanno al di là 23
dell'elencazione dei sintomi, così come, nella fase terapeutica, il me-dico sia cosciente che le risposte, le azioni, i comportamenti, che egli assume di fronte al paziente sono di grande importanza nel contri-buire alla determinazione del decorso della malattia.