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Il problema dei problemi

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Academic year: 2021

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Il problema dei problemi.

Anna Angeli

FormeRete Lucca

Il presente contributo nasce con l’intenzione di riferire sulle possibili esperienze d’aula con bambini della Scuola dell’Infanzia, relativamente alla questione dei Problemi.

Riferiamoci ad una dichiarazione nota:

«Risolvere problemi significa trovare una strada per uscire da una difficoltà, una strada per aggirare un ostacolo, per raggiungere uno scopo che non sia immediatamente raggiungibile. Risolvere problemi è un’impresa specifica dell’intelligenza e l’intelligenza è il dono specifico del genere umano: si può considerare il risolvere i problemi come l’attività più caratteristica del genere umano» (G. Polya, 1945).

Ciò è vero ad iniziare dall’individuo che frequenta la Scuola dell’Infanzia, partendo da questa premessa abbiamo pensato un progetto in continuità tra la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Elementare che abbiamo voluto chiamare il “Problema dei problemi”. Il progetto ha coinvolto la Scuola dell’Infanzia di Montecarlo e diverse Scuole Elementari di Massarosa Due, nell’anno scolastico 2002/2003.

Abbiamo, quindi, cercato di raccogliere le situazioni problematiche che i bambini portavano con loro, tentando di cercare, ogni volta, una risposta insieme a loro.

Nello svolgersi delle attività progettate per questo, ci siamo rese conto che lavorando nella Scuola dell’Infanzia non abbiamo avuto l’esigenza di distinguere fra quelli che dalle insegnanti vengono comunemente chiamati

problemi, anche se in realtà sono esercizi, perché questa distinzione appartiene

alla Scuola Elementare, non alla Scuola dell’Infanzia. Sì, proprio nella “scuola dei grandi” dove si propongono spesso banali esercizi facendoli passare, appunto per “problemi di matematica”. Allo stesso modo non abbiamo dovuto faticare ad inventare problemi fittizi chiedendo ai bambini di risolverli: ai bambini piccoli piace molto vestire i panni di altri e giocare a far finta di essere in un altro posto.

Né abbiamo avuto difficoltà a proporre problemi veri: abbiamo raccolto i problemi che ci regalavano i bambini quasi ogni giorno, quelli che i bambini si pongono al di fuori delle pareti dell’aula e poi portano a scuola; come si fa a preparare una frittata? Oppure una macedonia?

È certo che un gruppo di bambini che prepara una frittata o la macedonia sviluppa, a seconda di come vengono guidati dagli adulti, una quantità

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straordinaria di “competenze in matematica” e di “competenze matematiche” (Fandiño Pinilla M. I., 2003).

Non solo questi problemi hanno riempito le nostre giornate scolastiche.

Una mattina, al rientro dalle vacanze di Natale uno dei nostri alunni ha portato con sé un’agenda nuova fiammante e, sfogliando le pagine ancora non scritte ha affermato: «Questa serve per vedere quanti giorni passano in un anno», ed ha continuato chiedendo: «Ma quanti giorni passano in un anno?».

In effetti, in un primo momento abbiamo pensato di rispondere come spesso si fa di fronte ad una domanda del genere posta da un bambino che frequenta la Scuola dell’Infanzia: «Tanti!», poi giocando nella zona di sviluppo prossimale, abbiamo spinto i bambini ad impossessarsi di competenze che comunque avrebbero fatto parte del loro bagaglio l’anno successivo se solo le insegnanti della Scuola Elementare avessero iniziato a costruire competenze aritmetiche su quelle che i bambini possiedono già.

Dovevamo risolvere un problema vero, posto dai bambini, utilizzando numeri che solitamente non si utilizzano nella Scuola dell’Infanzia, anzi, solitamente non si utilizzano nemmeno nella Scuola Elementare, anche se eccezioni ci sono (AA. VV. 2004).

L’appello e il calendario, sono consuetudini nelle quali abbiamo introdotto concetti matematici studiando strategie opportune: ai bambini è stato posto “il problema” di rappresentare i mesi dell’anno creando una casina tridimensionale per ogni mese: i giorni sono cubi di legno, rossi i festivi, di colore diverso, secondo la stagione, i feriali.

Le esperienze verranno presentate, nel dettaglio, nel corso del seminario.

Bibliografia

AA.VV. (2004). Le competenze dei bambini di prima elementare: un approccio all’aritmetica. La matematica e la sua didattica. 1, 47-95. D’Amore B. (1993). Problemi. Pedagogia e psicologia della matematica

nell’attività di problem solving. Milano: Angeli.

D’Amore B., Marazzani I. (2003). Problemi di matematica nella scuola

primaria. Bologna: Pitagora.

Fandiño Pinilla M. I. (2003) “Diventare competente”, una sfida con radici antropologiche. In: D’Amore B., Godino J., Arrigo G., Fandiño Pinilla M. I. (2003). Competenze in matematica. Bologna: Pitagora.

Polya G. (1945). How solve it. [Trad. it.: Milano: Feltrinelli, 1967].

Vygotskij L.S. (1931-1980). Il processo cognitivo. Boringhieri: Torino. In realtà il testo in italiano è la traduzione dall’inglese Mind in Society, Cambridge: Harvard Univ. Press; il quale a sua volta è una raccolta di articoli tradotto dal russo e pubblicati dall’Autore nel 1931.

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