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Regioni: Toscana

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Academic year: 2021

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2020

2020

goodsign. es

16

2020

Parole filmate: le lingu e ne l/ del cinema it aliano cont empor aneo

(2)

16

QUADERNI

DEL

CSCI

Rivista

annuale |

2020

di cinema

italiano

(3)

Direttrice

Daniela Aronica

Universitat de Barcelona Comitato scientifico

Gian Piero Brunetta

Università di Padova

Orio Caldiron

Università “La Sapienza” di Roma

Francesco Casetti

Yale University New Haven, Connecticut

Eduardo de la Vega Alfaro

Universidad de Guadalajara - México

Jean A. Gili

Université

Paris 1 “Panthéon - Sorbonne”

Román Gubern

Universitat Autònoma de Barcelona

Sandra Lischi

Università degli Studi di Pisa

José Enrique Monterde

Universitat de Barcelona

Stefania Parigi

Università Roma Tre

Julio Pérez Perucha

Presidente AEHC

Àngel Quintana

Universitat de Girona

Giovanni Spagnoletti

Università Roma Tor Vergata

Vito Zagarrio

Università Roma Tre Comitato redazionale

Loris Pellegrini ( caporedattore ), Anna Pasqualina Forgione, Lorenzo Leone, Denis Lotti, Rossella Rinaldi, Francesco Tavolaro

QUADERNI DEL CSCI

Rivista annuale di cinema italiano | 2020

Le firme di questo numero

Gina Annunziata, Massimo Arcangeli, Daniela Aronica, Matteo Berardini, Neri Binazzi, Paola Brunetta, David Bruni, Laura Busetta, Barbara Cappai, Maria Carosella, Giuseppe Caruso, Andrea Chimento, Francesca Cialdini, Laura Clemenzi, Sonia Colavita, Pierangela Diadori, Alessandra Di Giacomantonio, Nicolò Dimasi, Michela Dota, Antioco Floris, Marco Gargiulo, Mauro Genovese, Fabio Giagnoni, Federico Giordano, Ivan Girina, Anna Grochowska-Reiter, Marta Idini, Rolf Clement Johannessen, Katarína Klimová, Roberto Lasagna, Sergio Lubello, Giordano Meacci, Myriam Mereu, Raphael Merida, Michelangelo Messina, Simona Messina, Paolo Minuto, Elena Monami, Daria Motta, Claudio Nobili, Marco Olivieri, Paolo Orrù, Federico Pedroni, Loris Pellegrini, Daniela Pietrini, Maria Silvia Rati, Giacomo Ravesi, Fabio Rossi, Fabio Ruggiano, Francesca Serafini, Raffaella Setti, Angela Sileo, Giuseppe Sommario, Carolina Stromboli, Francesco Torre, Micaela Veronesi, Paolo Villa, Edoardo Zaccagnini

Copyright © Daniela Aronica

editora

Editrice

Daniela Aronica

Redazione e amministrazione QUADERNI DEL CSCI

Travessera de Dalt 121, 7º 3ª A 08024 Barcelona

tel / fax: 0034 93 285 18 16 quadernidelcsci@periodistes.org

Progetto grafico

Good Sign - Visual language

Stampa

Todoprint Digital Santander

ISSN: 1885-1975 | DL: B-40256-2005 Stampata in Spagna

Finito di stampare: giugno 2020

Patrocinio

Ministero degli Affari Esteri ( MAE )

Sostegno

Istituto Luce Cinecittà

Ringraziamenti

Carla Ceresa, Roberto Cicutto, Enzo Cornacchione, Germán García, Enny Mazzella.

Si ringraziano inoltre gli intervistati per la loro generosa disponibilità: Laura Bispuri, Maurizio Braucci, Mimmo Calopresti, Francesco Colella, Giovanni Columbu, Giorgio Diritti, Giuseppe Gagliardi, Massimo Gaudioso, Laura Luchetti, Giordano Meacci, Salvatore Mereu, Fabio Mollo, Francesco Piccolo, Costanza Quatriglio, Sebastiano Riso, Andrea Segre, Francesca Serafini, Zhou Ting, Daniele Vicari. 16

COME COLLABORARE

I «Quaderni del CSCI» sono aperti alla collaborazione,

libera e gratuita, di tutti coloro che hanno a cuore il cinema italiano.

La rivista pubblica lavori originali in tre lingue: italiano, spagnolo o catalano.

I contributi dei collaboratori esterni dovranno avere la forma di saggio e trattare un qualsiasi aspetto del cinema italiano classico o contemporaneo (autori, attori, tecnici, opere o parti di esse, generi, movimenti, coproduzioni con la Spagna o con altri Paesi di lingua spagnola).

Gli scritti, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I contributi, rigorosamente inediti e originali,

andranno inviati per posta ordinaria alla redazione. Il plico dovrà contenere l’elaborato (o gli elaborati) sia in veste cartacea dattiloscritta, sia in veste elettronica su supporto DVD (memorizzata in formato Word per Windows). In un foglio a parte verranno trascritti i dati dell’Autore: nome e cognome, luogo e data di nascita, indirizzo, recapito telefonico ed eventuale indirizzo di posta elettronica, nonché un breve curriculum vitae.

(4)

190

indice

16

QUADERNI

DEL

CSCI

Parole filmate: le lingue

nel/del cinema

italiano contemporaneo

a cura di Fabio Rossi e Paolo Minuto

sezione

monografica

I. saggi

8 FABIO ROSSI – Introduzione

La filmologia linguistica e il nuovo cinema italiano plurilingue

DIALETTI E VARIETÀ REGIONALI 17 ANNA GROCHOWSKA-REITER

La commedia italiana come specchio di lingue e dialetti

26 MARCO GARGIULO

Eterotopie linguistiche e cinematografiche. Come il cinema ridefinisce lo spazio urbano

35 CAROLINA STROMBOLI

Il napoletano al cinema nell’ultimo decennio: alcune ricognizioni

46 MARIA CAROSELLA

Puglia in ciak! Attori, registi, film

56 GIUSEPPE SOMMARIO

Calabria

64 FEDERICO GIORDANO

Il cinema contemporaneo in Sicilia, lingua e linguaggi: gli eclettici

73 IVAN GIRINA

Dalla Sardegna alla luna: la lingua del cinema in Sardegna

81 MARTA IDINI

Vivo e veneto?

LE ALTRE LINGUE E LE LINGUE DEGLI ALTRI 87 LAURA CLEMENZI

Noi e voi. Narrazioni e autonarrazioni di storie di migrazione in Italia

95 GIACOMO RAVESI

Le vite degli altri. Identità e plurilinguismo nel documentario italiano contemporaneo

103 ANGELA SILEO

Il doppiaggio ri-doppiato: studio sulla ricezione di Lo squalo 104 My Fair Lady (Angela Sileo) 106 Mary Poppins (Angela Sileo) 115 Il doppiaggio dei film italiani

in Ungheria (Paolo Orrù)

116 PIERANGELA DIADORI

L’italiano lingua straniera al cinema 124 La didattica dell’italiano come

LS attraverso il cinema: il caso

Germania (Raphael Merida)

125 CLAUDIO NOBILI

L’italiano a mano a mano: i gesti in alcune commedie del cinema contemporaneo

LINGUE SPECIALI E AUTORI ESEMPLARI 134 SIMONA MESSINA

La sceneggiatura come intermediazione tra scritto e parlato

144 PAOLO MINUTO

Riflessione critica sul lessico della critica cinematografica in Italia

150 MASSIMO ARCANGELI e

KATARÍNA KLIMOVÁ

Questioni di carattere. Tipi, stereotipi e controtipi dell’italianità

158 MYRIAM MEREU

Lingue generazionali: come parlano gli adolescenti nel cinema italiano contemporaneo

167 FABIO RUGGIANO

Le lingue della marginalità nel cinema italiano degli ultimi anni

177 DANIELA PIETRINI

Il linguaggio politico nei film italiani del terzo millennio

187 RAFFAELLA SETTI

Gli ultimi vent’anni di Nanni Moretti: luoghi e mezzi di (non) comunicazione

196 MARCO OLIVIERI

L’ispirazione letteraria nel cinema di Roberto Andò

206 FRANCESCA CIALDINI

Il linguaggio dei film di Sorrentino

II. cronotopi

AMBITI E AMBIENTI

216 Scrittura (Fabio Ruggiano)

219 Identità di genere (Paolo Orrù)

222 Emigrazione (Giuseppe Sommario)

225 I nuovi italiani (Paolo Orrù)

227 Animazione (Daria Motta) » 5 ROBERTO CICUTTO

Presidente - Amministratore Delegato Istituto Luce Cinecittà

6 DANIELA ARONICA

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QUADERNI DEL CSCI 16 2020 SEZIONE MONOGRAFICA / I. SAGGI PAROLE FILMATE: LE LINGUE NEL/DEL CINEMA ITALIANO CONTEMPORANEO

5

QUADERNI

DEL

CSCI

230 Cibo (Sergio Lubello)

233 Medicina (Daria Motta)

235 Scuola (Michela Dota)

238 Viaggio (Barbara Cappai)

REGIONI

240 Toscana (Neri Binazzi)

244 Lazio (Giacomo Ravesi)

246 Abruzzo (Alessandra Di Giacomantonio)

III. le voci

dei protagonisti

250 Laura Bispuri (Paolo Minuto e Fabio Rossi)

251 Maurizio Braucci (Simona Messina)

252 Mimmo Calopresti (Giuseppe Sommario)

253 Francesco Colella (Giuseppe Sommario)

254 Giovanni Columbu (Antioco Floris)

255 Giorgio Diritti (Marta Idini)

257 Giuseppe Gagliardi (Giuseppe Sommario)

258 Massimo Gaudioso (Paolo Minuto e Fabio Rossi)

259 Laura Luchetti (Marco Gargiulo)

261 Giordano Meacci e

Francesca Serafini (Maria Silvia Rati)

262 Salvatore Mereu (Antioco Floris)

263 Fabio Mollo (Francesco Torre)

264 Francesco Piccolo (Simona Messina)

265 Costanza Quatriglio (Paolo Minuto e Fabio Rossi)

266 Sebastiano Riso (Francesco Torre)

268 Zhou Ting (Giuseppe Caruso)

269 Daniele Vicari (Paolo Minuto e Fabio Rossi)

IV. i volti

dei protagonisti

272 Claudio Caligari

(Giordano Meacci e Francesca Serafini)

Agostino Ferrente (Giacomo Ravesi)

274 Gianfranco Rosi (Giacomo Ravesi)

275 Sergio Rubini (Maria Carosella)

276 Checco Zalone (Maria Carosella)

V. antologia cinematografica

279 Cado dalle nubi

di GENNARO NUNZIANTE (Maria Carosella)

279 La mia classe

di DANIELE GAGLIANONE (Elena Monami)

280 Anime nere

di FRANCESCO MUNZI (Maria Silvia Rati)

281 Notti magiche di PAOLO VIRZÌ (Marco Gargiulo)

282 Bangla di PHAIM BHUIYAN (Rolf C. Johannessen)

miscellanea

284 NICOLÒ DIMASI

Dall’astronave di Guido Anselmi alla fine del mondo

rubriche

293

l’intervista

ANDREA SEGRE

a cura di Paolo Minuto e Fabio Rossi

295

ritratti

MONICA VITTI

di Micaela Veronesi

298

in festival

ISCHIA FILM FESTIVAL

a cura di Michelangelo Messina

300

inediti e rari

Le multiversioni “italiane” della Cines-Pittaluga

di Mauro Genovese

304

film recensioni

a cura di Gina Annunziata, Matteo Berardini, Paola Brunetta, Laura Busetta, Andrea Chimento, Antioco Floris, Fabio Giagnoni, Roberto Lasagna, Myriam Mereu, Federico Pedroni, Paolo Villa, Edoardo Zaccagnini

317

libri segnalazioni

a cura di Paola Brunetta, David Bruni, Sonia Colavita

318 IL CINEMA ITALIANO IN CIFRE

Film Italiani usciti nel 2019 a cura di Loris Pellegrini

320 LE FIRME DI QUESTO NUMERO

indice

16

QUADERNI

DEL

CSCI

«

(6)

210

sperimentato le potenzialità del racconta- re le implicazioni di uno spostamento (in q uell occasione dal punto di VI sta di un' a -

dolescente, cimentandosi nell'ualiano gio- vanile di una quattordicenne del viterbese). Paolo Vrret torna a descrivere la storia di un viaggio. aprendo uno squarcio sul rapporto tra disturbo mentale e desiderio di liber- tà. Le protagoniste sono due ospiti di Villa Biondi. comunità terapeutica per pazienti con disturbi mentali immersa nelle cam- pagne pistoiesi: la contessa Bearnce. colta, snob e logorroica; Donatella. giovane di po- che parole. provata nella mente e nel fisico da un tentato suicidio. Contro ogru pre- visione le due stringono un'alleanza r alla prima occasione si danno alla fuga. Beatrice nella sua ininterrotta loquela delirante alterna stati euforici. in r-ui tenta lei stessa di fare delle diagnosi ("sbagliute ad assecon-

darla/avrebbe bisogno di un contenimmro!nel

DSM 4 e "è proprio un capitolo sul disturbo o�-

sess,vo-compulswo "), a scatti di collera che si

traducono in monologhi tragicomici t' vitti-

mistici ("hanno vinto la causa grazie a gi,udtct

faziosi/toghe rosse/sentenze ad orologena ").

DonatelJa, al contrario. appare misurata e insicura nelle parole. e utilizza un hnguag-

gio semplice. con una spiccata cadenzato- scana (" madonnina/come ,m vergogno"; ·· no

perché magari l 'ìui scritta a camlo "). la sua

fragilità emotiva sr esprime attraverso ri- petute strutture foderate C�iamo due pazze/ siamo"; "t "nmmazzo di botre/t 'arnmazzo"; '"ti

rendi conto/sono scappata!tt rendi conto"). La

profonda caratter-izzazione linguistica delle protagoniste e la complessità delle situazio-

ni comurucauve che si presentano lungo il

viaggio sembrano rispondere all'esigenza di restituire l'evoluzione psicologica di Bea- trice e Donatella durante la loro fuga, fisica e mentale, dal rentro di cura.

Appare chiaro in conclusione quanto possa essere interessante guardare con un punto di vista sociolinguistico alla resa cinema- tografi.ca del vtaggìo. Emerge già da questi pochi esempi una tendenza analoga a quella

che si sta registrando nel cinema italiano più recente, che vede cioè registi sempre più sensibili alle dinamiche di contaminanone plurilinguistica e desiderosi di catturare la vivacità del parlato reale: propensione che appare ancora p1U spiccata nei film di viag- gio. i cui temi dominanti (la ncerca delle ongmi, della lìberta. degli affetti) implicano la scelta di una lmgua italiana parlata, che accolga anche tratti regtonalì e dialettali. Nel quadro della vivace ripresa degli studi sull'o- dcponca che ha caratterizzato gli ultimi anni. un 'indagine di natura linguistica, nferita al cinema italiano più recente. può restituire

nuovi spunti di nflessione sul rapporto tra l'idea del viaggio. della scoperta. della

fuga.

c la lingua come veicolo del racconto di una realtà diversa ed eccezionale.

REGIONI

Toscana

rìr Neri Bmezn

L

e carattenstìche salienti drlla cine- matografia toscana dei pnm1 lustn del Duemila sviluppano. e rn certi casi accentuano, tratti annunciati da pellico- le uscite negli ultimi anm del Novecento che, a giudicare da quello che è successo in seguito. sono da considerare veri e propri capostipiti dr genere per ciò che riguarda 1

film "m lingua toscana". Jl 1995. con I lau-

reati vede per la prima volta sugli schermi il ho'rentino Leonardo I'icraccronì, che conoscerà un successo clamoroso l'anno successivo con Il ciclone, il fì.lm italiano più visto di sempre fino all'uscita, nel 1997. di

La vita è bella di Roberto Benigni. Il 1998

è invece l'anno di Ovosodo, che avrebbe consacrato il talento del regista livornese Paolo Virnì.

I PIERACCIONI: AMBIENTI E LINGUA COME LUOGHI DEL CUORE

Collocare i primi Iungomerrsggì in un am- bì eme toscano (la Firenze dr / laureati;

11

Chiami e ancora Firenze in Il ciclone) sigrn -

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(8)

To ma a casa Francesco! Ma un tu �-ed.i: a 5U • solo. ,I i' buio. tu perd anche la vista![ ... ] e rrcordati. di mamme re n'è una solal I Meno male! Sennò dimmi

te rom e faceo se n'aveo cmqu" o sci!

La dimensione sociolinguistica locale di- venta nel primo Nuti il naturale corollario in cui, a partire dalla sua necessaria collo- cazione ambientale. si colloca una vicenda del protagonista che rappresenta condizioni esistenziali "esportabili" anche al di fuori del contesto riprodotto. Del resto. il rap- porto controverso con una realtà di origine. i cm umon vcuguno puntualmente rappre- sentati dalla lingua locale. era stato il terna - ancora una volta giocato sui tasti del comico e del grottesco- anche di Ad ovest di Pa- perino (1981), che aveva visto all'opera Nun

con i conterranei Athma Cenci e Alessandro Benvenuti (che agiva anche da regista). Per quanto accompagnato dalla presenza costante di fidati carattensh- come Novel- lo Novelli - che continueranno a farsi por- tavoce della toscanità più tipica. il percorso di Francesco Nuti sarà successivamente caratterizzato, propno per la progressiva orbita" nazionale" della sua filmografia, da un sensibile allontanamento da temi, toni e umon della propria realtà di origine. In questo quadro l'accento locale contribuirà a comporre e a confermare. film dopo film. il

cliché di spontanenà di un personagg10 e le

sue incursiom sui territori dell'affettività. nnunciando dunque a ogni ruolo di rappre,- sentatività rispetto al contesto originario. Da parte sua Benvenuti. scegliendo la fa- miglia Gori come emblema tragicomico delle oppnmentJ e spesso mortificanti dinamiche intergenerazionali, avrà invece la dìmensrone sociolinguist1ca locale come costante nfenmcnto della propna messa in scena (Benvenuti in casa Gori. 1990: Ritorno

in casa Gori. 1996). A differenza di quello

che succederà in NutJ e m Pieraccioni, in Benvenuti la drmenerone familiare è oppri- mente e viene proposta in una prospettiva assolutamente anti-consolatoria: la lingua.

in questo quadro. si fa strumento e rappre- sentavione di una realtà meschina e soffo- cante.

la parabola che da" portavoce" di un am- biente sociale porta a diventare

"personag-

gio" progressivamente autonomo <la quel contesto ha caratter-izzatn anche la vicenda sul grande schermo di Roberto Benigni.

In

Berlinguer ti voglio bene (1977). firmato da

Giuseppe Bertolucci. l'attore esordiente porta infatti alla ribalta nazionale il sotto- proletario Mano Cioni, il quale, a partire da un castrante

e

irrisolto rapporto con la madre, rappresenta anche gli umori di un territorio (di nuovo la piana pratese) che. in crisi di identità dopo la vorticosa riconversione economica. diventa teatro delle vicende di personaggi nevrotici e pe- rennemente insoddisfatti. la lingua locale. proposta nei suoi andamenti più marcati costituisce qui il naturale corollario di un disagio personale e collettivo:

"Un lu c'hu · nulla. un rn c'ha' nulla .. tu se" bello

gr.th80 .. ''. E'un son grasso! E' son gonfm! (gr,-

dando) .. I:. son gonfio, e' e 'ho i" cancro ... C'ho i'

ranrro!

Il percorso successivo di Benigm, ben presto regista dei propri film, sarà invece collocato entro sr-enar-i sociolingursur-a- mente "altri". dove proporrà a più nprese

(Il piccolo diavolo, 1988; Johnny Stecchino,

1991: frno a La vita è bella. 1997) la propria

maschera romantica, generosa e

spesso

stralunata. dando vita quasi a uno Charlot dei nostri tempi, con la lingua - sempre meno caratterizzata in senso toscano - a fumionare come semplice elemento di riconoscibilità del personaggio. Pnma

del propno Pinocchio (aoca). in cm veste i panni del protagonista, e della versione recentissima di Matteo Carronc (:;-:019), in cui invece propone un ben più convincente Ccpperto. l'immersione di Benigni nella realtà linguistica originaria era tornata nel salto del te-mpo - che lo aveva catapultato

nella ca to - da I di Non, d'altroo avventu persom mente a sto di fa

IIL GLI AJ\ Il "NEORI La gram scana pi lavori di ribalta c to in un, sentori I storico e dentità 1 avverrà· tonalità commec di forma nere po] questo e dì Edoar voce nar riferirne viamo

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(9)

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