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I benefici per l'economia locale generati dalla discarica di RSU di Legoli - Il ruolo del Comune di Peccioli

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Academic year: 2021

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INTRODUZIONE

Peccioli è un comune in provincia di Pisa che, con le sue sette frazioni (Cedri, Fabbrica, Ghizzano, Legoli, Libbiano, Montecchio e Montelopio), copre una superficie di circa novanta chilometri quadrati e conta circa 5.000 abitanti.

Il paese conserva ancora un aspetto medievale con borghi fortificati e verdi campagne accostate a nuove costruzioni realizzate a partire dagli anni Novanta. Ciò ha permesso al Comune di Peccioli di ottenere, nel febbraio del 2003, la prestigiosa Bandiera Arancione del Touring Club, un marchio di qualità turistico-ambientale per i piccoli comuni dell’entroterra italiano che uniscono alle attrazioni turistiche del territorio, l’accessibilità dei servizi e la qualità ambientale [1].

L’interesse che molti studiosi hanno rivolto a questa realtà, però, non è dovuto alla bellezza estetica del luogo ma alla sua positiva diversità rispetto ad altre realtà italiane. Infatti il Comune di Peccioli è riuscito a compiere un’operazione dove molti altri Comuni hanno fallito: trasformare i rifiuti in una ricchezza per il territorio.

Le prime notizie della discarica risalgono al 1978 e riferiscono della presenza, a Legoli, di una discarica dove avveniva lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in modo non controllato. I rifiuti venivano stoccati in una valle e ricoperti con terreno senza la realizzazione di opere di contenimento del percolato1 e di captazione del biogas2. Ciò provocava un elevato inquinamento nell’ambiente circostante, con alti tassi di contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo, causando immediatamente grande diffidenza della popolazione verso l’impianto di smaltimento dei rifiuti.

Con l’entrata in vigore del D.P.R. 915/19823, che regola la gestione dei siti di smaltimento, l’Amministrazione Comunale di Peccioli ha dovuto decidere se chiudere il sito di smaltimento ed eseguire un risanamento ambientale o trasformarlo in una discarica a norma di legge. Il tutto reso più difficile date le scarse risorse economiche

1

Sostanza liquida che si forma a causa delle infiltrazioni di acqua piovana.

2

Prodotto dell’azione di batteri anaerobici su materiali organici biodegradabili che consiste in una

miscela di metano, biossido di carbonio e altri gas, che non era controllato.

(2)

disponibili e la paura e la preoccupazione dei cittadini, che temevano una compromissione delle condizioni di salubrità del luogo.

L’Amministrazione Comunale, sentendo la responsabilità che aveva nei confronti dei propri cittadini, decise di risanare l’area e di costruire un sistema di impianti idoneo al deposito dei rifiuti.

Il 30 Novembre 1988, grazie al contributo della Regione Toscana, il Comune di Peccioli delibera il progetto esecutivo di costruzione della discarica comunale. Nel 1990, infatti, viene inaugurato l’impianto di smaltimento dei rifiuti, il quale rappresentava uno dei primi impianti di nuova concezione per la Regione Toscana.

Il suo funzionamento è stato garantito direttamente dall’Amministrazione Comunale fino al 1997. Ciò comportava un notevole impiego di risorse per l’ente che si trovava quotidianamente a dover risolvere, oltre ai compiti naturali di un Comune, i diversi problemi tecnici connessi alla gestione della discarica.

Al fine di dedicarvi maggiore attenzione, nel 1997 l’Amministrazione costituisce la Belvedere S.p.A., una società a capitale misto pubblico-privato, la cui quota di controllo era ed è tuttora detenuta dal Comune di Peccioli, mentre la restante quota è suddivisa tra circa 900 piccoli risparmiatori [2].

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1.1 O

BIETTIVO DELLA TESI

Il presente lavoro rientra in un progetto di ricerca a carattere più globale commissionato dalla Belvedere S.p.A. nel Luglio 2010 al Prof. Roberto Sbrana, del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Pisa, il quale è stato supportato da un team formato dal Prof. Alessandro Gandolfo e dalla sottoscritta.

Lo scopo del progetto è stato quello di stimare la ricchezza economica4 che la discarica di Legoli ha prodotto, dalla sua costruzione fino al 2010, e come questa si è riversata nel territorio dell’Alta Valdera attraverso le attività svolte dal Comune di Peccioli e dai soggetti economici a questo legati. Ciò perché nel territorio locale sono presenti dei soggetti (Sistema Peccioli5) che si sono sviluppati grazie ai proventi economici derivanti dall’impianto di smaltimento dei rifiuti. Questi hanno in seguito prodotto ricchezza a vantaggio della comunità locale, che si è andata a sommare a quella generata dal Comune di Peccioli, l’ente capofila.

Non considerando tale ricchezza economica si ha una sottostima dell’effetto positivo generato complessivamente dalla discarica di Peccioli, ma ciò è stato fatto in quanto i numerosi dati contabili reperiti non consentono di effettuare un’analisi sufficientemente dettagliata nel presente lavoro.

L’impatto positivo complessivo prodotto dalla discarica ha riguardato tutto il territorio dell’Alta Valdera, ma nel presente lavoro sono stati analizzati soltanto gli effetti relativi al Comune di Peccioli, ovvero il soggetto principalmente interessato.

Per raggiungere tale obiettivo, sono stati impiegati circa due anni di lavoro costante, in quanto è stato necessario visionare più di 30.000 atti amministrativi, prevalentemente in formato cartaceo. Inoltre, le difficoltà nel ricercare gli atti amministrativi e nel far percepire l’importanza delle informazioni raccolte agli interlocutori esterni al progetto ha rallentato ancora di più la sua conclusione.

Lo studio condotto nell’ambito della presente tesi, ed i suoi risultati possono essere scomposti in un certo numero di fasi, quali:

4

Stimare la ricchezza economica, nell’accezione che a questa espressione è stata attribuita nell’ambito

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I. Pianificazione del lavoro e raccolta dei dati contabili, ovvero delle spese sostenute dal Comune di Peccioli.

II. Selezione e riclassificazione dei dati contabili attraverso la creazione di una metodologia appropriata. Infatti, non è stato possibile utilizzare la metodologia del valore aggiunto, la quale rappresenta una delle principali grandezze usate per fotografare la situazione economica di un determinato contesto e per capire la sua evoluzione nel tempo. Essa è la risultante della differenza tra valore della produzione di beni e servizi introdotti dai singoli apparati produttivi ed il valore dei beni e servizi intermedi dagli stessi consumati. In base alla definizione ufficiale adottata dall’ISTAT, il valore aggiunto è l’aggregato che consente di apprezzare la crescita del sistema economico in termini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della comunità [17]. Per adottare questa metodologia sarebbe stato sufficiente estrapolare da ogni bilancio comunale i ricavi di esercizio e i costi sostenuti, la cui differenza individua il valore di ciò che ha prodotto il Comune di Peccioli. Come già evidenziato, lo scopo di questo progetto di ricerca, non è solo capire quanta ricchezza è stata prodotta (cosa che per altro è già stata fatta in altri studi ed è di facile identificazione), ma capire come questa ricchezza:

- è stata ridistribuita sul territorio locale risalendo per ogni opera alla località in cui è stata costruita;

- è stata ripartita tra i diversi appaltatori/fornitori, ovvero da dove questi provengono in modo da individuare quella che è rimasta sul territorio dell’Alta Valdera;

- a quale finalità è stata destinata, raggruppando ogni spesa in distinte categorie;

- a quale tipologia appartiene, ovvero se si tratta di ricchezza stabile (a carattere duraturo) oppure di ricchezza volatile che esaurisce i suoi effetti nell’arco di un anno.

Pertanto, l’utilizzo del semplice metodo del valore aggiunto non avrebbe agevolato la riuscita del progetto, perché nei bilanci comunali non sono riportate tutte le necessarie informazioni.

L’analisi di tutti questi aspetti ha richiesto la definizione di una metodologia appropriata e minuziosa che consentisse di evidenziare tutto ciò che una spesa ha generato, comportando un notevole sforzo di creatività ed impegno.

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III. Informatizzazione dei dati contabili attraverso la creazione di un database.

IV. Comparabilità dei dati contabili attraverso la conversione in Euro dei valori in Lire e la loro rivalutazione monetaria.

V. Analisi dei dati contabili attraverso la rielaborazione del database, al fine di giungere a stimare l’impatto che l’azione del Comune, alimentata dalle risorse finanziarie provenienti dalla discarica di Legoli, ha avuto sul territorio comunale e, più in generale, sul territorio dell’Alta Valdera.

Analisi sugli altri soggetti economici, in primo luogo la stessa Belvedere S.p.A., ma anche altri attori, come Agripeccioli, la Fondazione PeccioliPer, la Fondi Rustici S.r.l. o la Finev SGR saranno rimandate a successivi studi, in quanto sono ancora in fase di elaborazione.

Figura

Figura 1.1. La discarica comunale di Peccioli

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