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LA COMUNICAZIONE DIGITALE DEL VINO E GLI STRUMENTI NECESSARI PER ORGANIZZARE UN WEBINAR EFFICACE

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Academic year: 2021

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Indice generale

PREMESSA...3

INTRODUZIONE...5

CAPITOLO 1 ...7

PERCHE' E'UTILE IL DIGITAL PER IL SETTORE VINO E I PASSI DA SEGUIRE PER EMERGERE...7

CAPITOLO 2...13

ORGANIZZARE UN'ATTIVITA' DIGITAL E COME COMPORTARSI ...13

2.1 PAROLA D'ORDINE: ORGANIZZAZIONE ...13

2.2 STORYTELLING...14

2.3 DURANTE IL WEBINAR...14

2.4 RISORSE COMUNICATIVE UTILI ...15

CAPITOLO 3...16

ECONOMIA IN CRISI E PREVISIONI PER IL 2021...16

CONCLUSIONI...18

RINGRAZIAMENTI...20

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Ai miei genitori, che mi spingono a dare sempre il meglio e mi hanno insegnato a volare alto.

A Giovanna, perché anche se non posso vederti, so che mi sei sempre vicina e in questo momento stai sorridendo assieme a me.

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PREMESSA

A conclusione del Master in Vini Italiani e Mercati mondiali a.a. 2019-2020, questa è la tesi finale che analizza l'esperienza effettuata durante il percorso di tirocinio presso la testata giornalistica

Wine Meridian.

Per contestualizzare la scelta ricaduta su un'attività di tipo redazionale, è congruo anticipare che da aprile 2020 la sottoscritta è entrata nell'Ordine dei Giornalisti ed è quindi stato un passo naturale quello di coniugare l'interesse per la stesura di articoli giornalistici a quello per il vino. Le attività svolte durante il tirocinio, infatti, sono state di carattere giornalistico, passando da temi nazionali, come la redazione di articoli riguardanti le Donne del Vino o l'enoturismo in Italia, ad argomenti di carattere internazionale, come ad esempio delineare il punto della situazione sull'impatto della pandemia Covid-19 nel mercato USA. La situazione emergenziale ha permesso di svolgere il tirocinio in modalità completamente telematica, seguendo webinar e conferenze online oltre ad attingere a banche dati di Wine Meridian, per poi redigere i vari pezzi con il quotidiano supporto della Presidente della testata, la dottoressa Lavinia Furlani.

Da luglio a settembre, inoltre, l'attività si è focalizzata soprattutto sulla stesura di un "instant book", dal titolo La comunicazione digitale del vino. Si tratta di una guida al mondo virtuale per chi lavora nel mondo del vino dopo gli stravolgimenti digitali causati dal Coronavirus che hanno modificato la comunicazione in maniera radicale. La pandemia Covid-19, infatti, ha portato con sé numerosi cambiamenti nella vita di tutti i giorni. L'utilizzo di piattaforme digitali ha permesso però di

Illustrazione 1: pagina iniziale del libro La comunicazione digitale del vino

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mantenere non solo il contatto privato, ma anche quello business. Per quanto riguarda il mondo delle aziende vitivinicole, anch'esse hanno avuto l'opportunità di una ripartenza "domestica", nel senso stretto del termine, incentivando la promozione dei propri prodotti attraverso webinar o degustazioni online, incontrando buyers nazionali e internazionali stando nel salotto di casa propria. Il digitale, infatti, è uno strumento che molte aziende hanno evitato, alcune addirittura snobbato, fino al momento del lockdown, momento in cui ha vissuto invece una forte espansione.

L'esperienza con Wine Meridian, infatti, ha permesso alla sottoscritta di assistere al processo di "digitalizzazione" di molte aziende, in quanto è stata proprio la testata uno dei primi attori a cogliere le potenzialità di ciò che il virtuale ha da offrire. Sono stati numerosi, infatti, i webinar organizzati proprio da Wine Meridian, per riunire operatori del settore e illustrare i possibili modi di sviluppo del loro lavoro in regime di emergenza sanitaria. In un mondo che non si ferma, ma che anzi procede sempre in quinta marcia, ci si deve abituare proprio ai nuovi strumenti digitali, anche se può essere facile pensare che questo sia un comportamento antitetico al mondo del vino e alla creazione di relazioni dirette. La distanza sociale ha giocato sì un ruolo negativo per i consumi di vino e per tutte le attività di vendita annesse, ma è stato proprio quello il momento adatto per lanciare il virtuale, non solo con l'e-commerce, ma rendendo il web strumento unico per le aziende,

integrando e non replicando le relazioni.

L'eccezionalità del periodo ha permesso a questo tirocinio di risultare del tutto originale perché incastonato in un periodo sospeso in cui la comunicazione online è risultata determinante anche per chi mai aveva pensato di poter utilizzare questi canali. L'esperienza diretta di presenza a webinar tenuti da Wine Meridian e la conseguente stesura di articoli al riguardo, inoltre, ha reso possibile ipotizzare una futura evoluzione della situazione in base ai dati raccolti.

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INTRODUZIONE

La comunicazione del vino parte dal secolo scorso. La cultura enogastronomica del nostro Paese, infatti, ad oggi ricopre un ruolo di estrema importanza in tutto il mondo e il vino è la forza economica trainante di tutto il settore agroalimentare italiano. Ma non sempre è stato così. Tutto ciò è stato possibile grazie al coraggio di professionisti che hanno fatto emergere una nuova prospettiva del mercato del vino.

Lo spartiacque temporale è individuabile nel decennio degli anni Sessanta del secolo scorso. In quel decennio si passò da una logica meramente produttiva che fino ad allora aveva dominato il mercato e si riferiva solo alla quantità venduta, ad individuare invece come obiettivo primario la qualità. Il vino diventò quindi non solo alimento, ma vera e propria fonte di “gusto e piacere”, caratteristiche tuttora trainanti nella cultura enogastronomica italiana, esportata in tutto il mondo.

Considerando la recente storia enologica italiana è chiaro come le esperienze di Giacomo Tachis, l'enologo comunicativo per antonomasia, siano state all'avanguardia grazie ai numerosi sviluppi da lui fortemente voluti che hanno inizialmente coinvolto la coltivazione in vigna, per passare poi alla conseguente lavorazione in cantina e successivamente nel mercato stesso degli ultimi cinquant'anni. La stampa estera ha definito Tachis come «l’uomo del Rinascimento del vino italiano nel mondo». Il suo agire è stato pionieristico tanto nell’arte del fare che del comunicare il vino.

E' stato, infatti, non solo il creatore dei Supertuscan, ma colui che ha messo in discussione le tradizioni e le convenzioni fino ad allora mai contestate, investendo in tecnica, conoscenza, saper fare e cultura.

Per Tachis il vino è interpretazione umana della natura, che deve raccontare il territorio attraverso le proprie peculiarità organolettiche. Per questa ragione Tachis è

stato il primo fautore dell'evoluzione dell'enologia del nostro Paese che ha permesso di esportare non solo il vino, ma l'immagine di un'Italia di qualità.

Tuttavia, nonostante il vino abbia un’innata essenza comunicativa, saper comunicare è un fattore che non sempre è stato riconosciuto come fondamentale da tutte le aziende vitivinicole italiane. Basti pensare che nel secolo scorso le campagne pubblicitarie riguardavano per la maggior parte le

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una serie di poster significativi per rappresentare la forza del proprio brand. Nella società contemporanea però, è chiaro che non si può non comunicare e in pochi decenni sono stati fatti passi importanti in questa direzione. Basti pensare che per il solo enoturismo (nato nel 1993 in concomitanza con la nascita del Movimento del Turismo del Vino) le stime parlano di 15 milioni di enoappassionati all'anno che visitano cantine italiane e che incidono sul 27% del fatturato delle stesse. Si tratta di un settore importante, in cui la comunicazione è fondamentale, con 42 milioni di fatturato complessivo annuo per una media di 120 euro a persona, investiti per vivere un'esperienza nel mondo del vino.

Gli strumenti quindi ideali per promuovere l'immagine della propria azienda si stanno ampliando sempre più, e sono classificabili in:

 strumenti classici di comunicazione diretta;  eventi locali, nazionali o internazionali;  comunicazione tramite i media.

Gli strumenti classici sono i volantini o le descrizioni tecniche dei vini, disponibili in formato cartaceo o online su newsletter o sul sito della cantina. Gli eventi locali permettono di far conoscere l'azienda su piccola scala, mentre quelli di tipo nazionale o internazionale si rivolgono ad un pubblico più ampio. Era il 1862 quando per la prima volta l’Italia decise di partecipare alla mostra internazionale di Londra per promuovere il commercio dei propri vini. E' stato quello un vero e proprio momento di svolta e l’inizio di uno sguardo d'interesse verso un mercato più internazionale in cui poter trovare una collocazione ai propri prodotti. Invece, il primo evento organizzato su scala nazionale fu la Mostra Mercato del Vino Tipico Italiano, a Siena nel 1933, che con gli anni poi si è trasferito a Verona, diventando "Vinitaly", ovvero la più importante vetrina italiana del vino.

L'ultimo strumento di comunicazione fodamentale sono i media, che soprattutto in questi ultimi anni sono un tool che ha preso piede e durante il periodo emergenziale ha visto un'esplosione di presenze da parte di numerose aziende.

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CAPITOLO 1

PERCHE' E'UTILE IL DIGITAL PER IL SETTORE VINO E I

PASSI DA SEGUIRE PER EMERGERE

Il 2020 è stato un anno che per il settore del vino, ma non solo, ha significato numerose perdite economiche, con un conseguente ridimensionamento delle aziende verso un nuovo modo di promuovere e vendere i propri prodotti.

E' questa la ragione primaria nella scelta del digital come canale prioritario per la prima volta, mentre negli anni precedenti era un canale posto in secondo piano. Durante il periodo emergenziale, infatti, sono state precluse a priori tutte le attività presenziali e quindi il web è rimasto l'unica opzione da sfruttare. L'Italia del vino ha quindi sperimentato un boom di attività digitali, dai webinar ai tastings online, dai tour virtuali in cantina agli incontri online con buyers e clienti di ogni tipo. La realtà digitale, infatti, è stata una vera e propria ancora di salvezza per poter interagire con i propri clienti e con gli appassionati di vino, come se realmente fossero in cantina.

Organizzare un tipo di attività del genere per un neofita del digitale, tuttavia, è un processo complesso, che richiede calma e pazienza nel studiare i vari passaggi di organizzazione.

All'interno della comunicazione digital ci sono tre livelli di gestione :

1. Gestire il contenuto stilando una scaletta da seguire durante il dialogo e avere ben chiari i punti da toccare, dando il giusto valore allo schermo, che rappresenta un "filtro"

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che si interpone fra l'organizzatore e gli interlocutori;

2. Modalità in cui presentare i vari argomenti, usando fotografie o supporti multimediali come video;

3. Relazione con i partecipanti all'attività online. È importante creare un dialogo. Se si crea una buona relazione, il cliente è poi più predisposto a fare un ordine.

Quando si intraprende una nuova attività, tuttavia, è lecito chiedersi quali saranno i benefici che si trarranno seguendo quel percorso. Ebbene, perché quindi fare attività digital nel mondo del vino rappresenta un'opportunità, adesso e in futuro?

L'isolamento forzato è stato l'occasione per capire l'utilità del canale digitale che, seppur tolga la parte emozionale racchiusa nel contatto vis a vis, riesce a raggiungere tutto il mondo in tempo zero. Il mondo digitale in generale, infatti, può essere considerato come una continuazione e un potenziamento dei nostri sensi, che in ogni caso non si riduce ai soli social media. La realtà di Internet, per la sua facilità di accesso, permette una gestione dal basso, che parte dalle persone comuni. Bisogna chiaramente capire e scegliere ciò che è valido pubblicare, rispetto a ciò che non lo è, ma il mondo digitale ha rivoluzionato le vite di tutti, cambiando il modo di relazionarsi, di lavorare e di rapportarsi con le altre persone. Con la possibilità di creare incontri virtuali è plausibile aumentare i profitti con una minima spesa. Organizzare eventi online significa, infatti, non doversi spostare, non prendere treni o aerei per raggiungere un luogo che, in alcuni casi, può essere anche dall'altra parte del mondo. Il web permette quindi di connettersi con qualsiasi persona, parlando la lingua che più si adatta alla comunicazione. Con questo non si vuole sostituire il reale al virtuale, ma coadiuvarlo, renderlo un supporto che possa essere fonte d'aiuto non solo in situazioni difficili, come lo è stato in questi mesi, ma che in prospettiva si tramuti in un'abitudine. Quali sono quindi i pro e i contro dell'uso del digitale?

Partendo da un'analisi dei fattori negativi, si può sicuramente ammettere che con l'utilizzo del digital vi è una perdita del contatto umano che si può creare faccia a faccia, soprattutto in un rapporto emozionale come quello del mondo del vino.

Il digitale, inoltre, ha reso tutto più rapido e immediato, ma certamente non ha prodotto più tempo a nostra disposizione, è necessario quindi avere ben chiaro in mente cosa fare senza lasciarsi confondere dalle numerosi informazioni reperibili sul web. Nell'utilizzo dei vari canali social è vitale mostrare la realtà dell'azienda per quello che è realmente per trasparenza verso il cliente, raccontando la propria identità e descrivendo la storia per dare l'immagine vera dell'azienda, senza

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filtri.

I fattori positivi dell'utilizzo di piattaforme digitali per poter comunicare sono numerosi. La tecnologia, infatti, ha permesso di essere in luoghi molto distanti da quello dove ci si trova, in un tempo pari a zero. Questo rappresenta motivo di progresso, migliorando l'efficienza delle cantine, con la creazione di un settore di persone in grado di lavorare ovunque si trovi.

Con l'avvento del digitale, infatti, è possibile condurre o seguire eventi sul web stando in qualsiasi parte del mondo.

Nel caso dell'organizzazione di eventi digitali, grazie ad una scaletta definita si può trasmettere il messaggio in maniera chiara e definita in modo che l'interlocutore sia completamente concentrato su ciò che si sta dicendo. Il modus operandi della comunicazione virtuale, inoltre, favorisce la presentazione di ulteriori contenuti multimediali come fotografie o brevi video, che rendono l'esperienza ancora più interessante e interattiva. Infine, dopo un primo contatto virtuale il potenziale cliente è invitato a visitare l'azienda, così da vedere in prima persona ciò che ha pregustato sullo schermo del suo computer.

Non bisogna pensare però che basti una connessione Internet per raggiungere cuore e mente di chi ascolta. Il processo è ben più impegnativo, ma la realtà digitale rappresenta l'occasione migliore per fare in modo di raccogliere idee e suggerimenti all'interno dell'azienda per poi girarle ai potenziali clienti in maniera che colgano ciò che vogliamo dire.

E' auspicabile avere delineato nella mente ciò che si vuole dire attraverso uno strumento vitale: il Canvas, di cui sotto riportiamo l'esempio creato dalla redazione di Wine Meridian durante il periodo di tirocinio. Si tratta di un tool che consente di delineare gli obiettivi e i "perché" sia utile

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organizzare questo tipo di attività, con quali risorse e a quali costi di realizzazione. Lo schema parte dal titolo e dalla data in cui verrà svolta quella determintata attività. E' fondamentale, inoltre, porsi la domanda: "Perché voglio fare questa attività digital?". Le risposte potrebbero essere molteplici, dall'acquisire nuovi clienti, al mantenere un contatto fisso con chi è affezionato alla nostra realtà per mostrarci vicino a loro. Sarà anche utile formulare una promessa da trasmettere al pubblico, quella di raccontare la storia dell'azienda rendendolo partecipe di un pezzo di vita, oppure effettuare un tasting online con un determinato vino, di una specifica annata. Una promessa potrebbe anche essere quella di accogliere chi ci segue, in una visita di persona quando possibile. Il passo successivo è quello di formulare degli obiettivi in linea con il risultato che si vorrebbe ottenere. Questi possono riguardare sia un aspetto peronale e di business, ma saranno incentrati soprattutto su quello che l'attività web vuole raggiungere. Dopo aver formulato gli obiettivi quindi, a chi si vogliono trasmettere?

Il target individuato può essere diverso, dal semplice appassionato di vino, a un importatore. E' utile fare anche un'analisi dei competitor e valutare i pro e i contro dell'attività che si vuole presentare. Interessante è anche l'aspetto di valutazione dei possibili livelli di partecipazione del target individuato. E' utile infatti chiedersi in che maniera e quando potrebbero essere più attivi e partecipare rispetto ad altri momenti di silenzio in cui potrebbero distogliere la loro attenzione dal webinar.

Le risorse che sono necessarie per svolgere questa determinata attività devono essere stilate, per compararle con quelle che invece si hanno in azienda, al fine di valutare eventuali aggiunte da apportare prima di andare online, sia da un punto di vista di materiale, sia di gestione tecnica del software, prendendo in considerazione anche gli eventuali costi di realizzazione e in cosa consistono.

Non è da sottovalutare un'accurata analisi dei competitor, che possono mostrare i loro punti forti ma anche quelli deboli, per capire su cosa si può prendere spunto e cosa invece è meglio evitare. Arrivati alla fine del Canvas, è utile scrivere l'idea di call to action da lanciare alla fine del webinar che si sta organizzando, che può considerarsi come una sorta di prolungamento della promessa iniziale.

Quali sono a questo punto le attività che più si adattano allo strumento del web? I verbi facilmente coniugabili in chiave digitale, per quanto riguarda il settore del vino, sono sicuramente: vendere, presentare, fare marketing, formare e collaborare. Se si considera la vendita, essa può essere fatta

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tramite il sito aziendale, grazie al canale e-commerce con il quale i clienti possono acquistare i prodotti attraverso un semplice click, oppure con la stessa modalità in siti specializzati nella vendita di più brand di alcolici. Tuttavia, la mera vendita online non permette di avere un contatto diretto con chi acquista la merce, certamente porterà un guadagno all'azienda, senza però lasciare l'impronta emozionale della vendita diretta in Cantina.

Per trasmettere quindi storia e valori personali tramite uno schermo, le aziende possono servirsi di strumenti quali la pagina Facebook della Cantina, trasmettendo dirette Facebook per "aprirsi" al mondo, creando dialoghi o semplicemente raccontando la propria storia, con tour guidati che creino interesse negli ascoltatori e l'aspettativa di poter visitare i luoghi raccontati.

In questo ultimo anno si sono rivelati inoltre molto utili anche gli incontri più specifici, chiamati Business to Business, o più semplicemente con l'abbreviazione B2B, in cui un commerciale singolo si incontra con più operatori specializzati del settore, in un agenda programmata one to one. Si tratta di meeting con importatori o operatori, che assaggiano i vini e che potrebbero intraprendere una relazione commerciale con l'azienda. Sono essi incontri rapidi, che durano una decina di minuti ognuno, caratterizzati da velocità di reazione e nel trasmettere il messaggio ascoltando le richieste e le esigenze di chi segue attraverso lo schermo del computer. Va calcolato, infatti, che ci deve essere un rapporto win-win, ovvero alla pari.

È cresciuta anche la popolarità delle degustazioni online, che nel periodo di lockdown ha visto salire questo trend fino a raggiungere livelli mai visti prima. La degustazione deve essere fatta dopo un primo step di invio bottiglie a tutti i partecipanti. Fondamentale è, infatti, che tutte le persone collegate abbiano a disposizione il vino o i vini che si andranno a degustare. È consigliabile svolgere questo tipo di attività digital con interlocutori conosciuti, con cui già si lavora, partner a cui si presentano le nuove annate o collaboratori che già conoscono la cantina. Si riesce così a mantenere una relazione senza spostarsi sempre.

Un'altra possibilità è quella di fare una degustazione online con clienti finali ed enoappassionati oppure è interessante anche la prospettiva di degustare sul web con propri agenti o intermediari commerciali: in questo ultimo caso è necessario però dare chiavi di vendita del prodotto e trasferire i valori dell’azienda. Le opportunità della degustazione online, come tutte le attività da remoto, è il poter, per ogni interlocutore, avere la possibilità di rimanere a casa pur "viaggiando" con il vino che si sta degustando. Sicuramente ci sono però anche degli aspetti negativi e quando parliamo di degustazione online la prima cosa che potrebbe andare male è un vino che, per esempio, sa di tappo. Cosa fare, quindi, in quel caso? Sicuramente un invito da parte del produttore a visitare la cantina

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con una degustazione gratuita inclusa potrebbe essere una soluzione plausibile.

E' molto utile anche presentare la propria azienda con un tour virtuale guidato della cantina e dei terreni, che dia l'impressione agli spettatori di trovarsi veramente all'interno della proprietà. E' fortemente auspicabile una presentazione dell’azienda, del territorio e della mission aziendale, con l'obiettivo di incuriosire e di raccontare la propria realtà per creare maggior popolarità dell'azienda facendosi conoscere anche da persone che fino a quel momento non avevano avuto l'occasione di spostarsi fisicamente.

E' possibile organizzare anche eventi più formali, come conferenze stampa, in maniera telematica, rivolgendosi al solo pubblico stampa, di settore quindi. Il taglio da dare ad eventi di questo tipo è prettamente giornalistico, con contenuti forti e chiari da comunicare. È fondamentale comunicare una notizia che abbia rilevanza, in modo da trovare il giusto spazio sulle riviste di settore.

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CAPITOLO 2

ORGANIZZARE UN'ATTIVITA' DIGITAL E COME

COMPORTARSI

In questo capitolo saranno presi in considerazione i passaggi specifici da seguire nella preparazione di un evento digital.

2.1 PAROLA D'ORDINE: ORGANIZZAZIONE

Dopo la preparazione del Canvas che aiuti a comprendere i "perché" sia utile svolgere una determinata attività digital, è di grande aiuto l'attività di promozione dell'evento sui vari canali social utilizzati dall'azienda, con la possibilità di creare un apposito hashtag in modo che anche altre persone facciano pubblicità digitale.

Inoltre, per l'organizzazione è necessario avere tutte le risorse per poter svolgere al meglio l'attività digital, partendo dall'hardware. Bisogna poi fare il possibile per rendere la comunicazione immediata e fluida con un segnale Internet buono e stabile e la piattaforma più adatta a quel tipo di attività, semplice ed intuitiva come può essere Skype, WhatsApp, oppure più specifica come Zoom, o Skymeeting per esempio, che può ospitare fino a centinaia di persone contemporaneamente. E' fondamentale che i vari partecipanti non si trovino in difficoltà nello scaricare l'applicazione e usarla. Durante il webinar, inoltre, l'audio deve essere pulito e chiaro, senza interferenze di alcun tipo e la luce adatta che illumini nella maniera migliore il volto e soprattutto il vino nel calice, qualora si voglia fare un tasting online.

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2.2 STORYTELLING

Lo Storytelling, ovvero il "raccontare bene", come evidenziato da Satin e Pagani in Lo Smart

Tasting per vendere vino, lo storytelling per il business del vino è il cuore della comunicazione

digitale. È quello del vino, infatti, uno dei mercati in cui il contatto umano, l'empatia e la condivisione dell'emozione hanno un ruolo primario rispetto ai dati numerici. Il racconto della Cantina parte proprio dalla natura, dalla vita in vigna, o dalla suggestione di un abbinamento con un piatto, elementi che spesso rappresentano un valore più importante del mero aspetto specifico che si può trovare in una scheda, su un sito, o in una guida. Il vino ha bisogno di suggestioni per essere comunicato, anche nel caso in cui ci si rivolga ad un acquirente professionale, che sia proprietario di un'enoteca, un buyer estero o un ristoratore.

Se ad un tipo di vendita come questa, quindi, viene tolto proprio l'aspetto umano, cosa resta? Senza contatto vis a vis la vendita B2B si ferma? Certamente la risposta è no. Anche se la degustazione online raffredda il lato umano, non lo rende nullo, ci si può infatti concentrare maggiormente sulle potenzialità che questa modalità per molti nuova ci offre, trasmettendo un messaggio chiaro e trasparente in cui emerga l'IDENTITA' dell'azienda.

2.3 DURANTE IL WEBINAR

Durante il webinar può essere utile una breve spiegazione di come si è deciso di impostare il webinar, quali sono le caratteristiche della piattaforma che si sta utilizzando e qual è il modo per fare domande. La partecipazione attiva del pubblico è uno dei fattori chiave nella realizzazione di un webinar che sia interessante a tutti e soprattutto efficace. L'organizzatore è colui che gestisce il webinar mediando tra i vari partecipanti durante i momenti di discussione in maniera sorridente e

affabile, con un tono di voce formale, ma piuttosto amichevole e soprattutto spontaneo.

Il timing è un altro fattore fondamentale quando si tratta di webinar. Si deve svolgere in un range di tempo tra i 40 e i 50 minuti, da suddividere in più parti, circa 30 minuti di

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presentazione/degustazione e i restanti 10/20 minuti dedicati a domande o curiosità dei partecipanti.

2.4 RISORSE COMUNICATIVE UTILI

Vi sono alcune risorse comunicative utili quando si vuole presentare un webinar. Si tratta di piccoli accorgimenti linguistici a cui spesso non si presta la dovuta attenzione, ma che, quando usati al momento opportuno, sono la strategia migliore per esprimersi al meglio.

E' importante, infatti, un'apertura e una chiusura delle frasi che sia ben determinata. Nel discorso, inoltre, si consiglia di partire da un principio generale, in modo da introdurre contestualmente il cuore della presentazione e arrivare al dettaglio in un secondo tempo tramite lo schema preparato. La storia dell'azienda deve essere raccontata creando il giusto livello di dettaglio con chiarezza e concretezza, che sia spunto per eventuali domande e curiosità da parte di chi sta ascoltando. Verso la fine dell'incontro virtuale, inoltre, si può porre agli interlocutori qualche domanda interessante, come call to action.

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CAPITOLO 3

ECONOMIA IN CRISI E PREVISIONI PER IL 2021

Durante il tirocinio a Wine Meridian gli articoli scritti e consultati sono stati numerosi. La maggior parte di essi ha riguardato il periodo emergenziale dettato dalla pandemia Covid-19, e come il settore vino ne fosse stato infettato.

I dati diffusi dall’Istat sul fatturato delle imprese più colpite, ovvero quelle che si occupano di ristorazione, nel terzo trimestre (luglio, agosto e settembre) del 2020 mostrano un calo del 16,6% rispetto al periodo corrispondente dell'anno precedente, pari a circa 4,6 miliardi di euro. Si tratta di una contrazione più lieve rispetto a quella analizzata del secondo trimestre, in quanto vi è stata una parziale ripresa dell’attività nei mesi estivi. Prendendo in considerazione i primi nove mesi dell’anno, il settore della ristorazione ha raggiunto perdite che superano i 23 miliardi di euro rispetto agli stessi mesi del precedente anno. Per quanto riguarda la perdita dei ricavi complessivi del 2020, inoltre, si può dire che il settore della ristorazione, primario per quanto riguarda il mercato del vino, ha subìto una perdita pari a 33 miliardi di euro.

Secondo le statistiche Istat riguardanti gli scenari del 2021 appena cominciato, si prospetta una ripresa italiana non sarà superiore al 4%. Per quanto riguarda sempre l'Italia, è stimato il raggiungimento del Pil del 2019 non prima del 2023.

Carlo Pelanda, politologo, economista e accademico italiano, ha affermato, inoltre, che l'imprenditore italiano, anche quello meno moderno e che nella maggior parte dei casi gestisce un'azienda medio-piccola, è in grado di fare funzionare le cose con creatività e ricerca, utilizzando strumenti moderni come possono essere i webinar che sono stati spiegati in questa tesina, o comunque gli strumenti digitali che durante il periodo della pandemia hanno vissuto un forte sviluppo. Secondo Pelanda, infatti, questo è il momento giusto per smettere di aspettare e passare all'azione vera e propria, scommettendo su quella che chiama "rivoluzione cognitiva", ovvero personale, in grado di adattarsi al processo tecnologico e capace di una visione sistemica.

L'internazionalizzazione, inoltre, è elemento imprescindibile per la rinascita; con l'acquisizione di soggetti esteri è auspicabile un'implementazione dell'economia, che, insieme alla quotazione in borsa, sono elementi ormai necessari. Essere azienda quotata in borsa, infatti, rappresenta il modo più sano per fare crescere il proprio marchio.

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La crescita dell'impresa avverrà, inoltre, come spesso accade dopo ogni crisi, grazie all'acquisizione di nuove competenze, come la già citata organizzazione di webinar ed eventi digtali sui social. Senza cambiamenti e attualizzazioni, infatti, l'azienda è destinata a morire. L’acquisizione di know how dovrà inoltre essere supportata con un piano di sviluppo e sostegno che agisca su base nazionale. Le aziende italiane, infatti, si presentano come realtà con ottime potenzialità inserite in contesti che impediscono di procedere.

Saranno poi i modelli di sviluppo business in grado di tenere conto delle trasformazioni. L'Italia deve attualizzare i passaggi generazionali sfruttando tutte le figure all'interno dell'azienda, dal ruolo dell'anziano, ricco di esperienza, a quello del giovane, moderno e propenso all'evoluzione che permetterà alle aziende di adattarsi ai tempi.

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CONCLUSIONI

In questa tesi sono state spiegate le metodologie migliori per approcciarsi al mondo digital per gli operatori di aziende vitivinicole di piccole, medie o grandi dimensioni.

Il 2020 ha certamente cambiato il nostro modo di vedere il web e le potenzialità che esso può offrirci, dando un'accelerata alle attività svolte in maniera digitale, in quanto siamo stati tutti obbligati a sfruttare la rete a causa dell'emergenza sanitaria dettata dal Covid-19 che ci ha costretti in casa per parecchio tempo. Questo periodo ci ha permesso, quindi, di indagare come possa essere utilizzato il canale web, prima poco usato o comunque sfruttato non in maniera così importante e consapevole.

Durante il tirocinio a Wine Meridian l'attività principale è stata quella di raccogliere informazioni utili su come si stia sviluppando il settore della comunicazione e del marketing digitale delle aziende vitivinicole, soprattutto durante il periodo di lockdown. L'analisi è stata svolta sia tramite la stesura di articoli specialitici, sia presenziando a webinar organizzati dalla testata dedicati all'argomento. Ne è emerso un quadro in cui i manager o gli addetti ai social media spesso non sapevano come organizzare eventi digitali. Da qui è sorta la necessità di creare la guida La

Comunicazione digitale del vino, redatta in partnership con Lavinia Furlani, Presidente di Wine

Meridian. In questa tesi di fine Master vi è una sintesi dei punti focali, che hanno rappresentato la parte fondante del tirocinio.

L'obiettivo della guida è stato quello di fornire pro e contro della realtà digitale, per molti nuova o poco conosciuta, spiegando quali fossero i motivi per investire nel digitale per un'azienda impegnata nel settore del vino. Sono stati inoltre descritti i vari eventi che è possibile e semplice organizzare da remoto, illustrando passo per passo il modo per catturare l'attenzione degli ascoltatori. E' stato descritto il galateo online, ovvero l'approccio migliore per affrontare un incontro web nel settore vino, con gli errori più comuni da evitare e i comportamenti da seguire.

Le conclusioni delineate alla fine di questo percorso sono numerose. Innanzitutto il settore del vino trasmette emozioni difficili da replicare attraverso uno schermo, ma sicuramente il digitale è una risorsa da sfruttare soprattutto in determinate occasioni, come per esempio nel caso ci si rivolga a chi si trova fisicamente distante dalla nostra azienda, o per avvicinare chi invece non è solito frequentare cantine, giusto per citare due esempi. Quello del digitale può essere, inoltre, un primo approccio per poi continuare la conoscenza dei prodotti con una visita in cantina, invitando quindi i propri ascoltatori ad una futura visita.

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La realtà interattiva non è perciò uno strumento da criticare, ma anzi, si è dimostrata un valido aiuto per coadiuvare azioni presenziali e raggiungere un numero sempre più elevato di ascoltatori. Nel futuro, prossimo o remoto, è auspicabile che la forte spinta data dagli eventi digitali nel settore del vino durante questo periodo difficile che presenta grande voglia di ricominciare, non sia destinata a fermarsi una volta terminata l'emergenza, ma che anzi continui e migliori sempre di più .

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RINGRAZIAMENTI

Il 2020 è un anno che rimarrà nella storia come l'anno del Covid. Il periodo emergenziale ha portato con sé numerosi cambiamenti che hanno rivoluzionato la vita di tutti i giorni, e quello della comunicazione digitale è solo uno dei tanti lati dell'esistenza che sono cambiati.

L'organizzazione del Master "Vini Italiani e Mercati Mondiali", quindi, ha subìto una radicale trasformazione, trasferendo in maniera totale gli insegnamenti da presenziali, ad online. Da studentessa, ho faticato non poco nel mantenere lo stesso livello di interazione che si sarebbe potuto avere in classe, ma, giunta ormai alla fine di questo percorso, posso dichiarare con fermezza che la compatezza del gruppo classe, ognuno pronto ad aiutare chi in difficoltà, ha permesso che tutti riuscissimo a raggiungere gli obiettivi prestabiliti. Un grazie quindi a chi ha condiviso con me le lezioni e le serate di studio quando potevamo vederci, e chiamate su Skype e al telefono quando invece eravamo in lockdown.

Ci tengo a ringraziare inoltre il professor Pietro Tonutti, direttore del corso nonché mio tutor accademico, per aver sempre diplomaticamente fatto fronte ai problemi che si sono venuti a creare in questo momento storico unico e per aver spronato me e i miei compagni a continuare con grinta questo percorso.

Grazie infine a chi mi è sempre stato vicino, alle persone che mi vogliono bene e credono in me. Siete la mia fonte inesauribile di ispirazione quotidiana.

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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

 Furlani L., Panizza A., LA COMUNICAZIONE DIGITALE DEL VINO Manuale per

utilizzare al meglio gli strumenti digitali a disposizione ed evitare gli errori. Absit Daily.

2020.

 - Satin A. e Pagani “Lo smart tasting per vendere vino”, 2020.

https://drive.google.com/drive/my-drive

 Immagine e storia Poster pubblicitari Florio: https://www.duca.it/i-poster-florio-la-storia-dellazienda-in-immagini/

 Profilo Giacomo Tachis: https://www.enosearcher.it/contents/article/243/giacomo-tachis-testimonianze-addetti-lavori/  https://winenews.it/it/lenoturismo-in-italia-vale-265-miliardi-di-euro-e-incide-per-il-27-del-fatturato-delle-cantine_427024/  https://www.regione.toscana.it/documents/10180/320308/Fare%20il%20vino%20e %20comunicare%20il%20vino%20/dc4442a3-66c2-4080-92f6-151480f230a9  https://www.winemeridian.com/news_it/fipe_confcommercio_per_i_pubblici_esercizi_ricav i_in_flessione_del_16_6_nel_iii_trimestre_2020_.html  https://www.winemeridian.com/italian_market/crisi_covid_19_le_aziende_cominciano_a_p arlare.html  https://www.winemeridian.com/italian_market/_arrivato_il_momento_di_scommettere.html IMMAGINI:

 Immagine 1: copertina de LA COMUNICAZIONE DIGITALE DEL VINO Manuale per

utilizzare al meglio gli strumenti digitali a disposizione ed evitare gli errori

 Immagine 2: logo Wine Meridian

 Immagine 3:

https://lh3.googleusercontent.com/proxy/1vCgqc7OM-4XmeSmgmtpfBopd35GIp3zS1wlBVasNeag3gODhb6Tch4DkXIfKKM73TDtswHPFxw3HreA Yg_i2VKTDe0HcJChkQE3-rRcDY9N4RXSAaE6nmM5kgPHVXrqBxuoLfQ

(23)

src=/upload/articoli/4292/tasting_digital2.jpg&w=738&h=428&zc=2  Immagine 5: Canva creato dalla redazione di Wine Meridian

 Immagine 6:https://wine.pambianconews.com/wp-content/uploads/sites/15/2016/03/vino-digitale.jpg

 Immagine 7: https://marketing-espresso.com/wp-content/uploads/2019/09/master-foodtech-politecnico-universita-cibo-vino-tecnologia-fonte-politecnico-torino.png

Figura

Illustrazione 1: pagina iniziale del libro La  comunicazione digitale del vino
Illustrazione 4: esempio di setting adatto per organizzare un webinar
Illustrazione 6: il settore del vino che entra nel mondo digitale
Illustrazione 7: la moda del momento: i tastings online

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