Volume 2
Dall’età austriaca alla nuova Italia
Tomo I
L’età austriaca e napoleonica
a cura di
D
ARIO
M
ANTOVANI
Almum Studium Papiense
Storia dell’Università di Pavia
Milano, 2015
N
on tutti i dotti sono capaci di essere in -struttori, né sanno comunicare agli altri quello che sanno. Il Rampinelli di questo talento era maravigliosamente dotato»: con queste pa -role Antonio Brognoli sottolineava nel 1785 la straor-dinaria dedizione all’istruzione dei giovani come uno degli scopi principali dell’attività scientifica di Ramiro Rampinelli. Fu, in effetti, la fama per le sue maravi-gliose capacità didattiche, spesso lodate dai contempo-ranei1, a indurre il Senato di Milano ad affidargli nel 1747 la cattedra di Matematica all’Università di Pavia, dove egli insegnò fino all’anno precedente la morte, avvenuta a Milano l’8 febbraio 1759.Nato a Brescia il 9 agosto 1697, in un’agiata famiglia di commercianti, Rampinelli compì gli studi di Let -tere e Filosofia presso i gesuiti nel Collegio delle Grazie della sua città natale2. Poi, in contrasto con il volere del padre che l’aveva destinato alla carriera giuridica, nel 1717 iniziò ad appassionarsi all’architettura militare e alla matematica. Frequentando l’amico Francesco Tor -riceni e il professor Giovanni Battista Mazzini, si procurò opere classiche di geometria, come gli Elementi di Eu -clide nella versione di Federico Commandino, le edizioni degli scritti di Archimede a cura di Francesco Mauro -lico, alcuni libri di Niccolò Tartaglia e di André Tacquet, che però il padre diede alle fiamme. La subitanea decisione del giovane Rampinelli di fuggire da casa per ar -ruolarsi nella cavalleria mutò grazie all’intervento dell’or-mai anziano padre gesuita G. Bornati, studioso di filoso-fia, che lo fece riconciliare con la famiglia e lo indirizzò allo studio dell’algebra sui testi di Tartaglia, di Ge rolamo Cardano e di François Viète, all’epoca poco letti in Italia. Con l’aiuto di Torriceni e Mazzini approfondì anche la geometria pratica, la trigonometria, le sezioni coniche e
la meccanica, e nel 1720 si recò a Bologna per comple-tare la sua formazione. Sotto la guida del primo profon-do cultore italiano del metoprofon-do differenziale di Gottfried Wilhelm Leibniz, il matematico Gabriele Man fredi (1681-1761), fratello del più noto astronomo Eustachio, che teneva all’Università il corso di Analisi sublime3, apprese la geometria cartesiana, il calcolo differenziale e quello integrale nel corso di Analisi sublime, che questi teneva all’Università4. Entrato novizio nella
congregazio-ne di San Becongregazio-nedetto sul Monte Uliveto a Bol ogna, il 1 novembre 1722 Rampinelli assunse il no me di Ra miro e l’anno seguente prese i voti sacerdotali.
Fra il 1727 e il 1731 Rampinelli si trasferì in Ve -neto, nel monastero di Sant’Elena a Venezia e poi nel convento di San Benedetto a Padova. Qui incontrò, nel settembre 1727, il celebre conte Jacopo Riccati (1676-1754), cui si rivolse per consegnargli una lettera di Eustachio Manfredi, e sopletterattutto per ricevere in -dicazioni su come proseguire i suoi studi sulla mate-matica e sulla fisica sviluppate di recente sulla scena europea5. Riccati, che era amico dei fratelli Manfredi
ed era solito visitarli a Bologna, dove studiavano i suoi figli Francesco e Agostino, non solo fu prodigo di con-sigli con Rampinelli, ma ne seguì personalmente l’istru-zio ne, fornendogli lel’istru-zioni e chiarimenti, nella sua villa a Castelfranco Veneto, nel 1728 e ancora nel 1729. Gli procurò anche «qualche documento, canone o proble-ma» nelle visite successive e nei carteggi che si andarono sempre più infittendo di richieste da parte del mo -naco olivetano6. I dubbi di Rampinelli riguardavano allora temi di analisi matematica e di meccanica dei cor pi solidi e fluidi. Ad esempio, lo interrogava sulla comunicazione del moto, sugli urti e sulla misura delle cosiddette forze vive, sui pendoli e sulle loro proprietà,
R
AMIRO
R
AMPINELLI
,
UN MAESTRO ESEMPLARE
Clara Silvia Roero
Università degli Studi di Torino
1BROGNOLI(1785, p. 85).
2TORRICENI(1760, pp. XXVI-XXVII); POZZI(1760, pp. VI-VII).
3Sulla sua biografia cfr. RICCATI(1760); TORRICENI(1760); ID. (1781); BROGNOLI(1785); GUERRINI(1919); SUCCI
(1992); ROERO- VENDOLA(1999); ROERO(2014).
4Cfr. MAZZONE- ROERO(1997); ROERO(2000); EAD. (2002); GIUNTINI(2009). 5Cfr. DIROVERO(1765); MICHIELI(1942-1943).
6R. Rampinelli a J. Riccati, 12 agosto 1728 (in MAZZONE- ROERO- LUCIANO2010, lettera 4). Figura 1– Ramiro Rampinelli (1697-1759),
«Matheseos Professor»; incisione di Domeni -co Cagnoni nell’antiporta delle Lec tio nes
opti-cae. BUPV.
N
«
Figura 2– Il convento olivetano di San Bar to -lomeo (contraddistinto dal n. 50) con gli isolati circostanisolati: qui visse Ramiro Rampinelli du -rante il suo primo soggiorno pavese (1732-1733) e, nel pe riodo delle lezioni, durante i suoi anni di do cen za universitaria (1747-1758). Particolare della mappa di Pavia commissionata da Ottavio Bal la da e incisa da Cesare Bonacina nel 1654 da un disegno del 1617 di Ludovico Corte. BUPV, Stampe Pavesi, 1, 8.
sulle resistenze dei fluidi, e gli confidava le difficoltà che incontrava nella risoluzione di equazioni diffe-renziali.
Dal giugno 1731 alla primavera 1732 Rampinelli soggiornò a Roma al monastero di Santa Maria Nuo -va. Ebbe occasione, in questo periodo, di confrontarsi con altri matematici e fisici rinomati, come Celestino Galiani e Antonio Leprotti, e di insegnare a Giuseppe Orlandi, con cui restò a lungo in contatto. Nel 1731 si recò a Napoli, dove incontrò Nicola De Martino, do cente all’Università e autore degli Statices Elementa (1729)7, un trattato di meccanica, cui Rampinelli era particolarmente interessato perché, ai fini del suo inse-gnamento desiderava coniugare la tradizione galileiana con i risultati e le teorie recenti di Isaac Newton, Leibniz, Jacob e Johann Bernoulli, Jacob Hermann e Pierre Varignon.
Per circa un anno, dal giugno 1732, visse a Pavia nel convento di San Bartolomeo e nel maggio 1733 fu chiamato a Bologna nel monastero di San Michele in Bosco per tenere corsi di Matematica, di Analisi infini-tesimale e di Fisica. Questi nuovi incarichi lo indussero a cercare sempre più l’aiuto e la consulenza dei Riccati su questioni di idrostatica e di fisica matematica, come è documentato nel loro denso epistolario. Rampinelli si rivolse dunque nuovamente al conte Jacopo e due dei suoi figli: Giordano (1709-1790), che risiedeva allora con il padre a Castelfranco8, e Vincenzo (1707-1775), che dal 1739 insegnava Matematica a Bologna nel Col legio gesuitico di Santa Lucia. Fra gli allievi che Ram -pinelli ebbe in questo periodo si ricordano Cesareo Giuseppe Pozzi e Cesareo Maria Sommariva che prose-guirono quindi con successo il loro magistero a Roma e a Bologna. Rampinelli trascorse poi sei mesi a Brescia
nel monastero di San Francesco, da luglio a dicembre 1740, e all’inizio di gennaio 1741 fu chiamato a Milano nel convento di San Vittore al Corpo per istruire i monaci nelle discipline matematiche e fisiche.
Parallelamente alle lezioni orali, Rampinelli redi-geva per gli scolari testi e trattati, rimasti per lo più inediti. L’unica eccezione fu il volume delle Lectiones opticae9, pubblicato postumo a Brescia, nel 1760. Pur non vertendo su temi di ricerca avanzata, quest’opera fu apprezzata dai contemporanei per la chiarezza e il rigore nell’esposizione e per la padronanza della lette-ratura anche estera sull’argomento, ad esempio con dimostrazioni più semplici di alcuni teoremi di Isaac Barrow nelle Lectiones opticae et geometricae10.
Fra le carte di Rampinelli, conservate a Padova nella Biblioteca del Seminario, e quelle dei Riccati re -peribili a Castelfranco, Padova e Udine, si trovano numerosi manoscritti autografi delle sue lezioni di Istituzioni di meccanica (Institutionum Mechanicarum Lectiones), di Idrostatica (Lectiones Hydrostaticae), di Trigonometria piana e sferica (Institutionum Trigono -metricarum Libri)11, di Ottica (Lectiones Opticae)12,
accanto ad altri testi con esercizi e appunti in lingua ita-liana, che talvolta inviava ai suoi corrispondenti veneti. A riprova del fatto che Rampinelli soleva sottoporre al giudizio e alla revisione dei Riccati i frutti dei suoi studi, da trasferire nelle lezioni agli allievi, troviamo il suo inedito autografo Elementi meccanici e statici, pres-so la Biblioteca Civica Joppi di Udine, costellato di annotazioni vergate dalla penna di Giordano Riccati13.
Non stupisce dunque che un analogo comporta-mento egli seguisse nei confronti di Maria Gaetana Agnesi (1718-1799), senza dubbio la migliore e più celebre fra i suoi allievi, di cui divenne il precettore per
7DEMARTINO(1727). 8MICHIELI(1944-1945). 9RAMPINELLI(1760). 10BARROW(1674).
11I tre manoscritti si leggono in PADOVA- BIBLIOTECA DELSEMINARIO, ms. DCCXI, t. 1. 12Ivi, ms. DCCXI, t. 2.
13UDINE- BIBLIOTECACIVICA“VINCENZOJOPPI”, Fondo Giordano Riccati, ms. 1168.
Figura 3– RAMIRORAMPINELLI, Lectiones
opticae, Brixiae, Excudebat Joannes Baptista Bos
-sini, 1760, frontespizio con vignetta incisa da Domenico Cagnoni. BUPV. Il volume, edito
dall’allievo Cesareo Maria Sommariva, riunisce le quindici lezioni che costituiscono un corso tenuto sull’Ottica all’Università di Pavia (cfr. BALDINI1982c, p. 880).
le discipline matematiche e fisiche nel 174114. Dal
1747 in poi il suo compito precipuo fu infatti quello di assecondare il desiderio di Pietro Agnesi, padre della studiosa, che l’aveva sollecitato a vigilare sulla stesura di un trattato di analisi destinato ai giovani. Per la rea-lizzazione di quest’importante progetto editoriale Rampinelli richiese l’intervento attivo dei matematici della famiglia Riccati. Il copioso epistolario che fra il 1745 e il 1752 si sviluppò fra il maestro, l’allieva e i tre Riccati15documenta, con ricchezza di dettagli, l’inte-ressante dialogo scientifico intorno a redazione, com-posizione e stampa delle Instituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana (1748)16.
Essendosi già avvalso personalmente dei loro inse-gnamenti su temi di analisi leibniziana e newtoniana e sulle relative applicazioni a problemi di geometria e meccanica, Rampinelli li riteneva – a buon diritto – i più competenti e disponibili a offrire consigli e com-menti, a rileggere, rivedere e suggerire perfezionamenti. L’im pegno era particolarmente gravoso, dal mo men to che l’autrice si prefiggeva di offrire la prima espo -sizione completa in lingua italiana dei metodi della geometria cartesiana, di quelli del calcolo differenziale e integrale, con annessi la trattazione delle equazioni differenziali e la risoluzione di problemi ed esercizi, utili ad apprendere le nuove tecniche. Non sentendosi all’altezza di sostenere da solo un tale compito, Rampinelli scrisse a Giordano Riccati, il suo principale interlocutore scientifico in quegli anni:
Poco dopo, che io venni in Milano ebbi il pia-cere di conospia-cere la Signora Contessa Donna Maria Agnesi Zittella molto versata nelle lingue Latina, Greca, ed anco Ebrea, oltre altre più fa migliari; di più molto dotta nelle migliori Me
-ta fisiche, e nella moda Fisica, nella Geo me tria, e nelle Mecaniche quanto basta per la Fisi ca, aveva qualche notizia nell’algebra cartesiana, ma acquistata da sé, perché non aveva qui chi potesse darle lume. Volle per tanto, che io la servissi in tale studio, come ho fatto, ed in poco tempo con robustezza e profondità di ta lento straordinaria si è impossessata a meraviglia della Cartesiana, e de’ due Calcoli infinitesima-li, al che si ha aggiunta l’applicazione di essi alle cose fisiche più sublimi. L’assicuro che mi ha sempre fatto, e mi fa stupore il vedere tanto talento, e tanto fondo di sapere in una Donna, che sarebbe particolare in un Uomo, e massime il vedere l’accompagnamento di una virtù mo -rale cristiana molto particolare. Essa Signora ha notate le molte ciarle da me udite intorno all’A nalisi, le ha di molto megliorate, ordinate, ed accresciute col proprio, e con la lettura de’ Libri, in somma ne ha formato un corpo, che si può chiamare una compita istituzione d’A -nalisi. Il Padre di lei averebbe caro, che si pub-blicasse quest’operetta; ma io e perché sono incapace, e perché in qualche modo ne ho pic-ciola parte, non voglio darne giudicio; quindi mi faccio a pregar lei e il Sig.r Conte Jacopo, acciò benignamente voglino prendersi la briga d’andar leggendo le scritture, che a parte a parte io le manderei, quando sento che sieno per farmi il favore, di cui supplico17.
Il 21 luglio 1745 Rampinelli gli inviò il manoscritto dell’Algebra cartesiana, con la preghiera di «incitare, cor-reggere, togliere, od aggiungere» ed «esaminare ogni cosa con tutto il rigore»18. Molto positiva fu l’impressione
Figura 4– Dettaglio dell’atto, datato 14 dicem-bre 1747, con cui il Senato nomina Ramiro Rampinelli docente a Pavia, «cum annuo sala-rio librarum mille» e la disponibilità di una ulteriore somma per libri e strumenti. ASMI,
Studi, p.a., cart. 425.
14Cfr. FRISI(1799); MASOTTI(1940); ID. (1962); MAZZOTTI(2007); ROERO(2014). 15MAZZONE- ROERO- LUCIANO(2010); ROERO(2014).
16AGNESI(1748).
17R. Rampinelli a G. Riccati, 9 giugno 1745 (MAZZONE- ROERO- LUCIANO2010, lettera 143). 18R. Rampinelli a G. Riccati, 21 luglio 1745 (ivi, lettera 146).
che tale stesura fece sull’anziano conte Riccati19,
condi-visa anche dal figlio Giordano20. Nel settembre del 1745 fu il manoscritto relativo al calcolo integrale a essere spedito, cui seguì nell’estate del 1746 quello rela-tivo al calcolo differenziale e al metodo inverso delle tangenti, cioè alla risoluzione delle equazioni differen-ziali. La stessa autrice si rivolse loro per avere chiarimen-ti, quando non poteva interpellare il suo precettore che si trovava a Brescia. Dal canto suo Rampinelli pregava i Riccati di essere severi nel giudizio e solerti nelle revisio-ni21. Espressioni di elogio giunsero nuovamente da Castelfranco, sottolineando che l’opera avrebbe fatto «onore alla nostra Italia»22. Ottenute tutte le revisioni e
osservazioni, nell’agosto del 1748 l’allieva ringraziò, per lettera e in modo esplicito nella prefazione delle In -stituzioni, i suoi tre maestri e Rampinelli si scusò con i Riccati per il gravoso compito che aveva loro affidato:
Io rendo al Sig.re Conte Jacopo, ed a lei som -ma grazia della bontà e sofferenza, che hanno avuto in questo lunghissimo, e nojoso affare di esaminare tanta robba, e molto più le rendo grazie perché io sono stato la causa del loro incomodo e disturbo23.
Ben consci dell’importanza della trasmissione delle conoscenze di base per elevare il livello culturale del Paese e far decollare la ricerca matematica d’avan-guardia, Rampinelli e i Riccati, educando e sostenen-do Maria Gaetana Agnesi avevano centrato lo stesso obiettivo. I semi gettati e il loro sodalizio portarono i frutti sperati. Nessun’altra opera italiana di analisi ebbe, infatti, l’onore di due traduzioni in Europa nel XVIII e all’inizio del XIX secolo, sotto l’egida delle prestigiose Accademie scientifiche di Parigi e di Londra. Rampinelli morì a Milano l’8 febbraio 1759.
Figura 5– Maria Gaetana Agnesi (1718-1799) in un’incisione di inizio XIX sec. BUPV.
Figura 6– MARIA GAETANA AGNESI, Insti tu
-zioni analitiche ad uso della gioventù italiana,
In Milano, Nella Regia-ducal Corte, 1748, fron tespizio con vignetta incisa. BUPV.
19J. Riccati a M.G. Agnesi, 18 agosto 1745 (ivi, lettera 147). 20G. Riccati a R. Rampinelli, 19 agosto 1745 (ivi, lettera 148).
21R. Rampinelli a G. Riccati, 7 ottobre 1745, 25 maggio 1746, 29 giugno 1746 (ivi, lettere 152, 156 e 158). 22G. Riccati a R. Rampinelli, 4 agosto 1746 (ivi, lettera 160).
23R. Rampinelli a G. Riccati, 21 agosto 1748 (ivi, lettera 189).
Figura 7– Prima lezione del corso di Istituzioni meccaniche di Ramiro Rampinelli. PADOVA
I
L’
ETÀ AUSTRIACAIl quadro istituzionale
La Lombardia austriaca. Il contesto politico e istituzionale . . . .
p.
3
C
ARLOC
APRAVicende istituzionali di Pavia e provincia nel Settecento . . . .
13
C
HIARAP
ORQUEDDUIl “sistema letterario” milanese-pavese tra il 1706 e il 1740
La formazione superiore in età austriaca tra Pavia e Milano (1706-1740) . . . .
25
S
IMONAN
EGRUZZOpersonaggi Lo studente Carlo Goldoni
. . . .
43
SIMONANEGRUZZOdocumenti Gerolamo Saccheri e la geometria non euclidea
. . . .
47
RICCARDOROSSOpersonaggi Ramiro Rampinelli, un maestro esemplare
. . . .
49
CLARASILVIAROEROI Collegi dell’Università e i Collegi professionali . . . .
53
S
TEFANIAT. S
ALVIdocumenti Il vescovo-cancelliere fra atti accademici e presenze rituali
. . . .
61
SIMONANEGRUZZOL’organizzazione dell’Università. L’età teresiana (1740-1780)
1740-1765: un declino inarrestabile? Il Senato milanese “recalcitrante” tra misure
riformistiche di ripiego e modesti segni di rinnovamento dell’Ateneo pavese . . . .
63
M
ARIAG
IGLIOLA DIR
ENZOV
ILLATA1765-1771: gli anni decisivi per la riforma. Dall’incubazione ai risultati . . . .
83
M
ARIAG
IGLIOLA DIR
ENZOV
ILLATA1771-1780: la riforma attuata . . . .
115
C
LAUDIAB
USSOLINOL’organizzazione dell’Università. Dall’età giuseppina alla Rivoluzione
La piena realizzazione settecentesca di una Università dello Stato . . . .
129
E
LENAB
RAMBILLAistituzioni Il Direttorio medico-chirurgico all’Università di Pavia e la riforma della sanità in Lombardia
. . . .
151
ELENABRAMBILLAistituzioni Il Seminario Generale nella Facoltà teologica
. . . .
p.
155
ELENABRAMBILLAdocumenti «Un paese diverso da quello che eravamo». Il giudizio di Pietro Verri sulle riforme teresiane e giuseppine
. . . .
157
GIANMARCOGASPARIdocumenti Un’elegia del riformismo asburgico e un inno alla libera ricerca: l’Invito a Lesbia Cidonia di Mascheroni
. . . .
159
DUCCIOTONGIORGIdocumenti Gli «scolari» e i «loro doveri»
. . . .
163
VALENTINACANIdocumenti Cenni sulla vita studentesca e sulla diffusione delle idee francesi
. . . .
167
ELENABRAMBILLALe Scuole Palatine di Milano e l’Università di Pavia
Le Scuole Palatine di Milano e il complesso di Brera . . . .
169
A
GNESEV
ISCONTIpersonaggi Una cattedra per Cesare Beccaria. L’insegnamento di Economia pubblica alle Scuole Palatine
. . . .
177
GIANMARCOGASPARIpersonaggi Il botanico Fulgenzio Vitman e i rapporti fra l’Università di Pavia e le Scuole Palatine di Milano
. . . .
181
AGNESEVISCONTILe Facoltà dal 1765 al 1796
La Facoltà di Teologia . . . .
183
M
ARCOB
ERNUZZIdocumenti I piani di studio della Facoltà teologica
. . . .
211
MARCOBERNUZZIdocumenti L’ecclesiologia di Pietro Tamburini: Chiesa, concilio, vescovi
. . . .
213
MARCOBARBIERIdocumenti L’episcopato contro la Facoltà teologica
. . . .
215
MARCOBARBIERIpersonaggi John Lanigan
. . . .
219
JOHNMEDDEMMENpersonaggi «Tamburini, Lanigan, Rezia, Frank, vi arcisalutano». Frederik Münter e l’Università di Pavia
. . . .
223
FEDERICOZULIANILa Facoltà di Giurisprudenza prima e dopo la riforma teresiana . . . .
227
M
ARZIAL
UCCHESIpersonaggi «Contra Interpretes potius quam contra auctores juris antiqui».
Antonio Giudici e la via culta alla riforma dell’insegnamento giuridico
. . . .
243
FEDERICOBATTAGLIAdocumenti Maria Pellegrina Amoretti: il manoscritto inedito
. . . .
247
GIOVANNIZAFFIGNANIpersonaggi Giacinto Gandini e la Parafrasi di Teofilo. Presagi di storia giuridica
a Pavia nel Settecento
. . . .
251
DARIOMANTOVANILa Medicina nel Settecento . . . .
259
P
AOLOM
AZZARELLO- V
ALENTINAC
ANIpersonaggi Giovanni Alessandro Brambilla
. . . .
291
MARIACARLAGARBARINOdocumenti L’«uomo zamputo» di Pietro Moscati. La prolusione pavese del 1770
. . . .
295
GIANMARCOGASPARIpersonaggi Agli albori della Clinica pavese: Giambattista Borsieri
. . . .
297
VALENTINACANILa Facoltà di Filosofia . . . .
p.
301
A
LESSANDRAF
ERRARESI- L
UCIOF
REGONESEpersonaggi Ruggiero Giuseppe Boscovich
. . . .
349
LUCAGUZZARDIdocumenti La lettera di Giannambrogio Sangiorgio a Linneo: alle origini della Storia naturale in Lombardia
. . . .
353
ALESSANDRAFERRARESIpersonaggi Lazzaro Spallanzani. Esperimenti e diari di laboratorio
. . . .
363
MARIATERESAMONTIpersonaggi L’intrigo Spallanzani
. . . .
369
PAOLOMAZZARELLOpersonaggi Il professore e la cantante
. . . .
373
PAOLOMAZZARELLOdocumenti La pila di Volta
. . . .
377
LUCIOFREGONESEdocumenti La controversia Volta-Galvani nel Diario di Mangili e nei versi di Mascheroni
. . . .
383
FRANCOGIUDICEluoghi L’immagine dello scienziato. La tomba di Alessandro Volta a Camnago e altre iconografie voltiane
. . . .
387
GIANPAOLOANGELINIpersonaggi «Dolce è sentir d’argute corde il suono». Gli anni dell’insegnamento pavese di Aurelio de’ Giorgi Bertola
. . . .
391
GIUSEPPEPOLIMENIdocumenti Le Memorie di Vincenzo Rosa
. . . .
397
CLAUDIABUSSOLINOdocumenti Luigi Valentino Brugnatelli e le riviste scientifiche
. . . .
399
GIULIACASALII luoghi
Il palazzo dell’Università fra Sette e Ottocento . . . .
403
L
UISAE
RBAMagnificenza e decoro. Il sistema e l’architettura dei Collegi universitari nell’età teresiano-giuseppina (1770-1790) . . . .
417
G
IANPAOLOA
NGELINIIl Collegio Germanico-ungarico di Pavia (1781-1796) . . . .
427
A
LBERTOM
ILANESIdocumenti L’Università di Pavia nelle guide e nei libri di viaggio del Settecento
. . . .
435
GIANFRANCALAVEZZIII
L’
ETÀ NAPOLEONICA Il quadro istituzionaleLa situazione politico-istituzionale (1796-1814) . . . .
441
G
IANLUCAA
LBERGONI Il periodo giacobino (1796-1802)I docenti pavesi dal Triennio repubblicano al 1803 . . . .
451
G
IANLUCAA
LBERGONIpersonaggi Università, giansenismo, Rivoluzione: Francesco Antonio Alpruni
. . . .
461
MARCOBARBIERIProposte e piani di riforma durante la prima Cisalpina . . . .
463
A
NGELOB
IANCHIdocumenti I «semi della virtù». Giovanni Rasori e il calendario dell’anno V
. . . .
p.
471
GIULIADELOGUdocumenti «Giovine stuolo di virtude spinto». Documenti di vita studentesca (1796-1799)
. . . .
475
GIULIADELOGUGli anni di Napoleone
Tra Repubblica e Regno. I nuovi ordinamenti . . . .
481
A
LESSANDRAF
ERRARESIdocumenti L’Istituto Nazionale della Repubblica e del Regno d’Italia
. . . .
509
LUIGIPEPEistituzioni Il sistema scolastico militare a Pavia in età napoleonica
. . . .
513
FABIOZUCCAistituzioni L’Osservatorio astronomico di Brera nella Legge sui piani di studi e di disciplina
per le Università nazionali (31 ottobre 1803): il regolamento di Barnaba Oriani
. . . .
519
AGNESEMANDRINO- AGNESEVISCONTIdocumenti «Almi figli del vero». Studenti tra Accademie e guardie d’onore (1801-1806)
. . . .
523
GIULIADELOGULa prolusione pro studiorum inauguratione in età francese (1797-1809) . . . .
527
D
UCCIOT
ONGIORGIdocumenti Foscolo professore a Pavia e l’Orazione dell’Origine e dell’Ufficio della Letteratura
. . . .
535
DARIOMANTOVANIluoghi La casa pavese di Ugo Foscolo
. . . .
543
GIANFRANCALAVEZZILe Facoltà
La Facoltà legale in età napoleonica . . . .
551
E
LISABETTAD’A
MICOpersonaggi Gian Domenico Romagnosi
. . . .
561
CARLADEPASCALEpersonaggi Liberalismo e liberismo nella prima metà dell’Ottocento.
Giacomo Giovanetti dalla Facoltà legale napoleonica alle riforme carloalbertine
. . . .
565
ETTOREDEZZALa Facoltà di Medicina dal 1796 al 1814 . . . .
571
P
AOLOM
AZZARELLO- M
ARIAC
ARLAG
ARBARINOpersonaggi Luigi Sacco e la vaccinazione antivaiolosa
. . . .
601
MARIACARLAGARBARINOpersonaggi Agostino Bassi e la teoria del contagium vivum
. . . .
605
MARIACARLAGARBARINO- VALENTINACANI- PAOLOMAZZARELLOpersonaggi Vita avventurosa di un ex studente della Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia: Augustus Bozzi Granville
. . . .
609
MARIACARLAGARBARINOluoghi La casa di campagna di Antonio Scarpa
. . . .
611
ANNALETIZIAMAGRASSIMATRICARDILa Facoltà fisico-matematica . . . .
617
A
LESSANDRAF
ERRARESI- L
UCIOF
REGONESEdocumenti Geometria controcorrente: Lorenzo Mascheroni
. . . .
647
RICCARDOROSSOpersonaggi Analisi matematica e probabilità in Fontana, Brunacci e Bordoni
. . . .
649
RICCARDOROSSOA
BBRIFERDINANDO(1984), Le terre, l’acqua,le arie. La rivoluzione chimica del Settecento,
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