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Effetti della concimazione azotata su frumento duro in un tipico ambiente mediterraneo

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(1)

S1"UDI SASSARESI

Sezione

III

1976

Volume XXIV

ANNALI DELLA FACOLTÀ DI AGRARIA DELLtUNIVERSITÀ DI SASSARI

DIRETTORE: O. SERVAZZI

COMITATO DJ REDAZIONE: M. DATTILO. F. FATICIIENTI • L. lODA. F. MAR.RAS A. MILELLA • P. prCCAKOLO • A. PIETRACAPRINA • K. PROTA • G. KIVOUtA

R. SATrA - C. TESTINI • G. TORRE - A. VODRET

ORGANO Ul!flCIALE

DELLA SOCIETÀ SASSARESE DI SCIENZE MEDICHE E NATURALI

GALLIZZI • SASSARI -1971

I

St. Sasso 111

Agr·1

(2)

dell'Università degli Studi di Sassari (Direttore: Prof. GI USEPPE RIVOIRA)

Centro Regionale Agrario Sperimentale di Cagliari (Direttore: Prof. MAURO DEIDDA)

Effetti della concimazione azotata

su

frumento duro in un tipico ambiente mediterraneo

MAURO DEIDDA· • GIAN FRANCO MARRAS ••

Le rese del frumento duro in Sardegna hanno mostrato un regolare in-cremento nel1'ultimo decennio, seppure in misura non così rilevante come neHe altre regioni del Meridione d'Italia. Tale incremento è determinato da molteplici fattori. fra cui l'abbandono di terreni marginali. l'introduzione di

cultivar più produttive. l'adozione di più razionali tecniche di coltivazione.

Fra queste, un posto predominante riveste la concimazione. in particolare quella azotata. Vari e comp!essi sono i fattori che intervengono sulla

em·

cienza di tale mezzo tecnico e fra questi assumono importanza notevole le condizioni ambientali come natura dci terreni e clima, segnatamente il totale c la distribuzione delle piogge durante i mesi del1'anno, l'andamento termico e dei venti, per i loro effetti sulla evaporazione del terreno e suna traspi-razione delle piante.

• Direttore del Cpntro Regionale Agrario Sperimt'ntale di Cagliari. •• Assistente ordinario.

- Il lavoro è da attribuire in parti uguali ai due Autori.

Alcune delle psperienze descritte sono state finanziate dal Consiglio Nazionale

delle Ricerche.

L.a\·oro presentato all·Ita1ian~Israpli Symposium on Dry Land Agriculture -Agrott'chniqut!s and Breeùing Concept for Fipld Crops. Tel. Aviv 7-12 Xovpm-bre 1976.

(3)

Per la sua posizione geografica la Sardegna si trova in piena area cli-matica mediterranea, con precipitazioni medie annue variabili da 650 mm nelle zone di pianura a 1.200 mm oltre i 1.000 metri di altitudine (I).

Il regime pluviometrico presenta notevole variabilità nei singoli totali annui ed una irregolare distribuzione stagionale.

L'inizio delle piogge, dopo la quasi assoluta siccità estiva, si registra normalmente a settembre, anche se non è infrequente il prolungarsi della siccità estiva fino a novembre. Il massimo del1e precipitazioni si verifica durante l'inverno; col mese di maggio ha inizio la forte flessione che è propria dei mesi estivi.

Le piogge primaverili. in particolare quelle di aprile, presentano una grande irregolarità, tanto che in alcuni anni possono verificarsi precipita-zioni superiori a quc1le di ottobre, mentre in a1tri non si hanno che pochi millimetri.

La media annua delle temperature minime è superiore a IO

(le

in tutte

le zone costiere e di pianura ed è compresa fra 7 e 9 OC in quene interne di montagna. I massimi termici si registrano neHe zone costiere e nelle zone interne dena Sardegna meridionale, con medie invernali superiori ai IO °C

ed estive intorno ai 30 ClC.

Il regime anemometrico è caratterizzato dalla elevata frequenza e pre-dominanza di venti occidentaH in quasi tutte le stagioni, con velocità normal-mente inferiore ai IO m-', anche se non mancano velocità superiori ai 25 m-I,

OItre che negli andamenti climatici. differenze notevoli si riscontrano nella natura e, quindi, nelle caratteristiche dei terreni in relazione ai diffe-renti substrati pedogenetici, alla tessitura. alla profondità dello strato arabile. Caratteri comuni alla quasi generaHtà dei terreni dell') sola sono la carenza di fosforo. di sostanza organica e, quindi, di azoto, mentre la dotazione di potassio risulta soddisfacente.

In tali condizioni ambientali la predisposizione di appropriati pro-grammi di fertilizzazione, soprattutto azotata, risu1ta oltremodo difficile.

Pertanto, al fine di avere indicazioni più adeguate circa le dosi, le epoche di somministrazione e le forme di azoto più idonee nella concimae

zione del grano duro in Sardegna, l'Istituto di Agronomia dell'Università di

(I) ARRIGO~I P. V' .• 1968 - Fitoclimatologia d~na Sardegna. "'t:bbia 23 : 1-100,

Istituto botanico della Università - Firenze.

(4)

Sassari ed il Centro Regionale Agrario Sperimentale di Cagliari, nel periodo compreso fra il 1963 ed il 1975, hanno effettuato numerose prove in ambienti tipici della Sardegna (tab. I).

Tab. r -

Anni, località di sperimentazione, cultivar impiegate, piogge ed

ET P calcolata per i mesi di aprile e maggio.

- -

-Piogge (P) ETP (I)

P-ETP

mm mm

Anno Località Cultivar

apri- mag- apri- mag- apri-

ma.g-le gio le gio le gio

' -1<)63-- Sassari Cappelli 3':: 24 63 75 -28 -51 196 4- » Il 29 5 64 85 -35 -80 I964b Alghero ») 34 3 66 86 -32 -83 I <)65C Sassari ») 13 18 62 79 -49 -61 [971 - Sassari { Maristella Casteldelmonte 14 54 67 80 -53 -26 197Id Oristano { ~Iaristella Casteldelmonte 27 22 67 82 -40 -60

I97 2c Sassari { Maristel1a

Casteldelmonte 43 66 64 80 -21 -14 t972d Oristano

f

Maristella ( Casteldelmonte 50 145 71 87 -21 +58 1972e Cagliari ~faristdla 48 109 61 75 -13 +34 1973e » l) 5 I 59 80 -54 -79 1973f Las Plassas Il 51 I 1974C Cagliari Il 76 I 56 71 +20 -70 I 97S= » )) 18 47 64 80 -46 -33 -a) terreno da alluvione, argilloso. profondo;

b} )) autoctono da arenarie. sabbio-limoso, poco profondo;

c) ) autoctono da calcare miocenico. sabbio-limo-argilloso. mediamente profondo;

d) ») da alluvione recente, argilJoso, profondo;

e) » da alluvione antica, sabbio-argilloso, mediamente profondo;

f) )) da alluvione recente, argilloso. profondo ;

(I) Calcolata con la formula di Blaney-Criddle utilizzando come coefficiente coltu-rale 0.85.

(5)

Nelle diverse prove le dosi di N hanno variato da o a 180 Kg/ha.

La reattività del grano duro alla concimazione azotata è in relazione soprattutto alla entità delle piogge del periodo aprile-maggio. Nel 1972, con

decorso primaverile sufficientemente piovoso (tab. I), in tutte le prove, sono stati rilevati, con la cv Maristella e Casteldelmonte, significativi incrementi di produzione fino alle dosi di 100-120 Kg/ha di N (fig. I). Con la cv

Mari-stena tali incrementi sono stati del 14°Al a Sassari passando da 80 a 120

Kg/ha di N. del 13% a Cagliari da 60 a 100 Kg/ha di N e del 24% ad

Oristano da 80 a 120 Kg/ha di N. 4.0 3.0

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18d

Fig. I - Produzione di granella in funzione delle dosi di azoto somministrate.

(6)

Negli anni a decorso primaverile siccitoso, come in particolare nel 1973 e 1974, non sono stati osservati ulteriori incrementi di produzione con dosi di N superiori a 60-80 Kg/ha; in qualche caso la produzione di granella è

risultata 1inearmente decrescente con J'aumentare delle dosi di N da 60 a

180 Kg/ha. Nel1a prova di CagHari del 1973, rispetto a 60 Kg/ha di N sono

stati rilevati decrementi di produzione del 3-Il e 17% rispettivamente con

100, 140 e 180 Kg/ha di N.

Con ]a cv Cappelli, nelle prove effettuate ad Alghero e Sassari sono stati ottenuti incrementi di produzione soltanto fino alle dosi di 40-60 Kgjha di N. D'altra parte è da tener presente che l'efficienza di dosi elevate di N, in annate con abbondanti piogge primaverili, è molto spesso ridotta in se-guito alrallettamento cui soggiace la maggior parte delle cultivar di grano duro più diffusamente coltivate, caratterizzate da taglia alta o medio-alta. In generale, l'andamento della produzione in funzione delle dosi di N è risultato analogo in diversi tipi di terreno, ma l'entità delle rese, in senso assoluto, è risultata maggiore nei terreni formatisi su alluvioni recenti; pro-fondi, a tessitura argillosa, caratterizzati da elevata capacità di ritenzione idrica, come quelli di Sassari nella prova del 1964, di Oristano e Las Plassas.

Nelle diverse prove, la produttività per Kg di N somministrato, in tutti

i casi decrescente con l'aumentare delle dosi di N, ha variato da un mas-simo di 100 Kg con la dose di 40 Kg/ha di N nella prova del 1963 a Sas-sari ad un minimo di II,3 Kg con 180 Kg/ha di N a Cagliari nel 1974.

Differenze rilevanti, soprattutto alle dosi di concime meno elevate, sono state riscontrate in relazione alla natura dei terreni.

Gli effetti delle dosi crescenti di N si esplicano in un aumento del nu-mero di spighe per unità di superficie (fig. 2) che, in condizioni di suffi· cienti disponibilità idriche per 1a coltura nel periodo che intercorre tra la spigatura e la maturazione, si traduce in un aumento di produzione. Partico-larmente nelle annate con scarse precipitazioni primaverili, all'aumento del numero di spighe fa riscontro una riduzione del numero di cariossidi per spiga e, soprattutto, del peso unitario delle cariossidi (fig. 3, 4). In tali con-dizioni si verificano incrementi di produzione in corrispondenza di apporti 1imitati di fertilizzante, mentre nessun ulteriore incremento è dato osservare alle dosi più elevate che, in qualche caso, determinano addirittura decre· mento di produzione.

Non sono del tutto note ]e cause che provocano la bianconatura de] grano duro.

(7)

400 300 200 700 ... E 600 GJ C. 500 GJ .z:. O'l 400 c. VI 300 ""C Z 200 400 300 200 100 ..:::, ~7'.~"

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1010 120 140 D o s d N (Kg/Ha) 1 160 1 180

Fig. 2 - Numero di spighe per unità di superficie in funzione delle dosi di azoto

somministra te.

~ indubbio che i diversi andament'i climatici incidano in modo diverso suna dimensione del fenomeno. Infatti. in alcune annate l'ncidenza della bianconatura è molto elevata, in altre quasi nulla.

Nelle annate in cui il fenomeno appare consistente, l'effetto della con· cimazione azotata nel ridurre la percentuale di cariossidi bianconate è quanto

(8)

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Fig. 4 - Peso di 1000 cariossidi in funzione delle dosi di azoto somministrate.

mai marcato. Significativi sono i dati relativi alle prove del 1975 a Cagliari, in cui la bianconatura è stata ridotta dall'8o% della tesi senza concima-zione azotata al 37% con la somministraconcima-zione di 100 Kg/ha di N e del 196.5

a Sassari in cui la bianconatura è diminuita dal 32 al 2. DA:, con 1e dosi rispet-tivamente di o e 120 Kg/ha di N (fig. 5).

Talvoha, a una riduzione della bianconatura per effetto di elevate somministrazioni azotate corrisponde una diminuzione del peso unitario del· 1e cariossidi conseguente alla « stretta», in seguito a carenza idrica o ad

(10)

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...

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Fig. 5 - Percentuale di bianconatura in funzione delle ùosi di azoto somministrate.

vata richiesta evapotraspirativa dell'atmosfera nella fase di maturazione della granella.

Alla diminuzione della bianconatura corrisponde un incremento nella percentuale di proteine della cariosside (fig. 6). Ugualmente, a più bassi li·

velli di produzione, determinati da sfavorevoli condizioni climatiche. si os-servano elevate percentuali di proteine che, tuttavia, non aumentano in senso assoluto, cioè come produzione di proteine per unità di superficie. Nel J972,

nella prova di Cag1iari~ ad incrementi dei valori della percentuale di proteine variabili dall' I I al 13 0/0, con l'aumentare della dose di N da 60 a 180 Kg/ha, fanno riscontro produzioni di proteine per ettaro comprese fra 304 e 407

(11)

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Fig. 6 - Percentuale di proteine deHa graneHa in funzione deHe dosi di azoto som· ministra te.

Kg/ha; nel 1973 a valori percentuali del contenuto proteico della granel1a compresi fra 12 e 18°k fanno riscontro rese di proteine per unità di

super-ficie, rispettivamente di 318 e 394 Kg/ha, simiB a quelJe ottenute neH'anno precedente. Evidentemente in condizioni di aridità, i più elevati valori della percentuale di proteine del1a granel1a sono da mettere in relazione alla

mi-nore sintesi di carboidrati conseguente al1a ridotta attività fotosintetica. Quando l'acqua è il fattore limitante, le concimazioni azotate tardive. p. es. alla spigatura, non mostrano nessuna efficacia sulla produzione anche se sembra che agiscano favorevolmente nel ridurre la bianconatura (tab. 2). D'altra parte, i risultati delle prove effettuate nel triennio 1972-74 (Cagliari) non mettono in evidenza differenze di produzione fra la concimazione ef-fettuata tutta alla semina e quel1a frazionata parte alla semina e parte in copertura (tab. 3).

Ugualmente. non sono state rilevate differenze statisticamente

signifi-cative somministrando l'azoto sotto forma ureica o nitrico-ammoniacale (tab. 4).

(12)

Tab. 2 - Produzione di granella, numero di cariossidi per spiga, peso di

IODD semi e bianconatura in funzione della modalità di

sommin;-strazione dell' azoto negli anni 1963 e 1964.

Produzione di Numero di Peso di Cariossidi granella cariossidi 1000 cariossidi bianconate

Anno t/ha per spiga gr %

l 2 I 2 l 2 I 2

1963- 4.1 4,2 43 45 53.7 54. 8 8,4 6,0

1963b 2.3 2,2 31

32 43.1 42,0 26,5 I8,6

(I) Concimazione azotata effettuata un terzo alla semina e gli altri due terzi metà all'accestimento e metà alla levata;

(2) Concimazione azotata effettuata un terzo alla semina e gli altri due terzi metà alla levata e metà alla spigatura. Valori medi di 3 dosi di N (40-60-80 Kgfha).

Tab. 3 • Produzione di granella, numero di spighe per unità di superficie, numero di cariossidi per spiga, peso di IDDO mesi, bianconatura e

proteine in funzione della modalità di somministrazione dell'azoto negli anni I972, 1973 e

1974-Produz.

Numero Numero Peso Cariosc;idi Proteine

di

di di di 1000 bianco- della

Anno granella spighe/mq cariossidi cariossidi nate o/ granella

t/ha per spiga gr ,o (Nx 5.7):

%

I 2 I 2 T 2 I 2 I :2 I 2 1972 • 3.0 3. 0 3°5 296 21 22 46 ,3 46,1 4.9 6,0 12,4 12,3 I 973e 2,4 2,5 300 293 26 26 3 1,3 32 •1 3.3 2.6 15, I J4,6 1974c 2,2 2,3 246 245 23 23 39.5 39.6 7,6 8,2 12,3 12,0

(l) Concimazione azotata effettuata tutta alla semina.

(2) Concimazione azotata effettuata per un terzo alla semina e per due terzi in copertura con due somministrazioni. Valori medi di 4 dosi di N (60-100-180

(13)

Tab.

4 - Produzione di granella, numero di spighe per unità di superficie. peso

di

IOOO semi, bianconatura e proteine in funzione della forma

di azoto somministrato.

-Produzione Peso di Cariossidi Proteine

di granella Numero di 1000 bianconate della

t/ha spighe/mq cariossidi o; granella

Anno gr IO (Nx5.7): ~~

-

-nitr. nitr. nitr, nitr. nitr.

urea urea. urea un~a urea

amm.

amm. amm. amm. amm.

I972e 3.0 3,0 2g8 3°5 46,1 46.3 5,0 6.0 12,2 12,1

1973e 2,4 2,4

300 293 3t,3 32 ,1 3,2 2,7 14,6 15.1

1974e 2.3 2,2

243 247 39.8 39,2 8,1 7,8 Il.9 12,4

In sintesi,

il

risultato produttivo della coltivazione del frumento duro, in ambiente temperato arido come quello deIIa Sardegna, è strettamente correlato alte disponibilità idriche del terreno nel periodo corrispondente alla parte finale del ciclo biologico della pianta (spigatura-maturazione), in cui più elevate sono le richieste di acqua da parte delle colture. In tale periodo, compreso fra l'ultima decade di aprile, maggio e la prima decade di giugno. le piogge sono normalmente poco abbondanti e, in tutti i casi, molto variabili da un'annata all'altra.

In tali condizioni, oltre l'adozione di razionali tecniche di coltivazione ai fini di una migliore utilizzazione dell'acqua da parte delIa coltura (lavo-razione, concimazione, diserbo), appare quanto mai opportuna la scelta di cultivar caratterizzate da precocità di spigatura che consentono di sfuggire, seppure parzialmente, agH effetti negativi determinati da carenza idrica nella fase riproduttiva delIa pianta.

RIASSUNTO

Dopo una breve descrizione dell'ambiente pedo-climatico della Sarde-gna, si riferiscono i risu1tati della sperimentazione effettuata dall'Istituto di Agronomia generale e Coltivazioni erbacee dell'Università di Sassari e dal Centro Regionale Agrario Sperimentale di Cagliari sulla concimazione

(14)

Vengono esaminati alcuni aspetti relativi alle dosi di N, all'epoca di somministrazione, a diversi formulati di concime in funzione degli anda-menti stagionali, della natura del terreno, deUa precessione colturale e di

differenti cultìvar.

L'efficacia della concimazione risulta strettamente correlata alle riserve idriche. disponibili in particolare nelle fasi biologiche successive alla spi4

gatura.

Gli incrementi di produzione che si realizzano con le somministrazioni azotate alla semina o nel periodo invernale risultano dipendenti principal-mente dalrincremento de] numero di spighe per unità di superficie.

Riflessi positivi sulla fertilità della spiga e sul peso unitario delle ca-riossidi si verificano con le somministrazioni tardive purchè nel terreno esi-stano sufficienti disponibilità idriche. In condizioni di carenza idrica dosi di azoto anche non elevate determinano decremento di produzione conseguente alla riduzione del peso unitario delle cariossidi.

Oltre agli aspetti produttivi sono esaminati gli effetti della concima-zione azotata sulle caratteristiche qualitative della granella, in particolare sulla bianconatura e sul contenuto proteico.

SUMMARY

After a brief description of the pedo-climatic environment of SardiniaJ

the resu1ts of the experiments carried out by the Istituto di Agronomia ge· nerale e Coltivazioni erbacee delrUniversità di Sassari and of the Centro Regionale Agrario Sperimentale di Cagliari on the usage of nitrogen fertili-zation on durum wheat are presented.

Some aspects are examined related to the quantities of nitrogen used at the ti me of supply, various types of fertilizers in re1ation to seasonal course, the nature of the soiI, the preceding cultures and the different cultivars.

The effectiveness of the fertiHzation is closely re1ated to the water re-serve, particularly during the biological phases following heading.

The production increases, obtained by supplying nitrogen at the moment

of sowing or in winter time, are a consequence due mainly to the increased number of ears per surface unito Positive effects on the productivity of the ear and on the weight of the kernel are observed with a late supply of nitrogen, provided, naturally, that there is in the soil enough water supply.

In conditions where there is absence of water even not very high quantities

of nitrogen cause a decrease of the yield, consequent to a reduction of the

kernel weight.

Besides the productive aspects, the efIects of the nitrogen are a1so examined on the qualitative features of the seed, in particular on the yellow berry and on the proteic contento

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