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La misura qualitativa nei sistemi educativi e formativi

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Academic year: 2021

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Prof. Paolo Citti Ing. Gianni Campatelli

Università degli Studi di Firenze

Dr.sa Paola Micheletti

Consulente IRRE Toscana

La misura della Qualità nei

sistemi educativi e formativi

Firenze, 28 Ottobre 2004

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 2

La Qualità nella Formazione

Non sempre l’approccio verso la Qualità

utilizzato negli altri contesti porta a dei risultati tangibili

nell’educazione

“Il bisogno di valutare le attività ed i progetti formativi è crescente in tutti i campi, nel privato e nel pubblico. Gli interventi

valutativi si moltiplicano, ma non sempre colgono la

sostanza, l’effettiva qualità, delle attività

svolte” M. Lichtner

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 3

Perché fare Qualità?

La situazione formativa attuale, sia scolastica che rivolta ad adulti, sta sperimentando una forte

evoluzione, legata al cambiamento del contesto sociale e degli obiettivi formativi che la porta a mettere continuamente in discussione i propri processi

I processi formativi devono quindi adattarsi molto rapidamente a questi cambiamenti

Un cambiamento rapido ed effettivo può verificarsi solo se è disponibile un sistema di

controllo continuo del processo finalizzato all’individuazione dei fattori influenti sul

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 4

Il percorso della Qualità

Lo sviluppo di azioni di miglioramento

presuppone sempre una fase preliminare:

La misura oggettiva del processo

La misura è necessaria per intraprendere azioni capaci di migliorare realmente il

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 5

La misura della Qualità

La misura avviene tramite indicatori

Quantificabili (produzione, ore/uomo, etc.) Universalmente accettati (fatturato, market share, etc.) Difficilmente quantificabili (preparazione studenti, soddisfazione famiglie, etc.)

Non “universali”

(rapporto obiettivi – risultati, costruzione significati, etc.)

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 6

La Misura della Qualità

Si incontrano due principali problematiche:

 E’ necessario definire cosa si intende per qualità di una

organizzazione educativa

 Si devono sviluppare degli approcci adatti per misurare

degli indicatori spesso qualitativi

Due scuole di pensiero: obiettivi-risultati e costruzione di significati

Sviluppo di approcci per l’utilizzo i dati qualitativi per il miglioramento dei processi,caratterizzati da una forte contestualizzazione delle informazioni

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 7

Il modello obiettivi-risultati

Postulato inizialmente da Tyler, può essere denominato goal-oriented

Le prestazioni dei processi formativi sono legate alla valutazione di quanto si siano ottenuti dei risultati previsti in una fase iniziale di

pianificazione dell’attività formativa

Caratteristica:

Gli obiettivi specifici di ogni attività devono essere sempre

definiti in modo preliminare

Trascura alcune delle finalità secondarie o emerse posteriormente alla pianificazione a causa dell’evolversi della situazione

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 8

Il modello obiettivi-risultati

Caratteristica:

Necessario un controllo totale sul processo formativo, basato sul concetto della prevedibilità

dei risultati di una azione formativa in funzione dei

parametri attivati

Tale controllo non è sempre realizzabile in ambito formativo, dove

è spesso necessaria una ridefinizione in

itinere degli obiettivi

Caratteristica:

Verifica in modo oggettivo e “tangibile” se gli obiettivi di qualità sono stati raggiunti

Possibile una oggettiva quantificazione della

qualità dei processi formativi

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 9

Obiettivi vs. Direzione

E’ necessario tenere conto della

osservazione di Einsen che mette in risalto la differenza fondamentale fra formulare degli obiettivi e stabilire una direzione: una pratica didattica valida è spesso conseguenza della capacità di stabilire direzioni, più che della capacità di

formulare obiettivi specifici

La definizione degli obiettivi risulta quindi la fase critica di questo

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 10

Costruzione di significati

Il secondo modello lega la qualità al concetto di appropriatezza

E’ infatti necessario valutare sul singolo

caso l’appropriatezza dell’azione formativa adottata

In questo caso la misura dell’efficienza del processo non viene fatta studiando i

risultati, ma le caratteristiche

dell’intervento stesso e la capacità di adattamento dimostrata nel venire incontro alle esigenze dei singoli

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 11

Il modello “ideale”

Non esiste un modello “ideale” per

valutare la qualità in ogni organizzazione, ma è necessario valutare il singolo caso

Un modello molto funzionale è costituito da un approccio misto Obiettivi - risultati Aspetti gestionali dell’organizzazione educativa Costruzione significati Valutazione curricolare del discente

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 12

La Qualità nella scuola italiana

Fino dagli anni ’80 le istituzioni scolastiche sono ricorse all’autoanalisi, che verte sul

funzionamento complessivo dell’istituzione con l’obiettivo del miglioramento per una maggiore efficacia, modificando le condizioni organizzative in cui l’insegnamento si svolge

E’ emerso lo “scollamento” fra qualità

organizzativa e qualità educativa Una scuola

efficace ed efficiente può non essere una scuola che educa alla consapevolezza critica o alla

democrazia

L’approccio si è rivelato non completamente in grado di cogliere gli aspetti specificatamente educativi

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 13

La Qualità nella scuola italiana

Il processo di Autoanalisi è stata la base di partenza per l’adozione nelle scuole dei

metodi TQM

Basandosi sulla qualità percepita, il modello TQM mette in evidenza molti

aspetti importanti per un’organizzazione quali il clima, gli aspetti comunicativi, il rispetto dei tempi ecc. ma rischia di

trascurare che l’essenziale è

l’apprendimento e la costruzione di competenze e consapevolezza

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 14

Qualitativo vs quantitativo

L’ approccio quantitativo cerca di

sviluppare un sistema di misura tale da

quantificare numericamente le grandezze che si desidera monitorare

L’approccio qualitativo preferisce basarsi sull’esperienza del personale di audit che svolge una funzione di “intervista mirata” sulla agenzia da valutare

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 15

Qualitativo vs quantitativo

L’ approccio quantitativo cerca di

sviluppare un sistema di misura tale da

quantificare numericamente le grandezze che si desidera monitorare

L’approccio qualitativo preferisce basarsi sull’esperienza del personale di audit che svolge una funzione di “intervista mirata” sulla agenzia da valutare

L’analisi quantitativa fornisce una visione spesso solo parziale e non esaustiva del

fenomeno in atto, con un grado di completezza che dipende dal contesto

dell’indicatore, risulta comunque una misura “più facile” da eseguire in quanto non risente della soggettività del contesto

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 16

Qualitativo vs quantitativo

L’ approccio quantitativo cerca di

sviluppare un sistema di misura tale da

quantificare numericamente le grandezze che si desidera monitorare

L’approccio qualitativo preferisce basarsi sull’esperienza del personale di audit che svolge una funzione di “intervista mirata” sulla agenzia da valutare

L’approccio qualitativo richiede una maggiore formazione specifica del personale, che deve essere in grado di

contestualizzare le informazioni sul

percorso didattico attuato e di “misurare” la sua adeguatezza alle condizioni al

contorno, permette comunque una migliore analisi dei processi formativi

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 17

Quando si utilizzano

Approccio Quantitativo funzioni generali (di direzione, di gestione amministrativo-finanziaria, di acquisizione e manutenzione, di informazione, di valutazione) Approccio Qualitativo funzioni collegate all’attività formativa (di formazione, di programmazione, di produzione, di documentazione, di perfezionamento, di promozione)

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 18

I precursori del processo

Valutare un progetto mettendo al centro

dell’attenzione le caratteristiche organizzative può indurre in errore

Anche se il processo si dimostra quanto più efficiente può mancare la qualità del processo in senso

formativo, viceversa un progetto con disfunzioni sul piano organizzativo può portare, grazie a terzi fattori in atto, ad un dialogo ricco e coinvolgente con un

risultato formativo apprezzabile

L’organizzazione del progetto deve quindi essere

tenuta presente in quanto precursore del risultato

positivo, a questa deve comunque sempre essere

associata una valutazione del percorso formativo offerto e della sua contestualizzazione

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 19

I 5 punti per una analisi qualitativa

I cinque punti descritti da Bodgan e Biklen per una analisi qualitativa sono:

1. i dati devono essere raccolti nella situazione reale (il

natural setting), e lo strumento chiave è la capacità di

intuizione del ricercatore;

2. la ricerca deve essere descrittiva ed estensiva, tutto ha

la potenzialità di costituire un indizio che potrebbe dischiudere una più approfondita comprensione di ciò che è in studio;

3. L’analisi deve focalizzarsi su come un certo risultato è

stato ottenuto e non sul risultato stesso raggiunto;

4. l’analisi dei dati deve essere di tipo induttivo. Non si

deve cercare di dimostrare una teoria ma la teoria deve emergere dallo studio dei dati;

5. l’analisi deve infine tenere conto delle diverse

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 20

L’importanza della contestualizzazione

La contestualizzazione ha un ruolo fondamentale nell’analisi qualitativa in quanto permette di

porre attenzione ai particolari relativi a singoli casi

In campo formativo il processo di “media” porta a consistenti errori, non bisogna guardare il gruppo nella sua globalità ma le esigenze del singolo

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 21

Analisi quantitativa

Uno degli strumenti per eseguire una analisi mista quantitativa/qualitativa del processo è il modello EFQM

Il modello permette di oggettivare anche le misure qualitative

Le fasi del modello:

Results Approach Deployment Assess

Review

Al modello EFQM deve comunque essere associato uno strumento specifico per lo

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 22

Sei Sigma: partner ideale

Il Sei Sigma si pone come approccio ideale per lo sviluppo di azioni di miglioramento

Tale approccio è basato sullo studio dei dati

raccolti per portare ad una soluzione realmente efficace

Pochi dati, raccolti bene ed affidabili sono meglio di un più esteso set di informazioni di dubbia affidabilità

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 23

Le fasi del Sei Sigma

Il Sei Sigma

(Sviluppo strutturato di Progetti per il

miglioramento integrato)

si articola in 5 fasi, dalla

definizione della criticità fino allo studio ed allo sviluppo di una azione di miglioramento mirata Measure Define Analyze Improve Control

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 24

EFQM & Sei Sigma

L’integrazione che si vuole raggiungere pone il Sei Sigma come “cassetta degli attrezzi” per il miglioramento di quelle criticità indicate dal modello EFQM

Si unisce alla possibilità di fare una fotografia generale allo stato del processo (check-up

periodico) la possibilità di una azione mirata (intervento chirurgico)

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 25

Lavorare per progetti

IDOV

Identify – identificazione dello scopo del progetto

Design – analisi delle opportunità e delle opzioni del percorso formativo

Optimize – ottimizzazione delle variabili critiche e sensibili nella formazione dei singoli individui

Validate – verifica e validazione dei risultati ottenuti

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 26

Progettazione processi

Il Sei Sigma permette di “costruire la

Qualità dentro il processo”, fornisce cioè gli strumenti adatti per la costruzione di processi “buoni” già nelle fasi di

progettazione degli stessi

A tale scopo si utilizzano anche i

database di Best Practices

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L a M is u ra d e ll a Q u a li 27

La valutazione

Il concetto di valutazione è ultimamente cambiato, da analisi della realtà

organizzativa alla valutazione più

complessa che considera il rapporto fra organizzazione e formazione

L’obiettivo della valutazione non è attualmente il controllo delle

procedure, ma il loro cambiamento, l’anticipazione dei problemi, la spinta all’immaginazione di soluzioni

Riferimenti

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