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LINEE GUIDA PER IL TIROCINIO DIDATTICA DELLA RELIGIONE

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Academic year: 2022

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LINEE GUIDA PER IL TIROCINIO DIDATTICA DELLA RELIGIONE

1. TIROCINIO: natura e finalità

La religione cattolica è una disciplina curricolare nella scuola dell’obbligo, come dichiarato nell’Accordo di revisione del Patti Lateranensi del 18 febbraio 1984 e successive Intese (1985, 2003, 2012, ecc.). In qualità di docente a tutti gli effetti all’insegnante di religione cattolica si chiede un profilo professionale basato su competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali, di valutazione, ecc., che si implementano col maturare dell’esperienza didattica, l’attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica.

Il tirocinio curricolare viene promosso per favorire un meta-apprendimento e una riflessione critica finalizzata allo sviluppo dell’identità professionale. E’

dunque un’occasione per costruire la propria professionalità intesa come competenza del proprio agire professionale.

Il tirocinio dunque è l’occasione per riflettere su cosa significa conoscere una disciplina per insegnarla. Compito del docente è trasformare il sapere scientifico in sapere apprendibile da parte di altri. La professionalizzazione deve comportare una rielaborazione in termini diversi della materia di insegnamento, pertinenti alla loro destinazione.

Il tirocinio è un momento in cui la professione di insegnante viene problematizzata per essere pensata e trasformata in occasione formativa. Lo studente viene quindi invitato a riflettere e verificare il confronto tra teoria/sapere con pratica/esperienza vissuta, agganciata al proprio stile personale.

Per questo, ai tirocinanti si chiede di osservare la realtà scolastica, appuntando e documentando quanto rilevato (diario di bordo) per poter riflettere e trasformare l’osservazione in formazione professionale, mettendosi anche alla prova. Si tratta dunque di “rubare la professione docente”, per far sì

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che la professionalità docente possa trasmettersi ai nuovi professionisti come una competenza da capitalizzare.

2. ORGANIZZAZIONE DEL TIROCINIO

Il tirocinio consente allo studente di entrare in contatto con la realtà professionale dell’insegnamento/apprendimento dell’IRC, aiutandolo ad assumerne criticamente i nodi didattici, relazionali ed istituzionali, le strategie e le tecniche, oltre che gli ambiti educativi e relazionali consentiti.

Il tirocinio comprende 98 ore di tirocinio diretto suddivise in due annualità, 48 ore per il primo tirocinio, 50 ore per il secondo tirocinio. A queste si aggiungono 24 (12+12) ore di tirocinio indiretto, 20 (10+10) ore per la ricerca e i contatti con le scuole, 80 (40+40) ore di lavoro individuale, 24 (10+12) ore per attività di approfondimento, 80 (35+45) ore di preparazione elaborati e 6 (3+3) ore per la valutazione finale. Il totale è di 332 ore, necessarie per ottenere i 14 crediti attribuiti al tirocinio.

La frequenza alle attività del tirocinio diretto viene documentata in un’apposita tabella vidimata dall’insegnante accogliente e certificata dal Dirigente Scolastico con firma e timbro della scuola, alla fine del tirocinio diretto.

Durante il tirocinio, lo studente è tenuto a compilare griglie di osservazione e un diario di bordo che aiutano a riflettere sull’esperienza in corso. Inoltre, a fine tirocinio dovrà redigere una RELAZIONE in cui riprendere criticamente l’esperienza fatta mettendola a confronto con la sua identità professionale nelle molteplici dimensioni.

La relazione consiste in un elaborato originale di circa 25-30.000 battute spazi compresi, che descrive le attività svolte dal tirocinante, le competenze acquisite durante l’osservazione e nell'attività svolta in classe, l’approfondimento di un aspetto educativo supportato dalle conoscenze in materia psico-pedagogica, oltre a riflessioni critiche sull’esperienza (vedi allegato 2).

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Al termine del tirocinio si svolge l'esame conclusivo che ne costituisce parte integrante e che consiste nella discussione della relazione finale e del tirocinio stesso.

3. FIGURE DI RIFERIMENTO

Le figure di riferimento per il tirocinante sono:

DOCENTE cui è affidato il compito di:

a. gestire i rapporti con i Dirigenti Scolastici e con gli insegnanti accoglienti;

b. supervisionare gli insegnanti accoglienti c. monitorare tutti i tirocinanti

d. supervisionare e valutare le attività del tirocinio diretto e indiretto.

Il TUTOR cui è affidato il compito di:

e. supervisionare i gruppi di studenti nelle attività di tirocinio indiretto;

f. valutare le relazioni, i diari di bordo e le attività del tirocinio diretto e indiretto.

L’INSEGNANTE ACCOGLIENTE (docente di religione che accoglie il tirocinante) ha il compito di:

a. Accogliere il tirocinante in aula durante lo svolgimento dell’ordinaria attività didattica e supportarlo nell’orientarsi alla conoscenza dell’istituzione scolastica

b. favorire la familiarizzazione del tirocinante con gli allievi e la conoscenza della situazione

c. confrontarsi col tirocinante sulle attività svolte in classe, in modo che possa rendersi conto delle dinamiche e delle difficoltà attraverso cui passa il processo di crescita e formazione;

d. definire insieme al tirocinante il suo intervento operativo, controllare il progetto, intervenire con suggerimenti e correzioni.

e. Ecc. (vedi MANSIONARIO, allegato 3)

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4. DOCUMENTAZIONE DEL LAVORO SVOLTO

Lo studente terrà un diario di bordo della sua esperienza, con lo scopo di:

1) fissare e tenere memoria di esperienze del processo di formazione, dubbi o criticità, scoperte, riflessioni…;

2) riesaminare e riflettere sui processi, i vissuti, le esperienze, ma anche le emozioni, proprie e dei vari attori che entrano in gioco nelle varie situazioni (alunni, insegnante, personale ausiliario …);

3) sistematizzare e approfondire conoscenze, considerazioni, riflessioni ecc.;

4) verificare e valutare il percorso compiuto, eventualmente per rivedere, correggere e riprogrammare momenti particolari.

Inoltre redigerà una relazione finale, vedi allegato 2.

5. PROCEDURE

Al tirocinio 1 possono accedere gli studenti iscritti al 4° anno dell’ISSR, anche se non hanno ancora conseguito la laurea triennale. Al tirocinio 2 possono accedere gli studenti che hanno concluso il tirocinio 1 anche se ancora non hanno consegnato la relazione finale e rispettivo colloquio finale.

Il tirocinio esige che lo studente sia in possesso di un attestato che confermi la formazione alla sicurezza (accordo Stato Regioni, art. 37 D. lgs. 81/2008) di 12 ore-rischio medio. La scuola si attiva ogni due anni circa per fornire agli studenti l’opportunità di partecipare a tale corso. Chi è già in possesso di un attestato in corso di validità non è tenuto a parteciparvi. Chi non partecipa al corso e non è in possesso dell’attestato dovrà recuperare tale formazione in modo autonomo. Non sono possibili deroghe.

Entro la metà di settembre sarà messo a disposizione degli studenti un elenco di docenti di IRC dei vari ordini di scuola che si sono resi disponibili a svolgere il ruolo di insegnante accogliente. Ciascuno studente dovrà prendere contatto con un/una insegnante accogliente e verificare la disponibilità a procedere col tirocinio, oltre alla compatibilità degli orari. Con il supporto dell’insegnante

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accogliente, il/la tirocinante prenderà contatto con la scuola (dirigente) per verificare la disponibilità ad accogliere il tirocinio.

Il/la tirocinante informerà quindi la docente di Tirocinio circa l’insegnante accogliente e scuola individuata.

La docente prenderà contatti con il/la dirigente della scuola stessa per l’invio della documentazione (convenzione e/o progetto formativo) per le firme.

A procedure concluse, la docente informerà i tirocinanti che dovranno recarsi presso la scuola accogliente per ritirare le copie cartacee da riconsegnare in segreteria ISSR. ATTENZIONE: potrebbero esserci delle modifiche, infatti stiamo lavorando per rendere telematico tutto quanto possibile, per questo motivo potrebbero cambiare alcune cose, per esempio si potrebbe procedere con firme elettroniche da parte degli Istituti scolastici tali per cui non si renderebbe necessario passare dalle scuole a ritirare i documenti cartacei.

Tutti i tirocinanti sono pregati di attenersi alle indicazioni che vengono date di volta in volta dalla docente o dalla segreteria e di rispettare le scadenze assegnate.

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PROGETTO DELLE ATTIVITÀ DI TIROCINIO

TIROCINIO 1: : scuola dell’Infanzia/Primaria (48 ore)

Ciascun tirocinante si accorderà col proprio insegnante accogliente, per organizzare in modo personale il programma degli incontri, a seconda

dell’ordine di scuola in cui svolgerà il tirocinio. Sottoporrà il tutto alla docente ([email protected]) o al tutor dell’ISSR prof. Francesco Sensi ([email protected]), per la conferma.

Il progetto personale dovrà prevedere:

osservazione in classe dell’insegnante accogliente (30 h) Un collegio docenti (2 h)

un consiglio di istituto (2 h)

partecipazione a commissioni (continuità, POF, …) anche se il tutor non ne fa parte, previo accordo con dirigente e insegnanti interessati (2 h)

programmazione per gruppi territoriali (se possibile, oppure individuale) (6 h)

lo svolgimento del percorso in una classe alla presenza del tutor (6 h) Durante l’anno ci saranno tre - quattro incontri in cui i tirocinanti si

confronteranno tra loro in gruppi omogenei sull’andamento del tirocinio e con la docente per monitorare il lavoro. In queste occasioni si confronteranno anche rispetto alla compilazione delle griglie.

Verso fine maggio un incontro finale assembleare di verifica. La presenza a questi incontri è obbligatoria.

Ciascun tirocinante redigerà un diario di bordo sul quale annotare in forma libera tutte le osservazioni importanti relative al tirocinio.

Inoltre dovrà documentare su apposita tabella tutte le ore svolte nell’istituto accogliente, controfirmate dall’insegnante accogliente, timbrate e firmate dalla scuola.

Si richiede, infine, una tabella con la documentazione di tutte le ore svolte.

Griglie, diario di bordo e tabella, compilate e redatte accuratamente, saranno inviate via mail a docente e prof. Francesco Sensi ([email protected] e [email protected]). Seguirà un colloquio individuale per la conclusione dell’esperienza.

Alla fine del tirocinio il candidato dovrà essere in grado di:

 capire come si programma

 riflettere sulle caratteristiche che dicono la professionalità docente

 riflettere sull’impostazione della scuola che emerge dagli organi di partecipazione (collegi docenti, consiglio di istituto, commissioni)

 sperimentarsi in forma protetta nella professionalità docente

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TIROCINIO 2: scuola secondaria di primo / secondo grado (50 ore)

La seconda parte del tirocinio è pensata ad integrazione e completamento della prima parte, già svolta. Prevede:

osservazione in classe dell’insegnante-accogliente (30 h) due consigli di classe, di cui uno con genitori (4 ore).

Un consiglio per area disciplinare (1 h)

Osservazione dell’insegnate quando predispone la sua programmazione. (3 h) la partecipazione a giornate di aggiornamento su argomenti di didattica (8 h) lo svolgimento del percorso in una classe alla presenza del tutor (4 h)

Ciascun tirocinante si accorderà col proprio insegnante accogliente, per organizzare in modo personale il programma degli incontri, a seconda della situazione specifica di ciascuno e sottoporrà il tutto alla docente

([email protected]) o al tutor dell’ISSR prof. Francesco Sensi ([email protected]) per la conferma.

A ciascun tirocinante si chiede di:

redigere un diario di bordo sul quale annotare in forma libera tutte le osservazioni importanti relative al tirocinio,

compilare una tabella con la documentazione di tutte le ore svolte,

partecipare a tutti gli incontri assembleari previsti durante l’anno e già calendarizzate, dove si confronteranno tra loro in gruppi omogenei sulla

compilazione delle griglie, l’andamento del tirocinio, la parte di relazione in fase di elaborazione,

redigere una relazione finale di tutto il tirocinio.

L’incontro di fine maggio sarà assembleare e di verifica.

A conclusione del tirocinio si invieranno a docente/tutor via mail

([email protected] e [email protected]) le griglie complete, compilate accuratamente, e la relazione concordata, ben curata e riletta, non approssimativa o affrettata. Vedi allegato 2.

Successivamente ci sarà un colloquio individuale per la conclusione e chiusura.

Alla fine del tirocinio il candidato dovrà essere in grado di:

 capire come si programma

 riflettere sulle caratteristiche che dicono la professionalità docente

 individuare le problematiche connesse alla relazione con i genitori

 aprirsi al confronto con altre esperienze e scuole

 sperimentarsi in forma protetta nella professionalità docente

Si ricorda che, nel caso in cui il tirocinante sia già un docente, le ore in classe di osservazione dell’insegnante accogliente e delle lezioni

vengono dimezzate, mentre alcuni momenti previsti nel tirocinio della scuola accogliente possono essere recuperati dalla propria docenza.

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ALLEGATI

Allegato 1 - Linee guida per la stesura del diario di bordo (pag. 9) Allegato 2 – Linee guida per la stesura della relazione finale (pag.12) Allegato 3 - MANSIONARIO DOCENTE ACCOGLIENTE (pag. 16) Allegato 4 - SCHEDA INFORMATIVA E DI VALUTAZIONE SUL TIROCINIO

(pag.18)

Allegato 5 – Convenzione (FAC-SIMILE) (pag. 19)

Allegato 6 – Progetto formativo (FAC-SIMILE) (pag. 22)

Allegato 7 – Griglie di lavoro Scuola dell’infanzia (pag. 27) Allegato 8 – Griglie di lavoro Scuola primaria (pag. 49) Allegato 9 – Griglie di lavoro Scuola secondaria di primo e secondo grado

(pag.71) Allegato 10 – Autocertificazione: Dichiarazione ore svolte tir 1-48 ore (pag. 92) Allegato 11 – Autocertificazione: Dichiarazione ore svolte tir 2-50 ore (pag.93)

Allegato 12 – Certificazione ore svolte (pag. 94)

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ALLEGATO 1

DIARIO DI BORDO

Questo strumento ha il compito di “fermare”, registrare fatti e idee per una successiva rielaborazione alla scoperta di aspetti talvolta poco evidenti. È

fondamentale nella rielaborazione dell’esperienza del tirocinio, ma è necessario che:

- si scriva il diario in modo regolare, tutti i giorni, - anche solo per 5 minuti al termine elle attività, - da soli, il confronto si svolgerà successivamente.

Ha lo scopo di:

 fissare e tenere memoria di esperienze del processo di formazione, dubbi o criticità, scoperte, riflessioni…;

 riesaminare e riflettere sui processi, i vissuti, le esperienze, ma anche le emozioni, proprie e dei vari attori che entrano in gioco nelle varie situazioni (alunni, insegnante, personale ausiliario …);

 sistematizzare e approfondire conoscenze, considerazioni, riflessioni ecc.;

 verificare e valutare il percorso compiuto, eventualmente per rivedere, correggere e riprogrammare momenti particolari.

Nel diario si possono registrare:

- idee, intuizioni, reazioni e commenti;

- collegamenti a conoscenze o altre esperienze;

- domande, aspetti problematici o punti di forza che scaturiscono via via;

- spunti per successive riflessioni;

- descrizioni di aspetti significativi delle attività che si svolgono e/o osservano;

- cosa accade nell’aula, nella scuola, tra gli alunni, l’insegnante, … - insegnante e gruppo-insegnanti

Ecco alcune griglie:

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Diario di bordo giornaliero Data

Luogo

Successione dei contenuti Schemi, appunti, cartelloni Strumenti utilizzati Metodo

Finalità, scopo dell’attività Risultati attesi

Modalità di verifica Risultati ottenuti

Riflessioni, considerazioni

Entrando in una classe:

 come sono collocati i banchi rispetto alla cattedra?

 come sono collocati i banchi tra loro?

 quali sono gli altri arredi?

 quanto spazio occupano gli altri arredi?

 Che impressione danno? Accoglienza, rigore, confort, serenità, …..

 L’aula è sufficientemente illuminata?

 riscaldata?

 pulita?

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Durante la lezione, quali strumenti utilizza l’insegnante?

1. Materiale fotografico 2. Lavagna

3. Libri

4. Materiali poveri e di recupero 5. Materiali strutturati

6. Altro

Nell’interazione alunno/insegnante:

a) l’insegnante è in piedi?

b) è ferma e seduta alla cattedra c) si muove tra i bambini

d) utilizza un linguaggio adeguato agli alunni e) il tono della voce è calmo e pacato

f) rivolge lo sguardo a tutti gli alunni

g) rinforza il linguaggio verbale con quello gestuale ed espressivo h) sollecita i bambini con domande

i) riprende i concetti usando anche sinonimi j) riesce a creare un clima relazionale disteso k) lascia intervenire tutti

l) tiene conto di esigenze/interventi dei bambini

m) introduce apprezzamenti positivi sugli interventi dei bambini n) introduce apprezzamenti negativi sugli interventi dei bambini o) I bambini sono attenti

p) Rispettano le regole

q) Sono interessati e partecipi

r) Alzano la mano prima di intervenire

s) Si sforzano di rispettare i compagni che stanno parlando t) I loro interventi arricchiscono la conversazione

u) pongono domande o chiedono chiarimenti all’insegnante

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ALLEGATO 2

RELAZIONE FINALE. TIR 1

La relazione finale, a conclusione del tirocinio 1, dovrà contenere una sorta di analisi critica del proprio percorso personale con riferimenti al diario di bordo e alle competenze professionali acquisite. La relazione finale deve quindi contenere:

 TITOLO

 IL PROGETTO

 Breve descrizione del contesto (sezione/classe, scuola, territorio…)

 Breve descrizione delle tappe del tirocinio

 Presentazione sintetica del progetto sviluppato nelle ore di docenza:

a) descrizione delle fasi

b) obiettivi formulati evidenziando i processi di apprendimento che si intendono attivare nell’alunno con il progetto (perché e in che modo realizzo questa attività)

c) metodologia utilizzata (come si intende organizzare la classe, la lezione, evidenziando qual è la funzione dell’insegnante rispetto al compito, all’autonomia dell’alunno e alla sua capacità di cooperare)

d) attività (cosa faranno gli alunni, cosa farà l’insegnante) e) materiali (cosa si intende utilizzare, per fare cosa)

f) spazi (dove si intende realizzare l’attività)

g) tempi (durata del progetto, scansione settimanale …)

h) valutazione degli obiettivi previsti per gli alunni (specificando cosa si valuta, con quali strumenti)

 REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Realizzazione concreta delle ipotesi di lavoro: eventuali modificazioni, integrazioni, variazioni ecc. in riferimento alle diverse fasi previste.

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 VALUTAZIONE DEL PROGETTO:

 problemi, difficoltà, risorse, facilitazioni… nell’elaborazione e nella gestione del percorso didattico.

 VALUTAZIONE CRITICA DEL TIROCINIO

 individuazione e autovalutazione dei propri processi di formazione, maturazione e apprendimento

 competenze acquisite durante l’osservazione e nell'attività svolta in classe

 collegamento dell’esperienza di tirocinio con il proprio percorso formativo

 ulteriori riflessioni critiche sull’esperienza

Lunghezza complessiva della relazione circa 14-15.000 battute, spazi compresi.

RELAZIONE FINALE. TIR 2

La relazione finale, a conclusione del tirocinio 2, dovrà contenere una sorta di analisi critica del proprio percorso personale con riferimenti al diario di bordo e alle competenze professionali acquisite. La relazione finale deve quindi contenere:

1. TITOLO

2. IL PROGETTO

 Breve descrizione del contesto (sezione/classe, scuola, territorio…)

 Breve descrizione delle tappe del tirocinio

 Presentazione sintetica del progetto sviluppato nelle ore di docenza:

(14)

a) descrizione delle fasi

b) obiettivi formulati evidenziando i processi di apprendimento che si intendono attivare nell’alunno con il progetto (perché e in che modo realizzo questa attività)

c) metodologia utilizzata (come si intende organizzare la classe, la lezione, evidenziando qual è la funzione dell’insegnante rispetto al compito, all’autonomia dell’alunno e alla sua capacità di cooperare)

d) attività (cosa faranno gli alunni, cosa farà l’insegnante) e) materiali (cosa si intende utilizzare, per fare cosa)

f) spazi (dove si intende realizzare l’attività)

g) tempi (durata del progetto, scansione settimanale …)

h) valutazione degli obiettivi previsti per gli alunni (specificando cosa si valuta, con quali strumenti)

3. REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Realizzazione concreta delle ipotesi di lavoro: eventuali modificazioni, integrazioni, variazioni ecc. in riferimento alle diverse fasi previste.

4. VALUTAZIONE DEL PROGETTO:

 problemi, difficoltà, risorse, facilitazioni…nell’elaborazione e nella gestione del percorso didattico.

5. APPROFONDIMENTO DI UN ASPETTO EDUCATIVO individuato durante il tirocinio e supportato da conoscenze in materia psico-pedagogica

6. VALUTAZIONE CRITICA DEL TIROCINIO

 individuazione e autovalutazione dei propri processi di formazione, maturazione e apprendimento

 competenze acquisite durante l’osservazione e nell'attività svolta in classe

 collegamento dell’esperienza di tirocinio con il proprio percorso formativo

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 ulteriori riflessioni critiche sull’esperienza

Lunghezza complessiva della relazione circa 25-30.000 battute, spazi compresi.

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ALLEGATO 3

MANSIONARIO DOCENTE ACCOGLIENTE Compiti dei docenti accoglienti

f. Accoglie il tirocinante in aula durante lo svolgimento dell’ordinaria attività didattica e lo supporta nell’orientarsi alla conoscenza dell’istituzione

scolastica

g. favorisce la familiarizzazione del tirocinante con gli allievi e la conoscenza della situazione (presenta, su richiesta, la programmazione di classe e la sua correlazione col P.O.F., chiarendo i nessi fra attività programmate e unità di apprendimento in svolgimento, evidenziando casi e situazioni meritevoli di attenzione);

h. fa in modo che il tirocinante interferisca il meno possibile con l’attività di classe nei momenti osservativi.

i. si confronta col tirocinante sulle attività svolte in classe, in modo che possa rendersi conto delle dinamiche e delle difficoltà attraverso cui passa il

processo di crescita e formazione;

j. definisce insieme al tirocinante il suo intervento operativo, selezionando insieme un segmento del percorso formativo da attuare: i contenuti (gli argomenti, eventuali collegamenti multi o interdisciplinari); i tempi; i livelli di autonomia del tirocinante (gestione di tutta l’attività, oppure solo parte di lezione, ecc.).

k. affida al tirocinante il compito di progettare l’attività, che dovrà esplicitare TSC, OA, contenuti, strumenti, metodi, verifiche secondo la matrice

progettuale dell’istituto stesso e facendo un piano dell’articolazione dell’intervento (quante lezioni, quali materiali, che successione di esperienze, ecc.). Controlla il progetto, interviene con suggerimenti e correzioni.

l. Esprime su tutta l’esperienza una valutazione conclusiva con giudizi. Vedi SCHEDA INFORMATIVA E DI VALUTAZIONE SUL TIROCINIO. Allegato 4.

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m. dialoga con il tirocinante e si rende disponibile a chiarimenti, lo stimola all’osservazione di ciò che avviene in classe, spiega ciò che egli stesso fa, il come e perché di tali azioni e comportamenti

n. stimola spazi di riflessione per consentire una rielaborazione personale dell’esperienza, interviene sugli aspetti critici, favorisce l’individuazione e la risoluzione di problemi

o. contiene ansie e timori al bisogno; incoraggia, approva

p. chiede al tirocinante e gli fornisce feedback sui livelli di apprendimento, sulle risorse possedute e i punti critici

q. Attesta la presenza del tirocinante

Compiti degli studenti tirocinanti

a. inserirsi nelle attività di classe imparando ad osservare sistematicamente, ad interagire appropriatamente, a recepire adeguatamente informazioni e sollecitazioni;

b. prendere atto della programmazione di classe;

c. riflettere, insieme ai docenti accoglienti, sulle attività programmate e svolte, sul senso, le difficoltà e le acquisizioni della propria esperienza formativa;

d. mantenere un comportamento ineccepibile nei confronti dei soggetti ospitanti ed attenersi al vincolo della assoluta riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o conoscenze acquisite nello svolgimento del tirocinio.

e. cercare di interferire il meno possibile con l’attività che osserva.

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ALLEGATO 4

SCHEDA INFORMATIVA E DI VALUTAZIONE SUL TIROCINIO Docente accogliente: prof. Tirocinante:

Anno scolastico:

apporre una crocetta per ciascun indicatore, da un minimo di 1 (valutazione più bassa), ad un massimo di 5 (valutazione più alta):

1 2 3 4 5 Puntualità

Capacità di osservazione Partecipazione

Interazione con la classe Collaborazione con il tutor Riflessione sull’esperienza

Valutazione (competenze, conoscenze, capacità) dell’attività didattica del tirocinante

1 2 3 4 5 Capacità di programmare con competenza e realismo

Capacità di rispettare i tempi delle varie fasi

Capacità di gestire in modo equilibrato la lezione frontale,

… la lezione dialogata o guidata

Capacità di proporre esercitazioni o attività in funzione degli obiettivi stabiliti e della realtà della classe

Modalità, metodologie e strategie adottate Validità del suo stile comunicativo / chiarezza dell’esposizione

Capacità di ascoltare, incoraggiare, comprendere esigenze Capacità di porsi interrogativi

Competenza disciplinare Osservazioni ulteriori

data

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ALLEGATO 5: CONVENZIONE

CONVENZIONE collettiva DI TIROCINIO CURRICULARE n° 1

(ai sensi della DGR 17.01.2018, n. 7763 e del DDG 07.05.2018, n. 6286) TRA

La Diocesi di Bergamo, nella sua attività di Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bergamo, con sede legale in piazza Duomo n. 5, 24129 Bergamo (Bg), codice fiscale n 01072200163, qui legalmente rappresentata da ……… ……….., nato il ……….., a ………, il quale agisce in forza dei poteri a lui conferiti da procura generale del …… ………… …….., repertorio n. …….. Notaio ………., registrata all’Agenzia delle Entrate di Bergamo 1 il ………….. al n. ………. serie 1T, a ciò autorizzato con Decreto dell’Ordinario Diocesano Prot. Gen. n. ………. in data ………., di seguito denominata “soggetto promotore”

E

(Denominazione Soggetto ospitante)

………….………..………..…….

con sede legale in [indirizzo della sede legale] ………

CAP……… Comune ……….……. Provincia …………....……..

codice fiscale: ………..…………. Partita I.V.A.: ………..

Rappresentato da (rappresentante legale o suo delegato): ………..……….

nato/a il ……… a CAP ……… Comune……… Provincia…………....………

di seguito denominato “soggetto ospitante”

PREMESSO CHE

Ai sensi dell’art. 4.2 della D.G.R. 17/01/2018 n.7763 l’attivazione di tirocini curriculari è riservata alle istituzioni presso le quali risulta iscritto il tirocinante o a soggetti ad essa collegati in possesso dei requisiti previsti per l’attivazione dei tirocini.

SI CONVIENE QUANTO SEGUE:

ARTICOLO 1 Soggetti della Convenzione

Il soggetto ospitante [denominazione] ……...………..……….. si impegna ad accogliere presso le sue strutture:

- i soggetti in possesso degli specifici requisiti previsti dagli Indirizzi regionali e di seguito denominati collettivamente “tirocinante” (per Convenzione collettiva)

per lo svolgimento di un Tirocinio curriculare, su proposta del soggetto promotore Diocesi di Bergamo- Istituto Superiore di Scienze Religiose.

ARTICOLO 2 Oggetto della Convenzione

1. Il tirocinio sarà svolto nell’arco temporale definito nel Progetto Formativo Individuale. La durata del tirocinio è stabilita dalle disposizioni degli ordinamenti di studio o dei piani formativi. Eventuali periodi di sospensione non concorrono al computo della durata complessiva del tirocinio.

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2. La durata sopra definita potrà essere prorogata nel rispetto delle disposizioni degli ordinamenti di studio o dei piani formativi, previo accordo tra le parti (soggetto promotore, soggetto ospitante e tirocinante) e fermi restando tutti gli obblighi definiti con questa Convenzione e nel Progetto Formativo Individuale.

ARTICOLO 3

Progetto Formativo Individuale

1. Gli obiettivi, le modalità e le regole di svolgimento del tirocinio sono definiti dal Progetto Formativo Individuale che deve essere sottoscritto dalle parti e dal tirocinante e costituisce parte integrante della presente Convenzione.

2. Le parti si obbligano a garantire al tirocinante la formazione prevista nel Progetto Formativo Individuale, anche attraverso le funzioni di tutoraggio di cui all’articolo 2.3 degli Indirizzi regionali e la formazione in materia di salute e sicurezza secondo quanto previsto dal successivo art. 7.

ARTICOLO 4 Le funzioni di tutoraggio

1. Durante lo svolgimento del tirocinio le attività sono seguite e verificate dal tutor del soggetto promotore e dal tutor del soggetto ospitante, indicati nel Progetto Formativo Individuale. Ciascuna delle parti potrà effettuare motivate sostituzioni del personale indicato in avvio, previa comunicazione alle parti interessate (tirocinante e soggetto promotore o soggetto ospitante).

2. Il tutor del soggetto promotore è individuato nel rispetto dei requisiti indicati dagli Indirizzi regionali;

elabora, d’intesa con il tutor del soggetto ospitante, il Progetto Formativo Individuale e si occupa dell’organizzazione e del monitoraggio del tirocinio e delle attestazioni finali.

3. Il tutor del soggetto ospitante è nominato nel rispetto dei requisiti indicati dagli Indirizzi regionali; è responsabile dell’attuazione del Progetto Formativo Individuale e dell’inserimento e affiancamento del tirocinante sul luogo di lavoro per tutta la durata del tirocinio, anche curando la registrazione dell’effettivo svolgimento delle attività previste nel Progetto Formativo Individuale.

4. La valutazione e certificazione dei risultati dell’attività svolta, sulla base della validazione operata anche dal tutor aziendale, avviene nell’ambito della certificazione complessiva del percorso formativo.

ARTICOLO 5 Indennità di partecipazione

1. In merito alla eventuale corresponsione al tirocinante dell’indennità di partecipazione, nel rispetto di quanto disciplinato all’articolo 4.2 degli Indirizzi regionali, le parti concordano che:

Non è prevista l’indennità di partecipazione

ARTICOLO 6

Garanzie assicurative e comunicazioni obbligatorie 1. Il tirocinante è assicurato:

a) presso l’Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali da soggetto promotore;

b) presso idonea compagnia assicurativa per la responsabilità civile verso terzi dal soggetto promotore.

2. Le coperture assicurative devono riguardare anche le attività eventualmente svolte dal tirocinante al di fuori della sede operativa del soggetto ospitante e rientranti nel Progetto Formativo Individuale.

ARTICOLO 7

Misure in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Come richiamato nell’Accordo in Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano n. 86/CSR del 25 maggio 2017, preso atto che ai sensi dell’art. 2 comma 1 lett.

a) del D.Lgs. n. 81/08 “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”, il tirocinante, ai fini ed agli effetti

(21)

delle disposizioni dello stesso decreto legislativo, deve essere inteso come “lavoratore”, il soggetto promotore si impegna a farsi carico delle misure di tutela e degli obblighi stabiliti dalla normativa come segue:

a) “Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti” ai sensi dell’art. 37 D.Lgs. n. 81/08:

 formazione generale;

 formazione specifica.

b) “Sorveglianza sanitaria” ai sensi dell’art. 41 D.Lgs. n. 81/08, se prevista;

Il soggetto ospitante si impegna a farsi carico delle misure di tutela e degli obblighi stabiliti dalla normativa come segue:

a) “Informazione ai lavoratori” ai sensi dell’art. 36 D.Lgs. n. 81/08 riguardo a:

- organizzazione del SPP aziendale compreso l'affidamento dei compiti speciali (primo soccorso e antincendio) a lavoratori interni all'azienda;

- rischio intrinseco aziendale.

ARTICOLO 8 Durata della Convenzione La presente Convenzione ha validità dalla data di sottoscrizione:

- al giugno ……. (5 anni) e si applicherà ad ogni tirocinio che avrà avuto inizio nell’arco temporale di vigenza, fino alla conclusione di questo, comprese le eventuali sospensioni e proroghe.

ARTICOLO 9

Sospensione e recesso anticipato del tirocinio

Il tirocinante ha diritto ad una sospensione del tirocinio per congedi di maternità e paternità obbligatoria ai sensi della normativa in vigore. Tale diritto si prevede anche in caso di infortunio o malattia di lunga durata, intendendosi per tali, quelli che si protraggono per una durata pari o superiore a 30 giorni solari per singolo evento.

Il tirocinio può, inoltre, essere sospeso per periodi di chiusura aziendale della durata di almeno 15 giorni solari consecutivi. Il periodo di sospensione non concorre al computo della durata complessiva del tirocinio.

Il tirocinio può essere interrotto dal tirocinante, il quale è tenuto a darne motivata comunicazione scritta al tutor del soggetto ospitante e al tutor del soggetto promotore.

Il tirocinio può essere interrotto dal soggetto ospitante o dal soggetto promotore in caso di gravi inadempienze da parte di uno dei soggetti coinvolti o in caso di impossibilità a conseguire gli obiettivi formativi del Progetto; le motivazioni a sostegno dell’interruzione devono risultare da apposita relazione.

Consapevoli delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni mendaci, di formazione o uso di atti falsi, richiamate dall’art. 76 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445 in materia di Documentazione Amministrativa, il soggetto promotore e il soggetto ospitante dichiarano, per quanto di competenza e sotto la propria responsabilità, il rispetto dei requisiti, dei vincoli e degli obblighi di cui alla D.G.R. n. 7763 del 17 gennaio 2018.

Bergamo ………….

Il soggetto

promotore Diocesi di Bergamo

Timbro e firma Il soggetto

ospitante

Timbro e firma

(22)

ALLEGATO 6: PROGETTO FORMATIVO

Tirocinio didattico

PROGETTO FORMATIVO INDIVIDUALE

ANAGRAFICA GENERALE TIROCINANTE

Nome

Cognome

Cittadinanza

Nato a Comune / Provincia / Stato

Il gg/mm/aaaa

Residente in Indirizzo stradale completo di numero civico

Comune

C.A.P.

Provincia Sigla

Domiciliato in Indirizzo stradale completo di numero civico

Comune

C.A.P.

Provincia Sigla

Codice Fiscale

Titolo di Studio

Telefono*

Mail*

SOGGETTO PROMOTORE

Denominazione Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bergamo

Sede legale in piazza Duomo, 5

Comune Bergamo

C.A.P. 24129

Provincia Bg

Codice Fiscale/P.IVA 01072200163

Sede operativa Via Arena, 11.

Comune Bergamo

C.A.P. 24129

Provincia Bg

Responsabile Telefono*

Mail *

SOGGETTO OSPITANTE

(23)

Denominazione

Sede legale in Indirizzo stradale completo di numero civico

Comune

C.A.P.

Provincia Sigla

Codice Fiscale/P.IVA

Sede operativa Indirizzo stradale completo di numero civico della sede operativa di attuazione del tirocinio

Comune

C.A.P.

Provincia Sigla

Responsabile Nominativo del responsabile aziendale della gestione del tirocinio (può corrispondere al tutor)

Telefono*

Mail*

NATURA GIURIDICA SOGGETTO OSPITANTE:

X Pubblica amministrazione (art.1 c.36 L.92/2012)

Settore ATECO attività 2007

CORSO DI STUDI

Indirizzo del corso di studi didattico

Annualità in corso TIROCINIO 1: quarto; TIROCINIO 2: quinto Titolo di studio in esito Laurea magistrale in Scienze religiose INFORMAZIONI SPECIFICHE

CONVENZIONE DI RIFERIMENTO

Sottoscritta in data

N. Convenzione di riferimento

Tipologia di Convenzione collettiva

CONTRATTO DI LAVORO

Inserire CCNL applicato dal soggetto ospitante TIROCINIO CURRICOLARE GESTIONE DEL TIROCINIO

TUTOR SOGGETTO PROMOTORE Nome

Cognome Titolo di studio Telefono*

Mail*

TUTOR AZIENDALE

Nome

(24)

Cognome

Livello di inquadramento

N. anni di esperienza lavorativa Esperienze e competenze professionali

possedute a comprova dell’adeguatezza allo svolgimento dell’incarico di tutor

N. di tirocinanti affidati ad avvio del presente tirocinio (massimo 5 tirocinanti contemporaneamente)

Telefono*

INDENNITÀ DI PARTECIPAZIONE (vedi art. 5 Convenzione) Non prevista GARANZIE ASSICURATIVE OBBLIGATORIE (vedi art 6 Convenzione)

INAIL

RESPONSABILITÀ CIVILE VERSO TERZI Assicurazione

N. polizza

OBIETTIVI E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL TIROCINIO Durata

Data inizio Data fine

Articolazione oraria

AMBITO DI INSERIMENTO: educativo scolastico

Il tirocinante sarà tenuto ad osservare l’insegnante accogliente, per poi sperimentarsi in forma protetta nel fare lezione con gli alunni

ATTIVITÀ OGGETTO DEL TIROCINIO TIROCINIO 1.

a. osservazione in classe dell’insegnante accogliente (30 ore) b. Un collegio docenti (2 ore circa)

c. un consiglio di istituto (2 ore circa)

d. la partecipazione a commissioni (continuità, POF, …) anche se il tutor non ne fa parte, previo accordo con dirigente e insegnanti interessati (3-4 ore)

e. la programmazione per gruppi territoriali (se possibile, oppure individuale) (5-6 ore) f. lo svolgimento del percorso in una classe alla presenza del tutor (6 ore)

TIROCINIO 2

a. osservazione in classe dell’insegnante-accogliente (30 ore)

b. lo svolgimento del percorso in una classe alla presenza del tutor (4 ore)

c. Osservazione dell’insegnate quando predispone la sua programmazione. (3 ore) d. due consigli di classe, di cui uno con genitori (4 ore).

e. un consiglio per area disciplinare (1 ora)

la partecipazione a giornate di aggiornamento su argomenti di didattica (8 ore) OBIETTIVI FORMATIVI E DI ORIENTAMENTO

(25)

TIROCINIO 1

capire come si programma

riflettere sull’impostazione della scuola che emerge dagli organi di partecipazione (collegi docenti, consiglio di istituto, commissioni)

sperimentarsi in forma protetta nella relazione con gli alunni in classe TIROCINIO 2

capire come si programma

riflettere sull’impostazione della scuola che emerge da collegi docenti e consigli di classe

individuare le problematiche connesse alla relazione con i genitori

aprirsi al confronto con altre esperienze e scuole

sperimentarsi in forma protetta nella relazione con gli alunni in classe OBBLIGHI DEL TIROCINANTE

Con la sottoscrizione del presente Progetto Formativo, il tirocinante si impegna al rispetto delle seguenti regole nel corso del tirocinio:

1. seguire le indicazioni dei tutor e fare riferimento ad essi per qualsiasi esigenza di tipo organizzativo od altre evenienze;

2. rispettare gli obblighi di riservatezza circa processi produttivi, prodotti ed ogni altra informazione relativa all'azienda, alla sua organizzazione e ai suoi programmi di cui venga a conoscenza, sia durante che dopo lo svolgimento del tirocinio;

3. rispettare i regolamenti aziendali e le norme in materia di igiene e sicurezza;

4. eseguire i compiti secondo le indicazioni ricevute dal tutor aziendale, nell’ambito di quanto previsto dal presente Progetto Formativo;

5. richiedere verifiche e autorizzazioni nel caso di rapporti e relazioni con soggetti terzi;

6. frequentare gli ambienti aziendali e utilizzare le attrezzature poste a disposizione secondo i tempi e le modalità previste dal presente Progetto e che verranno successivamente fornite in coerenza con questo, rispettando in ogni caso le norme e le prassi aziendali di cui verrà portato a conoscenza.

Inoltre il tirocinante dichiara di essere a conoscenza che, ai sensi della Convenzione sopra richiamata, in caso di proprio comportamento tale da far venir meno le finalità del Progetto formativo, le parti potranno recedere dalla Convenzione stessa e conseguentemente il tirocinio sarà interrotto.

Con la sottoscrizione del presente Progetto formativo, il tirocinante, il soggetto promotore e il soggetto ospitante dichiarano:

- che le informazioni contenuto nel presente Progetto Formativo sono rese ai sensi dell’articolo 47 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445 e di essere consapevoli delle responsabilità penali cui può andare incontro in caso di dichiarazione mendace o di esibizione di atto falso o contenente dati non rispondenti a verità, ai sensi dell’articolo 76 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445;

- di esprimere, ai sensi del D.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, il consenso al trattamento, anche

automatizzato, dei dati personali contenuti nel presente Progetto Formativo, inclusa la loro eventuale comunicazione a soggetti terzi specificatamente incaricati, limitatamente ai fini della corretta gestione del tirocinio, da parte del soggetto promotore e del soggetto ospitante e ai fini delle funzioni di controllo e monitoraggio, da parte di Regione Lombardia, fatto salvo quanto stabilito dall’art. 7 del D.lgs. 30 giugno 2003, n. 196.

Il soggetto promotore Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bergamo

Timbro e firma (del Rappresentante legale o suo delegato)

(26)

Il soggetto ospitante Inserire denominazione

Timbro e firma (del Rappresentante legale o suo delegato)

Il tirocinante Inserire nome e cognome

Firma

LEGENDA: * = Campi NON obbligatori

(27)

ALLEGATO 7

: G r i gl i e d i o s se r va z io n e Sc uo la in fa nz ia

ISTITUTO SUPERIORE SCIENZE RELIGIOSE

di BERGAMO

GRIGLIE DI OSSERVAZIONE E RELAZIONE FINALE

Per l’attività di

TIROCINIO

Scuola dell’infanzia

(48 ore)

Prof. Giuliana Scotti

Tirocinante . . . Tutor . . .

Anno scolastico 2021 - 2022

(28)

Note esplicative:

Le griglie e tutte le domande di riflessione che seguono sono materiali di vario genere, più o meno strutturati, più o meno specifici, più o meno impegnativi. Hanno lo scopo di rendere consapevoli ciascuno di voi del lavoro di insegnante e/o del tirocinio che state svolgendo.

Vi chiedo di rispondere a queste provocazioni.

Forse alcuni passaggi vi lasceranno perplessi, altri passaggi saranno difficili da rispondere, altri ancora non incontreranno proprio la vostra esperienza. Ad alcune domande non saprete cosa rispondere, ad altre vi parrà di avere troppe cose da dire.

Vi sono offerti tanti strumenti perché ciascuno di voi possa acquisire il più possibile

competenze professionali. Ciascuno di voi poi potrà utilizzare le griglie con flessibilità (ma giustificando le variazioni). Molti dei passaggi qui indicati saranno solo “esercitazioni da laboratorio”, ma all’inizio è importante ed è opportuno che sia così, presto l’esperienza vi porterà in altre direzioni, ma per ora è utile che sia così.

La competenza riflessiva sulla prassi è continuamente richiesta agli alunni. Non dovrebbe essere posseduta e testimoniata già prima dall’insegnante?

Ecco il significato di queste schede: non adempimento burocratico (non verranno valutate) ma strumento per riuscire a dare un senso al lavoro, utile soprattutto per la vostra crescita professionale.

ATTENZIONE:

Le griglie e il diario di bordo si compilino direttamente in computer, durante il tirocinio (e non alla fine), e vengano inviate a docente/tutor entro la fine di giugno dell’anno in corso. La relazione può essere inviata anche successivamente.

Dopo aver inviato tutti i materiali, è necessario iscriversi on-line per la discussione e conclusione del tirocinio, nelle date degli esami. Per poter sostenere il colloquio finale

occorrono almeno 15 giorni di tempo tra l’invio della relazione e la data d’esame. E’ necessario attendere la conferma della docente (o del prof. Sensi) per la data definitiva del colloquio finale.

Si ricorda che tutte le certificazioni dovranno essere scannerizzate e inviate via mail.

Inoltre, la tabella-ore in originale, controfirmata da insegnante accogliente e scuola, sarà consegnata al momento del colloquio individuale.

Ogni variazione nella ripartizione delle ore sia concordata con la docente.

(29)

1. L’insegnante in formazione

1.1. MI PRESENTO

a. Il mio percorso di studi (studi effettuati).

b. le mie esperienze lavorative passate e presenti

c. i miei successi nel corso di studi

d. le mie difficoltà nel corso di studi

e. le conoscenze/competenze più importanti che ho acquisito dal corso di studi (ISSR)

1.2. Immagini ora di dover individuare le parole chiave della sua vita, quelle che dicono la sua passiona più grande, ciò che nella sua vita li “rapisce” e la esalta. Provi a scriverle in questa nuvola, scritte grandi o piccole, colorate o no, secondo

un’organizzazione che anche visivamente e graficamente dicano l’importanza che rivestono per lei.

(30)

1.3. MOTIVAZIONI INIZIALI E ASPETTATIVE

Per ciascun concetto-chiave si indichino le idee che vengono in mente, esprimendole con parole, immagini, simboli:

insegnante

insegnamento

bambino

adolescente

educazione

famiglia

infanzia

1.4. RISPETTO ALL’ATTIVITA’ DI TIROCINIO

Che cosa si aspetta dall’attività di tirocinio? Valuti il grado di importanza di ogni aspetto attribuendo un punteggio da un minimo di 1 ad un massimo di 5.

1 2 3 4 5 a. conoscere le discipline di insegnamento e le competenze di IRC . . .

b. conoscere i programmi della scuola dell’infanzia e primaria . . . c. sviluppare capacità progettuali ed operative . . . d. acquisire tecniche di osservazione e valutazione . . . e. incrementare la propria sensibilità verso la relazione educativa con i bambini . f. sviluppare modalità di lavoro collegiali . . . g. trovare risposte a problemi concreti . . . h. acquisire gli strumenti per una formazione continua . . . i. altro (specificare) . . . . . . . . .

(31)

2. PROFESSIONALITA’ DOCENTE

Ripensando alla sua esperienza di alunno/a nella scuola dell’infanzia ed

elementare, provi ad assegnare ciascuna frase-affermazione ai docenti che, nel ricordo del suo vissuto emotivo, possono essere identificati in esse e il perchè.

Frase-affermazione Nome motivazione – esplicitazione dell’identificazione

1. non voglio altre storie: qui si fa come dico io!

2. Mi sembra che oggi qualcosa non vada per il verso giusto: cosa ti succede?

3. Proviamo a decidere insieme le regole per l’intervallo e le sanzioni per chi non le rispetta.

4. Sono stanco di richiamarti: per domani scriverai trenta volte

“Non devo disturbare la lezione”.

5. Vai al posto, adesso on ho tempo di starti ad ascoltare: devo iniziare la spiegazione. Ne

parleremo dopo.

6. Te l’ho spiegato per ben tre volte: se non l’hai ancora capito è perché non sei stato attento, quindi arrangiati.

7. Non hai capito proprio niente.

Il tuo lavoro fa schifo: devi rifarlo.

8. Questa è una verifica: devi fare tutto da solo, io non posso certo aiutarti!

9. Non preoccuparti se non hai ancora capito l’esercizio:

proviamo insieme e vedrai che riuscirai.

10. Oggi affronteremo un nuovo argomento. Sarà necessario che prestiate la massima attenzione perché non sarà un argomento semplice!

Quali riflessioni, a distanza di tempo, inducono questi ricordi?

(32)

3. ORGANIZZAZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA

 Quante sezioni ci sono

 L’organizzazione della scuola prevede sezioni: eterogenee

Omogenee

 vantaggi / svantaggi

 occasioni e possibilità

 Articolazione della giornata scolastica:

pre-scuola dalle ore alle ore mattino dalle ore

Pranzo alle ore

Pomeriggio fino alle

Post-scuola dalle ore alle ore

 C’è la mensa interna?

Vantaggi/svantaggi

 Come sono organizzati anticipo e posticipo

 Insegnanti che operano in ogni sezione (quanti e per cosa)

 Utilizzo delle compresenze per …

 Altro ……

(33)

4. ORGANI COLLEGIALI

Sulla base delle informazioni che si riescono ad ottenere da insegnanti, dirigente, altri, si provi a completare la seguente tabella:

5. Collegio docenti 6. Consiglio di istituto Membri

Presidente

Segretario

7. Quando si

riunisce

Quanto dura (in media)

Funzioni

osservazioni

(34)

4.1. COLLEGIO DOCENTI

Ora, dopo aver osservato una seduta, la si analizzi indicando:

 chi fa la moderazione (il moderatore non è necessariamente il presidente!)

 quanto è efficace la moderazione

 quale tipo di comunicazione avviene tra membri del consiglio e moderatore

 quanto si dedica all’ascolto

 quanto all’elaborazione di proposte

 quanto alla riflessione sull’aggancio col territorio

 quanto è dispersivo e quanto produttivo

 quanto vengono tenuti in considerazione le realtà degli alunni / delle famiglie / del territorio

 quanto sono tenute in considerazione le richieste/esigenze dei docenti? e del dirigente?

 La riunione è cominciata nell’orario giusto o in ritardo?

 L’ordine del giorno era ben fissato, chiaro, centrato opportunamente, rispettato?

Ha provocato discussione?

 Quanti tra i presenti hanno partecipato alla discussione?

 Ci sono state sovrapposizioni negli interventi o sono stati rispettati i turni?

 Gli interventi sono sempre stati pertinenti?

 Ci sono state rigidità, contrapposizioni, aggressività, ecc.?

 Il controllo della riunione è sempre stato mantenuto?

 Le decisioni e le votazioni sono sempre state chiare? preparate in modo efficace?

 La riunione è finita nei tempi previsti?

 …

Attenzione: non si chiede il verbale di quello che è stato detto (che per via della privacy non può “uscire” dalla scuola), ma una riflessione alla luce dei punti riportati appena sopra.

(35)

4.2 CONSIGLIO DI ISTITUTO Si analizzi la seduta indicando:

 chi fa la moderazione (il moderatore non è necessariamente il presidente!)

 quanto è efficace la moderazione?

 quanto si dedica all’ascolto

 quanto all’elaborazione di proposte

 quanto è dispersivo e quanto produttivo

 quanto vengono tenuti in considerazione le realtà degli alunni / delle famiglie / del territorio

 quanto sono tenute in considerazione le richieste/esigenze dei docenti / del dirigente?

 La riunione è cominciata in orario o in ritardo?

 L’ordine del giorno era ben fissato, chiaro, centrato opportunamente, rispettato?

Ha provocato discussione?

 Quanti tra i presenti hanno partecipato alla discussione?

 Ci sono state sovrapposizioni negli interventi o sono stati rispettati i turni?

 Gli interventi sono sempre stati pertinenti?

 Ci sono state rigidità, contrapposizioni, aggressività, ecc.?

 Le decisioni sono sempre state chiare?

 La riunione è finita nei tempi previsti?

 …

Attenzione: non si chiede il verbale di quello che è stato detto (che per via della privacy non può “uscire” dalla scuola), ma una riflessione alla luce dei punti riportati appena sopra.

(36)

4.3 COMMISSIONI

Si analizzi la seduta indicando:

 Scopo della commissione

 Impostazione del lavoro

 Stile di conduzione

 rendimento del lavoro (efficacia)

 tempi di lavoro (efficienza)

 osservazioni

 chi fa la moderazione

 quanto è efficace

 quanto si dedica all’ascolto

 quanto all’elaborazione di proposte

 quanto è dispersivo e quanto produttivo

 quanto vengono tenuti in considerazione le realtà degli alunni / delle famiglie / del territorio

 La riunione è cominciata in orario o in ritardo?

 L’ordine del giorno era ben fissato, chiaro, centrato opportunamente, rispettato?

Ha provocato discussione?

 Quanti tra i presenti hanno partecipato alla discussione?

 Ci sono state sovrapposizioni negli interventi o sono stati rispettati i turni?

 Gli interventi sono sempre stati pertinenti?

 Ci sono state rigidità, contrapposizioni, aggressività, ecc.?

 Il controllo della riunione è sempre stato mantenuto?

 Le decisioni sono sempre state chiare?

 Sono state condivise con conseguente assunzione degli impegni e compiti?

 La riunione è finita nei tempi previsti?

 …

Attenzione: non si chiede il verbale di quello che è stato detto (che per via della privacy non può “uscire” dalla scuola), ma una riflessione alla luce dei punti riportati appena sopra.

(37)

4.4 POF-PTOF: GRIGLIA DI ANALISI

Ambito Elementi rilevati nel PTOF-POF di … (nome scuola e luogo) Analisi del

contesto socio- culturale Finalità

educativa della scuola

Contratto formativo

Curricolo

Scelte

organizzative

Progetti per lo sviluppo dell’autonomia Modalità di valutazione alunni Modalità di valutazione interna all’Istituto Risorse interne e loro impiego

Modalità per individuare le risorse del territorio Supporto di esperti e consulenti esterni

Problemi aperti

(38)

5. LE COMPETENZE DELL’INSEGNANTE ACCOGLIENTE

A fine tirocinio, individua le competenze più significative rilevate osservando l’insegnante accogliente in classe e in tutte le altre occasioni, quelle da cui si può imparare e che gli/le possono “appartenere” in misura tra 8 e 10

1. PROGETTAZIONE DIDATTICA (progettare percorsi di

apprendimento flessibili e adeguati ai bisogni formativi e al livello degli alunni)

8 9 10 2. ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE DI UN INTERVENTO

DIDATTICO (realizzare attività didattiche flessibili e adeguate ai bisogni formativi e al livello degli alunni)

8 9 10 3. VALUTAZIONE (conoscere e saper costruire i diversi strumenti di

valutazione, saper discriminare quelli più adeguati in base agli obiettivi da rilevare, conoscere le potenzialità formative e l’influenza sul processo di apprendimento)

8 9 10

4. PROGETTAZIONE EDUCATIVA (progettare interventi che

rispondano a bisogni educativi e psicosociali anche complessi, attraverso forme di sostegno integrato che aiutino il singolo e coinvolgano il gruppo classe, in collaborazione con i colleghi, le famiglie e le altre professionalità esistenti.

8 9 10

5. ABILITA REALZIONALI E COMUNICATIVE (ascoltare, osservare e comprendere gli allievi e i loro bisogni, analizzare la relazione pedagogica, gestire la comunicazione con gli alunni e l’interazione tra loro)

8 9 10 6. ABILITA INFORMATICHE (saper utilizzare le nuove tecnologie per

ottimizzare il proprio lavoro ed essere in grado di applicare direttamente in classe, al fine di creare nuovi ambienti di apprendimento e di aiutare gli studenti a familiarizzare, anche in maniera critica la multimedialità)

8 9 10

7. LAVORO DI GRUPPO (saper lavorare in équipe a livello di gestione educativa, didattica, progettuale ed istituzionale, affrontando e analizzando in gruppo situazione complesse o problemi professionali)

8 9 10 8. PROMOZIONE DEI PROCESSI MOTIVAZIONALI (progettare e

realizzare interventi didattici e valutativi in grado di interessare e stimolare gli allievi attraverso il loro coinvolgimento diretto nelle attività,

l’incoraggiamento, il rispetto della curiosità e degli interessi spontanei).

8 9 10

9. USO DEI REGISTRI (orientarsi nell’utilizzo dei vari registri: di classe,

personali, ecc. nella consapevolezza delle normative a proposito). 8 9 10 10. GESTIONE DEI CONFLITTI (individuare strategie efficaci per

contenere e gestire i conflitti nelle classi e tra alunni, trasformandoli in educativi)

8 9 10 11. RELAZIONI CON I GENITORI (gestire le relazioni, gli stili di rapporto

con la scuola, le potenzialità, nella chiarezza dei ruoli reciproci) 8 9 10

(39)

Altre competenze professionali specifiche del/della insegnante accogliente

Comportamenti che indicano tali competenze (da cosa si capiscono?)

1.

2.

3.

ecc.

Riflessioni:

(40)

6. PROGETTAZIONE DIDATTICA

In collaborazione con l’insegnante accogliente (se necessario), si spieghino brevemente i seguenti passaggi del progetto didattico di IRC.

Cosa sono i

- Traguardi di sviluppo delle competenze

- Stesura del percorso annuale (con sfondo integratore) - Divisioni in Unità

- Obiettivi di apprendimento - Attività

- Metodologia e Mezzi - Verifica

Seguendo lo schema indicato, si descriva la progettazione didattica dell’insegnante accogliente pensata per una delle sezioni/classi (di cui si indicheranno le caratteristiche principali).

(41)

7. ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE DI UN INTERVENTO DIDATTICO Dopo aver progettato un intero percorso didattico, occorre organizzare e realizzare i singoli interventi in classe. Si definisca nel dettaglio l’intervento che lei svolgerà in sezione,

articolandolo nei tre momenti (fase iniziale, fase di conduzione, fase finale). Per ciascuna tappa si indichino le azioni da svolgere, i tempi, le modalità didattiche e materiali per gli studenti, ecc.

sezione: . . . età dei bambini . . . Schema

FASE . . . TEMPO . . . .

OBIETTIVO . . . . . .

Operazioni previste (nel dettaglio) Alternative possibili in caso di necessità

Raggruppamenti bambini: . . . Vedi repertorio ORM

metodi: . . . . . . Vedi repertorio ORM

mezzi e strumenti: . . . Vedi repertorio ORM

(42)

8. VALUTAZIONE

Di tale intervento didattico, quale modalità di verifica è possibile?

 Check-list o scale di osservazione

 Colloquio orale (individuale o di gruppo)

 Osservazioni guidate (con tabelle di riferimento)

 Disegno

 ……….

- Ed ora si indichi il perché di tale/i scelta/e.

- Quali i vantaggi e gli svantaggi dello strumento scelto?

VANTAGGI SVANTAGGI

. . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . .

Si indichino i suggerimenti acquisiti osservando l’insegnante accogliente

(43)

8.1. CHEKLIST

E’ un elenco di comportamenti preselezionati che un soggetto può manifestare in una determinata situazione. I comportamenti elencati non sono esaustivi, dato il contesto preciso in cui si inseriscono. L’osservatore registra la presenza e la frequenza con cui si presentano in un dato tempo.

Esempi di checklist per la scuola dell’infanzia. Si tratta di esempi generali, spunti da cui partire per costruirne di più specifici e personalizzati.

Frequenza Il bambino/bambina

Poco (- di 10 volte circa)

abbastanza (11-40 volte circa)

molto

(+ di 40 volte circa) Si muove attivamente

Si muove con cautela

Esplora l’ambiente accompagnato dall’adulto Esplora l’ambiente col gruppo di coetanei Esplora l’ambiente da solo

Si isola

COMPORTAMENTI PROSOCIALI Il bambino/a

1. per niente

2. poco 3.

abbastanza

4. molto

Entra facilmente in relazione con gli altri?

È disponibile davanti a richieste di aiuto di un compagno in difficoltà?

Si offre spontaneamente per aiutare gli altri?

Persevera nel suo atteggiamento di aiuto?

Si adegua ai tempi dell’amico in difficoltà?

Nella comunicazione dell’amico che è in difficoltà, si adegua ai codici espressivi da lui utilizzati?

Esemplifica il suo linguaggio per adeguarsi a quello dell’amico?

Facilita l’inserimento del compagno con difficoltà all’interno del gruppo?

Modifica il gioco in corso per favorire la partecipazione dell’amico?

Accetta l’insuccesso del proprio intervento a favore del compagno con difficoltà?

Osservazioni:

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