Corso di formazione in materia di salute e sicurezza dei Lavoratori
ai sensi dell'art. 37 c. 2 del decreto legislativo 9 aprile 2008 e s.m.i
Formazione Generale
conforme ai contenuti dell'accordo Stato-Regioni Rep. Atti n. 221/CSR del 21/12/2011
Parte 1
PROFESSIONALE PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO – TECNICO INDUSTRIALE LICEO SCIENTIFICO
Via San Benedetto, 10 - tel. 0542 691711 - fax 44296 - 40026 - Imola BO - Codice fiscale 02103431207
Dati statistici.
Concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione.
Aspetti comportamentali.
Perché siamo qui oggi?
1. Per svolgere un corso di formazione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
2. La formazione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è obbligatoriamente prevista dalle norme legislative vigenti.
3. La formazione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è un diritto ed un dovere dei lavoratori.
4. La informazione e formazione costituisce una delle principali “Misure generali di tutela” (art. 15 D.Lgs. 81/08) finalizzate a eliminare o ridurre gli infortuni e le malattie professionali.
…
Quali sono gli obiettivi della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro?
1. Eliminare o ridurre gli infortuni e le malattie professionali addebitabili all'errore umano;
2. Rendere partecipi e responsabili i lavoratori della propria e altrui sicurezza;
3. Ottenere il consolidamento dei comportamenti corretti ed il
cambiamento di quelli errati.
Cos’è la sicurezza?
La sicurezza (dal latino “sine cura”: senza preoccupazione) può essere definita come la
“conoscenza che l'evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati”
In termini più semplici è:
sapere che quello che faremo non provocherà dei danni […] La sicurezza
totale si ha in assenza di pericoli. In senso assoluto, si tratta di un concetto
difficilmente traducibile nella vita reale anche se l'applicazione delle norme
di sicurezza rende più difficile il verificarsi di eventi dannosi e di incidenti e
si traduce sempre in una migliore qualità della vita.
Curiosità: la sicurezza non nasce oggi…
La Bibbia prescrive di installare parapetti (Deuteronomio 22-8):
“Quando costruirai una casa nuova, farai un parapetto intorno alla tua terrazza, per non attirare sulla tua casa la vendetta del sangue, qualora uno cada di là”.
Gli schiavi egizi che costruivano le piramidi
erano assistiti da medici
Alcuni concetti e definizioni importanti...
PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore
(struttura, componente, materiale, attrezzatura di lavoro, sostanze, metodi e pratiche di lavoro) avente il potenziale di causare danni.
Es. la corrente elettrica
DANNO: la perdita di qualsiasi elemento che contribuisca alla conservazione della salute.
Es. arresto respiratorio, arresto cardiaco, ustioni, ...
SALUTE: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un'assenza di malattia o d'infermità.
RISCHIO: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.
Es. probabilità che avvengano contatti diretti, indiretti, (con la corrente elettrica) ecc.
Alcuni concetti e definizioni importanti...
VALUTAZIONE DEL RISCHIO: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito
dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad
elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
R = f(P,D) = P x D
PREVENZIONE: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno.
Es. la realizzazione di un impianto elettrico a regola d'arte
PROTEZIONE: insieme di interventi volti a limitare i danni conseguenti ad un sinistro per qualsiasi ragione verificatosi.
Es. l'utilizzo di DPI contro il rischio elettrico (guanti isolanti, ecc.) Altri esempi di prevenzione e protezione:
RISCHIO INCENDIO:
MISURE DI PREVENZIONE: impianti elettrici a regola d'arte, procedure di lavoro corrette, separazione dei combustibili dai comburenti, ecc.
MISURE DI PROTEZIONE: compartimentazioni resistenti al fuoco, estintori, idranti, impianti di
Alcuni concetti e definizioni importanti...
PROBABILITÀ o FREQUENZA EVENTO
DANNO o MAGNTUDO
R1 R2 R3 PROTEZIONE
PREVENZIONE
Riducendo le occasioni:
PREVENZIONE
Contenendo le conseguenze:
PROTEZIONE
CURVE DI ISORISCHIO (iperboli)
Alcuni concetti e definizioni importanti...
Alcuni concetti e definizioni importanti...
INFORTUNIO sul lavoro: evento lesivo avvenuto per causa violenta, in occasione di lavoro, da cui sia derivata una inabilità permanente assoluta o parziale, ovvero una inabilità temporanea assoluta.
[causa violenta e rapida].
INCIDENTE: è l’evento determinato da situazioni impreviste e/o dal mancato rispetto di norme, regole o procedure, che non determina tuttavia
conseguenze per le persone, ma che provoca danni (più o meno gravi) ad attrezzature, impianti, materiali, strutture, ecc., che avrebbero potuto
determinare gravi conseguenze alle persone in circostanze appena diverse.
QUASI INCIDENTE/INFORTUNIO (near miss): qualsiasi evento che in
circostanze avverse potrebbe determinare un incidente e/o un infortunio.
Alcuni concetti e definizioni importanti...
MALATTIA PROFESSIONALE: patologie causate o “ concausate” dalla
propria attività lavorativa per azione di agenti nocivi di natura fisica, biologica o chimica. In particolare, la giurisprudenza riconosce la natura di malattia
professionale a quello stato di aggressione dell'organismo del lavoratore - eziologicamente connessa all'attività lavorativa - a seguito e ad esito del quale residua una definitiva alterazione dell'organismo stesso comportante, a sua volta, una riduzione della capacità lavorativa.
[causa lenta e subdola].
Esempio:
ipoacusia da rumore, patologie muscolo-schelettriche, malattie da amianto, tumori, ecc.
Analisi degli infortuni: il fenomeno infortunistico
1.000 comportamenti rilevanti 1 infortunio
2.500.000 comportamenti rilevanti 1 infortunio mortale
Analisi degli infortuni: il fenomeno infortunistico
• Infortuni dovuti a cause soggettive
infortuni in cui il comportamento del singolo è risultato difforme da quello consolidato della grandissima maggioranza dei lavoratori del gruppo di appartenenza.
• Infortuni dovuti a cause oggettive
infortuni in cui il comportamento è risultato conforme a quello
consolidato della grandissima maggioranza dei lavoratori del gruppo di
appartenenza.
Analisi degli infortuni: fattori/cause
• Scarsa padronanza della macchina/attrezzatura di lavoro
• Assuefazione ai rischi (abitudine dei gesti)
• Banalizzazione dei comportamenti di fronte al pericolo
• Sottostima dei rischi (neutralizzazione delle protezioni)
• Diminuzione dell’attenzione nel lavoro di sorveglianza (stanchezza)
• Mancato rispetto delle procedure
• Aumento dello stress (rumore, ritmo, ecc..)
• Precarietà del lavoro che conduce ad una formazione insufficiente
• Manutenzione poco o male eseguita (rischi insospettati)
• Dispositivi di protezione inadatti
• Sistemi di comando e controllo troppo sofisticati
• Rischi propri della macchina (movimenti alternati, avviamento imprevisto, arresto precario)
• Macchine/attrezzature non adatte allo scopo o all’ambiente (allarme sonoro mascherato dal rumore del parco macchine)
• Circolazione di persone (linee automatiche)
• Assemblaggio di macchine di provenienze e tecnologie differenti
• Flusso di materiale o di prodotti tra le macchine ...
Analisi degli infortuni: conseguenze
• Danno più o meno grave all’integrità fisica del lavoratore
• Arresto della produzione della macchina interessata
• Immobilizzazione del parco macchine similari per perizie (es. ispezione ASL, ...)
• Se necessario, messa in conformità delle macchine
• Sostituzione di personale e formazione sul posto di lavoro
• Rischi sociali
• Degradazione dell’immagine dell’azienda
• ...
Analisi degli infortuni: costi
COSTI DIRETTI COSTI DIRETTI
COSTI INDIRETTI COSTI INDIRETTI
- Primo soccorso, pratiche
Amministrative, retribuzione delle giornate in franchigia
- Aumenti dei premi INAIL - Primo soccorso, pratiche
Amministrative, retribuzione delle giornate in franchigia
- Aumenti dei premi INAIL
- Disfunzioni organizzative (sostituzioni, ecc.)
- Perdita di produzione, ossia perdita di clienti
- Eventuali sanzioni
- Disfunzioni organizzative (sostituzioni, ecc.)
- Perdita di produzione, ossia perdita di clienti
- Eventuali sanzioni
Dati statistici INAIL
I dati INAIL degli infortuni sul lavoro nel 2011
Gli infortuni sono stati 725.174 (- 6,6%), di cui 920 i casi mortali (- 5,4%).
La flessione è generalizzata in tutti i settori di attività e solo l'1,6% è legato agli effetti della crisi economica.
Gli infortuni avvenuti in occasione di lavoro - che rappresentano circa il 90% del complesso delle denunce - sono passati da 687.970 casi del 2010 a 643.313 nel 2011, con un decremento del 6,5%. Una contrazione maggiore (-7,1%) ha interessato quelli in itinere, scesi da 88.129 casi del 2010 a 81.861 nel 2011.
Tra gli infortuni in occasione di lavoro vanno segnalati quelli occorsi ai lavoratori
che operano sulla strada (autotrasportatori merci e persone, rappresentanti di
commercio, addetti alla manutenzione stradale, ecc.), che dopo alcuni anni di
costante aumento, segnano una flessione dell'8,4% (da 54.601 a 50.028 casi).
Dati statistici INAIL
I dati INAIL degli infortuni sul lavoro nel 2011
Infortuni mortali: -8,6% per quelli in occasione di lavoro. Per quanto riguarda i casi mortali la differenza tra le due modalità di evento è più forte: il calo del 5,4% è influenzato esclusivamente dagli infortuni in occasione di lavoro (-8,6%), che scendono da 744 a 680. Gli infortuni mortali in itinere, al contrario, con 240 casi (erano 229 nel 2010) hanno visto un sensibile aumento in termini percentuali (+4,8%).
"Al netto" della crisi la flessione generale scende al 5%.
Lavoratori "in nero": si stimano altri 165mila infortuni.
Dati statistici INAIL
I dati INAIL delle malattie professionali nel 2011
Continua l'emersione. Nel 2011 aumentano ancora le denunce di malattie professionali, passando dalle 42.465 del 2010 a 46.558: 4mila in più in un anno (+9,6%) e oltre 17mila in più rispetto al 2007 (va segnalato, tuttavia, un certo contenimento rispetto al +21,7% registrato lo scorso anno).
Come spesso sottolineato dall'INAIL, questi record traggono, senz'altro, prevalente fondamento nelle attività intraprese e nelle novità legislative introdotte in materia nel corso degli ultimi anni, che hanno particolarmente intensificato le attività di informazione/formazione e prevenzione (anche da parte dell'INAIL) e gli approfondimenti divulgativi.
La sensibilizzazione dei datori di lavoro, dei lavoratori, dei medici di famiglia e dei patronati, inoltre, ha sicuramente dato innesco all'emersione di queste malattie "perdute", attenuando lo storico fenomeno di sottodenuncia (dovuto sia ai lunghi periodi di latenza di alcune
Dati statistici INAIL
I dati INAIL delle malattie professionali nel 2011
Boom delle malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee.
Le malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee - dovute prevalentemente a sovraccarico bio-meccanico e movimenti ripetuti - con quasi 31mila
denunce costituiscono (come osservato negli ultimi anni) la patologia più frequente e, di fatto, l'unica vera causa del "boom".
La loro incidenza sul totale è sistematicamente cresciuta passando, anno dopo anno,
dal 40% del 2007 al 66% del 2011.
I tumori professionali sono la prima causa di morte per malattia tra i
lavoratori.
Dati statistici INAIL
Dati statistici INAIL
Dati statistici INAIL
Dati statistici INAIL
Nel 2011 il calo infortunistico in complesso ha interessato sia i lavoratori (-7,0%) che le lavoratrici (-5,6%). Il calo complessivo degli infortuni mortali (- 5,4%) è invece influenzato esclusivamente dai lavoratori uomini (-7,3% rispetto al 2010). Le lavoratrici, viceversa, hanno conosciuto un sensibile aumento dei decessi (+15,4%, passando dai 78 casi del 2010 ai 90 del 2011). Tale aumento è dovuto prevalentemente ai casi in itinere che rappresentano più della metà dei decessi femminili.
Tenendo conto che - secondo i dati Istat - le donne rappresentano circa il 40%
degli occupati, che la quota di infortuni femminili rispetto al totale è del 32% e quasi
il 10% per i casi mortali, si deduce che il lavoro femminile è sicuramente meno
rischioso; le donne sono, infatti, occupate prevalentemente nei servizi e in settori a
bassa pericolosità e, se impegnate in comparti più rischiosi come quello delle
Costruzioni, dei Trasporti e dell’Industria pesante, svolgono comunque mansioni di
tipo impiegatizio o dirigenziale.
Dati statistici INAIL
Dati statistici INAIL
Dati statistici INAIL
Dati statistici INAIL
Andamento infortuni complessivi 2002-2011
Dati statistici INAIL
Gli indici di incidenza esprimono il rapporto tra infortuni denunciati rilevati dall’INAIL e occupati di fonte Istat. Hanno soltanto un valore indicativo della tendenza temporale del fenomeno.
In pratica, esprimono quanto “incide” un determinato fenomeno su una certa collettività (popolazione generale, occupati, lavoratori assicurati, …) rappresentata in termini di persone.
Dati statistici INAIL
Dati statistici INAIL
Dati statistici INAIL
In quest’ottica, il primo posto dell’Umbria può attribuirsi al particolare contesto produttivo costituito prevalentemente da imprese di piccole dimensioni, artigianali, con una forte presenza dei settori delle Costruzioni edili e delle
Lavorazioni di materiali per l’edilizia e
produzione di ceramica. Anche le attività legate all’Industria metallurgica contribuiscono,
unitamente ai settori precedenti, a rendere particolarmente elevato il rischio infortunio della regione. Per la provincia autonoma di Bolzano è opportuno invece evidenziare la particolare e maggiore vocazione, rispetto alla media nazionale, che la struttura economica del territorio esprime verso settori di attività storicamente rischiosi come quello della Lavorazione del legno e delle Costruzioni.
Tra le regioni con minor propensione
all’infortunio sul lavoro emblematico è il caso del Lazio in cui la concentrazione di un elevato numero di impiegati in uffici della pubblica
amministrazione centrale (soprattutto a Roma) e la significativa presenza di imprese operanti nei servizi e nel terziario avanzato, favoriscono la determinazione di un indice decisamente contenuto.
Dati statistici INAIL
Dati statistici INAIL
Dati statistici INAIL: i dati europei
Dati statistici INAIL: i dati europei
Allora come intervenire per eliminare o ridurre gli infortuni e le malattie professionali?
1. curare la formazione
2. individuare le situazioni a rischio (VdR) 3. esasperare i controlli
4. analizzare i quasi-infortuni (near-miss)
a. sono quelle situazioni di evento dannoso che non provocano l’infortunio vero e proprio solo per caso.
b. sono molto frequenti e debbono comunque essere segnalati al RSPP.
c. la loro dinamica va analizzata per evitare che diano luogo a veri e propri
infortuni.
Alcuni concetti e definizioni importanti...
«informazione»:
complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro.…SAPERE…
«formazione»:
processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi.…SAPER ESSERE…
«addestramento»:
complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l'uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche diprotezione individuale, e le procedure di lavoro.
...SAPER FARE…
D. Lgs. 81/08, Titolo I, Sezione IV
FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
Art. 36. - Informazione ai lavoratori
1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:
a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale;
b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro;
c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46 (LOTTA ANTINCENDIO E PS);
d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente.
2. Il datore di lavoro provvede altresì affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:
a) sui rischi specifici cui e' esposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;
b) sui pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
c) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.
D. Lgs. 81/08, Titolo I, Sezione IV
FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
3. Il datore di lavoro fornisce le informazioni di cui al comma 1, lettera a), e al comma 2, lettere a), b) e c), anche ai lavoratori di cui all'articolo 3, comma 9.*
4. Il contenuto della informazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e
deve consentire loro di acquisire le relative conoscenze. Ove la informazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo.
(*)
lavoratori a domicilio di cui alla legge 18 dicembre 1973, n. 877, e dei lavoratori che rientrano nel campo di applicazione del contratto collettivo dei proprietari di fabbricatiD. Lgs. 81/08, Titolo I, Sezione IV
FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
Art. 37. - Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti
1. Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a:
a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;
b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell'azienda.
I contenuti minimi e le modalità della formazione di cui sopra sono stabiliti dall'Accordo Stato-Regioni Rep. Atti n. 221/CSR del 21/12/2011, pubblicato
in G.U. l'11/01/2012 ed entrato in vigore il 26/01/2012.
D. Lgs. 81/08, Titolo I, Sezione IV
FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
[…]
3. Il datore di lavoro assicura, altresì, che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in merito ai rischi specifici di cui ai titoli del presente decreto successivi al I. […]
4. La formazione e, ove previsto, l'addestramento specifico devono avvenire in occasione:
a) della costituzione del rapporto di lavoro o dell'inizio dell'utilizzazione qualora si tratti di somministrazione di lavoro;
b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;
c) della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi.
5. L'addestramento viene effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro.
6. La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti deve essere periodicamente ripetuta in relazione all'evoluzione dei rischi o all'insorgenza di nuovi rischi.
D. Lgs. 81/08, Titolo I, Sezione IV
FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
7. I dirigenti e i preposti ricevono a cura del datore di lavoro e in azienda, un'adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro. I contenuti della formazione di cui al presente comma
comprendono:
a) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;
b) definizione e individuazione dei fattori di rischio;
c) valutazione dei rischi;
d) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione.
[…]
9. I lavoratori incaricati dell'attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza devono ricevere un'adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico; […]
D. Lgs. 81/08, Titolo I, Sezione IV
FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
10. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui
esercita la propria rappresentanza, tale da assicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi.
[…]
13. Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le conoscenze e competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ove la formazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolare utilizzata nel percorso
formativo.
A distanza di molti anni dalle prime norme organiche di sicurezza del lavoro (D.P.R. 547/1955) l’esperienza ha dimostrato che la
prevenzione non può essere attuata solo con cartelli e vigilanza sporadica del datore di lavoro.
Qualunque misura di prevenzione o protezione può dimostrarsi inefficace se il concetto di sicurezza globale non entra nella
mentalità e nella pratica operativa di ciascuno.
I carter ed i sofisticati dispositivi elettronici di protezione possono essere rimossi, le fotocellule di sicurezza possono essere disattivate,
le cuffie antirumore possono restare appese al muro
accanto agli occhiali …
Il fattore umano (comportamento), in un modo o nell’altro,
è causa di circa l’80% degli infortuni e delle malattie professionali e solo il 20% è dovuto a irregolare funzionamento delle macchine
o dei sistemi di sicurezza.
Da qui l’importanza di curare informazione, formazione e
addestramento dei lavoratori in materia di salute e sicurezza richiesta dalla nuova norma:
NON SI ATTUA UNA VERA PREVENZIONE SENZA UNA FORMAZIONE SERIA E RIPETUTA NEL TEMPO!
L’errore umano è sempre in agguato!
può essere dovuto a:
fretta, distrazione, eccesso di sicurezza, scarsa informazione e
formazione, negligenza, imprudenza, imperizia, tendenza all’infortunio,
Da qui l'importanza di analizzare ed agire
sui COMPORTAMENTI dei lavoratori
Fattori determinanti del comportamento
PERCEZIONE DEL RISCHIO:
E’ la capacità di individuare, prima possibile, una fonte di pericolo
La “percezione del rischio” coinvolge dei meccanismi di tipo psicologico.
In genere la mente umana tende a valutare come “più rischiose” le situazioni che hanno una maggiore gravità (ovvero le situazioni che possono provocare la morte), ma che sono meno frequenti, mentre tende a valutare come “meno
rischiose” le situazioni a cui è associata una gravità minore (ad esempio le
situazioni che possono provocare un danno fisico non irreversibile), ma che sono di gran lunga più frequenti.
La percezione del rischio può essere influenzata da alcuni fattori come:
- La conoscenza effettiva dei pericoli
- Livello di attenzione (più basso tra giovani e anziani) - Apprendimento dalla propria esperienza
- Osservazione di situazioni altrui
PROPENSIONE AL RISCHIO:
E’ l’atteggiamento individuale di fronte al pericolo
può essere influenzata da alcuni fattori come:
- Vantaggi secondari (risparmio di tempo, energie, “fare meglio” );
- Ottimismo ingiustificato (l’ottimismo irrealistico o illusorio può essere
particolarmente dannoso, potrebbe indurre a sottostimare la vulnerabilità personale ai pericoli, riducendo la motivazione ad adottare precauzioni per proteggersi).
- Locus of Control (personale e culturale) + percezione di essere adeguati rispetto alle richieste.
Meccanismo psicologico che altera la percezione del rischio è quello per cui
generalmente si valutano come meno rischiose le condizioni di cui si ha il controllo (Locus of control): ad esempio, in genere, una persona tende ad essere meno
preoccupata se è essa stessa a guidare rispetto alla situazione in cui l’autista è una seconda persona.
- Fattori sociali (appartenenza al gruppo)
QUALI SONO LE POSSIBILITA' PER AUMENTARE LA
PERCEZIONE DEL RISCHIO E DIMINUIRNE LA PROPENSIONE?
Le possibilità per i RUOLI DIRETTIVI - OSSERVARE per rilevare
- CHIEDERE per capire
- INFORMARE (livello del sapere) - FORMARE (livello del saper essere) - ADDESTRARE (livello del saper fare)
- RINFORZARE E SANZIONARE, con costanza, nel tempo
Intervenire su...
Conoscenza e abilità
attraverso informazione e addestramentoValori e atteggiamenti
attraverso CONDIVISIONE,COMUNICAZIONE e COINVOLGIMENTO
COMPORTAMENTO
QUALI SONO LE POSSIBILITA’ PER AUMENTARE LA
PERCEZIONE DEL RISCHIO E DIMINUIRNE LA PROPENSIONE?
Le possibilità per i LAVORATORI
- FAR OSSERVARE, per rendere consapevoli
- DISCUTERE in gruppo (trovare soluzioni, coinvolgere, far partecipare) - FAVORIRE MECCANISMI DI RESPONSABILIZZAZIONE