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DiDaTTica di Base

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

DiDaTTica di Base

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Presentano un personaggio. Rivelano aspetti del suo modo di essere, del suo carattere e i suoi stati d’animo. Un lettore si affeziona a un personaggio non tanto per cosa fa, ma per come è. Molto importante non è solo quello che viene detto, ma anche il modo in cui si dice.

Puoi inserire nella cornice citante qualche frase che faccia capire meglio lo stato d’animo con cui il personaggio dice una frase.

Personaggio arrabbiato:

parlerà con frasi brevi e nette o aggressive, poi magari si alzerà di scatto o batterà il pugno sul tavolo o uscirà sbattendo la porta

Personaggio triste:

sospirerà, lascerà le frasi a metà, volgerà lo sguardo fuori dalla finestra verso un punto indistinto, oppure, al contrario, abbasserà la testa.

Personaggio nervoso

risponderà con monosillabi, guardandosi continuamente attorno, si contorcerà le mani, camminerà avanti e indietro per la stanza.

E allora ? “ disse Mafalda tutta rossa in faccia. A te non è mai capitato di arrivare in ritardo ? Eh ?

chiese puntando il dito contro il povero Felipe. Poi uscì sbattendo la porta.

Scusa Jinny, non so come farmi perdonare

….ma la mia testa è sempre tra le nuvole….

Non capiterà più…

E allora ? A te non è mai capitato di arrivare in ritardo ?? Eh ??

(2)

Può portare informazioni nuove sulla vicenda, fornendo a un personaggio informazioni che prima non avevamo, senza dover sempre ricorrere a sequenze narrative.

Inserire dialoghi significa aiutare il lettore a immedesimarsi nella vicenda e a sentire la storia come più “vera”, proprio perché nella vita reale noi facciamo tante cose, ma soprattutto ci relazioniamo con gli altri.

Il dialoghi danno ritmo alla narrazione. Importante è: non scrivere dialoghi troppo lunghi; alternarli alle sequenze narrative, o metterli dopo una sequenza descrittiva ( generalmente lenta).

:

'

- Stephen King

COSA FARE ESEMPI

Arricchisci il dialogo con dei particolari ( es. cosa fa nello stesso tempo il personaggio)

Accompagna le parole del personaggio dicendo anche il suo pensiero.

Utilizza degli intercalari per definire un personaggio, come ad esempio: eh, oh,

insomma, beh, mmmh …… e termini

colloquiali ( senza esagerare)

“Non importa,” disse Marco, indicando i cocci del suo vaso preferito.

“Ma di che diavolo stai parlando?” Michele pensò subito di avere usato un tono troppo aggressivo.

Adesso basta ! Abbiamo perso troppo tempo. Organizza una squadra e fatevi trovare davanti alla casa del sospettato entro un’ora. Mi troverete lì !

(3)

Non utilizzare sempre “disse”.

Sostituiscilo con: rispose, replicò, assicurò, obbiettò, promise, ribatté, puntualizzò, precisò, reagì, bisbigliò, sussurrò, borbottò, brontolò, recitò, chiarì, puntualizzò, sibilò, biasimò, rimproverò e così via.

In alternativa puoi anche non specificare l’azione del dire o del rispondere e

inserire solo le parole del personaggio

1.

Il tuo personaggio è un nonno, generalmente allegro e spensierato, pronto alla battuta. Si arrabbia raramente, solo per cose serie. Sta giocando al bar con gli amici e il cameriere, passando , lo urta versandogli del vino sulla camicia. Quali parole pensi potrebbe dire il nonno ?

“Accidenti a te ! Guarda dove vai ! “ “Ah questa bella rinfrescata ci voleva proprio!”

Spiega la tua scelta ………..

2.Scrivi un breve dialogo tra la maestra Mariella e un alunno che per la terza volta dimentica di fare il compito. Prima pensa a la carattere della maestra e a quello del compagno. Lui è preoccupato e nervoso. Come potrebbe esprimersi ? La maestra è piuttosto scocciata. Come sarà il tono della sua voce ? Che parole userà ?

3.Completa il dialogo come richiesto.

Nicola non vede più la sua mamma. ( cosa fa ?) ……….

e in tono allarmato chiama: “ ………..”.

La gente intorno non si preoccupa di lui, allora Nicola si rivolge a un signore che se ne sta fermo a fumare la sua sigaretta: “………”

“ Non preoccuparti” (cornice citante ) ………. con voce calma, “adesso noi stiamo fermi qui e vedrai che la tua mamma tornerà , non appena si sarà accorta che ti sei perso.

4.Leggi il seguente dialogo. Cosa ne pensi ? C’è qualcosa che non va bene ? Cosa ? Come potresti renderlo migliore ?

Mamma oca nuotava nello stagno. Ad un tratto dall’acqua sbucò un rospo e disse: ! Salve ! Oggi è una gran giornata ! Non potrebbe andare a fare due sgambettate sul prato invece di disturbarmi qui nel mio stagno?

Allora l’oca risposte: “ Qual è il suo stagno ? Io non lo vedo”

Quindi il rospo le disse: “ Ci sta nuotando lei nel mio stagno. “

L’oca rispose: “ Questo è lo stagno di tutti. Non è il suo ! Ci posso stare io come ci può stare lei. Pertanto non me ne andrò”.

Il rispo allora le disse: “Ho capito. Dovrò chiederlo in un altro modo” .

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