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Resoconto del VII Capitolo Generale. Disposizioni varie.

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no n vi è frequenza ; mentre altri molto meno provvisti sono frequentatissim i, p e r c h è più a b b o n d a n ti dei mezzi morali sovraindicati.

E ’ ormai tem po che io ponga term ine a qu es ta mia le t­

t i l a riuscita assai più lunga che io avrei voluto.

B e n ed ica il nostro celeste protettore S. F ra n c e s c o di Sales questi po ch i miei pensieri e li r e n d a fecondi di copiosi frutti p e r la salvezza delle anime.

V ostro a ff.m o in G. C.

S a c . Mi c h e l e Ru a.

N B . — I D irettori sono invitati, a d a r lettura della presente, nella lingua della rispettiva nazione, in una pros­

s im a C onferenza.

R e s o c o n t o d e l VII C a p it o lo G e n e r a l e . D i s p o s iz io n i v a r ie .

Torino, 2 luglio 1896.

F esta della Visitazione.

Lettere Edificanti N. 3.

C arissim i F ig li in G. e M .

Il mio cuore provò g ra n d e consolazione in questi giorni scorsi in occasione delle feste di S. G io vanni, e questa c o n ­ solazione siete specia lm ente voi che me l'av e te p rocurata.

V i furono canti e suoni, poesie e p ro se: vicini e lontani, nazionali e stranieri, vi presero parte, con p arole i presenti,

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con biglietti, con lettere, con telegrammi gli a s senti: d a tu tte parti mi arrivarono felicitazioni e d auguri, con proteste di preghiere e promesse di maggior im pegno p e r rendersi se m ­ pre più degni figli d e ll’in d im en tica b ile nostro F o n d a to re e P a d r e D . Bosco, e dare sem pre maggiori consolazioni al mio cuore. V i as sicuro che il vedere questo slancio e questo im p e g n o mi consolò molto. N o n voglio ta cere che vi furono an c h e vari Direttori, che, oltre a fare e r a c c o m a n d a r e p r e ­ ghie re e serti di C o m unioni ai loro giovani, vollero a n c h e a c ­ co m p a g n a re i loro auguri con offerte in danaro, per v en ire in soccorso a lle strettezze finanziarie, in questo te m p o p r o ­ prio eccezionali, in cui mi trovo. S iano di tutto cuore r e s e grazie a D io, e d a voi tutti, che mi avete p ro cu rata questa consolazione. S p e r o che continuerete a p ie g a r e e far p reg a re p e r me, e ad aiutarmi colla vostra b u o n a volontà e zelo nel disim pegno d e ’ propri doveri. E m entre ringrazio voi, vi prego di far pervenire i miei ringraziamenti an c h e agli altri confratelli e d ai giovani d ; i vostri collegi, c h e mi s c ris ­ s e ro ; poiché, m algrado il mio desiderio, mi s a re b b e im p o s ­ sibile rispondere a tutti in div idualm ente.

M entre g odo in potervi ringraziare, mi giova p r e n d e re qu es ta circostanza per esporvi varie altre cose che d a te m p o desid erav a aver occasio ne di manifestarvi.

E prim a di tutto vi annunzio che riceverete con questa mia il R eso c o n to d e l settim o C apitolo G enerale, che si tenne n e ll’autunno scorso, con le deliberazioni c h e vi si presero.

Ci volle un p o ’ di te m po per ordin are gli articoli e p e r p r e ­ p ara rn e la sta m p a ; ma spero che vi consolerà il v e d e re ra- d u n a te e coordina te le cose che allora s i stabilirono, e d ai

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D irettori parrà di trovarsi di nuovo qu alch e momento insieme con gli altri S uperiori, attorno alla cara tom ba di D . Bosco a V a ls a li c e , a discutere quelle cose che si rip u ta v an o riu ­ scire a maggior gloria di D io e d a b e n e d e lla C o n g rega- zione. P a r v e non convenire farne u n ’edizione molto copiosa p e rc h è varie cose sono solo a d ex perim entum , perciò se ne sta m parono solo q uante copie fossero sufficienti p e r d istri­

buirne una a ciascun m em bro dei Capitoli delle singole C a se . S e b b e n e tuttavia non perv e n g a il fascicolo a ciascun confra­

tello, è mia intenzione che il tutto sia portato a cognizione di tutti, e perciò prego 1 Direttori a farlo leggere nelle co n ­ ferenze o in altre circostanze dove si trovino radunati tutti i confratelli. P re g o poi ciascun confratello a porre molta a t te n ­ zione a detta lettura, e d an c h e a farsi im prestare il fascicolo d a q u a lc h e m e m bro del Capitolo della C a s a e leggerlo e m editarlo per animarsi a p raticare vera m ente b e n e le cose c h e lo riguardano.

2. C o m e sapete , essendo state d u e anni fa ordinate e ris tam pate, insieme colle R e g o le , le D elib eraz io n i di tutti sei gli a n tec ed e n ti C a pitoli, 1 fascicoli separati ch e le_ c o n ­ te n ev a n o ora più non servono, e perciò conviene che siano distrutti. H o cre d u to di venire a questa deliberaz ione , af­

finchè col te m p o non a b b ia n o a recar confusio ne; il che p o tr e b b e avvenire sia perc h è q ualche cosa dei primi C a p i ­ toli fu modificata d a Capitoli posteriori, sia p e rc h è ordinando gli articoli e collega ndoli bisognò modificare frasi e d es p re s­

sioni, sia an c h e p e rc h è alcu n e cose essendo solo state a p ­ provate a d esperim ento non furono poi ad o ttate definitiva­

m ente. R i g u a r d o al distruggere i fascicoli fuor d 'uso, affin-

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che essi non vadano nella carta straccia e non possano poi, p e r caso venire in mani estranee, sarà convenie nte c h e ciascun D ire tto re se li faccia portare da chi ne ha, e, c o n ­ s ervatane q u alch e copia p e r l’archivio, bruci tutte le altre.

N e! resoconto poi di questo ultimo C a pitolo, c h e ho il pia ce re d'inviarvi con questa mia, vi sono di nuovo vari re g o ­ lamenti-, che si propongono a d esperim ento. M i sta a cuore c h e tutti poniate cura di studiarli e d i praticarli e farli p r a ­ ticar bene, tali quali sono, e d intanto notarvi le difficoltà che s’incontrano nella pratica, affinchè si possano a suo te m po modificare a dovere e approvarli poi definitivamente.

3. I l Signore, nei suoi im perscrutabili disegni, volle, sul fine d e ll’anno scorso, visitarci con una di quelle tre m e n d e visite, che addolorarono il cuore di tutti: parlo della c a t a ­ strofe del Brasile. T u tta v ia , mentre, atterriti dal disastro, p ia n ­ gevamo ancora la morte di M ons. L a sa g n a e com pagni, af­

finchè le Missioni non avessero a soffrirne, fu necessario p ensar subito a supplirlo n e ’ vari suoi uffizi. E d ora ho la consolazio ne di dirvi che, ringraziando il S ignore, le cose si poterono a c co m o d are in modo, c h e nessuna delle o p e r e d al com pianto defunto incom in ciate dovette a b b a n d o n arsi, e che anzi nessuna ne soffrì d e t rimento notabile. P re s o a d u n ­ q u e consiglio e colà sul luogo e qui col mio C a p ito l o , si potè com binare molto b e n e la sua successione. E sse n d o si riconosciuta assolutamente troppo vasta la porzione, c h e era alle sue cure affidata, si decise di div id erla in due Ispettorie e d una vice-Ispettoria. V i com unico pertanto ufficialmente che si eresse la Ispettoria d e ll’U ru g u a y , e a d essa si p r e ­ pose il confratello D . G iu s e p p e G a m b a , direttore della C a s a

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di A r t i e M estieri in M o n te v id e o , partito missionario in una delle prim e spedizioni, già conosciutissimo d a tutti i co nfra­

telli di quella R e p u b b lic a , e conoscitore dei bisogni di ogni C a sa . S i eresse in secondo luogo l’Ispettoria del Brasile, e a questa si prep o se il confratello D . C a rlo P e re tto , diretto re della C a s a di L o re n a , anc he esso partito in una delle prim e spedizioni, e che già aveva dato tante prove di sua abilità nel m aneggio degli affari e che, am ato e rispettato in tulte le case del Brasile, godeva la p ie n a confidenza di M o n s. L a ­ sagna, in guisa di esserne quasi già d a lui designato. L a vic e-Ispettoria si eresse nelle M is sio ni del M a t t o Grosso, poic hé si giu dic ò quasi impossibile farle d ip e n d e r e d a altro ispettore d ’A m e r ic a , essendo esse troppo lontane d a ogni c e n ­ tro di Missionari. E quivi fu costituito v ice-ispettore D . A n ­ tonio M a lan, quel m edesim o che con M o n s. L a sa g n a era stato il prim o ad esplo rare i luoghi e a d inaugurarv i la M i s ­ sione, e che più di ogni altro può conoscerne i bisogni.

4. T u t t e queste disposizioni furono su bito co m u n ica te ai nuovi Ispettori e d ai Direttori e soci delle singole C a s e di quelle Ispettorie ; e fu per noi di grande consolazione il ved e re com e i D irettori e d i Confratelli accolsero con pla uso e contento queste disposizioni, m a n d a n d o c i belle proteste di assoluta sommissione ai nuovi eletti.

Intanto una nuova Ispettoria d e v e ancora erigersi n ell’A ­ merica, e d è quella della C olom bia. L a gran distanza e d il moltiplicarsi delle C a s e in quella R e p u b b l i c a re n d e n e c e s ­ saria tale delib erazio ne. A l l a c a rica d ’ispettore viene eletto il nostro caro confratello D . E v asio R a b a g lia ti, primo D i ­ rettore, colà inviato fin dal 1890.

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5. D ebb o pur n otare che per le stesse ragioni delle g r a n i i distanze e della meravigliosa m oltip licazio ne delle Mis sioni, non p ote ndo S. E . R e v . M o n s. C a g lie ro più co m p iere l’uffizio di nostro V ic a r io p e r tutta l ' A m e r i c a M e ­ ridionale, dietro a c c o rd o con lui preso, stabiliamo altro nostro V ic a r io nella p e rso n a di S. E . R e v . M o n s. G ia c o m o C o s t a ­ m agna, V ic a r i o A p o sto lic o di M e n d e z e G u a la q u iz a n ell’E - quatore , a lui assegnando il P e r ù , la Bolivia, le Mis sio ni del M a tto Grosso, l’E q u a t o r e , com e p u re il P arag u a y , do v e pro b ab ilm en te metterà la sua sede provvisoria, a t te n ­ d e n d o l ’occasio ne più opportuna per istabilirsi ail’E q u a t o r e nella sua vera sede.

6. T u t t i i giorni, o miei cari figliuoli, a b b i a m o nuove occasio ni di ringraziare il S ig nore p e r nuovi benefizi : il continuo crescere del numero delle nostre C a se, il prosperar gene rale delle m edesim e, il crescere del num ero dei novi­

ziati, degli O ra to rii festivi, il prosperare spe cia lm e nte di tu tte le nostre Missioni, il loro incremento, l’a p e rtu ra p o ­ tutasi fare d a poco tempo della nuova g rande M issio n e di S. M a rtin nella C o lo m b ia tra d u e prin cipali affluenti del gran fiume O re n o c o dove vi sono ancora tanti selvaggi da convertire, non vi p a r e che siano uno p e r uno altrettanti benefizi che richiedono grande ringraziamento al S ig n o re ? E ’ proprio edificante leggere le sante industrie, l’ar d e n te c arità e lo zelo instancabile con cui i nostri missionari si sforzano di g u a d a g n a re anime a G . C . M i rin cresce c h e il te m p o non mi c o n c e d e qui di dilungarmi in pa rtic o la rità ; m i potrà bastarvi quanto leggete nel B o lle ttin o S a le sia n o , dove, se b b e n e non si possano p u b b lic a re tratti più com-

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moventi di virtù in d iv i d u ile , si può tuttavia conosce re che e sse devono essere assai grandi, se si riesce a fare q u anto, c o i la grazia del S ignore, si va facendo.

P o ic h é a d u n q u e non posso parlarvi di tutto questo, e mi capitò nom in are l'increm ento dei noviziati, vi sarà caro c h e mi fermi un m om ento a discorrervi di essi. C o n vera e g ra n d e consolazione vi posso a c c e r tare che, non solo sono oltrem odo num erosi i noviziati e stu denta ti di Foglizzo, S. Benigno, Ivrea e V a ls a lic e , m a che q uei cari giovani sono argom ento delle più liete speranze ; b as ta entrare in u n a di qu es te C a s e b e n e d e t te per sentirsi confortare il cuore, p o ic h é p a re di v e d e r e in esse aleggiare lo spirito di D . B o ­ sco. N è solo ha d a consolarci l’aum enta to fervore dei n o ­ viziati esistenti, ma a n c h e il sem pre crescente num e ro dei novizi, p e r cui si dovrà qui in Italia, non b a s ta n d o più il num e ro dei noviziati esistenti del P ie m o n te e della Sicilia, nel prossim o S e tte m b r e in a u g u ra le il noviziato di G e n z a n o presso R o m a , che servirà a d e d u c a re gli ascritti d e ll’Italia C e n tr a le e M e rid io n a le .

S i poterono anc he erig ere noviziati separati in vari luoghi d o v e già esistevano prima ; m a c h e resta vano im p e ­ diti nel loro sviluppo per essere in C a s e o c c u p a te anc he d a altri giovani studenti e d artigiani. P e r ta n to nella S p a g n a potè aprirsi il noviziato di S. V i c e n t e d e los H o r t s , traspor- ta ndovelo d a S arrià ; n ell’A r g e n tin a si p otè aprire la casa di Barnal, esclusiva per gli ascritti, trasportativi d alla gran ca sa di S. Carlos in A lm a g ro di Buenos A y r e s , d o v e s ta ­ vano a disagio; nel Chili poterono trasportarsi gli ascritti se p a ra ta m e n te a M a c u l ; ed anc he nella R e p u b b l i c a d e ll’E ­

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quatore si potè avere in S angolquì, non lungi dalla c a p i­

tale, u n a ca sa molto adatta all’uopo, trovandosi ornai gli ascritti a disagio nella casa di Q u ito , molto com plicata . L a m e desim a cosa si potè fare nel Brasile ; p o ic h é trovandosi a disagio gli ascritti nel collegio di S. G io a c h in o in L o re n a dove era cresciuto il numero dei convittori, furono portati in u n a ca sa separata nella m e desim a città. E tutto questo senza parlare del noviziato di F o n tib o n nella C olom bia , già trasportato or fa q u a lc h e an no d a Bogotà e c h e già d ie d e q u e s t’anno la consolazione di 10 pro fe ssi; e del noviziato di L a s P ie d r a s n ell’U ru g u a y , che resta n d o angusto a t e ­ nere convittori e novizi, fu liberato dai convittori perc hè servisse a d uso esclusivo delle tenere pianticelle c h e si e d u - cano alla C o n g re g a z io n e in quella R e p u b b l i c a . O r a se si considera che questo fu quasi tutta op era di un anno, chi non sarà portato con uno slancio di cuore a ringraziare il S ignore di tanto b e n e e d a soggiungere : a D om ino ja c lu m est istud, et est m irabile in oculis nostris ?

A questi sì consolanti risultati, per quanto rig uarda i no ­ viziati, sono d a aggiungersi gli sforzi che già si fecero, e che sono prossimi, speriamo, a d ottenere il loro effetto, sia p e r i noviziati già costituiti nel Belgio, nell'Inghilterra, n e ll’A fric a, nella V e n e z u e la , nel M essico, i quali finora n on poterono an c o ra avere una ca sa a parte, ma c h e si sp e ra presto l’avranno ; sia per i vari noviziati di artigiani c h e si ce rca di erig ere in case a pposite e se parate ; poiché a M a rsiglia son già conc hiuse trattative in proposito, altie trattative sono incam m in ate nella S p a g n a , altre in B uenos A y r e s e d in M o n te v id e o . Io prego, il S ig n o re affinchè co-

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teste trattative possano presto essere ultim ate p e rc h è d e s i ­ dero vivamente che siano coltivate con apposita coltura ed e d u c az io n e molte vocazioni di artigiani, del c h e finora si difettava. P e r ta n to io voglio qui ringraziare i vari Ispettori che a questo proposito adoprarono già tante sollecitudini, ed assicurarli che sarà sem pre per me un b e l giorno quello in cui verrò a conoscere, che si può aprire un noviziato se­

p ara to sia pei chierici, sia p e r gli artigiani, opp u re, non p o ­ tendosi altrimenti, un noviziato che contenga chierici e d a r ­ tigiani insieme, com e era in principio quello di S. Benigno.

7. A proposito di e d u c az io n e di artigiani, non osta nte il tanto lavorio che vedo già fatto, parmi vi sia a n c o ra q u a lc h e cosa a desiderare. P erciò , com e già altre volte feci, vi esorto di tenere in gran conto e di occuparvi molto di quei giovani artigiani, agricoltori e dei famigli delle vostre case i quali aspirano a farsi salesiani ; p e n s a te alla loro c o l ­ tura, aiutateli in ogni m odo a vin cete le difficoltà che in­

co n tra n o p e r la loro vocazione, e poi proponete pel noviziato quelli che danno speranza di b u o n a riuscita. C o s ì pure, q u an d o , già confratelli, vengono nelle case a voi affidate, non crediate, no, che la loro educazione sia già al tutto c o m ­ piuta : allora più che mai bisogna con pazienza e zelo stai- loro attorno, p e rc h è è spe cia lm e nte allora che en tra n d o nel ca m p o d azione salesiana p ren d e ra n n o , m e d ia n te le vostre cure, un bu o n av viamento e vi dureranno tu tta la vita.

N o i siamo g ra n d e m e n te desid erati in m o'ti luoghi, s p e ­ cialm ente p e r gli artigiani, desiderandosi ovun q u e, dai buoni, erigere scuole di arti e mestieri per l’e d u c az io n e della g io ­ ventù operaia, e provvedere così alla classe più bassa, ma

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più num erosa della popolazione, e ciò sia in E u r o p a , sia nelle varie altre parti del mondo, specialm ente n ell’A m e r i c a M e rid io n ale . V o rr e i perciò che, sp ecialm ente ogni D irettore, P re fe tto e C a techista studiasse questo punto e vedesse nelle D eliberazioni e nella sua propria esperienza quel che in C o n ­ gregazio ne si possa fare di più a questo proposito, e così sapesse suggerire nuovi mezzi p e r coltivare le vocazioni degli artigiani con maggior proffitto. A ssic u ro che ricéverei co n molto piacere il risultato di questi studi ed i dati della loro esperienza ed occ orre ndo se ne farebbe te m a di trat­

tazione nei futuri Capitoli Generali.

8. A n c o r a molto vi è a consolarsi al vede re lo sviluppo degli O ra torii festivi. D i fatto da q u a n d o io vi incoraggiava, in più circostanze negli anni scorsi, a d occ uparvi sempre co n maggior zelo a questo riguardo, vidi c re sce re note vol­

mente il num ero di detti O ra torii e vidi au m e n ta re ta lm e nte la fre quenza in alcuni di essi, che orm ai non sono più rari quelli che arrivano a d avere 300, anc he 5 0 0 o p p u r 70 0 alu n n i; anzi alcuni ne hanno più di un migliaio per ogni festa, O r a vorrei proporre, a questo rig uardo, che ciascun D i ­ rettore stu diasse più a fondo ì mezzi per o tte n e re maggior perseveranza nell’intervento dei giovani a detti O r a t o r ii;

p o ic h é in alcuni luoghi si mantiene bensì ab b a sta n z a soste­

nuto il n um ero dei giovani, ma essi sono per lo più p i c ­ coli e ca m bia no molto, perciò con ì più non si h a tem po a d a r e una istruzione religiosa a bba sta nza am p ia e d una e d u ­ cazione morale abbastanza soda da pote r poi m ettere i gio­

vani in grado da tener fronte a tanti pericoli che li incol­

gono col crescere dell'e tà e delle passioni e spe cia lm e nte

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c oll’entrare nei centri corrotti delle officine e delle società.

V o r r e i pertanto che si studiasse se il far ag g re g are i gio­

vani a qu alch e circolo operaio cattolico, o il fondare altre c o m pagnie e circoli nel m edesim o O ra torio, o il prom uovere tra loro e facilitare l’aggregazione alla cassa di risparmio, od altro, possa giovare all’uopo. H o nominato in particolare la cassa di risparmio, p e rc h è p a r e una delle istituzioni più utili a formare l’artigiano all’economia e perciò alla t e m p e ­ ranza, al buon costume e procurargli l'agiatezza e d il b e ­ nessere, e perchè è istituzione benevisa ai nostri tempi e r a c c o m a n d i t a dal S a n to P a d r e L e o n e X I I I e p e r c h è già d a D. Bosco in q ualche m odo promossa n ell’O ra to r io p r i ­ mitivo unitam ente alla società di m utu o soccorso; cosa che recò allora gran b e n e e c h e spero c o n tin u e r e b b e a p r o ­

durre.

9. A l t r e cose r ac co m a n d ate in altre mie vedo che p ro ­ d ussero frutto copioso e perciò non voglio lasciar p assale l’occasione senza ringraziare 1 Direttori e senza richiamai le di nuovo alla vostra sollecita co operazione. V i aveva r a c ­ c o m a n d a to l ' i n s e g n a m m o del canto fermo e la pronunzia del latino alla rom ana. E b b e n e io eb b i la consolazione di assistere in questo anno a varie M e s s e in p ar e c c h ie C a s e e d O r a to ii i festivi, in cui si es eguiva molto b e n e il canto ferm o; e, quel che è più, si eseguiv a d a tutti i gio vani in corpo. Io non posso a meno di lodare lo zelo di quei D i ­ rettori e di proporli a m odello a quegli altri c h e finora non poterono arrivare a tanto. N o n si scoraggino costoro; siano sicuri essi che con la costanza vi riusciranno; m a bisogna non si spaventino se la costanza loro è messa alla prova.

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C osì p u re vidi che, superate varie difficoltà, in molti luoghi fuori d'Italia s’in trodusse perfettam ente la pronunzia r o m an a nella lettura del latino. Io spero che an c h e questo in b r e v e potrà introdursi d a p e r tutto, in modo che nelle nostre C a s e di tutte le parti del m ondo, q u alu n q u e linguaggio p a r ­ lino, si arriverà presto a pronunziare il latino com e lo p r o ­ n u n z ia il P a p a e com e lo d esiderava D. Bosco.

10. E ’ consolante v e d e re com e in molti luoghi si aprono chiese di M a ria Ausiliatrice, si solennizza con g rande po m p a la festa di q u es ta nostra buona M a m m a e si istituisce l’A r - ciconfrate rnit a di M a r ia Ausiliatrice. C o ntinuate, o miei b uoni figliuoli, in questo slancio. L 'in d im e n tic a b ile nostro P a d r e e F o n d a to r e D . Bosco asseriva continuam ente c h e la div ozio ne alla M a d o n n a sa re b b e stata la nostra maggior gloria in vita e la nostra maggio r consolazione in m orte. " E ’ M a r i a V e r g i n e stessa, soggiungeva, che vuole essere v e n e ­ rata sotto questo bel titolo di A i u t o dei C ristiani, ed h a p r o ­ messo protezione speciale a coloro che l’avessero con questo bel titolo invocata". Diffondete ad u n q u e o v unque questa d i ­ vozione e d in particolare fondate da per tutto l’A r c ic o n f r a - te rnita di M a r ia Ausiliatrice, destinata a far tanto del bene . C h i ab b iso g n asse di schiarim enti e norme p e r erigerla, li do m a n d i pure, che io mi farò prem ura di farglieli a v e re

con prontezza e precisione.

11. P r im a di c o n c h iu d e re vi com unico a n c o ra una cosa c h e arrecherà p ia ce re a tutti. V o i sa p ete che nello scorso G iu g n o io fui a R o m a : non e b b i la consolazio ne di p a r ­ lare col S anto P a d r e p e r c h è eravam o alla vigilia del C o n ­ cistoro e non riceveva nessuno. M a portatom i dal C a rd i n a l

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R a m p o ll a , S egreta rio di S tato dì S u a S antità, egli mi c o ­ m unicò che, ave ndo avuto il P a p a una e r e d ità d a erogarsi in opere di beneficenza, conosciuto che nella città dove v i ­ veva il testato re vi era una C a sa S alesiana, dispose c h e d u e terzi' di quella eredità fossero devoluti in nostro favore, la ­ sciando l’altro terzo a d altra istituzione necessitosa. Io vi c o ­ munico questo p e rc h è tutti conosciate q uanto il S u p re m o G e r a r c a d ella C h ie sa ci am a e q uanto pensa alla nostra umile C o n g re g a z io n e e d an c h e affinchè tutti p reghia te e faccia te p regare i vostri giovani pel V ic a r i o di G e s ù Cristo in terra, che ha tante o p e r e tra mano indirizzate tu tte a pro- d urre b e n e im m enso per la gloria di D io e la salute delle anime.

E c c o , o miei b uoni fratelli e figliuoli, q uanto mi stava più a cuore di dirvi in q u es ta lettera. P iù altre cose mi r e s te ­ r e b b e ro a com unicarvi, m a questa lettera è orm ai soverchia­

m ente lunga, e conviene c h e per questo colga altra o c c a ­ sione.

Intanto auguro agli uni b u o n e vacanze, agli altri b u o n a continuazione d ell’anno scolastico, a tutti vivo desiderio di m a ntene rvi fedeli a g l’insegnam enti, desideri e d esem pi del nostro bu o n P a d r e D . Bosco, che dal Cielo vi otterrà dal S ig n o re le molte b enedizioni c h e vi desidera

I l V ostro A f f . m o in C . J.

S a c . Mi c h e l e Ru a.

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